
È tempo di semifinale per 'Ballando con le stelle', in onda stasera, sabato 13 dicembre, alle 21.30 su rai 1. Milly Carlucci, insieme a Massimiliano Rosolino svelerà al termine della puntata i nomi dei personaggi che grazie al voto social si contenderanno la coppa in questa edizione.
Nella stessa serata si darà il via ufficiale alla raccolta fondi con l’accensione del Contatore, con cui Rai sostiene la Fondazione Telethon per la 36ª edizione della maratona tv dedicata alla ricerca sulle malattie genetiche rare. Per questo, lo spazio del 'Ballerino per una notte', accoglierà Luca Cordero di Montezemolo che darà ufficialmente il via al Contatore Telethon. Ballerini per una notte, a passo di tango con due coppie di maestri, saranno anche Adriano Panatta e Paolo Bertolucci.
La coppia più celebre del tennis italiano, leggendari vincitori della Coppa Davis 1976, amici inseparabili e oggi commentatori e protagonisti di podcast e social media, noti per la loro ironia, gli aneddoti e le discussioni pungenti sul tennis moderno.
Per la gara, sabato scorso, solo Paolo Belli con la sua Anastasia Kuzmina è stato ripescato, mentre Nancy Brilli, Emma Coriandoli, Beppe Convertini e Marcella Bella con i rispettivi maestri sono stati eliminati definitivamente.
Alla seconda semifinale di sabato hanno avuto accesso le coppie: Fabio Fognini-Giada Lini, Rosa Chemical-Erica Martinelli, Filippo Magnini-Alessandra Tripoli, Paolo Belli-Anastasia Kuzmina, Martina-Colombari-Luca Favilla, Andrea Delogu con Nikita Perotti, Francesca Fialdini con Giovanni Pernice, Barbara D'Urso con Pasquale La Rocca. Ognuno di loro farà il massimo per conquistare i telespettatori e la giuria in studio, capitanata da Carolyn Smith, con Guillermo Mariotto, Fabio Canino, Ivan Zazzaroni e Selvaggia Lucarelli.
Come di consueto, al fianco di Rossella Erra ci sono i volti di Sara Di Vaira e Matteo Addino sempre nella veste di 'Tribuni del popolo'. Le tre voci avranno la possibilità di contestare le votazioni e in una fase della gara di smentirle premiando qualcuno dei concorrenti 'penalizzati'. Il giudizio finale su eliminazioni e promozioni spetterà sempre al pubblico da casa che voterà sui social dai profili ufficiali di 'Ballando con le stelle'. Immancabile il principe del tesoretto, Alberto Matano, conduttore di 'Vita in Diretta'.

La guerra tra Ucraina e Russia come una partita di hockey, più o meno. Donald Trump accoglie nello Studio Ovale la nazionale degli Stati Uniti che alle Olimpiadi invernali di Lake Placid 1980 realizzò il 'miracle on ice', il miracolo sul ghiaccio: nel torneo di hockey, gli Usa con una squadra di giocatori dei college sconfissero l'invincibile Unione Sovietica e conquistarono l'oro battendo poi la Finlandia. Trump riceve alla Casa Bianca gli atleti che furono protagonisti dell'impresa e, tra una battuta e un complimento, risponde alle domande dei giornalisti, interessati all'attualità.
L'impresa degli Stati Uniti dell'hockey può essere paragonata a quella che dovrebbe compiere l'Ucraina contro la Russia? "E' una situazione simile, vediamo cosa succede", dice il presidente americano, convinto che i negoziati per arrivare ad un accordo di pace stiano procedendo in maniera positiva. "Vengono fatti grossi progressi, vediamo cosa succede. Stiamo lavorando per vedere se riusciamo a fare un accordo, lo sapremo presto. Il mese scorso sono morti 25mila soldati, riuscite a immaginare una cosa del genere?", dice Trump, convinto che l'idea di creare una 'zona economica libera' nei territori contesi - e in particolare nel Donbass - sarebbe opportuna: "E' una situazione molto complessa, ma funzionerebbe".
Le posizioni sul Donbass
La Russia punta ad ottenere tutto il Donbass anche se ne controlla attualmente solo una parte. L'Ucraina, nel piano inviato a Washington, propone un referendum per definire il futuro dei territori contesi. Trump prospetta la creazione di una zona smilitarizzata, dove non sarebbero presenti né truppe ucraine né russe. La Russia, però, avrebbe la possibilità di mantenere soldati nelle aree del Donbass occupate. Il presidente russo Vladimir Putin ripete che Mosca raggiungerà i propri obiettivi, attraverso i negoziati o sul campo. Nelle ultime ore Yuri Ushakov, consigliere del Cremlino, ha sentenziato che "il Donbass è russo". Nel muro contro muro, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky respinge ogni ipotesi di ritiro unilaterale delle truppe di Kiev. "Io voglio fermare le uccisioni", chiosa Trump, che non si pronuncia sull'eventuale presenza di rappresentanti di Washington al vertice in programma lunedì a Berlino.
Venezuela ancora nel mirino
L'altro tema caldo, in politica estera, è rappresentato dal Venezuela. Gli Stati Uniti hanno appena sequestrato una petroliera. Ci saranno altre azioni analoghe? "Non sarei molto sveglio a dirvelo, stiamo fermando quantità di droga inimmaginabili. Il 96% degli stupefacenti arrivano via mare, ogni barca affondata corrisponde a 20mila vite americane salvate", dice riferendosi ai raid contro le imbarcazioni dei trafficanti. "Non permetteremo a questa gente di distruggere le nostre famiglie e i nostri giovani", dice Trump, che risponde anche a domande sull'ipotesi di azioni sul territorio venezuelano: "Non sarebbero attacchi contro il Venezuela, ma contro terribili persone che portano droga qui e provocano morte".

