
“È stata una grande emozione ed è un’emozione anche essere in piedi. Fino a una settimana fa giravo ancora in carrozzina. La mia battaglia è stata complicata, spero di essere alla fine. Essere un atleta in questo mi ha aiutato molto, così come il fatto di essere giovane. Sono stato sempre un combattente, ora speriamo che la fortuna mi assista”. Achille Polonara ha parlato così dallo Stadio dei Marmi di Roma. Il cestista azzurro, alle prese con la sua battaglia contro la leucemia mieloide, è stato uno dei tedofori scelti per l'inizio del viaggio in Italia della fiamma olimpica di Milano Cortina 2026. Polonara ha lanciato la staffetta per le strade di Roma, dopo Gregorio Paltrinieri, Elisa Di Francisca e Gianmarco Tamberi.
Il primo giorno della staffetta olimpica
Sono 164 i tedofori nel primo dei 63 giorni di staffetta. Tra loro, grandi nomi italiani dello sport e dello spettacolo: dal tennista Matteo Berrettini ai cestisti Gigi Datome e Andrea Bargnani, passando per l’ex pilota motociclistico Max Biaggi; e ancora il regista Giuseppe Tornatore, i cantanti Noemi e Achille Lauro, l’attrice Claudia Gerini e la stilista Lavinia Biagiotti. Presente anche la rappresentanza del World Food Programme, con la partecipazione di Rania Dagash-Kamara, Assistant Executive Director del WFP, per conto della Executive Director del WFP Cindy McCain.
Il viaggio della fiamma olimpica
La Fiamma ha attraversato luoghi iconici: da piazza San Pietro a Castel Sant’Angelo, dal Pantheon al Gazometro, da Fontana di Trevi a piazza di Spagna. La tappa romana del Viaggio della Fiamma include anche un omaggio al cinema italiano e alla “Dolce Vita” con un passaggio in Vespa lungo via Vittorio Veneto, durante l’ultimo segmento della giornata.
Il Viaggio della Fiamma Olimpica sarà un percorso di 63 giorni che attraverserà 60 città di tappa, oltre 12.000 chilometri e tutte le 110 province italiane, toccando diversi siti Unesco e alcuni dei paesaggi più belli del Paese. A compiere questo straordinario cammino saranno 10.001 tedofori che, chilometro dopo chilometro, porteranno la luce dei Valori Olimpici in ogni territorio, fino all’accensione dei Bracieri Olimpici di Milano e Cortina, che darà inizio ai Giochi Invernali, il prossimo 6 febbraio.

"Buon compleanno per questo trentesimo anniversario de ‘L’Artigiano in fiera’. L'internazionalità di questa manifestazione ormai è un dato acquisito, con centinaia di nazioni rappresentate in un evento che ha una portata importantissima per Milano e la Lombardia anche dal punto di vista dell’indotto turistico. È importante anche che però quando parliamo di artigianato anche le istituzioni facciano del loro meglio per cercare di rendere la vita più facile ai nostri artigiani ed è quello che stiamo cercando di fare anche in Europa". Ad affermarlo è Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, intervenendo all’inaugurazione de ‘L’artigiano in fiera’ questa mattina a Milano.
"Semplificare, essere più vicini e meno invasivi nella vita quotidiana delle pmi artigiane, consentire loro di esprimere il meglio della loro eccellenza, di poter competere, di avere un mercato equo e non soltanto libero, un sistema doganale che controlli le merci che arrivano dentro al mercato europeo in modo da contrastare la concorrenza sleale. Insomma, c'è tanto lavoro da fare perché il mondo artigiano possa continuare a rappresentare la straordinaria eccellenza che rappresenta per il nostro territorio e per tutta l'Italia", sottolinea.

