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Achille Lauro compie 35 anni e festeggia un traguardo incredibile: "Sono senza parole"

11 Luglio 2025
Achille Lauro - Ipa

(Adnkronos) - Achille Lauro compie oggi 35 anni e, in occasione di questo importante compleanno, al cantante è arrivato il regalo migliore che potesse sperare. Proprio poche ore prima di spegnere le candeline è arrivata la notizia che il suo primo concerto allo Stadio Olimpico, annunciato dal palco del live al Circo Massimo e previsto per l'estate prossima, è già sold out. Il nuovo show, dal titolo 'Comuni Immortali', rappresenta una tappa simbolica per la carriera dell’artista che tornerà a esibirsi nella sua città, dopo altri due Palazzi dello Sport sold out nella Capitale. 

"Dirvi quello che provo è impossibile. L’amore che mi state dando è troppo grande da raccontare. Che magia la musica. Per sempre noi. Per sempre vostro. Per sempre grato", ha scritto su Instagram. Parole che hanno ricevuto il sostegno, nei commenti, di molti colleghi, tra cui Elodie, Giorgia, Paola Iezzi e Francesco Gabbani. Anche nelle storie Instagram, il cantautore ha voluto ringraziare i fan. "Il nostro primo Stadio, i due Circo Massimo, il tour dei Palazzetti, 1969 tre Platini. Che momento magico. Sono senza parole", ha scritto ancora. 

Nato l'11 luglio 1990, con il nome di Lauro De Marinis, Achille Lauro vive in questo momento il periodo d'oro della sua carriera artistica. Mentre dal Circo Massimo 2025 al Tour dei Palazzetti 2026, le date sono praticamente già tutte esaurite (restano disponibili i biglietti per le seconde date di Torino e Bologna), non si arresta il successo della sua musica: l’album 'Comuni Mortali' e il singolo 'AMOR', entrambi già certificati oro, continuano a dominare le classifiche mentre il suo brano sanremese 'Incoscienti giovani' è il terzo più venduto nella prima metà del 2025. Intanto uno dei suoi successi senza tempo, 1969, ha ottenuto da pochi giorni la certificazione di triplo disco di platino. 

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Travolta e uccisa dal Suv:manager, 'a disposizione dei pm'

11 Luglio 2025
ragazza investita e uccisa ieri a porto cervo, oggi in rete altre notizie, si chiama Gaia Costa di 24 anni di tempio pausania, è sicuramente lei - RIPRODUZIONE RISERVATAAutopsia sul corpo della 24enne attesa per mercoledì...

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Dazi, Patuelli: "Disinnescarli o c'è rischio recessione"

11 Luglio 2025
Antonio Patuelli (Fotogramma)

(Adnkronos) - "Occorre disinnescare i rischi di protezionismi e nuovi dazi". Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, lo sottolinea all'assemblea dell'Abi. "Se si sviluppassero guerre commerciali, i mercati ne soffrirebbero, aumenterebbero le incertezze per le imprese, i crediti potrebbero deteriorarsi maggiormente e le banche ne subirebbero gli effetti. Si rischierebbe una nuova recessione", avverte Patuelli. 

"Occorre disinnescare i rischi di protezionismi e nuovi dazi, misure vecchie quanto il mondo, che penalizzano il libero mercato, le crescite economiche e sociali e la prosperità globale", rimarca. "Non basta cercare di evitare nuovi dazi: occorre più dinamismo, semplificando, non abolendo le norme europee e italiane - afferma - Occorre riesaminare i fattori economici per favorire più cospicui e stabili investimenti produttivi del risparmio e degli utili delle imprese". 

Quanto alla moneta unica, Patuelli evidenzia che "l’euro si sta ben diffondendo nei mercati internazionali e si sta rapidamente anche rafforzando soprattutto sul dollaro: attenzione ai rischi di penalizzazione delle esportazioni". 

