
CloudFlare ha problemi e il web si inceppa. Problemi oggi, 18 novembre 2025. Lo stop al servizio che gestisce il traffico per un'enorme quantità di siti ha inevitabili ricadute.
Si ferma X, ex Twitter, che è alle prese con anomalie segnalate dagli utenti sin dalla mattinata. I problemi, in particolare, si evidenziano quando si prova a pubblicare un post. Nel momento della pubblicazione, compare il messaggio 'Qualcosa è andato storto, ma non preoccuparti. Riproviamo'. Complicato, contemporaneamente, visualizzare il feed di altri utenti. Quando si prova a consultare i messaggi di altre persone, anche in questo caso 'qualcosa è andato storto'.
I problemi di CloudFlare sembrano incidere anche su ChatGpt, il chatbot di intelligenza artificiale che oggi non pare funzionare alla perfezione. Il down di CloudFlare e quelli di X, tra gli altri, sono stati evidenziati in mattinata dall'impennata di segnalazioni sul sito Downdetector, che monitora le anomalie della rete e che a tratti risulta inaccessibile nel caos generale.

Il Gruppo San Donato (Gsd) sbarca a Roma. E' stato inaugurato ieri il primo centro polispecialistico Smart Clinic della Capitale, nato da una joint venture tra Gsd e Generali. Al taglio del nastro della struttura, situata in via del Galoppatoio, hanno partecipato il presidente e l'Ad di Smart Clinic S.p.A, Vito Cozzoli ed Elena Bottinelli; il Country General Manager di Generali Italia e presidente di Generali Welion, Gianluca Perin; il General Manager di Generali Italia, Massimo Monacelli; il Chief Health & Welfare and Broker Management Officer di Generali Italia e Ceo di Generali Welion, Francesco Bardelli.
"L'apertura di Roma rappresenta un ulteriore passo avanti nello sviluppo del network di strutture sanitarie creato dal Gruppo San Donato, il principale gruppo della sanità italiana, e da Generali, leader in Italia nel settore assicurativo: un progetto destinato a estendersi su tutto il territorio nazionale e a coniugare eccellenza clinica, innovazione tecnologica e accessibilità", informano da Gsd e Generali. "Le Smart Clinic - ricorda una nota congiunta - offrono servizi di prevenzione, diagnosi e cura di alta qualità, in un ambiente progettato per rispondere alle esigenze di una sanità moderna, sostenibile e vicina alle persone. Un'offerta completa di prestazioni ambulatoriali per garantire un'esperienza in ambito salute a 360 gradi, con servizi personalizzati grazie a processi digitali integrati per semplificare la presa in carico del paziente".
Per rispondere alla sfida dell'invecchiamento demografico - si legge in una nota - il nuovo centro di Roma ha sviluppato due percorsi che promuovono la longevità attiva e la prevenzione. L'innovativo programma Genos, ideato dai ricercatori e dagli specialisti dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano, propone percorsi di diagnosi e cura personalizzati pensati per monitorare lo stato di salute generale, valutare i principali fattori di rischio e identificare precocemente eventuali patologie. Un altro servizio è Smart Weight, percorso multidisciplinare che integra valutazione medica, supporto nutrizionale e monitoraggio clinico continuo, nella prevenzione e nel trattamento dell'obesità. Gsd e Generali puntano a "ridefinire il modello di assistenza sanitaria sul territorio, creando strutture facilmente accessibili non solo agli assicurati Generali, ma a chiunque desideri usufruire di percorsi di salute innovativi e personalizzati. Le Smart Clinic rappresentano infatti un'innovativa proposta di gestione della salute che integra la diagnosi e la cura in tutte le specialità mediche con un'importante focalizzazione su prevenzione e benessere, accessibilità alle prestazioni, elevati standard qualitativi, utilizzo delle migliori tecnologie e attenzione alla customer experience".
"Con l'apertura della Smart Clinic di Roma prosegue il nostro percorso di sviluppo e si rafforza l'impegno a mettere al servizio del Paese un modello di sanità che pone al centro la persona, la prevenzione e la prossimità, valorizzando l'esperienza clinica e scientifica maturata in oltre sessant'anni di attività dagli ospedali del Gruppo San Donato", afferma Bottinelli.
"La salute - commenta Bardelli per Generali - rappresenta una delle sfide principali del contesto attuale. Grazie alla collaborazione con un partner d'eccellenza come il Gruppo San Donato, vogliamo offrire una risposta concreta e innovativa ai bisogni degli italiani, puntando sulla qualità sanitaria, l'accessibilità alle cure e la vicinanza al territorio. Questa nuova Smart Clinic rafforza il nostro ecosistema Health & Welfare che punta a rendere sempre più accessibili e personalizzate le migliori cure per i cittadini, attraverso l'impiego di tecnologia e digitalizzazione".

Trasformazioni sociali e crisi geopolitiche, incertezze macroeconomiche e il prorompente ingresso dell'intelligenza artificiale nella vita lavorativa. In un contesto in così rapido cambiamento chi si occupa di comunicazione di impresa deve sapersi evolvere, adattare, ripensare. Un percorso che è al centro del libro di Salvatore Ricco, 'La comunicazione d’impresa nel mondo che cambia. Perché il ruolo dei comunicatori sarà sempre più strategico', edito da FrancoAngeli, e in libreria dal 27 novembre. Salvatore Ricco, giornalista pubblicista, lavora nella comunicazione d'impresa da circa 25 anni, con esperienze manageriali in importanti aziende italiane come Pirelli, Cir, Snam e Amplifon.
Un quarto di secolo di lavoro nella comunicazione d'impresa che Ricco racconta nel suo volume, con prefazione di Mario Calabresi. "Il libro -spiega Ricco ad Adnkronos/Labitalia- è un po' un riassunto di esperienze fatte in 25 anni di professione ma anche di letture, di riflessioni, di scambio con i colleghi. E si rivolge sostanzialmente a due interlocutori principali. Da a un lato a chi lavora soprattutto nel mondo delle imprese, venendo a contatto con chi si occupa di comunicazione, e magari vuole capirla un po' di più. Vuole comprenderne cioè un po' più le dinamiche e la funzione. E, dall'altro lato, il libro si rivolge ai giovani che hanno appena intrapreso questa professione o che in qualche modo stanno studiando per intraprenderla, dando anche un po' un messaggio, se vogliamo, di ottimismo", sottolinea Ricco.
L'attività dei comunicatori di impresa deve misurarsi oggi con l'impatto dei social media e delle fake news, il ruolo ancora significativo dei media tradizionali, le sfide legate alla trasparenza e alla velocità delle informazioni, la gestione delle crisi reputazionali: solo comprendendo e maneggiando tutti questi aspetti, i comunicatori potranno diventare interpreti dei cambiamenti, guardiani della reputazione e, insieme, costruttori di fiducia. E saranno sempre più strategici e determinanti per il successo delle imprese.
