(Adnkronos) - Una donna di 82 anni residente a Nerola (Roma) è morta all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi (Latina) per virus West Nile. Era stata ricoverata il 14 luglio scorso per febbre e stato confusionale. Lo rende noto la Regione Lazio. Al momento ci sono altri sei casi confermati di infezione da virus West Nile, tutti circoscritti nella provincia di Latina. Due sono in condizioni critiche per la presenza di patologie concomitanti e sono entrambi ricoverati all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. Gli altri quattro sono invece in miglioramento clinico.
(Adnkronos) - Marcus Thuram con... LeBron James. L'attaccante dell'Inter si sta godendo le vacanze dopo aver terminato la stagione con il Mondiale per Club, in cui i nerazzurri sono stati eliminati agli ottavi di finale dai brasiliani del Fluminense, ed è rimasto negli Stati Uniti prima di tornare in Italia e cominciare la preparazione agli ordini di Chivu.
Durante il suo soggiorno a Los Angelese, dove sta trascorrendo qualche giorno di vacanza insieme al fratello Khephren, centrocampista della Juventus, Thuram ha incontrato LeBron James, stella dei Los Angeles Lakers. L'attaccante interista è grande appassionato di basket, e di NBA in particolare, e ha voluto immortalare il momento condividendo la foto con il cestista statunitense sul suo profilo Instagram.
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(Adnkronos) - Un 48enne di origini srilankesi è morto questa mattina, intorno alle 9, a causa di un malore mentre era in acqua. E' successo a Fregene, sull'arenile all'altezza di piazza Pedaso. Sul posto la Capitaneria di Porto.
(Adnkronos) - L'Idf ha messo un nuovo avviso di evacuazione per i palestinesi che vivono a sud ovest di Deir al-Balah, mentre le forze israeliane si preparano alla prima operazione di terra nel centro della Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.
"L'Idf continua ad operare con grande forze per distruggere le capacità del nemico e le infrastrutture terroristiche nell'area, mentre espande le sue attività in una zona in cui non aveva operato prima", ha dichiarato il portavoce in lingua araba dell'Idf, Avichay Adraee, in un post su X in cui si ordina ai civili di spostarsi a sud verso l'area di Mawasi sulla costa. Secondo stime risalenti a lo scorso maggio, nella zona centrale della Striscia vivono 350mila palestinesi, scrive il Times of Israel.
Sono almeno 15 i palestinesi che sono stati uccisi da questa mattina all'alba in attacchi israeliani a Gaza. Lo riporta il sito di al Jazeera, citando fonti ospedaliere che precisano che nove sono stati uccisi ai punti di distribuzione di aiuti alimentari. Due sono stati uccisi mentre aspettavano il cibo in una zona a nord ovest di Gaza City, precisano fonti dell'ospedale Al-Shifa aggiungendo che altre persone sono rimaste ferite.
Secondo al Jazeera, 38 dei 116 palestinesi uccisi ieri a Gaza sono morti mentre erano in fila davanti ai centri della Gaza Humanitarian Foundation, l'organizzazione americana che distribuisce il cibo sulla base di un piano formulato da Israele e Usa dopo lo stop all'accesso delle organizzazioni Onu nella Striscia per portare aiuto alla popolazione civile stremata dalla guerra e dalla fame.
Leggi tutto: Gaza, Idf prepara prima operazione di terra nel centro della Striscia
(Adnkronos) - L'Idf ha emesso un nuovo avviso di evacuazione per i palestinesi che vivono a sud ovest di Deir al-Balah, mentre le forze israeliane si preparano alla prima operazione di terra nel centro della Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.
"L'Idf continua ad operare con grandi forze per distruggere le capacità del nemico e le infrastrutture terroristiche nell'area, mentre espande le sue attività in una zona in cui non aveva operato prima", ha dichiarato il portavoce in lingua araba dell'Idf, Avichay Adraee, in un post su X in cui si ordina ai civili di spostarsi a sud verso l'area di Mawasi sulla costa. Secondo stime risalenti allo scorso maggio, nella zona centrale della Striscia vivono 350mila palestinesi, scrive il Times of Israel.
