
(Adnkronos) - L'ex prefetto Filippo Piritore, arrestato ieri con l'accusa di avere depistato le indagini sull'omicidio di Piersanti Mattarella, è stato interrogato dal gip prima di essere arrestato. L'ex funzionario della Squadra mobile è stato sentito dalla gip Antonella Consiglio, nell'interrogatorio preventivo, come previsto dalla riforma Nordio, e ha respinto tutte le accuse. Già nel settembre del 2024 Piritore, sentito dai pm, aveva negato tutti gli addebiti affermando di non aver fatto sparire il guanto trovato nella Fiat 127.
"Alcuna resipiscenza ha mostrato Piritore a distanza di oltre quarant'anni dai fatti quando è stato esaminato dall'ufficio del pubblico ministero nel settembre del 2024 avrebbe potuto manifestarla con un mero 'non ricordo' dato il tempo trascorso - scrive la gip Consiglio nell'ordinanza di custodia cautelare - Al contrario Piritore ha voluto fornire indicazioni ulteriormente fuorvianti sulle sorti della prova regina dell'omicidio in pregiudizio di Piersanti Mattarella. Chi opera in tal modo manifesta una pervicacia nella volontà delittuosa che collide con qualsivoglia prognosi favorevole circa il suo futuro comportamento".
Secondo Consiglio, Piritore potrebbe continuare a mentire e a depistare, "cosa che ha fatto dal 1980, giovane poliziotto, e ha continuato a fare ad oggi, sempre tacendo, occultando e quando necessario depistando, chiaramente andando al di là della tutela di sé stesso e della sua posizione".
I legali dell'ex prefetto Piritore hanno preannunciato il ricorso al Tribunale del Riesame. Gli avvocati Gabriele Vancheri e Dino Milazzo, che hanno assistito Piritore nel corso dell'interrogatorio preventivo, sostengono che il loro cliente non abbia depistato le indagini, come ritiene invece la Procura guidata da Maurizio de Lucia.

(Adnkronos) - Possibili scioperi contro la Manovra? "Non escludiamo nulla". E' quanto ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini oggi, sabato 25 ottobre, alla testa del corteo della manifestazione nazionale a Roma 'Democrazia al lavoro'. "Oggi vogliamo dimostrare che c'è una parte molto importante di questo Paese che scende in piazza e chiede cambiamenti - spiega -, se non saremo ascoltati e non sarà modificata radicalmente una legge che consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla. Di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione, se le cose non cambiano".
“Abbiamo invitato Sigfrido Ranucci perché vogliamo esprimergli la nostra solidarietà e siccome la Rai è un servizio pubblico, e noi tutti paghiamo le tasse, pensiamo sia totalmente sbagliato tagliare, come è stato fatto, il giornalismo di inchiesta e che sia totalmente sbagliato limitare la libertà di stampa, perché questo vuol dire” dice il segretario della Cgil.
“Siamo di fronte a un attacco alla libertà di stampa, alla libertà di lavorare, alla magistratura, non è un caso che noi la nostra manifestazione l’abbiamo chiamata ‘democrazia al lavoro’ perché pensiamo che c’è una crisi della democrazia e la democrazia si difende praticandola”.
Tra gli interventi previsti alla fine del corteo in Piazza San Giovanni anche quello del giornalista Sigfrido Ranucci e di Luc Triangle, segretario generale dell'Ituc. Il Pd partecipa con una delegazione di cui fanno parte Marta Bonafoni, Andrea Casu, Annalisa Corrado, Gianni Cuperlo, Alfredo D'Attorre, Arturo Scotto e Nicola Zingaretti.
“Salvini dice che parlo da ministro di un governo Schlein? No, è lui che non parla da ministro" ribatte Landini, sempre durante il corteo. "Io ministro non lo sono, faccio il sindacalista, lui che invece è anche vicepresidente del consiglio dovrebbe risolvere i problemi. Non è lui che ha vinto le elezioni, dicendo che avrebbe cambiato la legge Fornero?”. “Invece - aggiunge - quello che hanno fatto è far diventare l’Italia il Paese con l’età pensionabile più alta di tutta Europa. E siamo di fronte al fatto che i giovani sono precari e non hanno nemmeno un futuro previdenziale. Chi ha raccontato balle è Salvini che aveva promesso che se andava al governo cancellava la Fornero e in realtà è riuscito a peggiorarla”.
L'iniziativa è stata proclamata per chiedere l'aumento di salari e pensioni, maggiori investimenti nella sanità e nella scuola, una vera riforma fiscale, per dire no alla precarietà e al riarmo.
Partito il corteo, arriverà a piazza San Giovanni, dove, nel primo pomeriggio inizieranno gli interventi. Sono previsti, tra gli altri, quelli del giornalista Sigfrido Ranucci, di Luc Triangle, segretario generale dell'Ituc, e le conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil che ha parlato in un punto stampa anche durante il corteo.
Leggi tutto: Manifestazione Cgil oggi a Roma, Landini: "Non escludo uno sciopero contro la Manovra"

