(Adnkronos) - Secondo arresto per il caso del turista italiano sequestrato e torturato a New York, con l'obiettivo di rivelare le password per accedere al suo conto in bitcoin. Il secondo sospetto si è consegnato alla polizia ed è stato arrestato. Parlando con Fox 5, la responsabile della polizia di New York, Jessica Tisch, ha dichiarato: "William Duplessie, che noi cercavamo, si è consegnato questa mattina".
Per "il rapimento, possesso illegale di armi e aggressione" era già stato arrestato nei giorni scorsi - dopo che il 28enne Michael Valentino Teofrasto Carturan era riuscito a fuggire da un appartamento del quartiere di Nolita a Manhattan - John Woetz, 37 anni. Duplessie, 33 anni, residente a Miami, "sarà incriminato con le stesse accuse", ha precisato Tisch, che non esclude che ci possano essere altre persone coinvolte, oltre ai due sospetti arrestati.
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(Adnkronos) - Al via oggi, giovedì 28 maggio, la missione asiatica della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, attesa in serata nella storica città uzbeka di Samarcanda. Un tempo fulcro di un vastissimo impero e snodo cruciale dei traffici lungo l'antica Via della Seta, la città conserva intatto il fascino della sua storia millenaria. Oggi è uno dei più celebri siti patrimonio dell'umanità dell'Unesco, riconoscimento ottenuto nel 2001.
Nella mattinata di domani, venerdì del 29 maggio, Meloni incontrerà il presidente della Repubblica dell'Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, per un vertice bilaterale incentrato sul rafforzamento del partenariato strategico tra Roma e Tashkent e sull'ampliamento della cooperazione. Al termine dei colloqui, è prevista la firma di una serie di accordi bilaterali. Come riportato dal sito ufficiale della presidenza uzbeka, l'incontro punterà anche a promuovere progetti di cooperazione innovativa e iniziative di scambio umanitario. Il governo uzbeko attende con particolare interesse l'arrivo della premier italiana. In centro città, non lontano dalla monumentale statua in bronzo di Tamerlano seduto in trono, le strade si colorano già di bandiere italiane accanto a quelle nazionali uzbeke, pronte ad accogliere il corteo ufficiale diretto al centro congressi di Samarcanda, sede del vertice.
L'incontro tra Meloni e Mirziyoyev si inserisce nel solco degli accordi siglati in occasione della visita ufficiale del presidente uzbeko in Italia, nel giugno 2023. All'epoca fu adottata una dichiarazione congiunta che sanciva l'avvio di un partenariato strategico tra i due Paesi, accompagnata dalla firma di undici intese intergovernative che toccano ambiti quali economia, istruzione, turismo e cultura. Dopo la tappa a Samarcanda, la missione diplomatica della premier proseguirà in Kazakistan, ad Astana, dove è in programma il vertice tra Asia Centrale e Italia. (dall'inviato Antonio Atte)
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(Adnkronos) - Via libera ai check-in da remoto in B&B e case vacanza. Il Tar del Lazio ha infatti dichiarato illegittima la circolare del ministero dell'Interno del 18 novembre 2024 che introduceva l'obbligo di riconoscimento 'de visu' degli ospiti a carico dei gestori di strutture ricettive, considerando non conformi all’art. 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps) le procedure di check in da remoto. Il Tar Lazio ha dunque accolto il ricorso presentato dalla Federazione associazioni ricettività extralberghiere (Fare) e ha ritenuto la circolare "contrastante" con la riforma del 2011 e "non sufficientemente giustificata".
Secondo il Tar il provvedimento impugnato, "non sarebbe neppure idoneo a raggiungere l’obiettivo che si vuole perseguire, poiché l’identificazione de visu di per sé non elide il rischio che l’alloggiato, dopo l’identificazione, dia le chiavi dell’immobile locato ad un altro soggetto non identificato". Ed inoltre, "la Circolare oggetto di gravame creerebbe un’evidente disparità di trattamento rispetto ad altre categorie di attività, specificamente rispetto a chi noleggia autoveicoli, malgrado di frequente attentati terroristici siano avvenuti proprio tramite l’uso di macchine", nonché "lesiva del principio di proporzionalità".