"L'obiettivo del volume -sottolinea Ricco- è anche quello di smontare qualche falso mito intorno alla comunicazione. Per esempio che la comunicazione sia slegata rispetto al business delle aziende, cosa che non è, tanto che ci sono anche una serie di dati riportati del libro su quanto la reputazione di un'impresa incide sul suo valore di mercato. Si parla di circa il 30%, non parliamo di una scienza esatta ma ci sono degli studi al riguardo e comunque è indubbio che la reputazione abbia un impatto poi sul valore tangibile di un'azienda. Quindi si prova a smontare il mito secondo il quale la comunicazione all'interno delle aziende sia una funzione o comunque sia un ruolo solo di relazione mentre invece è una funzione a tutti gli effetti manageriale", sottolinea.
E l'autore sottolinea che "nelle aziende tutto nasce dall'interno e quindi la comunicazione interna è assolutamente importante e strategica e poi nell'era del digitale sono un po' cadute le barriere tra interno ed esterno. Le aziende sono delle 'case di vetro' per cui i messaggi che si danno all'interno devono essere coerenti con quelli esterni", rimarca l'esperto di comunicazione d'impresa.
E poi nel volume non mancano le sfide di questi tempi per i professionisti della comunicazione. "La comunicazione, ma questo vale anche per il giornalismo -sottolinea- sembra un po' messa nell'angolo dall'esplosione digitale. In realtà non è così, nel senso che oggi c'è più bisogno di comunicazione come c'è più bisogno di giornalismo".
"Nascono -aggiunge- nuovi canali, nuove piattaforme, c'è il real time e certamente la tecnologia e ancor più l'intelligenza artificiale richiedono a tutti coloro che fanno il nostro lavoro di restare al passo con i tempi, di evolversi, ma certamente alcune cose che io ho visto e che ho imparato quando ho cominciato a fare questo lavoro, come la capacità relazionale, l'empatia, il senso della notizia, una certa sensibilità sono comunque delle soft skills fondamentali. La tecnologia infatti non va letta in ottica sostitutiva ma come un potente alleato, rimanendo poi fermi al principio secondo il quale a tecnologia deve essere al servizio delle persone e non il contrario", prosegue.
E infine i consigli ai giovani che si vogliono avvicinare al percorso lavorativo che Ricco 'attraversa' da 25 anni. "Il primo consiglio che mi sento di dare ai giovani che vogliono avvicinarsi a questo lavoro -sottolinea- è quello sicuramente di dare grandissima importanza al valore delle relazioni umane, sia dentro che fuori dall'azienda, anche oggi che la tecnologia molto spesso ci porta a volte a privilegiare relazioni mediate della tecnologia e quindi le video call, piuttosto che le mail e whatsapp. Quindi tenere sempre presente l'importanza delle relazioni umane", sottolinea.
"Secondo, essere informati -conclude- è un vantaggio competitivo ed esserlo significa assolutamente divorare i 'media', non fare lo scroll sui social. Quindi informarsi da fonti di informazione autorevoli: agenzie di stampa, quotidiani, perché informarsi è assolutamente un vantaggio competitivo e aiuta a fare meglio il proprio lavoro, perché aiuta a capire che cos'è una notizia, come confezionarla, come rendersi interessanti con essa", conclude.
'Famiglie e risparmio', per 175 anni Cdp presenta libro su come cambiano scelte finanziarie italiani

In occasione dei 175 anni dalla sua nascita Cdp ha presentato il libro 'Famiglie e risparmio - Come cambiano le scelte finanziarie degli italiani', un volume che analizza l’evoluzione delle scelte finanziarie, della distribuzione e gestione della ricchezza delle famiglie italiane ed evidenzia il ruolo che il risparmio ha svolto nella crescita economica del Paese di fronte alle nuove sfide, dalla demografia alla previdenza, mettendo a confronto l’Italia con il resto dell’Europa. L’incontro si è svolto presso la sede del Gruppo a Roma, alla presenza del Presidente Giovanni Gorno Tempini, dell’Amministratore Delegato Dario Scannapieco, del management di Cdp e di rappresentanti del mondo accademico. I contenuti del volume, curato da un gruppo di ricercatori del Centre for Economic Policy Research (Cepr) coordinati da Luigi Guiso, Professore presso Einaudi Institute for Economics and Finance, con prefazione di Presidente e Ad di Cassa Depositi e Prestiti, sono stati analizzati in un panel che ha visto la partecipazione, oltre che di Luigi Guiso, di Giovanna Nicodano, Professoressa di Economia Finanziaria presso l’Università di Torino, e Luana Zaccaria, Professoressa associata di Finanza presso l’Università Luiss Guido Carli di Roma.
Da 175 anni Cassa Depositi e Prestiti, sottolinea Giovanni Gorno Tempini, Presidente di Cassa Depositi e Prestiti, "accompagna lo sviluppo del Paese, interpretando i cambiamenti sociali e industriali e promuovendo la crescita sostenibile con responsabilità e visione. Oggi più che mai, la nostra azione si fonda sulla capacità di leggere il presente e anticipare il futuro, mettendo a sistema risorse, competenze e innovazione. Custodire il risparmio degli italiani significa rafforzare la coesione sociale e promuovere opportunità per le nuove generazioni, con lo sguardo rivolto alle sfide globali e la determinazione di chi vuole costruire valore duraturo per il Paese".
I 175 anni di Cdp, rileva Dario Scannapieco, Amministratore Delegato di Cassa Depositi e Prestiti, "sono la testimonianza di una storia fatta di fiducia, innovazione e responsabilità, ma rappresentano soprattutto il punto di partenza per continuare a generare un impatto positivo sull’economia e i territori, mettendo al centro ricerca, innovazione sociale e valore delle persone. Impatto non è solo una parola, ma un impegno concreto che si traduce in progetti e strumenti finanziari a sostegno della crescita. Con questa visione, guardiamo al futuro con l’ambizione di trasformare le sfide in opportunità e creare valore duraturo in tutte le geografie in cui operiamo".
In occasione della celebrazione dei 175 anni, Cdp e la Fondazione Cdp hanno lanciato l’iniziativa “Valore per il Territorio” per premiare le migliori proposte innovative e replicabili nate in ambito universitario in grado di generare un impatto positivo in quattro ambiti specifici: economia circolare e sostenibilità, innovazione tecnologica e digitale, occupabilità e inclusione sociale, rigenerazione delle periferie.
