(Adnkronos) - La marcia della pace PerugiAssisi è partita alle 9.00 di questa mattina, coloratissima e con l’animo dei partecipanti alleggerito dalle ultime notizie relative alla tregua in Palestina, snodandosi con in testa lo striscione “Fraternità” dalla consueta partenza sotto Porta San Girolamo. L’evento, ispirato al messaggio di nonviolenza del filosofo perugino Aldo Capitini, rappresenta da sempre un forte gesto di resistenza alle crudeltà del mondo e un appello alla costruzione della pace, della giustizia sociale e del rispetto dei diritti umani, ma forse mai come quest’anno è stato aspettato e partecipato, visto che l’attenzione dell’opinione pubblica è da tempo catalizzata dal conflitto in Ucraina, prima, e dalla tragedia della Striscia di Gaza poi.
Dal palco allestito subito fuori da Porta San Girolamo ad accogliere le prime fila della folla che si apprestava a percorrere i 24 km del percorso che attraverserà Ponte San Giovanni, Bastia Umbra, Santa Maria degli Angeli, per arrivare alle 15.00 alla Rocca Maggiore di Assisi, dove si terrà un momento collettivo di riflessione e festa, tra i gonfaloni del Comune di Perugia e dei Comuni che da tutta l’Italia hanno aderito alla marcia, sono stati in prima battuta la sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, il presidente della Provincia, Massimiliano Presciutti, e la presidente della Regione Stefania Proietti.
“Questa nostra marcia – ha detto la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti - deve essere la somma di tutte quelle piazze straordinarie che hanno dato un contributo determinante a un primo passo verso la firma della pace in Palestina. Grazie a voi che venite e partecipate a questa manifestazione, partendo da Perugia, da Assisi e dall'Umbria, insieme possiamo cambiare il mondo. Perché quando i nostri governi vedono le persone che si riversano nelle piazze, i giovani e anche coloro che magari non fanno attività politica per dire che la pace è l’unico metodo per risolvere le controversie internazionali e per difendere l’articolo 11 della nostra Costituzione che recita “l’Italia ripudia la guerra”, e sono chiamati a dare una risposta chiara e schierarsi. La speranza che deriva dal popolo della pace che manifesta pacifico nelle piazze ha avuto un ruolo e ha dato un contributo determinante. Con voi noi marciamo e marciamo perché non ci siano più vittime, non ci siano più guerre”.
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(Adnkronos) - Hamas non governerà la Striscia di Gaza dopo la fine della guerra. Ad annunciarlo all'agenzia Afp è una fonte del movimento vicina ai negoziati, dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco.
"Per Hamas, il governo della Striscia di Gaza è una questione definita. Hamas non parteciperà in un modo alla transizione, e questo significa che ha rinunciato al controllo della Striscia di Gaza. Ma rimane un elemento fondamentale della società palestinese", ha dichiarato la fonte.
Domani, dopo una visita lampo in Israele - dove parlerà alla Knesset e incontrerà Netanyahu e i familiari delle vittime -, Donald Trump sarà quindi in Egitto per la firma sull'accordo per Gaza al vertice di pace a Sharm el-Sheikh. Cerimonia alla quale, però, Tel Aviv e Hamas non parteciperanno.
L’accordo vedrà la sigla di Trump e dei mediatori (Egitto, Qatar e Turchia), mentre non ci sarà alcun rappresentante israeliano e di Hamas, apprende l’Adnkronos da fonti informate secondo cui l’accordo “si basa sulle lettere di principio fornite separatamente da Israele, Hamas e i mediatori".
Alla cerimonia sono stati invitati tra i Paesi europei Italia ( ci sarà la premier Giorgia Meloni), Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Grecia e Ue. Per i Paesi arabi e islamici presenti invece Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Emirati arabi, Egitto, Giordania, Pakistan, Indonesia. Tra i presenti, anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Secondo Barak Ravid di Axios, gli Stati Uniti avrebbero invitato, anche Giappone, Azerbaigian, Armenia, Ungheria, India, El Salvador, Cipro, Bahrein, Kuwait e Canada. Secondo una fonte citata da 'Axios', anche l'Iran sarebbe stato invitato.
Il presidente Trump e il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi presiederanno il vertice di pace, ha quindi spiegato la presidenza egiziana. L'incontro si terrà lunedì pomeriggio "con la partecipazione di leader di oltre venti paesi", si legge nella dichiarazione.
