(Adnkronos) - E' la figlia Ju Ae l'erede riconosciuta del leader nordcoreano Kim Jong un. A questa conclusione è giunta l'agenzia di intelligence sudcoreana, stando a quanto comunicato ai giornalisti dal parlamentare di Seul Lee Seong-kweun, informato in proposito dalla stessa agenzia. Ju Ae ha accompagnato il padre in una visita di alto profilo a Pechino all'inizio di settembre, il suo primo viaggio ufficiale all'estero, dove Kim ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping e il presidente russo Vladimir Putin.
Gli analisti la considerano da tempo la probabile erede del padre, sebbene si siano fatte illazioni sul fatto che Ju Ae abbia un fratello maggiore che viene segretamente preparato per diventare il prossimo leader. L'agenzia di intelligence sudcoreana parla di "una narrazione rivoluzionaria sufficiente a rafforzare la posizione di probabile erede", di Ju dopo il suo viaggio in Cina. "L'agenzia percepisce Ju Ae come l'erede riconosciuta e vede la sua partecipazione alla visita in Cina come parte del completamento della narrazione della successione", ha riferito il parlamentare.
I media statali nordcoreani hanno pubblicato una sua foto all'interno del treno blindato del Paese, insieme al padre e ad altri funzionari, al loro ritorno da Pechino. L'intelligence di Seul ha affermato di aver appreso che Kim e sua figlia "hanno soggiornato presso l'ambasciata nordcoreana" durante il loro soggiorno in Cina e sono stati circondati da una rigorosa rete di protezione, anche delle informazioni biometriche, "da tempo parte del protocollo di sicurezza della Corea del Nord" secondo Ahn Chan-il, un disertore diventato ricercatore che dirige il World Institute for North Korea Studies. "Il fatto che Ju Ae abbia ricevuto lo stesso livello di protezione di Kim Jong Un dimostra ancora una volta che è una probabile successore", ha dichiarato all'Afp. (segue)
Ju Ae è stata presentata pubblicamente nel 2022, quando ha accompagnato il padre al lancio di un missile balistico intercontinentale. Da allora, i media statali nordcoreani l'hanno definita "la bambina amata" e una "grande guida" - "hyangdo" in coreano - un termine tipicamente riservato ai massimi dirigenti e ai loro successori. Prima del 2022, l'unica conferma della sua esistenza era arrivata dall'ex stella dell'NBA Dennis Rodman, che aveva visitato la Corea del Nord nel 2013.
Seul aveva inizialmente indicato che Kim e sua moglie Ri avevano avuto il loro primo figlio, un maschio, nel 2010, e che Ju Ae era la loro secondogenita. Ma nel 2023, il ministro dell'Unificazione di Seul ha dichiarato che il governo "non era in grado di confermare" l'esistenza del figlio di Kim. Per il deputato Lee le voci secondo cui Kim avrebbe un altro figlio, forse con disabilità, forse che si trova all'estero per studiare, secondo le varie illazioni fatte, "non sono considerate credibili". "In particolare, nel caso degli studi all'estero, l'intelligence ha osservato che, per quanto si cerchi di nascondere un fatto del genere, questo inevitabilmente verrebbe a galla, e quindi la possibilità è considerata molto bassa".
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(Adnkronos) - "Il grande, nuovo, paradigma introdotto dalle terapie long-acting è la dimensione che riguarda la qualità della vita del paziente con Hiv. Queste formulazioni mettono la persona al centro del percorso terapeutico: un cambiamento radicale rispetto al passato, quando era esclusivamente il medico a decidere la terapia più adatta". Lo sottolinea Paolo Bonfanti, professore di Malattie infettive all'università di Milano-Bicocca e direttore di Malattie infettive all'Irccs San Gerardo di Monza, partecipando al convegno organizzato oggi a Pavia 'Ridefinire il presente per vincere le sfide del futuro nella terapia dell'Hiv’.
