
"L'Ucraina si ritiri" dal Donbass "e i combattimenti possono fermarsi". Vladimir Putin apre al cessate il fuoco nella guerra tra Ucraina e Russia. Lo fa, però, ponendo ancora una volta una condizione insostenibile per Kiev. Il presidente russo, di fatto, pretende un territorio che le forze di Mosca non controllano. E che potrebbero non controllare mai, viste le difficoltà di conquistare tutto il Donetsk.
I dati sul tasso di avanzamento delle forze russe in Ucraina indicano che una vittoria di Mosca non è inevitabile e che la conquista del resto della regione di Donetsk non è imminente[1], scrive l'Institute for the Study of War, think tank basato a Washington che segue puntualmente gli sviluppi della guerra con analisi quotidiane, ribaltando la narrativa del Cremlino.
L'analisi e l'avanzata (lenta) della Russia
"La realtà sul campo di battaglia indica che una vittoria russa è tutt'altro che certa. Il tasso di avanzamento nella regione del Donetsk non indica che le forze russe conquisteranno subito il resto della regione. Le forze russe hanno dato la priorità a completare la presa i Pokrovsk e della vicina (più a est) Myrnohrad, ma procedono in modo lento e le forze ucraine hanno rallentato il loro avanzamento a passi", sottolinea l'Isw.
Pokrovsk da mesi è il fulcro delle operazioni belliche. La città è, o meglio era, uno snodo logistico fondamentale. Il controllo di Pokrovsk ha consentito all'Ucraina di gestire rifornimenti, trasferimenti di truppe e mezzi, rotazioni di uomini. Da tempo, però, Kiev ha dovuto trovare soluzioni alternative visto che gli attacchi russi vanno in scena da mesi e hanno reso inevitabile la creazione di altre rotte.
I dati
Le forze di Mosca sono entrate a Pokrovsk per la prima volta lo scorso luglio e da allora, vale a dire, dal 31 luglio al 26 novembre, sono avanzate 0,12 chilometri al giorno. Non sono riuscite a prendere la città, anche se è da 118 giorni che vi operano. Hanno consolidato il loro avanzamento nel 66 per cento della città, una percentuale bassa considerato il tempo e l'impiego di forze dedicate.
Nell'intero teatro, le forze russe sono avanzate 9,3 chilometri quadrati al giorno, fra l'accelerazione segnata dal vertice di Anchorage fra Putin e Donald Trump lo scorso 15 agosto, e il 20 novembre, ma tale avanzamento rimane una questione di passi (e si è concentrato nelle regioni di Dnipopetrovsk e Zaporizhzhia). Procedendo così, Mosca si assicurerà il Donetsk solo nell'agosto del 2027. Servirebbero quasi altri 2 anni di guerra.

Torna in pista la Formula 1. Venerdì 28 novembre vanno in scena le prove libere e le qualifiche Sprint del Gran Premio del Qatar, penultimo appuntamento del Mondiale. Oggi si riparte dal successo della Red Bull di Max Verstappen che ha riaperto la classifica Piloti: a Las Vegas l'olandese, campione del mondo in carica, ha preceduto la Mercedes di George Russell e quella di Andrea Kimi Antonelli, terzo a chiudere il podio. La Ferrari di Leclerc si è piazzata al quarto posto, mentre Hamilton ha chiuso al nono.
Doppio zero per le due McLaren di Lando Norris, leader del Mondiale, e Oscar Piastri, squalificate. Il pilota inglese è ancora in testa con 390 punti, a +24 proprio su Piastri e Verstappen.
Formula 1, prove libere e qualifiche Sprint Gp Qatar: gli orari
Le prove libere e le qualifiche della gara Sprint del Gp Qatar di Formula 1 sono in programma venerdì 28 novembre. L'unica sessione di prove libere del weekend è prevista per le 14.30 ora italiana, mentre per scoprire la griglia di partenza della gara corta bisognerà attendere le 18.30.
Formula 1, prove libere e qualifiche Sprint Gp Qatar: dove vederle in tv
Le prove libere e le qualifiche della gara Sprint del Gp Qatar di Formula 1 saranno trasmesse in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport e in streaming sull'app SkyGo e su NOW.

Quali sono i regali perfetti per Natale? Ogni scelta dipende, inevitabilmente, dalla persona che si ha di fronte, diversa per necessità e gusti, ma ci sono alcuni regali che è meglio non fare. A dirlo è la scienza. Una ricerca, pubblicata sul Journal of Retailing, ha stilato una vera e propria lista di presenti che potrebbero essere percepiti in maniera negativa da chi li riceve, e quindi è meglio evitare, a meno che non si tratti un esplicito desiderio natalizio. Ma quali sono questi regali?
I due studiosi firmatari della ricerca, Linnéa Chapman, professoressa associata alla Florida International University e Farnoush Reshadi, che lavora al Worcester Polytechnic Institute, hanno delineato un vero e proprio campo di regali da evitare. Meglio non comprare tutti quegli articoli che si rifanno alla maxi area del "miglioramento personale", specialmente in riferimento alle capacità comunicative e all'aspetto fisico.
Cinque esperimenti, si legge nella ricerca, condotti con oltre 1300 partecipanti hanno indagato il modo in cui i destinatari rispondono a questo tipo di regali. Quelli che ricevono presenti per il miglioramento personale hanno commenti e reazioni più negative rispetto a chi non li riceve. L'effetto è spiegato nel dolore che hanno quando gli viene 'mostrato' un aspetto che devono migliorare.
Ma andando sul pratico, ecco una piccola lista di regali da evitare: abbonamenti in palestra, té o alimenti dimagranti o che possano richiamare alla dieta oppure tappetini per fare yoga. Richiami alla forma fisica possono essere considerati anche, ad esempio, smartwatch che contano passi e calorie bruciate. Mentre sempre nell'ambito del "miglioramento personale" si trovano prodotti come trattamenti per la pelle o corsi per lo sviluppo personale.

