(Adnkronos) - "Una riforma bloccata e sganciata dalla realtà". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Michele Pagliaro, presidente Inca, il patronato della Cgil, riferendosi alla nuova riforma della disabilità. "Dal 1° gennaio 2025 - afferma - la nuova riforma della disabilità, prevista dalla legge n. 227 del 2021 e dal decreto legislativo n. 62 del 2024, ha iniziato la sua fase sperimentale in 9 province italiane: Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste. Ad oggi, il riconoscimento della disabilità avviene tramite apposite commissioni mediche, spesso coordinate dall’Inps, che valutano la gravità della condizione e stabiliscono se una persona ha diritto a specifiche prestazioni economiche, come ad esempio pensioni di invalidità civile o indennità di accompagnamento. In base al grado di invalidità riconosciuto, lo Stato dovrebbe fornire un sostegno economico e servizi assistenziali, come aiuto a domicilio o inserimento in strutture residenziali, nonché agevolazioni fiscali e lavorative o scolastiche (permessi, congedi, turni, sede, ecc)".
"La nuova riforma - spiega - si presenta come una semplificazione della procedura di accertamento della condizione di disabilità. Se fino a oggi, infatti, erano previste una serie di visite mediche separate, con la revisione dei processi valutativi di base prevista dalla riforma, ora vengono valutati in un’unica visita medica, la Valutazione di base. La riforma ha disposto che l’avvio del procedimento di valutazione di base avvenga con l’invio, da parte di medici accreditati, del nuovo certificato medico introduttivo, senza necessità di ulteriori domande da parte del cittadino o di enti preposti e abilitati quali gli enti di patronato, che storicamente hanno sempre svolto un ruolo di tutela e di assistenza nei confronti dei cittadini con disabilità e delle loro famiglie".
L'Inca, in collaborazione con l'Inps, sta seguendo la sperimentazione nelle 9 province. "Questa sperimentazione - sottolinea il presidente Pagliaro - ci vede fortemente coinvolti, in quanto punto di riferimento per migliaia di persone nonché partner strategici dell’Inps nello svolgimento dell’attività di informazione, assistenza e tutela delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Paradossalmente, stiamo rilevando che quella che è stata presentata come una semplificazione non sta portando i benefici sperati. In realtà, l’apparente semplificazione, unicità della domanda, per come è organizzata, sta creando rilevanti problematiche per i cittadini più fragili e per i medici certificatori coinvolti".
"Si è avviata - ricorda - una sperimentazione, che si sta ulteriormente implementando (territori, patologie, attesa dei regolamenti), ma sulla cui utilità si nutrono forti perplessità alla luce della mancata emanazione dei regolamenti attuativi delle nuove modalità e criteri di accertamento della disabilità: la fase sanitaria di accertamento ad oggi rimane sostanzialmente immutata rispetto ai criteri valutativi".
"Una riforma dunque bloccata - avverte - di cui anche l’Inps è vittima, in quanto deve operare in una situazione di vuoto normativo prolungato e dotarsi di personale sanitario e socio sanitario e di strutture adeguatore in cui svolgere le visite. La riforma si è dimostrata quindi sganciata dalla realtà, a partire dall’esclusione degli Enti di Patronato che fino ad oggi hanno garantito un valido processo di presa in carico delle persone con disabilità".
"Come abbiamo più volte segnalato - fa notare - le richieste di valutazione della disabilità, ad oggi, rispetto allo scorso anno, hanno subito una diminuzione. Con la nuova procedura prevista dalla riforma in oggetto si accumulano ritardi che ostacolano l’accesso ai diritti per le persone più vulnerabili. La sperimentazione in corso sta facendo emergere un sistema meno efficiente, con un aggravio di lavoro extra per il personale medico che non ha le competenze e il tempo di gestire pratiche complesse, con il rischio di un incremento dei costi a carico dei cittadini e della dilatazione dei tempi".
"Con il passare delle settimane - continua il presidente Pagliaro - sono stati apportati dei correttivi da parte dell’Istituto, anche grazie alle segnalazioni raccolte da Inca, in pieno spirito di collaborazione con Inps. Un’altra criticità è legata ai dati socio-economici, fondamentali per il buon esito delle pratiche: su 36 mila certificati pervenuti nelle 9 province della sperimentazione, sono solo 12 mila i dati socio-economici pervenuti all’Inps. Questo significa che 2 certificati su 3 risultano privi di dati fondamentali per procedere".