Non ultimo il Tar del Lazio fa riferimento a una "violazione dei principi di concorrenza e di non discriminazione, difetto di istruttoria e carenza di motivazione”, con "illegittimo vantaggio per le strutture alberghiere a scapito delle numerose attività di locazione breve".
"La sentenza conferma ciò che Fare sostiene da sempre: la sicurezza non può essere una scusa per rallentare l’evoluzione del settore e caricare di responsabilità improprie chi lavora nel rispetto della legge", dichiara Elia Rosciano, presidente di Fare. "Non ci siamo mai opposti alle regole – afferma Rosciano – ma solo alle regole sbagliate. Oggi possiamo dire che la giustizia ci ha dato ragione".
Sono arrivate altre reazioni dal settore degli affitti brevi, Aigab, Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi, ha così commentato la notizia: "Siamo già in contatto con il Governo, e con il Viminale in particolare con il quale il dialogo non si è mai interrotto in questi mesi, condividendo il nostro know how al fine di validare con urgenza il riconoscimento degli ospiti da remoto tramite processi tecnologici come alternativa alla compresenza fisica in grado di garantire il riscontro dell’ingresso degli ospiti nelle case".
"Auspichiamo che il principio di proporzionalità ispiri l'agire di molte amministrazioni pubbliche locali - ha rimarcato Aigab - che hanno abusato della Circolare introducendo regolamenti che da oggi decadono, avendo nel frattempo causato malessere, costi e preoccupazioni a centinaia di migliaia di famiglie e imprenditori".
(Adnkronos) - Alta tensione tra Usa e Russia sugli sviluppi della guerra in Ucraina. Vladimir Putin "sta giocando con il fuoco", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post su Truth Social in cui ha ricordato all'omologo russo "che se non fosse stato per me, alla Russia sarebbero già successe cose molto brutte".
All'avvertimento della Casa Bianca è arrivata, per bocca del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, una replica che sa di minaccia: "Conosco solo una cosa davvero brutta, la terza guerra mondiale. Spero che Trump capisca questo!", ha scritto su X.
Intanto Trump, "sempre più frustrato" per i continui attacchi di Vladimir Putin in Ucraina e il mancato avanzamento nei colloqui di pace, starebbe valutando, secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal citando fonti informate, la possibilità di imporre sanzioni alla Russia questa settimana. Le misure non comprenderebbero nuove sanzioni bancarie, rivelano ancora le fonti citate dal Journal, ma includerebbero diverse opzioni per spingere il presidente russo a fare concessioni al tavolo negoziale, a partire dal cessate il fuoco di 30 giorni sostenuto dall'Ucraina e costantemente rifiutato dalla Russia.
Le stesse fonti però non escludono che alla fine Trump, che per settimane ha resistito alle pressioni di alleati internazionali e interni, come il senatore repubblicano Lindsey Graham che ha preparato un pacchetto bipartisan di durissime sanzioni, possa decidere di non imporre le nuove sanzioni. Interpellata dal giornale americano, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto: "Il presidente è chiaro sul fatto che vuole un accordo di pace negoziale, e sta intelligentemente tenendo tutte le opzioni sul tavolo".
Nei giorni scorsi, lo stesso Trump ha detto che "assolutamente" sta valutando possibili sanzioni, quando è esploso contro Putin: "Lo conosco da tanto tempo, sono sempre andato d'accordo con lui, ma sta mandato i missili contro le città e sta uccidendo persone e non mi piace - ha detto - siamo nel mezzo di negoziati e manda missili contro Kiev ed altre città, non mi piace per niente".
Le fonti vicine al presidente ribadiscono, però, come Trump si stia stancando dei negoziati e stia meditando di abbandonarli del tutto se non funzionerà la spinta finale. Una possibilità del genere sarebbe in netto contrasto rispetto alle promesse elettorali di essere in grado di concludere la guerra nei primi giorni di mandato.