Il progetto, presentato in occasione dell’incontro da Francesca Sofia, Direttore Generale di Fondazione Cdp, si rivolge a ricercatori universitari, dottori di ricerca/dottorandi (massimo 35 anni), laureati e laureandi magistrali (massimo 28 anni) e prevede un contributo di 500mila euro. L’assegnazione dei premi considererà anche criteri di ripartizione geografica, selezionando proposte dal Nord, Centro e Sud per garantire una distribuzione territoriale equilibrata e inclusiva. Sono previsti premi da 150mila euro per i tre migliori progetti di ricerca, riconoscimenti da 10mila euro per altrettante tesi di dottorato e quattro premi da 5mila euro per tesi di laurea. Le candidature possono essere presentate sul portale di Fondazione Cdp entro il 31 marzo 2026.

Dal 1 gennaio 2026 scatterà l’obbligo, per tutti gli esercenti, di effettuare il collegamento cassa-Pos, previsto dalla scorsa legge di bilancio. La categoria guarda a questa data con attenzione, tra timori e perplessità che – nonostante le linee guida recentemente pubblicate dall’Agenzia delle Entrate – continuano a circolare.
Non ‘fisico’ ma ‘teorico’
Il nodo principale riguarda quelle attività che, per legge, sono esonerate dall’obbligo di emettere lo scontrino, come i tabacchi o le edicole: in generale, i soggetti che offrono servizi o beni ‘assoggettati ad aggio’, che rientrano in specifici regimi fiscali. Secondo il decreto emanato dall’Agenzia delle Entrate, il collegamento tra cassa e Pos non sarà ‘fisico’ ma ‘teorico’, cioè online: si tratterà di utilizzare un servizio online ad hoc, messo a disposizione in area riservata sul sito della stessa Agenzia.
Per effettuare questo collegamento, l’esercente, anche tramite intermediario, dovrà accedere alla propria area riservata sul sito dell’Agenzia e associare la matricola del registratore telematico già censito in anagrafe tributaria ai dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico di cui risulta titolare. In questo modo, si stabilità un collegamento diretto e automatico tra pos e cassa, permettendo all’autorità di incrociare in tempo reale gli incassi registrati e i pagamenti effettuati con carte e bancomat, riducendo il rischio di mancata emissione dello scontrino.
Il timore per chi vende prodotti soggetti a monopolio
Scansata quindi la paura di costi ulteriori, necessari a un adeguamento dei macchinari, resta il timore per chi vende prodotti soggetti a monopolio: in questo caso l'esercente non è tenuto a emettere un normale scontrino elettronico per il singolo prodotto, perché l'operazione è gestita dal sistema dei Monopoli o da specifici terminali che certificano la vendita. La dimostrazione degli incassi relativi a questi beni, in caso di controllo, avviene tramite le certificazioni fornite dai Monopoli o dai gestori dei servizi, non tramite il registratore di cassa standard. Risultato: all’Agenzia delle Entrate potrebbe risultare una cifra priva di effettivo riscontro.
Da un lato, dimostrarne l'esistenza, per i commercianti, potrebbe rivelarsi piuttosto complesso, con il rischio di incorrere, nel mentre, in una sanzione (fino a 100 euro per trasmissione incompleta dei dati, da 1000 a 4mila euro per il mancato collegato Pos-cassa, fino alla sospensione della licenza ma solo in caso di reiterate violazioni). D'altro canto, in questi anni l’Agenzia ha già fatto campagne di riscontri su questa tipologia di anomalie.
Quello che accade, di norma, è l’invio non di un vero e proprio controllo ma di una lettera di compliance in cui si chiede all’esercente di spiegare i motivi della discrasia tra i dati del pos e le fatture emesse (con un focus su chi ha un indice di rischio di evasione molto alto).
Confesercenti: "No oneri aggiuntivi, vedremo procedura"
“Essendoci un collegamento diretto e automatico tra pos e cassa, può succedere che, ad esempio, un tabaccaio incassi 5 euro per un pacchetto di sigarette e non risulti il relativo corrispettivo, facendo scattare un possibile controllo automatico da parte dell’Agenzia”, riassume, parlando con l’Adnkronos, Francesco Seminara, dell’Ufficio Tributario Confesercenti. La situazione però, precisa, “è ben chiara alle amministrazioni finanziarie, perché questi soggetti sono esonerati da sempre: le casistiche sono ben chiare. Vedremo quando il servizio sarà attivato e diventerà operativo”. Anche perché, parlando in generale, “di fatto le novità per i commercianti saranno poche o quasi nulle”, e “non ci sono oneri aggiuntivi” per le imprese, spiega, ricordando che l’obiettivo da parte dell'Amministrazione finanziaria è "velocizzare i controlli su transato”. Le linee guida sono chiare, e apparentemente snelle, tanto da non richiedere la necessità di una proroga, essendo prive di adeguamenti tecnici; ora si tratta di attendere l’attivazione del servizio online: “Vedremo, allora, se la procedura sarà semplice come sembra”.
Da quando
Le nuove funzionalità saranno rese disponibili nei primi giorni del mese di marzo, a partire dalla data che sarà comunicata con un avviso sul sito internet istituzionale. Per gli strumenti di pagamento già in uso al primo gennaio 2026 o utilizzati tra l’1 e il 31 gennaio 2026 è previsto un termine di 45 giorni decorrenti dalla messa a disposizione del servizio online per completare la registrazione. Una volta a regime, per la prima associazione o per eventuali variazioni, la registrazione dovrà essere sempre effettuata a partire dal sesto giorno del secondo mese successivo alla data di effettiva disponibilità dello strumento di pagamento elettronico e comunque entro l’ultimo giorno lavorativo dello stesso mese.
Mille voci nell'enciclopedia di Alessandra Guigoni...
Prenotazioni già aperte, due le frequenze settimanali... 
Ama il caldo e l'umidità e predilige condutture idriche e condizionatori, dove si riproduce più rapidamente. La legionellosi è un'infezione, causata dal batterio Legionella pneumophila, di cui sono note più di 60 specie diverse suddivise in 71 sierotipi, responsabile di una forma di polmonite battezzata come morbo dei legionari nel 1976, dopo che un'epidemia si diffuse tra i partecipanti al raduno della Legione Americana al Bellevue Stratford Hotel di Philadelphia. In quell'occasione la malattia fu contratta da 221 persone, con 34 morti. La fonte di contaminazione fu identificata nel sistema d'aria condizionata dell'albergo. La patologia torna ora a far parlare di sé a Milano, dove in zona San Siro sono stati registrati 11 casi[1], (tutte persone che presentano fattori di rischio predisponenti per l'infezione, ha precisato l'Ats), una persona è deceduta e, attualmente, 8 sono ricoverate.