Lunedì a Berlino le potenze europee si ritroveranno per affrontare il dossier ucraino insieme al presidente Volodymyr Zelensky. E l'Italia, con Giorgia Meloni, si appresta a essere della partita. Il governo tedesco ha confermato la visita del leader di Kiev, attesa per lunedì e anticipata ieri dalla Bild. Zelensky vedrà il cancelliere tedesco Friedrich Merz per un faccia a faccia e per fare il punto sui negoziati di pace che mirano a chiudere il conflitto. Nel tardo pomeriggio ai due si uniranno "numerosi capi di Stato e di governo", oltre a esponenti di primo piano dell'Unione Europea e della Nato, come si legge nel comunicato, diffuso da Berlino.
Si tornerà a discutere lunedì a Berlino dell'ipotesi che l'Unione europea possa utilizzare i beni russi congelati per sostenere Kiev[1]. Un tema che sarà centrale anche al Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre a Bruxelles, quando i Ventisette dovranno decidere se usare quegli asset come garanzia per nuovi finanziamenti a supporto dell'Ucraina.
Venerdì l'Unione europea ha deciso il congelamento a tempo indeterminato degli asset russi. Sarebbe, quindi, meno complicato il prestito all'Ucraina, basato su quei beni. "In questo modo si garantisce", spiega l'Alta rappresentante Kaja Kallas, che "fino a 210 miliardi di euro di fondi russi rimangano sul suolo dell'Ue, a meno che la Russia non paghi integralmente i risarcimenti all'Ucraina per i danni causati". La decisione del Consiglio Ue è stato definito un chiaro segnale, "un messaggio forte all'Ucraina", dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per "assicurarci che il nostro coraggioso vicino diventi ancora più forte sia sul campo di battaglia" che "al tavolo dei negoziati".

Uno dei fenomeni psicologici più diffusi tra gli adolescenti è la cosiddetta "dissociazione". Si tratta di una momentanea disconnessione tra pensieri, emozioni, corpo o ambiente circostante, che in realtà non è altro che un modo in cui il cervello si protegge da stress o emozioni che giudica eccessive.
La dissociazione può essere legata a traumi, esperienze angoscianti o pericolose che hanno lasciato una ferita profonda nella psiche, ma spesso passa inosservata. Non riconoscere i segnali di un adolescente dissociato può portare a un peggioramento delle sue condizioni e dei rapporti che lo circondano.
Cos'è la dissociazione
La dissociazione si può definire come un interruttore di sicurezza del cervello. Quando arrivano emozioni o ricordi troppo intensi, questo crea una barriera protettiva, mette una distanza per allontanarsi. Questo meccanismo di difesa però è sempre più comune tra gli adolescenti, tanto che studi recenti, riportati dall'Independent, hanno evidenziato come colpisca tra il 7 e l'11% degli studenti delle scuole superiori, rendendola frequente quanto i disturbi d'ansia.
Forme lievi di dissociazione possono capitare a tutti in fasi precise della propria giornata, ad esempio quando ci si estranea durante una discussione, ma per adolescenti che hanno subito un trauma può essere percepita come più intensa e destabilizzante. Questo può accadere non solo per eventi traumatici vissuti in prima persona, come episodi di violenza o di lutto, ma anche la visione di video violenti o angoscianti oltre a episodi di cyberbullismo o abusi online.
La dissociazione offre così un sollievo nel momento in cui le emozioni diventano 'ingestibili', ma la stessa, se troppo intensa, può condizionare anche situazioni sociali, di apprendimento e di vita quotidiana, comprese le relazioni amicali o sentimentali.
Cosa fare per prevenire la dissociazione
Ci sono alcuni consigli base che possono aiutare a prevenire la dissociazione, un fenomeno che gli psicologi stanno ancora studiando. Nel momento in cui un genitore o un amico rileva nell'altro comportamenti dissociati, viene consigliato di mantenere la calma e offrire una forma di presenza fisica. Attività che possono aiutare sono camminare, respirare lentamente o fare qualcosa che possa stimolare i suoi sensi, come ad esempio tenere in mano una bevanda calda.
Ovviamente però se comportamenti dissociati si verificano frequentemente o in modo grave, è opportuno rivolgersi a uno psicologo, a uno specialista o al proprio medico di base.