Il professore, che ha partecipato al panel dedicato a 'Come le formulazioni long-acting cambieranno la gestione dell'Hiv', spiega che "oltre all'efficacia e sicurezza, il grande vantaggio di queste terapie a base di farmaci antiretrovirali a lunga durata d'azione che bloccano la replicazione dell'Hiv è che permettono una qualità di vita migliore. Sono per questo spesso preferite dai pazienti".
"Attualmente - aggiunge l'infettivologo - le terapie long-acting non sono prescrivibili in Italia ai pazienti con scarsa aderenza, anche se in futuro questa possibilità potrebbe essere rivalutata. In alcuni casi, infatti, la scarsa aderenza è legata alla difficoltà di assumere compresse quotidianamente. Inoltre - conclude - sono in fase di sviluppo nuove molecole con durata d'azione ancora maggiore che, proprio per questa caratteristica, potrebbero essere impiegate anche nella prevenzione dell'infezione in soggetti non ancora contagiati".
(Adnkronos) - Nel trattamento di pazienti con Hiv, "la nostra esperienza all'ospedale San Raffaele è ormai consistente. Abbiamo oltre 700 persone in trattamento con il long-acting da oltre 2 anni e abbiamo documentato che questi regimi sono altamente efficaci. I fallimenti biologici sono veramente rarissimi e limitati nei primi mesi. Direi un'opzione irrinunciabile che, anche nella pratica clinica, si rivela importante e solida per il futuro. Se un paziente ha i criteri per accedere alle long-acting, è una possibilità che va data". Così Antonella Castagna, professoressa di Malattie infettive all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, intervenendo al convegno organizzato oggi a Pavia 'Ridefinire il presente per vincere le sfide del futuro nella terapia dell'Hiv', con i massimi esperti del settore per fare il punto sulla migliore gestione dell'infezione.
La specialista, che ha moderato il panel dedicato a 'Il futuro della terapia antiretrovirale inizia da una gestione consapevole del presente', sottolinea che "le terapie long-acting rappresentano probabilmente uno degli elementi più importanti della rivoluzione a cui stiamo assistendo nella gestione dei pazienti con Hiv".
Oggi, spiega Castagna, "abbiamo una terapia long-acting legata all'associazione di 2 farmaci, cabotegravir (Cab) e rilpivirina (Rpv), somministrati a livello intramuscolare una volta ogni 2 mesi, che hanno rappresentato un'opzione importante per una gestione più semplice dei pazienti virologicamente soppressi. Altre terapie long-acting sono attualmente in corso di implementazione. Hanno un impatto positivo sulla qualità di vita del paziente: la persona non deve più assumere la terapia orale e, di conseguenza, il ricordo quotidiano dell'infezione viene un po' a diminuire, unitamente alle difficoltà logistiche" di partecipare alla vita sociale. "E' un passo avanti importante a favore della qualità di vita", conclude l'infettivologa.
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(Adnkronos) - Un'aggressione brutale, avvenuta nella notte del 4 settembre, ha portato all’arresto di una donna italiana di 47 anni, accusata di tentato omicidio nei confronti del compagno convivente. I Carabinieri della Stazione di Montelupo Fiorentino sono intervenuti tempestivamente in un’abitazione di Empoli, dopo una chiamata al 112, trovando l’uomo – un italiano di 53 anni – con gravi ferite da difesa agli avambracci, provocate da un coltello da cucina con lama di 30 centimetri.
Secondo i primi accertamenti, l’aggressione sarebbe maturata in un contesto di gelosia. Non risultano denunce precedenti per maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Empoli, dove le ferite sono state suturate; non è in pericolo di vita.
La donna è stata arrestata in flagranza di reato e, su disposizione della Procura di Firenze, trasferita presso il carcere di Sollicciano. Nei giorni successivi, giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere e confermando l’ipotesi investigativa dei carabinieri. L’arma utilizzata, un coltello da cucina, è stata sequestrata.
