(Adnkronos) - La Regione Abruzzo presente a Milano, con l’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca, alla nuova edizione degli Stati generali della Space Economy ospitati al Pirelli Hangar Bicocca. Appuntamento annuale che intende valorizzare la filiera nazionale e il sistema di Regioni e Distretti come motore dell’economia dello spazio.
“Aerospazio un settore in grande crescita sia in termini di fatturato e sia in termini di occupazione. L’Abruzzo è stato coprotagonista qui a Milano – ha commentato l’assessore Magnacca – dove ha potuto raccontare della esperienza di coordinamento e di supporto nell’attività del Daab, il neo distretto abruzzese dell’aerospazio avviato nel giugno di quest’anno. Abbiamo recuperato, grazie al sostegno del presidente Marsilio, un ritardo ventennale, e oggi abbiamo finalmente presentato agli Stati generali il nostro Distretto".
L’economia dello spazio fa registrare numeri costanti di crescita, così come ha riferito Cristina Leone, presidente del Cnta, con un impegno europeo in termini di risorse di oltre 130 miliardi di euro. “Abbiamo avuto la conferma non solo dei numeri importanti a livello di fatturato e di occupazioni già fatti dalla economia dello spazio, ma soprattutto la certezza della rilevanza di quelli futuri, considerando che questo settore ci consentirà non solo di mettere insieme in Abruzzo – aggiunge l’assessore Magnacca – le aziende high-tech e digitali, ma anche di integrare aziende no-space, cioè aziende che non solo non sono tradizionalmente legate a questo settore ma che addirittura ne sono lontanissime”.
“L’aerospazio – aggiunge Magnacca – ha intrigato e deve ancora integrare le tante aziende dell’automotive che operano nella nostra regione con la sua spinta alla forte vocazione all’innovazione tecnologica, consentendo così anche di diversificare i settori tradizionali oggi in stallo anche nell’indotto legato al comparto automobilistico. Non solo. Un rapporto di buon vicinato tra le imprese può favorire per l’economia dello spazio aziende del settore che non vengono ancora del tutto mappate in Abruzzo. Si pensi alle imprese tessili che possono lavorare per lo spazio come ad esempio quelle della moda per un’interazione spazio-no spazio”.
Il Daab è importante anche per il ruolo finalizzato a condurre il grande lavoro sulla consapevolezza del valore che “Regione Abruzzo dà all’innovazione per tutto il settore produttivo, perché solo questo è il vero fattore di competitività e di resilienza a disposizione per il futuro delle imprese. Il lavoro congiunto con il Presidente Marsilio sarà certamente quello di far crescere di più questo segmento, insieme alla capacità di capacità di innovare, attraverso la ricerca e sviluppo, la vera chiave di volta di cambiamento per il sistema economico regionale”.
L’assessore Magnacca ha evidenziato nel corso dell’assemblea plenaria conclusiva a Milano come “aerospazio per l’Abruzzo sia al centro di un ecosistema importante che coinvolge imprese, ricerca e innovazione e quindi università e centri di ricerca e istituti di formazione, con l’auspicabile apertura verso patti e intese con altre regioni e anche a livello internazionale attraverso la cooperazione. Insomma la nostra idea della strategicità di questo settore nasce dalla capacità di creare trasversalità fra i vari settori produttivi, che coinvolga università, scuole, istituzioni per garantirci crescita ma anche indipendenza tecnologica nel futuro”. Infine l’assessore Magnacca concludendo ha affermato: “Aerospazio è un settore che potrà occupare nuova forza lavoro nella misura in cui si comprenda che ciò abbiamo bisogno è la formazione dei ragazzi e delle ragazze seguendo percorsi di formazione e di specializzazione. Non solo ingegneri, ma anche periti e diplomati in accademy o negli Its, con la necessaria conoscenza dell’inglese e competenze di base della digitalizzazione”.
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(Adnkronos) - "Viviamo una fase storica senza precedenti, con scenari impensabili fino a pochi anni fa. Sono oltre 50 i conflitti attivi nel mondo e in questo contesto anche lo spazio è, ormai, un dominio critico di competizione e minacce. Le infrastrutture spaziali sono la spina dorsale dei servizi essenziali, e per questo diventano obiettivi di alto valore militare". A dirlo è il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in occasione della seconda edizione degli Stati generali della Space economy 2025.
"Per operare nello spazio, però, serve una condizione: essere in grado di accedervi. Nel 2024 gli Stati uniti hanno effettuato 158 lanci, la Cina 68, l’Europa soltanto 3: un dato che impone una profonda riflessione sulla nostra autonomia strategica -spiega il ministro della Difesa-. Si rende, quindi, necessario sviluppare sistemi rispondenti ai requisiti della difesa e utilizzabili in ottica duale, così da proteggere il Paese e migliorare la qualità dei servizi per tutti. Space economy e difesa sono inestricabilmente connesse: occorre sostenere l’interazione tra ricerca, industria e difesa per rafforzare la competitività e la resilienza del sistema Paese".
"Gli Stati generali della Space economy rappresentano un’opportunità significativa per fertilizzare questa dinamica, dove idee, competenze e responsabilità si incontrano per costruire un futuro più sicuro e fruibile per tutti", conclude.
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(Adnkronos) - Si è conclusa oggi, a Milano, negli spazi di Pirelli HangarBicocca, la seconda edizione degli Stati generali della Space economy 2025, rassegna nazionale promossa dall’Intergruppo parlamentare per la Space economy (Ipse) che ha riunito per tre giorni rappresentanti di istituzioni, industria, università, ricerca e finanza in un confronto articolato e fattivo su diplomazia, intelligenza artificiale e sviluppo economico, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo strategico dell’Italia nel comparto spaziale e consolidare la posizione del Paese tra i protagonisti europei della nuova economia dello spazio.
Nel corso della giornata conclusiva, i lavori pomeridiani sono stati introdotti dalla lettura di una lettera del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, indirizzata al presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Space economy, Andrea Mascaretti. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy e autorità delegata per le Politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, ha dichiarato: "L’Italia è ormai protagonista della Space economy. Cresciamo più rapidamente di altri grandi Paesi Ue e alla prossima ministeriale Esa di Brema saremo al fianco della Germania come leader dei principali programmi spaziali europei. Lo spazio oggi unisce sempre più il Paese come nessun altro settore. Le quattro space factory dislocate da Nord a Sud, realizzate grazie alle risorse del Pnrr, evidenziano non solo che l’Italia sa investire con visione strategica nei settori chiave, generando sviluppo e occupazione qualificata, ma risaltano anche la forza delle nostre tecnologie".
Proprio agli Stati generali sullo spazio, promossi dall’Intergruppo parlamentare per la Space economy, ha aggiunto Urso, "ho ribadito come abbiamo grandi imprese e competenze di eccellenza che ci permettono di guardare al futuro con ambizione. L’accordo tra Leonardo, Thales e Airbus segna la nascita di un vero campione europeo, in grado di competere a livello globale con gli attori americani e asiatici e di garantire l’autonomia strategica del continente nello spazio, esempio e modello di una assertiva politica industriale. Accanto ai grandi protagonisti industriali ora dobbiamo rafforzare il tessuto delle piccole e medie imprese e delle startup che animano i quindici distretti spaziali italiani: sono loro la linfa dell’innovazione, il motore della crescita e della competitività del nostro Paese nella nuova economia dello spazio".
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un videomessaggio di saluto che ha chiuso i lavori mattutini, ha dichiarato: "Viviamo una fase storica senza precedenti con scenari impensabili fino a pochi anni fa. Sono oltre 50 conflitti attivi nel mondo e in questo contesto anche lo spazio è ormai un dominio critico di competizione e minacce. Le infrastrutture spaziali sono la spina dorsale dei servizi essenziali, e per questo diventano obiettivi di alto valore militare. Ma per operare nello spazio serve una condizione: essere in grado di accedervi. Nel 2024 gli Stati uniti hanno effettuato 158 lanci, la Cina 68, l’Europa soltanto 3: un dato che impone una profonda riflessione sulla nostra autonomia strategica. Si rende quindi necessario sviluppare sistemi rispondenti ai requisiti della difesa e utilizzabili in ottica duale, così da proteggere il Paese e migliorare la qualità dei servizi per tutti".
"Space economy e difesa -ha aggiunto- sono inestricabilmente connesse: occorre sostenere l’interazione tra ricerca, industria e difesa per rafforzare la competitività e la resilienza del sistema Paese. Gli Stati Generali della Space Economy rappresentano un’opportunità significativa per fertilizzare questa dinamica, dove idee, competenze e responsabilità si incontrano per costruire un futuro più sicuro e fruibile per tutti".
"Sono molto soddisfatto dei risultati di questa edizione degli Stati Generali della Space Economy -ha affermato il presidente dell’Intergruppo parlamentare per la Space economy, Andrea Mascaretti- perché tutti i protagonisti dell’ecosistema dello spazio e moltissimi rappresentanti del mondo dell’economia, della finanza, della ricerca, della formazione e dell’industria, oltre alle istituzioni, si sono riuniti qui per confrontarsi e tracciare la via italiana allo spazio. Una via in cui è indispensabile la visione, ma soprattutto fare sistema e adeguare continuamente la rotta del Paese in un settore in cui tutto cambia costantemente e con grande velocità".
Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia spaziale Italia (Asi), nel suo intervento ha dichiarato: "La Space economy è oggi uno dei motori più dinamici dell’innovazione e della crescita a livello globale. Per l’Italia è fondamentale saper cogliere le sfide che questo scenario presenta e tradurle in risultati concreti". L'Agenzia spaziale italiana "contribuisce con determinazione all’attuazione degli indirizzi di politica spaziale e aerospaziale del governo, lavorando per consolidare il ruolo del nostro Paese in tutti i domini dello spazio". La Space economy rappresenta "una componente essenziale del nostro futuro, non solo in termini di sviluppo tecnologico, ma anche per la crescita economica e occupazionale che potrà generare nei prossimi anni. Il nostro Paese è solidamente posizionato nel settore, grazie alla qualità della ricerca, alla competitività industriale e alla capacità di collaborazione tra istituzioni, imprese e mondo accademico".
In questa prospettiva, ha aggiunto, "la prossima riunione ministeriale dell'Agenzia spaziale europea di Brema sarà un appuntamento di grande rilevanza, nel corso del quale verranno definiti i programmi futuri per lo spazio europeo, orientati al conseguimento della sovranità tecnologica, della sicurezza, della resilienza e al progresso del nostro pianeta e dei cittadini europei. L'Asi, di concerto con il comitato interministeriale per le politiche relative allo Spazio e alla Ricerca aerospaziale, le altre amministrazioni e l’autorità delegata, continuerà a contribuire con impegno e visione a questo percorso comune".
Il percorso ha preso il via il 27 ottobre a Roma, presso la Farnesina, con il tavolo dedicato alla Diplomazia dello Spazio e alla cooperazione internazionale per la crescita del settore, evidenziando il ruolo centrale dell’Italia nelle alleanze globali e nella definizione delle politiche industriali europee. La seconda giornata, il 30 ottobre a Torino, ha affrontato il tema dell’Intelligenza artificiale per la Space economy, mettendo al centro l’innovazione digitale, l’automazione e i big data come fattori chiave per la competitività del comparto e per la sicurezza delle infrastrutture orbitali e terrestri. La giornata conclusiva di Milano è stata interamente dedicata ai temi dell'impresa, della finanza, della sostenibilità e della ricerca applicata allo spazio. Nel corso della mattinata, esperti del settore e rappresentanti di istituzioni nazionali e locali, università, grandi imprese e startup hanno lavorato in una serie di tavoli di confronto strategico. I lavori hanno attraversato l’intero ecosistema della space economy, esplorando un ampio ventaglio di questioni centrali per lo sviluppo futuro del settore italiano ed europeo.
Un primo approfondimento ha riguardato i processi normativi in Europa e in Italia, tema che ha unito gli argomenti connessi al contesto regolatorio europeo e alla nuova legge nazionale sullo spazio, toccando l’evoluzione dello 'Space Act Ue', la definizione di standard condivisi e il completamento del quadro legislativo nazionale, elementi determinanti per favorire l’ingresso di nuovi operatori di mercato e consolidare la competitività industriale del nostro Paese. Un secondo filone si è concentrato sugli investimenti e i modelli di finanziamento, approfondendo l’accesso al capitale e il coinvolgimento della finanza in un settore in forte espansione, caratterizzato dall’ingresso crescente di attori privati e dall’emergere di sinergie tra mondo produttivo, venture capital e istituzioni. Il confronto ha evidenziato come la disponibilità di strumenti finanziari adeguati e di partnership innovative sia essenziale per sostenere la crescita del comparto nei prossimi anni.
Si è discusso poi del capitale umano, delle competenze e della formazione avanzata necessarie a sostenere l’innovazione industriale, nonché delle strategie per stimolare la partecipazione femminile e ridurre il mismatch tra domanda di professionisti altamente specializzati e offerta formativa. Una particolare attenzione è stata dedicata alla valorizzazione delle nuove generazioni, protagoniste del futuro della space economy. Ampio spazio è stato riservato alle opportunità per le imprese no-space e allo sviluppo di un partenariato pubblico-privato che favorisca la circolazione dell’innovazione e l’adozione di soluzioni satellitari nei settori dell’agricoltura, della mobilità, della sanità digitale, delle telecomunicazioni e dei servizi pubblici essenziali. Temi che trovano forte riscontro nello scenario mondiale delineato dalle aziende e dagli investitori attivi nella new space economy.
Non sono mancati approfondimenti dedicati agli aspetti securitari del dominio spaziale, con riferimento alla cybersecurity orbitale e terrestre, alla protezione delle infrastrutture critiche e alle nuove sfide strategiche legate al militarization of space. Il dibattito ha confermato come la sicurezza dello spazio sia oggi un elemento imprescindibile della competitività economica e della sovranità nazionale. Nel quadro della rassegna, è stato infine analizzato il ruolo dei territori e dei distretti tecnologici regionali, veri motori di innovazione e competitività per la filiera aerospaziale, e il contributo delle startup ad alta intensità tecnologica, nuove protagoniste di un mercato in piena trasformazione.
La conclusione dei lavori è stata affidata, nel pomeriggio, all’assemblea plenaria: un momento di confronto condiviso, aperto a tutte le componenti del sistema Paese dello spazio, finalizzato a raccogliere gli indirizzi strategici emersi nelle sessioni tematiche e a definire una visione comune di lungo periodo per il comparto. La plenaria ha rappresentato il punto di sintesi di un percorso che, nella scia della prima edizione, intende tradurre proposte e idee in azioni concrete per la crescita del settore.
Nel corso della giornata sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, del mondo accademico e dell’industria, ribadendo la necessità di continuare a investire in ricerca, innovazione, capitale umano e competitività per mantenere e rafforzare la leadership dell’Italia nello scenario internazionale.
Gli Stati generali della Space economy 2025 sono realizzati in collaborazione con Inrete, PwC Italia, See Lab Sda Bocconi e Asi, con il supporto di Regione Lazio, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Politecnico di Milano, Confindustria, Assolombarda, Aiad, Asas, Apas, e con il sostegno delle aziende sponsor Amazon, Argotec, Cassa depositi e prestiti, Fondazione fiera Milano, Leonardo, PwC Italia, Rina, Telespazio, Thales Alenia Space Italia e Zoppas Industries, che affiancano Ipse nella promozione e nel consolidamento della leadership italiana nella new space economy, e con la collaborazione dei media partner Fortune Italia, Adnkronos e AirPress.
"Gli Stati generali della Space economy -afferma Massimo Claudio Comparini, managing director della divisione Spazio di Leonardo- rappresentano un momento fondamentale per riflettere sullo stato delle attività spaziali in Italia e sul ruolo del nostro Paese nel contesto europeo e internazionale. Leonardo considera lo spazio uno dei pilastri del proprio piano industriale e un motore di innovazione e competitività per l’intero sistema nazionale, attraverso le proprie partecipate Telespazio, Thales Alenia Space, e-Geos e Altec, e con il coinvolgimento della filiera nazionale, ricca oggi di piccole e medie imprese e start up ad alto tasso di innovazione. Il supporto delle istituzioni al dominio spaziale e l'importanza dell'ecosistema nazionale chiamano Leonardo alla responsabilità di consolidare il proprio ruolo di leader nel settore spaziale europeo, contribuendo a rafforzare la posizione dell’Italia a livello internazionale".
"L’Italia -sottolinea Alessandro Grandinetti, partner di PwC Italia e Clients & Markets Leader- è entrata con decisione nella nuova stagione dell’industria aerospaziale. Nel 2024 le startup italiane del settore hanno raccolto circa 170 milioni di dollari e sempre più aziende ‘non spaziali’ riconoscono lo spazio come una leva strategica su cui investire e approfondire". Lo spazio, rimarca Simonetta Di Pippo, direttrice Space economy evolution Lab Sda Bocconi school of management- evolve più in fretta dei modelli finanziari che dovrebbero sostenerlo. Servono capitali pazienti, visione strategica e strumenti adatti a sfide di lungo periodo. Il SeeLab di Sda Bocconi guarda alle evoluzioni della space economy cercando anche di promuovere un ecosistema finanziario che riconosca lo spazio come asset strategico per la competitività del Paese e la sicurezza. Gli Stati generali della Space economy, ai quali abbiamo contribuito sin dalla prima edizione, costituiscono la sede naturale dove dibattere i temi del futuro dello spazio in Italia, anche guardando ad una finanza più allineata al futuro del settore".
"Accompagnare questo percorso -conclude l'amministratore delegato di Inrete, Simone Dattoli- significa favorire la nascita di nuove sinergie tra pubblico e privato, valorizzando le competenze e le eccellenze italiane che stanno contribuendo a scrivere il futuro dello spazio".
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(Adnkronos) - Da giorni circola la voce. E vari deputati in Transatlantico, alla Camera, si chiedono quando 'aprirà' alla buvette - lo storico bar in stile Liberty al piano Aula di Montecitorio - il 'corner' di gelati artigianali, fortemente voluto dal questore di Fdi, Paolo Trancassini, che ha inaugurato un nuovo corso parlamentare gourmet.
Il via libera alla 'onorevole coppetta' era arrivato dal collegio dei questori più di un mese fa, in una riunione tenutasi il 17 settembre. E l'angolo ice cream era atteso da un po'. Restano per ora top secret il fornitore e i prezzi di vendita. Unica certezza è che non ci saranno i coni.