Si è aperto oggi Artigiano in Fiera, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno, in programma fino a domenica 14 dicembre, tutti i giorni dalle 10:00 alle 22:30, con ingresso gratuito presso Fieramilano Rho. Lo si legge in una nota. Giunta al traguardo della 30esima edizione, la manifestazione si conferma come la principale vetrina internazionale dedicata alle arti e ai mestieri, con ben 2.800 espositori provenienti da 90 Paesi dei 5 continenti, distribuiti su 9 padiglioni. Per nove giorni consecutivi, "Milano si trasformerà in un crocevia di culture e tradizioni, per celebrare il valore del "saper fare" artigiano: un patrimonio universale che pone al centro la persona, esaltando la manualità, il rispetto delle tradizioni, la sostenibilità, l’innovazione e la qualità. In un periodo storico in cui il rischio dell’omologazione appiattisce ogni differenza, Artigiano in Fiera sceglie di mettere in luce l’autenticità della "via artigiana": dall’abbigliamento al design, dall’arredamento agli accessori, dai gioielli ai prodotti alimentari, fino agli articoli dedicati al benessere e al tempo libero, ad Artigiano in Fiera è possibile scoprire creazioni di qualità, originali per definizione e realizzate nel rispetto della filiera produttiva e dell’ambiente.
"Artigiano in Fiera quest'anno raggiunge un traguardo eccezionale: è la nostra 30esima edizione", si legge ancora. Questo anniversario è l'occasione "non solo per guardare indietro con orgoglio alla strada percorsa, ma soprattutto per rinnovare il nostro impegno verso il futuro dell'artigianato nazionale e internazionale". L'edizione 2025 vuole essere un inno alla persona e alla capacità di creare bellezza e utilità per tutti" ha commentato Antonio Intiglietta, Presidente Ge.Fi. Gestione Fiere Spa, che ha ufficialmete inaugurato l’edizione 2025 alla presenza di numerosi ospiti che hanno portato il loro saluto: Attilio Fontana, Presidente Regione Lombardia, Alessia Cappello, Assessora Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro Comune di Milano, Giovanni Bozzetti, Presidente Fondazione Fiera Milano, Carlo Bonomi, Presidente Fiera Milano Spa, Cristina Baroni, Presidente Comitato Direttivo Artigiano in Fiera.
La cerimonia di apertura che si è tenuta nell’Area istituzionale della Regione Siciliana (padiglione 4), ha visto la partecipazione anche di Edmondo Tamajo, Assessore alle Attività Produttive della Regione Siciliana, confermando la Sicilia quale protagonista di Artigiano in Fiera. L’area espositiva, curata dalla Regione Siciliana e dall’Assessorato alle Attività Produttive, "ospita circa 200 imprese del territorio e vede quest’anno il debutto della Provincia di Agrigento, rappresentata da oltre 10 aziende, oltre alla partecipazione della Cciaa Sud-Est Sicilia, con 40 imprese. L’offerta siciliana spazia dalle rinomate ceramiche di Caltagirone alle lavorazioni in pietra lavica; dai celebri dolci a base di mandorle e agrumi ai liquori tipici; dai salumi delle Nebrodi al rinomato pistacchio di Bronte; dagli oli e vini di numerose aziende agricole ai gioielli, fino agli iconici cannoli, arancini e cassate".
Quest’anno con il tema “È il momento della persona”, la fiera rinnova la sua missione di valorizzare e sostenere gli artigiani di tutto il mondo che, con il loro saper fare, incarnano l'espressione autentica di un'umanità al lavoro: nei loro gesti creativi si fondono elementi profondi come l’identità personale, la memoria storica, la passione, il legame con il territorio, la ricchezza culturale, la forza della tradizione e lo slancio verso l’innovazione. Oggi scegliere la "via artigiana" significa abbracciare una dimensione del lavoro più umana e sostenibile che rappresenta un contributo reale, vivo, prezioso: un patrimonio per tutta l’umanità.
L’edizione 2025 di Artigiano in Fiera, la trentesima, è segnata sia da una straordinaria apertura internazionale che dalla presenza di tutte le regioni italiane. I visitatori potranno toccare con mano la diversità e l'unicità dei prodotti artigianali dei popoli presenti. Dall’Africa ad esempio ci saranno le ceramiche della Cabilia dall’Algeria; gli oggetti nei colori tipici della tradizione dalla Tunisia; la cosmesi naturale e bio dal Marocco; l’abbigliamento, ceramiche e gioielli dalle 5 imprese Etiopi al loro esordio in fiera. Dall’Asia pashmine in seta e cashmere dall’India e dal Nepal che porta anche campane tibetane; rodotti tipici e dimostrazioni dal vivo di antichi mestieri dall’Arabia Saudita.
Il Vietnam, con Hanoi, valorizza agroalimentari sostenibili e inclusivi; dalla Corea del Sud cosmesi e rituali di bellezza; dall’Iran tappeti unici e zafferano tipico; sete e tessuti dall’Uzbekistan. Tra le novità, la Giordania partecipa con Micro Fund for Women Company, che supporta e valorizza le donne artigiane di Amman. Dal Vecchio Continente, Francia e Turchia con offerte artigianali molto vaste; Portogallo e Grecia con eccellenze tipiche enogastronomiche. Tra i Paesi del Sud America spiccano la Colombia, con gioielli tipici realizzati a mano e placcati in oro oltre al rinomato caffè; il Perù con prodotti in cuoio, pelle, tessile, ceramica e gioielleria, oltre a eccellenze locali provenienti da Cuba e Uruguay. Da sempre Artigiano in Fiera valorizza anche il legame profondo tra artigiano, territorio e tradizione, offrendo un viaggio affascinante nel Made in Italy più autentico dove incontrare artigiani e collettive provenienti da tutte le regioni italiane.
Con 502 imprese di prodotti biologici, di montagna e free-from, il più importante evento al mondo dedicato agli artigiani e alle micro e piccole imprese è anche una vetrina d’eccezione per un settore ad alto valore etico, umano e ambientale: un’ esposizione di risonanza globale, che permetterà ai produttori artigianali di portare autenticità e qualità in fiera - tra tradizioni locali, ricerca applicata e piccoli gesti quotidiani - per un’idea concreta di “vivere bene” che mette insieme gusto, salute e responsabilità. Le 502 imprese (l’Italia ne conta 329, dall’Europa ne arrivano 51 e 122 dal resto del mondo), per lo più certificate a vario titolo, sono diffuse nei 9 padiglioni in un percorso che unisce la libertà del free-from come inclusione e scelta informata, la montagna come tempo lungo e qualità essenziale e il biologico come grammatica comune, definendo una nuova cultura dell’acquisto in cui il benessere è legato alla sostenibilità, alla salute e al rispetto per le persone e il pianeta.
La trentesima edizione di Artigiano in Fiera, oltre a confermarsi la destinazione ideale per fare il pieno di regali di Natale originali e di qualità, è anche l’occasione per viaggiare tra i tanti sapori e cucine dell’Italia e del mondo in un’incredibile varietà di specialità da assaggiare e comprare tra gli stand e da gustare nei 30 ristoranti e nei 20 Luoghi del Gusto che raccontano le diverse identità gastronomiche. Tra le novità da provare quest’anno ci sono i ristoranti calabrese, sardo e indiano, e il debutto del nuovo Luogo del Gusto caraibico. Nei giorni della fiera sarà possibile assaggiare le specialità da nord a sud dello Stivale oltre all’ampiaofferta internazionale; così accanto ai grandi classici della tradizione italiana, è possibile avventurarsi tra tante specialità internazionali, come i tacos messicani, la paella spagnola, il ramen giapponese, il chana masala indiano e molte altre sorprese.
La fiera è anche a misura di bambino con spazi dedicati solo a loro. All’ingresso dei padiglioni 6-10, è attiva un’area bambini a cura di Leolandia con tanti servizi dedicati ai piccoli visitatori della fiera e alle loro famiglie. “Leolandia in Fiera” è animata da tanti show e servizi, dove i più piccoli potranno divertirsi in assoluta sicurezza dalle 12.00 alle 18.00 nella magica atmosfera del parco più amato d’Italia. Due le aree gioco previste: una per i bimbi 4-7 anni e una per i bimbi 0-36 mesi (sempre con la presenza di un genitore o un adulto responsabile). È disponibile anche un’area Nursery per le neomamme, dotata di fasciatoi, poltrone per l’allattamento e scalda biberon. Novità di quest'anno l’area ‘Artisti in Fiera’ a cura di Colorvelvet dove i bambini possono colorare, esporre le opere e partecipare a mini-concorsi per un progetto collettivo. Anche quest’anno la campagna pubblicitaria di Artigiano in Fiera è stata realizzata in collaborazione con Ied Milano attraverso un contest al quale hanno partecipato 15 giovani talenti di diversi corsi Triennali e Master IED Milano. L’illustrazione scelta, racconta la creatività artigiana attraverso la metafora di una pianta composta da oggetti d'artigianato, che viene innaffiata con cura da un artigiano in erba, affiancato da una figura più anziana, a rappresentare l’unione tra la tradizione e il futuro del saper fare. La pianta, diventata lampada, in cima ritrae il risultato del processo creativo: l’idea e l’originalità prendono forma grazie alla maestria e alla passione di un'umanità al lavoro.
Presso la reception dei padiglioni 1/3 è attivo il centro servizi Kipoint di Poste Italiane dove è possibile richiedere la consegna a domicilio degli acquisti. Le tariffe variano a seconda dei pesi e degli ingombri della merce. Ingresso gratuito e mobilità Chi non si è mai registrato ad Artigiano in Fiera può scaricare il suo pass gratuito sul sito artigianoinfiera.it in pochi e semplici click, mentre tutti gli iscritti alla community di Artigiano in hanno già ricevuto direttamente sul loro indirizzo e-mail il pass gratuito. I principali mezzi di trasporto per raggiungere la manifestazione sono la linea M1 della metropolitana (fermata Rho Fiera), il passante ferroviario, le linee regionali di Trenord e l’Alta Velocità con Italo. Inoltre, la disponibilità totale di parcheggi è di oltre 10.000 i posti auto. Ulteriori dettagli e aggiornamenti sono disponibili sul sito ufficiale artigianoinfiera.it e sui social della manifestazione, compreso il canale WhatsApp. Artigiano in Fiera vanta tra le media partnership quella di RAI Italia e TGR, che hanno espresso il proprio sostegno riconoscendo il valore sociale e culturale dell’evento.