Leggi tutto: Empoli, accoltella il compagno per gelosia: arrestata una donna
(Adnkronos) - Sei punti di differenza: Francesco Acquaroli al 52%, Matteo Ricci al 46%. E' quanto emerge dal sondaggio Emg Different realizzato tra l'8 e il 10 settembre in vista delle elezioni regionali nelle Marche. E sempre il 52% degli intervistati giudica positivo l'operato del presidente uscente della regione: lo dicono il 79% degli elettori di centrodestra, il 65% di quelli di centro.
Per quanto riguarda il voto alle liste, Fdi è primo partito con il 31,5%. Seguono Pd al 29%, Lega all'8, Forza Italia al 7, M5S al 6, Avs al 4%. Sulla collocazione dell'elettorato il 7,4% si dichiara di destra, il 18,4 di centrodestra per un totale del 25,8%. Mentre l'11, 6% si dichiara di sinistra, il 15,3 di centrosinistra per un totale del 26,9%. Ben il 29% degli intervistati dice di non riconoscersi in nessuno dei due poli.
Quanto agli interventi prioritari per le Marche, l'indicazione è netta: per il 61% c'è la sanità, seguono il lavoro (20%), la formazione al lavoro (13%), la politiche sociali per i giovani (12%) e la scuola (10%). Il 75% degli intervistati di dice soddisfatto della qualità della vita nelle Marche. Specie le donne (80%) e la fascia dei più giovani, 18-34 anni (85%).
Infine il dato dell'affluenza: il 51% dice che sicuramente voterà, il 34% che probabilmente lo farà. L'affluenza stimata è del 55%. Alle regionali del 2020 era stata del 60%.
Leggi tutto: Elezioni Marche, sondaggio Emg: Acquaroli avanti di 6 punti al 52%, Ricci al 46%
(Adnkronos) - Raoul Bova sarà ospite, domenica 14 settembre, a Verissimo. L'attore romano apre le danze della nuova stagione del talk show del weekend condotto da Silvia Toffanin.
Si tratterà della prima intervista pubblica rilasciata dall'attore dopo lo scandalo mediatico che lo ha coinvolto negli ultimi mesi. Al centro della vicenda una storia di ricatti, audio rubati e intimità violata, che ha riportato Bova sotto i riflettori per motivi ben lontani dal lavoro.
Tutto è iniziato con un messaggio anonimo, arrivato sul cellulare di Raoul Bova. Un avvertimento: alcuni audio compromettenti, relativi a conversazioni intime con Martina Ceretti, modella e influencer di 23 anni, potrebbero essere diffusi. Nessuna richiesta esplicita, ma un'intenzione chiara. Bova sceglie il silenzio. Il 21 luglio, però, le conversazioni vengono rese pubbliche da Fabrizio Corona nel suo podcast Falsissimo. La Procura di Roma apre un'inchiesta per tentata estorsione. Quello che fino a poco prima sembrava solo un gossip su una crisi sentimentale si è trasformato in qualcosa di molto più complesso.
L'intervista a Verissimo potrebbe offrire per la prima volta il punto di vista di Raoul Bova sulla vicenda. Appuntamento domenica 14 settembre alle 16.00 su Canale 5.
Leggi tutto: Raoul Bova ospite a Verissimo, prima intervista dopo lo scandalo audio rubati
(Adnkronos) - "La cultura dell'assassinio si sta diffondendo nella sinistra", aveva scritto in un post Charlie Kirk, ucciso a colpi d'arma da fuoco durante un evento alla Utah Valley University, sulla base dei risultati di una ricerca del Network Contagion Research Institute (Ncri) dello scorso anno rilanciata da Fox News, secondo cui il 48% dei liberali (di sinistra nello studio, ndr) ritiene "che sia almeno in qualche modo giustificato l'omicidio di Elon Musk e il 52% (55 nello studio, ndr) dice lo stesso di Donald Trump".
In California, gli attivisti hanno dato informalmente il nome di Luigi Mangione, l'americano accusato dell'omicidio del ceo di UnitedHelathCare Brian Thompson lo scorso dicembre, a una iniziativa popolare, per un provvedimento che impedisce alle compagnie di assicurazione di ritardare l'approvazione di interventi prescritti da medici (il motivo che avrebbe portato Mangione al suo folle gesto, ndr) , denunciava Kirk, così come la ricerca.
