(Adnkronos) - La carne rossa fa male al cuore? "Potrebbe dipendere da chi ha finanziato lo studio". Lo ha rilevato una nuova analisi che in Usa ha messo in luce come alcuni studi sugli effetti del consumo di carne rossa hanno collegamenti con l'industria e avevano "maggiori probabilità di riportare risultati favorevoli" rispetto a quelli non finanziati dal settore. La revisione è stata pubblicata sull''American Journal of Clinical Nutrition'. "E' l'ennesimo esempio di come gli studi legati all'industria alimentare possano influenzare il modo in cui le persone comprendono, e potenzialmente fraintendono, le conseguenze sulla salute di ciò che mangiano", commenta un editoriale 'New York Times' che riporta il lavoro. Secondo la nuova analisi gli studi finanziati dall'industria della carne rossa "avevano quasi una probabilità 4 volte più alta di riportare risultati cardiovascolari favorevoli o neutri dopo il consumo di carne rossa non lavorata rispetto agli studi senza tali correlazioni". Domani si celebra l'Hamburger Day, la giornata internazionale dedicata a uno dei piatti iconici americani ma diventato ormai un classico anche in Italia.
"Precedenti ricerche finanziate dall'industria dello zucchero, ad esempio, hanno minimizzato la relazione tra zucchero e condizioni di salute come obesità e malattie cardiache. E studi finanziati dall'industria dell'alcol hanno suggerito che un consumo moderato di bevande alcoliche potrebbe essere parte di una dieta sana", ricorda il 'New York Times'. Ma cosa hanno analizzato gli scienziati in questa nuova revisione? Miguel López Moreno, ricercatore dell'Università Francisco de Vitoria in Spagna, ha guidato la nuova analisi, "Volevamo vedere se problemi simili si verificassero con la ricerca scientifica sulla carne rossa non lavorata. Le carni lavorate come pancetta e salsiccia sono state costantemente collegate al rischio di malattie cardiache, ha affermato, ma le prove per le carni rosse non lavorate - come bistecche e costolette di maiale - hanno portato a risultati contrastanti", ha spiegato.
La scienza alimentare ha ampiamente sottolineato che il consumo di grassi saturi, abbondanti nella carne rossa, è associato a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. La nuova revisione ha analizzato 44 studi clinici pubblicati tra il 1980 e il 2023, i lavori hanno esaminato in che modo il consumo di carne rossa non lavorata possa influenzare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nei partecipanti, anche misurando i livelli di colesterolo, pressione sanguigna e trigliceridi. I 44 studi, metà dei quali condotti negli Stati Uniti, hanno coinvolto adulti che hanno consumato carne rossa non lavorata o una dieta di confronto per diverse settimane o mesi. Alcuni studi hanno coinvolto adulti sani, mentre altri si sono concentrati su soggetti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari, come il colesterolo alto o l'obesità. Dei 44 studi analizzati dagli scienziati, 29 hanno ricevuto finanziamenti da gruppi industriali legati al settore della carne rossa, come la National Cattlemen's Beef Association e il National Pork Board. I restanti 15 studi sono stati finanziati da sovvenzioni governative, istituzioni accademiche o fondazioni no-profit, senza alcun legame con l'industria.
Il team guidato da Moreno ha svelato che gli studi finanziati dall'industria della carne rossa "avevano quasi quattro volte più probabilità di riportare risultati cardiovascolari favorevoli o neutri dopo il consumo di carne rossa non trasformata rispetto agli studi senza tali correlazioni". Tutti gli studi finanziati in modo indipendente hanno riportato "esiti cardiovascolari peggiorati o neutri, mentre quelli finanziati dall'industria hanno riportato esiti favorevoli o neutri".
La nuova revisione fotografa "un quadro confuso per i consumatori" quando una persona "legge una serie di studi che analizzano un argomento ma i risultati sono diversi, può essere difficile capire a cosa credere", ha affermato Deirdre Tobias, professoressa associata di Medicina dell'Harvard Medical School. "Questi risultati divergenti potrebbero essere derivati dal modo in cui gli studi sono stati impostati in origine", ha commentato sempre Tobias in un editoriale per l'American Journal of Clinical Nutrition che accompagnava il nuovo studio.