"Per la trasmissione dati socio-economici, il 90% delle persone si è rivolta a un Patronato, nonostante questo istituto sia stato messo ai margini dalla riforma. Per chi lo ha fatto da solo, nel 34% dei casi la domanda è risultata incompleta, a testimonianza di una procedura complessa che necessita di una consulenza professionale. A marzo 2024, il raggruppamento CE-PA, di cui Inca fa parte, ha richiesto un incontro alla ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, con l’obiettivo di contribuire all’efficientamento del processo di semplificazione previsto dalla riforma", dice.
"Inca ritiene opportuna la modifica della norma nella parte in cui ha previsto che il certificato medico introduttivo abbia anche valore di avvio del procedimento amministrativo, richiede il ripristino della richiesta amministrativa da parte del cittadino eventualmente patrocinata dal Patronato, restituendo agli istituti di patronato il dovuto ed efficace ruolo riconosciuto nell’ambito della tutela delle invalidità sia a livello normativo che costituzionale", conclude.
(Adnkronos) - "Votare sì ai quesiti referendari significa migliorare lo status dei lavoratori, italiani e stranieri, e dire basta alla mercificazione del lavoro in Italia". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Michele Pagliaro, presidente Inca, il patronato della Cgil. "Un quesito - ricorda - chiede l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo. Sono oltre 3 milioni e 500mila ad oggi e aumenteranno nei prossimi anni le lavoratrici e i lavoratori penalizzati da una legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto".
"Un altro quesito - continua - riguarda la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese. In quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. L’obiettivo è innalzare le tutele di chi lavora, cancellando il limite massimo affinché sia la/il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite".
"Un terzo quesito - ribadisce il presidente dell'Inca - punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato. In Italia circa 2 milioni e 300mila persone hanno contratti di lavoro a tempo determinato. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Con il sì ripristiniamo l’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato. L’ultimo, ma non certo per importanza, propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana. Non verrebbero modificati gli altri requisiti richiesti per ottenere la cittadinanza. Il sì costituirebbe una conquista decisiva per circa 2 milioni e 500mila cittadine e cittadini di origine straniera e allineerebbe l’Italia ai maggiori Paesi europei".
(Adnkronos) - Le persone con sclerosi multipla (Sm) in Piemonte possono contare su una rete territoriale solida e articolata con il paziente . È quanto emerso nella tappa piemontese di Willchair, iniziativa promossa da Novartis con l’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) centrata sulla sedia co-creata dal designer Derek Castiglioni insieme a persone con Sm che è diventata simbolo di autodeterminazione e libertà. Nel corso dell’incontro, che ha coinvolto pazienti, clinici e istituzioni - si legge in un articolo pubblicato sul sito ‘livinglikeyou.com/it’ - si è potuto scoprire che i circa 10mila piemontesi con diagnosi di sclerosi multipla possono contare su una rete ospedaliera composta da 19 centri, con il centro di riferimento regionale presso l’Aou San Luigi di Orbassano.
All’evento Willchair si è ricordato che recentemente, al convegno sulla patologia promosso da Aism e Regione Piemonte, sono stati individuati 2 obiettivi prioritari: l’applicazione del Pdta, cioè del percorso diagnostico terapeutico assistenziale regionale e il potenziamento della riabilitazione, sia ambulatoriale che domiciliare, come risposta continua e strutturata lungo tutte le fasi della malattia. "Aism è presente con una sezione in ogni provincia, veri presìdi per rappresentare le specificità locali - afferma Chiara Lega, consigliere nazionale Aism e vicepresidente della sezione di Torino - La rete c’è, ci sono i professionisti, anche se sono sempre meno, mentre ogni anno in Piemonte registriamo 250 nuove diagnosi". Aism è impegnata anche nell’aggiornamento del Pdta, quel filo rosso che deve unire tutti i servizi, garantendo risposte basate sui bisogni di ciascuno. La riabilitazione, fondamentale, deve partire precocemente "per ridurre e ritardare la disabilità, migliorando la qualità della vita e abbattendo i costi sociali - sottolinea Lega - È necessario attivare una riabilitazione preventiva che aiuti a preservare le abilità residue" e compensare i deficit.