"La sinistra è trascinata in una frenesia violenta. Ogni risultato negativo, che sia la sconfitta a una elezione o in tribunale, giustifica una risposta massimalista", aveva commentato l'esponente Maga 31enne. "E' questa la crescita naturale della cultura delle proteste della sinistra che da anni e anni tollera la violenza e il caos , La codardia dei procuratori locali e dei funzionari scolastici hanno trasformato la sinistra in una bomba a orologeria".
Lo studio, co-firmato dalla Rutgers University, a cui si riferiva Kirk denunciava che "la violenza che ha come obiettivi Trump e Musk sta diventando sempre più normalizzata...violenza che sembra essere aumentata soprattutto fra i segmenti della popolazione di sinistra". La ricerca basava questa conclusione sull'analisi "del modo in cui le narrative virali dei social media" che "stanno legittimando la violenza politica, in particolare dopo l'assassinio di Thompson". Il fenomeno, sostiene la ricerca, è particolarmente diffuso "fra i giovani, chi passa molto tempo online, e utenti ideologicamente di sinistra", e comporta uno "spillover" nella realtà oltre l'online "già in corso".
"L'Ncri - nata nel 2018, ndr - non è al di fuori da controversie. Alcuni ricercatori sui dati hanno criticato i suoi metodi e sollevato domande sulla ragione per cui la maggior parte delle ricerche dell'Istituto non sia 'peer reviewed' (validata da esperti dell'argomento, il sistema usato nel mondo accademico come soglia per le ricerche affidabili, ndr)", il commendo di una ricerca dell'Università di Princeton. L'Istituto si era imposto accorgendosi, tre settimane prima dell'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021, dell'aumento di popolarità di QAnnon, uno dei gruppi che ha coordinato l'assalto. Nel 2023 aveva poi firmato una ricerca in cui si denunciava la "decisa possibilità" che TikTok stesse oscurando argomenti sensibili per il governo cinese.
(Adnkronos) - Quello tra pensione e insegnanti è un connubio sempre più forte nel nostro paese: secondo l’ultimo rapporto Ocse 'Education at a glance 2024', l’Italia presenta il corpo docente più anziano di tutta l’area Ocse, a tutti i livelli di istruzione, con una quota di insegnanti over 50 anni che raggiunge il 53% del totale, rispetto alla media globale del 37%. Ne parla all’Adnkronos LabItalia, Andrea Martelli, fondatore e amministratore di MiaPensione.
"Il sistema pensionistico del mondo scuola - spiega - presenta modalità e tempistiche uniche, che possono influenzare significativamente il momento del pensionamento e l’importo dell’assegno. E' quindi molto importante conoscerne le dinamiche e analizzare la propria posizione contributiva con largo anticipo per pianificare al meglio il proprio futuro previdenziale". Gli insegnanti che intendono andare in pensione con decorrenza dal 1° settembre 2026, dovranno presentare sia la domanda di cessazione dal servizio, sia quella di pensione un anno prima. Il Miur normalmente pubblica ogni fine settembre la circolare con le scadenze ufficiali cui attenersi. Stando agli anni precedenti, le domande andranno presentate presumibilmente entro la metà di ottobre 2025. Per i dirigenti scolastici, invece, il termine potrebbe essere fissato al 28 febbraio 2026, come da prassi consolidata. L’unico modo per presentare la richiesta è tramite il portale Polis-Istanze Online, accessibile mediante Spid, rispettando le scadenze ministeriali.