Max Verstappen si prende la pole position ad Abu Dhabi, davanti alle McLaren del leader del Mondiale Lando Norris e di Oscar Piastri. Il campione del mondo in carica partirà davanti a tutti nel Gp di domani, domenica 7 dicembre, per difendere il titolo dagli attacchi dei due piloti McLaren.
Norris guida il Mondiale a 408 punti e con un podio vincerebbe il titolo piloti. Verstappen insegue a 396, Piastri a 392.
Quarta nelle qualifiche di oggi la Mercedes di George Russell, che si piazza davanti alla Ferrari di Charles Leclerc e all'Aston Martin di Fernando Alonso. A chiudere la top ten Bortoleto, Ocon, Hadjar, Tsunoda. La Mercedes di Kimi Antonelli partirà 14esima e l'altra Rossa di Lewis Hamilton 16esima.
Ecco la griglia di partenza del Gp di abu Dhabi di domani, domenica 7 dicembre:
Prima fila
1. Max Verstappen (Red Bull)
2. Lando Norris (McLaren)
Seconda fila
3. Oscar Piastri (McLaren)
4. George Russell (Mercedes)
Terza fila
5. Charles Leclerc (Ferrari)
6. Fernando Alonso (Aston Martin)
Quarta fila
7. Gabriel Bortoleto (Alfa Sauber)
8. Esteban Ocon (Haas)
Quinta fila
9. Isack Hadjar (Racing Bulls)
10. Yuki Tsunoda (Red Bull)
Sesta fila
11. Oliver Bearman (Haas)
12. Carlos Sainz (Williams)
Settima fila
13. Liam Lawson (Racing Bulls)
14. Kimi Antonelli (Mercedes)
Ottava fila
15. Lance Stroll (Aston Martin)
16. Lewis Hamilton (Ferrari)
Nona fila
17. Alexander Albon (Williams)
18. Nico Hulkenberg (Alfa Sauber)
Decima fila
19. Pierre Gasly (Alpine)
20. Franco Colapinto (Alpine)

"Sono pronto ad accogliere a Cellino San Marco la famiglia nel bosco. Ho chiesto il contatto ad una mia amica, giornalista di 'Gente'. Sto aspettando una loro risposta, se la mia idea possa piacere loro". Al Bano, all'Adnkronos, ufficializza la 'proposta' alla famiglia che viveva isolata in un'area boschiva in Abruzzo. Il Tribunale dei minorenni ha allontanato i tre bambini che vivevano con i genitori Catherine Birmingham, 45 anni, e Nathan Trevallion, 51 anni. La vicenda pare avviata ad una soluzione con l'offerta di una casa da parte di un imprenditore abruzzese. Anche Al Bano, intanto, è pronto a dare una mano.
"Anch'io ho vissuto, bambino, come loro - aggiunge il cantante - Bagno all'aperto dove facevamo tutto prima di andare a dormire e soprattutto tanta ricchezza che proveniva dal contatto diretto con la campagna. Adulto ho lasciato le grandi città, Roma, Milano e ho abitato accanto ad un bosco, non c'era luce, non c'era acqua, e fortunatamente non ce n'è ancora, abbiamo l'acqua dei pozzi artesiani. La loro storia mi ha toccato - ha proseguito - è una vita che ho già vissuto. Se servirà la mia collaborazione umana io sono pronto".
E po ha concluso con una riflessione: "Ma come si fa a togliere dei figli a dei genitori che li hanno creati? Gente brava, colta, che ha rispetto e rispetta la natura. Manca veramente il rispetto, ma nei loro confronti".

Dal 2 dicembre è scomparsa da Portici (Napoli) una ragazza di 16 anni, Suamy Rispoli. La ragazza si è allontanata quattro giorni fa dalla casa famiglia alla quale era affidata e di lei si sono perse le tracce dopo scuola. Sulla sua scomparsa è stata presentata una denuncia ai carabinieri.
Al momento della scomparsa, la 16enne indossava una maglietta blu, un jeans e un pellicciotto nero. Non aveva con sé soldi, vestiti o documenti. Dopo essere uscita da scuola, Suamy non è più rientrata nella casa famiglia dove era ospitata da gennaio e il suo telefono risulterebbe spento dalle 14.30 di martedì. A diffondere un appello sui social la madre della ragazza, Jole Masilici, a cui era stata sospesa la potestà genitoriale.

Arriva l'hijab hi-tech per le poliziotte. In Gran Bretagna le forze dell'ordine saranno dotate del nuovo velo - battezzato Blue Light Hijab - che sarà indossato dalle agenti di religione islamica. L'accessorio, che si può togliere rapidamente grazie ad una chiusura con un magnete, verrà messo in produzione in tempi brevi.
Il velo, che coprirà i capelli delle poliziotte, è stato creato dai ricercatori della De Montfort University (DMU) in collaborazione con la Leicestershire Police, riferisce la Bbc. Il meccanismo di chiusura e di aperture consentirà di sganciare rapidamente la sezione inferiore dell'hijab per evitare che l'agente, in una situazione di pericolo, possa correre il rischio di rimanere strangolata. L'accessorio, secondo l'università, potrebbe essere adottato anche in altri settori: hanno espresso interesse categorie del servizio sanitario nazionale, paramedici e lavoratori del privato.
Per progettare lo speciale hijab sono stati necessari 3 anni, spiega il detective Yassin Desai, fondatore dell'associazione degli agenti musulmani della polizia del Leicestershire. L'accessorio, battezzato Blue Light Hijab, è stato sottoposto a diversi collaudi. "La parte inferiore si stacca e l'agente può mantenere la sua dignità", spiega il detective. "È incredibile pensare che dopo tre anni di ricerca e sviluppo, abbiamo trovato il design perfetto e o stiamo portando il progetto avanti insieme".
Gli hijab fanno già parte dell'uniforme di diverse forze di polizia da diversi anni, con la polizia del North Yorkshire che ha introdotto un modello a due pezzi nel 2020. Un hijab operativo introdotto dalla polizia neozelandese è stato sperimentato anche nel Leicestershire nel 2021.