Con Willchair "abbiamo creato un’occasione concreta di ascolto reciproco tra persone con Sm, clinici e istituzioni", osserva la consigliera Aism. Sull’aspetto di una presa in carico multidisciplinare, che prevede, accanto al neurologo, lo psicologo, l’infermiere e il case manager, Lega sottolinea l’importanza di inserire quest’ultimo "stabilmente nei centri" osservando che "spesso sono gli infermieri a gestire i piccoli problemi durante le visite o le terapie, indirizzando tempestivamente al medico: ruoli strategici per il percorso di cura. Costruire insieme significa riconoscere i bisogni individuali e tradurli in servizi e risposte personalizzate. Questi incontri - conclude - sono fondamentali: rappresentano il punto di incontro tra i diritti delle persone di essere informate e il dovere delle istituzioni di accogliere le istanze" e garantire accesso alle informazioni. L’articolo completo è disponibile su livinglikeyou.com/it/thewillchair/sclerosi-multipla-piemonte-centri-pdta
Leggi tutto: Sclerosi multipla, in Piemonte 19 centri in una rete solida e attiva
(Adnkronos) - "La disabilità può essere anche conseguenza di incidenti sul lavoro o malattie professionali e per questo è fondamentale andare a votare per il referendum, in particolare per il quarto quesito che interviene in materia di salute e sicurezza sul lavoro". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Michele Pagliaro, presidente Inca, il patronato della Cgil.
"E' importantissimo - sottolinea - perché In Italia ogni giorno tre lavoratrici o lavoratori muoiono sul lavoro. Se vincerà il sì, verranno modificate le norme attuali, che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Basti pensare al crollo nel cantiere per la costruzione del supermercato Esselunga a Firenze, avvenuto il 16 febbraio 2024, che ha causato la morte di cinque operai e ha evidenziato una serie di criticità legate agli appalti e alla sicurezza nei cantieri".
"Le leggi attuali favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Votare sì, estendere la responsabilità dell’imprenditore committente, significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro", rimarca.
(Adnkronos) - "Oggi ha inizio la mia prima visita ufficiale in Kazakistan dall'inizio del mio mandato come presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Una visita che non considero soltanto protocollare, ma sostanziale. Intendiamo suggellare con fatti concreti l'amicizia che unisce le nostre Nazioni, annunciando la nostra collaborazione strategica in molti ambiti cruciali". Così la premier Giorgia Meloni, intervenendo all'Astana International Forum.
"E questa visita - ha sottolineato la premier - segna anche un momento storico nelle nostre relazioni: il primo vertice tra l'Italia e le cinque Nazioni dell'Asia Centrale".
"La realtà ci dice che questa regione è da sempre un crocevia tra occidente e oriente, e occupa un ruolo strategico nello scenario globale", continua Meloni.
"Inoltre, in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, l'Asia Centrale è sempre stata un ponte. Le trasformazioni e i cambiamenti che questa parte del pianeta ha attraversato nei secoli l'hanno resa ciò che è oggi: tra due continenti, punto di contatto tra Europa e Asia, raccordo tra mondi che un tempo erano molto distanti e che oggi sono più interconnessi che mai", ha proseguito.
L'Italia, spiega ancora Meloni, "è stata la prima Nazione dell'Unione Europea a decidere di investire nei rapporti con l'Asia Centrale e con le sue singole Nazioni, lanciando un formato permanente per condividere idee".
"Abbiamo indicato la via, e il nostro esempio ha realmente tracciato un percorso, come dimostrato dal primo Vertice Ue-Asia Centrale dello scorso aprile, che - non a caso - ha elevato le relazioni tra la regione e l'Unione Europea a una partnership strategica. Siamo orgogliosi di questa scelta, poiché la capacità di costruire ponti e opportunità di dialogo, esplorando strade che altri non hanno avuto il coraggio di percorrere, è nel Dna del popolo italiano. È un'eredità che abbiamo appreso da uno degli italiani più celebri della storia, Marco Polo, che secoli fa attraversò queste terre per raggiungere i confini più remoti del mondo allora conosciuto", ha sottolineato la presidente del Consiglio.
"Tutto intorno a noi sembra cambiare, e le poche certezze che pensavamo di avere non ci sono più. In questo cambio d'epoca, i blocchi omogenei del passato non esistono più, e le relazioni tra le Nazioni si basano su schemi nuovi e spesso inediti", ha spiegato.