Il Donetsk, nel Donbass, è il fulcro della guerra tra Ucraina e Russia ed è al centro dei negoziati sui territori.La linea del fronte cambia di giorno in giorno, se non di ora in ora. Non ci sono carri armati ma gruppi di assalto di poche unità di fanti che rendono difficile dire se una zona è effettivamente sotto il controllo di una o dell'altra parte. Alle analisi si sovrappone la propaganda del Cremlino.
E' difficile trarre conclusioni certe e di conseguenza ancora più difficile per il presidente ucraino Volodymir Zelensky definire i dolorosi compromessi sui territori necessari per arrivare all'accordo di pace in discussione in queste ore. "E' complicato dividere i territori", ha ammesso il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, anticipando le difficoltà di sviluppare dialogo e trattative in un quadro a dir poco fluido e confuso.
Kiev nega caduta Siversk
Mosca ha per esempio appena rivendicato il controllo di Siversk, sempre nel Donetsk, 30 chilometri a est di Kramatorsk e Sloviansk, le ultime due grandi città del Donbass rimaste agli ucraini. Il capo di stato maggior russo Valery Gerasimov ne ha informato Putin, in un intervento durante una riunione dei comandanti dei diversi gruppi militari, ripreso dalle emittenti tv.
"Le forze russe in Ucraina stanno avanzando con fiducia lungo l'intero fronte", ha detto Putin ringraziando comandanti e soldati "per i combattimenti". Le forze ucraine dispiegate nella zona della cittadina in cui prima dell'inizio della guerra vivevano 11mila persone hanno respinto come falsa tale rivendicazione. Siversk è ancora sotto controllo di Kiev. Come altrove, "il nemico sta cercando di infiltrarsi in piccoli gruppi, facendo leva sulle condizioni sfavorevoli del meteo ma la maggior parte di queste unità vengono distrutte mentre si avvicinano", precisano le fonti di Kiev sul teatro.
Siversk sarebbe secondo i russi stata presa e i militari controllano anche il nord e il sud della cittadina, bloccando le linee di rifornimento in modo tale da evitare scontri con la resistenza ucraina strada per strada. Le riprese geolocalizzate indicano che i militari di Mosca hanno preso le zone a est di Siversk, ma sull'ovest non ci sono conferme, sottolinea l'Institute for the Study of War, think tank statunitense che monitora il conflitto quotidianamente.
Il Cremlino sostiene anche che sia iniziata la battaglia per Sloviansk, l'estremo settentrionale della Cintura fortificata del Donetsk, ma non ci sono conferme al riguardo. Ma gli analisti precisano che ci vorranno ancora alcuni mesi perché questo sia possibile. Prima di dare il via all'assalto, i militari russi devono però completare la presa di Lyman, a 14 chilometri, vale a dire anche attraversare il fiume Siverskyi Donets, o completare quella di Siversk e da lì percorrere i 30 chilometri che la separano da Sloviansk. Laddove l'impegno militare russo per prendere Siversk e Lyman va avanti da anni.
La situazione al fronte
La storia di questo sforzo associato alle dichiarazioni di Mosca bene rende l'idea di come stiano effettivamente andando le cose al fronte. E' dai primi di luglio del 2022, dalla presa di Severodonetsk e Lysychansk, che Mosca persegue la caduta di Siversk. Ci sono voluti 41 mesi alle forze russe per avanzare 19 chilometri dalla periferia ovest di Lysychansk al centro di Siversk. Le forze ucraine hanno liberato a ottobre del 2022, durante la controffensiva di quell'autunno. E da allora i soldati russi cercando di riconquistarla, senza successo.
Una cosa è certa: il tasso di avanzamento dei russi è il più lento di qualsiasi campagna militare dell'ultimo secolo, inclusa la Battaglia della Somme nella Prima guerra mondiale. Dopo quasi quattro anni di guerra, un lasso di tempo sufficiente all'Armata rossa per respingere l'invasione tedesca e conquistare Berlino - è ancora lontana dall'aver preso l'intera regione di Donetsk, obiettivo fin dalla prima invasione, allora sotto copertura, nel 2014.
Avanzata russa lenta
"Occasionalmente riescono a issare le loro bandiere. Per questo sostengo che una posizione è stata presa, ma poi noi effettuiamo operazioni di sgombero, rimuovendo i simboli e le loro posizioni tornano sotto il nostro controllo", riassume il maggiore dell'esercito di Kiev, Oleh Hlushko, comandante della Seconda brigata presidenziale che proprio nei giorni scorsi ha respinto un altro attacco, in una intervista al Wall Street Journal.
Se la domanda è 'la Russia è vicina a uno sfondamento nel Donetsk?' il quotidiano americano risponde negativamente, laddove Donald Trump fa invece eco al lead del Cremlino nel dire che l'Ucraina sta perdendo la guerra militarmente, ha conquistato interamente Pokrovsk - dove in alcune zone gli ucraini ancora combattono - con Putin già due volte nei giorni scorsi in divisa militare a sostenere questa narrativa.
"Anche se le posizioni ucraine stanno gradualmente erodendosi, le forze stanno ancora infliggendo pesanti vittime. Questo significa che piccoli progressi russi (progressi marginali, come ha detto la vice segretaria dell'Organizzazione del trattato atlantico, Rasmilla Shekerinska, ndr) si ottengono a costi pesanti".
Una cosa è certa: la situazione al fronte è molto difficile per Kiev. Che non riesce a reclutare il personale militare al ritmo necessario, con la linea del fronte sguarnita di fanteria, sempre più fragile. A questo si aggiungono gli effettivi progressi dell'industria russa sui droni ampiamente usati nel Donetsk per distruggere le linee di rifornimento ucraine e bloccare la rotazione delle forze.
I russi hanno di recente dispiegato nuove forze nella zona di Chasiv Yar che Kiev sta difendendo da due anni. Ma mlgrado i raid sempre più intensi di droni e missili, anche qui "non riescono a far cadere l'insediamento", aggiunge un ufficiale della 56esima brigata che lo difende. "Il volume di bugie russe eccede di molto l'avanzamento delle forze sul campo. Il nemico usa disinformazione e false mappe in una guerra ibrida contro l'Ucraina che influenza sia l'audience straniera e i nostri soldati e gli ucraini in generale", ha riassunto il comandante delle forze ucraine, Oleksandr Syrskiy.