L'acquisto per 83 miliardi di dollari di Warner Bros. Discovery da parte di Netflix scuote Hollywood che teme in prospettiva tagli ai posti di lavoro, chiusure di sale cinematografiche e ripercussioni sulle produzioni. Il colosso dello streaming via internet integrerà gli Studios di Warner, lo streamer Hbo Max e gli archivi di film e serie tv tra cui figurano tra gli altri la saga di Harry Potter, Game of Thrones ma non rileverà le reti televisive tradizionali come Cnn. L'operazione, che dovrebbe chiudersi entro 12-18 mesi -e che come ha sottolineato il 'Wall Street Journal' "ha colto di sorpresa Hollywood" dove molti pensavano che il principale candidato all’acquisto sarebbe stato David Ellison, il Ceo di Paramount Skydance - prevede che Netflix paghi 27,75 dollari per azione Warner Bros.Discovery in gran parte in contanti, 23,25 dollari, e il resto in titoli.
"A ottobre, quando Warner Bros. Discovery aveva lasciato intendere di essere in vendita, a Hollywood si era diffuso un clima di tristezza", scrive il 'New York Times' in un lungo articolo dedicato all'operazione. "Ora che è stata annunciata la vendita - con Netflix pronta ad acquistare gli studios di Warner Bros, il servizio di streaming Hbo Max per 83 miliardi di dollari, a Hollywood ora prevale un altro sentimento: la rabbia. La star Jane Fonda ha scritto a una rivista di settore per condannare l’operazione, definendo la fine di una Warner Bros indipendente 'un’escalation allarmante della crisi di consolidamento che minaccia l’intero settore dell’intrattenimento, il pubblico che serve e - potenzialmente - il Primo Emendamento" della Costituzione degli Stati Uniti che garantisce la libertà religiosa, la libertà di parola e della stampa e il diritto di riunirsi pacificamente.
Michael O’Leary, Ceo di Cinema United, organizzazione che rappresenta 30.000 sale cinematografiche negli Stati Uniti, riferisce il 'Nyt', ha definito l’acquisizione da parte di Netflix "una minaccia senza precedenti" e ha promesso di opporsi. "I cinema chiuderanno, le comunità ne risentiranno, posti di lavoro saranno tagliati", ha detto O'Leary ricordando che Netflix distribuisce i film nelle sale solo in maniera molto limitata.
"Questa fusione deve essere bloccata", ha affermato in un comunicato la Writers Guild of America, che rappresenta più di 12.000 sceneggiatori. "La più grande azienda di streaming al mondo che acquista uno dei suoi maggiori concorrenti è ciò che le leggi antitrust erano state progettate per impedire". Netflix ieri, ricorda il 'Nyt', ha ribadito che intende rispettare il modello industriale di Warner Bros, ossia continuare a distribuire i film nelle sale. "Non siamo affatto contrari all’uscita dei film al cinema", ha spiegato Ted Sarandos, co-Ceo di Netflix, durante una call con gli investitori. Sarandos ha aggiunto che "tutti i titoli Warner Bros. pensati per il cinema continueranno a uscire in sala".
Molti operatori dell’industria, però, rileva il quotidiano statunitense, hanno accolto queste dichiarazioni con grande diffidenza. Ad aprile, rispondendo a una domanda al Time100 Summit sul calo degli incassi al botteghino, Sarandos aveva infatti osservato: "Che cosa ci sta dicendo il pubblico? Che preferisce guardare i film da casa". Il Co-Ceo di Netflix aveva anche definito le sale "un concetto superato" per la maggior parte delle persone. Nel frattempo, i lavoratori dello spettacolo a Los Angeles (tecnici, produttori, parrucchieri, sceneggiatori, attori, scenografi, montatori), rileva il 'Nyt', "affrontano un mercato del lavoro sempre più difficile. A causa della pandemia, due scioperi sindacali, la delocalizzazione delle produzioni verso aree meno costose e la diffusione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale, decine di migliaia di persone sono state licenziate dalle società hollywoodiane dal 2020".
La deputata democratica Laura Friedman, che rappresenta la zona di Burbank - dove si trovano molte delle principali istituzioni cinematografiche della California meridionale - ha commentato l’accordo con Netflix affermando che le continue concentrazioni nel settore hanno già provocato la perdita di numerosi posti di lavoro nel cinema e nella Tv. Michele Mulroney, presidente della Writers Guild of America West e sceneggiatrice, ha definito l''operazione come "un disastro" aggiungendo che il modello di business di Netflix si basa sul fatto che il pubblico resti a casa a guardare i contenuti della piattaforma.
Hollywood ma non solo. Un funzionario ha spiegato alla Cnbc che l'amministrazione Trump nutriva un "forte scetticismo" nei confronti di questa operazione. "L'amministrazione Trump ha espresso scetticismo verso questa collaborazione, così come i democratici come la senatrice Elizabeth Warren", scrive il 'Washington Post'. Warren, in particolare, sostiene che questa operazione porterà a "prezzi di abbonamento più alti e meno scelta", mettendo "a rischio i lavoratori americani".
Ora bisognerà capire che decideranno le autorità di regolamentazione e se Paramount Skydance o altri cercheranno di ostacolare Netflix. Secondo la Cnbc, Paramount Skydance starebbe valutando la possibilità di rivolgersi direttamente agli azionisti di Warner Bros.Discovery, sostenendo che un'acquisizione da parte di Netflix sarebbe destinata ad essere respinta dalle autorità di regolamentazione.
Secondo il 'Washington Post' Netflix è il servizio di streaming leader, "ma detiene solo il 25% della quota di mercato" e deve affrontare la forte concorrenza di diverse aziende, tra cui Amazon, fondata dal proprietario del Post Jeff Bezos. Se il mercato è definito come la Tv in generale, l'attuale quota di Netflix è inferiore al 10%. "Come dimostra la storia della Warner Bros., è quasi impossibile prevedere le tendenze commerciali nel settore dell'intrattenimento. Se gli azionisti di entrambe le società approvano l'accordo, il governo dovrebbe dimostrare che l'accordo comporterebbe un danno per i consumatori se intende bloccarlo. Il favoritismo politico e il timore delle grandi dimensioni non sono motivi sufficienti", spiega il quotidiano ricordando gli ottimi rapporti tra gli Ellison e il presidente degli Usa, Donald Trump.
Ancora assente Mina. 'Squadra sul pezzo, pensiamo positivo'...
Torna in pista, per l'ultima volta in stagione, la Formula 1. Oggi, sabato 6 dicembre, il Mondiale si sposta ad Abu Dhabi per le qualifiche dell'ultimo Gran Premio dell'anno, che assegnerà il titolo piloti. Si parte alle 15.
Le qualifiche del Gp di Abu Dhabi sono trasmesse in diretta televisiva, e in esclusiva, sui canali SkySport, mentre le qualifiche si potranno seguire in chiaro, ma in differita alle 17.30, su TV8.
E' di George Russell su Mercedes il miglior tempo in 1.23.334 nelle terze libere del Gp di Abu Dhabi oggi, sabato 6 dicembre. Il pilota britannico ha preceduto il leader del Mondiale Lando Norris su McLaren e la Red Bull di Max Verstappen.

E' di George Russell su Mercedes il miglior tempo in 1.23.334 nelle terze libere del Gp di Abu Dhabi oggi, sabato 6 dicembre. Il pilota britannico ha preceduto il leader del Mondiale Lando Norris su McLaren e la Red Bull di Max Verstappen. Quinto posto per l'altra McLaren di Oscar Piastri alle spalle dell'Aston Martin di Fernando Alonso. Ottavo tempo per la Ferrari di Charles Leclerc, mentre Lewis Hamilton è solo diciottesimo. Nono tempo per Andrea Kimi Antonelli, a rischio penalità per un unsafe release che ha causato il contatto con Yuki Tsunoda in pit-lane. Le prove libere 3 sono finite in anticipo per l'incidente di Lewis Hamilton, a muro a 30 minuti dalla fine. Alle 15 le qualifiche.