L'incontro avrà l'obiettivo di "porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, intensificare gli sforzi per raggiungere la pace e la stabilità in Medio Oriente e inaugurare una nuova era di sicurezza e stabilità regionale".
Resta intanto un'incognita l'orario preciso del rilascio dei rimanenti 20 ostaggi vivi (su 48) ancora trattenuti nella Striscia di Gaza e la dinamica del loro trasferimento coordinato dalla Croce rossa internazionale. Quello che sembra ormai certo, è che l'attuazione della prima fase del piano è attesa per domani mattina e non nella notte tra domenica e lunedì, come spiegato a Channel 12 da fonti israeliane.
Secondo il primo punto dell'accordo fra Hamas e Israele per la tregua a Gaza, gli ostaggi devono essere rilasciati entro le 12.30 di lunedì (ora locale). "Ma a Israele non sono chiari tutti i dettagli sui tempi", ha poi spiegato una fonte, precisando che l'incertezza scaturisce dai preparativi logistici da parte di Hamas e non da uno slittamento intenzionale. Sarà solo poche ore prima dell'effettivo rilascio che si potrà quindi stabilire l'ora precisa.
Gli ostaggi saranno portati via o tutti insieme, dopo che saranno stati riuniti in un unico punto della Striscia - come sembra preferire Hamas in questo momento - o con trasferimenti multipli simultanei da ognuno dei punti in cui saranno rilasciati.
"In base all'accordo firmato, lo scambio di prigionieri inizierà lunedì mattina come concordato e non ci sono nuovi sviluppi al riguardo", ha dichiarato Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas, in un'intervista all'Afp.
Dopo il ritorno dei prigionieri da Gaza, Israele procederà quindi al rilascio di circa 2.000 detenuti palestinesi dalle sue prigioni, secondo i termini della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco firmato dalle due parti con la mediazione degli Stati Uniti.
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(Adnkronos) - Il presidente del Madagascar, Andry Rajoelina, ha denunciato che "è in corso nel Paese un tentativo di prendere il potere in modo illegale e con la forza, contro la Costituzione e ai principi democratici", dopo che ieri un contingente di militari ha preso parte alla protesta contro il governo insieme a migliaia di persone ad Antananarivo.
Intanto, le unità delle forze speciali Capsat ribelli - che ieri si sono schierati con i manifestanti alla guida di mezzi blindati e sventolando bandiere del Madagascar e chiesto alle forze di sicurezza di "rifiutare gli ordini di aprire il fuoco contro i nostri amici, i nostri fratelli e le nostre sorelle" - hanno annunciato la loro intenzione di assumere il controllo delle forze militari.
"D'ora in poi tutti gli ordini alle forze armate partiranno dal quartier generale del Capsat" a Soanierana, a sud di Antananarivo. hanno reso noto le unità in una dichiarazione video. Erano stati i militari di Capsat a portare al potere il Presidente in carica, e ora contestato, con un golpe nel 2009.
Le proteste organizzate dalla generazione Z sono iniziate lo scorso 25 settembre, in un primo momento per protestare contro i tagli dei rifornimento di acqua ed elettricità e poi contro l'intero sistema. A nulla è servita la decisione del presidente della scorsa settimana di licenziare il governo.
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(Adnkronos) - La partita Estonia-Italia, valida per le Qualificazioni ai Mondiali 2026, ha dominata la prima serata televisiva di sabato, conquistando su Rai1 6.588.000 spettatori e il 36.5% di share. A seguire, dalle 22.52, è andato in onda 'Ballando con le Stelle', che ha totalizzato 2.090.000 spettatori e il 24.1% di share. Su Canale5 'Tú Sí Que Vales' ha ottenuto una media di 3.996.000 spettatori e il 27.5% di share. Ma nel periodo di sovrapposizione con 'Ballando' (dalle 22.53 alle 00.22) ha prevalso il talent Mediaset (con il 32% contro il 21.33%). Al terzo posto, 'L’era glaciale 3 – L’alba dei dinosauri' su Italia1, con 709.000 spettatori e il 4.2% di share.