I bonifici istantanei sono sempre più frequenti, per questo è sempre opportuno prestare attenzione ad alcuni dettagli prima del 'click' finale. Dallo scorso ottobre è scattata la la seconda tappa prevista dalle nuove regole europee sui bonifici istantanei che consentono di trasferire denaro sul conto del beneficiario in meno di dieci secondi. Tutte le banche dell’area euro offrono bonifici istantanei in euro da tutti i conti di pagamento e attraverso gli stessi canali usati per disporre bonifici ordinari, ad esempio tramite home banking, mobile banking, sportelli automatici, terminali self-service, filiali o telefono.
Le novità
È attivo per tutti i bonifici, istantanei e non, il servizio di verifica del beneficiario (VoP, acronimo dall'inglese Verification of Payee) che aiuta a prevenire eventuali errori di compilazione, scambi di iban o tentativi di frode che potrebbero comportare l’invio di un bonifico a un beneficiario diverso rispetto a quello desiderato.
Questa importante novità permette ai clienti di verificare gratuitamente e in tempo reale, prima che il pagamento venga eseguito, la corretta associazione tra il nome del beneficiario e il codice iban inserito, per valutare se procedere con il pagamento o interromperlo per effettuare ulteriori controlli: la banca attraverso una interfaccia semplice e immediata comunica al cliente se i dati coincidono, se la corrispondenza è parziale, se non coincidono oppure se non è stato possibile effettuare la verifica (ad esempio perché il conto indicato è chiuso).
Arrivati a rappresentare il 26,42% del totale dei bonifici europei nel secondo trimestre del 2025, i bonifici istantanei offrono il vantaggio dell'immediatezza e della flessibilità dell'operatività. Il servizio, che rappresenta una importante evoluzione del sistema dei pagamenti europei per rispondere sempre meglio alle esigenze finanziarie della clientela, permette trasferimenti in euro tra conti di pagamento all’interno dell’area unica dei pagamenti in euro in meno di 10 secondi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con disponibilità immediata dei fondi.
Le banche italiane sono state tra le prime a mettere questo servizio a disposizione dei loro clienti, dal 2017. Gradualmente implementato dalle banche secondo quanto previsto dal regolamento per garantire uniformità e coerenza di sviluppo a livello europeo, è offerto da tutte le banche dell’area euro che trattano bonifici tradizionali applicando eventuali commissioni non superiori a quelle applicate ai bonifici ordinari.
A cosa fare attenzione
Una volta che l’operazione è stata completata, non sarà possibile annullare il bonifico istantaneo. Per questo, è fondamentale:
- acquisire informazioni corrette e complete sul beneficiario del bonifico, verificare con attenzione i dati e valutare se disporre o meno il pagamento a fronte di un esito incongruente o non positivo della verifica VoP;
- usare i canali ufficiali della banca (app, sito, sportelli) per effettuare operazioni;
- diffidare di richieste urgenti ricevute tramite messaggi o telefonate non verificabili: la fretta è spesso parte della truffa; non comunicare ad altre persone informazioni riservate (come i codici di accesso ai servizi online o ai propri strumenti di pagamento, quali anche le carte);
- impostare il limite per l'importo massimo giornaliero o per singola operazione di bonifico istantaneo, gestendolo a seconda delle esigenze di spesa e seguendo i consigli della banca;
- in caso di errore o sospetto di truffa, contattare immediatamente la propria banca per verificare le azioni possibili.

Gli Stati Uniti riesamineranno le Green card rilasciate ai cittadini di Paesi considerati sensibili, dopo l’attacco perpetrato a Washington da parte di un afgano contro soldati della Guardia nazionale. Ad annunciarlo è l’Uscis, un’agenzia federale Usa incaricata dell’immigrazione.
"Su istruzione del presidente degli Stati Uniti, ho ordinato un riesame completo e rigoroso di ogni 'green card' rilasciata a qualsiasi cittadino straniero proveniente da Paesi considerati a rischio", ha scritto su X il suo direttore, Joseph Edlow. Interpellata riguardo ai Paesi interessati, l’Uscis ha rimandato a un elenco di 19 Paesi, tra cui l’Afghanistan, citati in una dichiarazione presidenziale pubblicata a giugno.
Tra i 19 Paesi, riferisce Cbs News, oltre all'Afghanistan ci sarebbero anche Cuba, Haiti, Iran, Somalia, Libia, Sudan, Yemen e Venezuela. La portavoce del Department of Homeland Security, Tricia McLaughlin, ha riferito a Cbs News che l’agenzia federale sta ora riesaminando tutti i casi di asilo approvati durante l’amministrazione Biden dopo l'attacco perpetrato dal cittadino afghano Rahmanullah Lakanwal. All’inizio di novembre, ricorda Cbs, l’amministrazione Trump aveva già ordinato un riesame e una nuova valutazione - senza precedenti - di tutti i rifugiati ammessi negli Stati Uniti durante l’amministrazione Biden.
Lakanwal era entrato negli Stati Uniti nel 2021 e la sua domanda di asilo è stata approvata all’inizio di quest’anno, mentre il presidente Trump era in carica, ha riferito un funzionario del Department of Homeland Security a Cbs News. McLaughlin ha attribuito l’approvazione della sua domanda di asilo a un accordo giudiziario risalente all'amministrazione Biden che obbligava il governo federale a velocizzare l’esame delle domande di asilo degli afgani.
Dopo la sparatoria[1], l’amministrazione Trump ha sospeso tutte le richieste di procedura d’immigrazione da parte di cittadini afgani. Si stima che circa 85.000 afgani siano stati reinsediati negli Stati Uniti nell’ambito dell’operazione Allies Welcome dopo il ritiro del 2021 dall’Afghanistan. In molti casi, inizialmente erano stati alloggiati in basi militari e trasportati negli Stati Uniti dopo aver completato le procedure di controllo.
Tra i 19 Paesi, riferisce la Cnn, oltre all'Afghanistan, Cuba, Haiti, Iran, Somalia, Libia, Sudan, Yemen e Venezuela, riferisce la 'Cnn', ci sarebbero anche Myanmar, lo Ciad, a Repubblica del Congo, la Guinea Equatoriale, l'Eritrea, la Somalia, il Burundi, il Laos, la Sierra Leone, il Togo e il Turkmenistan.
Lakanwal che è arrivato nell’ambito dell’operazione Allies Welcome dopo aver collaborato con gli Stati Uniti in Afghanistan, ha spiegato alla Cnn un funzionario Usa, aveva superato "tutti i controlli" prima di lavorare con gli Usa e anche prima di arrivare negli Stati Uniti.

Il Louvre aumenterà del 45% il prezzo del biglietto per i visitatori provenienti da Paesi extra-europei a partire dal 14 gennaio 2026. Lo hanno confermato all'agenzia di stampa Afp fonti del museo e le organizzazioni sindacali. Per i cittadini non appartenenti allo Spazio economico europeo (che comprende Ue, Islanda, Liechtenstein e Norvegia) il biglietto passerà dagli attuali 22 a 32 euro, con un rincaro di 10 euro.
La misura, promossa dal governo francese e criticata dai sindacati, punta a rafforzare le entrate dell'istituzione parigina - nel mirino della critica dopo il 'furto del secolo' - e a finanziare la manutenzione del patrimonio artistico, mentre le parti sociali denunciano un provvedimento "discriminatorio" che rischia di penalizzare il turismo internazionale.