I casi in Italia
In Italia, come riporta l'Istituto superiore di sanità in un focus online, negli ultimi trent'anni il numero di casi di legionellosi è aumentato costantemente, sebbene sia una malattia sottostimata. Nel 2022 sono stati notificati complessivamente 3.111 casi di legionellosi, con un incremento del 14% rispetto all'anno precedente, e un ritorno, dopo 2 anni, ai valori pre-pandemia Covid. L'anno successivo, nel 2023, secondo una pubblicazione sul bollettino epidemiologico nazionale, le segnalazioni pervenute al Dipartimento di malattie infettive dell'Iss erano cresciute ulteriormente: 3.911 le schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi (in crescita del 25% rispetto al precedente anno). Il 74,9% di queste infezioni è stato notificato da 6 Regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio e Piemonte, e il 25,1% dalle rimanenti 15 Regioni/Pa. L'incidenza grezza della legionellosi a livello nazionale nel 2023 è risultata pari a 66,3 casi per milione di abitanti, con un incremento rispetto all'anno precedente (52,8/1.000.000), superiore anche ai valori precedenti la pandemia di Covid. E si continua a osservare un gradiente Nord-Sud con valori di incidenza grezza pari a 96,6 casi per milione al Nord, 67,5 per milione al Centro e 19,9 per milione al Sud.
La tipologia di pazienti
Oltre il 70% dei pazienti ha almeno 60 anni, il 69,2% è di sesso maschile e il rapporto maschi-femmine è di 2,2 a 1. Dei 3.911 casi notificati, il 7,8% presentava almeno un pernottamento in luoghi diversi dall'abitazione abituale (alberghi, campeggi, navi, abitazioni private), il 3,2% era stato ricoverato in ospedale, il 2,7% apparteneva a comunità chiuse (case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistenziali, strutture di riabilitazione), l'1,4% aveva viaggiato e soggiornato all'estero. L'84,4% dei casi è stato classificato come di origine comunitaria, cioè di origine non nota. Il 66% dei pazienti presentava comorbilità, prevalentemente di tipo cronico-degenerativo. Fra i casi del 2023, ne sono stati segnalati anche 125 nosocomiali (3,2% del totale), cioè infezioni ospedaliere.
Dove si trovano le legionelle
Le legionelle - ricorda l'Iss - sono presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive, comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi. Da questi ambienti raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.
Come si contrae l'infezione
La legionellosi viene normalmente contratta per via respiratoria, mediante inalazione, aspirazione o microaspirazione di aerosol contenente legionella, oppure di particelle derivate per essiccamento. "Le goccioline si possono formare sia spruzzando l'acqua che facendo gorgogliare aria in essa, o per impatto su superfici solide", ricordano gli esperti. E la pericolosità di queste particelle d'acqua è inversamente proporzionale alla loro dimensione (gocce di diametro inferiore arrivano più facilmente alle basse vie respiratorie). Sono stati inoltre segnalati in letteratura casi di legionellosi acquisita attraverso una ferita. In generale la malattia umana rimane rara; "i tassi d'attacco nel corso di focolai epidemici sono bassi, inferiori al 5%", dicono gli esperti. Il tasso di mortalità correlata all'infezione, infine, dipende da alcuni fattori specifici (come la gravità della malattia, l'appropriatezza del trattamento antibiotico iniziale, il luogo in cui è stata contratta l'infezione stessa, le condizioni pregresse del paziente) e può variare dal 40-80% nei pazienti immunodepressi non trattati, al 5-30% in caso di un appropriato trattamento della patologia. Complessivamente la letalità della legionellosi si aggira tra il 5% e il 10%, conclude l'Iss.
I sintomi
Due le forme con cui si può manifestare la legionellosi: la malattia del legionario vera e propria, che include frequentemente una forma più acuta di polmonite, e la meno grave febbre di Pontiac. La prima, dopo un'incubazione che varia da 2 a 10 giorni (in media 5-6), nei casi più gravi può insorgere bruscamente con febbre, dolore toracico, dispnea, cianosi, tosse produttiva, mentre nei casi meno gravi può avere un andamento insidioso con febbre, malessere, dolori, tosse lieve non produttiva. A volte possono essere presenti sintomi gastrointestinali, neurologici e cardiaci, e sono comuni alterazioni dello stato mentale. La febbre di Pontiac, dopo un periodo di incubazione di 24-48 ore, si manifesta in forma acuta simil-influenzale senza interessamento polmonare, e si risolve in 2-5 giorni. I prodromi sono: malessere generale, mialgie e cefalea, seguiti rapidamente da febbre, a volte con tosse e gola arrossata. Possono essere presenti diarrea, nausea e lievi sintomi neurologici quali vertigini o fotofobia. Il trattamento della legionellosi, essendo una malattia di origine batterica, passa soprattutto attraverso terapie antibiotiche. Quanto alla prevenzione, è importante una "corretta progettazione e realizzazione degli impianti tecnologici che comportano un riscaldamento dell'acqua o la sua nebulizzazione (impianti a rischio)", evidenziano gli esperti Iss, e "l'adozione di misure preventive (manutenzione e, all'occorrenza, disinfezione)" per contrastare la moltiplicazione e la diffusione del batterio negli impianti a rischio.

“L’ho percepita come una violenza non necessaria”. Con queste parole Federica Pellegrini parla della pressione sociale riguardo alla maternità. In un’intervista di coppia rilasciata a Vanity Fair, l’ex nuotatrice e il marito Matteo Giunta raccontano con sincerità la loro vita insieme, cominciata nel 2018, quando lui era il suo allenatore. “Nell’anno dell’Olimpiade preferivamo che la notizia non trapelasse. Per quello, quando uscivamo di casa, lo facevo nascondere nel bagagliaio”, ha raccontato ironicamente Pellegrini.
Matteo e Federica sono genitori di una bambina, Matilde, nata il 3 gennaio 2024: “Nessuno sapeva che noi stavamo provando e c’erano tutte queste incursioni: 'Quando fate un figlio? Dai che devi diventare mamma'", ha raccontato l’atleta. “L'ho percepita come una violenza non necessaria. Visto tutto quello che avevo fatto in passato sia come donna sia come atleta, sembrava veramente che la società mi stesse richiedendo per forza di diventare madre, altrimenti non avrei compiuto il mio destino. E adesso è uguale per un secondo figlio. Sono dei retaggi culturali”, ha aggiunto.
La coppia ha raccontato che, prima della nascita di Matilde, se non fosse arrivato un figlio, avrebbe preso in considerazione l’adozione: “Ci siamo detti: 'se la natura vuole che a questo nostro amore si aggiunga un terzo cuore bene, altrimenti accettiamo il nostro destino'. Siamo entrambi fatalisti. Non serviva un figlio per completarci. Come coppia siamo già compiuti”, si legge su Vanity Fair.
E sul futuro di Matilde, figlia di due atleti, Federica e Matteo, raccontano: “Io prego perché lei abbia una passione così forte. La passione credo sia il motore di tutta la nostra vita. Lo spero con tutto il cuore”, dice Pellegrini, “indipendentemente dal fatto che sia il nuoto o altro”. “Auguro a mia figlia che abbia una passione così grande da consentirle questo percorso di crescita. Se fosse nello sport sarebbe meglio”, ha aggiunto Giunta.

