
Giulia De Lellis ha raccontato sui social com'è andato l'allattamento post gravidanza. L'influencer diventata da poco mamma della piccola Priscilla, nata dall'amore con il rapper Tony Effe, ha confidato di essere stata "sfortunata" e di aver allattato la sua bambina per poche settimane.
"Io sono stata proprio sfigata, ve l’avevo mezzo accennato, con l’allattamento. Ho avuto una mastite devastante, purtroppo il latte mi è andato via subito dopo. Quindi non è che ho allattato tantissimo, neanche un mese, tra una cosa e l’altra", ha spiegato De Lellis. L'influencer infatti aveva raccontato di aver avuto una febbre da mastite, un'infiammazione al seno comune nel post partum: "Sono rimasta a letto una settimana con 39 di febbre".
Un argomento delicato, quello dell'allattamento, che le sta molto a cuore: "L’allattamento è un argomento immenso di cui si parla ancora poco secondo me. Forse perché ogni storia è estremamente personale e parlarne è molto complicato".

E' morto a 82 anni Cesare Cursi, senatore di Alleanza nazionale e sottosegretario nei governi Berlusconi. "Con profonda commozione noi familiari annunciamo la scomparsa del Senatore Cesare Cursi, figura di alto profilo istituzionale e uomo di raro equilibrio umano e professionale", si legge in una nota dei familiari.
"Nato a Roma nel 1942, laureato in Giurisprudenza e avvocato cassazionista, Cesare Cursi ha dedicato l’intera vita al servizio delle istituzioni e del Paese. La sua esperienza parlamentare, maturata tra la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica, lo ha visto protagonista attento e rigoroso in alcune delle sfide più delicate della politica italiana. Ha ricoperto incarichi di governo di grande responsabilità: Sottosegretario ai Trasporti e Sottosegretario alla Salute, ruoli nei quali ha saputo coniugare competenza tecnica, visione politica e profondo senso dello Stato. Nel corso della sua attività parlamentare è stato inoltre Presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo, distinguendosi per la serietà e la capacità di dialogo con tutte le forze politiche e sociali".
"Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa quanto alla competenza si unissero doti personali altrettanto rare: sobrietà, discrezione, senso del dovere, attenzione sincera alle persone. La sua vita testimonia il valore di una politica svolta con rigore, rispetto e spirito di servizio — valori oggi più che mai preziosi. Ci lascia l’eredità di un impegno civile vissuto senza clamore, ma con straordinaria determinazione e coerenza. Il suo ricordo continuerà a vivere negli affetti della famiglia e in quanti hanno potuto apprezzarne la serietà, l’intelligenza e la profonda umanità". Lascia 2 figli e 3 nipoti.

Evacuata oggi, sabato 15 novembre, la sede di Bfmtv a Parigi dove le trasmissioni sono state sospese per ragioni di sicurezza dopo che è scattato un allarme bomba. Lo ha reso noto la stessa emittente francese sul suo account X, precisando che "i nostri team stanno lavorando per riprendere la programmazione al più presto possibile".
Secondo fonti di polizia citate da 'Le Parisien', l'allarme è scattato dopo la segnalazione sulla presenza di un ordigno. Gli artificieri sono sul posto.

Briga e Arianna Montefiori diventeranno genitori di una femminuccia. Ospite a Verissimo oggi, sabato 15 novembre, la coppia ha raccontato le emozioni dei primi mesi e il lungo percorso affrontato prima di riuscire a coronare il loro sogno di diventare genitori.
"Ancora non riesco a realizzarlo, aspettavamo questo momento da tanto tempo", hanno detto i due nel salotto di Silvia Toffanin. "Stavamo provando a realizzare questo sogno da tanti anni, volevo solo costruire una famiglia", ha detto Arianna. Gli anni passavano, e nonostante i numerosi tentativi il risultato era sempre lo stesso: "Abbiamo dovuto fare delle analisi per accertarci che andasse tutto bene, non c'era nessuna problematica e quindi non capivamo quale fosse il problema. Ci siamo fatti dare un piccolo aiuto, abbiamo fatto la primissima cosa che si fa, quello meno invasiva ed eccoci qua", ha raccontato l'attrice, visibilmente emozionata.
Una speranza coltivata per cinque anni: "Siamo stati tranquilli, noi sapevamo non potevamo essere grandi impedimenti. Avevamo tanta fiducia nel processo, queste cose possono anche compromettere la coppia, ma il nostro rapporto è forte", ha raccontato il cantante Briga.
La coppia ha rivelato che la gravidanza era iniziata come gemellare, poi purtroppo un "feto si è assorbito": "Abbiamo un angioletto che ci protegge. Non l'ho vissuta con serenità perché mi sentivo già mamma di due bambini, sono stata molto male. Però, ho parlato con il medico e col tempo mi sono tranquillizzata", ha raccontato Arianna.
Poi, il gender reveal in esclusiva a Verissimo: Mattia e Arianna diventeranno figli di una femminuccia: "Dovrebbe nascere ad Aprile", hanno detto i due genitori.