Oltre ai tradizionali supplì e arancini, accanto ai panini al carbone vegetale, alle piadine, ai tramezzini e ai bagel al salmone, presto i parlamentari potranno assaggiare (rigorosamente all'interno della buvette, visto il divieto assoluto di consumare cibo nel Corridoio dei passi perduti e nel cortile esterno del palazzo), creme di vario gusto, che saranno conservate in un frigorifero ad hoc ed 'esposte' nelle classiche vasche di metallo da allestire proprio all'ingresso, in quella parte del banco del bar dove ora sono in bella mostra croissant e pasticcini. A curare la gestione della sarà la Cd Servizi, la società in house della Camera. I lavori di modifica e adeguamento del bancone ligneo per installare il contenitore refrigerante per le creme, riferiscono fonti parlamentari del centrodestra, dovrebbero iniziare la prossima settimana. La delibera che ha dato l'ok alla 'coppetta' di Montecitorio è stata votata a maggioranza dai questori: solo l'esponente di M5S avrebbe espresso la sua contrarietà.
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(Adnkronos) - Promuovere un Ssn più equo, sostenibile e vicino ai bisogni reali delle persone attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle associazioni di pazienti. Con questo obiettivo, il 30 ottobre si è svolta a Roma la tavola rotonda 'Sanità partecipata', promossa da Ucb e dall'Alta Scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell'università Cattolica, che ha riunito rappresentanti delle istituzioni, società scientifiche, associazioni di pazienti e attori del mondo sanitario. L'iniziativa - riporta una nota - ha voluto offrire uno spazio di riflessione sul valore della partecipazione come leva per ripensare la governance della salute pubblica dal punto di vista etico, sociale, clinico ed economico. Coinvolgere i cittadini significa riconoscere il loro ruolo di partner nei processi decisionali e orientare le risorse su ciò che genera valore per la persona.
"La partecipazione e l'equità - ha detto Teresa Petrangolini, direttrice del Patient Advocacy Lab di Altems - sono due dimensioni che si sostengono a vicenda. La partecipazione garantisce equità permettendo di individuare e affrontare barriere di accesso che spesso non emergono nei dati amministrativi: costi indiretti, tempi di attesa, difficoltà logistiche, disuguaglianze culturali e digitali. Il lavoro iniziato oggi è un punto di inizio che vedrà la raccolta sistematica degli spunti raccolti in un documento, i cui contenuti saranno diffusi in un secondo incontro pubblico".
A fare da cornice a questa riflessione - spiegano i promotori del confronto - è il profondo cambiamento che sta interessando il quadro normativo e istituzionale, sia in Italia che in Europa. La legge di Bilancio 2025 ha istituito il Registro unico delle associazioni di pazienti (Ruas), primo passo verso un riconoscimento formale della rappresentanza civica nei processi decisionali. Parallelamente, il disegno di legge n. 853 introduce la possibilità di una partecipazione regolata delle associazioni di cittadini e persone malate ai tavoli di consultazione in materia di salute. Sul fronte europeo, l'entrata in vigore del Regolamento Hta integra in modo strutturale la voce dei pazienti. In questo solco Francesco Saverio Mennini, direttore generale della Programmazione sanitaria del ministero della Salute, ha ribadito come, "in linea con le recenti riforme, occorra passare sempre più da un sistema che consulta i cittadini a uno che li include nella costruzione del senso delle politiche pubbliche, confermando il grande impegno del ministero su questo fronte".
Un altro tema di confronto è stata l'assistenza territoriale. Il Dm 77/2022 - ricorda la nota - ha introdotto un modello fondato sulla prossimità e sulla costruzione delle Case della comunità, nelle quali la partecipazione dei cittadini diventa condizione essenziale per tradurre i principi in prassi organizzative efficaci. Le linee guida di Agenas del dicembre 2023 rappresentano un punto di riferimento concreto, indicando modalità operative per coinvolgere pazienti, caregiver e associazioni dalla fase di progettazione fino alla valutazione dei servizi. La co-progettazione e la co-produzione diventano così esempi virtuosi di un modo nuovo di intendere la sanità pubblica: non più servizi pensati 'per' le persone, ma servizi costruiti 'con' le persone, nel segno della corresponsabilità e della fiducia. "La co-progettazione può fare la differenza su più fronti - il commento di Americo Cicchetti, commissario Agenas - Gli indicatori Patient reported outcomes (Pros) e i Patient reported experience measures (Prems), sono straordinari strumenti per valutare l'efficacia dei Pdta e delle reti cliniche, all'interno del nuovo Dm 70. Solo ascoltando sistematicamente la voce delle persone nei percorsi di cura possiamo capire se i modelli funzionano, se rispondono ai bisogni reali e se riducono le disuguaglianze territoriali".
Nel corso della tavola rotonda si è inoltre sottolineata la necessità che le istituzioni sviluppino una maggiore capacità di ascolto e di dialogo, e che le associazioni siano sostenute in percorsi di formazione e accrescimento delle competenze, affinché la loro rappresentanza sia sempre più efficace. Valeria Corazza (presidente Apiafco), Antonella Celano (presidente Apmarr), Silvia Tonolo (presidente Anmar) e Sabrina Nardi (consigliera Salutequità) concordano su tre punti: co-progettare Pdta e campagne su prevenzione e cronicità; misurare sistematicamente Pro/Prem per orientare risorse e accountability; abbattere i drop-out con soluzioni organizzative e digitali davvero accessibili. Non 'testimonianze', ma contributi autorevoli, per ottenere qualità, equità e sostenibilità delle scelte.
"In un sistema sanitario che aspira a essere equo, efficiente e sostenibile - ha rimarcato il Gm di Ucb, Federico Chinni - il coinvolgimento attivo dei pazienti è fondamentale. La loro esperienza diretta rappresenta una competenza preziosa, capace di offrire benefici concreti: maggiore equità nell'accesso, sostenibilità dei percorsi assistenziali e qualità delle cure. In Ucb Pharma siamo convinti che questo metodo, che chiamiamo 'connecting healthcare', sia quello giusto per realizzare la nostra mission e migliorare la vita delle persone con patologie croniche, attraverso lo sviluppo di terapie mirate e la co-progettazione di modelli di cura più vicini ai bisogni reali". Con questa iniziativa, Ucb e Altems - conclude la nota - hanno voluto promuovere un passaggio culturale: dalla partecipazione come consultazione episodica alla partecipazione come componente stabile della governance sanitaria.
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(Adnkronos) - Un pullman con sette ragazzini che stavano andando a scuola è finito in un torrente oggi, venerdì 31 ottobre, a Valfurva in provincia di Sondrio. Erano le 7.30 circa della mattina quando il conducente, lungo la strada statale 300, in località Sant'Antonio, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo del mezzo in curva. L'autobus, che fa servizio di trasporto pubblico, ha sfondato il guardrail ed è precipitato nel torrente Frodolfo, ribaltandosi su un lato.
Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri della compagnia di Tirano e 118. Conducente e passeggeri sono riusciti a uscire dal mezzo e sono stati portati in ospedale per i controlli. I sette minori - di età compresa tra i 13 e i 17 anni - sono stati dimessi con prognosi di pochi giorni.
Il conducente, invece, si trova ancora all'ospedale di Sondalo per accertamenti, utili anche a capire se abbia avuto un malore, prima di perdere il controllo del pullman.
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(Adnkronos) - Rimborsata in Italia la prima compressa a doppia azione a base di niraparib, inibitore di Parp, e abiraterone acetato, inibitore della biosintesi degli androgeni, per il tumore della prostata. Il farmaco, a somministrazione orale, sfrutta le caratteristiche di entrambe le molecole, impedendo alle cellule tumorali di riparare il Dna e, allo stesso tempo, bloccando la produzione di testosterone, necessario alle cellule tumorali per crescere. La nuova terapia è indicata in associazione con prednisone o prednisolone (predniso(lo)ne) per il trattamento di pazienti adulti con cancro della prostata metastatico e resistente alla castrazione (mCRPC) e con mutazioni Brca 1/2 (germinali e/o somatiche), per i quali la chemioterapia non è clinicamente indicata. Si tratta della prima terapia a doppia azione a racchiudere due principi attivi ad essere disponibile per il tumore della prostata in Europa e nel nostro Paese.
Secondo il rapporto Aiom-Airtum, il tumore alla prostata è la neoplasia maschile più frequente: nel nostro Paese sono circa 485.000 le persone che convivono con una pregressa diagnosi di tumore della prostata e, solo nel 2024, si sono contati circa 40.000 nuovi casi, con numeri in aumento negli ultimi anni. Seppur al primo posto per incidenza, grazie ai continui progressi della ricerca scientifica, rappresenta la terza causa di mortalità oncologica. La fase mCRPC rimane una malattia inguaribile e mortale, soprattutto se sono presenti mutazioni dei geni Brca1/2, una tipologia di alterazioni genetiche della riparazione mediante ricombinazione omologa (Hrr), che rappresentano il 10-15 per cento dei casi, rendendo questi pazienti più suscettibili a sviluppare una malattia aggressiva, con esiti negativi e prognosi sfavorevoli.
"Quando ci troviamo davanti a un paziente con carcinoma prostatico metastatico, il test Brca è uno step fondamentale - afferma Elena Verzoni, dirigente medico Dipartimento di Oncologia Genito-urinaria e Programma Prostata, Fondazione Irccs, Istituto nazionale dei tumori di Milano -. È importante che venga eseguito tempestivamente in tutti i pazienti in quanto l’identificazione di varianti nei geni Brca permette non solo di indirizzare la scelta terapeutica più adatta, ma anche di intraprendere un percorso di consulenza oncogenetica nei familiari per identificare i portatori ad alto rischio. Questo approccio può portare a una reale personalizzazione del percorso terapeutico di questi pazienti".