In questi mesi, Trump abbia cambiato posizione più volte su Putin, usando parole dure nei suoi confronti, usando la minaccia delle sanzioni, ma anche allo stesso tempo parlando di ridurre le barriere commerciali con la Russia per aprire il Paese ad investimenti Usa. Ma le parole e toni duri usati domenica da Trump, che in fondo pensava che visto il loro rapporto Putin avrebbe messo fine al conflitto come favore personale, sembrano rappresentare per alcuni commentatori un punto di svolta.
"Sembra da queste dichiarazioni che il presidente Trump stia capendo chi è Putin - afferma William Taylor, ex ambasciatore Usa in Ucraina - la domanda è: è serio? sarà questo sufficiente ad adottare delle misure, delle sanzioni? La risposta è che sembra che Trump sia sul punto di concludere, o abbia già concluso, che l'ostacolo è Putin".
Bisogna in ogni caso non dimenticare che è invece certo il fatto che Trump non è un fan di Volodymyr Zelensky e che il tycoon riteneva che nuove sanzioni a Mosca potrebbero spingere il presidente ucraino a continuare il conflitto. Basti pensare che dopo l'attacco a Putin di domenica, Trump ha subito criticato anche Zelensky dicendo che "non fa nessun favore al suo Paese parlando nel modo in cui parla".
Infine, Trump in passato ha espresso la convinzione che nuova sanzioni alla Russia non limiterebbero la sua capacità bellica, compromettendo invece i tentativi di rilanciare i rapporti economici tra Washington e Mosca.
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(Adnkronos) - Massimo Ferrero manda in tilt Francesca Fagnani a Belve nella puntata del 27 maggio. L'imprenditore, ex presidente della Sampdoria, mette a dura prova la conduttrice, che deve fermarsi più volte per riprendere fiato dopo le risposte dell'ospite 'frizzante'. La situazione 'deraglia' quando Fagnani riferisce a Ferrero una frase detta dall'allenatore Marco Giampaolo.
"Sono rancoroso come un dio del Vecchio Testamento? Se ero un dio mica stavo qua... L'ha letta da qualche parte, non ha tutta st'intelligenza st'omo", dice Ferrero, innescando "la ridarella" della conduttrice, che deve impegnarsi per riprendere il controllo della situazione. "Siamo alla decima domanda, ne devo fare 90...", dice la giornalista.
"Sono un riccio, se mi dai fastidio ti pungo. Sono cattivissimo? Non è vero, è una cazzata. Dietro parlano male, davanti si inchinano... Io non sono furbo, sono intelligente. I furbi sono i 'piottari' che vogliono fregare 100 lire, un cappuccino... Io punto più in alto", dice Ferrero.
L'intervista prosegue a strappi, tra accelerazioni e frenate: "Detesto la sobrietà? Ma che vordì? Io c'ho la terza elementare, Francè... Ho una risata cimiteriale? Famme grattà, il cimitero... Ho fatto il ballerino di tip tap, se vuoi faccio un'esibizione: chiami la produzione, mi fai dà 10 sacchi e lo faccio...". "Che fatica...", sospira Fagnani, che nel corso della chiacchierata surreale viene chiamata "Ferragni" dall'ospite: "Mi chiamo Fagnani...". Le domande sulla parentesi della Sampdoria precedono il rush finale: "I tifosi mi odiavano? E' vero. Sono stato ingenuo, sono arrivato e ho detto che l'inno faceva schifo... Du' cojoni...". Fagnani tiene duro: "Sono provatissima".
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(Adnkronos) - C'è un 'nemico' per Mario Balotelli nel calcio? "Se proprio devo fare un nome...". A Belve, nella puntata del 27 maggio, l'attaccante risponde alle domande di Francesca Fagnani e, almeno in parte, vuota il sacco. "Chi non sopporto in campo? Sono troppi...", dice sorridendo. Messo alle strette, Balotelli accetta di fare un nome: "Brendand Rodgers, ex allenatore del Liverpool, mi sta troppo antipatico", ammette Supermario, che ai reds ha vissuto una parentesi poco brillante nella stagione 2014-2015, con Rodgers in panchina.