Non è indagata la maestra che per prima ha tentato di salvare il piccolo Leonardo Ricci, il bimbo di due anni morto dopo essere rimasto soffocato perché impigliato con il giubbotto a un ramo nel giardino dell'asilo 'Ambarabà ciccì coccò' di Soci, frazione del comune di Bibbiena, in provincia di Arezzo. Lo precisano fonti della procura aretina, che sta cercando di chiarire come sia stato possibile che un gioco all'aperto si trasformasse in una tragedia, secondo quanto appreso dall'Adnkronos.
La donna, che non era ancora in servizio al momento dell'incidente, si è accorta del bambino in difficoltà appena arrivata nella struttura mercoledì 12 novembre. Si è precipitata nel boschetto dei giochi, lo ha liberato e ha dato il via immediato ai soccorsi. Nonostante la rapidità dell'intervento, per il piccolo non c'è stato nulla da fare. La procura ha spiegato che non si ravvisano, neppure in via ipotetica, profili di colpa a suo carico: non aveva ancora assunto la responsabilità della classe e non era addetta alla vigilanza in quel momento.
Restano invece cinque le indagate, tutte donne, educatrici e figure amministrative[1] della cooperativa Koinè, che gestisce l'asilo. Sono profondamente scosse dall'accaduto e la stessa Koinè ha annunciato l'avvio di una commissione interna per contribuire a chiarire ogni passaggio. Gli avvisi di garanzia, ricordano gli inquirenti, hanno funzione garantista e non implicano alcuna responsabilità accertata. Avvisi in questo caso peraltro necessari per eseguire l'autopsia sul corpicino del bimbo.
La pubblico ministero Angela Masiello e la procuratrice Gianfederica Dito stanno lavorando su due fronti: la vigilanza sul bambino, per verificare se il numero di educatrici fosse adeguato e se l'attenzione fosse sufficiente in uno spazio tanto ampio; la sicurezza del giardino esterno, ora sotto sequestro, un'area verde con arbusti ritenuti fino a ora innocui ma che si sono rivelati insidiosi. Quel piccolo bosco, pensato come luogo esplorativo e didattico, si è trasformato per Leonardo in un labirinto pericoloso. Le magistrate avrebbero in programma anche un sopralluogo nell'asilo.
Martedì 18 novembre il medico legale Mario Gabbrielli riceverà l'incarico per l'autopsia, che sarà eseguita in giornata per accelerare i tempi e permettere alla famiglia di celebrare le esequie il prima possibile. Le indagate potranno nominare propri consulenti.
Nel frattempo, la famiglia di Leonardo Ricci - i genitori e i nonni - ha fatto sapere di non desiderare fiori nel luogo in cui il bambino ha perso la vita, preferendo invece avviare un'iniziativa in sua memoria: "Non sono graditi fiori, ma donazioni per un progetto che prenderà presto il via e sarà dedicato ai bambini del Casentino e alle loro necessità. A breve saranno comunicate le coordinate bancarie".
Agente di Polizia vittima della strage di via d'Amelio nel 1992...
Quarta edizione di "Vestiamoci di vita con i colori di danza"... 
Leonardo Fiorini è morto a causa delle lesioni riportate nella caduta ma sul suo corpo sono presenti anche evidenti segni di colluttazione.
È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia svolta all’istituto di medicina legale della Sapienza sul corpo del 27enne precipitato dal b&b di via San Calepodio, nel quartiere romano di Monteverde. Appare dunque confermato quanto riferito da alcuni testimoni i quali hanno visto la vittima litigare sul balcone con David Stojanovic, il 25enne di origini albanesi arrestato che si trova ora ai domiciliari[1].
Anche su di lui, così come sul corpo della vittima, la procura di Roma, che procede per omicidio, ha disposto esami tossicologici per accertare l’eventuale assunzione di droga.
I risultati, attesi nelle prossime settimane, potranno aiutare a capire cosa è successo nell’appartamento, dove è stato trovato hashish. Il 25enne, sentito dal pm, ha raccontato di aver provato a fermare Fiorini nel tentativo di lanciarsi, completamente nudo, dal balcone. Al vaglio degli inquirenti anche le testimonianze dei vicini, che appaiono in parte discordanti in merito ai fatti avvenuti.
“Era il ragazzo con la chitarra, un ragazzo d’oro". Così all'Adnkronos Gian Franco Machado, amico d'infanzia di Leonardo. “All'inizio eravamo nella stessa classe, poi siamo andati in sezioni diverse ma avevamo una passione in comune: la chitarra. Volevamo entrambi imparare a suonarla e abbiamo iniziato ad andare a lezione insieme. Siamo subito andati d’accordo”, ha raccontato Machado con la voce commossa. Negli anni del liceo danno vita a un piccolo gruppo musicale, registrano canzoni e videoclip che circolano tra i compagni: “Cantavamo insieme ed eravamo molto contenti che a scuola tutti conoscessero e cantassero le nostre canzoni”.
Anche quando il lavoro li ha portati fuori dalla provincia in cui si erano conosciuti, l'affetto non si era perso: “Quando ci ritrovavamo per strada a Isola del Liri ci ricordavamo delle canzoni che avevamo fatto insieme e giocavamo finendo per cantarcele".