“I requisiti anagrafici e contributivi - spiega - non devono essere maturati al 31 agosto 2026, bensì entro il 31 dicembre 2026. Inoltre, la generalità degli insegnanti e di chi lavora nel comparto scuola ha come unica data di accesso a pensione quella del primo di settembre, evitando in alcuni casi l’applicazione delle cosiddette finestre mobili. Altro aspetto cruciale è barrare nella domanda di cessazione la casella nella quale si richiede di rimanere in servizio nel caso in cui il proprio stato contributivo non risultasse idoneo alla pensione. Si tratta di un paracadute utile in quelle situazioni nelle quali non si ha una conoscenza completa della propria posizione previdenziale e nell’eventualità che al 31 dicembre dell’anno successivo non si siano maturati i requisiti richiesti”.
“Il calcolo della pensione per un insegnante può essere complesso, soprattutto in presenza di periodi part-time o carriera frammentata, se si è lavorato in scuole paritarie o all’estero, se ci sono state Interruzioni per congedi, malattia, maternità o se si è fatta domanda per il riscatto della laurea o di ricongiungimento”, prosegue Martelli. Per prima cosa, quindi, è bene controllare, in anticipo, il proprio estratto conto contributivo e verificare che non presenti lacune o disallineamenti, in modo da poter agire tempestivamente per correggerli. “La Legge di Bilancio 2025 ha abolito il pensionamento d’ufficio a 65 anni. Decidere quando e come andare in pensione, quindi, non è solo una scelta personale, ma una vera e propria strategia economica. Anticipare di qualche anno può significare ricevere un assegno più basso, ma godersi prima il tempo libero. Rimandare può voler dire ricevere una pensione più alta. Le normative 2025 offrono diverse strade, ma anche molte insidie nei calcoli e nelle procedure”, spiega l’esperto.
Il calcolo della pensione per i docenti può seguire il sistema retributivo, per chi ha versato i contributi fino al 31 dicembre 1995, contributivo per i contributi dal 1° gennaio 1996 in poi, oppure misto, se si possiedono contributi sia prima che dopo il 1996. Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025 sono richiesti 67 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2025 e almeno 20 anni di contributi effettivamente versati. Per i docenti della scuola, la pensione può essere attribuita 'd’ufficio' se il requisito anagrafico viene raggiunto entro il 31 agosto 2025, oppure, 'su domanda' se si compie entro il 31 dicembre 2025.
La pensione anticipata consente agli insegnanti di ritirarsi dal lavoro prima del compimento dei 67 anni, a condizione di aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e almeno 41 anni e 10 mesi per le donne. “Non è richiesto un requisito anagrafico minimo ma solamente quello contributivo e non deve essere rispettata la finestra mobile di 3 mesi. Rappresenta un’opzione strategica soprattutto per chi ha iniziato a lavorare in giovane età, ma richiede particolare attenzione alla continuità contributiva per raggiungere i requisiti previsti dalla normativa”, afferma Martelli.
Opzione Donna è un regime agevolato di pensione anticipata è riservato esclusivamente alle lavoratrici con 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024 e un’età anagrafica di 61 anni senza figli, 60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli. E' necessario, inoltre, possedere uno dei seguenti requisiti: riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, assistere un familiare con disabilità, lavorare presso aziende in crisi. Il trattamento pensionistico sarà interamente contributivo, anche per i contributi maturati prima del 1996.
Consente di accedere alla pensione al raggiungimento simultaneo di 62 anni di età e 41 anni di contributi. “E' una delle alternative più discusse nell’ambito delle pensioni per insegnanti, ma è bene sottolineare che il calcolo dell’assegno avviene con il metodo contributivo puro, e fino ai 67 anni l’importo mensile non può superare quattro volte il trattamento minimo Inps (circa 2.200 euro lordi)", precisa l’esperto. L'Ape sociale è una misura di accompagnamento alla pensione vera e propria. Il trattamento consiste in un’indennità mensile (non una pensione vera e propria) fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Riguarda i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi di età, con almeno 30 o 36 anni di contributi versati e solo se si svolge un lavoro gravoso come quello degli insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria.