(Adnkronos) - "Non c'è proprio niente da festeggiare". Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al corteo della manifestazione nazionale a Roma 'Democrazia al lavoro', commenta i festeggiamenti di Fratelli d'Italia per i tre anni di governo all'hotel Parco dei Principi di Roma. "Quelli che non festeggiano sono quelli che sono qua in piazza - aggiunge- perché in questi tre anni la loro condizione di vita e di lavoro è peggiorata, perché chi lavora è sempre più povero e chi è ricco è sempre più ricco".
E a chi gli chiede se sono previsti possibili scioperi contro la Manovra? "Non escludiamo nulla" risponde Landini. "Oggi vogliamo dimostrare che c'è una parte molto importante di questo Paese che scende in piazza e chiede cambiamenti - spiega -, se non saremo ascoltati e non sarà modificata radicalmente una legge che consideriamo sbagliata, valuteremo e non escludiamo assolutamente nulla. Di sicuro non finisce qui la nostra mobilitazione, se le cose non cambiano".
"Abbiamo invitato Sigfrido Ranucci perché vogliamo esprimergli la nostra solidarietà e siccome la Rai è un servizio pubblico, e noi tutti paghiamo le tasse, pensiamo sia totalmente sbagliato tagliare, come è stato fatto, il giornalismo di inchiesta e che sia totalmente sbagliato limitare la libertà di stampa, perché questo vuol dire" dice il segretario della Cgil. "Siamo di fronte a un attacco alla libertà di stampa, alla libertà di lavorare, alla magistratura, non è un caso che noi la nostra manifestazione l'abbiamo chiamata 'Democrazia al lavoro' perché pensiamo che c’è una crisi della democrazia e la democrazia si difende praticandola".
Tra gli interventi previsti alla fine del corteo in Piazza San Giovanni anche quello del giornalista Sigfrido Ranucci e di Luc Triangle, segretario generale dell'Ituc. Il Pd partecipa con una delegazione di cui fanno parte Marta Bonafoni, Andrea Casu, Annalisa Corrado, Gianni Cuperlo, Alfredo D'Attorre, Arturo Scotto e Nicola Zingaretti.
“Salvini dice che parlo da ministro di un governo Schlein? No, è lui che non parla da ministro" ribatte Landini, sempre durante il corteo. "Io ministro non lo sono, faccio il sindacalista, lui che invece è anche vicepresidente del consiglio dovrebbe risolvere i problemi. Non è lui che ha vinto le elezioni, dicendo che avrebbe cambiato la legge Fornero?”. “Invece - aggiunge - quello che hanno fatto è far diventare l’Italia il Paese con l’età pensionabile più alta di tutta Europa. E siamo di fronte al fatto che i giovani sono precari e non hanno nemmeno un futuro previdenziale. Chi ha raccontato balle è Salvini che aveva promesso che se andava al governo cancellava la Fornero e in realtà è riuscito a peggiorarla”.
L'iniziativa è stata proclamata per chiedere l'aumento di salari e pensioni, maggiori investimenti nella sanità e nella scuola, una vera riforma fiscale, per dire no alla precarietà e al riarmo.
Partito il corteo, arriverà a piazza San Giovanni, dove, nel primo pomeriggio inizieranno gli interventi. Sono previsti, tra gli altri, quelli del giornalista Sigfrido Ranucci, di Luc Triangle, segretario generale dell'Ituc, e le conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil che ha parlato in un punto stampa anche durante il corteo.
“Anche a questo giro il governo interviene contro la progressività ed è una scelta politica. Fa un favore a chi sta meglio e non aiuta chi è in difficoltà” dice il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, a margine della manifestazione nazionale organizzata a Roma dalla Cgil, riferendosi alla Manovra che, dice, prevede "tutti interventi anti-progressivi”. "Oggi siamo in piazza per ricordare a Meloni, che oltre al Paese dei balocchi che racconta sempre c'è anche il Paese reale nel quale gli fanno fatica ad arrivare alla metà del mese, nel quale costo della vita continua a crescere senza sosta e nel quale invece gli stipendi sono fermi al palo da trent'anni".
"L’Italia è l'unico Paese d'Europa, dove succede questo: è chiaro che la manovra di Meloni non risponde a nessuno dei bisogni della maggioranza dei cittadini, definanzia la sanità, non interviene sull'emergenza degli stipendi e delle pensioni e invece investe una paccata di soldi in armi - conclude -. Questa manifestazione è qui per ricordarglielo e noi siamo in piazza al fianco della Cgil perché condividiamo queste parole d'ordine e perché come è noto noi siamo sempre in piazza quando gli italiani lavoratori e lavoratrici rivendicano i loro diritti".
Leggi tutto: Manifestazione Cgil oggi a Roma, Landini: "In piazza cittadini sempre più poveri"

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo a Vienna. Il tennista azzurro sfida oggi, sabato 25 ottobre, l'australiano Alex De Minaur - in diretta tv e streaming - nella semifinale dell'Atp 500 austriaco. Sinner ha raggiunto il penultimo atto del torneo, in cui è tornato a giocare dopo averlo vinto nel 2023 e aver dato forfait lo scorso anno, dopo aver battuto nei quarti di finale il kazako Alexander Bublik, nei turni precedenti, il tedesco Daniel Altmaier all'esordio e Flavio Cobolli nel derby azzurro degli ottavi. De Minaur invece ha eliminato gli austriaci Rodionov e Misolic prima di Matteo Berrettini.
In caso di vittoria Sinner sfiderebbe in finale il vincente della sfida tra Lorenzo Musetti e Alexander Zverev.
Leggi tutto: Sinner-De Minaur, l'azzurro in campo nella semifinale di Vienna - Diretta