Dal lancio delle monetine a terra al bagaglio 'matrioska', sono diversi gli stratagemmi utilizzati dai ladri sui treni. Qualche giorno fa la vittima di un doppio furto, durante il rientro in treno da Brescia a Roma, è stato Matteo Richetti[1], capogruppo di Azione alla Camera ma gli episodi sono praticamente quotidiani. "Noi combattiamo tutti i giorni contro questo fenomeno criminale odioso sia a bordo treno, sia in stazione, sia all'esterno delle stazioni - spiega all'Adnkronos il dirigente del secondo settore della Polizia ferroviaria della Lombardia, Nunzio Trabace - Facciamo tantissime di attività di prevenzione e tanti arresti, abbiamo arrestato anche gli autori di alcuni casi particolarmente eclatanti".
Il dirigente spiega che "ci sono due 'macrotipi' di fenomeni criminali: '"A bordo treno e nelle stazioni". "In stazione ci sono le borseggiatrici che cercano di trovare una vulnerabilità, come un portafogli che si vede, un telefono sporgente, una vittima con molti bagagli e quindi indaffarata, e poi ci sono i ladri a bordo treno che sono strutturati e organizzati in maniera diversa", sottolinea. In questo secondo caso, aggiunge Trabace, si tratta soprattutto di "gruppi di tre o quattro persone, che indossano degli auricolari e sono sempre collegate tra loro, appunto attraverso il cellulare" ma ''ci sono anche casi di chi agisce da solo".
In genere i ladri ''scelgono la vittima in base al tipo di bagaglio, chiaramente più è appariscente, più è attrattivo - chiarisce - Quindi dopo aver individuato la persona da derubare, due si posizionano ai due lati del vagone in modo da poter allertare se arriva qualcuno, e gli altri due agiscono: uno crea una distrazione e l'altro sottrae lo zaino, la borsa o il bagaglio. Per distrarre le loro vittime lanciano monetine a terra o chiedono informazioni. Mentre la vittima si china a raccogliere le monetine o a rispondere alla richiesta gli sottraggono il bagaglio. Questo avviene di norma quando il treno sta arrivando in stazione".
L'altra tecnica molto usata è quella del bagaglio 'matrioska', ovvero un bagaglio grande da usare come contenitore di quello più piccolo da rubare. ''In questo caso - continua il dirigente della Polizia ferroviaria - la borsa grande viene posizionata già aperta sulla cappelliera accanto a quella da rubare che poi, con un colpo di mano, viene inserita all'interno. Alcune volte invece i ladri fingono di sistemare o spostare un bagaglio e portano via uno zaino o un trolley. Anche in questo caso approfittano di un momento in cui il passeggero si addormenta o sta guardando il telefono''. Infine, aggiunge, nella ''fuga a volte c'è un membro del gruppo che aspetta per recuperare la refurtiva e portarsela via. In questo modo, anche quando noi troviamo i ladri, non hanno più niente''.
''Tutto questo poggia su una base importante su cui voglio richiamare l'attenzione - sottolinea Trabace - quando arriviamo in treno, ci concentriamo sul luogo da raggiungere oppure stiamo ancora pensando il posto che abbiamo lasciato o elaborando le attività che abbiamo fatto. Inoltre le persone in treno si sentono, legittimamente, come se fossero a casa. Questi due fattori fanno sì che le persone abbassino le difese diventando più vulnerabili. Il consiglio è quello di stare attenti, anche se è complicato soprattutto quando si fanno dei viaggi lunghi, magari di 8 o 9 ore, e di tenere d'occhio i bagagli, in particolare se sono vistosi perché purtroppo richiamano maggiormente l'attenzione''.
Rispetto al trend dei furti a bordo treno, il dirigente della Polfer sottolinea che, "dopo l'entrata in vigore del 'Piano Stazioni Sicure' voluto dal ministro Piantedosi, che ha introdotto questa sorta di cintura con servizi esterni intorno alle stazioni di Roma, Milano e Napoli, la situazione è decisamente migliorata". "Inoltre a Milano ci è d'aiuto anche una misura strutturale, ovvero l'installazione dei tornelli, che ci consente di risparmiare un sacco di risorse per dedicarle a contrastare questi fenomeni criminali" conclude.
(di Giorgia Sodaro)