"Gli annunci del 2 aprile hanno aperto una fase di negoziati complessi tra gli Stati Uniti e i principali partner commerciali, generando instabilità sui mercati dei capitali. Contestualmente, sono cresciute le preoccupazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici americani, sfociate nel declassamento del rating sovrano. Per la prima volta da decenni, il ruolo centrale del dollaro nel sistema finanziario globale è stato messo esplicitamente in discussione", dice il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo all’assemblea dell’Abi. 

"Il sistema finanziario internazionale sta attraversando una fase di profondo cambiamento. In un contesto in cui cresce l’incertezza sul ruolo degli Stati Uniti nell’economia mondiale, gli investitori sono alla ricerca di alternative al dollaro e ai mercati americani, avviando - seppur gradualmente - un parziale riorientamento dei portafogli globali. Questo scenario apre nuove opportunità per l’Europa", afferma il governatore della Banca d’Italia. 

"Opportunità - sottolinea - che potranno essere colte solo rilanciando con determinazione il progetto di integrazione, completando il mercato unico e adottando politiche comuni per l’innovazione, la produttività, la crescita". 

Riguardo ai dazi, "una ulteriore, significativa fonte di incertezza" riguarda quelli che "saranno effettivamente applicati dagli Stati Uniti. Le proiezioni - spiega Panetta - assumono il mantenimento delle misure oggi in vigore, che sottrarrebbero mezzo punto percentuale alla crescita nell’area dell’euro tra il 2025 e il 2027, con effetti contenuti sull’inflazione. Dazi più elevati e un’incertezza prolungata sulle politiche commerciali determinerebbero effetti ben peggiori sulla crescita e potrebbero influenzare le dinamiche inflazionistiche".  

"Un marcato calo della domanda di prodotti europei da parte degli Stati Uniti - sottolinea - e il riorientamento delle merci cinesi sui nostri mercati eserciterebbero pressioni al ribasso sui prezzi. In scenari estremi, tuttavia, l’inasprimento delle barriere doganali potrebbe frammentare le filiere produttive globali, aumentando i costi di produzione e alimentando l’inflazione". In questo contesto, "il Consiglio direttivo ha confermato l’intenzione di mantenere un approccio agile e pragmatico, decidendo di volta in volta sulla base delle informazioni disponibili e del loro impatto sulle prospettive di inflazione". 

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Dazi, Patuelli: "Disinnescarli o rischio recessione". Giorgetti: "Stiamo tornando all'impensabile fino a qualche anno fa"

11 Luglio 2025
Antonio Patuelli (Fotogramma)

(Adnkronos) - "Occorre disinnescare i rischi di protezionismi e nuovi dazi". Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, lo sottolinea all'assemblea dell'Abi. "Se si sviluppassero guerre commerciali, i mercati ne soffrirebbero, aumenterebbero le incertezze per le imprese, i crediti potrebbero deteriorarsi maggiormente e le banche ne subirebbero gli effetti. Si rischierebbe una nuova recessione", avverte Patuelli. 

"Occorre disinnescare i rischi di protezionismi e nuovi dazi, misure vecchie quanto il mondo, che penalizzano il libero mercato, le crescite economiche e sociali e la prosperità globale", rimarca. "Non basta cercare di evitare nuovi dazi: occorre più dinamismo, semplificando, non abolendo le norme europee e italiane - afferma - Occorre riesaminare i fattori economici per favorire più cospicui e stabili investimenti produttivi del risparmio e degli utili delle imprese". 

Quanto alla moneta unica, Patuelli evidenzia che "l’euro si sta ben diffondendo nei mercati internazionali e si sta rapidamente anche rafforzando soprattutto sul dollaro: attenzione ai rischi di penalizzazione delle esportazioni". 

Nel suo intervento in video collegamento all'assemblea Abi, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, sottolinea che "la situazione della finanza pubblica si presenta migliorata anche grazie ai positivi risultati in termini di consolidamento dei conti pubblici che hanno permesso di raggiungere un livello di spread ai minimi da 15 anni e quindi un miglioramento nel giudizio delle agenzie di rating". 