"I tempi che viviamo ci mettono alla prova, sfidano ciascuno di noi. Ma sono anche un'opportunità. Un'opportunità per dimostrare il nostro valore. E sta a noi decidere come agire: possiamo rifugiarci nelle certezze ormai sbiadite del passato, oppure possiamo provare a guardare oltre, dimostrando il coraggio che i nostri popoli si aspettano da noi. Io non ho dubbi. E so di non essere sola lungo questo cammino", ha proseguito.
E ancora: "L'Asia Centrale è sempre stata un ponte. Le trasformazioni e i cambiamenti che questa parte del pianeta ha attraversato nei secoli l'hanno resa ciò che è oggi: il perno tra due Continenti, il punto di contatto tra Europa e Asia, il nodo di congiunzione tra mondi che un tempo erano molto distanti ma che oggi sono più interconnessi che mai. E so bene cosa significa. Lo dico da italiana, da figlia di una Nazione che occupa una posizione centrale tra Europa e Africa, nel cuore di quel Mediterraneo globale la cui rilevanza va ben oltre il suo spazio geografico".
"Credo dunque che non ci sia luogo migliore di questo per riflettere sulle connessioni che ci uniscono e su quelle che possiamo costruire, senza paura di andare oltre gli schemi a cui siamo stati abituati. È per questo che possono nascere nuove opportunità di cooperazione, anche - anzi, soprattutto - tra partner che appaiono lontani e che hanno storie profondamente diverse. Partner che però sono capaci di guardare alla scacchiera nel suo insieme, e non solo al singolo quadrante che sembra riguardarli più da vicino", ha sottolineato la presidente del Consiglio nel corso del suo speech.
"Se vogliamo davvero plasmare il futuro dobbiamo avere il coraggio di guardare oltre i nostri confini geografici e aprire nuovi percorsi. A partire, ovviamente, da ciò che già ci unisce e rende il nostro rapporto estremamente solido. Penso al settore energetico, dove la nostra cooperazione può fare la differenza, tanto nei campi più tradizionali quanto in quelli più innovativi, in linea con quel principio di neutralità tecnologica che ci impegniamo a promuovere per garantire sistemi economici e sociali sostenibili", ha detto ancora la premier.
"Mi riferisco anche alle materie prime critiche, in cui la nostra collaborazione mira a generare benefici condivisi e opportunità reciproche", ha proseguito la presidente del Consiglio, citando anche "le sfide ambientali, come quella in cui siamo in prima linea negli sforzi di rigenerazione del patrimonio del Lago d'Aral, che è nostro compito e dovere proteggere. Il Fondo Italiano per il Clima - ha ricordato Meloni nel suo discorso - è uno strumento importante che vorremmo valorizzare ancora di più per rafforzare ulteriori progetti comuni".
La premier si è poi recata al Palazzo Presidenziale Akorda per l'incontro bilaterale con il Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Qasym-Jomart Kemeluly Toqaev. La presidente del Consiglio è stata accolta dal Capo di Stato kazako con gli onori militari.
(Adnkronos) - Hamas pronta a respingere la nuova proposta Usa per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo sul rilascio degli ostaggi. A dirlo alla Bbc è un alto funzionario del gruppo armato palestinese.
Ieri la Casa Bianca aveva dichiarato che Israele aveva "approvato" il piano dell'inviato statunitense Steve Witkoff e che era in attesa di una risposta formale da Hamas, ma un funzionario del gruppo islamista aveva poi affermato che la proposta non soddisfa le richieste fondamentali, tra cui la fine della guerra, e che Hamas avrebbe risposto a tempo debito.
Hamas sarebbe rimasta "delusa", secondo quanto riferito da Axios, dalla proposta "molto più sbilanciata a favore di Israele" rispetto alle precedenti. Secondo il giornalista Barack Ravid, non includerebbe infatti una chiara garanzia americana che il cessate il fuoco temporaneo diventi permanente, oltre a non affermare chiaramente che, se i negoziati dovessero proseguire oltre i 60 giorni, anche il cessate il fuoco continuerà e Israele non potrà violarlo unilateralmente come già avvenuto a marzo.
La nuova proposta di Witkoff prevede una tregua di 60 giorni nella Striscia di Gaza e il rilascio di 10 ostaggi in due fasi entro una settimana l'una dall'altra. Sempre secondo i media israeliani, Hamas dovrebbe consegnare i corpi di 18 ostaggi ancora nelle sue mani e lo stesso dovrebbe fare Israele con i corpi di 180 palestinesi. Il piano prevede anche la scarcerazione di 125 palestinesi condannati all'ergastolo e di 1.111 abitanti di Gaza, arrestati dopo l'attacco del 7 ottobre.