(Adnkronos) - Si è chiuso oggi a Roma, al Teatro Rossini, il VII Congresso nazionale di Meritocrazia Italia, un evento di straordinario impatto mediatico, culturale e politico che ha consacrato il Movimento quale forza politica emergente sul piano nazionale. A conclusione dei lavori, l’approvazione unanime della mozione congressuale presentata dal presidente Nazionale Walter Mauriello e dal Consiglio di Presidenza nelle persone della vicepresidente nazionale Manuela Lampitella, del Capo di Gabinetto Paolo Patrizio, della responsabile nazionale Dipartimenti Alessia Fachechi, del Consigliere responsabile della struttura attuativa ed esecutiva Alessandro Serrao, del segretario nazionale Annamaria Bello, del Tesoriere Marco Del Sorbo, del Garante Gianluca Pizzuti, della Responsabile rapporti istituzionali con le associazioni Antonella Panico, della Responsabile rapporti istituzionali Alessandra Magnabosco e della Responsabile Staff Isabella Aurillo.
Il Consiglio di Presidenza chiede al Congresso di: impegnare Meritocrazia Italia nell’opera di rivoluzione culturale, per rimettere al centro il valore della preparazione, dell’onestà intellettuale, della responsabilità, puntando all’affermazione di un Governo del merito, che sia in grado di ricostruire un sentimento di fiducia collettiva nella preparazione, nella democrazia, nella premialità dell’impegno e del sacrificio, per rinsaldare il legame tra cittadini e Istituzioni e offrire un rinnovato schema valoriale che possa fungere da guida, esempio e sprone per tutti i cittadini e per le nuove generazioni; impegnare Meritocrazia Italia a essere un movimento culturale differente, capace di unire, di amare, di includere, di far sognare, di ambire all’umiltà e al garbo, di studiare e osservare i fenomeni sociali anticipandone la soluzione alle future problematiche; impegnare Meritocrazia Italia a perseguire con forza, unitamente a tutte le componenti della società civile, delle associazioni, del mondo accademico e delle forze economiche, l’indispensabile opera di regolamentazione del mondo dei Social e di previsione di limiti anzitempo per contenere l’ingresso prepotente dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro; impegnare Meritocrazia Italia a dare sostegno e promuovere progetti civici, per una politica distensiva, inclusiva e di qualità, oltre quella dell’attacco alla persona, della critica sterile, della demonizzazione dell’avversario, delle urla da piazza, per concentrarsi sulla costruzione dal basso, sul rilancio di un modo di fare politica sano, che vada oltre le ideologie e che faccia del dialogo e della dialettica il proprio collante, per realizzare un progetto a beneficio di tutti, in rappresentanza dell’intera collettività, a prescindere dal colore politico o dal sostegno elettorale.
E ancora, impegnare Meritocrazia Italia nel percorso di promozione di una riforma della legge elettorale, in uno ad altre associazioni o movimenti politici, così da superare le criticità dell’attuale formulazione legislativa, a beneficio di una novella che garantisca l’effettiva rappresentanza, la governabilità e la stabilità dell’espressione di voto dei cittadini, autorizzando il Consiglio di Presidenza a far ricorso agli strumenti e alle azioni più idonee per consentire il raggiungimento dell’obiettivo; impegnare Meritocrazia Italia nella prosecuzione dell’opera di cittadinanza attiva già avviata, dando voce e possibilità di partecipazione diretta a tutti coloro che hanno voglia di contribuire al miglioramento del Paese, nel rispetto dei principi e dei valori del Movimento, per favorire una sempre maggiore espressione di forme di democrazia diretta, ad integrazione e supporto delle classiche forme di democrazia rappresentativa; impegnare Meritocrazia Italia nell’investire nella conoscenza, rimuovendo gli ostacoli alla libera espressione della curiosità intellettuale e al miglioramento della qualità della ricerca, passaggio fondamentale per quella Rivoluzione culturale necessaria al benessere collettivo e allo sviluppo anche economico del Paese; impegnare Meritocrazia Italia nella prosecuzione dell’opera già avviata di proposizione calibrata sugli effettivi bisogni dei cittadini, senza timori di impopolarità e nella costante riaffermazione dei valori dell’Equità sociale, del Merito e del Prodotto Interno Umano, per operare una rilettura dei problemi economici alla luce della gerarchia dei valori proposta dalla Carta costituzionale.
E ancora, impegnare Meritocrazia Italia a una sempre maggiore e stabile interlocuzione istituzionale ad ogni livello, per dare concreta e integrale attuazione alle proposte di riforma, ai disegni di legge ed articolati presentati, nonché a tutte le altre iniziative associative, così da consolidare il ruolo di Meritocrazia quale valido interlocutore di supporto per ogni azione di governo del Paese e dei territori; impegnare Meritocrazia Italia nel potenziamento dell'attività̀ della Scuola di formazione politica CREA, puntando allo sviluppo della conoscenza e della competenza tecnica in materia di visione strategica e di governo del Paese, per garantire sostegno alle Istituzioni nel cambiamento della mentalità e nella creazione di una classe dirigente pubblica e privata di livello, che sia in grado di rispondere, con capacità, competenza e visione, alle sfide del presente e del futuro; impegnare Meritocrazia Italia nella valutazione della migliore strutturazione interna, a carattere nazionale e territoriale, al fine di consentire l’adozione della veste e articolazione operativa più consona al perseguimento degli impegni congressuali e dei fini associativi e statutari, dando sin d’ora ampio mandato al Presidente Nazionale, in conformità dello Statuto.
Infine, impegnare Meritocrazia Italia a non discostarsi dalla riaffermazione e concreta attuazione dei principi e linee guida e di azione delineate nelle Mozioni congressuali degli anni passati, ribadendone la centralità e la persistenza: insistendo sulla ricostruzione di un solido sistema valoriale incentrato sui pilastri del Merito, dell’Equità sociale, della Verità, della Formazione e della Tutela ambientale, come valori costituzionalmente garantiti da riportare in auge; riaffermando la vocazione europeista legata al modello dell’Europa dei Popoli, edificata sugli ideali di solidarietà, di leale cooperazione, di inclusione e reale integrazione; rinnovando la facoltà dell’Associazione di trasformarsi, senza alcuna delega ulteriore e laddove si verifichino le condizioni ed esigenze politiche e sociali, in un soggetto attivo di natura e rappresentanza politica, mediante l’adozione della veste e struttura operativa più consona al perseguimento di tale agire, dando sin d’ora ampio mandato al Presidente Nazionale, in conformità allo Statuto.
Leggi tutto: Meritocrazia Italia, concluso a Roma VII Congresso nazionale