"La vicenda dei dazi in sé - rileva - è il sintomo di un mutamento epocale del quadro degli scambi. Gli Usa, che con il presidente Clinton hanno voluto la globalizzazione, con l’amministrazione Trump hanno fatto marcia indietro. Stiamo tornando all’impensabile fino a qualche anno fa". 

"Gli annunci del 2 aprile hanno aperto una fase di negoziati complessi tra gli Stati Uniti e i principali partner commerciali, generando instabilità sui mercati dei capitali. Contestualmente, sono cresciute le preoccupazioni sulla sostenibilità dei conti pubblici americani, sfociate nel declassamento del rating sovrano. Per la prima volta da decenni, il ruolo centrale del dollaro nel sistema finanziario globale è stato messo esplicitamente in discussione", dice il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, intervenendo all’assemblea dell’Abi. 

"Il sistema finanziario internazionale sta attraversando una fase di profondo cambiamento. In un contesto in cui cresce l’incertezza sul ruolo degli Stati Uniti nell’economia mondiale, gli investitori sono alla ricerca di alternative al dollaro e ai mercati americani, avviando - seppur gradualmente - un parziale riorientamento dei portafogli globali. Questo scenario apre nuove opportunità per l’Europa", afferma il governatore della Banca d’Italia. 

"Opportunità - sottolinea - che potranno essere colte solo rilanciando con determinazione il progetto di integrazione, completando il mercato unico e adottando politiche comuni per l’innovazione, la produttività, la crescita". 

Riguardo ai dazi, "una ulteriore, significativa fonte di incertezza" riguarda quelli che "saranno effettivamente applicati dagli Stati Uniti. Le proiezioni - spiega Panetta - assumono il mantenimento delle misure oggi in vigore, che sottrarrebbero mezzo punto percentuale alla crescita nell’area dell’euro tra il 2025 e il 2027, con effetti contenuti sull’inflazione. Dazi più elevati e un’incertezza prolungata sulle politiche commerciali determinerebbero effetti ben peggiori sulla crescita e potrebbero influenzare le dinamiche inflazionistiche".  

"Un marcato calo della domanda di prodotti europei da parte degli Stati Uniti - sottolinea - e il riorientamento delle merci cinesi sui nostri mercati eserciterebbero pressioni al ribasso sui prezzi. In scenari estremi, tuttavia, l’inasprimento delle barriere doganali potrebbe frammentare le filiere produttive globali, aumentando i costi di produzione e alimentando l’inflazione". In questo contesto, "il Consiglio direttivo ha confermato l’intenzione di mantenere un approccio agile e pragmatico, decidendo di volta in volta sulla base delle informazioni disponibili e del loro impatto sulle prospettive di inflazione". 

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Processo Grillo Jr, proseguono le arringhe delle difese

11 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAOggi la parola ai legali Corsiglia, forse già lunedì la sentenza...

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Campi boe, ormeggio gratuito a titolari posti barca Alghero

11 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAOrdinanza dell'ente parco sui nuovi ancoraggi...

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Temptation Island: tra tradimenti, confessioni e teorie del complotto. Cosa è successo ieri

11 Luglio 2025
Filippo Bisciglia - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - La seconda puntata di Temptation Island è andata in onda ieri, giovedì 10 luglio. Un appuntamento ricco di colpi di scena e con qualche tradimento svelato.  

Sonia B. e Simone sono fidanzati da sei anni. Lui, in compagnia degli altri compagni di avventura, ha ammesso di aver tradito la sua fidanzata: "Io ho avuto tante fantasie, a volte, sono diventate pure realtà. Perché poi ho concretizzato un pensiero che avevo, su altre persone". Tra le altre cose, Simone ha confessato di essere terrapiattista e complottista: "L'uomo non è mai andato sulla Luna, come i dinosauri non si sono mai estinti", ha detto. 