I 60 giorni di tregua dovrebbero facilitare i negoziati per mettere definitivamente fine alla guerra e portare, contestualmente, al rilascio dei rimanenti ostaggi nelle mani della fazione palestinese.
La proposta di Witkoff stabilisce anche il ritorno della distribuzione degli aiuti nella Striscia sotto l'egida dell'Onu e delle organizzazioni internazionali. L'esercito israeliano, infine, dovrebbe ritirarsi nelle posizioni che occupava prima dell'inizio della nuova offensiva a marzo
Leggi tutto: Gaza, media: Hamas respingerà proposta Usa su tregua e ostaggi
(Adnkronos) - Lo scenario geopolitico con al centro i dazi, la politica monetaria, la stabilità finanziaria dell'eurozona, l'euro digitale. Ma anche l'andamento della crescita dell'economia italiana, l'occupazione, il fenomeno della (non) crescita demografica nel nostro Paese e quelli della transizione tecnologica ed ecologica e del cambiamento climatico. Sullo sfondo, due grandi conflitti ancora aperti sul suolo ucraino e nella Striscia di Gaza. Oggi 30 maggio, alle 10.30 nella sede di via Nazionale, sarà la seconda volta che il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, fotograferà la situazione attuale nelle sue considerazioni finali. I temi quindi da aspettarsi saranno questi, come tradizione e nel solco dello scorso anno e dell'indirizzo impostato dal numero uno di Palazzo Koch. Con la novità, però, che oggi, a differenza del 2024, l'inflazione non fa più paura, mentre la fa la guerra commerciale dichiarata dal presidente degli Stati Uniti al resto del mondo, Unione europea e Cina in primis.
Nel corso dell'intervento di Panetta, che verrà seguito dalle più importanti personalità del mondo della finanza, assieme a quelle delle istituzioni e dei sindacati, spazio verrà dato anche al ruolo della Vigilanza e al contrasto al riciclaggio, sempre più al centro delle attenzioni delle banche centrali per via dell'avvento dell'intelligenza artificiale e delle criptovalute. Altri temi cardine del dibattito finanziario attuale, questi, soprattutto quello delle monete digitali non regolamentate, che inevitabilmente ha impatti non indifferenti sul fronte della concorrenza e del rispetto delle norme nel settore bancario. E sempre collegati alle criptovalute ci sono anche altri filoni che il governatore Panetta sicuramente affronterà: uno la tutela dei consumatori e l'importanza dell'educazione finanziaria, aspetto che la Banca d'Italia oramai da anni segue con estrema attenzione, attraverso il suo dipartimento specifico, e con numerose iniziative.
Leggi tutto: Bankitalia, oggi la 'seconda' di Panetta tra dazi e stabilità finanziaria
(Adnkronos) - Una forte esplosione ha squarciato il silenzio della notte in via Livornese, nel comune di Empoli, intorno all'una. L'allarme è scattato per una probabile fuga di gas che ha provocato il crollo parziale di una casa cantoniera a due piani, situata nelle immediate vicinanze della linea ferroviaria Firenze–Pisa.
Sul posto sono intervenuti prontamente i vigili del fuoco del comando di Firenze, con il personale del distaccamento di Empoli, con una squadra specializzata. I soccorritori hanno messo in sicurezza l'area, effettuato il controllo dell’edificio lesionato e verificato l’eventuale presenza di persone all’interno.
Fortunatamente l’unico occupante, un uomo di 47 anni, è riuscito a mettersi in salvo autonomamente prima dell’arrivo dei soccorsi. L’uomo, ferito ma cosciente, è stato affidato alle cure del personale sanitario del 118 e trasportato al pronto soccorso.
Durante l’intervento, i Vigili del fuoco hanno anche domato alcuni focolai divampati all’interno dei locali, conseguenti all'esplosione. La gravità dei danni strutturali ha richiesto l'intervento di un funzionario tecnico, che ha disposto l’inagibilità dell'edificio. L'esplosione ha causato il crollo parziale del tetto e lo spanciamento di un muro perimetrale sul lato rivolto verso la ferrovia.