Sono almeno 15 i palestinesi che sono stati uccisi da questa mattina all'alba in attacchi israeliani a Gaza. Lo riporta il sito di al Jazeera, citando fonti ospedaliere che precisano che nove sono stati uccisi ai punti di distribuzione di aiuti alimentari. Due sono stati uccisi mentre aspettavano il cibo in una zona a nord ovest di Gaza City, precisano fonti dell'ospedale Al-Shifa aggiungendo che altre persone sono rimaste ferite.
Secondo al Jazeera, 38 dei 116 palestinesi uccisi ieri a Gaza sono morti mentre erano in fila davanti ai centri della Gaza Humanitarian Foundation, l'organizzazione americana che distribuisce il cibo sulla base di un piano formulato da Israele e Usa dopo lo stop all'accesso delle organizzazioni Onu nella Striscia per portare aiuto alla popolazione civile stremata dalla guerra e dalla fame.
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(Adnkronos) - "L’Europa che si affaccia sul confine della guerra dei dazi desta un misto di preoccupazione e amarezza. Non perché stia sbagliando qualcosa. Piuttosto perché non inventa niente. Risulta prevedibile, quasi canonica. Ripete se stessa, nel bene e nel male. Accampa le sue ragioni con la consueta ragionevolezza. Si conferma per quel che è - nel bene e nel male. Ma risulta incapace di affrontare la crisi innescata da Trump con quel colpo d’ala che ci si aspetterebbe. O che almeno si vorrebbe auspicare.
E’ nella natura delle grandi (liberal)democrazie europee reagire alle crisi con senso della misura. Quella misura che per l’appunto è il loro pregio. Il problema però a questo punto è la dismisura altrui. E cioè il fatto che lo sconvolgimento che Trump sta determinando rende all’improvviso obsolete le buone e serie maniere con cui i nostri paesi hanno affrontato il loro lungo e felice dopoguerra, fino alla caduta del muro di Berlino e oltre. E’ piuttosto ovvio che non fa parte di noi salire sul ring e combattere al modo dei campioni di wrestling. E neppure arrenderci e consegnarci con animo zelante e servile a chi vuole umiliarci e sottometterci.
Le due risposte più estreme che si possono dare al presidente americano non rientrano insomma nel nostro lessico. Né la guerra, né la resa. Due estremi tra i quali si snoda in queste settimane il tortuoso e difficile percorso che la commissione presieduta da UVL è costretta a intraprendere. Fin qui si può perfino convenire. E’ ovvio infatti che non si può subire l’affronto trumpiano scatenando una furia polemica che potrebbe portare alla rottura di quel (poco) che resta dell’alleanza atlantica d’antan. Ed è altrettanto e direi perfino più ovvio che non ci si può sottomettere senza cercare di far valere le nostre ragioni e i nostri costumi con quel minimo di vigore polemico che le circostanze impongono. In altre parole, non si tratta di piegarci ai voleri della Casa Bianca e tantomeno di dichiarare l’ennesima morte cerebrale della cara vecchia Nato. In una parola, né la resa, né la rissa.
Il fatto è però che quando le strade più canoniche sono sbarrate occorrerebbe cercare di tracciare un nuovo percorso. Ed è qui che l’Unione Europea latita. Poiché nessuno dei paesi che la incarnano e la guidano, nessuno dei soci fondatori, sembra voler tentare un colpo d’ala. E cioè mettere in campo, -subito, di gran carriera- un progetto che ridisegni l’architettura allargando l’area delle competenze comuni e restringendo la riserva del diritto di veto. Dare il segnale che anche l’Europa è capace di reagire, sa come adattare il percorso alle circostanze, come porre rimedio alla sua stessa lentezza, come risvegliare il suo spirito unitario, come radunare le sue forze una volta che le cose abbiano preso una brutta piega.