(Adnkronos) - Jannik Sinner in semifinale a Vienna, quanto guadagna se vince? Il tennista azzurro gioca oggi, sabato 25 ottobre, contro l'australiano Alex De Minaur, numero sette del mondo, - in diretta tv e streaming - nel penultimo atto dell'Atp 500 austriaco. In palio ci sono punti pesanti per il ranking, che potrebbero, in caso di vittoria finale, riavvicinare Sinner al primo posto occupato da Alcaraz, ma non solo.
Il torneo di Vienna può contare infatti su un montepremi importante, di cui Sinner si è già intascato una buona fetta ma da cui, in caso di trionfo, potrebbe uscire con un assegno molto più ricco.
Grazie alla semifinale raggiunta a Vienna Sinner si è già garantito oltre 146mila euro, un bottino che però potrebbe crescere prima con l'accesso alla finale e poi con l'eventuale trionfo. Se dovesse raggiungere l'ultimo atto l'assegno arriverebbe infatti a oltre 275mila euro, mentre in caso di vittoria intascherebbe più di 511mila euro. Ecco tutte le cifre del montepremi messo in palio dall'Atp 500 austriaco.
'Gettone' di partecipazione: 21.345 euro
Ottavi: 40.025 euro
Quarti: 74.980 euro
Semifinale: 146.765 euro
Finale: 275.390 euro
Vittoria del torneo: 511.835 euro
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(Adnkronos) - Mauro Di Francesco, detto Maurino, attore e cabarettista simbolo della commedia italiana degli anni Ottanta, è morto la scorsa notte all'età di 74 anni in ospedale a Roma, dove era ricoverato da un mese per complicazioni di salute. Una decina di anni fa aveva affrontato un trapianto di fegato che gli aveva salvato la vita, ma negli ultimi tempi le sue condizioni erano nuovamente peggiorate. Ha recitato in diversi film diretti da Carlo Vanzina, come "I fichissimi", "Il ras del quartiere" e "Eccezzziunale veramente - Capitolo secondo... me". E' apparso in "Sapore di mare 2 - Un anno dopo"; "Yesterday - Vacanze al mare" e "Ferragosto Ok".
Nato a Milano il 17 maggio 1951, figlio di una sarta teatrale e di un direttore di palcoscenico, Di Francesco iniziò a recitare in giovanissima età. A soli cinque anni debuttò con il Mago Zurlì, seguendo poi una carriera da bambino attore in spot pubblicitari e spettacoli teatrali. A 15 anni entrò nella compagnia di Giorgio Strehler, dove lavorò accanto a nomi come Valentina Cortese, mentre a 17 anni recitò nello sceneggiato televisivo della Rai "La freccia nera".
Gli anni Settanta furono segnati dall'esperienza nel cabaret: insieme a Livia Cerini e poi nel Gruppo Repellente, ideato da Enzo Jannacci e Beppe Viola, Di Francesco lavorò con colleghi destinati a diventare stelle della commedia italiana, come Diego Abatantuono, Massimo Boldi e Giorgio Faletti. Questa esperienza fu decisiva per il suo passaggio al grande schermo, soprattutto negli anni Ottanta, quando conquistò il pubblico con film cult come "Sapore di mare 2 - Un anno dopo", "Yesterday - Vacanze al mare", "Ferragosto Ok", fino ai due "Abbronzatissimi".
Il suo personaggio, spesso il giovane milanese impacciato che cerca di conquistare le ragazze, era interpretato con un mix di ironia, genuinità e malinconia che lo rese immediatamente riconoscibile e amato. Molti lo ricordano anche per i ruoli accanto a Diego Abatantuono in film come "Attila flagello di Dio" di Castellano e Pipolo.
Sul set di "Sapore di mare 2" conobbe l'attrice francese Pascale Reynaud, dalla quale ebbe un figlio, Daniel. Successivamente, nel 1997, sposò Antonella Palma di Fratianni. Negli ultimi anni aveva rallentato moltissimo la sua attività artistica, dedicandosi alla vita privata e alla Toscana, senza perdere la sua simpatia e la battuta pronta che lo avevano reso celebre. Il suo ultimo film risale al 2019 con "Odissea nell'ospizio", per l'amico Jerry Calà.
Leggi tutto: È morto Mauro Di Francesco, addio all'attore della commedia anni Ottanta

(Adnkronos) - Il programma di Carlo Conti, ‘Tale e Quale Show’, in onda ieri sera 24 ottobre su Rai1, ha vinto la sfida del prime time con 2.937.000 spettatori, raggiungendo il 20,1% di share. Medaglia d’argento a Canale 5 con ‘Tradimento’ che ha raccolto 2.135.000 spettatori e il 15,1% di share mentre Rete 4 con ‘Quarto Grado’ ha interessato 1.290.000 spettatori (10,3% share).
Fuori dal podio troviamo Nove con ‘Fratelli di Crozza’ che ha raggiunto 938.000 spettatori (5,4% share) mentre La7 con ‘Propaganda Live’ ha incollato allo schermo 827.000 spettatori (6,3% share). A seguire: Italia1 con ‘Assassin Club’ (723.000 spettatori, 4,3% share); Rai3 con ‘FarWest’ (540.000 spettatori, 3,7% share); Tv8 con ‘Pechino Express - Fino al Tetto del Mondo’ (387.000 spettatori, 2.5% share); Rai2 con ‘Addio al nubilato 2 - L’isola che non c’è’ (385.000 spettatori, 2,3% share).
In access prime time vince Canale5 con ‘La Ruota della Fortuna’ con 4.857.000 spettatori (25,1% share) mentre Rai1 con ‘Affari Tuoi’ ha raggiunto 4.295.000 spettatori (22.1%).