Una 'goccia fredda' rischia di investire l'Italia la prossima settimana, con la prospettiva di un quadro meteo estremo in avvio di dicembre all'insegna della pioggia e dei nubifragi. I modelli relativi ai prossimi giorni prospettano l'arrivo di una 'goccia fredda', in discesa dal Nord Europa, che potrebbe influenzare pesantemente il tempo anche sull'Italia da Milano a Roma, fino a Palermo.
Il primo peggioramento di rilievo si registrerà immediatamente, già lunedì 1 Dicembre, quando sono previste piogge irregolari soprattutto al Nord Est e sul versante tirrenico del Centro, osserva ilmeteo.it.
La svolta reale potrebbe concretizzarsi mercoledì 3 dicembre quando è attesa la vera novità appena emersa dagli ultimi aggiornamenti. Sul Nord atlantico è presente una vasta area di bassa pressione ricolma di aria fredda e instabile di origine polare. Nel corso della prossima settimana la possente struttura scenderà di latitudine fino ad interessare buona parte dell'Europa occidentale; successivamente, da questa vasta depressione si staccherà un nocciolo o goccia fredda che scenderà ulteriormente di latitudine, fino ad isolarsi sul bacino del Mediterraneo, innescando una fase di maltempo insidiosa.
Cos'è una goccia fredda
La definizione 'goccia fredda' identifica una massa d'aria molto fredda che viaggia in alto nell'atmosfera e che, a un certo punto, si isola dal resto delle correnti. In sostanza, una piccola 'bolla' gelida si stacca dal flusso principale e rimane isolata, muovendosi lentamente e spesso in modo imprevedibile.
Quando questa bolla si piazza sopra una regione, l'aria fredda in quota si scontra con l'aria più mite e umida presente nei bassi strati: il risultato è una forte instabilità. Questa figura atmosferica è tipica soprattutto delle mezze stagioni, quando i contrasti termici sono più netti. Il fenomeno può influenzare il meteo per giorni, provocando eventi anche molto intensi e pericolosi. Una goccia fredda può trasformarsi infatti in un minimo di pressione ben strutturato, cioè in un ciclone vero e proprio.
Cosa succede in Italia
Nei prossimi giorni, per il rischio nubifragi in Italia bisognerà prestare massima attenzione soprattutto al Nord Est (prevista neve sulle Dolomiti oltre i 6/700 metri di quota), al Centro-Sud (versante tirrenico) e sulle due Isole Maggiori dove potrebbero scendere fino ad oltre 100/150 litri d'acqua per metro quadrato in poche ore.
Non sono purtroppo da escludere allagamenti o criticità legati ai corsi d'acqua, considerando anche che molte zone sono reduci da un periodo piuttosto piovoso con i terreni ormai saturi e non più in grado di assorbire altra acqua. Vista l'imprevedibilità di questa "trottola instabile" è possibile che nei prossimi giorni la previsione della sua direzione possa mutare e che i temporali possano interessare zone diverse o più ampie.

Il Bologna vola anche in Europa League. I felsinei si impongono per 4-1 in casa sul Salisburgo grazie ai gol di Odgaard, Dallinga, Bernardeschi e Orsolini. Un successo importante per i ragazzi di Italiano che salgono a quota 8 portandosi nelle zone centrali della classifica e avvicinando la qualificazione al playoff. Quarto ko in cinque partite per gli austriaci, che restano fermi a 3 punti, ai quali non basta il gol del momentaneo 1-1 di Vertessen.
I padroni di casa partono forte e vanno vicini al vantaggio per due volte nei primi minuti, sempre con conclusioni di testa prima con Pobega al 12' e poi al 18' con Odgaard, che da pochi passi non trova la coordinazione dopo la parata di Schlager. Odgaard si riscatta al 26', quando trova la conclusione vincente deviata da Gadou. Il vantaggio rossoblù però dura solo 7 minuti, perché al 33' Vertessen insacca dopo la respinta di Ravaglia su conclusione di Baidoo. I felsinei vanno vicini al nuovo vantaggio in due occasioni prima dell'intervallo: al 38' Schlager si oppone a Dallinga, poi al 45' Pobega non trova la porta da distanza ravvicinata e Rasmussen s'immola su un destro a botta sicura di Zortea.
In avvio di ripresa l'uno-due che decide l'incontro. Al 6' meraviglioso filtrante dalla trequarti di Miranda, che vede il corridoio per lo scatto in profondità di Dallinga, l'olandese batte Schlager con un preciso diagonale. All'8' cross di Zortea e stacco perfetto di Bernardeschi, che sovrasta Lainer e di testa firma il 3-1. Al 18' sugli scudi Ravaglia che nega la doppietta a Vertessen con una grande parata. Al 20' la difesa rossoblù si fa sorprendere, Ratkov scappa in profondità e batte Ravaglia, che stavolta non può nulla. Un gol non convalidato dal Var per fuorigioco dello stesso Ratkov. Poco dopo la mezz'ora chance per Fabbian, fermato però da un ottimo intervento di Schlager. Al 38' ci prova Orsolini con un sinistro dal limite dell'area che finisce fuori di un soffio. Poco dopo Ratkov si libera in area e va al tiro che si stampa sulla traversa. Al 41' il Bologna cala il poker. Dopo un'azione corale va al tiro Castro: Schlager respinge ma Orsolini si avventa sul pallone e sigla il 4-1 finale.