Fine anno momento di bilanci, anche per la medicina e la chirurgia estetica che possono raccontare come abbiamo scelto di apparire. E il 2025, più di altri anni, merita un bilancio: non per contare quanti ritocchi sono stati fatti, ma per capire come sono cambiati e soprattutto perché. E' la stagione dell''undetectable beauty', in cui l'effetto finale è percepibile, ma non riconoscibile come intervento estetico. "Dal punto di vista della medicina e della chirurgia estetica, il 2025 è stato un anno dominato da tendenze chiare, che segnano forse l'inizio di una nuova epoca - osserva Raffaele Rauso, vicepresidente Fime (Federazione italiana medicina estetica), già docente all'università Vanvitelli di Napoli - Siamo entrati nell'era dei risultati che si vedono, ma non si riconoscono come ritocco. Non si inseguono più volumi eccessivi: si cerca un aspetto fresco, riposato, autentico. Il paziente vuole sentirsi meglio, non diverso".
Il 2025 è l'anno in cui l'estetica ha imparato a sussurrare: a prevalere non sono stati gli eccessi o le trasformazioni vistose, ma una ricerca sempre più decisa della naturalezza. "Sono aumentate le procedure chirurgiche di ringiovanimento facciale, in particolare il lifting - riferisce Rauso - Tra i pazienti cresce la consapevolezza che la chirurgia del volto può garantire risultati più armoniosi e meno artefatti rispetto a molte soluzioni non invasive. La degenza è certamente più lunga, ma spesso viene preferita alla medicina estetica. I filler, pur rimanendo molto richiesti, mostrano un rallentamento, complice anche la maggiore attenzione verso il rischio di 'overfilled syndrome' e l'effetto viso gonfio". Parallelamente aumenta l'interesse "per le sostanze bioriparative non volumizzanti, come idrossiapatite di calcio e acido polilattico: materiali che non alterano i volumi, ma migliorano la qualità cutanea, rafforzando struttura, compattezza e tonicità. E' qui - sottolinea la Fime - che entra in scena lo skin firming, il nuovo mantra del 2025: compattare, sostenere, tonificare senza cambiare i lineamenti".
Il ritocco c'è, ma non deve vedersi. Il 2025 ha anche consacrato il 'less is more': espressività preservata, linee morbide, pelle luminosa. Sui social spopolano i tweakments: micro-interventi ravvicinati, rapidi, poco invasivi che migliorano progressivamente la qualità della cute. Tra le tendenze significative anche il resurfacing tramite peeling evoluti e laser non ablativi, e protocolli anti-aging integrati che uniscono estetica, nutrizione, medicina funzionale. "Il 2025 conferma che la medicina estetica sta entrando in una fase più matura: meno trasformativa, più rigenerativa e orientata alla salute e al benessere globale", conclude Rauso.
1) Skin Firming Revolution. La richiesta di trattamenti che stimolano collagene ed elasticità cresce sensibilmente (+38% nelle ricerche globali di settore). Idrossiapatite di calcio e acido polilattico diventano i protagonisti della pelle compatta, definita e naturale;
2) Ritorna il lifting: in aumento grazie a tecniche mini-invasive, cicatrici sempre più impercettibili e recuperi più rapidi, ma soprattutto grazie a risultati più naturali. L'obiettivo: apparire riposati, non 'rifatti';
3) Filler sì, ma con più cautela. Restano molto richiesti, ma in calo rispetto al biennio precedente. Cresce l'attenzione alla prevenzione dell'overfilled syndrome e si preferiscono approcci più delicati e calibrati;
4) Glass Skin Mania. Il trend coreano diventa globale: pelle luminosa, uniforme, riflettente. Aumentano richieste di peeling, skincare medicale, skinboosters e resurfacing delicati;
5) Jawline Redefined. Non più mandibole squadrate e iper-definite, ma contorni naturali ottenuti con idrossiapatite di calcio diluito, ultrasuoni focalizzati e minilifting localizzati;
6) Prejuvenation. Millennial e Gen Z investono presto su biostimolazione, skincare di qualità e protocolli antiossidanti. La prevenzione diventa la nuova cura;
7) Estetica & Wellness. Si impone l'approccio integrato: medicina estetica, nutrizione, lifestyle medicine, gestione dello stress. La pelle diventa il riflesso della salute globale;
8) Tweakments: i piccoli ritocchi che fanno la differenza. Micro-interventi ripetuti, minimi downtime, risultati cumulativi e naturali. La filosofia è: "Sembra te stessa, solo più riposata".

Re Carlo III ha annunciato che, grazie alla diagnosi precoce, la sua terapia contro il cancro alla prostata potrà essere ridotta nel nuovo anno. "Questa buona notizia è possibile grazie alla diagnosi precoce, a un intervento efficace e al rispetto delle indicazioni dei medici - ha dichiarato il sovrano nell'atteso discorso su Channel 4, definendo questo risultato - una benedizione personale e una testimonianza dei notevoli progressi compiuti nella cura del cancro negli ultimi anni". Il monarca ha poi aggiunto di sperare che il suo esempio "possa incoraggiare quel 50% di noi che riceverà una diagnosi nel corso della vita".
Il messaggio in sostegno alla campagna Stand Up To Cancer, è stato anche un appello alla popolazione affinché si sottoponga ai controlli. "So per esperienza quanto una diagnosi di cancro possa essere sconvolgente. Eppure so anche che la diagnosi precoce è la chiave che può trasformare il percorso di cura, offrendo tempo prezioso ai medici e, ai pazienti, il dono della speranza", ha detto Carlo. Ha ricordato che "almeno nove milioni di persone nel nostro Paese non sono in regola con gli screening disponibili", e che questo significa "nove milioni di occasioni mancate di diagnosi precoce".
Il Re ha sottolineato come gli screening possano salvare vite: "Quando il tumore del colon viene individuato allo stadio iniziale, circa nove persone su dieci sopravvivono almeno cinque anni; se diagnosticato tardi, la quota scende a una su dieci". Ha riconosciuto che molti evitano i test "perché pensano possano essere spaventosi, imbarazzanti o scomodi", ma ha esortato i cittadini a superare le esitazioni, perché "pochi momenti di lieve fastidio sono un piccolo prezzo da pagare per la tranquillità che segue o, per alcuni, per la possibilità di una diagnosi precoce e di un intervento salvavita".
Rivolgendo poi "i più sentiti ringraziamenti" a medici, infermieri, ricercatori e operatori delle associazioni, Carlo ha aggiunto: "Come ho già detto in passato, i momenti più oscuri della malattia possono essere illuminati dalla più grande compassione. Ma la compassione deve andare di pari passo con l’azione". Infine, un appello per il nuovo anno: "In questo dicembre, mentre ci raccogliamo per riflettere sull’anno trascorso, prego che ciascuno di noi possa impegnarsi, tra i buoni propositi, a fare la propria parte per individuare il cancro in fase precoce. La vostra vita – o quella di una persona che amate – potrebbe dipendere da questo".