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(Adnkronos) - Papa Leone XIV ha ricevuto in udienza il Napoli, per congratularsi con gli azzurri dopo la vittoria dello scudetto: "Una grande festa per la città di Napoli. E proprio su questo - ha spiegato il pontefice, nel corso dell'incontro in Vaticano - vorrei fare con voi una riflessione. Vincere il campionato è un traguardo che si raggiunge al termine di un lungo percorso, dove ciò che conta di più non è l’exploit di una volta, o la prestazione straordinaria di un campione. Il campionato lo vince la squadra, e quando dico squadra intendo sia i giocatori, sia l’allenatore con tutto il team, sia la società sportiva. Perciò, sono contento di accogliervi adesso, per mettere in risalto questo aspetto del vostro successo, che ritengo il più importante. E direi che lo è anche dal punto di vista sociale. Sappiamo quanto il calcio sia popolare in Italia e nel mondo. E allora, anche sotto questo profilo, mi sembra che il valore sociale di un avvenimento come questo, che supera il fatto meramente tecnico-sportivo, è l’esempio di una squadra che lavora insieme, in cui i talenti dei singoli sono messi al servizio dell’insieme".
Durante l'incontro, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha donato a Prevost la maglia numero 10 del Napoli, considerata un simbolo di leadership e capacità creativa, con gli autografi della squadra che ha vinto lo scudetto.
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(Adnkronos) - Domani si celebra l'Hamburger Day, la giornata internazionale dedicata a uno dei piatti 'Made in Usa' più iconici, adottato da anni anche nei gusti degli italiani. Oggi però la sfida del burger è anche con il suo 'gemello' sintetico, come spiega all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di Nutrizione Umana dell'Università Lum. "Si chiama carne coltivata, ma è anche conosciuta come carne sintetica o 'carne in vitro'. Definizioni diverse per indicare una tipologia di carne prodotta mediante estrazione dall'animale vivo di cellule staminali che poi verranno coltivate in laboratorio. In realtà, oltre alla carne - puntualizza lo specialista - di sintetico si può trovare pure il pesce e il latte, cibi composti con ingredienti di sintesi, fabbricati con tecnologie di riproduzione cellulare o di sintesi proteica".
"Sul piano teorico - illustra Minelli - alla carne sintetica possono essere riconosciuti alcuni vantaggi se si considera che i processi di coltura, proprio perché effettuati in condizioni di sterilità, non richiedono antibiotici e, dunque, non comportano rischi di antibioticoresistenza, tutt'altro che infrequenti in zootecnia. D'altro canto, è intuitivo che la carne coltivata sia decisamente meno esposta al rischio di infezioni batteriche o virali che, invece, possono colpire gli animali in allevamento, non si associa ai pericoli connessi a pesticidi e fungicidi presenti nei mangimi, né porta ad eventuali spillover o zonosi. Ulteriore elemento da considerare è il contenuto in grassi dei prodotti sintetici che può mantenersi entro i livelli raccomandati, sostituendo completamente i grassi saturi con grassi migliori come gli omega 3".
Tuttavia, "per quanto i due tipi di carne mostrino una composizione simile per contenuto energetico, grassi e proteine energia, lo stesso non avviene per i caratteri organolettici e per il contenuto in micronutrienti come vitamine e composti bioattivi tra cui la carnitina, il coenzima Q10 o il glutatione, sostanze che nell'animale al pascolo sono presenti in modo significativo", chiarisce Minelli. Elemento importante che ancora manca per una valutazione più complessiva degli effetti del cibo in provetta "è sapere se la carne sintetica, introdotta nel nostro organismo e che arriva nel nostro intestino, sia digeribile alla stessa maniera di quella normale, quali sono i suoi percorsi metabolici e se sia in grado di modulare in maniera adeguata le funzioni strategiche del nostro microbiota, la cui composizione e attività metabolica risultano fortemente dipendente da quello che mettiamo a tavola", conclude l'esperto. L'Italia è stato il primo paese al mondo a vietare la tecnologia alimentare dietro la 'carne sintetica', una decisione presa nel 2023.