Si chiama 'Oplan deu' ed è il piano segreto della Germania per la guerra contro la Russia. Alcuni alti ufficiali tedeschi - una decina circa - si sono riuniti due anni e mezzo fa in un complesso militare a Berlino per lavorarci. L'invasione dell'Ucraina nel 2022 ha posto fine a decenni di stabilità in Europa spingendo in direzione di un tempestivo processo di rafforzamento militare.
Per dirla con il cancelliere Friedrich Merz, "le minacce sono reali" e se "non siamo in guerra, non viviamo però più in tempo di pace". L'esito di un eventuale futuro conflitto non è però legato solo al numero di truppe e armi, ma si baserà anche sul successo della monumentale operazione logistica al centro dell'Operazione Piano Germania (Oplan Deu), un documento classificato di 1.200 pagine redatto dietro le mura anonime della Caserma Julius Leber.
Il piano e la guerra
Il progetto - scrive il Wall Street Journal - descrive nel dettaglio il modo in cui 800mila soldati tedeschi, statunitensi e di altri paesi Nato verrebbero trasportati verso est, in direzione della linea del fronte. Mappa i porti, i fiumi, le ferrovie e le strade che percorrerebbero, e descrive come verrebbero riforniti e protetti lungo il percorso. "Indipendentemente dal suo potenziale punto di inizio", spiega Tim Stuchtey, direttore del Brandenburg Institute for Society and Security, considerando che le Alpi costituiscono una barriera naturale, in caso di scontro con la Russia, le truppe dell'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord dovrebbero attraversare la Germania.
L'approccio seguito dagli autori del piano prevede dunque un coinvolgimento allargato all'intera società: una "sfumatura della linea tra il civile e il militare che segna - osserva il Wsj - un ritorno a una mentalità da Guerra Fredda", aggiornata alle nuove minacce e consapevole degli ostacoli, inesistenti all'epoca, presenti oggi: dalle infrastrutture fatiscenti a una legislazione inadeguata e a un esercito più piccolo. Sui tempi non ci sono certezze: funzionari tedeschi hanno detto di recente che considerano la Russia pronta e disposta ad attaccare la Nato nel 2029.
Ma una serie di incidenti di spionaggio, atti di sabotaggio e intrusioni nello spazio aereo in Europa, molti dei quali attribuiti a Mosca dai servizi segreti occidentali, suggeriscono che potrebbe prepararsi prima. Gli analisti ritengono inoltre che un possibile armistizio in Ucraina, che gli Stati Uniti stanno promuovendo, potrebbe liberare tempo e risorse per la Russia per prepararsi a muovere contro i membri della Nato in Europa.
"L'obiettivo è prevenire la guerra chiarendo ai nostri nemici che se ci attaccano, non avranno successo", spiega un alto ufficiale militare e uno dei primi autori del piano, citato dal giornale.
Le prove generali
L'entità del cambiamento previsto si è vista in autunno, quando nelle campagne della Germania orientale la Rheinmetall ha allestito un campo notturno per 500 soldati, con dormitori, 48 cabine docce, cinque stazioni di servizio, una cucina da campo, sorveglianza con droni e guardie armate. Costruito in 14 giorni, è stato smantellato in sette. L'operazione ha fatto anche emergere i problemi: il terreno non poteva ospitare tutti i veicoli e consisteva in appezzamenti non contigui, costringendo la Rheinmetall a trasportare i soldati avanti e indietro.
Una precedente prova generale aveva evidenziato la necessità di un nuovo semaforo in una posizione specifica per alleviare gli ingorghi quando i convogli militari si spostano attraverso il paese. Lezioni che sono continuamente incorporate nell'OPLAN e nei suoi annessi. Tra gli ostacoli che i pianificatori militari affrontano ci sono determinate norme sugli appalti, particolari leggi sulla protezione dei dati e altre regolamentazioni create in un'epoca più pacifica. Eseguire il piano richiede di riprogrammare mentalità, cancellando quasi una generazione di abitudini.
Gli ostacoli
Altro ostacolo in vista riguarda le infrastrutture: le cosiddette infrastrutture a doppio uso erano la norma in Germania durante la Guerra Fredda: autostrade, ponti, stazioni ferroviarie e porti erano progettati per servire come risorse militari se necessario. Con la fine della Guerra Fredda è venuta meno la necessità di questo tipo di infrastrutture e tunnel e ponti costruiti successivamente erano spesso troppo stretti o fragili per ospitare i convogli. Nel 2009, Berlino ha eliminato l'obbligo di segnalazione delle strade in grado di supportare il transito dei mezzi militari.
Anche le infrastrutture dell'era della Guerra Fredda non sono sempre utilizzabili. Berlino stima che il 20% delle autostrade e oltre un quarto dei ponti stradali necessitino di riparazioni a causa di un cronico sottoinvestimento. Ai porti tedeschi del Mar del Nord e del Mar Baltico servono lavori per un valore di 15 miliardi di euro. Irregolarità e ostacoli che limiterebbero la libertà di movimento dell'esercito in caso di guerra. Non a caso i punti di strozzatura sulla mappa della mobilità militare sono tra i segreti più custoditi del progetto.
Le tappe del piano
Lo sforzo per rendere la Germania nuovamente pronta alla guerra - scrive il Wsj - è iniziato pochi giorni dopo l'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte della Russia nel 2022, quando il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha presentato un fondo per il riarmo da 100 miliardi di euro, parlando di 'Zeitenwende', ovvero di "svolta epocale". Più tardi nello stesso anno, la Bundeswehr ha creato un Comando Territoriale per guidare tutte le operazioni nazionali e incaricato il suo comandante, il tenente generale André Bodemann, veterano del Kosovo e dell'Afghanistan, di redigere l'OPLAN. A marzo dello scorso anno, grazie ai feedback di un circolo sempre più ampio di ministeri, agenzie governative e autorità locali, il team di Bodemann aveva completato la prima stesura del piano.
Era giunto il momento di metterla in azione. Mentre il nuovo governo Merz promuoveva un piano di spesa nel settore della difesa da 500 miliardi di euro e annunciava un ritorno alla coscrizione quest'anno, la Bundeswehr operava sottotraccia, informando ospedali, polizia e agenzie di soccorso in caso di disastri, stipulando accordi con gli stati e il gestore autostrade e tracciando rotte di transito per i convogli militari.

L'ambasciatore d'Italia in Venezuela, Giovanni De Vito, ha effettuato oggi a Caracas una visita consolare ad Alberto Trentini durante la quale ha potuto incontrare anche un altro detenuto, Mario Burlò.
L'ambasciatore ha riferito alla Farnesina di aver trovato Trentini in condizioni di umore migliori rispetto alla volta scorsa. La visita - ha riferito la Farnesina in una nota - è stata effettuata nell'ambito dell'azione politica e diplomatica che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni[1], e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, stanno costruendo da mesi per portare alla liberazione di tutti i cittadini italiani detenuti.

Una delegazione di sei parlamentari del Partito democratico è rimasta bloccata per alcune ore in Cisgiordania, mentre rientrava a Gerusalemme da Gerico, a causa di un blocco stradale effettuato dalle forze di sicurezza israeliane durante un'operazione antiterrorismo.
La delegazione - in visita a Gerusalemme e in Cisgiordania dal 23 al 28 novembre e composta dagli onorevoli Laura Boldrini, Mauro Berruto, Ouidad Bakkali, Sara Ferrari, Valentina Ghio e l'ex ministro Andrea Orlando riferisce la Farnesina in una nota - ha udito esplosioni e ha abbandonato il van su cui viaggiava per riparare in una casa di un cittadino palestinese.
Su richiesta del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, l'ambasciata d'Italia ha allertato il servizio di sicurezza israeliano Shin Bet e il comando militare Cogat per la messa in sicurezza della delegazione. I parlamentari sono stati recuperati con due automobili blindate dal console generale a Gerusalemme con la sua scorta e un ufficiale israeliano del Cogat.
I parlamentari sono rientrati in albergo a Gerusalemme e domani mattina dovrebbero ripartire per l'Italia dall'aeroporto di Tel Aviv.

Fratelli d'Italia continua a viaggiare con il vento in poppa e supera il 30%. Il Pd scende lievemente, il M5S cala in maniera rilevante. E' il quadro del sondaggio Ixe con le intenzioni di voto del 27 novembre, dopo le ultime regionali in Campania, Puglia e Veneto. Se si andasse alle elezioni oggi, secondo i dati, Fratelli d'Italia arriverebbe al 30,3%. Il partito della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si conferma leader guadagnando l'1,1% dei potenziali consensi.
Il Partito democratico della segretaria Elly Schlein cala dello 0,2% e si attesta sul 21,8%. Male il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte che, negli ultimi due mesi, perde l'1,1% dei probabili voti e si ferma al 13%. Alleanza verdi e sinistra cresce da settembre dell'1% ed è fotografata al 7,1%. In crescita anche Italia viva, che guadagna lo 0,4% ed è ora al 2,6% e si avvicina ad Azione che perde lo 0,1% e si attesta sul 3%. +Europa ora è data all'1,9% contro il 2,4% di due mesi fa. Nel centrodestra, invece, Forza Italia lascia per strada uno 0,2% di consensi ed è al 9,1%, così come Noi moderati, ora dati allo 0,9%, perde invece un po' di più la Lega, che passa dall'8,2% di settembre al 7,8% di oggi.
Quanto alla probabilità di recarsi alle urne, solo il 38,7% è certo di farlo, mentre il 15,5% è certo di non farlo.