Cena 'alla spagnola', quasi alle 22, o 'all'inglese', ovvero alle 18? In Italia si sceglie sempre una via di mezzo in base alle esigenze lavorative e di famiglia, ma d'inverno ci potrebbero essere altre variabili per far anticipare il pasto serale. A suggerire la soluzione è l'immunologo clinico Mauro Minelli, docente di Nutrizione umana alla Lum. "E' una scelta che incide direttamente sulla nostra salute intestinale e sul nostro benessere generale. In particolare nei mesi invernali, quando le giornate si accorciano e l'organismo è naturalmente predisposto al riposo, l'orologio interno (il ritmo circadiano) amplifica il suo messaggio: è ora di rallentare. La letteratura scientifica sostiene che consumare lo stesso pasto 'tardi' (ad esempio alle 22) rispetto a 'presto' (alle 18) porta a una glicemia post-pasto più alta e a una minore capacità di bruciare grassi", dice all'Adnkronos Salute.
Secondo i principi della crononutrizione, "il nostro metabolismo non è una macchina che lavora alla stessa velocità 24 ore su 24. E' come un ufficio - spiega Minelli - Mattina-pranzo: l'ufficio è a pieno regime. Gli ormoni, come l'insulina, lavorano in modo efficiente per gestire zuccheri e grassi. Sera-notte: l'ufficio chiude. L'organismo si prepara al sonno, la sensibilità insulinica diminuisce e la capacità di bruciare calorie si riduce. Cenare tardi (dopo le 20 o 21) in inverno significa costringere il 'personale metabolico' a lavorare fuori orario. Oltretutto - avverte l'immunologo - l'intestino e il suo operoso inquilino, ovvero il microbiota, sono estremamente sensibili al ritmo circadiano. Una cena pesante o troppo tardiva, specialmente se ricca di grassi, sottopone l'intestino a un carico eccessivo proprio quando le sue funzioni digestive stanno rallentando. Il cibo permane nello stomaco e nell'intestino più a lungo, aumentando il rischio di reflusso, gonfiore e cattiva digestione".
Cosa cambia se ceniamo tardi?
L'orario del pasto influenza direttamente le oscillazioni quotidiane del microbiota. "Un'alimentazione sregolata o troppo serale può alterare l'equilibrio della flora batterica, che è fondamentale per mantenere in buona funzionalità il sistema immunitario e la produzione di sostanze benefiche. Per favorire al massimo la salute intestinale e il riposo, il suggerimento è quello di terminare la cena almeno 2-3 ore prima di andare a dormire. Quindi la fascia oraria ottimale in inverno è tra le 18 e le 19.30 con un limite massimo consigliato delle 20", sintetizza Minelli.
Come fare per cambiare abitudini? "Se cenare alle 19 sembra un obiettivo irraggiungibile in funzione di altri abitudini già consolidate - suggerisce l'esperto - si potrebbe intanto spostare l'orario della cena di soli 10-15 minuti ogni 3-4 giorni. Il corpo si adatterà senza traumi. Inserite uno spuntino bilanciato a metà pomeriggio (yogurt, frutta secca, o un frutto) per non arrivare affamati a cena ed evitare abbuffate tardive - consiglia inoltre il medico nutrizionista - Privilegiate proteine magre (pesce, legumi, carni bianche) e verdure cotte (più digeribili la sera) e moderate la porzione di carboidrati complessi. In sintesi, il 'quando' è importante quanto il 'cosa'. Dare ascolto all'orologio biologico: in inverno cenare presto è una piccola scelta quotidiana che regala grandi benefici a metabolismo, sonno e, soprattutto, al benessere dell'intestino".
La ricetta serale
Minelli propone anche una ricetta: la zuppa leggera di lenticchie rosse e curcuma con spinacino fresco. "E' perfetta perché le lenticchie rosse decorticate cuociono velocemente e sono più digeribili, la curcuma aiuta l'azione antinfiammatoria e lo spinacino fresco apporta fibre e nutrienti senza appesantire - elenca il medico - Ingredienti (per 2 persone): lenticchie rosse decorticate; brodo vegetale (o acqua) 500 ml; curcuma in polvere (1 cucchiaino raso); zenzero fresco (un pezzetto di 1 cm circa); spinacino fresco 50 g, aggiunto a fine cottura per mantenerlo croccante e digeribile; olio Evo (1 cucchiaino a crudo). Infine, sale e pepe quanto basta.
"Sciacquare velocemente le lenticchie rosse decorticate sotto acqua corrente fredda - indica Minelli - In una pentola, portare a ebollizione il brodo vegetale (o l'acqua). Aggiungere le lenticchie, la curcuma e il pezzetto di zenzero sbucciato e tagliato a fettine sottili. Abbassare la fiamma e lasciate cuocere per circa 15-20 minuti, o fino a quando le lenticchie non si saranno sfaldate creando una consistenza cremosa. Salare verso fine cottura. Spegnere il fuoco e togliete le fettine di zenzero (se non gradite). Aggiungere lo spinacino fresco e mescolare: il calore residuo lo ammorbidirà leggermente, mantenendolo digeribile. Servire la zuppa tiepida. Finire il piatto con un filo di olio Evo a crudo e una macinata di pepe nero, che aiuta anche l'assorbimento della curcuma. Le lenticchie rosse decorticate - conclude - non provocano gonfiore quanto gli altri legumi, minimizzando lo stress digestivo (a meno di problematiche allergiche, come ad esempio l'allergia al nichel del quale la lenticchia è un ricco serbatoio). E' una zuppa che si prepara in meno di 25 minuti, rendendola ideale per cenare entro le 19.30".

Quattro persone sono state arrestate questa mattina nella capitale britannica dopo aver imbrattato con cibo la teca contenente la Corona Imperiale, uno dei Gioielli della Corona custoditi nella Torre di Londra. La polizia è stata chiamata intorno alle 11, e ha fermato quattro persone con l'accusa di danneggiamento. La Jewel House della Torre è stata chiusa al pubblico mentre proseguono le indagini della polizia. Take Back Power, gruppo di attivisti che si autodefinisce di resistenza civile non violento, ha rivendicato la paternità del gesto affermando di aver agito per rivendicare l'istituzione da parte del governo del Regno Unito di un'assemblea permanente dei cittadini - una "Casa del Popolo" - con il potere di "tassare la ricchezza estrema e rimettere in ordine la Gran Bretagna".
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Un filmato condiviso dal gruppo sui social mostra un manifestante che estrae un grande vassoio di carta stagnola pieno - scrive la Bbc - di crumble di mela e lo spiaccica sul vetro della teca, quindi un altro che ci rovescia sopra un vassoio di crema gialla. "La democrazia è crollata", grida un manifestante. "La Gran Bretagna è distrutta. Siamo venuti qui, tra i gioielli della nazione, per riprenderci il potere", afferma un altro.