"Tra i calciatori c'è chi non posso vedere? Sì, non faccio i nomi... Non faccio queste cose", dice Balotelli. "Gli amici? Ho un ottimo rapporto con Boateng, Neymar, Materazzi... Marco mi ha picchiato? Non è vero, ha detto una cazzata...", dice. Tra i tanti aneddoti relativi alle 'balotellate', spicca quella legata al racconto di José Mourinho. Balotelli, unico attaccante a disposizione dell'Inter, viene ammonito nel primo tempo di un match chiave di Champions League. Mourinho passa l'intervallo a catechizzare il giocatore: "Non farti ammonire". Pronti, via e Balotelli rimedia subito il secondo giallo in avvio di ripresa: espulso. "Lui racconta sempre questa storia qua, ma José non racconta che al ritorno ho segnato un gol e ho fatto un assist", puntualizza.
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(Adnkronos) - Il centrosinistra scende in piazza per Gaza. L'appuntamento è per sabato 7 giugno a Roma per una manifestazione nazionale che chiede di "fermare il massacro del popolo palestinese". Oggi, martedì 27 maggio, Pd, M5S e Avs in una nota congiunta sottoscritta da Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno ufficializzato la mobilitazione e la piattaforma dell'iniziativa: sarà la mozione unitaria già presentata dai tre partiti in Parlamento. Più Europa non la sottoscrisse, ma ribadisce l'adesione alla manifestazione. "Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno. Una grande manifestazione nazionale per fermare il massacro del popolo palestinese", scrivono i leader di Pd, M5S e Avs.
"Una piattaforma chiara, inscritta nella mozione parlamentare che unitariamente abbiamo presentato in Parlamento. Facciamo appello a tutte e tutti coloro che sentono come insopportabile quello che sta succedendo: mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza”, sottolineano. Un'impostazione che però non convince Iv e Azione. Sia Italia Viva che Carlo Calenda chiedono di integrare la piattaforma con le richieste avanzate da Sinistra per Israele. "Ci sembra che siano un giusto completamento a quelle presentate oggi da Pd M5S e AVS. Ci uniamo alla richiesta di integrare quei punti negli intenti della manifestazione del 7 giugno", dice Calenda.
In Transatlantico risponde a stretto giro Fratoianni incrociato dai cronisti, e la risposta del leader di Sinistra Italiana è concisa: "No, non si cambia. La piattaforma è quella, è chiara e ampia, ben 11 punti". E anche dal Movimento arriva uno stop: "Evitiamo di annacquare e diluire i contenuti di quella piazza - spiegano fonti M5S- la cornice della piattaforma è la mozione unitaria". Testo su cui, ricordano i 5 Stelle, "Azione Iv si sono astenute mentre in Più Europa, Riccardo Magi ha votato a favore e Benedetto Della Vedova si è astenuto". E proprio Della Vedova in serata si è unito alla richiesta di Iv e Azione: "Trovo fondamentale che si aggiunga la condivisione delle istanze formulate da Sinistra per Israele in vista della manifestazione del 7 giugno".
I punti principali della mozione unitaria Pd-M5S-Avs su Gaza erano, innanzitutto, la richiesta al governo Meloni di riconoscere lo stato di Palestina. E poi il cessate il fuoco immediato a Gaza, la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, la fornitura di aiuti umanitari, il rispetto della tregua in Libano e il pieno rispetto del diritto internazionale. La sospensione delle forniture e compravendita di armi con Israele, sollecitare sanzioni in sede europea nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant.
I punti che Sinistra per Israele chiede di integrare nella piattaforma di Pd, M5S e Avs sono la richiesta della liberazione immediata di tutti i rapiti israeliani; l'esposizione sempre anche delle coccarde gialle dei rapiti; che sia espressa solidarietà attiva verso gli israeliani che si oppongono al governo e verso i palestinesi che si oppongono ad Hamas". Ed inoltre "che l'iniziativa affermi la necessità dello smantellamento di Hamas; la condanna del dilagante antisemitismo, anche quando si manifesta nelle forme dell'ostilità verso i singoli cittadini di Israele, rifiutando qualunque avallo al principio della colpa collettiva; il rilancio della prospettiva di pace con al centro la proposta di 'due popoli e due Stati'".
La richiesta, per il momento, non sembra possa essere accolta. Quanto al luogo in cui si terrà la manifestazione è ancora in ballo, in quanto diverse piazza a Roma sono già prenotate per altri eventi. Piazza del Popolo che era stata inizialmente individuata, ospita un concerto il 7 giugno. "Una piazza a Roma la troveremo", dice Fratoianni.