I meccanismi dell’Unione a 27 sono notoriamente rigidi e scoraggiano ogni fuga in avanti. Questo è chiaro, fin troppo. Il diritto di veto resta lì come l’icona di un’Europa che non vuole rischiare. Ma una volta che il rischio s’è fatto così incombente, e perfino drammatico, sarà pure possibile tentare una sortita. E cioè chiedere ai leader dei quattro, cinque paesi più strategici di redigere, almeno loro, un progetto comune. O almeno di annunciare la comune intenzione di portare a buon fine anche solo due, tre misure di quelle che contano. Una comune iniziativa sul terreno delle nuove ricerche e scoperte, una comune politica di difesa, un trattamento comune dei rapporti con l’alta tecnologia di importazione.
In una parola, la fine dell’ordine sparso. E magari anche la fine di quelle piccole rivalità che appaiono risibili (oltre che dannose) al cospetto del baratro che abbiamo di fronte. Forse basterebbe anche meno. Purché guardasse un po’ più in là. Una dichiarazione d’intenti che risultasse solenne e impegnativa e che sancisse l’intenzione dei paesi leader di mettere in comune le loro leadership sul proscenio globale. Arrivando perfino -esagero, lo so- ad immaginare che l’Unione possa avere prima o poi un solo seggio, condiviso dai paesi di cui sopra, nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Un segno di unità che a questo punto è l’unica risposta efficace che possiamo dare al trambusto nel quale il mondo di Trump ha fatto precipitare il mondo che pensavamo fosse il nostro". (di Marco Follini)
Leggi tutto: Dazi, 'Il punto di vista di Follini': "Né resa, né rissa, all'Ue serve il colpo d'ala"
(Adnkronos) - Due potenti scosse sismiche, la prima di magnitudo 6.7 e la seconda 7.4, sono state registrate oggi al largo delle coste della Kamchatka nel territorio federale russo dell'Estremo Oriente. A seguito del terremoto è stata diffusa un'allerta tsunami. Secondo l'istituto americano di geofisica (Usgs), l'epicentro delle scosse è stato registrato nell'Oceano Pacifico a circa 144 chilometri da Petropavlovsk-Kamchatsky, capoluogo della Kamchatka.
Leggi tutto: Russia, potente terremoto al largo coste Kamchatka: scatta allerta tsunami
(Adnkronos) - Forte terremoto oggi in Russia. Due potenti scosse sismiche, la prima di magnitudo 6.7 e la seconda 7.4, sono state registrate al largo delle coste della Kamchatka nel territorio federale russo dell'Estremo Oriente. A seguito del terremoto è stata diffusa un'allerta tsunami. Secondo l'istituto americano di geofisica (Usgs), l'epicentro delle scosse è stato registrato nell'Oceano Pacifico a circa 144 chilometri da Petropavlovsk-Kamchatsky, capoluogo della Kamchatka.
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(Adnkronos) - In Siria sono cessati i violenti scontri nella città meridionale di Sweida da dove sono stati evacuati i combattenti tribali. Lo ha annunciato la notte scorsa il ministero dell'Interno del governo siriano. "Dopo gli intensi sforzi del ministero per applicare l'accordo del cessate il fuoco, a seguito del dispiegamento delle proprie forze nelle regioni settentrionali e occidentali del governatorato di Sweida, la città è stata evacuata da tutti i combattenti tribali e gli scontri all'interno dei suoi quartieri sono stati fermati", ha dichiarato il portavoce del ministero, Noureddine al-Baba, in un post su Telegram.
(Adnkronos) - "Sul Veneto abbiamo nomi importanti. Abbiamo un ragazzo fantastico, che è Stefani, che credo possa dare risposte molto buone anche per il dopo Zaia perché può continuare nel solco di un grande presidente". Così il vicesegretario della Lega e sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, risponde a una domanda sulle regionali intervistato dal direttore dell'Adnkronos Davide Desario alla XVI edizione di Ponza d'Autore, la kermesse culturale di cui Adnkronos è media partner, organizzata da Vis Factor e curata da Valentina Fontana.