"L'Ue deve essere abolita". E' l'opinione che Elon Musk esprime in un tweet, manifestando il proprio sostegno alla nuova dottrina per la sicurezza nazionale elaborata dalla Casa Bianca. Il magnate, che fino a maggio 2025 ha fatto parte dell'amministrazione del presidente Donald Trump, nel messaggio diffuso sulla sua piattaforma X afferma che "l'Unione europea deve essere abolita e la sovranità restituita ai diversi Paesi in modo che i governi possano meglio rappresentare i popoli dei Paesi".
L'attacco di Musk arriva in un momento particolare anche per altri motivi strettamente legati al business del magnate. La Commissione Europea, dopo quasi due anni, ha adottato una decisione di non conformità nei confronti di X per violazione degli obblighi di trasparenza previsti dal Digital Services Act (Dsa): la compagnia è stata multata di 120 milioni di euro[1], con una decisione criticata anche dal vicepresidente americano JD Vance.
Le violazioni includono la grafica "ingannevole" del segno di spunta blu, la mancanza di trasparenza del suo archivio pubblicitario e il mancato accesso ai dati pubblici per i ricercatori. Il procedimento era iniziato il 18 dicembre 2023 e mirava ad appurare se X, rilevata da Musk nel 2022, avesse violato il Dsa in ambiti legati alla diffusione di contenuti illegali e a valutare l'efficacia delle misure adottate per contrastare la manipolazione delle informazioni, materie per le quali l'indagine è ancora in corso.

Meritocrazia Italia ha incontrato alcune tra le principali associazioni attive sul territorio nazionale, in occasione della Direzione nazionale. Al confronto, oltre alla dirigenza del movimento e a ospiti istituzionali e rappresentanti di categorie professionali, hanno partecipato i delegati di Federformazione, Oikos Mediterraneo, Comitati Trump Italia, Telefono Rosa, Habitat World, Wwf, Amici di Stipes Aps, Associazione Gestori Scommesse Italia, Conflavoro, Enac, Associazione Internazionale Karol Wojtyla, Club delle Vallette, Miss Chef, Legambiente, Csi Matera, Debitamente Liberi, Osservatorio Bernardo da Chiaravalle, Hyperfer, Dipartimento italiano sicurezza cybernetica, Book for Peace, Pmi Italia, Dipartimento nazionale sociale Un.i.Coop, Stati Uniti d’Italia, Creg, Federytaly, Premio Capo Circeo, Accademia Culturale Cartagine, Spazio Arte, Accademia Mauriziana, Nolite Timere Onlus, Comitato Imprenditoria Femminile Cciaa Roma e Terziario Donna Confcommercio Roma.
L’incontro è stato un momento di condivisione finalizzato a definire un patto di cooperazione fra le componenti della società civile interessate ad una missione politico-culturale orientata alla valorizzazione di meriti, attitudini e professionalità dei cittadini, con l’obiettivo di rendere più preparata e consapevole la futura classe dirigente. Meritocrazia Italia punta inoltre a un dialogo per la costruzione di proposte utili all’adozione di soluzioni aderenti al nuovo quadro sociale, culturale ed economico, valorizzando innovazione, internazionalizzazione e multiculturalismo. “È il momento di avviare un tavolo tecnico, politico e culturale con tutto il mondo associativo - ha affermato il presidente di Meritocrazia Italia, Walter Mauriello - Noi costruiamo cultura ogni giorno, ma da soli non possiamo andare da nessuna parte. Il volontariato tiene alto il livello culturale del Paese: un livello alto significa meno problemi sociali e meno problemi politici”. Nel corso dei lavori viene presentata la Carta di Roma, che definisce il modello di collaborazione tra le realtà che intendono aderire. “È un percorso non basato su odio o ideologie – prosegue Mauriello – ma sul parlare dei problemi e suggerire soluzioni con umiltà e garbo. La missione più grande oggi è fare un passo indietro, essere meno supereroi e capire, attraverso il gioco di squadra, come unire idee diverse per costruirne una migliore”.
Tra gli interventi, quello di Manuela Fancelli per l’associazione Stati Uniti d’Italia: “Oggi parliamo di meritocrazia, tema identitario per noi. Vogliamo superare corsie preferenziali e automatismi, costruendo un Paese che valorizzi talento e competenza. Lo Stato, come l’impresa, perde futuro quando non investe nel merito”. Michele De Gasperis, Dipartimento nazionale sociale Un.i.Coop, ha illustrato invece il progetto dei Distretti economici sociali: “Sono strumenti che mettono a sistema imprese, cooperative, terzo settore, fondazioni, università e pubblica amministrazione. Un modello basato sugli Sdg Onu, orientato a sviluppo economico, inclusione e ricadute sociali. È un approccio che si innesta perfettamente nelle strategie nazionali e internazionali”. A chiudere Carla Severi, vicepresidente del Club delle Vallette, con un richiamo al ruolo dello sport come espressione di meritocrazia: “Nello sport non ci sono alibi: o ti meriti il risultato o non te lo meriti. È una lingua universale che non conosce barriere e porta con sé una cultura del benessere e dello stare bene. La meritocrazia è anche questo: impegno, visione, e la capacità di costruire il proprio percorso”.

A quasi due settimane dalla 'storica' vittoria di Roberto Fico in Campania, il cantiere delle nuove nomine del Movimento 5 stelle è ancora in stallo. Le carte della partita, tutte in mano al presidente Giuseppe Conte, rimangono coperte, ma qualcosa inizia a filtrare da ambienti parlamentari pentastellati. Per esempio: l'unica certa di essere confermata come vicepresidente vicaria è l'ex senatrice Paola Taverna. Tutti gli altri, dai numeri due dell'ex premier al presidente del Comitato di garanzia, passando per il presidente del Collegio dei probiviri, se non sono in discussione, quantomeno non sono sicuri di rimanere al proprio posto.
Da Statuto, solo i vice sono nominati dal presidente, ma s petta sempre a Conte proporre una rosa di nomi per il Comitato di garanzia, composto da tre membri, e per il Collegio dei probiviri, che di componenti, dopo Nova, ne ha addirittura sei. E qui il gioco si fa più interessante perché a ballare iniziano a essere in tanti, nuovi e 'vecchi' personaggi pentastellati.
La questione più spinosa riguarda sicuramente i quattro che collaborano con il numero uno all'indirizzo del Movimento 5 stelle. Senza Chiara Appendino, dimessa, e Riccardo Ricciardi, diventato capogruppo alla Camera, i posti in ballo come vicepresidenti sarebbero sulla carta solo due, ma non è detto che gli attuali Michele Gubitosa e Mario Turco non possano essere 'sacrificati'. Il deputato di Avellino, finito 'sotto processo' per i risultati non brillanti in Irpinia, nei corridoi di Montecitorio sono certi che verrà fatto fuori; dal quartier generale dei Cinquestelle, invece, il sentiment sembra viaggiare in direzione opposta.
La questione, certo, è aperta. Motivo per cui entrano di prepotenza nell'alveo dei candidati l'ex presidente dei deputati Francesco Silvestri, la sua vice, Vittoria Baldino. Non solo, però, perché nel risiko che impegna Conte ci sono altri due nomi illustri: Barbara Floridia e soprattutto Stefano Patuanelli. Se la presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai nei giorni aveva detto che non sapeva se sarà vicepresidente - "L'ho letto anche io dai giornali, non so, a me va bene qualunque cosa. Se per quel ruolo c'è anche Vittoria Baldino? Sarei contenta per lei, è una collega molto in gamba" -; per l'attuale capogruppo in Senato sarebbe necessario fare un passo indietro dal ruolo per assumere i galloni di vice di Conte, aprendo di fatto un'altra partita per cui sono pronti a correre tanto la sua vice, Alessandra Maiorino, quanto Luca Pirondini, l'uomo su cui, in un primo momento, il Movimento 5 stelle aveva puntato le sue carte per la corsa alla Liguria.
Tra chi deve fare un passo indietro, poi, c'è sicuramente Fico. Con la carica da governatore in Campania, l'ex presidente della Camera lascerà il posto come presidente del Comitato di Garanzia, organo di cui fanno parte anche Virginia Raggi e Laura Bottici, anche loro vacillanti. I nomi che circolano con più insistenza per l'organo che "sovrintende alla corretta applicazione delle disposizioni dello Statuto" sono quelli di un'altra vecchia gloria come Alfonso Bonafede e quello di Ettore Licheri.
Poi c'è il Collegio dei probiviri, presieduto da Danilo Toninelli. Se l'ex sindaca di Roma più di qualche volta ha dissentito dalla linea di Conte, l'ex ministro viaggia praticamente sempre in direzione ostinata e contraria rispetto al leader pentastellato. Risultato? Qualcuno dice: "Via Toninelli, dentro Alfonso Colucci".