A seguire, tra gli altri ascolti di prime time: 'Ti vorrei come mia figlia' su Rai2 (675.000 spettatori, share 3.9%), 'In Altre Parole' su La7 (900.000 spettatori, share 4.9%, nella prima parte, e 515.000 spettatori, share 3.6%, nella seconda), 'Sapiens – Un Solo Pianeta' su Rai3 (479.000 spettatori, share 3.1%), 'Uno di noi' su Rete4 (362.000 spettatori, share 2.3%), 'Accordi & Disaccordi' sul Nove (360.000 spettatori, share 2.3%), '4 Ristoranti' su Tv8 (311.000 spettatori, share 1.9%).
In access prime time, 'La Ruota della Fortuna' ha ottenuto 4.146.000 spettatori e il 22.5% di share mentre 'Affari Tuoi' non è andato in onda per lasciar posto alla partita dell'Italia.
(Adnkronos) - Omicidio a Bolzano, dove un camionista di nazionalità romena di 32 anni è stato ucciso a coltellate al culmine di una lite con un collega per l’uso della spazio per la sosta notturna dei mezzi pesanti. Sul posto i medici del 118, polizia e vigili del fuoco. Per il 32enne non c’è stato nulla da fare ed deceduto sul posto.
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(Adnkronos) - "Il 'pasticcio dei santi' dei giorni scorsi non svela solo il modo un po’ zelanti approssimativo con cui si legifera in questi ultimi tempi. Racconta anche l’ansia che ormai si è impossessata della nostra anima politica. Un bisogno quasi spasmodico di stare sempre sulla palla della più stretta attualità, di non farsi mai prendere in contropiede dalla cronaca, di cavalcare ogni più minuscola occasione per segnalare tutte le nostre buone intenzioni. Forse perché si è consapevoli di essere diventati impari nelle occasioni politiche più grandi. O forse perché quelle grandi occasioni non riguardano quasi più la politica. Così la politica finisce per raccogliere strada facendo tutte le cose che non è più capace di seminare. Salvo seminare qualche illusione di cui non potrà nutrirsi più di tanto.
In questo contesto è perfino ovvio che il rapporto simbolico tra scelte politiche e devozione religiosa si trovi al centro della questione. Da noi, per fortuna, in modi ancora rispettosi della distinzione delle sfere. Altrove, con qualche (apparente) fervore in più e molte discutibili combinazioni sotterranee. Valgano per tutti le immagini dei gruppi di preghiera alla Casa Bianca, laddove l’intreccio tra gli interessi politici del presidente degli Usa e il proselitismo religioso di alcuni dei suoi consiglieri e dei suoi più zelanti adepti ha largamente passato il segno dell’esibizionismo. Per non dire di Putin e del patriarca Kirill, intrecciati e quasi avvinti oltre ogni limite di distinzione tra fede e politica.
Nel nostro caso, come s’è detto, una discreta laicità della politica e una reciproca indipendenza tra le due sfere, quella civile e quella religiosa, è rimasto come uno dei lasciti più preziosi della Prima repubblica. Che fu appunto una istituzione paradossalmente tutelata nella sua laicità a dispetto (o forse invece proprio a ragione) del fatto che a guidare i governi dell’epoca fossero per quasi mezzo secolo i democratici cristiani.
E’ curioso che quei confini tendano a farsi più incerti e più labili ora che quella stagione si è chiusa ed è stata quasi dimenticata. Così, siamo arrivati ai crocifissi esibiti dai leader politici sui social o davanti ai teleschermi. E a tutte le conseguenti manifestazioni pubbliche della propria fede. Tutte cose di cui la cronaca di questi anni reca più di una traccia. E di cui, tutto sommato, l’accavallamento di date finalizzato a ricordare sia Caterina da Siena che Francesco d’Assisi, con la discreta confusione che pure ne è derivata, rappresenta l’episodio più recente ma anche forse quello più innocente.
Il fatto è che tutte queste vicende si inscrivono all’interno di un contesto storico nel quale il potere politico sta subendo una singolare trasformazione. Cosa che per un verso galvanizza i leader più disinvolti e per l’altro verso intimidisce quelle figure più discrete che conservano ancora una piccola traccia degli insegnamenti impartiti in gioventù.