Francesca Fialdini è davvero infortunata, punto. Milly Carlucci fa chiarezza sul 'lastra gate' che vivacizza la settimana in vista della prossima puntata di Ballando con le stelle, in programma sabato 29 novembre su Raiuno. Fialdini, una delle concorrenti più apprezzate dalla giuria e dal pubblico, è ferma ai box per un doppio problema: una lesione al piede destro e la frattura di 3 costole.
"Sono stati fatti dei nomi a vanvera. Sono state tirate in ballo persone che non avevano niente a che vedere con questa storia. Barbara D'Urso e Martina Colombari non c'entrano nulla con questa vicenda. C'è stato un confronto vivace tra Fabio Fognini e Francesca Fialdini, è nato da un equivoco sull'uso delle parole. Poi si sono chiariti", dice Milly Carlucci a La vita in diretta. "Francesca Fialdini è veramente infortunata, alle costole e al piede. Sta recuperando, sta facendo fisioterapia. Speriamo possa tornare in pista non nella puntata di sabato ma in quella del 6 dicembre, con i ripescaggi. Fabio Fognini è un ragazzo istintivo, istrionico ma corretto: non voleva mettere in dubbio l'infortunio di Francesca, sabato avranno modo di stringersi la mano e di chiarirsi", conclude.

Nessun '6' né '5+1' al concorso di oggi giovedì 27 novembre del Superenalotto. Centrati invece sei '5' che vincono 27.666,24 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 84 milioni di euro.
Quanto costa una schedina?
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro.
L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Quali sono i punteggi vincenti?
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Come faccio a sapere se ho vinto?
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi
Questa la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 9, 28, 43, 50, 61, 88. Numero Jolly: 83. Numero SuperStar: 62.

Svolta della Francia, che si prepara a reintrodurre il nuovo servizio militare volontario. Il presidente francese Emmanuel Macron ha svelato i contorni del servizio della durata di dieci mesi, rivolto ai giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, che potranno prestare servizio sul territorio nazionale in tutti i corpi dell'esercito, compresa la gendarmeria e i vigili del fuoco militari.
Durante una visita alla 27ma Brigata di fanteria di montagna di Varces-Allières-et-Risset, Emmanuel Macron ha annunciato che a partire dall'estate 2026, 3mila giovani saranno selezionati tra i candidati per prestare il servizio militare nazionale, un primo nucleo che andrà allargandosi con l'obiettivo di raggiungere i 50mila giovani nel 2035.
"Il servizio nazionale è rivolto ai giovani e alle giovani francesi maggiorenni che avranno espresso la loro disponibilità durante la giornata della Difesa e della cittadinanza, che diventerà Giornata di mobilitazione incentrata sui valori fondamentali", ha dichiarato Macron, aggiungendo che "il nucleo centrale del servizio nazionale sarà costituito dai giovani di età compresa tra i 18 e i 19 anni".
Tuttavia, "in caso di crisi grave", il Parlamento potrà "autorizzare il ricorso, oltre che ai soli volontari, a coloro le cui competenze saranno state individuate durante questa Giornata della mobilitazione". Un "caso eccezionale", ha precisato il presidente della Repubblica. Non tutti i volontari saranno arruolati nel servizio nazionale: le forze armate selezioneranno "tra loro i più motivati e quelli che meglio rispondono alle loro esigenze", ha proseguito. "Presteranno servizio con lo status di militari, saranno dotati di uniforme, ed equipaggiamento".
I giovani volontari del servizio nazionale "presteranno servizio per 10 mesi", il che corrisponde secondo il presidente della Repubblica a "un anno di cesura" e "si inserisce perfettamente nella vita dei nostri giovani". Dopo il periodo iniziale di un mese dedicato alla formazione - per apprendere "l'insieme dei rudimenti della vita militare, acquisire lo spirito di disciplina, imparare a maneggiare le armi, a marciare al passo, ad intonare i canti militari" - effettueranno missioni all'interno di un'unità militare per nove mesi "in linea con le esigenze operative della stessa unità".
I giovani del servizio nazionale presteranno servizio unicamente "sul territorio nazionale, perché si tratta di una mobilitazione per difenderci", ha dichiarato il capo dello Stato. Se il servizio inizierà nel 2026, è a partire dal 2027 che i giovani potranno esprimere il desiderio di svolgerlo nella gendarmeria nazionale, nella brigata dei vigili del fuoco di Parigi e nel battaglione dei vigili del fuoco di Marsiglia, entrambi sotto statuto militare.
I volontari verranno pagati 800 euro al mese al minimo. Avranno vitto e alloggio, riceveranno l'equipaggiamento necessario. Senza fornire date, Macron ha annunciato la costruzione di "alloggi e infrastrutture" per accoglierli. L'insieme di questo sforzo nel settore della difesa sarà finanziato dall'aggiornamento della Legge di programmazione militare 2026-2030 che prevede una spesa supplementare di oltre due miliardi di Euro per il servizio nazionale. La ministra della Difesa, Catherine Vautrin, dovrà confermare le condizioni alle quali potranno essere presentate le candidature a partire da metà gennaio 2026.
L’Europa mostra attualmente un mosaico variegato: alcuni Paesi mantengono o hanno ripristinato la coscrizione obbligatoria, altri investono su programmi volontari rapidamente espandibili in caso di crisi, tutti con l’obiettivo comune di formare riserve addestrate e pronte a rispondere alle tensioni geopolitiche, prima fra tutte la minaccia russa dopo l’invasione dell’Ucraina. In Nord Europa i modelli obbligatori o selettivo-obbligatori sono consolidati e spesso paritari.
In Danimarca la durata del servizio militare è passata lo scorso anno da quattro a undici mesi ed è obbligatorio per le donne dal 1° luglio. I giovani danesi vengono sorteggiati per svolgere o meno il servizio in base alle esigenze dell'esercito. La Finlandia impone agli uomini un servizio tra 6 e 12 mesi, con obbligo di riserva fino a 50-60 anni, mentre le donne possono arruolarsi volontariamente. La Norvegia, dal 2013, chiama entrambi i sessi ma ne seleziona solo il 15-18% di ogni classe d’età in base a motivazione e idoneità fisica. Sistemi analoghi, con durate tra 6 e 12 mesi, restano attivi in Estonia, Grecia, Svizzera, Austria e Cipro.
Nell'ultimo decennio diversi Stati hanno fatto marcia indietro sulla sospensione della leva decisa nei primi anni Duemila. La Lituania l’ha ripristinata nel 2015, la Svezia nel 2017 (in forma selettiva e di genere neutrale), la Lettonia nel 2023 (obbligatoria per gli uomini, volontaria per le donne) e la Croazia ha approvato il ritorno della coscrizione a gennaio 2025, con entrata in vigore dal 1° gennaio 2026 (due mesi di servizio per gli uomini).
Altri Paesi hanno invece scelto la strada del volontariato strutturato, mantenendo però la possibilità di renderlo obbligatorio in caso di emergenza. Il Belgio invierà dal 2026 una lettera a tutti i 18enni per invitarli a un anno di servizio volontario. I Paesi Bassi hanno rilanciato nel 2023 un programma di volontariato militare di durata flessibile. La Germania, dopo la sospensione del 2011, punta a 20.000 volontari entro il 2026, con riserve pronte a essere ampliate tempi rapidi. La Polonia offre un mese di addestramento di base volontario seguito da specializzazioni, mentre la Romania attiverà dal 2026 un servizio volontario di quattro mesi per uomini e donne, con un bonus economico di 8.300 euro. In Francia il Service National Universel, finora poco partecipato, sarà trasformato da Macron in un percorso più lungo e militarizzato, restando però su base volontaria.