Sonia, già piena di dubbi sulla relazione e sulla fedeltà del suo fidanzato, ha commentato così: "Lui non mi apprezza, sono pietrificata. Fare l'amore per me non è un bisogno fisiologico, io ho bisogno di sentire vicina la persona con cui sto”. 

Anche Sarah ha ammesso di aver tradito il suo fidanzato, Valerio. "Spesso mi sono incontrata con altre persone per ricaricare questa batteria scarica. Sono due persone, con una ci sono state delle chat e con l'altra anche conversazioni telefoniche. Con entrambi ci siamo visti, andavamo in posti riservati, in cui nessuno poteva vederci, come dei parcheggi".  

E ha spiegato di aver agito così per alcune mancanze di Valerio: "Mi sono sentita sbagliata e sola, ho dubitato della mia relazione. Se non ricevo attenzioni mi sento vuota, lui per molti aspetti non c'è stato. So di averlo deluso ma non mi sento in colpa". 

Aggiornamento su Sonia M e Alessio. Nella seconda puntata, il giovane ha chiesto di poter incontrare l'ex fidanzata al falò di confronto, dopo averlo rifiutato nella prima puntata. Stavolta è Sonia a non voler accettare, sostenendo di aver bisogno che lui rifletta ancora sulle sue azioni prima di avere una conversazione definitiva insieme. Lui ha rispettato la sua scelta.  

 

 

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Incendi a Matera, emergenza rientrata a Metaponto: due campeggi devastati

11 Luglio 2025
Vigili del Fuoco - Ipa

(Adnkronos) - È rientrata l'emergenza a Metaponto di Bernalda, in provincia di Matera, la zona devastata da due incendi di presunta origine dolosa nella pineta costiera. Nella tarda serata di ieri il Comune di Bernalda ha revocato l’ordine di evacuazione nell’area del lido mentre i carabinieri indagano per risalire ai possibili responsabili.  

Centinaia di turisti sono rientrati nelle strutture per recuperare auto e bagagli, molti altri sono già andati via. Due camping sono ancora interdetti all’accesso perché gravemente danneggiati dal fuoco che ha distrutto roulotte e alloggi e sono in corso i controlli sulla qualità dell’aria. L’ordinanza di revoca dell’evacuazione è stata firmata dopo la comunicazione da parte del Comando dei Vigili del fuoco di Matera circa la conclusione degli incendi e dei controlli eseguiti dall’Arpab che non hanno rilevato problemi nella qualità dell’aria, se non nelle strutture ancora evacuate. Sul territorio rimangono operative le squadre dei Vigili del fuoco e le associazioni di volontariato, a presidio e tutela delle aree coinvolte. I danni al patrimonio boschivo sono enormi, ancora da quantificare. 

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Omicidio Villa Pamphili, Francis Kaufmann oggi in Italia

11 Luglio 2025
Francis Kaufmann

(Adnkronos) - In Italia oggi Francis Kaufmann, accusato del duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di 11 mesi Andromeda, trovate morte a Villa Pamphili, a Roma. Il 46enne americano, partito dalla Grecia su un volo diretto all'aeroporto di Ciampino, arriverà scortato dalla polizia di Stato e dal personale dello Scip (servizio internazionale per la cooperazione di Polizia). 

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Genocidio di Srebrenica, Mattarella: "Esiste una responsabilità collettiva"

11 Luglio 2025
Genocidio di Srebrenica, Mattarella:

(Adnkronos) - "Commemoriamo oggi il trentesimo anniversario del genocidio di Srebrenica. Una tragedia che, a dispetto delle migliori speranze, fu emblematica degli orrori indicibili in cui poteva sprofondare nuovamente l’Europa, sulla scorta di azioni che riprendevano l’orrendo vessillo della “pulizia etnica” sotto il pretesto di affermazioni nazionalistiche, in un’area - i Balcani - caratterizzata da sempre dall’essere crogiolo di incontro e convivenza tra i popoli e le culture". Lo ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il 30° anniversario del genocidio di Srebrenica. 