Martina De Ioannon e Gianmarco Steri insieme a Verissimo. Oggi, sabato 15 novembre, la coppia è stata ospite nel salotto di Silvia Toffanin, dove ha ripercorso le tappe della loro relazione, raccontando come il loro legame sia nato lontano dalle telecamere di Uomini e Donne.
Cosa era successo
Il trono di Martina si era concluso con la scelta di Ciro, lasciando fuori Gianmarco, che in seguito era diventato tronista e aveva coronato la sua esperienza con Cristina Ferrara. Tuttavia, a pochi mesi dalle rispettive scelte, entrambe le coppie si dicono addio. Martina è tornata a frequentare Gianmarco e la loro relazione è ormai ufficiale. Ma secondo molti utenti, Martina e Gianmarco avrebbero iniziato a frequentarsi già prima della rottura con Ciro, insinuando un tradimento, smentito più volte dalla stessa Martina.
L'intervista a Verissimo
Martina ha scelto inizialmente Ciro alla fine del suo percorso da tronista, a Silvia Toffanin ha spiegato che oggi non la considera una scelta sbagliata, piuttosto fatta di "pancia": "Ho scelto con le sensazioni, in quel momento il percorso con Gianmarco aveva preso una piega sbagliata. Ho deciso di fare un salto nel vuoto". La sua relazione con Ciro è durata circa 7 mesi: "La vita fuori da Uomini e Donne è diversa. Lui non è la persona giusta per me, ma è stato importante. Non rinnego nulla", ha detto.
E su Gianmarco, De Ioannon ha spiegato che inizialmente era frenata a causa del suo carattere: "Mi spaventava il suo carattere, lui riesce a mettermi al mio posto, nel senso buono. Con il tempo ho capito che una persona così mi fa crescere e mi fa maturare".
E sulla collanina-gate, Martina ha spiegato: "Gianmarco durante un'esterna mi aveva regalato una collanina. Io l'ho pubblicata su Instagram poche settimane dopo essere usciti insieme per la prima volta. L’ho fatto solo per la voglia di compiacere lui, non c’era un’intenzione cattiva. Abbiamo capito che si poteva evitare per non creare polemiche".
Martina ha espresso il suo dispiacere nei confronti di Ciro: "Mi dispiace tanto averlo ferito, io gli voglio davvero bene. Ma anche io sono stata male, perché non è facile rendersi conto di alcune cose... dopo 8 mesi ho capito che non era la persona giusta per me".

"La mia vista è offuscata, sta peggiorando". A confessarlo è Robbie Williams al 'The Sun', ammettendo di avere "difficoltà a vedere i fan durante i concerti". Si è accorto del problema guardando una partita di football: "Non riuscivo a distinguere i giocatori, erano solo delle macchie su un campo verde davanti a me", racconta l'ex Take That. "Pensavo fosse un normale calo di vista dovuto all'avanzamento dell'età". E così si è rivolto a un oculista, che gli ha consigliato di cambiare occhiali. Ma la situazione non migliorava.
"A questo punto ho capito che non si trattava dell’età, ma delle iniezioni per dimagrire", racconta la pop star britannica, che ha deciso di parlare della sua esperienza per "avvertire le persone sui potenziali rischi e assicurarsi che facciano delle ricerche prima di iniziare qualsiasi cura dimagrante del genere".
I problemi si sono verificati anche durante recenti esibizioni. "In uno degli ultimi tour, ho cantato She's The One ad una ragazza ogni sera. In sostanza, guardavo in direzione di queste donne che erano girate verso di me. Per loro era un'esperienza incredibile, ignoravano che non potessi vederle... Sono andato da un oculista, ma in quel momento non pensavo che la situazione fosse legata alle iniezioni. E così ho cambiato gli occhiali", aggiunge.
"E' preoccupante e, per essere sincero, ovviamente voglio mettere in guardia le persone che leggono sui potenziali rischi, per assicurarmi che facciano le loro ricerche. Io, probabilmente, continuerei a prendere" il farmaco "finché non perderò completamente la vista da un occhio", confessa.
L'assunzione del farmaco ha permesso alla star di ritrovare una condizione fisica e mentale quasi dimenticata. "Per molto tempo, mentalmente, non sono stato molto bene. Sembra che negli ultimi dieci anni le nuvole si siano diradate e io sia una persona diversa. Sono una di quelle persone a cui piace allenarsi: stretching, disciplina, prendersi cura di sé. Ogni mattina mi alzo e faccio un po' di esercizi di mobilità per la schiena. Poi faccio 100 affondi, 200 piegamenti, 100 squat ogni giorno e un sacco di esercizi per il core", spiega. Prossimo obiettivo? "Ora voglio riuscire a fare le trazioni".