In via precauzionale, è stata immediatamente interrotta la circolazione ferroviaria sulla linea Empoli–Pisa in entrambe le direzioni. In seguito alle verifiche e in accordo con il personale di Ferrovie dello Stato, è stato possibile riaprire il binario più distante dall'edificio compromesso, imponendo però un limite di velocità ai convogli in transito per motivi di sicurezza.
Le cause della fuga di gas sono attualmente in fase di accertamento. Sul posto anche le forze dell’ordine per i rilievi e il personale tecnico per la valutazione del rischio strutturale e ambientale.
Leggi tutto: Empoli, esplosione in casa cantoniera nella notte: un ferito
(Adnkronos) - Volodymyr Zelensky accusa ancora una volta la Russia di prolungare deliberatamente la guerra in Ucraina e di svuotare di significato i negoziati diplomatici. E lo fa dopo l'annuncio di Mosca sui colloqui a Istanbul il prossimo 2 giugno, quando il Cremlino ha assicurato che presenterà il suo 'memorandum', un documento che tuttavia né Kiev né tantomeno gli alleati coinvolti nei negoziati hanno ancora visto.
"E' un inganno" scrive su X, citando il presunto "memorandum", che il Cremlino aveva promesso di elaborare in vista dei colloqui multilaterali, ma che, secondo Kiev, non è mai stato condiviso né con l'Ucraina né con gli altri partner coinvolti.
"Anche il cosiddetto 'memorandum', che hanno promesso e che presumibilmente hanno preparato per oltre una settimana, nessuno lo ha ancora visto", ha scritto Zelensky. "Non è stato condiviso con l'Ucraina. Non è stato condiviso con i nostri partner. Non lo hanno neppure consegnato alla Turchia, il Paese che ha ospitato il primo incontro".
Il leader ucraino ha quindi attaccato la strategia di Mosca: "Stanno facendo di tutto per rendere gli incontri privi di significato. E questa è una ragione ulteriore per cui servono sanzioni e pressioni adeguate sulla Russia".
Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov ha dichiarato mercoledì scorso che Mosca è pronta a presentare il 2 giugno a Istanbul il suo memorandum che "definisce la nostra posizione" e le richieste per superare "le cause profonde della crisi". Lavrov, ha reso noto il ministero degli Esteri russo, ha informato il suo omologo statunitense Marco Rubio sui preparativi di Mosca per i colloqui diretti con l'Ucraina a Istanbul lunedì prossimo.
Kiev aveva già chiesto a Mosca di fornire in anticipo le sue condizioni di pace per garantire che l'incontro produca risultati. "Non siamo contrari a ulteriori incontri con i russi e siamo in attesa del loro memorandum", ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov in un post su X.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan esorta Mosca e Kiev "a non chiudere la porta" al dialogo, mentre si attende la risposta ucraina sui colloqui diretti, proposti da Mosca, a Istanbul il 2 giugno per raggiungere un accordo di pace. "Siamo in contatto con la Russia e con l'Ucraina - fa sapere la presidenza turca -. Stiamo dicendo loro di non chiudere la porta fintanto che resta aperta. Continuiamo a impegnarci per la pace e continueremo i nostri sforzi".
"Per quanto ne so, non è ancora arrivata alcuna risposta... dobbiamo attendere una risposta dalla parte ucraina", ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, definendo "non costruttiva" la richiesta di Kiev alla Russia di fornire condizioni di pace prima dei colloqui.
Leggi tutto: Ucraina-Russia, Zelensky: "Nessuno ha ancora visto memorandum Mosca"
(Adnkronos) - Per ora i dazi, imposti dal presidente americano Donald Trump, resteranno in vigore. Lo ha stabilito la Corte d'Appello federale che ha concesso una sospensione temporanea della sentenza del Tribunale del Commercio Internazionale fino a nuovo avviso, lasciando così aperta la possibilità di ulteriori sviluppi giudiziari.
In precedenza il tribunale federale americano ha stabilito che Donald Trump non ha l'autorità di imporre i dazi ingenti che hanno fatto schizzare i prezzi delle importazioni negli Stati Uniti. Tre giudici della United States Court of International Trade di Manhattan hanno ordinato lo stop alle tariffe doganali imposte da Trump, anche quelli annunciati il 2 aprile. La decisione impediva anche a Trump di applicare le misure tariffarie, imposte a inizio anno, contro Cina, Messico e Canada e presentate come decisione per contrastare il flusso del Fentanyl negli Usa.