“Per chi quest’anno non avesse ancora maturato i requisiti utili per presentare la domanda di cessazione e pensionamento, la nuova Legge di Bilancio prevista per il 31 dicembre 2025, potrebbe aprire nuove finestre e deroghe. Ecco che diventa fondamentale conoscere la propria posizione contributiva per cogliere tempestivamente queste eventuali opportunità. In questo caso, è prevista una deroga al 28 febbraio 2026 per Opzione Donna e al 31 Agosto per Ape Sociale, per presentare la domanda di pensione, con decorrenza al 1 settembre 2026”, conclude Andrea Martelli, esperto previdenziale, fondatore e amministratore di MiaPensione.
(Adnkronos) - In Piemonte solo il 53% delle donne aderisce al programma di screening previsto per il carcinoma mammario: tra i 45 e 75 anni la metà delle cittadine non svolge regolarmente la mammografia per la diagnosi precoce del tumore più frequente nella popolazione italiana. Notizie non confortanti arrivano anche dai dati sugli stili di vita, in particolare riguardo al fumo. Nella regione il 24% della popolazione è tabagista e il 21% è rappresentato da ex fumatori. Per incentivare la prevenzione sia primaria che secondaria dei tumori, Aiom (Associazione italiana oncologia medica), Fondazione Aiom e Sirm (Società italiana di radiologia medica e interventistica) partecipano alla 15esima edizione di 'Tennis and Friends - Salute e Sport', in piazza Castello a Torino dal 12 al 14 settembre.
Per 3 giorni, attraverso una serie di iniziative, verrà sensibilizzata la popolazione sull'importanza della prevenzione delle gravi malattie attraverso diagnosi precoci e stili di vita sani. Per la prima volta - informa una nota - partecipano anche le società scientifiche degli oncologi e dei radiologi italiani che avranno un proprio stand nella piazza torinese. Nel corso della manifestazione sarà distribuito materiale informativo ai cittadini. Sono inoltre organizzati 2 talkshow a cui parteciperanno gli esperti di Aiom e Sirm. Il primo sabato 13 alle 12.30, dedicato alla prevenzione del tumore del seno. Il secondo domenica 14 alle 15, sui numerosi pericoli indotti dal fumo.
"Solo lo scorso anno nella nostra regione sono stati registrate più di 4.500 nuove diagnosi di tumore mammario - afferma Massimo Di Maio, presidente eletto Aiom e direttore dell'Oncologia medica universitaria delle Molinette di Torino - La prevenzione deve iniziare dagli stili di vita, dal momento che la neoplasia è strettamente collegata a fattori modificabili come quelli dietetici o metabolici. Deve poi proseguire, a partire da una certa età, con esami preventivi previsti dai programmi di screening organizzati dalle singole Regioni. Molte donne però, anche in Piemonte - osserva - sottovalutano l'importanza della mammografia biennale che consente di individuare un'eventuale neoplasia in uno stadio precoce. Il fumo invece rimane di gran lunga uno dei più pericolosi vizi per la salute ed è responsabile, da solo, di quasi il 90% di tutti i tumori polmonari". Inoltre "aumenta il rischio di molte altre malattie e neoplasie, tra cui quelle della vescica e del distretto testa-collo. Nei prossimi giorni vogliamo incontrare direttamente i cittadini nelle piazze e nelle strade e spiegare loro quanto sia importante giocare d'anticipo contro il cancro".
La mammografia "è un esame sicuro, indolore e che non provoca effetti collaterali o controindicazioni - precisa Nicoletta Gandolfo, presidente nazionale Sirm - Rappresenta invece un test che può essere salvavita e che viene offerto gratuitamente alle donne all'interno dei programmi di screening organizzati dalle Regioni. La diagnostica senologica ha avuto negli ultimi anni molte e diverse implementazioni tecnologiche. Le nuove applicazioni dell'intelligenza artificiale consentono delle diagnosi estremamente precise. Quindi diventa ancora più importante sollecitare le donne a partecipare agli esami di prevenzione. Presto - sottolinea Gandolfo - gli screening oncologici potrebbero essere estesi anche al cancro del polmone che rimane una delle neoplasie più letali e temute. Sono già stati avviati anche in Italia studi e programmi di screening sperimentali dedicati ai forti fumatori. Attraverso il ricorso alla Tac spirale a dosi minime, è possibile con rapidissimi tempi d'esecuzione individuare precocemente alcuni casi di tumore toracico".