La Roma batte 2-1 il Midtjylland in casa conquistando la prima vittoria europea stagionale allo stadio Olimpico, dopo i ko con Lille e Viktoria Plzen. Un successo che rilancia la squadra di Gasperini nella corsa alle prime otto posizioni del girone unico di Europa League, che varrebbe il passaggio diretto agli ottavi di finale senza passare per il playoff. I giallorossi salgono a quota 9 in classifica, portandosi a tre lunghezze proprio dai danesi, fino ad oggi sempre vincenti in Europa.
A sbloccare il match è El Aynaoui al 7', bravo a girare al volo sul cross di Celik. La Roma, con Dybala titolare dal primo minuto al rientro dall'infortunio e schierata con diverse novità, mantiene ritmo e iniziativa per tutta la prima frazione. I danesi provano a ripartire ma non riescono a costruire pericoli per la porta di Svilar. Unica nota stonata per i capitolini l'infortunio alla caviglia di Koné, costretto a uscire al 27' sostituito da Cristante.
Nella ripresa i giallorossi aumentano ulteriormente la pressione. Dybala va vicino al raddoppio al 55’, trovando la deviazione decisiva di Olafsson. Gasperini inserisce forze fresche e la scelta paga nel finale: all'83' Bailey, al rientro, serve El Shaarawy che firma il 2-0. I danesi accorciano all’87’ con Paulinho su assist di Jensen. Nel recupero padroni di casa vicini al tris con El Shaarawy che colpisce la traversa. E' l'ultima emozione della partita e così al triplice fischio del montenegrino Dabanovic scatta la festa dei 60.000 dell'Olimpico.

"Vogliamo fare dell'Aquila un grande hub di competenze in maniera tale che non soltanto potremmo essere in grado di attrarre ancora più imprese, ancora più aziende che si occupano di innovazione, ma soprattutto per costruire quelle opportunità che servono a invertire il percorso di spopolamento delle aree interne, di cui l'Aquila è uno degli esempi principali". Così Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, intervenendo alla convention organizzata da Cto Italy a Roma, dal titolo ‘La Ripartenza’
Il sindaco ha sottolineato come la città, duramente colpita dal terremoto del 2009, stia oggi costruendo un nuovo modello di sviluppo fondato su conoscenza, ricerca e investimenti mirati. "L’Aquila sta vivendo la ripartenza con grande consapevolezza, con grande forza e anche con grande coraggio sui temi dell'innovazione. Noi puntiamo molto su questi argomenti, abbiamo dei luoghi di formazione fondamentali, penso alle nostre due università, ai laboratori del Gran Sasso, a tutto il mondo dell'alta formazione artistica e musicale in cui l'innovazione recita un ruolo fondamentale".
Tra i progetti che stanno contribuendo a questo percorso, Biondi cita anche l’arrivo di nuove realtà tecnologiche sul territorio. Brightstar investirà oltre tre milioni di euro in tre anni per creare un Centro di Competenza di Innovazione Tecnologica Strategica “Grazie all’investimento di Brightstar ci sarà un insediamento rivolto soprattutto ai giovani – conclude – si partirà con 15 unità di persone con alta formazione che potranno mettersi in gioco e invertire quella narrazione che vuole che le opportunità in questo segmento produttivo si possano trovare soltanto nei grandi hub metropolitani”.

"I medici avrebbero la necessità di lavorare nella maniera più tranquilla possibile, senza pensare allo sfilare delle toghe dietro, come accade in gran parte d’Europa. Voglio ricordare che soltanto Polonia e Italia mantengono ancora il reato penale per l’errore medico". Lo ha detto Antonio Magi, segretario generale del Sumai Assoprof, intervenendo nel panel dedicato alla riforma della responsabilità penale e civile in sanità al Forum Risk Management di Arezzo .
Magi ha sottolineato anche il tema dei risarcimenti. "In Italia non è previsto un fondo ad hoc, mentre, in altri Paesi, questo fondo copre i danni che il paziente può subire e garantisce risarcimenti immediati". Il segretario generale del Sumai Assoprof ha poi richiamato il peso economico della medicina difensiva.
"Il rischio di finire sotto processo alimenta una medicina difensiva che costa 13 miliardi allo Stato. Se queste risorse venissero utilizzate nel fondo sanitario nazionale, molte problematiche sarebbero già risolte. La presenza del penale spinge i colleghi ad andare all’estero, a non rimanere nel servizio sanitario nazionale. È un danno per i professionisti formati in Italia e per i pazienti, che trovano sempre meno medici e infermieri".