L'Unione europea dice sì al congelamento indeterminato degli asset russi. Ma l'Italia invita a esplorare alternative. E, in una nota congiunta con Belgio, Bulgaria e Malta, sottolinea che si tratta di un "sì 'tecnico' ma la decisione spetta ai leader".
Il via libera è arrivato con il voto favorevole di 25 Stati membri e quello contrario di 2, si apprende da fonti Ue. La norma, basata sull'articolo 122 del Tfue, rende meno aleatorio il congelamento dei beni (doveva essere rinnovato ogni sei mesi all'unanimità) e, di conseguenza, meno complicato il prestito all'Ucraina basato su quei beni che l'Ue intende approvare nel prossimo Consiglio europeo, che inizierà il 18 dicembre.
L'Ue "ha appena deciso di immobilizzare a tempo indeterminato i beni russi", ha sottolineato sottolinea l'Alta rappresentante Kaja Kallas. Questo "garantisce che fino a 210 miliardi di euro di fondi russi rimangano sul suolo dell'Ue, a meno che la Russia non paghi integralmente i risarcimenti all'Ucraina per i danni causati. Continueremo ad aumentare la pressione sulla Russia finché non prenderà sul serio i negoziati. Il Consiglio europeo della prossima settimana sarà cruciale per garantire il fabbisogno finanziario dell'Ucraina per i prossimi anni".
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto "con favore" la decisione del Consiglio Ue "sulla nostra proposta di proseguire l'immobilizzazione dei beni sovrani russi".cIn questo modo, ha aggiunto, "inviamo un segnale forte a Mosca: finché questa brutale guerra di aggressione continuerà, i costi per la Russia continueranno ad aumentare. Questo è un messaggio forte all'Ucraina: vogliamo assicurarci che il nostro coraggioso vicino diventi ancora più forte sul campo di battaglia e al tavolo dei negoziati".
La posizione dell'Italia
Insieme a Belgio, Bulgaria e Malta, l'Italia "ha deciso di non far mancare il proprio sostegno al Regolamento che intende stabilizzare l'immobilizzazione dei beni russi - senza tuttavia stabilirne l'utilizzo - sino a che Mosca non cessi la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e non la risarcisca per i danni causati dalla sua guerra", sottolineano fonti di Palazzo Chigi, spiegando che la decisione è stata presa "perché non vi siano dubbi" sul sostegno di Roma a Kiev.
L'Italia, tramite una dichiarazione aggiuntiva, ha però voluto sottolineare la necessità che "decisioni di una tale portata giuridica, finanziaria e istituzionale" siano sempre precedute "da una discussione a livello politico e non vi siano fughe in avanti a livello tecnico", rimarcano le stesse fonti. Sempre in quest'ottica la dichiarazione specifica che "la decisione odierna, oltre a non pregiudicare in alcun caso la decisione sull'eventuale utilizzo dei beni immobilizzati russi, non costituisce in alcun modo un precedente per il passaggio da decisioni all'unanimità alla maggioranza qualificata", viene ancora sottolineato.
In vista del prossimo Consiglio europeo del 18 dicembre "e con uno spirito pienamente costruttivo", l'Italia ha quindi invitato la Commissione e il Consiglio "a continuare a esplorare e discutere opzioni alternative per rispondere alle esigenze finanziarie dell'Ucraina, basandosi su un prestito Ue e su soluzioni ponte, per garantire la continuità del sostegno prima che la soluzione individuata possa effettivamente entrare in vigore", concludono le fonti.
Belgio-Bulgaria-Italia-Malta: "Sì 'tecnico' ma decisione su beni russi spetta a leader"
Belgio, Bulgaria, Italia e Malta confermano il loro impegno a garantire a Kiev “un sostegno finanziario regolare e prevedibile nel lungo periodo”, sottolineando che qualsiasi soluzione “dovrà rimanere pienamente conforme al diritto internazionale e dell’Ue”. In una dichiarazione congiunta, i quattro Paesi ricordano che “i beni russi devono rimanere immobilizzati finché la Russia non porrà fine alla sua guerra di aggressione contro l'Ucraina e non avrà compensato i danni causati dal suo conflitto”.
I governi avvertono che l’utilizzo della procedura basata sull’articolo 122 Tfue “comporta conseguenze giuridiche, finanziarie, procedurali e istituzionali che potrebbero andare ben oltre questo caso specifico” e ribadiscono che la decisione “avrebbe dovuto essere discussa dal Consiglio europeo prima che il Consiglio assumesse una decisione finale”.
In vista del Consiglio europeo di dicembre, i quattro Stati chiedono a Commissione e Consiglio di continuare a esaminare “opzioni alternative, conformi al diritto dell’Ue e internazionale, con parametri prevedibili e che presentino rischi significativamente inferiori” per far fronte alle esigenze finanziarie dell’Ucraina, “basate su uno strumento di prestito dell’Ue o soluzioni-ponte”. Pur votando sì alla procedura scritta, Belgio, Bulgaria, Italia e Malta precisano che tale voto “non pregiudica in alcun modo la decisione sull’eventuale utilizzo dei beni russi immobilizzati, che dovrà essere presa a livello di leader” e che esso “non costituisce un precedente nell’ambito della Politica estera e di sicurezza comune”. I quattro Paesi chiedono inoltre che “la presente dichiarazione sia allegata ai verbali della procedura scritta”.

"Sono molto deluso dal fatto che siano gli Usa che intervengono per trattare una pace nel cuore dell'Europa. Non c'è un'Europa, sono 27 Stati. Esisterà un'Europa quando decideranno di individuare una persona e mandarla a sedere al tavolo". Lo dice Guido Crosetto, ministro della Difesa, dal palco di Atreju, intervistato da Marco Travaglio. "In questo momento la mancanza dell'Europa al tavolo è frutto della sua debolezza nel parlare con una voce sola. Se domani gli Stati europei dicessero che c'è una persona a rappresentare tutto il negoziato, né Trump né la Russia potrebbero dire di no", aggiunge.
"Putin parla di pace ma oggi ha sganciato 1200 missili sull’Ucraina. Ieri anche e domani pure. Così da mille giorni. E' geniale nel parlare di pace, di volontà di non far male a nessuno, e tutti i giorni incessantamente colpisce scuole, ospedali, obiettivi civili", afferma il ministro.
Crosetto evidenzia che "l'Italia in questi anni ha avuto una posizione seria, senza avallare i discorsi di nessuno. Stiamo continuando a farlo, in Ucraina come in Palestina siamo quelli con più facilità di interlocuzione".