Per Giorgio Meneschincheri del Policlinico universitario A. Gemelli Irccs di Roma, professore università Cattolica del Sacro Cuore, fondatore e presidente della manifestazione, "è un grande piacere vedere Aiom e Sirm partecipare al nostro progetto nazionale. Siamo convinti dell'assoluta importanza di coinvolgere società scientifiche, prestigiose e ben radicate sui diversi territori, in un'iniziativa rivolta al 'grande pubblico'. Dal 2011 - ricorda - scendiamo nelle principali piazze delle città italiane per insegnare ai cittadini, d'ogni fascia d'età, come preservare il proprio benessere attraverso alcune semplici regole. Il cancro è uno dei grandi problemi di salute pubblica e negli ultimi anni sta facendo registrare aumenti d'incidenza in quasi tutti i Paesi occidentali. Per contrastarlo in modo efficace - conclude - è necessario sensibilizzare la popolazione, affinché presti più attenzione alla propria salute e si sottoponga con maggiore frequenza a screening e controlli".
Leggi tutto: Cancro seno, in Piemonte 1 donna su 2 non partecipa allo screening
(Adnkronos) - Quello tra pensione e insegnanti è un connubio sempre più forte nel nostro paese: secondo l’ultimo rapporto Ocse 'Education at a glance 2024', l’Italia presenta il corpo docente più anziano di tutta l’area Ocse, a tutti i livelli di istruzione, con una quota di insegnanti over 50 anni che raggiunge il 53% del totale, rispetto alla media globale del 37%. Ne parla all’Adnkronos LabItalia, Andrea Martelli, fondatore e amministratore di MiaPensione.
"Il sistema pensionistico del mondo scuola - spiega - presenta modalità e tempistiche uniche, che possono influenzare significativamente il momento del pensionamento e l’importo dell’assegno. E' quindi molto importante conoscerne le dinamiche e analizzare la propria posizione contributiva con largo anticipo per pianificare al meglio il proprio futuro previdenziale". Gli insegnanti che intendono andare in pensione con decorrenza dal 1° settembre 2026, dovranno presentare sia la domanda di cessazione dal servizio, sia quella di pensione un anno prima. Il Miur normalmente pubblica ogni fine settembre la circolare con le scadenze ufficiali cui attenersi. Stando agli anni precedenti, le domande andranno presentate presumibilmente entro la metà di ottobre 2025. Per i dirigenti scolastici, invece, il termine potrebbe essere fissato al 28 febbraio 2026, come da prassi consolidata. L’unico modo per presentare la richiesta è tramite il portale Polis-Istanze Online, accessibile mediante Spid, rispettando le scadenze ministeriali.
“I requisiti anagrafici e contributivi - spiega - non devono essere maturati al 31 agosto 2026, bensì entro il 31 dicembre 2026. Inoltre, la generalità degli insegnanti e di chi lavora nel comparto scuola ha come unica data di accesso a pensione quella del primo di settembre, evitando in alcuni casi l’applicazione delle cosiddette finestre mobili. Altro aspetto cruciale è barrare nella domanda di cessazione la casella nella quale si richiede di rimanere in servizio nel caso in cui il proprio stato contributivo non risultasse idoneo alla pensione. Si tratta di un paracadute utile in quelle situazioni nelle quali non si ha una conoscenza completa della propria posizione previdenziale e nell’eventualità che al 31 dicembre dell’anno successivo non si siano maturati i requisiti richiesti”.