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(Adnkronos) - Le imprese italiane sono esposte a rischi crescenti: dalla perdita della deducibilità dei costi, a pesanti sanzioni amministrative fino alla responsabilità penale, spesso a causa di comportamenti illeciti posti in essere – anche all'insaputa dell'impresa stessa – dai propri fornitori. In questo contesto, la diligenza massima esigibile richiesta dalla giurisprudenza non è più un’opzione, ma un obbligo operativo. E’ per rispondere a questa urgenza che nasce Kyp-Know your partner, la nuova piattaforma digitale italiana che ridefinisce gli standard di compliance operativa nel monitoraggio e nella selezione dei fornitori e dei propri partner. Ideato a partire dall’esperienza di un team di professionisti con esperienza pluriennale in ambito legale, tributario e del diritto d’impresa, Kyp è pensato per offrire alle imprese – di ogni settore e dimensione – uno strumento agile e affidabile per conoscere, selezionare e monitorare in modo consapevole e continuo fornitori e partner commerciali. (VIDEO)
Alla base del progetto c’è un approccio innovativo: trasformare la ‘compliance formale’ in vero vantaggio competitivo, offrendo la certezza del dato (costantemente aggiornato), la chiarezza dei report e la tracciabilità assoluta delle verifiche, così da potersi distinguere per affidabilità sul mercato e fronteggiare con serenità qualsiasi controllo o accertamento. “Il rischio legato alle cosiddette società ‘cartiere’ e alle false fatturazioni - commenta Marco Sartori, ceo dell’azienda - rappresenta oggi una delle minacce più gravi e pervasive per la tenuta economica e la reputazione delle aziende italiane. Non si tratta più solo di evitare l’illecito: anche chi opera in buona fede può trovarsi coinvolto in accertamenti milionari semplicemente per non aver condotto verifiche approfondite sui propri fornitori”.
Il cuore di Kyp è il modello proprietario Kyperalgorithm, validato scientificamente dal team del dipartimento Bidsa dell'Università Bocconi (Bocconi Institute for Data Science and Analytics). Questo algoritmo analizza e valuta il profilo di rischio di ogni impresa in modo oggettivo, incrociando e pesando dimensioni organizzative, economico - patrimoniali, finanziarie, reputazionali e di compliance. Il risultato è molto più di un semplice ‘indice di affidabilità’: è una vera e propria ‘fotografia dinamica’, che si aggiorna costantemente e segnala ogni anomalia rilevata. La piattaforma si distingue per un ecosistema tecnologico unico, che integra intelligenza artificiale e machine learning per la valutazione automatica degli indicatori di rischio, blockchain per assicurare la data certa, l’immutabilità e la tracciabilità di ogni singolo dato e documento, e algoritmi certificati e costantemente aggiornati grazie a un osservatorio giurisprudenziale interno che monitora i casi più recenti di società fraudolente. Questi elementi, uniti alla collaborazione con istituzioni universitarie e a un team di compliance e IT di alto profilo, conferiscono a Kyp elevati standard di sicurezza, precisione e trasparenza, rendendola la piattaforma di riferimento per la verifica della supply chain.
“Kyp offre una serie di vantaggi distintivi che lo rendono particolarmente efficace nella gestione dei fornitori, assicurando un controllo continuo e automatizzato grazie all’integrazione di dati ufficiali aggiornati in tempo reale”, prosegue Sartori, che aggiunge: “Questo sistema fornisce informazioni certe, report completi e pronti all’uso, facilmente integrabili nei processi aziendali, un sistema che evolve con le esigenze del mercato e si aggiorna in base ai più recenti sviluppi normativi e giurisprudenziali”.
Sono sei le funzionalità chiave. 1) Last available data (lad): Kyp è partner di Infocamere e utilizza i dati più recenti acquisiti direttamente dalla Camera di commercio. 2) Blockchain e tracciabilità: ogni report è certificato, unico, immodificabile e dotato di data certa così come il flusso dati che lo ha generato. 3) Monitoraggio continuo: alert automatici su variazioni di bilancio, amministratori o eventi societari critici. Il sistema consente un controllo in tempo reale, continuo e proattivo, garantendo l’identificazione tempestiva di cambiamenti che possono incidere sulla compliance. 4)Verticalità sui rischi: a differenza di altri DP, Kyp nasce con l’obiettivo di analizzare i rischi legali e fiscali con indicatori mirati prevedendo dati di matrice finanziaria come optional. 5) Sistema antifrode potenziato: metodologie statistiche proprietarie per individuare le società più rischiose, con un livello di precisione superiore agli standard di mercato. 6) Integrazione con indici finanziari e reputazionali: per una valutazione a 360°, utile sia per la compliance sia per le scelte commerciali e strategiche.