“A livello globale una persona su tre si trova in uno stato disagio legato al benessere mentale, in Italia quasi una persona su due riferisce di trovarsi in una situazione di medio-grave difficoltà. Il costo per le società per le malattie mentali non diagnosticate o mal gestite è enorme, si parla di circa 20 miliardi di euro in Italia. Se vogliamo creare aziende e società sostenibili e resilienti dobbiamo occuparci di benessere mentale delle persone”. Così Fabrizia Bottiroli, Head of Health Offering, Services and Uw Retail di Axa Italia, intervenendo alla Social Sustainability Week in corso oggi a Palazzo dell’Informazione a Roma.
“In Axa ci stiamo impegnando da tempo su questo ambito, sia sui nostri dipendenti sia per i nostri clienti, offrendo soluzioni di salute integrativa, di welfare aziendale e di servizi di consulenza psicologica. Come Gruppo vogliamo contribuire a monitorare il fenomeno e fornire spunti”, spiega Bottiroli. Le assicurazioni, conclude Bottiroli, “possono giocare un ruolo fondamentale nel rispondere a questi bisogni attraverso soluzioni modulabili che si possono adattare a diverse esigenze e capacità di spesa”.

"La salute non può essere vista come un concetto isolato ma è il risultato di un equilibrio complesso, difficile da raggiungere, tra fattori umani, animali e ambientali che poi è il percorso One Health".
Così Stefano Laporta, presidente Ispra, nel suo intervento a 'Salute e benessere come priorità sociale', evento di apertura della Social Sustainability Week che si è svolto questa mattina presso il Palazzo dell’Informazione a Roma. "Il tema della sostenibilità, quindi della salute e del benessere anche intesa dal punto di vista sociale, è un tema che implica relazioni tra la salute delle popolazioni, dei loro animali e dell'ambiente in cui vivono. Questa - spiega - è la traduzione dell'approccio One Health come definito in lingua inglese. Ciò comporta una declinazione al plurale: salute dell'uomo, dell'animale e del pianeta devono essere lette in maniera interconnessa e in una declinazione plurale".
"Abbiamo dei programmi europei in cui studiamo le microplastiche presenti nei nostri mari - racconta Laporta - Abbiamo trovato in alcuni campioni di alcune specie ittiche ben 84 microplastiche negli esemplari di pesce che analizziamo; ovviamente molti di questi poi si traducono in alimenti che fanno parte anche della nostra catena alimentare".
Il presidente Ispra ricorda anche "un dato dell'Agenzia Europea dell'Ambiente: l'inquinamento complessivamente inteso è la terza causa di morti premature in Europa, dopo le malattie cardiovascolari e le patologie oncologiche".
"Allora, per garantire migliore qualità della vita e benessere umano è importante che l'ambiente continui a poter fornire risorse, a smaltire rifiuti, a svolgere funzioni essenziali per la vita come il mantenimento della temperatura e la protezione dalle radiazioni. Perché nessuna combinazione di benefici potrà compensare la perdita di aria pulita, acqua potabile e suoli fertili - spiega Laporta - Abbiamo una serie di soluzioni basate sulla natura come le aree verdi e blu che possono offrire approcci innovativi per ridurre i rischi ambientali, mitigare l'impatto degli eventi estremi e favorire stile di vita più sani. E ciascuno di noi, rispetto a questo percorso, deve essere anche consapevole che forse qualche stile di vita e abitudine la dobbiamo cambiare".
Attesa lunga 12 anni, ora al via gli ultimi lavori... 
E’ stata presentata oggi la seconda edizione di Africa Champion Program, il progetto promosso da Sace, l’Export Credit Agency direttamente partecipata dal ministero dell’Economia e delle finanze, realizzato con il sostegno della presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero dell’Economia e delle finanze e del ministero dell’Industria e del Made in Italy, in collaborazione con Agenzia Ice, Cdp, Simest, Confindustria Assafrica & Mediterraneo e Assocamerestero, con il patrocinio del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Africa Champion Program è un’iniziativa nata per rafforzare il partenariato economico tra Italia e Africa e accompagnare le imprese italiane che vogliono acquisire conoscenze e strumenti per operare con successo nei paesi prioritari del Piano Mattei e coglierne le opportunità di business. Il progetto, promosso da Sace nell’ambito delle attività di Sace Education, offre formazione specialistica, strumenti concreti di supporto all’export e occasioni di business matching con partner africani, contribuendo in modo sinergico agli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa.
L’evento di presentazione della seconda edizione di Africa Champion Program, che prenderà il via nel 2026, si è tenuto oggi presso la sede romana di Sace alla presenza dei partner istituzionali del progetto. Dopo i saluti di apertura di Michele Pignotti, amministratore delegato di Sace, si sono alternati interventi dedicati alla visione strategica del Piano Mattei e alle nuove traiettorie di collaborazione tra Italia e Africa con Lorenzo Ortona, della presidenza del Consiglio dei ministri Struttura di Missione Piano Mattei, Fabio Lobasso, del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e Valeria Vinci, del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il contributo di Mariangela Siciliano, Head of Education & Connects Solutions di Sace, ha illustrato gli obiettivi della seconda edizione del programma, a cui è seguita una tavola rotonda con i principali attori del Sistema Paese, Michal Ron, Chief Business International Officer Sace, Alessandro Cugno, dirigente Ufficio Formazione alle Imprese Ice, Laurent Franciosi, responsabile Sviluppo Mercati Internazionali Cassa Depositi e Prestiti, Francesca Alicata, Chief External Relations Simest, Patrizia Mauro, direttore generale Confindustria Assafrica & Mediterraneo, e Domenico Mauriello, segretario generale Assocamerestero, che si sono confrontati sul ruolo dell’ecosistema italiano nel rafforzare il partenariato con l’Africa. L’evento si è concluso con le testimonianze di Generale Costruzioni Ferroviarie e Almawave, seguite dai saluti finali di Guglielmo Picchi, presidente di Sace.
“L’Africa è un continente - ha dichiarato il presidente di Sace, Guglielmo Picchi - che vive profonde trasformazioni economiche, sociali e demografiche, con una popolazione in crescita e grandi opportunità che le imprese italiane devono cogliere. In questa prospettiva si inserisce l’Africa Champion Program con cui Sace conferma il proprio impegno nel promuovere un approccio strategico, sostenibile e di lungo periodo per la crescita delle aziende italiane nel continente africano. Un’esperienza che ci rende particolarmente orgogliosi poiché rappresenta un modello che rafforza la sinergia tra istituzioni e tessuto imprenditoriale italiano, valorizzando il contributo di ogni attore istituzionale con una visione integrata e sistemica”.