“Il calcolo della pensione per un insegnante può essere complesso, soprattutto in presenza di periodi part-time o carriera frammentata, se si è lavorato in scuole paritarie o all’estero, se ci sono state Interruzioni per congedi, malattia, maternità o se si è fatta domanda per il riscatto della laurea o di ricongiungimento”, prosegue Martelli. Per prima cosa, quindi, è bene controllare, in anticipo, il proprio estratto conto contributivo e verificare che non presenti lacune o disallineamenti, in modo da poter agire tempestivamente per correggerli. “La Legge di Bilancio 2025 ha abolito il pensionamento d’ufficio a 65 anni. Decidere quando e come andare in pensione, quindi, non è solo una scelta personale, ma una vera e propria strategia economica. Anticipare di qualche anno può significare ricevere un assegno più basso, ma godersi prima il tempo libero. Rimandare può voler dire ricevere una pensione più alta. Le normative 2025 offrono diverse strade, ma anche molte insidie nei calcoli e nelle procedure”, spiega l’esperto.
Il calcolo della pensione per i docenti può seguire il sistema retributivo, per chi ha versato i contributi fino al 31 dicembre 1995, contributivo per i contributi dal 1° gennaio 1996 in poi, oppure misto, se si possiedono contributi sia prima che dopo il 1996. Per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2025 sono richiesti 67 anni di età compiuti entro il 31 dicembre 2025 e almeno 20 anni di contributi effettivamente versati. Per i docenti della scuola, la pensione può essere attribuita 'd’ufficio' se il requisito anagrafico viene raggiunto entro il 31 agosto 2025, oppure, 'su domanda' se si compie entro il 31 dicembre 2025.
La pensione anticipata consente agli insegnanti di ritirarsi dal lavoro prima del compimento dei 67 anni, a condizione di aver maturato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e almeno 41 anni e 10 mesi per le donne. “Non è richiesto un requisito anagrafico minimo ma solamente quello contributivo e non deve essere rispettata la finestra mobile di 3 mesi. Rappresenta un’opzione strategica soprattutto per chi ha iniziato a lavorare in giovane età, ma richiede particolare attenzione alla continuità contributiva per raggiungere i requisiti previsti dalla normativa”, afferma Martelli.
Opzione Donna è un regime agevolato di pensione anticipata è riservato esclusivamente alle lavoratrici con 35 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024 e un’età anagrafica di 61 anni senza figli, 60 anni con un figlio e 59 anni con due o più figli. E' necessario, inoltre, possedere uno dei seguenti requisiti: riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, assistere un familiare con disabilità, lavorare presso aziende in crisi. Il trattamento pensionistico sarà interamente contributivo, anche per i contributi maturati prima del 1996.
Consente di accedere alla pensione al raggiungimento simultaneo di 62 anni di età e 41 anni di contributi. “E' una delle alternative più discusse nell’ambito delle pensioni per insegnanti, ma è bene sottolineare che il calcolo dell’assegno avviene con il metodo contributivo puro, e fino ai 67 anni l’importo mensile non può superare quattro volte il trattamento minimo Inps (circa 2.200 euro lordi)", precisa l’esperto. L'Ape sociale è una misura di accompagnamento alla pensione vera e propria. Il trattamento consiste in un’indennità mensile (non una pensione vera e propria) fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Riguarda i lavoratori con almeno 63 anni e 5 mesi di età, con almeno 30 o 36 anni di contributi versati e solo se si svolge un lavoro gravoso come quello degli insegnanti della scuola dell’infanzia e della primaria.
“Per chi quest’anno non avesse ancora maturato i requisiti utili per presentare la domanda di cessazione e pensionamento, la nuova Legge di Bilancio prevista per il 31 dicembre 2025, potrebbe aprire nuove finestre e deroghe. Ecco che diventa fondamentale conoscere la propria posizione contributiva per cogliere tempestivamente queste eventuali opportunità. In questo caso, è prevista una deroga al 28 febbraio 2026 per Opzione Donna e al 31 Agosto per Ape Sociale, per presentare la domanda di pensione, con decorrenza al 1 settembre 2026”, conclude Andrea Martelli, esperto previdenziale, fondatore e amministratore di MiaPensione.
Leggi tutto: Scuola addio, ecco la migliore strategia per andare in pensione e vivere felici
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