"La mia vista è offuscata, sta peggiorando". A confessarlo è Robbie Williams al 'The Sun', ammettendo di avere "difficoltà a vedere i fan durante i concerti". Si è accorto del problema guardando una partita di football: "Non riuscivo a distinguere i giocatori, erano solo delle macchie su un campo verde davanti a me", racconta l'ex Take That. "Pensavo fosse un normale calo di vista dovuto all'avanzamento dell'età". E così si è rivolto a un oculista, che gli ha consigliato di cambiare occhiali. Ma la situazione non migliorava.
"A questo punto ho capito che non si trattava dell’età, ma delle iniezioni per dimagrire", racconta la pop star britannica, che ha deciso di parlare della sua esperienza per "avvertire le persone sui potenziali rischi e assicurarsi che facciano delle ricerche prima di iniziare qualsiasi cura dimagrante del genere".
I problemi si sono verificati anche durante recenti esibizioni. "In uno degli ultimi tour, ho cantato She's The One ad una ragazza ogni sera. In sostanza, guardavo in direzione di queste donne che erano girate verso di me. Per loro era un'esperienza incredibile, ignoravano che non potessi vederle... Sono andato da un oculista, ma in quel momento non pensavo che la situazione fosse legata alle iniezioni. E così ho cambiato gli occhiali", aggiunge.
"E' preoccupante e, per essere sincero, ovviamente voglio mettere in guardia le persone che leggono sui potenziali rischi, per assicurarmi che facciano le loro ricerche. Io, probabilmente, continuerei a prendere" il farmaco "finché non perderò completamente la vista da un occhio", confessa.
L'assunzione del farmaco ha permesso alla star di ritrovare una condizione fisica e mentale quasi dimenticata. "Per molto tempo, mentalmente, non sono stato molto bene. Sembra che negli ultimi dieci anni le nuvole si siano diradate e io sia una persona diversa. Sono una di quelle persone a cui piace allenarsi: stretching, disciplina, prendersi cura di sé. Ogni mattina mi alzo e faccio un po' di esercizi di mobilità per la schiena. Poi faccio 100 affondi, 200 piegamenti, 100 squat ogni giorno e un sacco di esercizi per il core", spiega. Prossimo obiettivo? "Ora voglio riuscire a fare le trazioni".

Jannik Sinner non sbaglia e vola in finale alle Atp Finals di Torino. Il fuoriclasse azzurro ha battuto oggi, sabato 15 novembre, l'australiano Alex De Minaur 7-5, 6-2 in semifinale e domani si giocherà il titolo contro il vincitore dell'altra semifinale tra lo spagnolo Carlos Alcaraz e il canadese Felix Auger-Aliassime. Una sfida, quella di domenica 16 novembre, che non cambierà le sorti del ranking Atp, visto che il numero uno del 2025 resterà in ogni caso Alcaraz, ma che permetterà comunque a Jannik di confermare punti importanti in vista della prossima stagione. E di mettere in tasca un premio importante.
Atp Finals, quanto può guadagnare Sinner
Il montepremi complessivo delle Nitto Atp Finals 2025 è di 15.500.000 dollari. Il campione imbattuto (come potrebbe essere per Sinner, che ha vinto tutti i match del girone) vincerà 5,07 milioni di dollari e si tratta del premio più alto mai messo in palio nella storia Atp.
Ecco come è suddiviso per il singolare:
Campione imbattuto: 5.071.000 dollari
Vittoria in finale: 2.367.000 dollari
Vittoria in semifinale: 1.183.500 dollari
Vittoria in ogni match del girone: 396.500 dollari
Quota di partecipazione: 331.000 dollari
Sinner, quanto 'pesano' le Atp Finals nel ranking
Come può cambiare il ranking Atp in caso di successo di Sinner alle Atp Finals? Per quest’anno, l’azzurro dovrà accontentarsi del secondo posto, visto che Alcaraz è già certo di chiudere il 2025 da numero uno. Carlos ha al momento 11.650 punti, contro gli 11.000 di Sinner. Jannik, vincendo la finale di domani, potrebbe arrivare ‘solo’ a 11.500, chiudendo in ogni caso dietro ad Alcaraz, impegnato stasera nell’altra semifinale. Se lo spagnolo dovesse qualificarsi alla finale e poi battere Jannik domani, il distacco tra i due diventerebbe di 1550 punti. Se a trionfare dovesse essere l’azzurro, scenderebbe invece a 550. Con vittoria di Sinner in finale e Alcaraz eliminato oggi da Auger-Aliassime, il distacco sarebbe solo di 150 punti.
Sono 126 le strutture caritative convenzionate nell'Isola... 
Infortunio per Barbara D'Urso a poche ore dalla diretta di Ballando con le stelle. La conduttrice ha raccontato sui social di essersi fatta male alla spalla. "Siamo qui a fare le prove con la mia spalla", ha detto. E ha ammesso di essere preoccupata per l’infortunio riportato ma D’Urso non ha intenzione di mollare: "Sono un po' preoccupata però ce la faremo".
Il suo maestro di ballo, Pasquale La Rocca, ha associato la stanchezza anche al fatto che ormai sono arrivati all'ottava puntata del dance show di Rai 1, in onda stasera alle 21.25. "Non vedo l'ora di farvi vedere l'esibizione", ha poi aggiunto La Rocca che non vede l’ora di scendere in pista nonostante la stanchezza.
L'edizione 2025 dello show di Raiuno è stata caratterizzata da una serie di imprevisti, compresi gli infortuni che hanno condizionato il percorso di Francesca Fialdini, una delle concorrenti di punta, e Carlo Aloia, il maestro di Nancy Brilli.