Arte e perizia, materia ed estro si fondono in un’unica grande storia: quella del gioiello italiano. Il Museo del Gioiello di Vicenza la racconta con la nuova esposizione 'Gioiello - Italia. Materia Tecnica Arte. Tra Antico e Moderno', ideata e curata da Paola Venturelli, studiosa di riconosciuta fama internazionale. La mostra, che apre al pubblico da domani, 28 novembre, sarà visitabile fino alla fine del 2027. Allestita all’interno della Basilica Palladiana, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1994, segna l’apertura di un nuovo ciclo espositivo per il Museo, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente all’arte del gioiello.
Di straordinario rilievo per la qualità e il fascino iconico delle opere esposte e per le prestigiose collaborazioni con Musei e Fondazioni, la mostra esalta l’eccezionalità del gioiello italiano in un racconto continuo che si snoda nelle sei sale del Museo attraverso undici tappe. Un viaggio che attraversa oltre due millenni di storia - dal V secolo a.C. ai primi anni del XXI - per svelare come arte, tecnica e materia si intreccino in capolavori senza tempo. Le oltre 150 opere raccolte, tra gioielli singoli e parure, ma anche oggetti d’uso come borsette, trousse, contenitori preziosi, tre dipinti e due ceramiche apule del 330-310 a C., ritmano tale percorso, cronologico e tematico insieme. I materiali, oro, corallo, pietre dure, vetro, micromosaico, gemme e materiali non convenzionali, unite alle tecniche di lavorazione trasmettono la pluralità espressiva del gioiello italiano e la sua capacità di coniugare artigianalità, inventiva e innovazione. La perfezione tecnica e artistica si manifesta davanti agli occhi del visitatore: la difficilissima granulazione etrusca rivive in una parure del secondo Novecento, stimolando innovative interpretazioni in una più recente opera.
Lungo il percorso espositivo il visitatore assiste a un costante dialogo tra arte orafa e arti figurative: pitture murali pompeiane ispirano i maestri del corallo, al colossale busto marmoreo con Giove Serapide dei Musei Vaticani, del II-III d. C., guarda una brooch in pietra lavica, mentre la pianta della famosa villa palladiana 'La Rotonda', poco fuori Vicenza, viene omaggiata in un pendente. I cammei in conchiglia di una fastosa parure citano invece celebri intagli di Antonio Pichler e Antonio Berini, nonché un cammeo in diaspro sanguigno ricondotto a Valerio Belli, gloria della Vicenza rinascimentale, famoso orafo e maestro della glittica.
Ad arricchire l’esposizione due sezioni speciali. La prima è dedicata a Vicenza. Tra Antico e Moderno, l’esposizione propone le opere maggiormente rilevanti per la storia orafa del territorio. Tra queste, tre pezzi di straordinario pregio: un anello e una crocetta di epoca longobarda, un’inedita e preziosissima corona votiva d’oro con gemme e cammei, nonché un collare gemmato con pendente offerto nel 1604 dalla nobile famiglia vicentina Caldogno. 'Gioiello d’Artista - Gioiello d’Autore', è invece la seconda sezione speciale. Essa esplora le contaminazioni tra arte contemporanea e gioielleria, dal Futurismo all’Arte Cinetica, con protagonisti della Scuola di Padova e delle Marche. Schizzi, disegni e prototipi, testimoniano il processo creativo che dal progetto conduce al manufatto.
A sottolineare il valore dell’artigianalità e dell’innovazione nell’arte orafa, al piano terra, una piccola sezione presenta madreforme e alcuni modelli per bracciali, catene, ciondoli, dell’azienda Angelo Tovo di Creazzo, chiusa nel 2005 dopo circa cinquant’anni di attività, che costruiva stampi e trance per le fabbriche di oreficeria del territorio.
"La mostra biennale 2025-2027 nasce da una straordinaria collaborazione con musei e fondazioni di tutta Italia, in particolare con i musei di Vicenza, instaurando un dialogo profondo con la città e il territorio. Il percorso espositivo, scandito in undici tappe cronologiche e tematiche, vuole raccontare l’eccellenza del gioiello italiano. Circa 150 opere, dalla storia antica fino alle creazioni contemporanee, mettono in luce materiali, tecniche e saperi artigianali che costituiscono un elemento fondamentale della nostra cultura materiale. Vogliamo comunicare che il gioiello è molto più di un ornamento: è memoria, narrazione e ponte tra passato, presente e futuro", dichiara Paola Venturelli, curatrice del Museo del Gioiello.
"Il Museo del Gioiello nasce con l’obiettivo di valorizzare la tradizione orafa di eccellenza del distretto produttivo vicentino, e con questa una delle più alte espressioni del Made in Italy, unendo tradizione e innovazione, memoria e contemporaneità. Attraverso le opere e le tecniche della nuova esposizione, grazie alle collaborazioni con prestigiose istituzioni culturali, musei e fondazioni attivate con lungimiranza da Paola Venturelli, riusciamo a rappresentare la ricchezza culturale e simbolica del gioiello. Vogliamo che sia un Museo accessibile a tutti, aperto al dialogo con il territorio e con designer, artigiani, aziende, studiosi e appassionati di tutte le età, capace di coinvolgere anche attraverso la ricca proposta di laboratori, attività per le scuole e incontri a tema", afferma Michela Amenduni, direttore gestionale del Museo del Gioiello.
"Con questa mostra che inaugura un nuovo ciclo espositivo esaltando l'eccezionalità della creatività italiana e l'arte orafa vicentina, il Museo del Gioiello rappresenta per la Basilica Palladiana uno straordinario valore aggiunto, proprio alla vigilia delle festività natalizie nelle quali il monumento palladiano, con l'esposizione di Olimpichetto e la proiezione di un nuovo spettacolo di suoni e luci, diventerà il cuore delle iniziative culturali della città", sottolinea Ilaria Fantin, assessore alla Cultura, al turismo e all’attrattività della città del Comune di Vicenza.
Paola Venturelli è una storica dell’arte, si è specializzata in storia dell’oreficeria e del gioiello, del collezionismo e della moda, sempre privilegiando l’ambito italiano. Da queste prospettive ha affrontato in modo del tutto nuovo anche Leonardo da Vinci. Ha pubblicato volumi monografici, papers per atti di convegno italiani e internazionali, saggi e articoli in volumi miscellanei e in riviste specializzate, facendo parte del Comitato Scientifico di prestigiose esposizioni, sia in Italia che all’estero. Ha organizzato e curato mostre, allestendo e studiando importanti raccolte museali. A queste attività ha alternato la docenza universitaria. È consulente di diverse istituzioni museali, compreso i Musei Vaticani.
Senior Curator della Fondazione Rubelli (Venezia) è responsabile Scientifico della Fondazione Gianmaria Buccellati (Firenze). Dal 2024 è Curatore del Museo del Gioiello di Vicenza. Il comitato scientifico è composto da Caterina Ascione, Maria Concetta di Natale, Federica Giacobello, Roberta Piccinelli.
Musei e Fondazioni partecipanti sono: Museo Archeologico Nazionale ‘Massimo Pallottino’, Melfi. Museo Archeologico Nazionale, Taranto. Museo del Corallo Ascione, Napoli. Museo Civico di Palazzo Chiericati, Vicenza. Museo Diocesano ‘Pietro G. Nonis’, Vicenza. Museo Naturalistico Archeologico, Vicenza. Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’, Milano. Museo del Risorgimento – Palazzo Moriggia, Milano. Museo Storico UnoAerre Industries, Arezzo. Museo e Fondazione Palazzo d’Arco, Mantova. Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana. Fondazione Giacomo Manzù. Fondazione Gianmaria Buccellati.
Il Museo Del Gioiello di Vicenza è il primo museo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente all’arte gioielliera, il Museo del Gioiello di Vicenza è uno spazio espositivo permanente collocato all’interno della Basilica Palladiana, patrimonio Unesco, nel cuore del centro storico della città. Inaugurato nel 2014, è un progetto voluto da Italian Exhibition Group Spa, e che dal 2025 è gestito da Vicenza Holding Spa, la società che rappresenta Comune di Vicenza, Provincia di Vicenza e Camera di Commercio vicentina, nella società fieristica organizzatrice del salone internazionale della gioielleria Vicenzaoro.
Mutuare dal gioco online tutti gli strumenti di tutela dei consumatori per introdurli anche nel fisico approfittando dei lavori sul riordino. Logico commenta le dichiarazioni che Mario Lollobrigida, direttore Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha espresso oggi durante l'evento Fondazione Fair Forum 2025, ricordando che nel settore online c’è un’offerta che tutela pienamente i consumatori contrastando efficacemente il gioco minorile, quello problematico e il riciclaggio del denaro. E oggi c’è la possibilità di applicare questi strumenti anche al gioco fisico.
“Siamo perfettamente d’accordo su questo punto – commenta Moreno Marasco Presidente Logico – e ci mettiamo a completa disposizione dell’Adm per offrire tutta la nostra consulenza e know how. Proprio in questo momento, a garanzia di tutto il sistema, e per migliorare la credibilità dell’intero settore, si presenta un’occasione unica per uniformare le discipline con gli strumenti più avanzati. Questa è un impegno che abbiamo preso sin dall’atto della nostra costituzione. Tra i motivi che ci hanno spinti a creare Logico c’era anche la necessità di evidenziare ciò che di buono stava già facendo il settore online grazie alla tecnologia. L’opportunità del riordino del fisico non capita tutti i giorni. Come si dice in questi casi: se non ora, quando?”.