A queste funzionalità si aggiungono ulteriori benefici, come la proposta di dati e indici finanziari, alcuni dei quali proprietari, al fine di offrire una panoramica completa e approfondita delle caratteristiche economiche, patrimoniali e finanziarie delle società valutate. Oltre ai dati societari e finanziari, la piattaforma aggrega anche informazioni di natura reputazionale, come adverse media, pep (persone politicamente esposte), enforcement e soe (state owned enterprises), fornendo così una visione completa e affidabile dei propri partner.
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(Adnkronos) - Toto-tracce al via per la prima prova scritta di italiano alla maturità 2025. I maturandi continuano a scommettere su D’Annunzio: un ‘all-in’ rischioso che in passato non ha mai premiato. Riprendono quota, - anche se non hanno ancora raggiunto posizioni di vertice, Montale e Calvino, come anche una traccia sul futuro della Chiesa o sull’Europa. E secondo l'indagine condotta da Skuola.net l’Intelligenza artificiale per molti è “quasi” una certezza.
La maturità è come il Conclave: si entra Papa e si esce cardinale. Questa è la sorte che negli ultimi anni è toccata a Gabriele D’Annunzio: costantemente grande favorito della vigilia ma poi sempre ignorato, se non per una comparsa nella prova suppletiva del 2023. Che quest’anno sia la volta buona? I maturandi continuano a crederci, in modo sempre più intenso. E, perciò, le quotazioni del 'vate' sono alle stelle.
Insieme all’autore abruzzese ci sono altri due nomi 'pesanti': Luigi Pirandello e Giuseppe Ungaretti. Questi ultimi affetti, tuttavia, dal problema opposto: sono già stati proposti nel 2024. Un bis a distanza ravvicinata è riuscito solo a Dante, che comunque ha dovuto aspettare un anno per ripresentarsi. Improbabile la loro uscita. Sono, però, in risalita dei nomi più probabili, proprio perché mancano da qualche anno, come quelli dei 'due' Italo. Svevo non viene proposto, infatti, dall’esame del lontano 2009 e tra i maturandi sta lentamente prendendo piede l’ipotesi di un suo coinvolgimento nell’edizione di quest’anno: a pensarla così è il 23% dei rispondenti. Sempre in questa categoria, poi, risulterebbe molto apprezzata anche una traccia su Italo Calvino: il quarantesimo anniversario dalla morte dell’autore lo porta sul terzo gradino del podio, indicato da 1 studente su 6.
Appena sotto troviamo invece Primo Levi che, vista anche la ricorrenza degli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, dove fu prigioniero, prende sempre più quota come spunto per una delle tracce. Chiaramente il toto-tracce non si limita agli autori, che riguardano solamente due delle sette tracce possibili alla prova scritta di italiano. Altri due spunti riguardano l’attualità, con il sempreverde dibattito sull’Intelligenza artificiale e la questione sul futuro della Chiesa che, dopo la recente scomparsa di Papa Francesco, entra di prepotenza tra i pronostici dei maturandi. Sulla carta quest’ultima ipotesi è possibile, anche se dobbiamo ricordare che lo scorso anno il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara scelse le tracce a marzo, come lui stesso ha dichiarato a Skuola.net, e quindi questa soluzione, per essere presa in considerazione, richiederebbe una riapertura, comunque concessa, dei processi decisionali oppure che fosse già stata contemplata indipendentemente dalla morte del Pontefice, magari alla luce del suo stato di salute.
L’esperienza del passato, però, allontana lo scenario: nel 2005, ad esempio, la scomparsa di Papa Giovanni Paolo II, peraltro, nello stesso periodo dell’anno non portò ad una traccia di questo tipo. Ma a quel tempo il plico che conteneva i temi era cartaceo e aveva dei tempi di stampa che andavano rispettati, oggi è digitale e quelle necessità di pianificazione non esistono più…vedremo. Le restanti tre tracce delle sette totali riguardano altri ambiti, ricollegabili alla storia o ai grandi temi del genere umano. In questo caso, c’è una triade di grandi temi che sono favoriti e riguardanti il futuro, la pace e la memoria. Una memoria che sicuramente si basa su anniversari 'pesanti' come gli 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, con le relative implicazioni in termini di fine dei totalitarismi e dei leader che li incarnavano. O come i 75 anni della dichiarazione di Schuman che ha dato il via al processo di unificazione europea.