Un incontro con le principali associazioni operanti su tutto il territorio nazionale: così Meritocrazia Italia, nel corso della Direzione nazionale, ha avviato a Roma un ampio confronto con la dirigenza del movimento, ospiti istituzionali e rappresentanti di oltre trenta realtà associative, tra cui Federformazione, Oikos Mediterraneo, Telefono Rosa, Habitat World, Wwf, Conflavoro, Enac, Pmi Italia, Legambiente, Federytaly, Stati Uniti d’Italia, Accademia Culturale Cartagine e il Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Roma – Terziario Donna Confcommercio.
“Dopo il congresso nazionale e la prima tappa del tour di presentazione del libro del movimento, era giunto il momento di avviare un tavolo tecnico, politico e culturale con tutto il mondo associativo – sottolinea il presidente di Meritocrazia Italia, Walter Mauriello - da soli non si può andare lontano. Emerge la necessità di migliorarsi, confrontarsi e sentirsi parte di una missione più ampia”.
“Il mondo associativo è quello che più di tutti fatica per mantenere alto il livello culturale del paese perché un livello culturale elevato significa meno problemi sociali e anche meno problemi politici”. Presentando la Carta di Roma, il presidente ribadisce che il documento offre “una regolamentazione condivisa” per quanti volessero aderire ad “un’idea culturale e politica differente, non basata sull’odio o sulle ideologie, ma sulla capacità di affrontare i problemi e suggerire soluzioni con umiltà e garbo. Per questo, nell’ottica di una missione più grande da compiere, invito tutti a fare un passo indietro, ad essere meno supereroi e mettersi in discussione. Solo attraverso il gioco di squadra si può capire quali idee differenti possano unirsi per crearne una migliore” conclude Mauriello.

Tutti in fila da Passaggio al Bosco, la casa editrice identitaria, accusata di pubblicare testi che esaltano il nazifascismo, la cui presenza a 'Più libri, Più Liberi', la Fiera della Piccola e Media Editoria in corso a Roma fino all'8 dicembre, ha scatenato polemiche e defezioni, l'ultima quella dell'ex direttore della Stampa Massimo Giannini, che si è accodato a Zerocalcare e Corrado Augias non per "paura" - ha detto - ma per "cultura costituzionale".
"Io sto con Zerocalcare[1]. E sto con Augias. Anch’io, nel mio piccolo - scrive il giornalista in una lettera pubblicata sul sito de La Repubblica - non sarò oggi a 'Più libri più liberi', dove avrei dovuto parlare all’Arena Repubblica Robinson. Anch’io, come Michele e come Corrado, non pretendo che Passaggio al bosco sia chiusa d’imperio per le sue dichiarate simpatie neo-nazifasciste e antisemite. Ma anch’io mi rifiuto di condividere la stessa agorà con una casa editrice che pubblica con orgoglio i deliri degli ufficiali delle SS e degli arditi della X Mas. Ho il massimo rispetto per gli amici e i colleghi che lo hanno fatto e lo faranno — sinceri democratici, come e più di me — sostenendo che la democrazia non può e non deve aver paura dei libri e delle opinioni. Giusto. Non ci divide certo il merito, semmai solo il metodo".
Dopo l'appello firmato da oltre 80 tra autori, artisti e case editrici per chiedere l'espulsione della casa editrice dalla Fiera[2] - rispedito al mittente dal presidente dell'Aie, Innocenzo Cipolletta - 'Più Libri più Liberi' si è aperta regolarmente il 4 dicembre e in questi due giorni, assicura Marco Scatarzi, direttore di Passaggio al Bosco Edizioni, ha venduto praticamente tutto. "Ci dicono che il nostro è lo stand più visitato, in questo momento c'è una fila enorme, abbiamo venduto tutti i libri che avevamo - racconta Scatarzi all'Adnkronos - Qui c'è una grande fila, moltissime persone sono venute per mostrare la loro solidarietà e hanno acquistato i testi, anche molti di sinistra". Anzi, aggiunge, "probabilmente dovremo tornare in Toscana per rifornirci".
Intanto, mentre da Massimo Cacciari a Giordano Bruno Guerri[3], da Vittorio Feltri[4] a Francesco Borgonovo[5] e Osho[6], sono diversi gli intellettuali scesi in campo in difesa della la libertà di espressione - a prescindere dalle opinioni - per oggi pomeriggio è prevista una nuova protesta in Fiera: una serrata simbolica a cui hanno aderito una serie di editori[7] già firmatari dell'appello che dalle 15 oscureranno i loro stand per circa mezz'ora.