I giudici si sono pronunciati a favore di un'"ingiunzione permanente", che potrebbe bloccare le misure tariffarie annunciate in nome dell'International Emergency Economic Powers Act prima ancora dei possibili "accordi" con i partner commerciali degli Usa, e hanno indicato un periodo di dieci giorni per l'emissione di provvedimenti amministrativi "per rendere effettiva l'ingiunzione". La maggior parte dei dazi, ma non tutti, sarebbero così bloccati se la sentenza fosse confermata.
La sentenza riguarda i dazi del 30% contro la Cina, del 25% sulle merci importate da Messico e Canada e quelli del 10% sulla maggior parte dei beni che arrivano negli Usa. Non riguarda, invece, le misure tariffarie al 25% su auto e componenti, acciaio e allumino, imposti in nome del Trade Expansion Act.
Tra i tre giudici della Us Court of International Trade che mercoledì hanno bocciato i dazi di Donald Trump c'è anche un togato nominato dal tycoon durante il suo primo mandato alla Casa Bianca.
La Casa Bianca aveva duramente criticato la decisione della Corte del Commercio Internazionale, definendola "palesemente sbagliata" e annunciando ricorso immediato. "La corte ha abusato del proprio potere per usurpare l’autorità del presidente Trump", ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt, mentre il Dipartimento di Giustizia ha chiesto un congelamento amministrativo del verdetto e ha detto di volersi rivolgere d’urgenza alla Corte Suprema.
Dopo la sospensione della sentenza del Tribunale del Commercio Internazionale, il presidente Trump è intervenuto sul social Truth attaccando i giudici che avevano deciso lo stop ai dazi, parlando di "sentenza politica".
Il Tribunale, ha scritto, "si è incredibilmente pronunciato contro gli Stati Uniti d'America su dazi disperatamente necessari, ma fortunatamente l'intera giuria di 11 giudici della Corte d'Appello degli Stati Uniti per la Corte Federale hanno sospeso l'ordinanza".
"Da dove vengono questi tre giudici iniziali? Com'è possibile che abbiano potenzialmente arrecato un danno così grande agli Stati Uniti d'America? È solo odio per "Trump"? Quale altra ragione potrebbe esserci?", si chiede il tycoon.
E ancora: "La sentenza del Tribunale Suprema degli Stati Uniti per il Commercio Internazionale è sbagliata e politica! Speriamo che la Corte Suprema annulli questa orribile decisione, che minaccia il Paese, rapidamente e fermamente. Non si deve permettere ai "truffatori" dietro le quinte di distruggere la nostra Nazione", l'accusa nel lungo post.
Per Trump, "giudici della sinistra radicale, insieme ad altre pessime persone, stanno distruggendo l'America. Con questa decisione, il nostro Paese perderebbe migliaia di miliardi di dollari, denaro che renderebbe l'America di nuovo grande. Sarebbe la sentenza finanziaria più severa mai pronunciata nei nostri confronti come nazione sovrana". Ma, conclude "il presidente degli Stati Uniti deve avere il potere di proteggere l'America da coloro che le stanno arrecando danni economici e finanziari".
(Adnkronos) - Lorenzo Musetti torna in campo al Roland Garros 2025. Il tennista azzurro sfida oggi, venerdì 30 maggio, l'argentino Mariano Navone, numero 97 del mondo, nel terzo turno del torneo parigino, secondo Slam della stagione dopo gli Australian Open, vinti da Jannik Sinner lo scorso gennaio. Musetti fin qui ha battuto il tedesco Hanfmann all'esordio e si è ripetuto contro Cilic al secondo turno.
La sfida tra Musetti e Navone è in programma oggi, venerdì 30 maggio, alle ore 11 sul campo Suzanne-Lenglen. I due tennisti si sono affrontati in due precedenti, con il parziale in perfetta parità: 1-1. L'ultimo match risale alle scorse Olimpiadi di Parigi, quando Musetti si impose in due set.
Musetti-Navone, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
Leggi tutto: Musetti-Navone: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Il Giro d'Italia torna con la diciannovesima tappa. Oggi, venerdì 30 maggio, la Corsa Rosa affronta la sua terzultima frazione: 166 chilometri, da Biella a Champoluc, in Valle d'Aosta. Una tappa da uomini di classifica, che potrebbe anche cambiare la classifica generale. Al momento, la maglia rosa è sempre il messicano Isaac Del Toro.