La valutazione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si è basata sui risultati dello studio di fase 3 Magnitude - riporta una nota - dove la terapia con niraparib in combinazione con abiraterone acetato ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione radiografica (rPFS), endpoint primario dello studio, rispetto allo standard terapeutico, abiraterone e predniso(lo)ne da soli, in pazienti con mCRPC non trattati con mutazioni Brca1/2. Nello specifico, la nuova combinazione ha migliorato significativamente la rPFS in tutti i pazienti HRR-positivi, con un miglioramento ancor più pronunciato nel caso delle mutazioni del gene Brca1/2, dove è stata osservata una riduzione del rischio di rPFS statisticamente significativa del 45%.
Il farmaco - si legge - è inoltre in fase avanzata di studio anche per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni (mHSPC) Hrr-positivi, tanto che a luglio di quest’anno Johnson & Johnson ha sottomesso la richiesta di estensione di indicazione all’Agenzia europea per i medicinali (Ema). La richiesta è stata supportata dai dati dello studio di fase 3 Amplitude che ha valutato l'efficacia e la sicurezza di niraparib e abiraterone acetato più predniso(lo)ne nel trattamento di questo sottogruppo di pazienti rispetto al placebo più abiraterone e prediso(lo)ne da soli, evidenziando i benefici clinici di questa terapia nel ritardare sia la progressione del cancro che il peggioramento dei sintomi rispetto all'attuale standard di cura.
È inoltre il primo studio a dimostrare l'efficacia della combinazione di un inibitore di Parp e di un inibitore della via del recettore degli androgeni in questa popolazione di pazienti, come ricorda Marco Maruzzo, direttore dell’Uoc Oncologia 3, Irccs Istituto Oncologico Veneto: "Per anni l’unica strategia disponibile in Italia in questa fase di malattia e per questa fase specifica di tumore prostatico è stata rappresentata dall’aggiunta della chemioterapia con docetaxel alla terapia di deprivazione androgenica. Già l’introduzione di apalutamide nella pratica clinica tre anni fa ha rappresentato un passo avanti che ha consentito ai nostri pazienti di affrontare con maggiore serenità la loro malattia: si tratta tuttora di un farmaco ben tollerato, anche in fase avanzata, con un chiaro beneficio in termini di sopravvivenza, oltre che di qualità di vita. I risultati dello studio Amplitude costituiscono un ulteriore tassello fondamentale nel trattamento di questa neoplasia, che ci permetterà di offrire ai pazienti con mHSPC con mutazioni Hrr un’alternativa terapeutica specificamente mirata alla biologia sottostante della malattia stessa, con una chiara efficacia e con un profilo di tollerabilità favorevole".
"Europa Uomo è l’associazione italiana dedicata alla tutela del diritto alla prevenzione e alla cura del tumore della prostata, il più diffuso tra gli uomini e con un impatto importante sulla qualità di vita. La nostra missione - spiega Ferruccio Buora, Consigliere di Europa Uomo - è prima di tutto promuovere la diagnosi precoce, per evitare cure invasive e aumentare le probabilità di guarigione. E in secondo luogo far sì che ogni paziente abbia accesso alle innovazioni prodotte dalla ricerca, per ottenere un incremento non solo dell’aspettativa di vita ma anche della sua qualità, come la nuova terapia presentata oggi promette agli uomini affetti da una forma di tumore della prostata particolarmente aggressiva. Europa Uomo è in prima linea per assicurare che queste cure innovative, sempre più mirate ed efficaci, siano disponibili in tempi rapidi per tutti i pazienti che ne hanno bisogno".
L’arrivo in Italia - conclude la nota - di una nuova promettente terapia per una forma di carcinoma prostatico non solo apre nuove possibilità per migliaia di pazienti oncologici nel nostro Paese, ma enfatizza anche quanto la medicina di precisione sia una realtà clinica comprovata, non più una promessa per il futuro.
"Da oltre 30 anni Johnson & Johnson investe nella ricerca scientifica per lo sviluppo di farmaci innovativi che rispondano ai bisogni di cura dei pazienti e per essere al fianco dei medici nel trattamento dei tumori ematologici e solidi. L’arrivo in Italia della compressa a doppia azione a base di niraparib e abiraterone acetato non solo è la riprova del nostro costante impegno, ma sottolinea anche il valore della medicina di precisione, ormai vero e proprio caposaldo della ricerca e sviluppo di Johnson & Johnson. Medicina di precisione, tuttavia, non significa solo effettuare i test genetici, laddove necessario, ma è anche costruire un percorso terapeutico personalizzato affinché tutti i pazienti ricevano il trattamento più giusto e più efficace, cucito sui bisogni di ciascuno. In Johnson & Johnson, continuiamo a impegnarci per soddisfare le esigenze dei singoli pazienti, spingendo i confini della scienza e dell'innovazione per offrire opzioni terapeutiche più personalizzate ed efficaci in ogni fase del cancro alla prostata, con l’idea di costruire una medicina del futuro basata sulla personalizzazione delle cure", chiosa Alessandra Baldini, Direttrice medica Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia.
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(Adnkronos) - L'Amministrazione Trump ha individuato potenziali obiettivi in Venezuela, tra cui strutture militari sospettate di essere utilizzate per il traffico di droga. Lo hanno indicato al Wall Street Journal funzionari statunitensi a conoscenza della questione, secondo i quali se il presidente Donald Trump decidesse di procedere con gli attacchi aerei si tratterebbe di un messaggio chiaro al leader venezuelano, Nicolas Maduro: è ora di farsi da parte.
Sebbene il presidente non abbia ancora preso una decisione definitiva su un eventuale intervento via terra, le fonti hanno sottolineato che una campagna aerea si concentrerebbe su obiettivi considerati da Washington nodi cruciali nei legami tra il regime di Maduro e le reti del narcotraffico. Tra i siti presi in esame figurano porti e aeroporti controllati dall'esercito, che secondo gli Stati Uniti sarebbero utilizzati per il transito di droga.
Uno degli obiettivi principali del secondo mandato di Trump è fermare il flusso di stupefacenti verso gli Stati Uniti, in particolare del fentanyl, responsabile ogni anno di decine di migliaia di morti. Dall'insediamento del nuovo governo, Washington ha dispiegato una potenza militare senza precedenti nei Caraibi contro i presunti trafficanti attivi nella regione.
Attacchi aerei contro obiettivi all'interno del territorio venezuelano rappresenterebbero una significativa escalation della campagna, finora limitata a operazioni contro imbarcazioni sospettate di trasportare droga. Tuttavia, osservano esperti citati dal Wall Street Journal, il fentanyl viene prodotto in Messico con precursori chimici provenienti dalla Cina, e non vi sono prove che il Venezuela sia coinvolto nella produzione o nel traffico di questa sostanza sintetica. Il Paese sudamericano rimane però una rotta di transito per la cocaina colombiana, e diversi alti funzionari civili e militari venezuelani sono stati accusati dai procuratori statunitensi di contrabbando di droga.
Nel frattempo, l'Amministrazione Trump ha intensificato la sua campagna contro Maduro, nel tentativo di presentarlo come il capo di un'organizzazione criminale impegnata a "inondare" gli Stati Uniti di stupefacenti - un'accusa respinta da Caracas. "In Venezuela c'è un narco-Stato gestito da un cartello", ha dichiarato la scorsa settimana il segretario di Stato, Marco Rubio, figura chiave nella strategia di pressione di Washington.
Il Pentagono ha inviato una portaerei nella regione, dove gli Stati Uniti dispongono già di diverse navi da guerra, migliaia di militari d'élite e velivoli avanzati. Nelle ultime due settimane, bombardieri B-52 e B-1 hanno effettuato diverse missioni di ricognizione lungo la costa venezuelana, con voli che lunedì hanno sorvolato per circa mezz'ora la terraferma e le isole del Paese, secondo i dati di tracciamento. In un passo insolito per un presidente, Trump ha inoltre confermato di aver autorizzato la Cia a condurre operazioni segrete in Venezuela.
L'Onu chiede agli Stati Uniti di fermare i raid aerei nei Caraibi e nel Pacifico contro le imbarcazioni che apparterrebbero ai trafficanti di droga, e chiede indagini "rapide, indipendenti e trasparenti". "Questi attacchi - e il loro crescente costo umano - sono inaccettabili. Gli Stati Uniti devono fermarli e prendere tutte le misure necessarie per prevenire esecuzioni extragiudiziali di persone a bordo di queste imbarcazioni, indipendentemente dai reati penali di cui sono accusati", ha affermato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, in una dichiarazione.
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(Adnkronos) - "Halloween è una ricorrenza amatissima dai bambini, non possiamo guastare la festa con divieti e allarmi". Ma se l'eccezione non va demonizzata, "evitiamo però che il consumo dei dolciumi raccolti con 'dolcetto o scherzetto' si prolunghi nei giorni successivi mettendo veramente a rischio lo smalto dei denti e facilitando l'insorgenza di carie". A dirlo all'Adnkronos Salute è il docente odontoiatra Raoul D'Alessio, coordinatore delle presidenze regionali del Sindacato unitario specialità ortognatodonzia (Suso).
"In genere - continua - in questa serata i bambini raccolgono soprattutto tante caramelle. I genitori devono evitare di renderle disponibili nei giorni successivi per non moltiplicare i rischi per i denti legati agli zuccheri che favoriscono i batteri presenti nel cavo orale. Da evitare sono proprio le caramelle e, in modo particolare, quelle gommose e appiccicose che rimangono in bocca più a lungo e possono attaccarsi quindi allo smalto dei denti aumentando ancora di più i rischi di carie perché, ristagnando sulla superficie dei denti, alimentano la flora batterica". Un escamotage possono essere "le caramelle senza zucchero che non contengano, però, nemmeno sostanze aspre, acide, anche queste in grado di attaccare lo smalto perché lo rendono più debole e quindi predisposto all'infiltrazione della flora batterica", precisa D'Alessio.