"Gli anni trascorsi da quella terribile strage non attenuano l’urlo di dolore delle vittime, che continua a risuonare attraverso le testimonianze dei familiari che sono loro sopravvissuti. La coscienza della comunità internazionale non è uscita indenne da quegli eventi che hanno lasciato in eredità la consapevolezza che esiste una responsabilità collettiva, che invoca l’intervento e la condanna dei popoli - prosegue il Capo dello Stato - Una triste lezione che, al pari di altre, alimenta il dovere condiviso di prevenire e combattere simili atrocità e condannare con fermezza qualsiasi tentativo di riduzionismo o negazionismo".  

Per Mattarella "lottare contro la diffusione di sentimenti d’odio è responsabilità di ciascuno e di ogni Paese. Attribuire disonore e infamia a intere popolazioni sarebbe errato: al contrario, si tratta di perseguire in ogni sede, a partire da quelle dei tribunali internazionali, una rigorosa e puntuale giustizia che sia terreno fertile per la riconciliazione e per un presente e un futuro di pace e fratellanza". "È questo lo spirito con cui il 23 maggio 2024, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha voluto proclamare l’11 luglio “Giornata internazionale di riflessione e commemorazione del genocidio di Srebrenica”, per richiamare tutti a questo dovere, onorare le vittime e, preservando il ricordo di quegli avvenimenti luttuosi, iscrivere per sempre nella memoria dell’umanità quel giorno funesto", ricorda il Capo dello Stato. 

 

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Un rilevatore di vene a infrarossi in Oncologia a Sassari

11 Luglio 2025
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Tumori, svolta da immunoterapia pre-intervento: "Carichiamo le difese prima del bisturi"

11 Luglio 2025
Tumori, svolta da immunoterapia pre-intervento:

(Adnkronos) - Armare le difese naturali contro il cancro prima di rimuoverlo. E' il principio dell'immunoterapia neoadiuvante somministrata pre-intervento chirurgico, un approccio che sta imprimendo una svolta al trattamento di una lista crescente di tumori: dal melanoma al carcinoma del polmone, dal cancro al seno triplo negativo a quello del colon-retto o della vescica. "Carichiamo il sistema immunitario prima del bisturi", traduce l'oncologo Paolo Ascierto che oggi e domani a Napoli guiderà la seconda edizione di 'Innovate - International Neoadjuvant Immunotherapy Across Cancers'. In occasione dell'evento, specialisti di tutto il mondo si confronteranno sulle ultime novità in tema di immunoterapia neoadiuvante, affrontando questioni critiche come la sua integrazione nella pratica clinica standard e il ruolo nello sviluppo di nuovi farmaci. 

"L'immunoterapia neoadiuvante offre molteplici benefici che migliorano l'efficacia del trattamento e la qualità della vita dei pazienti - afferma Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma, direttore dell'Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell'Istituto Pascale di Napoli e responsabile scientifico del convegno - In primo luogo, l'immunoterapia pre-intervento ha la capacità di potenziare la risposta immunitaria: quando gli inibitori dei checkpoint immunitari (farmaci immunoterapici che sbloccano i 'freni' che impediscono al sistema immunitario di attaccare il tumore) vengono somministrati in presenza del tumore primario e/o dei linfonodi, si verifica un massivo attacco del sistema immunitario verso gli antigeni tumorali e una conseguente attivazione e proliferazione delle cellule T. Questo porta a una risposta immunitaria più diversificata, efficace e duratura sia contro il tumore primario che contro le micrometastasi. Al contrario, l'immunoterapia adiuvante, ossia quella somministrata dopo la rimozione del tumore - precisa l'esperto - può generare una risposta immunitaria meno robusta". Un altro vantaggio dell'immunoterapia pre-intervento "potrebbe essere la conseguente riduzione del tumore, rendendo operabili masse inizialmente non resecabili e consentendo interventi chirurgici meno invasivi. Questo si traduce in una minore morbilità e nella possibilità di preservare gli organi coinvolti".  