Verissimo torna su Canale 5 per due nuove puntate condotte da Silvia Toffanin oggi, sabato 15 novembre, e domani domenica 16 novembre.
Gli ospiti di oggi
Silvia Toffanin accoglierà un’attrice iconica, Edwige Fenech, tornata al cinema con il film 'Il Maestro'. Dal Tg5 a Verissimo, per un’intervista ritratto: Cesara Buonamici.
Inoltre, in studio, Briga con la moglie Arianna Montefiori, in attesa del loro primo bebé e da 'Uomini e Donne', la storia d’amore nata tra Martina e Gianmarco.
Verissimo ricorderà il maestro Beppe Vessicchio, scomparso sabato scorso a 69 anni, con l’ultima intervista rilasciata a Silvia Toffanin.
Infine, sarà ospite Sevda Erginci, l’attrice che interpreta Zeynep nella serie di Canale 5 'Forbidden Fruit'.
Gli ospiti di domenica
A Verissimo lo stato d’animo di Enrica Bonaccorti, che parlerà per la prima volta in televisione del problema di salute che l’ha colpita nei mesi scorsi.
Evelina Sgarbi tornerà in studio per commentare le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi in tv da suo padre Vittorio.
E ancora, con i suoi trent’anni di carriera, Gabriele Corsi e il racconto di vita di Tina Cipollari.
Inoltre, sarà ospite Viviana Pifferi, con il figlio Cristian. La sorella di Viviana, Alessia Pifferi, è stata condannata in Appello a 24 anni di reclusione per aver causato la morte per stenti della piccola Diana, la figlia di appena 18 mesi, lasciata sola in casa per sei giorni.
Infine, a Verissimo anche il dramma di Federica Pambianchi, mamma di Riccardo Branchini, il ragazzo di 19 anni di Acqualagna (in provincia di Pesaro e Urbino), scomparso nel nulla nella notte tra il 12 e il 13 ottobre 2024.

"Ma perché ce l'hai con me?". Dibattito acceso tra Serena Bortone e Rosanna Lambertucci a Bar Centrale, il programma condotto da Elisa Isoardi su Raiuno. Una discussione sul ruolo della donna nella società odierna si trasforma in un botta e risposta prolungato tra le due ospiti.
"Ognuno sceglie la felicità che desidera. Se una sceglie la felicità essendo sottomessa agli uomini...", dice Bortone facendo riferimento alla 'filosofia' delle 'tradwives', le donne che - anche sui social - propongono e sostengono il ritorno alle norme di genere tradizionali. "Queste donne dicono che la massima aspirazione e massima gioia è obbedire all'uomo", aggiunge. "Stiamo dando un messaggio agli italiani. Tu, Serena, hai una tua mentalità...", interviene Lambertucci. "Oddio che fatica oggi... Mi fai finire di parlare? Perché ce l'hai con me oggi?", 'sospira' Bortone.
"Le trade wife sono felici di obbedire agli uomini, lo dicono loro", aggiunge. "Ma lascia stare quello che dicono loro. Il vero ruolo della donna è dare serenità. La donna nasce madre, la maternità è femminile. Se vai nei paesi poveri ti rendo conto del privilegio della donna, la maternità", la tesi di Lambertucci. "I valori tradizionali sono quelli che nei secoli hanno impedito alle donne di lavorare e votare. Pensate quante scienziati, scrittrici, imprenditrici ci siamo perse perché i cosiddetti valori domestici le chiudevano nella gabbia domestica come angelo del focolare", incalza Bortone. "Se una donna ha piacere di essere accudente non deve sentirsi complessata", l'ennesima replica di Lambertucci. "Ma chi l'ha detto? Stai facendo tutto da sola...", chiosa Bortone. Sipario.

Si ribalta il trattore, l'operaio resta schiacciato e muore. E' successo questa mattina a Ome, in provincia di Brescia. La vittima - Mohammed Salifu, ghanese di 43 anni, residente a Rodengo Saiano (Bs) - lavorava per un'azienda agricola della zona.
Stava lavorando in un'area boschiva a bordo del trattore, quando lungo un tratto in salita, il mezzo si è ribaltato, schiacciandolo. Sull'infortunio procede l'Ats. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri.