(Adnkronos) - Prima la cittadinanza facile, e la relativa truffa, poi anche la cittadinanza che sparisce, senza lasciare traccia, o quasi. L’ondata di nuovi italo-brasiliani, che ha prodotto un gigantesco business negli anni scorsi solo in parte ridimensionato dall’intervento del governo che ha rivisto le regole per l’accesso allo ‘ius sanguinis’ con il dl convertito in legge a maggio 2025, inizia a farsi sentire anche nelle aule dei tribunali italiani. Come? Attraverso le maglie larghissime della rete che dovrebbe connettere procure, comuni e consolati e che invece consente ampie zone grigie. A ricostruire l'origine di una falla che rischia di allargarsi è un’inchiesta dell’Adnkronos.
In sostanza, quando un cittadino italo-brasiliano viene coinvolto in un procedimento che dovrebbe portarlo a processo in Italia per responsabilità penali, capita con una certa frequenza che le notifiche non arrivino a destinazione e che le prove della sua cittadinanza italiana acquisita si perdano per strada. Basta una richiesta non archiviata, un file nascosto, la riposta di un comune italiano che non arriva o il silenzio ostinato di un Consolato. Con la complicità di negligenze e omissioni troppo frequenti per essere accidentali. Il risultato è che ci sono brasiliani con il passaporto italiano in mano che ‘appare e scompare’ secondo convenienza.
Come per i reati commessi, è possibile perseguire in Italia il reato subito all’estero in danno di un cittadino italiano. A tal proposito occorre presentare l’istanza di procedimento e, nel caso in cui il reato in Italia sia perseguibile a querela, anche la stessa querela. Ma perché si possa procedere ha un peso il dato della presenza sul territorio nazionale di chi è indagato, o anche la possibilità che possa essere presente. Evidente come essere cittadino italiano e avere in mano un passaporto italiano sia un elemento rilevante. Non solo. Una eventuale condanna in Italia può incidere sul mantenimento della cittadinanza. In questo contesto, accertare correttamente la residenza di un indagato o il possesso del passaporto italiano sposta l'efficacia dell'azione giudiziaria. E può bastare una mancata, oppure omessa, risposta di un Comune o di un Consolato a bloccare i procedimenti.
La cronaca ha portato alla luce negli ultimi due anni, diversi casi di truffe e frodi, commesse con la complicità di comuni italiani. Nel caso dei legami con il Brasile sono soprattutto nel Nord Est. Emblematico il caso del piccolo comune di Crocetta del Montello, in provincia di Treviso, emerso a seguito di una indagine della Guardia di Finanza. Tra il 2018 e il 2022, circa 160 persone provenienti dal Sud America soggiornavano per pochi giorni nel territorio comunale, giusto il tempo necessario per completare la pratica burocratica e vedersi riconoscere la cittadinanza per discendenza. Un meccanismo che, secondo le Fiamme Gialle, si basava su dichiarazioni false e illecite attestazioni di residenza. Tra gli indagati sei cittadini brasiliani, tre agenti della polizia locale di Crocetta e un’anziana residente. A Val Zoldo, in provincia di Belluno, che conta 2.850 abitanti, ci sono state oltre 600 pratiche di oriundi sudamericani con avi italiani. Lo schema, uguale a molti altri casi analoghi, prevedeva la collusione di agenzie e funzionari pubblici che organizzavano residenze fittizie, permettendo ai richiedenti di saltare le lunghe liste d'attesa dei consolati brasiliani. Tutto, a fronte del pagamento di migliaia di euro per ottenere la cittadinanza in pochi mesi anziché in anni, sfruttando la possibilità di richiedere la cittadinanza per residenza e velocizzare il processo.
Nel 2024 si stimano 121mila acquisizioni di cittadinanza, in aumento del 4,4% rispetto alle 116mila del 2023. Le acquisizioni della cittadinanza italiana avvengono nella maggior parte dei casi (52% nel 2023, secondo gli ultimi dati definitivi) per discendenza (iure sanguinis). Le acquisizioni sono numerose nei Paesi dell’America centro-meridionale (oltre 90mila nel 2023; 45,5 per mille residenti di quei paesi), in particolare in Brasile (oltre 41mila; 70,1 per mille) e in Argentina (circa 33mila; 35,2 per mille), soprattutto per effetto dei riconoscimenti iure sanguinis. I primi due consolati per numerosità del fenomeno sono San Paolo (quasi 21mila acquisizioni; 81,7 per mille residenti) e Buenos Aires (oltre 12mila; 37,3 per mille) che, nell’insieme, raggruppano il 28,4% del totale delle acquisizioni, che sono molto meno numerose, invece, nei Paesi europei (circa 14mila, 4,2 per mille residenti).
La legge 23 maggio 2025 ha convertito il decreto-legge 28 marzo 2025, n. 36, recante disposizioni urgenti in materia di cittadinanza. In estrema sintesi, la nuova legge introduce modifiche alla legge italiana sulla cittadinanza, principalmente limitando lo ius sanguinis (cittadinanza per discendenza) per i figli e i nipoti di italiani nati all'estero. Ora, la trasmissione automatica della cittadinanza è vincolata a un legame effettivo con l'Italia, come l'avere un genitore o un nonno nato in Italia e/o che vi abbia risieduto per un certo periodo. Eloquenti le parole con cui il Ministro degli Esteri Antonio Tajani chiariva la ratio dell'intervento: “non verrà meno il principio dello ius sanguinis e molti discendenti degli emigrati potranno ancora ottenere la cittadinanza italiana, ma verranno posti limiti precisi soprattutto per evitare abusi o fenomeni di 'commercializzazione' dei passaporti italiani. La cittadinanza deve essere una cosa seria”. (Di Fabio Insenga)