Giuliano Da Empoli ricorda nel suo ultimo libro un vecchio detto cinese: 'Il potere è un drago nella nebbia'. Ma la nebbia a questo punto sembra diventata così fitta che il drago del potere appare anche lui confuso e ondivago. Non ha più dove andare, ha perso la consapevolezza di sé. E così, non appena in quella nebbia si apre un piccolo squarcio di luce, il drago si mette a correre all’impazzata. Pronto, se del caso, a travolgere qualsiasi ostacolo nell’ebbrezza di aver trovato infine una possibilità di tornare ad essere quel che era.
La legge appena approvata che istituisce il 4 ottobre la festa nazionale dedicata a San Francesco deve ovviamente moltissimo al valore del santo, deve molto al sentimento popolare e deve forse qualcosa anche alla fioritura di molte biografie (Cazzullo e Barbero, ma non solo) che ne celebrano le virtù e le vicissitudini. C’è di sicuro in tutto questo un sentimento lodevole. Ma per l’appunto è come se si legiferasse sempre e solo sull’onda di un’emozione oppure di un’occasione. Avendo bisogno ogni volta di una circostanza per dare luogo a un’iniziativa. Come a dire che la circostanza appare alla fine quasi sempre più cruciale dell’iniziativa.
Non c’è solo la sciatteria legislativa che ci fa ritrovare oggi con due santi ufficialmente festeggiati nello stesso giorno con l’impossibilità di celebrarli assieme. C’è l’affanno con cui si insegue l’attualità nel timore di perdere l’attimo. Solo che quella fretta con cui si è voluto offrire a San Francesco una legge e una festa in cambio di tutte le cose buone che ha provveduto a donarci finisce per sottrarlo al suo tempo per la smania di imprigionarlo nel nostro. Come se si volesse costringere a tutti i costi la politica a stare dentro i confini angusti della cronaca delle sue giornate più trafelate. Ignari che quei confini sono ancora più stretti -e soprattutto più impropri- se si pretende di stiparvi all’interno anche un bel pezzo di storia. E tanto più di storia sacra.
Scriveva Borges, 'Nel regno dei cieli non esiste il tempo'. Noi però non siamo in quel regno, e dunque il nostro tempo dovremmo forse imparare a distillarlo con più cura". (di Marco Follini)
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(Adnkronos) - Paolo Taormina, ucciso stanotte a Palermo, "stava lavorando nel suo locale quando ha visto che il branco si è accanito su un ragazzino, pestandolo a sangue. A quel punto è uscito e ha chiesto di smetterla. Poco dopo è successo l'inferno". A parlare è uno dei ragazzi che la notte scorsa erano davanti al locale Scruscio, dove è avvenuto l'omicidio del ragazzo di 21 anni, ucciso con un colpo di pistola in fronte dopo avere chiesto al gruppo di ragazzi di allontanarsi.
I carabinieri stanno ascoltando diversi testimoni. Decine le persone che vengono sentite in queste ore e che raccontano, come si apprende, della rissa e del pestaggio di un ragazzo da parte del branco, dell'intervento della vittima e poi dei colpi di pistola. I militari stanno intanto visionando le videocamere di videosorveglianza dei numerosi locali della zona in cui è avvenuto l'omicidio in cerca di indizi.
(Adnkronos) - Al centro della bufera per le dichiarazioni fatte a Fabrizio Corona, Massimo Lovati, il 73enne legale di Andrea Sempio, indagato nell’ambito del caso di Garlasco, parla oggi in un'intervista al 'Corriere della Sera'.
"Tutto - dice - è collegato al trappolone in cui sono caduto e la bufera che ne è venuta fuori dopo il video di Fabrizio Corona. È vero, ho peccato di grande ingenuità. In estate lui mi aveva detto che voleva realizzare una serie televisiva con personaggi di fantasia. Mi diceva ‘adesso non vanno più di moda Fedez, la Ferragni, Belen, ma personaggi come te o De Rensis’. Doveva essere una sorta di fiction con protagonista un certo ‘Gerry la rana’ nei panni di un avvocato senza scrupoli, sopra le righe, faccendiere, dedito all’alcol e al gioco d’azzardo".