Nessun '6' né '5+1'al concorso del Superenalotto oggi venerdì 12 dicembre. Centrati invece quattro '5' che vincono 33.374,13 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 91.200.000 di euro.
Quanto costa una schedina?
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Quali sono i punteggi vincenti?
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Come so se ho vinto?
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi
La combinazione vincente del concorso di oggi del SuperEnalotto è: 7, 21, 35, 38, 64, 80. Numero Jolly: 29. Numero SuperStar: 87.
Incidente sul lavoro in provincia di Napoli. Un operai 63enne morto nel sito di stoccaggio di ecoballe. Oggi pomeriggio, personale della Polizia di Stato è intervenuto in località Masseria del Re a Giugliano in Campania per il decesso di un operaio, avvenuto all’interno di un sito di stoccaggio di ecoballe. Da una prima ricostruzione dei fatti è emerso che l’uomo sarebbe morto sul colpo dopo l'impatto con un mezzo industriale in movimento all'interno del sito.
Sul posto è intervenuto personale del 118, che ha constatato il decesso dell’uomo. Dinamica in fase di ricostruzione a opera di personale del Commissariato di Giugliano–Villaricca e dell’Ispettorato del Lavoro, per i rilievi di rispettiva competenza. La Procura di Napoli Nord ha aperto un'inchiesta.

C'è un regalo hi-tech sotto l'albero, quest'anno, per Giorgia Meloni. I parlamentari di Fratelli d'Italia hanno deciso ancora una volta di fare una colletta per il tradizionale dono natalizio, destinato alla presidente del Consiglio e leader del partito. Se dodici mesi fa il cadeau aveva preso la forma di un letto king-size, questa volta la scelta sarebbe virata sulla tecnologia: un computer di fascia altissima, descritto come un modello di ultima generazione.
Sulla marca del dispositivo resta il più stretto riserbo, ma - riferiscono fonti parlamentari del centrodestra all'Adnkronos - si tratterebbe di un prodotto top di gamma. Invariata rispetto allo scorso anno la quota minima di partecipazione alla raccolta: 50 euro, la cifra simbolica richiesta a deputati e senatori per contribuire al regalo di Natale.

C'è un regalo hi-tech sotto l'albero, quest'anno, per Giorgia Meloni. I parlamentari di Fratelli d'Italia hanno deciso ancora una volta di fare una colletta per il tradizionale dono natalizio, destinato alla presidente del Consiglio e leader del partito. Se dodici mesi fa il cadeau aveva preso la forma di un letto king-size, questa volta la scelta sarebbe virata sulla tecnologia: un computer di fascia altissima, descritto come un modello di ultima generazione.
Sulla marca del dispositivo resta il più stretto riserbo, ma - riferiscono fonti parlamentari del centrodestra all'Adnkronos - si tratterebbe di un prodotto top di gamma. Invariata rispetto allo scorso anno la quota minima di partecipazione alla raccolta: 50 euro, la cifra simbolica richiesta a deputati e senatori per contribuire al regalo di Natale.

Nessuna negoziazione in corso da parte di Exor per la vendita di una quota della Juventus. La smentita in una nota in cui si precisa che "in relazione ai recenti rumor di stampa un portavoce di Exor smentisce categoricamente che siano in corso negoziazioni riguardanti la vendita di una quota della Juventus". Exor smentisce quindi le voci relative all'intenzione di Mohamed Bin Salman, principe saudita, ad acquisire quote del club bianconero.