(Adnkronos) - E' tornato Pecco Bagnaia in Malesia. Il pilota della Ducati ha trionfato oggi, sabato 25 ottobre, nella gara Sprint di Sepeng e si è preso la pole position nelle qualifiche di MotoGp, chiudendo con il miglior tempo, dopo essere passato per il Q1, in 1'57"001, precedendo di 16 millesimi Alex Marquez e di 0.158 Franco Morbidelli per una prima fila tutta Ducati, vista l'assenza fino a fine stagione del campione del mondo Marc Marquez.
Quartararo, Acosta che è caduto a fine turno, e Aldeguer si sono presi la seconda fila, con Mir, Di Giannantonio e Zarco la terza, mentre Marco Bezzecchi con la sua Aprilia non è riuscito a superare il Q1 e partirà quattordicesimo.
1. Francesco Bagnaia (Ducati)
2. Alex Marquez (Ducati Gresini)
3. Franco Morbidelli (Ducati VR46)
4. Fabio Quartararo (Yamaha)
5. Pedro Acosta (KTM)
6. Fermin Aldeguer (Ducati Gresini)
7. Giovanna Mir (Honda)
8. Fabio Di Giannantonio (Ducati VR46)
9. Johann Zarco (Honda LCR)
10. Andrea Dovizioso (Yamaha)
11. Jack Miller (Yamaha Pramac)
12. Pol Espargaro (KTM Tech3)
13. Luca Marini (Honda)
14. Marco Bezzecchi (Aprilia)
15. Raul Fernandez (Aprilia Trackhouse)
16. Miguel Oliveira (Yamaha Pramac)
17. Ai Ogura (Aprilia Trackhouse)
18. Andrea Dovizioso (KTM)
19. Enea Bastianini (KTM Tech3)
20. Somkiat Chantra (Honda LCR)
21. Lorenzo Savadori (Aprilia)
21. Michele Pirro (Ducati)
22. Augusto Fernández (Yamaha)
Leggi tutto: MotoGp, Bagnaia in pole: la griglia di partenza nel Gp della Malesia
 Nuovo attacco e richiesta alla presidente Todde di rimpasto...
Nuovo attacco e richiesta alla presidente Todde di rimpasto...	 "Confiteor" premiato alla Mostra del cinema di Venezia...
"Confiteor" premiato alla Mostra del cinema di Venezia...	
(Adnkronos) - E' morto all'età di 60 anni Marco Ghigliani, amministratore delegato di La7 dal 2013. Lo rende noto l'azienda. "Da tempo lottava contro una grave malattia, eppure ha lavorato fino all'ultimo giorno con l'impegno e la passione che lo hanno contraddistinto in questi ultimi vent'anni", si legge in un comunicato. Ghigliani era nato ad Asti nel 1965. Laureato in Sociologia, ha iniziato la sua carriera lavorativa alla Fiat Auto, nell'ambito della Direzione Personale e Organizzazione in vari stabilimenti di produzione. Nel 2001 approda a Telecom come responsabile Risorse Umane dell’Unità Territoriale Rete di Milano, ricoprendo poi lo stesso ruolo nel Gruppo Seat Pagine Gialle e Telecom Italia Media.
Da febbraio 2007 ha rivestito l'incarico di direttore generale di Telecom Italia Media, coordinando le strutture preposte alla gestione e allo sviluppo dell’emittente televisiva La7 e dei relativi prodotti multimediali sulle diverse piattaforme nonché delle strutture tecniche e produttive di supporto. All'interno dello stesso gruppo è stato anche presidente di Mtv Italia e Consigliere per le Società Telecom Italia Media Broadcasting, Tm News e Effe Tv. Nel dicembre 2012 diventa amministratore delegato de La7 srl, ruolo in cui viene confermato l'anno successivo quando l'azienda passa sotto il controllo del Gruppo Cairo Comunication. Un impegno e una dedizione per i quali è stato insignito della onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
"Tutto il personale de La7 lo ricorda con stima e affetto e sono vicini alla sua famiglia", sottolinea la nota di cordoglio. I funerali si svolgeranno lunedì 27 ottobre, alle ore 11.00, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma.
"Con grande dolore apprendo la notizia della scomparsa di Marco Ghigliani, un amico e un grande professionista. Con equilibrio e visione strategica, Marco ci ha aiutato a leggere la fase di trasformazione della televisione italiana. Con lui ho condiviso rispetto sincero e stimolante confronto. Alla sua famiglia e ai suoi colleghi de La7 va il mio pensiero più affettuoso e la vicinanza di tutta la Rai". Così in una nota l'Ad Rai Giampaolo Rossi.
Leggi tutto: La7, è morto l'amministratore delegato Marco Ghigliani

(Adnkronos) - E' morto a 52 anni Stefano Incerti, conosciuto dal grande pubblico come "Stefano Kitchen", voce appassionata della critica gastronomica italiana. Una febbre improvvisa, seguita da complicazioni fatali, ha spento uno dei narratori più sensibili della ristorazione contemporanea.
Milanese di nascita, ma toscano d'adozione, stabilitosi in provincia di Pistoia, Stefano Incerti aveva fatto della curiosità e del rispetto per la cucina il centro del suo lavoro e della sua vita. Interprete e traduttore di formazione, aveva cominciato a viaggiare fin da adolescente e, negli anni, aveva trasformato la passione per il 'fine dining' in una seconda carriera, costruita con rigore, entusiasmo e un inconfondibile tocco di gentilezza.
Dal 2018, con il suo profilo Instagram @stefanokitchen, aveva saputo raccontare la ristorazione con competenza e umanità, portando il pubblico 'dietro le quinte' delle cucine degli chef e dentro il pensiero che anima ogni piatto. Collaborava con riviste e guide gastronomiche italiane e internazionali, e nel suo blog 'Stefano Kitchen - Il senso del gusto' descriveva sé stesso semplicemente come food writer e critico gastronomico: "Ti racconto le mie esperienze nei ristoranti che visito ed agli eventi di settore". Negli ultimi anni aveva firmato oltre ottanta articoli per le principali testate online del settore, diventando una presenza fissa e amata nel panorama della critica di qualità.
Leggi tutto: E' morto Stefano Incerti, addio al food blogger voce appassionata della cucina italiana

(Adnkronos) - Ha raccolto alcune pietre dagli scavi di Pompei, le ha messe nello zaino e si è allontanato verso l'uscita. Protagonista è un turista americano, scoperto e denunciato dai carabinieri. Un caso simile è avvenuto solo 4 giorni fa, in quel caso si era trattato di un turista polacco.
Il cittadino statunitense si trovava nel parco archeologico quando ha raccolto alcune pietre lungo via delle Ginestre. Un altro visitatore ha notato la scena e ha avvisato la guardia giurata, che ha allertato i carabinieri. Dopo una rapida descrizione, il turista è stato bloccato e denunciato mentre stava per uscire dal parco. "Volevo portarle a casa come ricordo, sono per la mia collezione”, ha detto tentando di giustificarsi.
Leggi tutto: Pompei, turista americano ruba pietre dagli scavi: "Sono per ricordo"