“L’Africa Champion Program - ha commentato l’amministratore delegato di Sace, Michele Pignotti - non è solo un percorso di formazione specialistica, ma offre strumenti e opportunità di business con l’obiettivo di abilitare e supportare la crescita delle imprese nei paesi prioritari del Piano Mattei per l’Africa. Una formula concreta e molto apprezzata dalle imprese che, anche quest’anno, hanno aderito in centinaia. Grazie a iniziative come questa, Sace, in linea con la propria missione istituzionale, si conferma attore fondamentale nell’accompagnare le imprese verso nuovi mercati ad alto potenziale per favorire opportunità concrete di crescita e rafforzare il nostro export, lavorando in sinergia con i partner istituzionali e il Sistema Paese”.
Dopo il successo riscontrato nel primo anno del programma, la seconda edizione dell’Africa Champion Program rafforza l’impegno di Sace e del Sistema Paese nel promuovere relazioni economiche solide e sostenibili con il continente africano, ampliando il numero dei partner di progetto, allargando la proposta formativa a beneficio delle imprese con nuovi focus geografici e settoriali e valorizzando il contributo dei diversi attori istituzionali.
Nel dettaglio il programma si articola in due fasi: un percorso formativo di 20 ore, con approfondimenti che esploreranno otto nuove geografie chiave individuate nell’ambito del Piano Mattei - Tanzania, Senegal, Etiopia, Ghana, Angola, Algeria, Marocco e Kenya - e tre focus settoriali strategici ad alto potenziale per l’Italia: agricoltura, energia e infrastrutture. A questo fa seguito una fase di Business Matching dedicata alla creazione di opportunità commerciali tra imprese italiane e controparti africane, organizzate in collaborazione con i partner del progetto e realizzate grazie alle attività di Sace Connect, il programma di Sace dedicato a favorire incontri tra imprese italiane e buyer internazionali.
Nella seconda edizione entrano inoltre nel programma due nuovi moduli: uno dedicato alle collaborazioni multilaterali tra imprese, istituzioni e organizzazioni internazionali in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle finanze, e uno con approfondimenti tematici dedicati al tema delle materie prime critiche e al ruolo del continente africano come mercato di crescita e sviluppo per le infrastrutture digitali, realizzato in sinergia con il ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il continente africano riveste da sempre un’importanza strategica per l’Italia e nei paesi individuati come prioritari del Piano Mattei, Sace svolge da tempo un ruolo di connettore e di supporto per le imprese italiane. Sace continuerà a sostenere il Piano Mattei attraverso garanzie, coperture assicurative e iniziative di business matching con buyer locali favorendo la creazione di nuove opportunità commerciali per le imprese italiane.
Nel 2024, le esportazioni italiane verso il continente africano hanno raggiunto i 20 miliardi di euro, risultando relativamente stabili rispetto all’anno precedente. Di questi, 13,7 miliardi sono stati destinati ai Paesi del Piano Mattei. Tra i principali mercati di destinazione spiccano quelli del Nord Africa, Tunisia, Algeria, Egitto e Marocco (tutti e quattro con export vicino ai 3 miliardi di euro); mentre nell’Africa sub-sahariana, emergono Angola (circa 500 milioni di euro), Costa d’Avorio e Senegal. Nel primo semestre del 2025 si osservano segnali incoraggianti, con esportazioni italiane in crescita verso il Senegal, la Tanzania, con tassi di crescita a due cifre, e il Marocco e l’Algeria.
In questo contesto, l’importanza che l’area riveste è testimoniata dall’impegno di Sace per il supporto a operazioni nel continente dove l’export credit agency italiana è presente con sedi a Johannesburg, Il Cairo e a Rabat: dal 2024, anno di avvio del Piano Mattei Sace ha rilasciato oltre 3 miliardi di euro di garanzie, consentendo la realizzazione di circa 18 miliardi di euro di investimenti e progetti in Africa.
Un impegno concreto che ha coinvolto più di 200 imprese italiane attive in filiere strategiche, dall’agroalimentare all’energia, dalla meccanica strumentale alle infrastrutture, fino all’automotive e alla chimica.

Alla quarta edizione del Festival della Cultura Americana, in corso al Centro Studi Americani di Roma, è stata rappresentata la storia 'Sister Blandina - Le avventure di una suora nel Far West'. La vita di una donna straordinaria - che "non chiedeva mai al prossimo dimmi chi sei, ma dimmi come ti posso aiutare" - attraverso la voce di Massimo Minella e presentata da Paolo Masini, presidente Fondazione Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana.
Rosa Maria Segale, nacque a Cicagna, vicino Genova. In seguito, per cercare migliori fortune emigrò con la famiglia negli Stati Uniti. Si fece suora e divenne Suor Blandina, nome con il quale sarà conosciuta per essere stata inviata come missionaria a Trinidad nel Territorio del Colorado. Qui la giovane suora italiana si è resa protagonista di atti di coraggio, in particolare un incontro che cambiò la storia, quello con il famigerato bandito Billy the Kid. Blandina, dopo averlo curato, lo fece desistere da un atto di vendetta e lui, in risposta, la ringraziò del gesto.

"Sono assolutamente convinto che Virtus-Maccabi vada giocata regolarmente. Non si può cedere alle proteste di un gruppo minoritario anche perché si corre il rischio di creare un precedente e chiunque potrebbe fermare un qualsiasi evento. Lo sport deve unire e dare un messaggio di pace e la politica deve restarne fuori". Così all'Adnkronos la leggenda della pallacanestro italiana Dino Meneghin, in merito alle polemiche e all'allarme sicurezza intorno al match di Eurolega in programma venerdì prossimo a Bologna tra la Virtus e il Maccabi Tel Aviv.
"Va accettata la protesta pacifica, l'importante è che non si degeneri mai nella violenza -aggiunge l'ex presidente della Fip-. Sarebbe bello se da parte di tutte le forze politiche ci fosse un appello in questo senso".

Odori nauseabondi nello stabilimento dell'ex Ilva di Taranto, "di presunta origine gassosa" e che hanno provocato "malesseri tra il personale presente". Lo denunciano oggi, martedì 18 novembre, i rappresentati dei lavoratori per la sicurezza (Rls) di Fiom, Fim e Uilm chiedendo un intervento immediato di Arpa Puglia e Acciaierie d'Italia. "Segnaliamo che nella mattinata odierna, all'interno dello stabilimento, si è diffuso un odore nauseabondo di presunta origine gassosa, tale da rendere l'aria quasi irrespirabile e da provocare malesseri tra il personale presente", si legge in un comunicato di sicurezza degli Rls inviato ad Arpa Puglia e Acciaierie d'Italia, che l'AdnKronos ha potuto visionare.