Ben venga, invece,"il cioccolato. Senza esagerare con le quantità - premette lo specialista - rappresenta una scelta corretta perché meno pericoloso: non si attacca ai denti come le caramelle, e se è fondente ha poco zucchero che è l'alimento principale della flora batterica della bocca. Altro trucco possono essere le gomme senza zucchero: masticandole aiutano a prevenire la carie con un aumentata produzione di saliva, la rimozione meccanica dei residui il cibo, la neutralizzazione degli acidi. Inoltre, masticando la gomma si riduce la consumazione di altri dolciumi". Per quanto riguarda i bambini e i ragazzi che portano gli apparecchi, "gli specialisti italiani, e la Suso in particolare, inviata a godersi la festa senza esagerare e con la dovuta attenzione però, per non danneggiare la salute e l'integrità della bocca", conclude D'Alessio.

(Adnkronos) - Nella stagione 2024-2025 in Italia il virus influenzale ha colpito quasi 4 milioni di persone, il 23% dei 16 milioni e 129mila casi stimati di sindromi simil-influenzali, un numero mai registrato in precedenza. L'influenza stagionale può colpire chiunque, ma rappresenta un rischio particolare per le fasce più fragili tra cui i bambini, gli anziani e le persone immunocompromesse. Nei bambini può manifestarsi con febbre alta, tosse, dolori muscolari e malessere generale, talvolta con complicanze come otiti o bronchiti. Prevenire l'influenza risulta fondamentale sia per proteggere la salute dei bambini sia per limitare la diffusione del virus. Uno degli strumenti più efficaci per prevenire il contagio, ridurre gli effetti secondari e limitare la circolazione del virus nella comunità è rappresentato dalla vaccinazione. Per i bambini - indicata dai 2 ai 18 anni e rimborsata dai 2 ai 6 anni a livello nazionale - è disponibile, in particolare, una formulazione spray nasale, il vaccino vivo attenuato antinfluenzale, che ha dimostrato di poter ridurre le ospedalizzazioni fino al 61% e che elimina l'uso dell'ago consentendo una somministrazione semplice e ben tollerata, favorendo un'adesione più ampia alla campagna vaccinale. E' quanto emerso in occasione di un media tutorial online. Secondo gli esperti, "la formulazione spray nasale facilita la somministrazione e aumenta l'adesione, con benefici per tutta la popolazione".
"Sulla base dei dati che arrivano dall'Australia, dove l'epidemia stagionale di influenza si colloca nell'inverno meteorologico (nei mesi della primavera-estate dell'emisfero Nord), possiamo prevedere che quest'inverno avremo a che fare con virus che potrebbero causare un notevole impatto epidemiologico e una maggiore frequenza di quadri clinici severi, rispetto alle stagioni precedenti - spiega Silvio Tafuri, ordinario di Igiene generale e applicata all'università degli Studi di Bari Aldo Moro - Durante la quarta settimana del 2025, l'incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia ha raggiunto la soglia di alta intensità, con 17,3 casi ogni 1.000 assistiti: un dato che segna il picco della stagione e conferma l'ampia diffusione del virus".
I dati di sorveglianza internazionale, "come quelli di RespiVirNet - prosegue Tafuri - mostrano un impatto significativo dell'influenza nella popolazione pediatrica, con i tassi di ospedalizzazione 2024-2025 tornati ai livelli pre-pandemici, in cui si erano ridotti grazie a distanziamento sociale, dispositivi di protezione individuale e il verificarsi del cosiddetto fenomeno di antagonismo dei virus. La prevenzione rappresenta lo strumento più efficace per ridurre il rischio di contrarre l'infezione o per evitare di trasmettere il virus ad altri. Le strategie preventive si articolano due livelli: l'adozione di comportamenti e misure igienico-sanitarie volte a ridurre la trasmissione del virus - lavare regolarmente le mani, osservare una buona igiene respiratoria, evitare di toccarsi occhi, naso o bocca, rimanere a casa se si presentano sintomi, evitare il contatto stretto con persone con sintomatologia che può essere attribuibile all'influenza - e una protezione specifica, di natura preventiva, che si realizza attraverso la vaccinazione antinfluenzale".
Tra i vaccini disponibili, uno degli strumenti "con cui possiamo prevenire il contagio è il vaccino vivo attenuato (Laiv) - evidenzia Tafuri - che si distingue dai vaccini inattivati (Iiv) perché contiene virus indeboliti, incapaci di causare la malattia, ma in grado di stimolare una risposta immunitaria simile a quella naturale. Questo meccanismo consente la produzione di anticorpi IgA e IgG e l'attivazione delle cellule T, garantendo una protezione ampia e duratura. Gli studi mostrano che l'efficacia reale del Laiv è stata del 61,9% verso tutti i ceppi e che la protezione offerta tende a mantenersi stabile fino a un anno". Tra i vantaggi del Laiv - ribadiscono gli esperti - anche la modalità di somministrazione spray nasale, che elimina in ricorso all'ago riducendo la preoccupazione del bambino e la difficoltà del pediatra. "Secondo diverse ricerche, la somministrazione nasale senza ago è preferita dal 69% dei bambini e da circa l'80% dei genitori, e rende più agevole l'organizzazione delle campagne vaccinali anche in ambito scolastico, dove è possibile raggiungere tutte le fasce della popolazione, anche chi non avrebbe altro accesso al vaccino - rimarca Tafuri - Facilitare l'adesione dei più piccoli alla campagna significa rendere la prevenzione più accessibile e aumentare la copertura complessiva della popolazione infantile".
"Globalmente, circa il 42% di tutte le ospedalizzazioni per influenza riguarda bambini e adolescenti, spesso sani e non vaccinati - dichiara Rocco Russo, specialista ambulatoriale pediatra presso l'Asl di Benevento e coordinatore tavolo tecnico vaccinazioni della Società italiana di pediatria - Questa fascia d'età non solo è più vulnerabile, e una volta contagiata può presentare complicanze come polmoniti, otiti, alterazioni gastrointestinali ed encefaliti, ma rappresenta anche un veicolo importante di trasmissione: fino all'80% dei contagi familiari origina infatti dai più giovani, che frequentano ambienti chiusi come asili e scuole. Il 20% dei bambini ospedalizzati può andare incontro a complicanze che richiedono la terapia intensiva, con un rischio maggiore tra i 9 e i 17 anni".
"E' importante che i genitori si rivolgano al pediatra in caso di un importante aumento di febbre e dei sintomi correlati avvenuto in 24-48 ore - raccomanda Russo - in modo che il medico possa intercettare eventuali criticità. I dati dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) hanno confermato che la vaccinazione riduce le visite ambulatoriali per influenza dal 59% al 67%, e le ospedalizzazioni dal 52% al 61%, oltre a diminuire del 64% l'uso di antibiotici per infezioni respiratorie correlate. Il vaccino copre i ceppi identificati dall'Oms per la stagione in corso: pur con la consapevolezza che il bambino può ammalarsi di altre forme virali, resta uno strumento certificato per tenerlo al sicuro".
Proteggere i bambini significa anche prendersi cura dei nonni e degli adulti fragili, con cui sono molto spesso in contatto diretto, e ridurre i giorni di assenza dei piccoli da scuola e di conseguenza dei genitori dal lavoro (in media di 3,2 giorni). "Vaccinare la fascia 5-17 anni con il vaccino spray Laiv comporta una riduzione del 7,3% dei casi sintomatici di influenza in tutte le età, con benefici evidenti anche tra gli over 65, fascia in cui spesso rientrano proprio i nonni", precisa Russo.
"In base alle raccomandazioni del 'Calendario vaccinale per la vita 2025' - conclude - il vaccino spray è raccomandato in via preferenziale per i bambini dai 2 ai 6 anni e, come da scheda tecnica del prodotto, indicato fino ai 18 anni, offrendo una protezione efficace, indolore e semplicità di somministrazione. La vaccinazione antinfluenzale pediatrica è una valida strategia di salute pubblica che attraverso la tutela della salute dei più piccoli contribuisce a rafforzare la protezione dell'intera comunità: della sua promozione si occupano in primis i pediatri di famiglia, ma in caso di una loro eventuale impossibilità logistica i centri vaccinali saranno preposti a mettere in atto le opportune sinergie finalizzate a colmare la eventuale locale criticità della offerta vaccinale per la fascia pediatrica. Il ruolo del pediatra è fondamentale per informare correttamente le famiglie sull'importanza del vaccino e sui rischi di una mancata adesione".

(Adnkronos) - La storica decisione di re Carlo III di privare il fratello Andrea dei suoi titoli reali e, di fatto, di esiliarlo ha ottenuto un ampio sostegno nel Regno Unito, ma non è riuscita a placare le richieste di ulteriori misure e di un maggiore controllo sulla monarchia. La decisione del re di revocare il titolo di principe ad Andrea, la prima in oltre un secolo, è l'ultima umiliante conseguenza per il reale, travolto dallo scandalo per i suoi legami con il condannato per reati sessuali Jeffrey Epstein.
Ieri, Carlo aveva annunciato che avrebbe cacciato il fratello minore dalla sua dimora storica nel parco del Castello di Windsor, dopo le rinnovate accuse di una delle principali accusatrici di Epstein, Virginia Giuffre. La pubblicazione, la scorsa settimana, delle memorie della donna morta suicida, in cui si ribadiscono con dettagli sconvolgenti le accuse secondo cui sarebbe stata vittima di tratta per avere rapporti sessuali con Andrew tre volte, di cui due quando aveva 17 anni, ha scatenato una rinnovata protesta pubblica.