“Abbiamo bevuto tanto, e lui mi faceva bere sempre più. Diceva: ‘Vai a ruota libera’, ‘di’ quello che vuoi’, ‘usa parole volgari perché quello era il personaggio’, ‘tanto poi faccio taglia e cuci ed elimino i nomi’. E invece...” aggiunge Lovati. Quanto all’ipotesi di una sua sostituzione, il difensore afferma: “Colleghi bravi ce ne sono tanti. E uno bravo potrebbe benissimo sostituirmi. L’unica cosa che ho tenuto a sottolineare è che non mi farò mai prevaricare, perché io sono come sono e non posso essere diverso. Quindi se gli va bene sono così, sennò debbono prendere un altro tipo di legale”.
“È un caso che ho preso a cuore. Intanto perché Sempio è amico di Angela che è stata mia praticante. E poi perché è un caso che mi stuzzicava”. Lasciare? “Mi dispiacerebbe – conclude Lovati – Anche perché sono certo che Sempio sia innocente e poi perché ritengo che saremo in grado di vincere questa battaglia”.
Leggi tutto: Garlasco, parla Lovati: "Corona? Un trappolone, ma con Sempio possiamo vincere"
(Adnkronos) - Paola Caruso sarà ospite oggi, domenica 12 ottobre, a Verissimo. La showgirl, Bonas di 'Avanti un altro' torna nello studio di Silvia Toffanin per una nuova intervista ritratto della sua vita. Caruso tornerà a parlare dei problemi di salute di suo figlio Michele, che a causa di un'iniezione sbagliata ha avuto una grave infezione al nervo sciatico con conseguenze permanenti.
Paola Lucia Caruso nasce il 17 gennaio del 1985 a Catanzaro. Nel 2003 comincia il suo percorso nel mondo dello spettacolo. Nel 2003 partecipa a ‘Miss Italia’, ottenendo il titolo di ‘Miss Moda Mare Triumph Calabria’. Nel 2006 partecipa a ‘Uomini e Donne’ come corteggiatrice.
Dopo gli studi in Giurisprudenza, veste i panni di Bonas della trasmissione di Canale 5 ‘Avanti un altro!’ e diventa uno dei personaggi più iconici e amati del programma. Nel 2016 la showgirl ha preso parte a ‘L'Isola dei Famosi’, dove si classifica quarta e partecipa anche alla versione spagnola del reality dal titolo ‘Supervivientes’.
Nel 2018 partecipa a ‘Pechino Express’ insieme a Tommaso Zorzi, con il quale formava la coppia de ‘I Ridanciani’, ma la coppia si ritira in anticipo perché la showgirl scopre di essere incinta. Paola Caruso nel 2022 ha poi preso parte al programma ‘La Pupa e il Secchione Show’.
A 13 anni Paola ha scoperto di essere stata adottata: la mamma adottiva si chiama Wanda, mentre il papà adottivo Michele, scomparso nel 2015. Dopo aver parlato pubblicamente della sua famiglia adottiva, grazie all’aiuto di Barbara D’Urso, Paola Caruso ritrova la mamma biologica, Imma Meleca. Nel 2019 Paola e Imma si erano incontrate nel corso del programma 'Pomeriggio Cinque' e il risultato del test del Dna aveva confermato la parentela tra le due. Paola Caruso ha perdonato la mamma dopo aver scoperto i motivi del suo abbandono.
Paola Caruso, a Verissimo, ha raccontato che nello stesso periodo in cui è volata negli Stati Uniti insieme al figlio Michele, la mamma biologica Imma Meleca ha avuto dei problemi di salute: "L'hanno dovuta operare d'urgenza al cervello. A me Dio ha dato la forza, perché pensavo che avrei perso mia mamma. Ma è stata operata ed è andato tutto bene, grazie al cielo".
Paola Caruso, dopo un beve flirt con il figlio di Paolo Bonolis, Stefano, nel 2014 ha una relazione con Andrea Casalino, ex concorrente del Grande Fratello Vip.
Nel 2018 comincia a frequentare l’imprenditore Francesco Caserta che vive a Monaco. L’uomo viene indicato da Paola Caruso come il padre del suo primogenito Michele, nato il 2 marzo 2019. Dopo la nascita del figlio Michele, Paola Caruso ha iniziato una battaglia legale per il riconoscimento del bambino da parte del padre. A Verissimo la showgirl aveva annunciato di aver vinto la causa.