“Esaminando le ultime venti maturità, grossomodo un anno ogni due c’è una traccia che in qualche modo richiama all’Europa - osserva Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - e l’ultima volta è capitato proprio nel 2023, con un testo di Mazzini che auspicava una giovine Italia in una giovine Europa. Quindi il 2025 potrebbe essere l’anno buono per un ritorno di questo tema”.
Ci sono, infine, degli argomenti che restano sempre nelle prime posizioni del totoesame mese dopo mese: la violenza di genere, sia alla luce dei recenti fatti che hanno coinvolto giovani ragazzi sia del protocollo di intesa tra il Mim e la fondazione Giulia Cecchettin, e la guerra nell’attuale scenario internazionale, fatta sia di armi che di dazi secondo la visione trumpiana del mondo. Manca poco e scopriremo chi o cosa ci sarà o non ci sarà: in questa categoria sicuramente vanno ascritti Manzoni e Leopardi, gettonatissimi ma improbabili come protagonisti di una proposta di analisi del testo che li riguardi, visto che l’ultima riforma della maturità parla di opere prodotte nel post unità d’Italia. Sarebbe una gran sorpresa come quella di Dante, avvenuta vent’anni fa.
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(Adnkronos) - "Oggi l'Italia si presenta credibile davanti a un quadro economico e finanziario di estrema difficoltà. Abbiamo restituito centralità al nostro Paese''. Così la premier Giorgia Meloni parlando all'Assemblea di Confindustria a Bologna.
"In questa nazione ci sono anche problemi strutturali e la questione più urgente" da affrontare con "serietà e senza timore è il nodo del costo dell'energia", ha detto Meloni (questione posta nel suo intervento anche dal presidente di Confindustria), assicurando che "sulla materia energetica siamo sempre aperti a suggerimenti, idee nuove, proposte serie. C'è bisogno della collaborazione di tutte le persone di buona volontà. La porta del governo su questa materia è e rimane sempre aperta''.
Davanti agli industriali la presidente del Consiglio ha parlato anche di dazi e Ue. "L'Europa abbia il coraggio di rimuovere quei dazi interni che si è autoimposta in questi anni", ha chiesto la premier.
"La mia amica Roberta Metsola ha detto che il Parlamento europeo è dalla nostra parte. Sarò onesta. Questo dipende dalle maggioranze che si formano di volta in volta, ma sicuramente tu sei stata dalla nostra parte e sei dalla nostra parte... E quindi grazie davvero", le parole rivolte alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola presente tra gli ospiti in sala.
Sull'ex Ilva ''il governo continuerà a fare la sua parte e sono certa che ognuno farà la sua parte. C'è bisogno che tutti gli attori diano una mano e non ci siano attori che preferiscano mettere i bastoni tra le ruote: credo tutti comprendano cosa c'è in ballo", ha detto la premier.
(Adnkronos) - “L’articolo 1 della Carta del 48 afferma che la sovranità appartiene al popolo. Una cosa che ci appartiene dobbiamo usarla altrimenti rimane impolverata in un cassetto. E come la si usi? La democrazia è una sorta di animale che non esiste in natura, è una creatura con tre zampe. Esistono strumenti di democrazia indiretta, cioè il voto alle politiche o alle amministrative per eleggere un sindaco o un parlamentare. Esistono strumenti di democrazia diretta, tra questi il principale è il referendum con cui il cittadino non delega ad altri la decisione ma decide, si impadronisce della decisione". Lo afferma il costituzionalista Michele Ainis in una lunga intervista rilasciata a Collettiva secondo il quale rinunciare agli strumenti di democrazia diretta come i referendum significa rinunciare alla Costituzione e se un pubblico ufficiale induce all’astensione commette un reato.