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(Adnkronos) - L'amministrazione Trump sta prendendo in considerazione l'imposizione - a tutti gli studenti stranieri che intendono seguire corsi negli Stati Uniti - di un controllo obbligatorio dei social media. Lo ha rivelato 'Politico', che ha preso visione di una comunicazione riservata del Dipartimento di Stato firmata dal segretario Marco Rubio. In preparazione a questa misura, le ambasciate e i consolati americani sono stati istruiti a sospendere temporaneamente la programmazione di nuovi colloqui per i visti studenteschi.
Il piano, se attuato, potrebbe rallentare drasticamente le procedure per il rilascio dei visti, con conseguenze significative per le università statunitensi che dipendono dagli studenti internazionali anche sul piano economico. La direttiva fa riferimento a ordini esecutivi che mirano a combattere il terrorismo e l’antisemitismo, ma non specifica quali contenuti sui social verranno considerati problematici. In passato, il controllo dei profili era stato limitato a studenti di ritorno, soprattutto coinvolti in proteste contro le azioni israeliane a Gaza.
Secondo 'Politico', molti funzionari del Dipartimento di Stato hanno espresso frustrazione per la vaghezza delle precedenti linee guida, lasciando incertezza su quali espressioni online possano attivare controlli più approfonditi, ad esempio la pubblicazione di una bandiera palestinese su X. La misura si inserisce in un contesto più ampio di stretta sull’immigrazione e critiche dell’amministrazione verso atenei considerati troppo indulgenti nei confronti di presunti episodi di antisemitismo.
(Adnkronos) - Elettricità Futura "esprime apprezzamento in merito alle proposte del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che nel suo intervento all'assemblea di Confindustria ha individuato nei contratti a lungo termine uno strumento efficace e già disponibile per realizzare il disaccoppiamento tra i prezzi di energie rinnovabili e gas". E' quanto si legge in una nota in cui l'associazione, che riunisce le principali aziende della filiera elettrica, afferma che "è pronta fin da ora a collaborare concretamente a questa e a tutte le altre soluzioni che potranno abbassare il costo dell'energia per famiglie e imprese, tra cui l’Energy Release".
Elettricità Futura ha accolto positivamente anche la posizione del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, che ha sottolineato come per abbassare il costo dell’energia per famiglie e imprese sia necessario anche aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, accelerando gli iter autorizzativi. Oggi in Italia sono già pronti oltre 150 GW di progetti per nuova capacità rinnovabile, spesso bloccati da lungaggini burocratiche delle regioni.
(Adnkronos) - Gli Stati Uniti hanno aggiornato il 'travel advisory' per l'Italia, portandolo a livello di 2 su 4, invitando i visitatori a "esercitare accresciuta attenzione a causa del terrorismo". Sul sito del dipartimento di Stato, risalente al 23 maggio, si legge che "c'è un rischio di violenza terroristica, tra cui attacchi terroristici e altre attività in Italia".
Da quanto trapela dal Viminale e apprende l'Adnkronos, non ci sono informazioni specifiche sull'organizzazione di eventi ostili sul nostro territorio. Come spesso ripetuto in questi mesi dal ministero dell'Interno il livello di allerta sul territorio nazionale è massimo dal 7 ottobre 2023, giorno del l'attacco di Hamas a Israele, e massima è l'attenzione riservata a tutti gli obiettivi e i luoghi ritenuti sensibili. Dunque, "l'allerta è massima ma senza allarmismi", precisano le stesse fonti.
Tra i potenziali obiettivi, sul sito del dipartimento di Stato americano vengono indicati luoghi affollati e simbolici, come attrazioni turistiche, centri di trasporto, mercati, edifici governativi locali, ristoranti, hotel, siti religiosi, scuole, parchi, aeroporti e aree pubbliche. Il Dipartimento di Stato consiglia ai viaggiatori di restare vigili, monitorare i media locali, preparare un piano d’emergenza e iscriversi al programma "Step" per ricevere allerte dall’ambasciata.
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