(Adnkronos) - Ha raccolto alcune pietre dagli scavi di Pompei, le ha messe nello zaino e si è allontanato verso l'uscita. Protagonista è un turista americano, scoperto e denunciato dai carabinieri. Un caso simile è avvenuto solo 4 giorni fa, in quel caso si era trattato di un turista polacco.
Il cittadino statunitense si trovava nel parco archeologico quando ha raccolto alcune pietre lungo via delle Ginestre. Un altro visitatore ha notato la scena e ha avvisato la guardia giurata, che ha allertato i carabinieri. Dopo una rapida descrizione, il turista è stato bloccato e denunciato mentre stava per uscire dal parco. "Volevo portarle a casa come ricordo, sono per la mia collezione”, ha detto tentando di giustificarsi.
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(Adnkronos) - Un tratto di mare siciliano, quello della sua Vigata, intitolata ad Andrea Camilleri. E' la proposta lanciata dal giornalista Vincenzo Mollica, nel corso della presentazione del suo libro 'Amo le triglie di scoglio' (Rai Libri), scritto con Bruno Luverà, alla Galleria d'arte moderna di Palermo. Mollica, assente per motivi di salute, ha inviato un videomessaggio proiettato durante la presentazione, moderata dalla giornalista Adnkronos Elvira Terranova, con Bruno Luverà e Gaetano Savatteri.
"Mi piace pensare ad Andrea Camilleri come un grande pescatore, un pescatore di storie. E mi piacerebbe tanto che in quel mare che c'è davanti alla sua zona in Sicilia si chiamasse 'Mare Camilleri'- dice Mollica - In genere si intitolano piazze e strade e a lui va intitolare il mare, perché lui ha seminato, gestito, migliaia di storie. Ogni tanto ne pescava una e ne faceva un libro, un libro da leggere nei momento tristi. Che esista un 'Mare Camilleri' dove ritroviamo un Camilleri a pescare sarebbe una cosa bellissima e mi auguro che accada presto". Poi conclude: "Considero Camilleri un benefattore della umanità. Qualsiasi pagina può solo fare bene alla mente e alla salute".
Il libro 'Amo le triglie di scoglio' raccoglie le numerose interviste concesse dallo scrittore siciliano al Tg1. Per circa venti anni, infatti, Bruno Luverà e Vincenzo Mollica, hanno dialogato con l’inventore di Montalbano e adesso, in un volume di 348 pagine, si propongono non solo di dare voce allo scrittore attraverso la riproduzione delle sue appassionanti conversazioni, ma anche di ripercorrere la sua straordinaria e irripetibile parabola artistica e umana.
Leggi tutto: Vincenzo Mollica: "Intitolare tratto di mare ad Andrea Camilleri"

(Adnkronos) - Non si ferma l'emorragia di top manager dalle aziende di Elon Musk: questa volta tocca al social X, dove il responsabile della pubblicità, John Nitti, che era stato considerato come potenziale successore di Linda Yaccarino come amministratore delegato, ha lasciato la piattaforma social dopo soli 10 mesi. Lo riferisce il Financial Times ricordando che Nitti era entrato in X a gennaio come responsabile globale delle operazioni di fatturato e dell'innovazione pubblicitaria.
Yaccarino, Ceo per due anni, si è dimessa a luglio seguita a inizio ottobre dal direttore finanziario, Mahmoud Reza Banki, mentre nella startup di intelligenza artificiale xAI si sono registrati negli ultimi mesi l'addio di Mike Liberatore, direttore finanziario per soli tre mesi, e del consulente generale Robert Keele.
Il giornale ricorda come i responsabili della pubblicità di X si trovano da tempo a dover affrontare le richieste di Musk di aumentare i ricavi, entrate necessarie alla luce degli investimenti di miliardi di dollari in infrastrutture e chip richiesti dallo sviluppo di un'intelligenza artificiale in grado di competere con aziende come OpenAI e DeepMind di Google.
Leggi tutto: Continua la fuga da Musk, dopo la ceo lascia anche il responsabile pubblicità di X

(Adnkronos) - "Non ho scelto perché si vince. Nessuno credeva che riuscissi a fare una lista, anche tra gli alleati. Poi mi hanno inseguito dal centrodestra. E io ho ragionato così: se mi inseguono, sono quello che fa vincere, allora resto dove sto. Sono il portafortuna". Così Clemente Mastella, a Repubblica, parlando delle elezioni regionali.
"Ora tutti mi dicono: come fai a stare con Fico? Ma se Forza Italia, Lega e gli altri l'hanno eletto col 70 per cento presidente della Camera. E poi scusatemi: il Pd si è alleato coi 5S, la Lega col Pd nel governo precedente. E sarei io il trasformista? È singolare. La verità è un'altra.. I 5S sono diventati partito. Invece il centro non esiste. La sinistra senza il centro e senza l'evoluzione intelligente dei 5S non vincerà mai".
"Non ho scelto io Fico, ma il Pd. Ora tutti dobbiamo dare una mano. Io e De Luca siamo entrambi impegnati: lui col figlio Piero, diventato segretario del Pd campano, che stimo. E io con mio figlio che stimo". Quanto a Fico, osserva, "dei 5S il più democristiano che ho conosciuto è lui. Ma non lo dico per fargli perdere i connotati". Il centrosinistra vincerà in Campania? "Ci sto io, sì". E De Luca? "Ma farà di tutto per evitare che Cirielli che è salernitano come lui diventi presidente".
Leggi tutto: Mastella: "Fico il più democristiano dei 5 Stelle, in Campania vincerà"

(Adnkronos) - “Il principio di equivalenza è un punto di svolta: restituisce dignità a tutti i contratti collettivi che, pur non essendo comparativamente più rappresentativi secondo i vecchi criteri, garantiscono ugualmente ai lavoratori le stesse tutele sostanziali. È un riconoscimento di civiltà giuridica e un segnale importante per le imprese e per il mondo della contrattazione collettiva”. Così Paolo Pizzuti docente Diritto del Lavoro presso l’università del Molise, nel corso del talk tecnico “Appalti e Ccnl: dal principio di equivalenza alla sua attuazione concreta”, organizzato questa mattina da FonARCom nell’ambito della Convention nazionale dei Consulenti del Lavoro di Napoli.
Il principio, introdotto dal nuovo Codice degli Appalti (D.Lgs. 36/2023) e ripreso sia dal correttivo appalti sia dalle Linee guida Anac, stabilisce che non è obbligatorio applicare esclusivamente il contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative per partecipare a una gara pubblica, ma che qualsiasi Ccnl equivalente nelle tutele è da considerarsi idoneo. “Il legislatore – ha ricordato Pizzuti – ha riconosciuto che ciò che conta non è il nome del contratto, ma la qualità e l’efficacia delle tutele che garantisce. Tutti i lavoratori devono essere protetti allo stesso modo, e questo apre la strada a una vera competizione virtuosa nel panorama contrattuale”. Secondo Pizzuti, la norma offre anche nuove opportunità al tessuto produttivo: “I segnali che arrivano dalle imprese sono positivi – ha spiegato –. Le aziende iniziano a utilizzare contratti collettivi diversi da quelli tradizionali, proprio perché comprendono che la competizione contrattuale può generare miglioramenti. L’equivalenza, infatti, non è un limite, ma un punto di partenza: si può andare oltre, elevando ulteriormente la qualità delle tutele”.
Un passaggio, quello dell’equivalenza, che secondo il presidente di Cifa richiede anche un cambio di mentalità: “Bisogna superare il timore che solo i contratti storici consentano la partecipazione alle gare pubbliche. Se un’impresa applica un contratto collettivo che assicura le stesse garanzie sostanziali ai lavoratori, la stazione appaltante lo deve riconoscere come valido. Questo significa libertà e responsabilità, ma anche serenità per gli imprenditori, che possono scegliere soluzioni contrattuali più vicine alle proprie esigenze produttive senza rischiare esclusioni ingiustificate”. Nel corso del confronto, Pizzuti ha anche evidenziato come il principio di equivalenza possa contribuire a modernizzare il mercato del lavoro italiano, favorendo una diversificazione contrattuale in linea con le trasformazioni economiche e tecnologiche in atto. “L’obiettivo – ha concluso – è costruire un sistema di contrattazione collettiva fondato sulla qualità, sull’innovazione e sulla reale tutela delle persone. È questa la via per un diritto del lavoro contemporaneo, dinamico e competitivo, capace di garantire equità senza rinunciare alla crescita”.