La tappa numero 19 del Giro d'Italia domani parte da Biella, città piemontese ai piedi delle Alpi Biellesi, e arriva dopo 166 chilometri a Champoluc, una frazione di Ayas, nell'alta val d'Ayas, in Valle d'Aosta. La tappa è la prima delle due tappe alpine prima della fine del Giro, in cui gli uomini di classifica proveranno a mettere in difficoltà il leader della corsa, Isaac Del Toro. Tappa alpina fatta di sole salite e discese. Dopo 4 km la salita a Croce Serra con il primo Gran premio della montagna, di livello 3, per poi entrare nella valle della Dora Baltea.
Breve falsopiano fino a Verrès e poi tre lunghe salite da circa 15 km ciascuna senza respiro fra loro. Prima di scalare il Col Tzecore (con lunghi tratti oltre il 12% negli ultimi 4000 metri) c'è un traguardo volante a Pont-Saint-Martin mentre sul Col Tzecore un Gpm di primo livello. Poi si scalano il Col de St.Pantaléon, con Gpm di primo livello, e il Col de Joux, in cui c'è un altro Gpm di primo livello. Terminata la discesa su Brusson, inizia l'ultima parte con il passaggio da Antagnod (pendenze fino all'11%), in cui c'è un Gpm di secondo livello, che termina a 5 km dall'arrivo.
Dopo Antagnod inizia la discesa, dapprima blanda fino ai 3000 metri dove la pendenza aumenta, per terminare con alcuni tornanti all'ultimo chilometro in centro a Champoluc. All’ultimo chilometro inizia un tratto in lastricato che termina a 400 m dall’arrivo, tutto in leggera ascesa. Retta finale di 80 m su asfalto larghezza 7 m. A Sain Vincent presente un traguardo volante, come a Chatillon.
La 19esima tappa del Giro d'Italia 2025 partirà alle 12.20, con l'arrivo che dovrebbe essere intorno alle 17.15. La diretta tv in chiaro dell’edizione numero 108 della Corsa Rosa sarà a cura di Rai Sport e Rai 2 (streaming gratuito su RaiPlay), mentre la diretta tv in abbonamento sarà fruibile su Eurosport 1. Lo streaming in abbonamento sarà disponibile su Discovery+, Sky Go, Now e Dazn.
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(Adnkronos) - Niente di fatto sul fronte della tregua di 60 giorni a Gaza, proposta dagli Stati Uniti, con il piano Witkoff. Hamas, tramite il suo leader in esilio Bassem Naim, ha fatto sapere all'Afp che "non risponde alle richieste del nostro popolo". Non si tratta però di una chiusura definitiva perché la stessa fonte aggiunge che la leadership del movimento sta ancora "esaminando la proposta".
Il piano degli Stati Uniti era stato, invece, approvato dallo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu come ha riportato Canale 12.
Hamas sarebbe rimasta "delusa" per una proposta che, secondo quanto riferito da Axios, sarebbe molto più sbilanciata a favore di Israele rispetto alle precedenti. Secondo il giornalista di Axios, Barack Ravid, non include una chiara garanzia americana che il cessate il fuoco temporaneo sarà permanente. Ha anche osservato che la nuova proposta non afferma chiaramente che, se i negoziati dovessero proseguire oltre i 60 giorni, anche il cessate il fuoco continuerà e Israele non potrà violarlo unilateralmente come già avvenuto a marzo.
La nuova proposta dell'inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, prevede una tregua di 60 giorni nella Striscia di Gaza e il rilascio di 10 ostaggi in due fasi entro una settimana l'una dall'altra. Sempre secondo i media israeliani, Hamas dovrebbe consegnare i corpi di 18 ostaggi ancora nelle sue mani e lo stesso dovrebbe fare Israele con i corpi di 180 palestinesi. Il piano prevede anche la scarcerazione di 125 palestinesi condannati all'ergastolo e di 1.111 abitanti di Gaza, arrestati dopo l'attacco del 7 ottobre.
I 60 giorni di tregua dovrebbero facilitare i negoziati per mettere definitivamente fine alla guerra e portare, contestualmente, al rilascio dei rimanenti ostaggi nelle mani della fazione palestinese.
La proposta di Witkoff stabilisce anche il ritorno della distribuzione degli aiuti nella Striscia sotto l'egida dell'Onu e delle organizzazioni internazionali. L'esercito israeliano, infine, dovrebbe ritirarsi nelle posizioni che occupava prima dell'inizio della nuova offensiva a marzo.
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