"Si tratta di uno sviluppo enorme, enorme", ha dichiarato alla Bbc la ghostwriter del libro di memorie, Amy Wallace, dopo che Buckingham Palace ha comunicato la revoca del titolo al terzogenito e secondo figlio maschio della regina Elisabetta II. "Avere qualcuno al potere, qualcuno rispettato come il re, che dice 'Ti credo'... è storico. È un onore per Virginia. È un onore per il suo libro". Il pubblico presente alla diretta del programma di punta della Bbc dedicato ai dibattiti di attualità "Question Time" ha applaudito spontaneamente quando è stata annunciata la notizia. Personaggi di ogni parte politica hanno accolto con favore l'iniziativa. "Si tratta di un passo davvero coraggioso, importante e giusto da parte del re, e lo sostengo pienamente", ha detto la segretaria alla Cultura Lisa Nandy.
La Giuffre, cittadina statunitense e australiana, si è tolta la vita ad aprile all'età di 41 anni. Il fratello Sky Roberts, residente negli Stati Uniti, ha accolto con favore la decisione del sovrano, ma ha dichiarato alla Bbc che "non è abbastanza". "Mi congratulo con il re, penso che stia facendo un lavoro straordinario come leader mondiale, creando un precedente. Ma dobbiamo fare un ulteriore passo avanti: deve stare dietro le sbarre", ha detto riferendosi ad Andrew.
Si stanno moltiplicando le richieste di interventi simili, con il gruppo di pressione anti-monarchia Republic che ieri ha rivelato di aver incaricato gli avvocati di verificare se ci siano "prove sufficienti" per avviare un'azione penale privata. La polizia metropolitana di Londra aveva già indagato sulle affermazioni di Giuffre, ma nel 2021 aveva dichiarato di non aver preso ulteriori provvedimenti dopo aver riesaminato le indagini. Andrew, 65 anni, ha ripetutamente negato le accuse. Ma ha accettato di pagare a Giuffre milioni di dollari nel 2022 per porre fine alla sua causa civile per violenza sessuale contro di lui.
A distanza di tre anni, il re si è trovato ad affrontare crescenti pressioni affinché agisca, dopo che una serie di accuse hanno spinto i parlamentari a chiedere un maggiore controllo su alcune questioni reali. In particolare, le rivelazioni secondo cui Andrew non avrebbe di fatto pagato alcun affitto per la sua residenza reale di 30 stanze a Windsor, come parte di un contratto di locazione apparentemente favorevole del 2003, hanno suscitato nuove critiche. Il fratello di Carlo si trasferirà a breve in una residenza nella tenuta reale di Sandringham, nell'Inghilterra orientale. La residenza sarà finanziata privatamente dal re. A causa della decisione del sovrano, il fratello minore non sarà più chiamato principe, ma semplicemente Andrew Mountbatten-Windsor. Tuttavia, rimane l'ottavo nella linea di successione al trono.
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(Adnkronos) - Si conclude il mese di Frecciarosa con oltre 46 milioni di passeggeri raggiunti a bordo di Frecce, Intercity e Regionale, brand di Trenitalia (gruppo Fs). La quindicesima edizione della campagna di sensibilizzazione promossa da Ferrovie dello Stato Italiane e Fondazione IncontraDonna ha registrato oltre 1.500 prestazioni erogate, incluse le 400 eseguite a Scalo San Lorenzo, nella sede di Fs Logistix. L’iniziativa ha coinvolto 46 treni e 115 tra medici e volontari, con la distribuzione di oltre 15.000 copie del Vademecum della Salute e più di 7.500 consultazioni in versione digitale.
L’appuntamento ha ricevuto il patrocinio del ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio dei Ministri e, per il terzo anno consecutivo, la Medaglia del Presidente della Repubblica. Tra le novità dell’edizione 2025, il claim della campagna “Da 15 anni la prevenzione viaggia con noi” che sottolinea la continuità e la solidità di un impegno che ogni anno accompagna milioni di cittadini, il rinnovato logo, caratterizzato da un design moderno, inclusivo, visibile ed efficace, e il nuovo sito frecciarosa.it.
Quest’anno Frecciarosa si è inoltre arricchita anche delle collaborazioni con la Federazione Italiana Giuoco Calcio e con la Federazione Italiana Rugby che hanno sostenuto l’iniziativa nella diffusione dei messaggi di prevenzione e sensibilizzazione. Fondazione IncontraDonna, inoltre, ha destinato a un progetto di ricerca sul tumore del seno, un contributo concreto per ampliarne la portata in ambito scientifico e rafforzarne ulteriormente il valore sociale.
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(Adnkronos) - Dal prossimo 12 novembre sarà impossibile accedere a 48 siti web con contenuti per adulti senza aver prima superato una verifica dell'età, che dovrà essere di 18 anni o superiore. L'Agcom, sul proprio sito, ha pubblicato infatti la lista dei primi portali che rientrano nelle restrizioni previste dal decreto Caivano per l'accesso, da parte di soggetti minorenni, a contenuti di carattere pornografico.

(Adnkronos) - I dati del report Insight Lab di Webidoo lo dimostrano con chiarezza: in Italia solo il 6,9% delle pmi e il 14,7% delle medie imprese utilizza soluzioni di intelligenza artificiale, ma si stima che la loro introduzione possa generare un aumento della produttività superiore al 40%. Le aziende che adottano l’Ai crescono più velocemente, innovano prima e rispondono meglio al cambiamento. "Sono dati eloquenti eppure dobbiamo constatare che l’uso dell’Ai è ancora troppo spesso tattico, frammentato, non sempre consapevole”, commenta Giovanni Farese, Ceo di Webidoo Spa, tech company che sviluppa piattaforme Ai based per la trasformazione digitale e che, con la propria divisione Webidoo Insight Lab, pubblica il report 'Intelligenza Artificiale e produttività nelle pmi' .
"Perché la tecnologia diventi davvero un motore di competitività, serve costruire una cultura dell’Ai 'umana' e pragmatica: occorre aiutare le imprese a costruire modelli di adozione sostenibili, accessibili e orientati al risultato, capaci di trasformare la semplice automazione in vero cambiamento organizzativo. L’Ai oggi è un’opportunità concreta che genera valore tangibile per le imprese e muoversi prima degli altri è strategico per guadagnare un vantaggio competitivo reale. Perché in un contesto come quello attuale, non vince chi osserva ma chi sperimenta", spiega.
Il report evidenzia che, nelle pmi che già utilizzano l’Ai, gli ambiti prevalenti sono marketing e vendite (36%), ricerca e sviluppo(24,2%) e processi produttivi (21%). Un segnale chiaro: l’Ai non è futuro, ma presente. E giustifica la necessità di un quadro normativo che parli anche alle imprese, non solo ai big tech. Michela Pancaldi, Ceo di Tecnocupole Pancaldi, realtà italiana di riferimento nel settore delle strutture e macchine industriali, sottolinea il valore concreto di questa evoluzione: “L’automazione basata su Ai ha rivoluzionato il modo in cui le macchine dialogano con l’operatore. Le nuove interfacce sono intuitive, guidano l’utente passo dopo passo e riducono drasticamente i tempi di formazione e persino la necessità di operai iperspecializzati. Questo si traduce in maggiore produttività, meno errori e una gestione più sostenibile delle risorse in fabbrica: al punto che stiamo pensando di trasformare il nostro stabilimento in un polo in cui ospitare anche una parte di produzione altrui, di settori e parti completamente diverse dai nostri, ma adatti alla linea intelligente di Industria 4.0 in cui abbiamo investito".
Le imprese che utilizzano l’Ai possono beneficiare di un incremento della produttività oltre il 40%. Le attività ripetitive, come l’inserimento dati o l’elaborazione documentale, possono essere svolte fino al 40% più velocemente; il supporto clienti può essere automatizzato fino all’80%, riducendo i tempi di risposta; l’automazione dei processi può migliorare l’efficienza fino al 65%. L’Ai va regolamentata, quindi, ma anche incentivata, perché il suo impatto sulla competitività è tangibile.
Anche nel procurement il cambiamento è già realtà. Come spiega Daniele Civini, Head of Sales Jaggaer Italia, player globale in soluzioni source-to-pay e di collaborazione con i fornitori: “Sistemi come gli Ai agents possono aiutare i team di acquisto a ottimizzare i processi grazie a funzionalità di Q&A, rilevamento delle anomalie delle fatture Po e generazione e sintesi di contenuti tramite Gen Ai. Una tecnologia che offre agli utenti un’esperienza intuitiva ed efficiente su tutta la piattaforma di procurement, mantenendo ‘l’uomo al centro’, ma liberando tempo per attività strategiche ad alto valore".
Il report evidenzia che le principali difficoltà nell’adozione dell’Ai riguardano la mancanza di competenze interne (55%) e la scarsa chiarezza normativa (41%). Due ostacoli che rallentano l’innovazione e confermano quanto una legge, se ben scritta, possa educare oltre che regolare. Le Pmi chiedono chiarezza, strumenti e orientamento, non solo vincoli.