"A fare da apripista è il melanoma - ricorda Ascierto - Per quello al terzo stadio, l'immunoterapia neoadiuvante è già ora lo standard di cura. Studi clinici hanno dimostrato un notevole beneficio in termini di sopravvivenza libera da eventi (progressione tumorale o recidiva) rispetto all'approccio adiuvante". Ma il modello potrebbe essere esteso ad altri tipi di cancro, prospettano gli oncologi.  

Al convegno 'Innovate' - riferiscono i promotori - si parlerà anche dei risultati rivoluzionari dell'immunoterapia neoadiuvante in altre neoplasie, come nel tumore del polmone non a piccole cellule (Nsclc), il tipo più comune di cancro polmonare. La combinazione di chemioterapia neoadiuvante e dell'immunoterapico nivolumab ha già ricevuto l'approvazione delle agenzie regolatorie nei casi di Nsclc resecabile. Numerosi studi clinici hanno infatti evidenziato significativi miglioramenti nei tassi di risposta patologica completa (scomparsa del tumore e di sopravvivenza libera da progressione). Anche per alcune forme di tumore del colon-retto l'immunoterapia neoadiuvante si sta rivelando molto promettente. Nello studio di fase 2 Niche-2, i pazienti con una forma di cancro localmente avanzata trattati con gli immunoterapici nivolumab e ipilimumab hanno mostrato una buona efficacia. Risultati recenti hanno rivelato un tasso di sopravvivenza libera da malattia del 100% a 3 anni, un dato senza precedenti.  

Bene anche sul fronte del tumore al seno, in particolare quello triplo negativo, tra le forme più aggressive: l'aggiunta dell'immunoterapico pembrolizumab alla chemioterapia neoadiuvante, seguita poi ancora da pembrolizumab dopo l'intervento chirurgico, ha aumentato i tassi di risposta e la sopravvivenza globale a 5 anni, rispetto alla sola chemio. Infine, studi preliminari sul carcinoma uroteliale (vescica), che colpisce il tessuto che riveste le vie urinarie, hanno mostrato tassi di risposta incoraggianti con la sola somministrazione dell'immunoterapia pre-intervento, specialmente in tumori più piccoli. 

"Alla luce di così tante evidenze positive circa l'immunoterapia neoadiuvante - conclude Ascierto - la ricerca si sta ora concentrando sulla comprensione dei biomarcatori che possono prevedere la risposta al trattamento pre-intervento. Questi includono caratteristiche legate alle cellule tumorali, al microambiente tumorale e all'ospite. Inoltre, sono in fase di studio nuove combinazioni di immunoterapie con farmaci non immunoterapici, come gli anticorpi farmaco-coniugati e le terapie mirate". 

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È morto Goffredo Fofi, il combattente gentile della cultura italiana che riscoprì Totò

11 Luglio 2025
Goffredo Fofi - Ipa

(Adnkronos) - Goffredo Fofi è morto all'Ospedale Cavalieri di Malta a Roma all'età di 88 anni. Lo scorso 25 giugno, come apprende l'Adnkronos, si era rotto il femore ed era stato operato. Saggista, critico teatrale e cinematografico, editore, polemista, animatore culturale instancabile, Fofi è stato una delle voci più lucide, radicali e controcorrente della cultura italiana. Intellettuale militante e voce scomoda della sinistra, ha attraversato il secondo Novecento con lo sguardo degli ultimi e degli esclusi. 