Tether vuole comprare la Juventus. "Oggi Tether ha inviato una proposta ufficiale ad Exor per comprare la loro intera quota di Juventus", annuncia Paolo Ardoino, Ceo del colosso delle criptovalute. "Sin dall'inizio il nostro obiettivo è sempre stato quello di sostenere la squadra e riportarla alla gloria che merita. Come parte del nostro commitment, se questa transazione andrà a buon fine, Tether investirà 1 miliardo di Euro nel club", aggiunge Ardoino. Tether possiede già l'11,5% delle quote della società bianconera ed è rappresentata in Cda da Francesco Garino.
"Exor non intende vendere la propria partecipazione in Juventus né a Tether né ad altri soggetti. La Juventus non è in vendita", sottolineano a a stretto giro fonti vicine a Exor.
L'offerta
Tether ha presentato a Exor una proposta vincolante interamente in contanti per l'acquisizione dell'intera partecipazione in Juventus Football Club. Subordinatamente alle approvazioni normative, Tether intende lanciare un'offerta pubblica per le azioni rimanenti allo stesso prezzo, interamente finanziata con capitale proprio e supportata da un impegno a lungo termine nei confronti del club, si legge in una nota del gruppo in cui si precisa che la proposta prevede l'acquisizione della partecipazione di Exor, pari al 65,4% del capitale sociale emesso da Juventus.
Il perfezionamento dell'operazione, sottolinea la nota, sarà subordinato all'accettazione da parte di Exor, alla sottoscrizione della documentazione definitiva e all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni regolamentari. A seguito del perfezionamento, Tether intende procedere con un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni rimanenti allo stesso prezzo per azione. Nel caso in cui la transazione si concluda, Tether è pronta a investire 1 miliardo di euro nel supporto e nello sviluppo del club.
Questa proposta, sottolinea la nota, riflette la convinzione che la Juventus sia più di una semplice squadra di calcio. "Per generazioni, la Juventus è stata sinonimo di disciplina, ambizione e della forza silenziosa di chi ricostruisce e va avanti, stagione dopo stagione. È un club che ha plasmato l'identità sportiva italiana e si è guadagnato la fedeltà dei tifosi di tutto il mondo", aggiunge la nota.
"Per me, la Juventus ha sempre fatto parte della mia vita sono cresciuto con questa squadra. Da ragazzo, ho imparato cosa significassero impegno, resilienza e responsabilità, guardando la Juventus affrontare con dignità successi e avversità. Queste lezioni mi sono rimaste impresse a lungo dopo il fischio finale", dice Ardoino nel comunicato.
"Il nostro interesse per la Juventus - sottolinea - nasce da profonda ammirazione e rispetto. La Juventus è un simbolo di eccellenza italiana con una presenza davvero globale, costruita nel corso delle generazioni attraverso il duro lavoro, l'ambizione e la lealtà incrollabile dei suoi tifosi. Questi valori rispecchiano il modo in cui abbiamo costruito Tether, con pazienza, indipendenza e un'attenzione alla resilienza a lungo termine", aggiunge Ardoino che prosegue: "Tether gode di una solida solidità finanziaria e intende supportare la Juventus con un capitale stabile e un orizzonte temporale a lungo termine. Il nostro obiettivo è contribuire positivamente al futuro del club, sostenere le prestazioni sportive ai massimi livelli e aiutare la Juventus a continuare a crescere in modo sostenibile in un panorama sportivo e mediatico globale in rapida evoluzione".
"Questa proposta è fatta con umiltà e profondo senso di responsabilità nei confronti del club, dei suoi tifosi e della sua tradizione. Crediamo che la storia della Juventus sia ancora tutta da scrivere e che i suoi prossimi capitoli possano essere definiti da forza, continuità e ambizione", conclude il ceo di Tether.
Cos'è Tether
Tether è una società leader nel campo delle criptovalute e più in generale degli asset digitali. A differenza di altre aziende di criptovalute che in passato hanno investito in Serie A, spesso senza lasciare un bel ricordo, Tether fin dalla sua fondazione, nel 2014, opera prevalentemente sul mercato degli stablecoin, vale a dire criptovalute il cui valore è ancorato a una valuta classica e sono meno soggette quindi alle oscillazioni dei mercati.
Per fare un esempio pratico, Tether riceve dollari o euro autentici e in cambio fornisce USDt, ovvero la criptovaluta stabile in questo momento più importante e utilizzata al mondo. In undici anni la crescita della società è stata costante, tanto che nel 2024 è arrivata a fatturare oltre 13 miliardi di dollari con una capitalizzazione di mercato che supera i 140 miliardi.

Dibattito dai toni a tratti accesi oggi, venerdì 12 dicembre, ad 'Atreju' alla tavola rotonda sulla giustizia dal titolo 'Una riforma a lungo attesa: i nuovi Csm e l'Alta Corte disciplinare'. Qualche fischio e brusii dalla platea alle parole del presidente dell'Anm Cesare Parodi e di Alfonso Colucci, deputato M5S, applausi per esponenti della maggioranza, soprattutto, sul caso Palamara.
"La magistratura è riuscita a fare pulizia nel senso che questi fatti sono stati accertati dalla magistratura immediatamente" ha detto il presidente dell'Anm, replicando alle accuse, mosse alla magistratura. "Mi domando se le altre categorie possono portare un'operazione di pulizia come quella che la magistratura doverosamente ha fatto: io non penso". "Continuano a dirci che non è cambiato nulla: se avete queste prove fatemi presente, dove è accaduto - continua - perché - siccome ogni volta che un magistrato viene sorpreso a sbagliare, è un indebolimento per la magistratura - l'Anm per prima deve saperlo per poter fare chiarezza e, se necessario, pulizia. Ma mai nessuno mi ha fatto un nome". "Io penso che senza quella vicenda (Palamara, ndr.) oggi questa riforma non sarebbe stata neanche proposta - conclude -. E invece siamo qua a difenderci per fatti che non sono sicuramente riferibili a tutti i magistrati, neanche dell'epoca, e non certamente a quelli di oggi".
Scintille anche tra il presidente dell'Anm e Alessandro Sallusti. "Comandano le correnti", ha detto il giornalista e Parodi ha replicato: "Se dice che comandano le correnti, mi deve fare i nomi, faremo le indagini, li cacceremo". Durante il dibattito Galeazzo Bignami, capogruppo FdI Camera dei deputati, ha fatto notare, facendo riferimento al caso Palamara, che, dopo la vicenda, "non è stato cacciato via nessuno: uno solo, Palamara. Cinque sospensioni, nessuna espulsione: nella destra il principio è che chi sbaglia paga".
Sul finire della tavola rotonda il direttore di Adnkronos, Davide Desario, che moderava l'incontro, ha invitato "a fare un applauso a tutti coloro che hanno preso parte al dibattito". E con una battuta Parodi ha chiuso: "Perfino a me".