Numerosi i danni per il maltempo a Genova. Nel primo pomeriggio di oggi 15 novembre una tromba d'aria ha provocato la caduta di alcuni container nell'area portuale a terra del porto Vte a Pra'. Secondo la capitaneria di porto non risultano feriti, sul posto si sta recando il nostromo di servizio. Danni anche a Sestri Ponente dove il vento ha scoperchiato un capannone di Amiu, l'azienda municipalizzata del Comune di Genova che si occupa della raccolta dei rifiuti.
Nella tarda mattinata di oggi è crollato un muraglione in via Nicoloso da Recco, a Pegli, all’altezza del civico 11. Il crollo, che ha coinvolto anche alcune auto parcheggiate sul lato opposto della strada, ha causato l’interruzione del servizio di distribuzione gas ed energia elettrica nella zona. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco, polizia locale, protezione civile ed Aster per la messa in sicurezza della strada.
Nel frattempo è esondato il rio Fegino, in Valpolcevera, dove è scattata la fase operativa di allarme. Sul posto la protezione civile, i vigili del fuoco e la polizia locale.
Domani scatterà l’allerta arancione dalle 12 alle 21 su gran parte della Liguria. La notte scorsa forti temporali hanno colpito il Ponente, con picchi di 74 mm in un’ora e oltre 230 mm in 12 ore tra Melogno e Osiglia, mentre tra Varazze e Arenzano le celle temporalesche si sono poi spostate verso il ponente genovese, con 140 mm in sei ore. Nel pomeriggio di oggi i fenomeni interesseranno soprattutto il Levante, con possibili strutture più intense al confine con la Toscana. Nelle ore notturne è attesa una tregua, più marcata a Ponente, prima di una seconda fase perturbata in arrivo domenica mattina. Le ultime uscite modellistiche indicano un’elevata umidità in atmosfera ma scarsa concordanza sulla localizzazione dei fenomeni più intensi: per questo la Protezione Civile ha aggiornato il quadro delle allerta.
In sintesi: – Zone A e D: allerta gialla da domani mattina, arancione dalle 12 alle 18, poi di nuovo gialla fino alle 21–22. – Zona B: gialla fino alle 12, arancione fino alle 21, quindi gialla fino alle 22. – Zona C: gialla fino alle 12, arancione fino alle 21, poi gialla fino alle 22. – Zona E: gialla fino alle 12, arancione dalle 12 alle 21, quindi gialla fino alle 22. Sui bacini grandi resta l’allerta gialla per piene contenute negli alvei. Per domenica sono attesi temporali forti e stazionari, in grado di generare allagamenti, smottamenti e rapidi innalzamenti dei rii minori su un terreno già saturo. I fenomeni tenderanno a esaurirsi nella mattinata di lunedì.

Il figlio, che era alla guida di un'auto, è sceso per fare un acquisto mentre la donna è rimasta nella vettura dove ha assaggiato la mozzarella. Quando il figlio è tornato la madre stava soffocando
Una donna di 70 anni è morta soffocata da una mozzarella questa mattina a Casamassima, in provincia di Bari. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia locale, intervenuta sul posto, il figlio, che era alla guida della vettura, è sceso per fare un acquisto mentre la vittima è rimasta nell'abitacolo. Qui ha assaggiato una mozzarella. Quando il figlio è tornato ha notato che la madre soffocava. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e gli agenti della Polizia locale ma non c'è stato nulla da fare, nonostante i tentativi di salvarla. E' avvenuto nel centro cittadino in via San Michele. Madre e figlio si trovavano a Casamassima di passaggio.

"È qualcosa di più grande, è un’operazione che interessa i gruppi editoriali più quotati dell’informazione italiana”. Lo riferiscono fonti vicine al dossier dell’operazione di Andrea Iervolino, imprenditore che negli ultimi giorni è tornato alla ribalta della cronaca nazionale per un nuovo progetto editoriale nel quale sta coinvolgendo Rocco Casalino, ex portavoce di Giuseppe Conte.
Fonti vicine al dossier - e che hanno avuto modo di contattare personalmente i diretti interessati - sgombrano il tavolo dalla polemica sulla Tax Credit che ha investito Iervolino ("un fuoco di paglia, non c’è nulla") e ragionano anche delle cifre dell’operazione: “Oltre 200 milioni, è un progetto ambizioso”. Quanto al ruolo di Casalino, chi in questi giorni sta parlando con l’ex spindoctor del M5S assicura: "Il ruolo di Rocco non sarà soltanto quello di una direzione di una testata online, su cui lui comunque mantiene riserbo”. Rocco - ragionano i suoi fedelissimi - sta “affiancando Iervolino nella costruzione di questa importante operazione editoriale”.
Un ruolo dunque anche di “consulente comunicativo”, vista l'esperienza maturata nella dozzina di anni passati al servizio della comunicazione M5S. Solo in una prima fase - viene infatti confermato - Casalino si occuperà della direzione di una testata online (“a partire da gennaio”). Lo sguardo del 53enne di Ceglie Messapica è rivolto “molto più in là”, coadiuvando di fatto Iervolino nella “gestione e gestazione” dell’intera operazione per la nascita di “un nuovo polo di informazione” e successivamente anche la direzione di un giornale di primo livello.
Le stesse fonti, interpellate sulla possibilità che questo progetto possa spalleggiare Giuseppe Conte, rispondono senza scomporsi: “Qualche giornale ci sta ricamando sopra, un po’ perché temono la tenuta del consenso di Conte ma soprattutto per screditare l’operazione e la scelta di Casalino”. In che senso? “Nei salotti buoni si ragiona in maniera corporativista. La vendita di asset di rilievo a degli outsider che non sono parte dell’apparato crea resistenze ritrosie, diffidenze". Hanno paura del ticket Iervolino-Casalino? “Un progetto pronto a parlare pane al pane e vino al vino è visto come un pericoloso competitor dai grandi mecenati dell’editoria italiana”. (di Maria Cristina Ponti)