"Sono strafiero di essere il vicesegretario di un partito nazionale e della classe dirigente che abbiamo costruito negli ultimi tempi al sud. Avremo secondo me grandi soddisfazioni in Campania, dove la partita si può giocare, perché io una volta l'errore l'ho fatto di votare Fico e dico ai campani di non fare l'errore che ho fatto io quando l'ho votato come presidente della Camera", afferma Durigon.
"Spenderemo il giusto. Non credo che noi viviamo un contesto di pericolo di guerre mondiali. Se l'Europa ci chiede di investire 800 miliardi sul riarmo, l'Europa ci deve dare anche la possibilità di rivedere il patto di bilancio e dare risposte ai cittadini perché altrimenti non siamo credibili", dice riguardo alle spese per la difesa.
Il dubbio, aggiunge, è che "questo patto sul riarmo serva ad alcune Nazioni che sono in crisi per leggi imbarazzanti messe in piedi dalla stessa Europa, e mi riferisco alla Germania e all'automotive. Siamo disposti a investire il giusto con delle risposte eque e giuste per il Paese", sottolinea Durigon.
Poi, sul caso Open Arms: "Un ricorso in Cassazione dopo che due tribunali hanno detto che Salvini era innocente... che era un lavoro giusto e equo di quella che era la politica che noi abbiamo messo in campo. Questo è un governo che sta facendo tanto, anche con senso di responsabilità, visto che talune figure servono. Noi abbiamo messo a disposizione 500mila posti di lavoro a stranieri: non siamo un governo che è razzista ma un governo che vuole affrontare il problema immigrazione con un'immigrazione che si confronti sul matching tra domanda e offerta di lavoro".
(Adnkronos) - ''Porteremo finalmente a casa lo stralcio delle cartelle, la famosa rottamazione''. Lo annuncia il vicesegretario della Lega e sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, intervistato dal direttore dell'Adnkronos Davide Desario alla XVI edizione di Ponza d'Autore, la kermesse culturale di cui Adnkronos è media partner, organizzata da Vis Factor e curata da Valentina Fontana.
Si potrà pagare ''in 120 rate senza interessi e senza penale - spiega - e potrà dare respiro agli italiani nel non aver più problemi nell'aprire un conto corrente, nell'investire, nel portare ancora più avanti le attività che stanno svolgendo''. Ma non solo. Durigon spiega anche che ''nella nostra rottamazione c'e una clausola che dice che fino a 8 rate si potrà chiedere un dilungamento''.
Capitolo regionali. "Sul Veneto abbiamo nomi importanti. Abbiamo un ragazzo fantastico, che è Stefani, che credo possa dare risposte molto buone anche per il dopo Zaia perché può continuare nel solco di un grande presidente", sottolinea.
"Sono strafiero di essere il vicesegretario di un partito nazionale e della classe dirigente che abbiamo costruito negli ultimi tempi al sud. Avremo secondo me grandi soddisfazioni in Campania, dove la partita si può giocare, perché io una volta l'errore l'ho fatto di votare Fico e dico ai campani di non fare l'errore che ho fatto io quando l'ho votato come presidente della Camera", afferma Durigon.
"Spenderemo il giusto. Non credo che noi viviamo un contesto di pericolo di guerre mondiali. Se l'Europa ci chiede di investire 800 miliardi sul riarmo, l'Europa ci deve dare anche la possibilità di rivedere il patto di bilancio e dare risposte ai cittadini perché altrimenti non siamo credibili", dice riguardo alle spese per la difesa.
Il dubbio, aggiunge, è che "questo patto sul riarmo serva ad alcune Nazioni che sono in crisi per leggi imbarazzanti messe in piedi dalla stessa Europa, e mi riferisco alla Germania e all'automotive. Siamo disposti a investire il giusto con delle risposte eque e giuste per il Paese", sottolinea Durigon.
Poi, sul caso Open Arms: "Un ricorso in Cassazione dopo che due tribunali hanno detto che Salvini era innocente... che era un lavoro giusto e equo di quella che era la politica che noi abbiamo messo in campo. Questo è un governo che sta facendo tanto, anche con senso di responsabilità, visto che talune figure servono. Noi abbiamo messo a disposizione 500mila posti di lavoro a stranieri: non siamo un governo che è razzista ma un governo che vuole affrontare il problema immigrazione con un'immigrazione che si confronti sul matching tra domanda e offerta di lavoro".