Archiviata la relazione, sempre ospite a Verissimo, Paola Caruso aveva parlato del fidanzato Gianmarco come "un raggio di sole mandato da Dio". Tuttavia, dopo due anni insieme Caruso ha scoperto dei tradimenti da parte di lui. Ospite a Verissimo aveva spiegato: "Già nella vita è difficile avere una relazione a due, figurati una relazione a quattro. Eravamo io, lui, la madre di suo figlio, che io ho denunciato, e il padre di mio figlio".
Paola Caruso ha parlato pubblicamente dei problemi di salute di suo figlio Michele. Ospite a Verissimo, Paola Caruso aveva raccontato per la prima volta cosa era accaduto al figlio Michele mentre erano in vacanza in Egitto. "Eravamo appena arrivati a Sharm el-Sheikh, quando a Michele è venuta la febbre. Gli ho dato dei medicinali, ma la febbre non passava, allora ho chiamato un medico. Il dottore ci ha consigliato di fargli una puntura per far passare la febbre. All'inizio ero titubante, ma poi mi sono fidata. Dopo una mezz'oretta dalla puntura, volevo misurargli la febbre, allora ho chiamato Michele, e lui, alzandosi dal letto, è caduto. Aveva proprio la gambina che penzolava", ha raccontato la showgirl. "I medici mi hanno spiegato che con la puntura è stato lesionato il nervo sciatico. Michele ora riesce a camminare con il tutore, ma senza non cammina. I medici ci hanno detto che sarà un percorso molto lungo".
Dopo l'operazione a cui è stato sottoposto il figlio, nel 2024 la showgirl ha raccontato di essere rientrata da un viaggio negli Stati Uniti, dove il piccolo Michele ha dovuto eseguire una serie di accertamenti in una clinica. "Sono andata nella clinica migliore del mondo per sapere se ci fosse una speranza perché Michele torni a camminare senza il tutore. Hanno fatto tutti gli esami ed è emerso che il danno è permanente. Non c'è a oggi una cura affinché mio figlio recuperi l'uso della gamba. Mi sono dovuta rassegnare a questo", ha spiegato la showgirl nello studio di Silvia Toffanin.
Lo scorso 16 marzo, la showgirl è tornata a Verissimo per parlare dell'intervento a cui si è sottoposto il piccolo Michele, che oggi ha 6 anni. È durato 5 ore: "L'intervento tecnicamente è riuscito, ha ancora il tutore e deve tenerlo per un altro anno. Deve fare anche fisioterapia, ma da quando ha tolto il gesso ho visto dei miglioramenti, Michele sta riprendendo la fase motoria. Il piedino è adesso dritto", ha raccontato Paola Caruso con gioia.
"Michele è molto provato, è stata molto dura per lui. È rimasto per 90 giorni senza poter camminare. Lui piangeva, voleva uscire e giocare con i suoi amichetti", ha spiegato Paola Caruso in lacrime. "Mio figlio si sta facendo aiutare psicologicamente. Lui è distrutto, ho bisogno solo di vederlo felice", ha aggiunto la mamma di Michele nello studio di Verissimo.
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(Adnkronos) - Dal caldo anomalo e fuori stagione di oggi, agli eventi meteo estremi frutto di un vortice in arrivo verso le isole e atteso per la prossima settimana. L'Italia si prepara al ribaltone meteo passando ancora da un estremo all'altro, nuovo e chiaro segnale del cambiamento climatico in atto. Sono queste le previsioni degli esperti per la giornata di oggi, domenica 12 ottobre, e per i giorni a venire.
Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, conferma che l’attuale configurazione atmosferica sull’Europa occidentale è dominata da un vasto campo di alta pressione, che si estende dalle Isole Britanniche fino all’Italia. Questo assetto sinottico garantisce condizioni di tempo stabile, soleggiato e caratterizzato da temperature sensibilmente superiori alla media climatologica stagionale.
Analizzando i dati medi relativi alla seconda decade di ottobre, si osserva un’anomalia termica positiva compresa tra +3 e +4°C rispetto ai valori attesi per il periodo. Tale scarto è indice di un’ottobrata particolarmente pronunciata, fenomeno tipico del Mediterraneo centrale in cui si verifica un ritorno di condizioni miti e asciutte durante l’autunno inoltrato.