Negli anni Sessanta e Settanta, Fofi è stato uno dei principali animatori della 'cultura di opposizione': ha dato vita, assieme ad altri intellettuali, a riviste divenute centrali nella riflessione politica e culturale di quella che si definiva sinistra eterodossa, come i 'Quaderni piacentini', 'Ombre rosse', 'Linea d'ombra' e 'La terra vista dalla luna', spazi di libertà critica capaci di cogliere i movimenti sotterranei di una società in trasformazione. 

Nato a Gubbio (Perugia) il 15 aprile 1937, Fofi ha attraversato decenni di storia italiana con uno sguardo sempre vigile e mai riconciliato, ponendo al centro della sua ricerca il rapporto tra arte e realtà sociale. È una figura che ha saputo unire la passione intellettuale all’impegno civile, il rigore dell'analisi alla curiosità per il nuovo, l'insofferenza verso l'accademia con l'urgenza di "stare dentro" i conflitti del suo tempo. 

Critico cinematografico tra i più originali del dopoguerra, Fofi non si è mai limitato a recensire film: li ha letti come specchi - a volte deformanti, a volte rivelatori - della condizione umana e dei cambiamenti sociali. Ha scoperto e sostenuto registi, attori, scrittori, spesso prima che venissero riconosciuti dal canone ufficiale. Il suo sguardo era, ed è, anticipatore: non seguiva le mode, le individuava quando ancora erano in nuce. 

Il contributo di Goffredo Fofi è stato determinante nella rivalutazione critica di Totò, un artista a lungo trascurato dalla critica cinematografica durante la sua carriera. Sulla scia dell'intuizione di Pier Paolo Pasolini — che aveva voluto Totò nel suo film 'Uccellacci e uccellini" - Fofi, insieme a Franca Faldini, vedova dell'attore, pubblicò nel 1968 il saggio 'Totò. L’uomo e la maschera' (Fetrinelli, 1977). L'opera, considerata una delle prime analisi serie e approfondite sulla figura dell'attore napoletano, è stata più volte riveduta e aggiornata nel corso degli anni, contribuendo in modo significativo a restituire a Totò il posto che gli spetta nella storia del cinema italiano. Fofi aveva curato in precedenza il volume 'Il teatro di Totò (1932-1946)', pubblicato da Più libri nel 1976. 

Ma Fofi è stato anche un critico letterario, teatrale, osservatore della società, "disincantato ma non rassegnato". La sua scrittura, mai neutra, è sempre stato un atto politico, nel senso più alto del termine. La sua militanza non si è mai legata ai partiti, ma ha abitato i luoghi vivi della cultura e della coscienza collettiva: i libri, le riviste, le sale cinematografiche, le redazioni, le scuole, le strade. Tra i suoi libri più importanti figurano 'Prima il pane', 'Strana gente', 'Pasqua di maggio', 'Sotto l’ulivo', 'Le nozze coi fichi secchi', oltre ai numerosi volumi firmati con altri intellettuali come Gad Lerner, Franca Faldini, Michele Serra, Stefano Benni. Nel 2008 ha fondato, insieme a Giulio Marcon, le Edizioni dell’Asino, ulteriore tassello del suo impegno per una cultura popolare, accessibile ma mai semplificata. 

Negli ultimi decenni ha diretto la rivista 'Lo straniero', esempio raro di spazio critico indipendente, e ha continuato a collaborare con numerosi giornali, scrivendo di cinema, società, politica, letteratura. Sempre dalla parte degli ultimi, dei marginali, dei non ascoltati. Chi lo ha conosciuto lo descrive come un uomo gentile, curioso, affilato ma generoso, capace di ascoltare e di dire di no, spesso scomodo, ma sempre mosso da un'etica profonda e da un bisogno di giustizia che trascende ogni ideologia. Goffredo Fofi non è stato mai un intellettuale "di corte": ha scelto di stare ai margini, da dove si vedono meglio le storture del centro. E proprio da quei margini, ha lanciato segnali, provocazioni, inviti alla disobbedienza e alla riflessione. (di Paolo Martini) 

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