Il vicesegretario della Lega replica al capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli sullo ius scholae: "Non sono così acculturato come lui, però cerco di difendermi... Credo che ci sono uscite infelici e questa lo è. Abbiamo fatto tanta strada insieme e continueremo a farla. Siamo un governo di centrodestra, andremo avanti lo stesso".
Leggi tutto: Durigon: "Porteremo a casa rottamazione cartelle, 120 rate senza interessi"
(Adnkronos) - ''Porteremo finalmente a casa lo stralcio delle cartelle, la famosa rottamazione''. Lo annuncia il vicesegretario della Lega e sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, intervistato dal direttore dell'Adnkronos Davide Desario alla XVI edizione di Ponza d'Autore, la kermesse culturale di cui Adnkronos è media partner, organizzata da Vis Factor e curata da Valentina Fontana.
Si potrà pagare ''in 120 rate senza interessi e senza penale - spiega - e potrà dare respiro agli italiani nel non aver più problemi nell'aprire un conto corrente, nell'investire, nel portare ancora più avanti le attività che stanno svolgendo''. Ma non solo. Durigon spiega anche che ''nella nostra rottamazione c'e una clausola che dice che fino a 8 rate si potrà chiedere un dilungamento''.
Capitolo regionali. "Sul Veneto abbiamo nomi importanti. Abbiamo un ragazzo fantastico, che è Stefani, che credo possa dare risposte molto buone anche per il dopo Zaia perché può continuare nel solco di un grande presidente", dice Durigon.
"Sono strafiero di essere il vicesegretario di un partito nazionale e della classe dirigente che abbiamo costruito negli ultimi tempi al sud. Avremo secondo me grandi soddisfazioni in Campania, dove la partita si può giocare, perché io una volta l'errore l'ho fatto di votare Fico e dico ai campani di non fare l'errore che ho fatto io quando l'ho votato come presidente della Camera", afferma.
Parlando del governo, Durigon sottolinea: ''Credo che Giorgia Meloni abbia fatto due anni fantastici, ci ha dato una grande credibilità nel mondo internazionale e credo che oggi possiamo mettere una marcia in più per le azioni da mettere in campo per gli italiani; credo si possa fare e sono molto orgoglioso che possa fare lei il presidente in questo momento''.
"Spenderemo il giusto. Non credo che noi viviamo un contesto di pericolo di guerre mondiali. Se l'Europa ci chiede di investire 800 miliardi sul riarmo, l'Europa ci deve dare anche la possibilità di rivedere il patto di bilancio e dare risposte ai cittadini perché altrimenti non siamo credibili", dice riguardo alle spese per la difesa.
Il dubbio, aggiunge, è che "questo patto sul riarmo serva ad alcune Nazioni che sono in crisi per leggi imbarazzanti messe in piedi dalla stessa Europa, e mi riferisco alla Germania e all'automotive. Siamo disposti a investire il giusto con delle risposte eque e giuste per il Paese", sottolinea Durigon.
Poi, sul caso Open Arms: "Un ricorso in Cassazione dopo che due tribunali hanno detto che Salvini era innocente... che era un lavoro giusto e equo di quella che era la politica che noi abbiamo messo in campo. Questo è un governo che sta facendo tanto, anche con senso di responsabilità, visto che talune figure servono. Noi abbiamo messo a disposizione 500mila posti di lavoro a stranieri: non siamo un governo che è razzista ma un governo che vuole affrontare il problema immigrazione con un'immigrazione che si confronti sul matching tra domanda e offerta di lavoro".
Il vicesegretario della Lega replica al capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli sullo ius scholae: "Non sono così acculturato come lui, però cerco di difendermi... Credo che ci sono uscite infelici e questa lo è. Abbiamo fatto tanta strada insieme e continueremo a farla. Siamo un governo di centrodestra, andremo avanti lo stesso".
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