Nel dettaglio, oltre al tanto sole nel corso di domenica le temperature raggiungeranno punte massime intorno ai 25°C in diverse città del Centro-Sud, tra cui Firenze, Roma e Napoli. Qualche grado in meno al Nord, ma anche qui i valori restano comunque ben al di sopra della norma stagionale, contribuendo a un quadro climatico complessivamente anomalo ma gradevole.
Da un estremo all’altro. Nel corso della prossima settimana, l’arrivo di un nuovo impulso freddo in discesa dal Nord Europa andrà a rinvigorire una vasta area depressionaria tutt'ora presente sul bacino del Mediterraneo favorendo la formazione di un nuovo e potente ciclone che trarrà ulteriore energia dalle acque ancora miti dei nostri mari (uno degli effetti più preoccupanti dopo lunghi mesi con temperature altissime).
La traiettoria esatta del vortice è ancora in fase di definizione, ma le proiezioni più aggiornate indicano un possibile impatto diretto su Sicilia e Sardegna, già a partire da mercoledì 15 ottobre. Su queste regioni, e in parte del Sud peninsulare, sono attese precipitazioni intense e persistenti, con alta probabilità di temporali violenti e, localmente, nubifragi.
L'alternanza sempre più esasperata tra fasi di caldo anomalo e piogge estreme è un chiaro segnale del cambiamento climatico in atto. Il Mediterraneo, considerato uno dei “climate hot spots” (cioè una di quelle zone in cui il riscaldamento agisce con maggiore intensità) a livello globale, mostra già oggi una maggiore vulnerabilità a fenomeni atmosferici estremi. Eventi come quello atteso nei prossimi giorni evidenziano come l’energia termica in eccesso presente nella bassa atmosfera (più caldo = maggior evaporazione dai mari = più energia potenziale in gioco) possa innescare sistemi meteorologici violenti, con potenziali impatti su infrastrutture, ecosistemi e popolazioni.
Domenica 12. Al Nord: sole e clima mite. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: nubi in Sardegna e Sicilia, rare piogge.
Lunedì 13. Al Nord: qualche nuvola in più. Al Centro: soleggiato e mite. Al Sud: nubi sparse, specie in Sardegna.
Martedì 14. Al Nord: sole e clima mite. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: molte nubi in Sicilia e Sardegna, occasionali piogge. Sole altrove.
Tendenza: Vortice Mediterraneo in formazione, forti rovesci temporaleschi su Isole Maggiori e parte del Sud. Stabile altrove.
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(Adnkronos) - La notizia della morte di Diane Keaton ha scosso profondamente Hollywood, generando un’ondata di emozionanti tributi da parte di colleghi, amici e ammiratori. L’attrice, vincitrice dell’Oscar e protagonista di pellicole indimenticabili come 'Io e Annie' e 'Reds', lascia dietro di sé un’eredità artistica e umana che ha segnato generazioni di spettatori e di professionisti del settore.
Numerose celebrità hanno condiviso il loro dolore per la scomparsa dell'attrice e i loro ricordi personali. Bette Midler, amica di lunga data, ha scritto: “Diane era una forza della natura. Elegante, eccentrica, brillante. Ha cambiato il modo in cui le donne venivano rappresentate sullo schermo”.
Jane Fonda, che ha condiviso con Keaton il set dei due film della serie del 'Book Club' (2018 e 2023), ha scritto: “Diane era una forza creativa. La sua energia e il suo spirito erano contagiosi”. Mary Steenburgen, anche lei parte del cast di 'Book Club' e del suo sequel, ha ricordato la loro amicizia nata sul set: “Diane era magia. Non ci sarà mai più nessuno come lei. L’ho amata e mi sento fortunata di averla chiamata amica.”
Il regista Nancy Meyers, che ha diretto Keaton in 'Tutto può succedere', ha ricordato la sua “capacità unica di rendere ogni scena memorabile, anche solo con uno sguardo o una risata”.
Goldie Hawn, collega e amica di lunga data, con cui Keaton ha recitato ne 'Il club delle prime mogli' (1996), ha espresso il suo dolore con parole poetiche: “Diane, non eravamo pronti a perderti. Hai lasciato una scia di polvere di stelle, piena di luce e ricordi. Non c’era, e non ci sarà, nessuno come te”. Kate Hudson, figlia di Goldie Hawn e parte della stessa “famiglia cinematografica” che ha visto brillare Keaton, ha scritto: “Una presenza indimenticabile. Diane ha lasciato un segno profondo in tutti noi”.