"Non è la prima volta che si verificano episodi di questo tipo - si legge nel testo - e riteniamo inaccettabile dover continuare a respirare, anche inconsapevolmente, qualcosa che potrebbe rivelarsi potenzialmente pericoloso per la salute. Chiediamo pertanto ad Arpa Puglia e alla direzione centrale di Acciaierie d'Italia un intervento immediato per accertare le cause dell'accaduto, adottare le necessarie misure di tutela e prevenire il ripetersi di situazioni analoghe".
Mobilitazione Spi-Cgil il 20 novembre in piazza del Carmine...
Commissione: 156mila euro per gli interventi. A oggi 13 bimbi... 
L’intelligenza artificiale accelera la trasformazione digitale, ridefinendo processi produttivi, organizzazione del lavoro e modelli decisionali. In un contesto competitivo globale, la domanda non è più se adottarla, ma come farlo in modo responsabile e strategico. Da questa esigenza nasce la terza edizione dell’evento “Intelligenza Umana, Supporto Artificiale”, promosso da Adnkronos Q&A, giovedì 27 novembre, ore 10:00, presso Palazzo dell’Informazione, in Piazza Mastai 9 a Roma. L’incontro riunirà esponenti del Governo, delle istituzioni, del mondo accademico e dell’impresa per un confronto sulle sfide e le opportunità dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale. Un dialogo concreto su come le scelte tecnologiche influenzeranno sistema produttivo, cittadini e competitività del Paese, e su quali condizioni servano per un’adozione dell’AI sostenibile, etica e orientata alla crescita.
La mattinata si aprirà con i saluti di Davide Desario, Direttore di Adnkronos. A seguire, la presentazione della rilevazione Adnkronos da parte dei vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, che offrirà un quadro aggiornato sulla percezione e sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale in Italia da parte di istituzioni, imprese e cittadini. Un primo approfondimento sarà dedicato alle scelte strategiche adottate dalle istituzioni italiane per accompagnare l’integrazione dell’Ai nei servizi pubblici, nelle politiche del lavoro e nella normativa sulla sicurezza digitale. Interverranno, Alessio Butti, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, e Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria. Accanto a loro, Eva Spina, Capo dipartimento Digitale, Connettività e Nuove Tecnologie del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Bruno Frattasi, Direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, e Mario Nobile, Direttore generale dell’Agenzia per l’Italia Digitale, delineeranno le priorità del Paese in termini di governance tecnologica, infrastrutture e sicurezza.
Lo scenario europeo sarà analizzato attraverso il cuore della nuova normativa AI Act, il primo quadro regolatorio al mondo che definisce responsabilità e limiti nell’uso dell’intelligenza artificiale. Porteranno il loro contributo Lucilla Sioli, Direttrice Ai Office, Commissione Europea, e Brando Benifei, eurodeputato e co-relatore dell’Ai Act, approfondendo come le nuove regole influenzeranno competitività, innovazione e tutela dei cittadini.
Il confronto entrerà nel merito degli investimenti e delle strategie industriali. In una fase storica in cui il tempo è un fattore decisivo per conquistare vantaggi, aziende e big tech stanno ridisegnando modelli di business, prodotti e servizi con l’Ai al centro. Condivideranno la propria visione Giustina Secundo, Prorettrice all’Innovazione e Terza Missione Università del Mediterraneo ‘Giuseppe Degennaro’; Nicola Mangia, Market Leader Dxc Technology Italia; Flavio Arzarello, public policy manager Meta; Claudio Bassoli, Presidente e Ad di Hpe Italia;_ Martin Signoux, AI Policy Lead Europe in OpenAi; Hitomi Hamaba, Head of Product & Marketing Lead in Sony, Tommaso Cohen, Chief operating Officer Teamsystem, Diego Ciulli, Head o Government Affairs and public policy Google. Il dialogo offrirà una prospettiva concreta sulle priorità del mercato, tra sviluppo di piattaforme proprietarie e ecosistemi di sperimentazione.
Il focus finale sarà dedicato alle applicazioni dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali e al suo impatto sull’organizzazione del lavoro e sul capitale umano. Gabriele Da Rin, Responsabile Relazioni Istituzionali InfoCamere; Federico Chinni, componente Giunta di Farmindustria; Mariangela Amoroso, Medical Lead Sanofi Italia; Carla Masperi, amministratore delegato Sap; Fabio Momola, vice president Engineering; Raffaello Napoleone, presidente It-Ex; Alessandro Moricca, Amministratore unico PagoPa racconteranno casi reali in cui l’AI diventa leva di competitività, innovazione e valorizzazione delle competenze nelle imprese italiane.
L’iniziativa riunisce nello stesso luogo governo, istituzioni, aziende, industry leader e mondo accademico, con un obiettivo chiaro: capire se l’Italia stia sfruttando appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale e se le scelte attuali stiano ponendo le basi per un futuro sostenibile e inclusivo. Adnkronos Q&A è il format di approfondimento dell’Agenzia Adnkronos che mette a confronto esponenti delle istituzioni, del mondo economico, sociale e accademico su temi di attualità e interesse strategico per il Paese. Ogni appuntamento è pensato come uno spazio di dialogo aperto, con domande dirette, dati, testimonianze e analisi, per stimolare il dibattito pubblico e offrire spunti concreti per l’azione.

La 38enne, in gravi condizioni, è stata notata nella carreggiata interna da alcuni automobilisti, che hanno allertato i soccorsi
Una donna peruviana di 38 anni è stata ferita con una coltellata al torace a Roma.
La 38enne è stata vista all'altezza del km 14 + 200 in carreggiata interna dell'autostrada da alcune persone che hanno chiamato la polizia. La donna è stata soccorsa e portata in codice rosso al Sant’Andrea. La donna ha detto di esser stata accoltellata dal compagno, proprietario dell’auto.
Sono in corso gli accertamenti della squadra mobile di Roma.

Come portare nel futuro le eccellenze della tradizione gastronomica italiana? Come trasformare prodotti quotidiani in esperienze che sorprendono i sensi, creano emozioni e accompagnano le persone in momenti di piacere, condivisione e scoperta? La risposta di Barilla si chiama Bite (Barilla Innovation & Technology Experience), il nuovo Innovation Center che sorge a Parma accanto al molino e al pastificio e agli uffici dell’azienda, consolidando il legame con il territorio dove è nata 148 anni fa. Una struttura all'avanguardia di quasi 14mila metri quadri - l'equivalente di due campi da calcio - che rappresenta per il Gruppo Barilla l'investimento più significativo nell'innovazione alimentare degli ultimi anni e rafforza la leadership dell'Italia nel settore agroalimentare mondiale. Pasta, sughi e prodotti da forno diventano qui territorio di esplorazione, dove ricerca e tecnologia sono al servizio della passione di Barilla per il cibo buono, sicuro e sostenibile.