Alta tensione tra la Procura di Brescia e l'avvocato Domenico Aiello, difensore dell'ex magistrato Mario Venditti, indagato per corruzione in atti giudiziari per l'archiviazione chiesta nel 2017 per Andrea Sempio, attualmente di nuovo indagato per il delitto di Chiara Poggi a Garlasco.
Al centro del botta e risposta la scelta della Procura di Brescia di non presenziare ieri, venerdì 14 novembre, all'udienza davanti al Tribunale del Riesame dove si è discusso del sequestro dei dispositivi informatici scattato su decreto del procuratore capo Prete e della pm Claudia Moregola per l'ex Venditti.
Lo stop della Procura
"I recenti attacchi sopra le righe mossi da un difensore nei confronti di un’indagine di grande rilevanza mediatica, attualmente condotta dalla Procura della Repubblica di Brescia, ripropongono la questione del deragliamento del processo penale su altri ed impropri terreni", scrivono in una nota il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli e il procuratore capo Francesco Prete.
Il riferimento implicito è alle parole pronunciate al termine dell'udienza davanti al Tribunale del Riesame dall'avvocato Domenico Aiello, difensore dell'ex magistrato Mario Venditti che ha criticato l'assenza in aula di un rappresentante della Procura.
"Per il magistrato del pubblico ministero vige il divieto, disciplinarmente sanzionato, di qualunque esternazione sulle indagini da egli condotte", si ricorda nel comunicato. "Restiamo convinti - e ne diamo quotidianamente prova - che il riserbo debba accompagnare l’attività del pubblico ministero anche per salvaguardare la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, ma altrettanto convinti siamo che, al di là dei doveri deontologici, la continenza ed il rispetto per il contraddittore debbano ispirare la condotta di ogni parte processuale" concludono i due magistrati.
La risposta
"Condivido parola per parola la replica rivoltami dal procuratore generale e dal procuratore capo di Brescia, ma tutto va contestualizzato. Come i difensori hanno il dovere sacrosanto di prepararsi, studiare, leggere tutto e rimanere ancorati alle risultanze del fascicolo cosi lo stesso obbligo dovrebbe governare il magistrato del pubblico ministero. Il dovere di lealtà, probità e soprattutto riserbo sono canoni che vanno sempre rispettati", è la replica dell'avvocato Aiello.
"Ieri per la prima volta risposto alla stampa dopo un'udienza, e non sono stato il solo a notare l’assenza. Sarebbero state gradite delle scuse di accompagnamento al deposito delle sit dei tre colleghi ex difensori di Sempio. Lealtà, rispetto e trasparenza lo avrebbero suggerito" aggiunge Aiello che fa riferimento alle indiscrezioni secondo le quali gli ex avvocati dell'indagato avrebbero confermato l'esistenza di pagamenti in nero. Elemento che farebbe vacillare l'idea che i soldi siano finiti nelle tasche di Venditti.
"Ritengo con convinzione che falsità e approssimazioni non dovrebbero costituire le condizioni per aggressioni senza precedenti di un ex magistrato incensurato con 44 anni di specchiata carriera, e non proprio nelle ovattate retrovie" spiega Aiello, difensore dell'ex pm Venditti.
"Ricordo, non certamente agli illustri capi degli Uffici bresciani, che la mattina delle perquisizioni del 26 settembre, ancora dovevo entrare in casa del dottor Venditti che già alle ore 9, a reti unificate la sua reputazione era stata distrutta, altro che riserbo. Ieri insisto sarebbe stato il momento giusto per presentare le scuse e assumere una decisione doverosa e responsabile, dimostrando sensibilità e senso della giurisdizione" conclude l'avvocato Aiello.
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