Sul fronte della gestione dei rischi e della sostenibilità, interviene Azzurra Gollotta, Sales Manager per Italia e Spagna di Achilles, leader globale nella gestione del rischio e delle performance della catena di fornitura che propone soluzioni basate su Ai per aiutare le aziende a comprendere e anticipare le proprie vulnerabilità Esg: “Il nostro sistema, per esempio, basa la propria analisi su dati strutturati e disponibili pubblicamente piuttosto che su input diretti forniti dai fornitori. Raccoglie e monitora informazioni provenienti da database normativi e di conformità, notizie e resoconti dei media, documenti societari e informative sulla sostenibilità, database Esg e di rischio di terze parti, nonché dati sui rischi geopolitici o a livello nazionale. Aggregando queste fonti, l'intelligenza artificiale è in grado di identificare modelli, anomalie e rischi emergenti, fornendo informazioni tempestive sulle potenziali vulnerabilità Esg lungo tutta la catena di fornitura, anche per i fornitori che non hanno inviato direttamente alcun dato”.
La diffusione dell’Ai passa anche dalle persone. Perché non esiste trasformazione digitale senza trasformazione delle competenze. Come sottolinea Laura Basili, fondatrice di Women at Business, la piattaforma italiana che mette in rete donne e imprese: “Le skill legate all’intelligenza artificiale sono eterogenee, ovviamente per tantissimi aspetti sono legate ad ambiti tecnico informatici, ma non solo. Con l’evolversi delle tecnologie devono evolvere anche le competenze che si possono acquisire in itinere, anche partendo da carriere lontane dal mondo tech. Nella nostra piattaforma offriamo corsi gratuiti per svilupparle e inserirle nel proprio cv, perché oggi conoscere l’AI è una chiave di accesso al lavoro di domani”.
Il quadro che emerge è chiaro: l’Ai non è più una prospettiva, ma una condizione competitiva. Perché generi vero valore, però, deve diventare parte integrante della cultura d’impresa: una cultura che unisca tecnologia, formazione e responsabilità. Solo così l’intelligenza artificiale potrà smettere di essere una promessa e diventare un motore reale di crescita per le pmi italiane.
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(Adnkronos) - Far crescere le competenze finanziarie, assicurative e previdenziali dei cittadini di ogni età affinché possano compiere scelte più consapevoli in materia di risparmio e investimento. È questo l’obiettivo con il quale Poste Italiane partecipa all’ottava edizione del Mese dell’Educazione Finanziaria, l’iniziativa annuale promossa dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria (Comitato Edufin) che prende il via da domani fino al 30 novembre con lo slogan “Educazione finanziaria: oggi per il tuo domani”.
Il calendario degli appuntamenti promossi da Poste Italiane prevede mercoledì 12 novembre due webinar sul tema 'La protezione', in occasione della Giornata dell’Educazione Assicurativa. Martedì 18 e giovedì 20 novembre, in occasione della Settimana dell’Educazione Previdenziale, appuntamento con altri quattro webinar (due per ciascuna giornata) su 'La previdenza'. I webinar sono disponibili anche con sottotitoli e tradotti da un interprete nella Lingua Italiana dei Segni.
Inoltre, Poste Italiane dedicherà particolare attenzione alle donne e, in occasione della Giornata della Legalità Finanziaria del 5 novembre, agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado con podcast, guide digitali, quiz e giochi interattivi disponibili nella sezione “Educazione Finanziaria” sul sito web di Poste Italiane.
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(Adnkronos) - L'attività di ricerca dell'Istituto nazionale per le malattie infettive 'Lazzaro Spallanzani' Irccs di Roma avrà una nuova casa più moderna, tecnologica ed efficiente. Stamattina è stato reso noto l'esito del concorso internazionale di progettazione del Nuovo polo dei laboratori 'Rita Levi Montalcini', promosso in sinergia con l'Ordine degli architetti e l'Ordine degli ingegneri della provincia di Roma.
Il progetto vincitore è quello del gruppo Giacomo Tomidei (Tanaka | Tomidei) - Alessandro Garzanti, che è stato individuato tra ben 73 progetti. Questo "si distingue per la qualità architettonica e un forte dialogo tra spazi interni ed esterni. L'integrazione del verde esprime la volontà di costruire una vita laboratoriale che vada oltre la mera dimensione lavorativa, generando anche spazi di soggiorno e socialità, oltre a favorire dialogo e confronto, elementi alla base della ricerca scientifica. Il valore architettonico si legge nella flessibilità e adattabilità della proposta, concepita su un doppio volume sfalsato che si apre in una piazza pubblica e si snoda in collegamenti, sia ipogei che ponte, con l'edificio per l'alto isolamento. L'immagine tecnologica e contemporanea identifica l'edificio rendendolo riconoscibile e compatibile con la funzione altamente scientifica che ospita".
L'intervento prevede la realizzazione di un nuovo edificio interamente dedicato all'attività di ricerca per riunire in un'unica struttura i laboratori attualmente organizzati in 2 padiglioni; la messa a sistema con il collegamento e il potenziamento delle strutture esistenti dedicate proprio alla ricerca (padiglioni Baglivi e Del Vecchio e Alto isolamento) creando un polo integrato e funzionale; la riqualificazione green dell'intera area con un approccio di sostenibilità ambientale e paesaggistica. L'edificio di nuova costruzione sarà articolato su 4 piani fuori terra per un volume complessivo di circa 14.730 metri cubi e una superficie utile complessiva di 5.157 mq, così suddivisa: 2.185 metri quadrati destinati a laboratori e servizi di supporto alle attività di diagnostica e ricerca; 1.000 metri quadrati destinati ad aree verdi e spazi di relazione; la restante superficie riservata a spazi tecnici, collegamenti e servizi comuni. Il progetto prevede una connessione sotterranea (tunnel) con i padiglioni Baglivi e Del Vecchio, che continueranno a ospitare laboratori per la ricerca e la formazione, e una connessione aerea (ponte) con il padiglione Alto isolamento, che ospita i laboratori di alto biocontenimento. Il nuovo fabbricato ospiterà anche una Banca biologica e un'area Bsl3 (Biosafety Level 3). L'edificio sarà realizzato con materiali e tecnologie a basso impatto ambientale, in linea con i principi di edilizia sostenibile, e sarà dotato di facciate continue integrate con pannelli fotovoltaici trasparenti su tutti i lati, in grado di garantire un apporto significativo alla produzione energetica e di migliorare le prestazioni ambientali del complesso.
Per il direttore scientifico dell'Inmi Spallanzani, Enrico Girardi, e per il direttore del Dipartimento di Epidemiologia, Ricerca preclinica e Diagnostica avanzata, Fabrizio Maggi, "l'istituto compie un importante passo in avanti verso il potenziamento della propria capacità diagnostica e di ricerca. Il progetto che è stato selezionato contribuisce a rendere l'attività dello Spallanzani sempre più integrata, sostenibile e tecnologicamente avanzata. Il nuovo polo sarà anche un luogo di formazione e crescita dove i giovani ricercatori potranno trovare non solo strumenti all'avanguardia, ma anche ispirazione e opportunità per diventare i protagonisti della scienza di domani. Ci prepariamo adesso a trasformare questa visione in una vera realtà operativa".
Soddisfazione per la direttrice generale dello Spallanzani, Cristina Matranga: "Il nuovo edificio, e più in generale il Nuovo polo dei laboratori, darà un grande input all'attività di ricerca dell'istituto che è già di assoluto spessore come testimoniato di recente, ad esempio, dalla prestigiosa indagine annuale 'World's 2% Top Scientists' dell'università di Stanford in collaborazione con la casa editrice Elsevier, in cui figurano 5 nostri ricercatori. Ma il nostro è un investimento anche e soprattutto per i giovani ricercatori già in forza all'istituto e per tutti i ricercatori del futuro. Sono convinta che senza ricerca non c'è progresso, senza formazione non c'è futuro. Ricerca, formazione e assistenza sono le ali con cui lo Spallanzani continuerà a volare alto".
A esaminare i progetti presentati la commissione presieduta dall'architetto Giancarlo Mazzanti (nominato dall'Ordine degli architetti di Roma) e composta da Maurizio Simmaco, professore ordinario alla Sapienza di Roma, da Fabrizio Maggi, dall'architetto Mauro Lauretti dell'Istituto Spallanzani e dall'ingegnere Silvia Sergio (nominata dall'Ordine degli ingegneri di Roma).

(Adnkronos) - Il Mali è di nuovo sull'orlo del collasso. Alcune zone della capitale Bamako sono ormai paralizzate da settimane a causa dell'assedio economico imposto dal gruppo jihadista Jama'at Nusrat al-Islam wal Muslimin (Jnim), affiliato ad al-Qaeda, che ha bloccato le principali rotte utilizzate dai camion cisterna. L'obiettivo è mettere in ginocchio la giunta militare al potere dal 2021, privando il Paese del carburante, e innescare un effetto domino nell'Africa occidentale.
Secondo quanto riportato da Al Jazeera, il prezzo della benzina è schizzato del 500% - da 25 a oltre 130 dollari al litro - mentre davanti ai pochi distributori ancora operativi si formano lunghe file di veicoli. Il Jnim, attivo nel Mali centrale e settentrionale, ha annunciato il blocco a settembre in risposta alla decisione del governo di vietare la vendita di carburante nelle aree rurali per impedire ai miliziani di rifornirsi. Da allora, i jihadisti hanno bruciato camion di carburante e interrotto i collegamenti con la Costa d'Avorio e il Senegal, da cui dipendono gran parte delle importazioni.
Le conseguenze sono pesanti: scuole e università resteranno chiuse fino al 10 novembre, come ha annunciato il ministro dell'Istruzione, Amadou Sy Savane, mentre la carenza di elettricità compromette anche le operazioni delle forze armate, impegnate nel tentativo di scortare i convogli e proteggere le infrastrutture critiche. Diverse compagnie aeree hanno sospeso i voli da e per Bamako.