(Adnkronos) - "Il ruolo dei tecnici rispetto al nuovo quadro normativo è estremamente complesso e delicato, perché si tratta di bilanciare le tutele economiche e normative dei lavoratori in un contesto in continua evoluzione. Quella dei consulenti del lavoro è una funzione cruciale, di supporto non solo al mondo imprenditoriale ma anche alle pubbliche amministrazioni, come presidio tecnico indispensabile in una materia complessa e dinamica.” Lo ha dichiarato Francesco Capaccio, avvocato giuslavorista e consulente del lavoro, intervenendo al talk “Appalti e Ccnl: dal principio di equivalenza alla sua attuazione concreta”, organizzato da FonARCom nell’ambito della Convention dei Consulenti del Lavoro di Napoli.
Capaccio ha evidenziato come il principio di equivalenza rappresenti “una grande opportunità, ma anche una responsabilità per le imprese. Non basta dichiarare l’equivalenza di un contratto – ha spiegato – bisogna saperla dimostrare, verificando nel dettaglio tutele, welfare, inquadramenti e politiche attive. Servono competenze, strumenti tecnici e una consulenza qualificata. Un errore nell’equivalenza può comportare l’esclusione da una gara e la perdita di un appalto, con conseguenze economiche rilevanti.” L’esperto ha sottolineato che il nuovo Codice degli Appalti e il successivo correttivo “spostano il baricentro della responsabilità verso le imprese e i loro consulenti, chiamati a valutare concretamente la coerenza dei contratti collettivi scelti. Non si tratta di un adempimento formale, ma di un’analisi sostanziale basata su parametri oggettivi come livelli retributivi, welfare, formazione e sicurezza. Solo un approccio tecnico e consapevole – ha osservato – può evitare contenziosi e garantire la piena conformità alle Linee guida ANAC.”
Secondo Capaccio, “il principio di equivalenza apre il mercato ma richiede un salto di qualità nella consulenza. Le imprese non devono temerlo, bensì gestirlo con metodo, analizzando i contratti, confrontando le clausole e assicurandosi che i diritti dei lavoratori restino garantiti. In questo processo, il consulente del lavoro diventa una figura chiave di garanzia e di supporto strategico.” Infine, ha precisato che “l’equivalenza non è libertà illimitata, ma responsabilità condivisa. Ogni scelta contrattuale va motivata e documentata per tutelare l’impresa da rischi sanzionatori e reputazionali e contribuire a un mercato degli appalti più trasparente e competitivo.” “Il consulente del lavoro - ha concluso - ha oggi l’occasione di diventare il vero ponte tra la norma e la realtà operativa, trasformando l’equivalenza da vincolo normativo a leva di crescita”.

(Adnkronos) - Il 29 ottobre 2025 Rino Gaetano avrebbe compiuto 75 anni. Per celebrare questo anniversario, la sua famiglia – guidata da Anna e Alessandro Gaetano, rispettivamente sorella e nipote del cantautore – organizza una serata evento al Largo Venue di Roma, nel segno della musica, della memoria e dell’eredità culturale di uno degli artisti più liberi e visionari della canzone italiana.
Alle ore 21.30, sul palco di via Biordo Michelotti 2, salirà la Rino Gaetano Band, formazione ufficiale fondata nel 1999 da Anna Gaetano e oggi guidata dal nipote Alessandro. Insieme a lui, musicisti affiatati e ospiti speciali come Piotta, Carlo Valente, Cristiano Cosa e Artù, per un concerto che ripercorrerà i grandi classici – da Gianna a Mio fratello è figlio unico – e brani meno noti come Le Beatitudini e Ti voglio. A presentare la serata sarà Giulia Massarelli.
L’evento, con biglietti disponibili su Dice.fm, sarà un’occasione per cantare, ricordare e continuare a immaginare il mondo attraverso gli occhi di Rino, la cui voce continua a ispirare artisti contemporanei come Alfa, Achille Lauro, Bresh, Gazelle e Coez.
A completare le celebrazioni, Sony Music Italy pubblicherà il 21 novembre una nuova edizione dell’album 'E io ci sto', a 45 anni dalla sua uscita. Rimasterizzato in CD e vinile, il progetto include una traccia inedita disponibile in digitale già dal giorno del compleanno, e un vinile rosso da collezione con un manoscritto originale di Rino.
Dal 24 al 26 novembre, nei cinema italiani arriverà poi 'Rino Gaetano sempre più blu', il nuovo film diretto da Giorgio Verdelli, presentato alla Festa del Cinema di Roma. Un ritratto corale e intimo, prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film con Rai Documentari, distribuito da Medusa Film.
A oltre quarant’anni dalla sua scomparsa, Rino Gaetano continua a emozionare, divertire e far riflettere. E il suo compleanno diventa ogni anno un appuntamento per chi lo ama, lo canta e lo sente ancora vicino.
Leggi tutto: 'Buon compleanno Rino!', a Roma una serata speciale per i 75 anni di Rino Gaetano
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