Keaton è stata una pioniera nel portare sullo schermo personaggi femminili complessi, intelligenti e vulnerabili. La sua interpretazione in 'Io e Annie' ha rivoluzionato la commedia romantica, mentre la sua versatilità le ha permesso di spaziare tra generi e ruoli, da drammi intensi a commedie sofisticate. Attrici come Emma Stone e Reese Witherspoon hanno dichiarato di considerarla una fonte di ispirazione fondamentale per le loro carriere.
Steve Martin, suo co-protagonista in 'Il padre della sposa', ha scritto: “Non c’era nessuno come Diane. Il suo talento era immenso, ma la sua umanità lo era ancora di più”. Kimberly Williams-Paisley, che ha interpretato la figlia di Keaton nei film 'Il padre della sposa' (1991) e 'Il padre della sposa 2' (1995), ha sottolineato in un messaggio sui social: “Lavorare con te sarà sempre uno dei momenti più belli della mia vita”.
Oltre ai premi e ai riconoscimenti, Keaton lascia un’eredità fatta di autenticità, coraggio e stile. Il suo modo di vestire, con giacche oversize e cappelli iconici, è diventato un simbolo di originalità. Ma più di tutto, Diane Keaton ha insegnato che essere sé stessi è il ruolo più importante che si possa interpretare.
Hollywood la piange, ma celebra anche la sua vita straordinaria. Come ha scritto Meryl Streep: “Diane non se ne va davvero. Vive in ogni donna che ha osato essere diversa, in ogni attrice che ha scelto la verità invece della perfezione”.
Leggi tutto: "Nessuna come lei", Hollywood piange Diane Keaton: ondata di ricordi per Annie Hall
(Adnkronos) - Pechino accusa gli Stati Uniti di utilizzare "standard doppi" dopo che nei giorni scorsi Donald Trump ha minacciato di introdurre ulteriori dazi del 100 per cento sul valore dei beni importati negli Stati Uniti dalla Cina, in aggiunta al 30 per cento già in vigore, e altre restrizioni sull'esportazione di "software critici" a partire dal primo novembre prossimo.
Il presidente americano, che venerdì ha anche minacciato di cancellare l'incontro con Xi Jinping previsto in Corea del Sud, a margine del vertice dell'Apec il 31 ottobre e il primo novembre prossimi, ha riacceso la guerra commerciale con la Cina accusando Pechino di imporre misure "straordinariamente aggressive" sulle esportazioni di terre rare il giorno dopo che erano stati anticipati nuovi controlli sull'export di tecnologie per l'estrazione e il trattamento di questi minerali. Il ministero del Commercio a Pechino ha definito le esternazioni di Trump come "un esempio di standard doppi".
"Minacciare di introdurre dazi alti in ogni momento non è l'approccio corretto per impegnarsi con la Cina", si legge inoltre in un comunicato pubblicato online.
Leggi tutto: Dazi, l'accusa della Cina: "Usa utilizzano standard doppi"
(Adnkronos) - Oggi, domenica 28 settembre, torna su Canale 5 'Verissimo' con il secondo appuntamento del weekend. Alla conduzione Silvia Toffanin, che quest’anno festeggia i suoi vent’anni alla guida del talk show. Al centro della nuova stagione tanti ospiti con i loro racconti, i progetti, le emozioni e gli aspetti meno conosciuti della loro vita.
Silvia Toffanin intervisterà un simbolo del cinema italiano: Ornella Muti. E da un mito del nostro cinema a un’icona della musica, ora tra i giudici su Canale 5 di 'Io Canto Family': Patty Pravo. A Verissimo anche l’attrice Miriam Leone, dal 16 ottobre al cinema con il film 'Amata'.
Inoltre, spazio al campione Mattia Bottolo, protagonista, con la Nazionale Maschile, degli ultimi Mondiali di Volley e al racconto di Paola Caruso. E ancora, Arianna Cirrincione e Andrea Cerioli, coppia nata a 'Uomini e donne', rivivranno con il pubblico le emozioni del loro recente matrimonio.
Infine, in studio Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich, la donna di 63 anni trovata senza vita il 5 gennaio 2022 a Trieste. L’uomo, ad oggi, è l’unico indagato per la morte della moglie.
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