"La terza zampa di questo animale fantastico è la democrazia partecipativa, è l’iscrizione alla Cgil oppure ad Amnesty International o una qualunque associazione per promuovere delle piattaforme politiche. Quindi tutti e tre questi strumenti hanno bisogno di un ruolo attivo di cittadino e cittadine - continua il docente universitario ed editorialista - Se il cittadino e la cittadina rinunciano a questo ruolo rinunciano alla Costituzione”.
“In ogni caso, - conclude Ainis - sono preoccupato, tanto più che assistiamo a un sostanziale silenzio della televisione pubblica sull’appuntamento dell’8 e 9 giugno. Per questo credo che spingere la gente a ritrovare la voglia di partecipare sia assolutamente fondamentale. Il rischio dello stare a casa e della delega a prescindere è pericolosissimo".
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(Adnkronos) - Emma Marrone racconta di aver sviluppato un'abilità: "Leggere i volti dei medici". E' successo quando doveva ancora compiere 25 anni. "Stavo benissimo, avevo accompagnato un'amica dalla ginecologa e mentre eravamo lì mi hanno detto: ma perché non fai una visita anche tu? Faccio questa visita e lì vedo il volto della dottoressa mutare. 'Non voglio allarmarti, ma vedo qualcosa che non mi convince. Ti consiglio di ascoltare un altro parere', le sue parole".
Quello che succederà dopo è noto, perché la cantante non ha mai tenuto segreto il suo tumore ovarico. Ma oggi ripercorre quei giorni dal palco di 'Ieo con le donne', l'evento che l'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano dedica ogni anno all'ascolto delle sue pazienti. Emma lo aveva promesso in un video di 9 anni fa che avrebbe condiviso la sua storia con altre donne che hanno vissuto esperienze simili alle sue e ha mantenuto la parola.
Il suo racconto torna ai giorni della diagnosi: "Mi ricordo la sensazione, è come se da quel momento mi fossi estraniata dal mio corpo. Il mio problema non era quello che stava succedendo nel mio corpo, il mio problema era salvare i miei genitori prima che salvare me stessa, era questo il mio piano 'malefico', perché ho visto mia mamma e mio papà invecchiare di cent'anni di colpo, li ho visti cadere in mille pezzi. Poi è partita una pratica infinita, perché la situazione era abbastanza importante".
"La rabbia mi ha salvato - racconta Emma, bellissima in blazer e jeans, e "particolarmente emozionata", come da lei stessa ammesso - Non sono una abituata a piangersi addosso. Poi in verità, ragazze, c'è stata tanta paura di non farcela. Eppure la rabbia mi ha spinto sempre a dire alla malattia 'non puoi vincere tu'".
Dopo quel primo contatto con la ginecologa dell'amica, è il momento di parlarne in famiglia. "Sono tornata a casa da mamma e da papà, ho detto loro di essere andata a fare questa visita per caso e la dottoressa mi ha detto che devo vedere qualcun altro. Ma in che senso?", è stata la prima reazione. Incassato il colpo, mamma Maria ed Emma sono seduti davanti al ginecologo di famiglia, papà Rosario in sala d'attesa. "E lì si è fatta brutta - racconta la cantante - ho rivisto lo stesso sguardo. E' entrato anche mio papà e il medico ha detto: 'Rosario, Maria, le cose non sono per niente belle'. Si parlava di isterectomia su una ragazza di 25 anni e mio padre diceva 'no, non è possibile'. Quindi abbiamo iniziato a viaggiare, ad ascoltare tanti pareri, perché lui voleva trovare il modo di salvarmi sotto tutti i punti di vista".
"Sono finita a Roma - continua Emma - e ho fatto un intervento che è durato 6-7 ore, perché oltre a cercare di togliere questa massa importante, dovevano capire se c'erano focolai, metastasi. Mi hanno sminuzzata pezzetto per pezzetto. E poi è iniziata la mia vita, forse. Una vita strana, per assurdo. E' iniziata la mia carriera, perché avevo deciso proprio che io non ero quel corpo, io non ero quel cancro. Io ero una ragazza giovane che voleva fare carriera, cantare, essere famosa. E volevo vivere". Il cancro "è stato un ospite importante da debellare - ammette - io pensavo di averla chiusa lì e invece mi ha torturato per 10 anni, questo maledetto", sorride. "Ogni volta che dovevo fare qualcosa di figo, arrivava lui. Mi aspettava. Devi fare qualcosa? Aspetta che arrivo. Però l'atteggiamento è sempre stato quello: io non sono quel corpo, non sono quella malattia. Io sono la mia testa, la mia rabbia. Sono la mia famiglia, i miei amici che sono stati un cuscinetto emotivo importante". "Lui", il tumore, "ogni volta che arrivava, si portava via un pezzo importante di me. E infatti io adesso mi definisco un 'minotauro': metà donna e metà campo di battaglia".