"Il disegno di legge delega sulle professioni sanitarie è stato 'bollinato' da pochi giorni ed è un passaggio decisivo per l’intero sistema salute". Ora inizia la fase più rilevante dell’iter. "La legge delega dovrà essere approvata con gli emendamenti necessari. Solo dopo il Governo potrà emanare uno o più decreti legislativi". Un percorso che richiederà tempo ma che, "deve partire in modo virtuoso e con un impianto condiviso. Servono norme attuali e coerenti con i cambiamenti del sistema sanitario. Questa legge delega apre una stagione nuova ed è fondamentale che il percorso sia costruito con tutte le Federazioni e con il ministero". Lo ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), nel suo intervento conclusivo al secondo panel 'Un nuovo sistema sanitario. La riforma in cammino' al Forum Risk Management di Arezzo.
La presidente Fnopi, ha quindi richiamato la necessità urgente di aggiornare la legge 3/2018, la cosiddetta Legge Lorenzin, "una legge di straordinaria importanza, perché ci ha fatto uscire dal regime di ausiliarietà e ci ha reso enti sussidiari dello Stato. Sussidiare lo Stato - chiarisce - significa rispondere quando lo Stato chiama. Lo abbiamo fatto anche in momenti difficili, come durante la campagna vaccinale, quando gli Ordini hanno subito atti vandalici e minacce. Ma dopo 6 anni "la legge necessita di rilettura e attualizzazione", soprattutto per i nodi del commissariamento, della rappresentanza e dell’allineamento con i cambiamenti del sistema sanitario. "Non ci fu tempo per rivederla prima dell’approvazione, perché arrivò in Aula all’ultimo giorno della legislatura. Ora abbiamo l’occasione - rimarca - di sistemare ciò che manca".
Ripercorrendo l’evoluzione normativa – dal Dpr del 1940 ai profili del 1994–97, fino alle leggi 42 e 251 – Mangiacavalli ha quindi spiegato che il quadro attuale "non riesce più a contenere l’evoluzione delle competenze" derivante dall’introduzione delle 3 lauree magistrali infermieristiche. "Le competenze avanzate dei percorsi magistrali vanno oltre ciò che è scritto nei profili professionali. È un cambiamento culturale prima ancora che normativo. Le professioni sono mature e non hanno bisogno di limiti rigidi per definire ciò che possono fare. Devono poter regolare la propria pratica in base a ciò che hanno studiato, come avviene da sempre per la professione medica". A tale proposito, "abbiamo chiesto con forza che la Direzione Generale delle Professioni Sanitarie del ministero coordini l’attuazione della legge delega - precisa Mangiacavalli - La Direzione è il punto che garantisce l’unitarietà di tutte le riflessioni. Le Federazioni devono muoversi insieme, non in modo disallineato. Servirà una regia forte perché parliamo di temi ordinistici che toccano tutte le professioni. Se vogliamo un sistema coerente rimarca - dobbiamo lavorare in sinergia tra ministero, Regioni, Federazioni e direzioni sanitarie. È una sfida che riguarda tutto il Paese – conclude – e richiede un lavoro comune, continuo e istituzionalmente guidato".

Sulla "grande riforma delle professioni sanitarie" che il Parlamento e il Governo intendono portare avanti nei prossimi mesi, "ci sarà lo spazio necessario per mettere a terra la riforma dei 3 profili di specializzazione della professione infermieristica". Il lavoro coinvolgerà "tutte le professioni sanitarie, incluse quelle dell’Oss e dell’assistente infermiere". Lo ha detto il senatore Francesco Zaffini, presidente della X Commissione Affari sociali al Senato, intervenendo al panel 'Un nuovo sistema sanitario. La riforma in cammino' del Forum Risk Management di Arezzo. A tale proposito Zaffini ha parlato della necessità di un "upgrade complessivo" che non sia solo formativo. "Serve un salto professionale, culturale e clinico, sia per i medici sia per gli infermieri e le altre professioni". Secondo il senatore, questa trasformazione è già in corso. Inquadrando la riforma nel contesto più ampio della sostenibilità del sistema - in un Paese che affronta denatalità, aumento dell’aspettativa di vita e cronicità crescente - per Zaffini "servono professioni capaci di lavorare in modelli organizzativi nuovi e centrati sulla presa in carico della persona. È un percorso impegnativo, ma indispensabile per un Ssn moderno".
Sui Lep sociali cioè i livelli essenziali delle prestazioni sociali, Zaffini evidenzia che "sono un passaggio fondamentale tra i Lea-Livelli essenziali di assistenza e i servizi sociali garantiti dai Comuni". Nella legge di Bilancio, "sono stati strutturati i Lep sociali" e ora occorre lavorare per riempirli di contenuti "in integrazione sociosanitaria" e in questo processo saranno coinvolti Agenas, Anci e Federsanità. "La prossima settimana incontrerò il segretario generale dell’Anci e il presidente di Federsanità per cominciare un lavoro assolutamente serio sul riempire di contenuti questa vicenda dei sociali. Non vogliamo il modello 'dove ci sono bene, dove non ci sono arrangiatevi'. Serve stabilire un livello minimo disponibile su tutto il territorio nazionale -afferma Zaffini - La vera sfida è costruire un sistema integrato che tenga insieme sanità e sociale".
Sul vincolo di esclusività, per Zaffini, si deve agire nel Milleproroghe "per ottenere un’altra proroga, e io lavorerò per una proroga più lunga dell’annualità, quantomeno triennale. Secondo Zaffini, rendere strutturale la libera professione è parte dell’evoluzione del ruolo infermieristico. "Serve a valorizzare la professionalità e a rispondere alla carenza di personale. Non dobbiamo subire il cambiamento - concluse -ma governarlo: solo così sarà un’evoluzione per la professione e per il sistema sanitario".
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