La crisi del carburante - una vera e propria "guerra economica" secondo Le Monde - ha eroso ulteriormente la legittimità della giunta militare, già sotto pressione per la recrudescenza degli attacchi jihadisti in tutto il Paese. Oltre al Jnim, nel Mali operano anche cellule legate allo Stato Islamico, rendendo sempre più precario il controllo del territorio da parte dello Stato.
La situazione ha spinto Stati Uniti e Regno Unito a ritirare il personale non essenziale dalle rispettive ambasciate. Washington ha invitato i cittadini americani a "lasciare immediatamente il Mali con voli commerciali", avvertendo che le strade verso i Paesi confinanti "non sono sicure" per il rischio di attacchi terroristici. Londra ha confermato il ritiro temporaneo di parte del proprio staff diplomatico da Bamako. Due giorni fa anche la Farnesina ha sconsigliato di effettuare viaggi in Mali, esortando i connazionali presenti a lasciare quanto prima il Paese.
La tensione nel Sahel si estende oltre i confini del Mali. In Niger, dove si è da poco conclusa la visita dei ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, è stato confermato il rapimento di un cittadino americano nella regione di Tillaberi, area instabile al confine con il Mali e teatro di frequenti attacchi di gruppi jihadisti affiliati ad al-Qaeda e all'Isis. Le autorità locali, secondo fonti di sicurezza, ritengono che il sequestro sia opera di miliziani del Jnim, ma non è escluso il coinvolgimento di bande criminali che operano lungo le rotte del traffico di migranti.
L'episodio ha contribuito a innalzare ulteriormente la tensione in una zona già segnata da instabilità e conflitti. Proprio da Niamey, Tajani ha ribadito che "l'Italia conta moltissimo sul ruolo del Niger per garantire stabilità nell'area subsahariana", sottolineando l'impegno di Roma a "lavorare fianco a fianco" con le autorità nigerine nella lotta contro terrorismo e immigrazione irregolare. Piantedosi ha evidenziato come "i transiti di migrazioni illegali si incrociano con la minaccia jihadista", chiedendo di rafforzare la cooperazione di polizia per contrastare i traffici illegali.
La crisi maliana minaccia di contagiare altri Paesi dell'Africa occidentale, non solo il Niger. In Guinea-Bissau, l'esercito ha annunciato di aver sventato un tentativo di colpo di Stato alla vigilia delle elezioni di novembre, segno della fragilità politica diffusa nella regione. Il Jnim, inoltre, ieri sera - con un video su Telegram - ha rivendicato l'uccisione di un soldato nella Nigeria centrale, in quello che è il suo primo attacco noto nel Paese.
Leggi tutto: Mali sotto assedio jihadista, Usa e Gb ritirano personale ambasciata

(Adnkronos) - Torna la più grande mostra felina di sempre. 'Perché io so io e voi non siete...un gatto!' è lo storico slogan di Supercat show 2025, la mostra felina internazionale alla 27° edizione interamente dedicata ai gatti. Si terrà sabato 15 novembre (ore 10.30-19.00) e domenica 16 novembre (ore 10.00-19.00) alla Nuova Fiera di Roma. Due giorni di sfilate di vanità, mostre, adozioni del cuore, miao-mercatino, giochi interattivi, spettacoli per grandi e piccini. Un maxi-evento sponsorizzato dal main sponsor Almo Nature – Fondazione Capellino, e dai top sponsor Monge, Schesir, Prolife, Royal Canin, Natural Trainer, Frontline Combo, Farmina e Oasy. Ad accogliere i visitatori allo stand di Almo Nature, main sponsor, ci sarà un grande elefante alto quasi quattro metri e lungo sei, simbolo della forza della natura, ma anche di una biodiversità deturpata dall’uomo e dai suoi rifiuti, l’opera d’arte è dell’artista genovese Andrea Morini.
Tra le razze più ricercate si potranno ammirare i Bengal, 'piccoli leopardi domestici', i Kurilian Bobtail, i Cornish Rex, i British longhair e shorthair, ma anche Abissini, Certosini, Devon Rex, Esotici, Maine Coon, Neva Masquerade, Norvegesi delle Foreste, Orientali, Persiani, Ragdoll, Sacri di Birmania, American Curl, Selkirk Rex, Siamesi, Sphinx, Siberiani, Blu di Russia e tanti altri. Più di 600 felini da tutto il mondo col pedigree provenienti dai migliori allevamenti mondiali esibiranno il loro charme su un palco di oltre 50 metri e faranno anche da cornice ai gatti meno fortunati, di 'razza stradale' in cerca di adozione, al corner adozioni a cura dell'Arca-gatti della Piramide odv www.igattidellapiramide.it, diretta da Marzia Pacella, partner storico di Supercat show, per trovare casa a tanti micetti romani sfortunati.
Al felin-evento più importante d’Italia per bellezza ed eleganza degli esemplari, sabato 15 novembre, a partire dalle ore 15 circa, si terrà il Best di razza con circa 50 magnifici Ragdoll provenienti da tutta Europa, in collaborazione con il Club Italian Ragdoll. Seguirà un altro Best in Show. Domenica 16, dalle ore 15, altro Best di Razza con i Maine Coon (oltre 70) tra i quali saranno premiati i vincitori per le varie categorie grazie ai dieci importanti giudici internazionali dell’Anfi (Associazione nazionale felina italiana). Eleganza e bellezza impegneranno i giudici internazionali dell’Anfi nei vari riconoscimenti e nei seguenti premi: gatto nero più giovane, gatto più giovane (tranne nero), gatto rosso più giovane, gatto bianco più giovane, espositore proveniente da più lontano, allevatore con più gatti iscritti, gatto di casa più giovane tra tutti i partecipanti, premio trovatello alla storia più bella e il trofeo Supercat almo nature dell’anno al gatto più votato nei due giorni espositivi.
Il Ministero della Salute sarà presente con un suo stand per sensibilizzare l’opinione pubblica all’importanza del microchip degli animali, contro il fenomeno degli abbandoni e contro i botti di capodanno. A disposizione del pubblico di Supercat show anche consulenze mediche gratuite di Reprovet di Roma (FB: Reprovet Point Roma - dottoressa Fabiana Pecchia), clinica veterinaria ufficiale dell’evento. Tante curiosità a tema gatto, idee regalo utili come il gps per cani e gatti Kippy (localizzatore perfetto per monitorare sempre il pet), e accessori ai due stand dei negozi ufficiali dell’evento Animalmania e Pepet. Ad allietare i più piccoli, la festa 'coi baffi' con tanti spettacoli. Gli artisti di 'Atelier fantastico', con tavolozza alla mano, al loro stand truccheranno i bambini da Supercat con mascherine e mantello e i palloncini di Big Balloon.
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(Adnkronos) - La città di Torino con lo Juventus Stadium è candidata a ospitare le finali di Europa League e Conference League del 2028 e 2029. Lo ha reso noto la Uefa, che ha ricevuto dichiarazioni di interesse da parte di quindici federazioni affiliate per le finali delle competizioni per club nel 2028 e nel 2029. Lo scrive la Figc sul suo sito. Le altre città candidate a ospitare le finali di Europa League sono Parigi o Lione (Francia, 2028 e 2029), Bucarest (Romania, 2028 e 2029), Belgrado (Serbia, 2028) e Ankara (Turchia, 2029), mentre per le finali di Conference League sono in corsa Lille (Francia, 2028 e 2029), Budapest (Ungheria 2028 e 2029), Astana o Almaty (Kazakistan, 2028 e 2029), Danzica (Polonia, 2028 e 2029) ed Helsinki (Finlandia, 2029).
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(Adnkronos) - "Da alcuni mesi abbiamo attivato un ambulatorio di epato-oncologia che è dedicato a pazienti che hanno questa doppia malattia, un'epatopatia cronica e un epatocarcinoma. Infatti, nella maggior parte dei casi la malattia insorge sul fegato malato, sul fegato cirrotico, o comunque un fegato che è patologicamente danneggiato. Per cui l'unione di queste due figure professionali, l'epatologo e l'oncologo, è fondamentale per poter curare a 360 gradi", il paziente con epatocarcinoma. Lo ha detto Silvia Gaia, dirigente medico, specialista in Gastroenterologia, epatologa Aou Città della Salute e della Scienza di Torino in occasione dell’iniziativa internazionale che dedica il mese di ottobre alla sensibilizzazione sui tumori del fegato. (VIDEO)
"Questo ambulatorio ha proprio lo scopo di vedere il malato" dai 2 specialisti per "decidere sia per quanto riguarda la patologia oncologica, sia per le sue problematiche legate alla pura malattia di fegato - illustra l’esperta - E proprio l'unione di queste 2 figure professionali permette al paziente di fare una visita completa, un percorso anche più rapido per il trattamento. Ovviamente da un punto di vista organizzativo - chiarisce Gaia - non è stata una cosa semplice organizzare questo tipo di ambulatorio perché bisogna conciliare le esigenze dei vari specialisti, sia in termini di logistica, sia in termini di tempo dedicato. Però - conclude - abbiamo visto dalle esperienze di questi mesi, che effettivamente è stata un'esperienza molto fruttuosa, che permette al malato di sentirsi veramente accompagnato e curato nel suo percorso".
Leggi tutto: Tumori, epatologa Gaia: "Fondamentale ambulatorio con 2 specialisti fegato"
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