Emma tiene a ribadirlo: "Il cervello, la testa può aiutare molto. Il fatto di non cedere, di non mollare, anche se ci sono stati dei momenti difficili, delicati. Non dovete mai mollare", dice rivolgendosi alla platea delle pazienti Ieo. "Anche quando ci sono quelle giornate in cui viene da dire 'perché tutte a me?', in realtà pensate che siamo tante, purtroppo. Ma siamo anche in tante che ce la facciamo e dobbiamo continuare ad essere sempre di più, grazie all'aiuto della ricerca che è fondamentale. Anche i medici, il modo in cui trattano la paziente può essere un aiuto in più. A volte mi sono sentita trattare come un numero e a volte invece sono finita nelle mani di medici che mi hanno fatto sentire come se fossi loro figlia e questo mi ha aiutato molto, la sensazione di non essere una patologia, un referto medico, ma di essere parte di una battaglia condivisa col mio medico mi ha aiutato molto. L'empatia e il rispetto per il malessere altrui, per la malattia dell'altro, credo possa in un certo senso infondere coraggio, perché poi siamo pronti a fare qualsiasi cosa, a prendere qualsiasi cura. Ma abbiamo bisogno anche della cura più importante, che è l'amore e il rispetto per il nostro dolore".
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(Adnkronos) - È partita da Vienna e Ginevra la campagna di promozione in Europa del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop. Gli scenari che si delineano per la filiera nel 2025 guardano innanzitutto all’estero, per incrementare l’export e diffondere la conoscenza dell’unicità della Bufala Campana Dop, insieme al Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop, partner del progetto. E si punta in particolare sul vecchio continente. Sono previsti da un lato seminari esteri con il coinvolgimento di ambasciate, consolati e uffici Ice e dall’altro iniziative con operatori del settore, con l’obiettivo di conquistare nuove fasce di consumatori e consolidare il consumo in Paesi chiave, attraverso eventi, campagne pubblicitarie e attività di degustazione mirate. Un investimento mirato per conquistare l’Europa, che assorbe la gran parte dell’export della Bufala Dop.
Il primo appuntamento si è tenuto il 22 maggio a Vienna, con un seminario a Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata italiana in Austria. Il 26 maggio ci si è spostati a Ginevra, negli spazi dell’Hotel President Wilson, per un nuovo appuntamento del tour, organizzato in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Ginevra, guidato dalla Console Nicoletta Piccirillo, con il supporto dell’ufficio Ccis di Ginevra e l’ufficio Ice di Berna, rappresentato dal direttore Samuele Porsia, il cui intervento ha aperto l’evento. La sinergia con il Consolato è il segnale dell’attenzione istituzionale alle eccellenze italiane e ha consentito di organizzare un intenso programma di attività. L’evento si è rivelato un percorso guidato tra i territori di produzione della mozzarella e della ricotta di bufala campana, ma anche un’occasione di divulgazione dell’impatto sociale ed economico delle due Dop. Le iniziative sono rivolte a operatori del settore, a consumatori e giornalisti. Altre tappe sono previste fino all’autunno in Belgio, Olanda, Francia e Germania.
“In un contesto internazionale di grande incertezza - commenta Domenico Raimondo, presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana Dop - abbiamo deciso di puntare sull’Europa innanzitutto per rafforzare la conoscenza di questi due prodotti simbolo del Made in Italy e promuoverne il consumo nei mercati europei con il maggiore potenziale di crescita. Oggi più che mai è necessario delineare strategie efficaci per affrontare i rapidi cambiamenti in atto e ringrazio tutte le autorità che rappresentano l’Italia all’estero per la preziosa collaborazione offerta, segno che il Sistema Paese sa fare rete”.
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