Bite accoglierà 200 professionisti tra tecnologi alimentari, ricercatori, ingegneri, food designer, assaggiatori professionisti e chef. E anche per chi sogna di costruire la propria carriera nel food Made in Italy, Bite rappresenta un punto di riferimento dove crescere, formarsi e contribuire a scrivere il futuro della gastronomia italiana. Attraverso programmi di internship, Bite ospiterà ogni anno 30 giovani talenti, confermando il ruolo di Barilla come motore di occupazione qualificata nel Paese. Il centro rappresenta inoltre il cuore pulsante di un ecosistema di open innovation che conta già 84 collaborazioni attive con università e centri di ricerca in Italia e nel mondo.
“In Barilla, dove il prodotto è da sempre il cuore di tutto ciò che facciamo, sappiamo che una parte fondamentale del nostro lavoro è immaginare e realizzare prodotti di qualità, che devono rispondere e adattarsi alle nuove esigenze delle persone”, dichiara Guido Barilla, presidente del Gruppo Barilla. “Il Bite, oltre a dare forma a quelli che saranno i prodotti di domani, rappresenta una scelta imprenditoriale ben precisa. Barilla deve guidare e anticipare le tendenze, ed essere capace di dialogare con mercati sempre più aperti e internazionali", aggiunge.
Profondamente radicato nel cuore della Food Valley dove Barilla è nata, Bite guarda al mondo intero: qui si sviluppano i prodotti per tutti i brand del Gruppo, da quelli che conquistano le tavole italiane a quelli che portano il gusto italiano in oltre 100 paesi. Un laboratorio globale con radici locali, dove l'innovazione parte da Parma per raggiungere il mondo. Bite è strutturato su 4.800 metri quadri dedicati all'Innovation Center che comprende un'area di Design Thinking, spazi per degustazioni e studi sensoriali, due cucine innovative per pasta e bakery, e un auditorium. A questi si aggiungono 9.000 metri quadri agli impianti pilota, dove sorgeranno laboratori e linee sperimentali per testare, prototipare e sviluppare pasta, sughi e prodotti da forno, progettare soluzioni innovative di packaging e sviluppare sistemi avanzati per garantire qualità e sicurezza alimentare di eccellenza. Per sviluppare Bite Barilla ha investito oltre 20 milioni di euro e sarà di circa 2 milioni all’anno la spesa per progetti specifici di upgrading sugli impianti, mantenendo così un presidio costante sull'innovazione in tutte le categorie merceologiche.
La ricerca in Bite attraversa tutta la filiera, dalle pratiche agricole sostenibili alle analisi sensoriali sul prodotto finito. Per sviluppare un nuovo prodotto sono necessari in media 2 anni (con punte di 10 per i progetti più complessi), tra ricerca e sperimentazione di varietà e pratiche agricole sostenibili, selezione degli ingredienti, sviluppo di ricette, realizzazione dei prototipi nei laboratori di ricerca e test di assaggio di esperti e panel di consumatori. All’interno del Bite c’è anche il nuovo Customer Collaboration Center (Ccc), il cuore pulsante dell’incontro tra Barilla e i suoi clienti. Non è solo uno spazio, ma un’esperienza: un luogo dove le partnership prendono vita attraverso dialogo, fiducia e valori condivisi. Qui ogni visita diventa un viaggio immersivo e multisensoriale, capace di intrecciare insight sui consumatori e sugli shopper con emozioni, scienza e arte culinaria. È un percorso che ispira collaborazione, accende l’innovazione e apre la strada alla sperimentazione, con un obiettivo chiaro: creare insieme soluzioni che rispondano ai bisogni delle persone e alimentino una crescita reciproca e sostenibile.
"Fare innovazione significa mettere al centro i desideri delle persone. Capire a fondo come evolveranno i loro bisogni legati al cibo e alla nutrizione, e da lì mettere a terra idee che siano nuove, buone e sostenibili. Il Bite sarà un centro aperto al mondo, dove sarà possibile vedere, toccare e comprendere come Barilla immagina il futuro del cibo", spiega Michele Amigoni, responsabile Rdq del Gruppo Barilla.
L'approccio di Barilla all'innovazione nasce da una convinzione profonda: il cibo di domani si disegna insieme. Bite consolida un network di 84 partnership strategiche con università e centri di ricerca, dall'Università di Parma a quella di Wageningen, dalla Federico II di Napoli all'Università di Bolzano, dal Cnr italiano al Tno olandese, fino all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Questa rete si arricchisce con il confronto con le migliori start up agrifood & tech di tutto il mondo che Barilla seleziona ogni anno per co-creare soluzioni innovative. È il caso del programma Good Food Makers, che dal 2019 ha raccolto oltre 1200 candidature da 41 Paesi e avviato 28 collaborazioni concrete che spaziano dall'agricoltura indoor sostenibile alla tracciabilità del basilico nel Pesto alla Genovese fino alla gestione della logistica con Ai. Di questo lavoro di creatività e conoscenza condivisa fanno parte anche gli stessi consumatori che, con le loro richieste, istanze e bisogni guidano la ricerca verso soluzioni concrete.
Bite è stato progettato seguendo criteri di sostenibilità, inclusione e accessibilità: la struttura integra fonti rinnovabili per migliorare l'efficienza e ridurre l'impatto energetico, mentre all'esterno sono previsti spazi dedicati alla ricerca in agricoltura rigenerativa. E grazie al supporto di Dynamo Academy percorsi tattili e per ipovedenti, arredi flessibili, ascensori per ogni scala favoriscono una relazione armoniosa tra persone e spazi. Il centro ospiterà diverse opere d’arte della collezione Barilla che si arricchirà di una nuova aggiunta: la scultura 'La condizione del tempo' di Paolo Borghi, a confermare la tradizione di Barilla di unire arte e innovazione alimentare, in continuità con una vocazione aziendale che lega creatività, visione e saper fare.
Bite ha aperto le proprie porte alla presenza di istituzioni nazionali e locali, esponenti del mondo accademico e della ricerca, stakeholder e media. Questo momento dal forte valore simbolico per l’azienda e per il territorio è stato anche un’arena di confronto sui grandi temi del food: a marcare fin dall’inizio lo spirito del luogo, un dibattito organizzato in collaborazione con Tedx sul futuro dell’agroalimentare e sull’open innovation ha messo al centro l’esperienza di persone Barilla e di protagonisti autorevoli e innovatori provenienti dal mondo della ricerca, dell’impresa, della sostenibilità e della gastronomia.

Orrore in Tirolo. Una donna siriana di 34 anni, che risultava dispersa dal luglio 2024, e la figlia, una bambina di dieci anni, sono state trovate morte dietro una parete di cartongesso all'interno di un congelatore in un appartamento a Innsbruck, in Austria. Due sospetti, un cittadino austriaco di 55 anni e il fratello di due anni più giovane, erano già stati arrestati a giugno. I due non hanno confessato.
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