I più recenti progressi scientifici e le sfide emergenti nella salute della donna sono al centro del Congresso numero 100 della Federazione italiana di ginecologia e ostetricia - Sigo (Aogoi, Agui, Agite) che si apre il 14 dicembre al Teatro Petruzzelli di Bari. All’appuntamento storico sono attesi oltre tremila specialisti da tutta Italia e dall’estero per un confronto sul tema ‘Il tempo delle donne: aspetti scientifici, sociali e culturali’, che celebra un secolo di congressi e segna una vera svolta per la comunità ginecologica italiana, riaffermando il ruolo centrale della salute femminile nel Servizio sanitario nazionale.
A dare l’avvio delle 4 giornate - informa la società scientifica in una nota - saranno i saluti del ministro della Salute Orazio Schillaci, delle autorità istituzionali nazionali e regionali, del Rettore dell’Università di Bari, dei presidenti delle principali società scientifiche italiane ed internazionali e dei presidenti del congresso: Bianca Dimaio, Ettore Cicinelli e Mario Vicino. Il presidente Sigo, Vito Trojano, accoglierà la platea con una nota su ‘Cent’anni di congressi… e non sentirli! Il segreto? In ginecologia lavoriamo, ogni giorno, per incidere ad ogni livello che ci compete nel presente e nel costruire futuro’. Nel dettaglio, il Congresso propone oltre 40 sessioni parallele, corsi avanzati, tavole rotonde, talk show e più di 300 relazioni tenute dai massimi esperti nazionali e internazionali. Tra gli argomenti: Medicina fetale e chirurgia in utero; Intelligenza artificiale in ostetricia e ginecologia; Endometriosi, adenomiosi e dolore pelvico; Menopausa, contraccezione e transizione riproduttiva; Oncologia ginecologica; Medicina estetica e rigenerativa; Salute globale femminile.
Il riferimento al ‘tempo delle donne’ - spiegano gli organizzatori - non è solo quello biologico: "è un tempo sociale, culturale, economico. Un tempo che cambia insieme all’evoluzione della medicina, all’aumento dell’aspettativa di vita e ai mutamenti della società". A tale proposito Sigo ribadisce la necessità di: una informazione chiara e corretta; percorsi diagnostico-terapeutici personalizzati; una solida integrazione multidisciplinare; un accesso equo alle cure; la centralità della prevenzione.
Con la restituzioni degli aiuti del 2013 alla Regione si potrà
proseguire anche oltre...
Durante l'interrogatorio ha accusato un malore ed è stato
trasportato al Pronto soccorso... 
Una donna residente a Napoli è stata assolta dall'accusa di istigazione a delinquere per una frase, pubblicata nel 2021 sul canale Telegram 'Basta dittatura', in cui commentava le posizioni di Matteo Bassetti sulla campagna vaccinale scrivendo: "Bisogna farli fuori tutti, sono criminali di guerra".
Il gup Matteo Buffoni e, in secondo grado, la seconda sezione della Corte d'Appello di Genova, presieduta da Marco Panicucci, hanno ritenuto che il messaggio non fosse rivolto in modo specifico all'infettivologo del San Martino, configurandosi come un "delirio" dal tenore generico. La vicenda risale al periodo delle manifestazioni no vax, quando sul canale erano stati diffusi anche il numero di telefono di Bassetti e altri messaggi contro il medico. Le autorità giudiziarie hanno in passato condannato alcuni utenti per la pubblicazione del numero e per l'invito a tempestarlo di chiamate. Nel caso della donna, difesa dall'avvocato Giuseppe Vitiello, i giudici hanno invece escluso l'istigazione, rilevando l'assenza di un destinatario determinato.
Un caso analogo era già stato deciso in abbreviato con un'altra assoluzione a carico di un uomo denunciato da Bassetti per motivi simili.

"Determinare le cause delle prolungate interruzioni che hanno provocato il blocco delle attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie nel comprensorio della montagna occidentale parmense durante gli ultimi due fine settimana". Il capogruppo di Forza Italia Pietro Vignali lamenta numerosi danni derivanti dallo stop alla connessione telefonica (sia voce che dati) riscontrate nelle ultime settimane su tutto l'arco montano occidentale parmense, da Berceto a Tornolo.
Sottolineando "l'impedimento nello svolgimento delle numerosissime attività economiche, lavorative, amministrative, sociali e sanitarie che dipendono da tali connessioni", Vignali rimarca i disagi e i danni derivanti da tali interruzioni.
Rifacendosi poi agli accordi stretti dalla giunta regionale con gli operatori del settore telecomunicazioni fin dal 2010 per l'aggiornamento del quadro sulla penetrazione delle tecnologie di connessione e Tlc offerte sui territori e la realizzazione di uno specifico osservatorio sulla connettività in Regione, Pietro Vignali auspica specifici interventi "per evitare che si verifichino nuovamente tali interruzioni di connessione telefonica e telematica". In via più generale, infine, sollecita la Giunta regionale a supportare e sostenere gli utenti danneggiati nel "ricevere indennizzi per il disservizio subito".

Domani sabato 12 dicembre 2025 a Roma si terrà la Notte bianca della Carta d’identità elettronica (Cie), per agevolare il rilascio e il rinnovo del documento. Per l’occasione, i Municipi I, II, III, IV, VII, VIII, X, XIII, XIV e il Pit di via Luigi Petroselli 52 garantiranno un’apertura straordinaria serale dedicata esclusivamente ai servizi Cie, offrendo ai cittadini un’ulteriore opportunità di accesso al servizio.
Nel corso della serata, l’assessore alle Periferie e ai Servizi Delegati, Pino Battaglia, parteciperà all’iniziativa con un percorso che attraverserà diversi Municipi della città. Alla partenza del tour istituzionale, prevista alle 19 presso il Municipio VII in piazza di Cinecittà 11, sarà presente anche il sindaco Roberto Gualtieri. Il percorso si concluderà nel Municipio I al Pit di via Luigi Petroselli 52.
Iniziative come la Notte bianca della Cie, sottolinea il Campidoglio, rappresentano un’opportunità concreta per chi non può rivolgersi agli sportelli negli orari consueti. L’iniziativa si inserisce in un impegno portato avanti in continuità con gli open day del fine settimana che coinvolgono i municipi di Roma Capitale e che stanno consentendo a migliaia di cittadini di accedere al servizio in modo più semplice e veloce.
L’iniziativa assume un valore particolarmente rilevante anche in vista della scadenza del 3 agosto 2026, data entro la quale tutti i cittadini dovranno essere in possesso della Carta d’identità elettronica, poiché la versione cartacea non sarà più valida. Le aperture straordinarie rappresentano dunque un’occasione utile per mettersi in regola senza attese.
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