È stata veramente un punto di svolta la Direzione Nazionale che Meritocrazia Italia ha tenuto ieri a Roma, presso il The Building Hotel. Lungi dall’essere un incontro autoreferenziale, è stato il teatro di una straordinaria apertura del Movimento verso la più vasta società civile. Con la sottoscrizione della Carta di Roma, Meritocrazia Italia e un folto gruppo di associazioni attive, nazionalmente e localmente, nei più vari ambiti, convengono di promuovere e attuare d’ora innanzi "un costruttivo dialogo mirato alla costruzione di proposte utili all’adozione di soluzioni a problemi di rilevanza sociale realmente aderenti alle esigenze imposte dal rinnovato contesto sociale, culturale ed economico, dalla valorizzazione dei progressi tecnologici, d’internazionalizzazione e di multiculturalismo, della formazione della coscienza della inclusione, della civiltà e della cittadinanza attiva e della creazione di opportunità adeguate a dar soddisfazione alle aspirazioni personali, secondo attitudini e inclinazioni". Lo ha detto in apertura il Presidente Walter Mauriello, dinnanzi a una platea mai così folta per una Direzione Nazionale, ulteriore segno tangibile della crescita di Meritocrazia Italia.
"Nella nostra mission il gioco di squadra diventa da oggi ancor più fondamentale. Insieme possiamo costruire cultura, cioè parlare una lingua differente, non di odio né di supremazia. Alzare e puntare il dito è la cosa più semplice per rinnegare le proprie responsabilità. La società civile gioca la partita più importante: la costruzione dei doveri e dei diritti per erigere la vera libertà, che significa dare a ciascuno la possibilità di apportare soluzioni nei settori di cui è specialista. Il problema e il presupposto al fallimento sono i tanti che vengono messi a dirigere strutture in cui non sanno dove mettere le mani. Così c’è il muro contro muro di guerra ideologica fra soggetti che inseguono i sondaggi e non i problemi", ha spiegato.
Irma Conti, Garante nazionale delle persone private della libertà personale, ha raccontato di aver "incontrato oltre 2mila persone detenute, e a loro favore quello che possiamo fare è molto. Sono persone che hanno infranto il patto sociale, ma i loro reati sono il passato perché se l’oggetto della Carta di Roma è costruire un mondo migliore non possiamo non pensare a chi un’opportunità non l’ha mai avuta". Rosanna Cerbo, segretaria generale dell’Associazione Karol Wojtyla: "L’idea di aprirsi alle associazioni è splendida, perché la vera colonna della società sono loro. La mia associazione per statuto è formata da soci ebrei, cristiani e mussulmani, e in questo diamo un esempio di cosa significa cooperare". Ilaria Scarpetta, Wwf Italia: «Wwf compie 60 anni nel 2026 in Italia, il primo senza il fondatore Fulco Pratesi. Ci ha lasciato un patrimonio comune: la sfida. Sono tante e grandi le sfide su natura e ambiente. La sfida che abbiamo avanti va colta e trasformata in opportunità. L’ambiente inteso come bene comune è l’obiettivo che dobbiamo perseguire tutti uniti in un patto infragenerazionale per consegnare alle future generazioni un mondo migliore".
Domenico Cambareri, Premio Capo Circeo: "Siete stati grandi ad aver scelto il termine Meritocrazia per definirvi. Negli anni Ottanta entrai in un gruppo di professionisti italiani e tedeschi, l’associazione italo-germanica, che creò il Premio Capo Circeo, battistrada dell’avvicinamento fra Italia e Germania a tutti i livelli, attribuendo il premio a persone semplici e a personalità di spicco. Poi a cavallo dei Duemila divenne Premio italo-tedesco per l’unità europea. Oggi lavoriamo sull’unità euro-afro-asiatica". Vanessa Pallucchi, Legambiente: "Avete il merito di aver rilanciato il concetto di Meritocrazia in senso inclusivo e non competitivo. Legambiente ha alla base l’aggregazione di cittadini per ambiente e giustizia sociale. Non c’è meritocrazia se non c’è giustizia sociale e non c’è transizione ecologica fin quando persistono le diseguaglianze che abbiamo ereditato da un modello di sviluppo aggressivo, violento, corrotto, che ha invertito i meriti. La politica è stata ingoiata dall’economia, e l’economia è stata ingoiata dalla finanza. Le persone sono rimaste sullo sfondo. Dobbiamo tornare a essere il Noi, dentro il Noi c’è il merito e la riacquisizione dei diritti".
Alessandro Carbone, candidato sindaco a Chieti: "Tre le ragioni di un sistema-Paese: merito, temi e territorio. Va innanzitutto cambiata una legge elettorale di nominati. Poi, i temi andranno commisurati ai territori, tenuto conto che nel 2030 avremo un 70% di anziani. Sanità, non autosufficienza, long time care. Ecco di cosa ci si dovrà occupare. In ultimo: territorio. Sono stanco di vedere il mio Abruzzo in un ruolo marginale, va data una scossa a tutto". Duca Fabrizio Mechi, Accademia Mauriziana: "Sono anche io convinto che da soli non si vada da nessuna parte. Abbiamo tutta una serie di organizzazioni che cercano di dare un grande contributo con la solidarietà". Aldo Mattia, direttore Banco Alimentare del Lazio, uno dei 21 Banchi che fanno capo alla fondazione banco alimentare. "Recuperiamo cibo e anche contrastiamo lo spreco del cibo. La raccolta di quest’anno in un solo giorno ha fruttato 340 tonnellate di cibo che saranno poi distribuite in tutta la regione. Questa è la potenza solidale della vita associativa".

"La prossimità, prima rete di solidarietà, rende migliori e gratificanti le nostre vite. Qualche scettico si chiede a cosa serve il volontariato. Riflettiamo sui dati resi noti recentemente dall'Istat: quasi cinque milioni di persone, oltre il nove per cento della nostra popolazione, che dedicano ogni anno 84 milioni di ore del proprio tempo non a sé stessi, ma agli altri, a chi ne ha bisogno. Anche soltanto in termini economici rappresenta un patrimonio impressionante, un patrimonio basato sulla gratuità, un impegno sia organizzato sia individuale, che riflette una comunità non ripiegata su sé stessa, ma che sviluppa e pone in pratica valori di coesione sociale". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia conclusiva di Palermo Capitale italiana del Volontariato 2025.
"Il volontariato - ha aggiunto il Capo dello Stato - è un motore di ricerca, di costruzione di rapporti che ampliano e rendono autentico il godimento dei diritti nella società. Una leva possente per dare vicinanza, calore umano, fraternità. In definitiva per dare senso alle relazioni sociali, con attenzione particolare alle condizioni di fragilità. È un'energia di cui le comunità non potrebbero fare a meno".
Il volontariato si basa sull'"impegno di tante donne e tanti uomini, di tante ragazze e tanti ragazzi, di tanti anziani, di tante associazioni che si prendono cura anche della natura, dei nostri beni culturali, del nostro ambiente, che curano ferite presenti nella nostra società, che animano periferie e territori in preda allo sconforto dell'abbandono. Veri e propri patrioti che sanno come fraternità e solidarietà giovino anche a chi sviluppa questa dimensione di impegno. Un patrimonio che accresce il patrimonio morale del nostro Paese", ha sottolineato Mattarella.
"Il volontariato - ha rimarcato il Capo dello Stato - è palestra di democrazia concreta che può immettere forza vitale nelle istituzioni. Elemento necessario in un tempo contrassegnato anche da paure suscitate da tossine messe ingannevolmente in circolo, da indifferenze che non condannano la sopraffazione, la violenza, l’illegalità, da allontanamento dalle ragioni della convivenza civile. Le tossine oscurano il futuro e il volontariato è un antidoto prodigioso. Giorno per giorno, con i fatti, dà corpo alla speranza".
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