
La medicina di precisione individua meccanismi biologici o molecolari alterati e sviluppa farmaci mirati a intervenire su quelle specifiche alterazioni: un approccio innovativo, sviluppato ed evoluto in onco-ematologia e in oncologia, con grandi potenzialità dal punto di vista clinico e della buona gestione delle risorse. Per gli esperti una svolta tecnologica e scientifica in rapida evoluzione. Qual è lo stato dell'arte della medicina di precisione in Italia a livello istituzionale, organizzativo e di integrazione effettiva nei percorsi di cura? Quali gli ambiti di applicazione, i vantaggi e quali le criticità da affrontare rispetto a normative regolatorie su test genomici e farmaci, equità di accesso e sostenibilità economica? Su questi temi si sono confrontati i rappresentanti delle principali istituzioni sanitarie e regolatorie nazionali, clinici, associazioni dei pazienti, farmacisti ospedalieri e medici di medicina generale, questa mattina al ministero della Salute in occasione del convegno 'Medicina di precisione - Il futuro della cura tra innovazione, equità e sostenibilità. Le nuove frontiere per le malattie rare', organizzato da Blueprint Medicines, a Sanofi company, promosso da Hps - Health Publishing and Services.
"La medicina di precisione - spiega Mauro Biffoni, direttore Dipartimento di Oncologia e medicina molecolare, Istituto superiore di sanità (Iss) - si basa su un approccio orientato a individuare, attraverso i profili genomici di ogni paziente, precise mutazioni genetiche (biomarcatori) causa della malattia e a sviluppare farmaci mirati e attivi su quella specifica alterazione, selezionando così il percorso terapeutico più appropriato alle caratteristiche molecolari o biologiche della patologia e del singolo paziente. Questo approccio di precisione, che ha modificato la presa in carico del paziente, che non è solo il suo genoma, ma si gioca tra biologia, stili di vita e fattori ambientali, in alcuni casi ha dimostrato indubbi benefici e vantaggi; in altri casi, le evidenze sono ancora in fase di valutazione, ma le premesse sono molto buone. Ovviamente alcuni ostacoli impediscono o rallentano un accesso equo: dal punto di vista scientifico la mancanza di dati solidi dovuta a insufficiente numerosità dei pazienti arruolati negli studi clinici, e dal punto di vista economico il costo elevato delle terapie di precisione che devono essere rimborsate dal Servizio sanitario nazionale e saranno sempre più numerose considerato il trend attuale in crescita".
Oggi la storia della medicina di precisione è a un bivio tra benefici e sostenibilità, sottolineano gli organizzatori del convegno in una nota: da un lato possibilità di cure mirate efficaci e personalizzate, dall'altro il confronto con costi elevati dei farmaci innovativi e la necessità di gestire una ingente mole di dati. Per garantire la sostenibilità del sistema saranno cruciali l'appropriatezza prescrittiva, un accesso ampio ed equo alle cure, la collaborazione tra istituzioni sanitarie e autorità regolatorie, l'adozione di tecnologie digitali e intelligenza artificiale per ottimizzare le risorse. Da questi bisogni prende le mosse il lavoro che l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) porta avanti, anche in sinergia stretta con alcune Società scientifiche tra cui la Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera) e le associazioni dei pazienti, su medicina di precisione e prescrittomica, che si occupa di analizzare e integrare i dati molecolari, genetici e clinici del paziente per identificare il trattamento più efficace, prevenire gli effetti indesiderati, semplificare le procedure burocratiche salvaguardando il rigore scientifico.
"La medicina di precisione rappresenta per il regolatore un punto di rottura epocale: non è più utopia, ma una leva strategica a supporto di appropriatezza e sostenibilità - afferma Silvia Cammarata, Ufficio di presidenza Aifa - La prescrittomica, come applicazione sistematica dei dati 'omici' e della real world alla prescrizione, traduce l'unicità di ogni paziente nella terapia giusta. Aifa ha istituito l'anno scorso un tavolo tecnico multidisciplinare avente come obiettivo principale quello di redigere un documento da rendere pubblico, nel quale raccogliere best practice, criticità, proporre azioni correttive e individuare ambiti di ricerca per l'applicazione della medicina di precisione nella gestione della terapia farmacologica con particolare focus sulle politerapie. Con le terapie di precisione le agenzie regolatorie si trovano a cambiare il proprio approccio statico adattandolo a tutto il ciclo di vita del prodotto; anticipano, approvano e vincolano il mantenimento dell'indicazione a conferme post marketing".
L'ematologia è stata pioniera dell'approccio di precisione basato sulla ricerca di biomarcatori, ma da qualche anno l'interesse della medicina di precisione si è spostato anche alle malattie rare. La mastocitosi sistemica indolente - riporta la nota - è un modello rappresentativo del cambiamento determinato dall'approccio di precisione. Questa è una malattia rara, complessa ed eterogenea, non facile da riconoscere e diagnosticare, caratterizzata da un mosaico di sintomi invalidanti altamente imprevedibili, che pur non influenzando l'aspettativa di vita rende la quotidianità della persona che ne soffre estremamente difficile. Nel 95% dei casi è dovuta a mutazione del codone 816 del gene Kit sul cromosoma 17 (Kitd816), da qui la necessità di terapie mirate e da qui il via alla medicina di precisione, che ha segnato una nuova era per i pazienti e gli specialisti.
"I meccanismi alla base di una malattia rara come la mastocitosi indolente non sono ancora ben conosciuti e quindi poter avere terapie mirate al bersaglio alterato diventa risolutivo per i pazienti", spiega Massimo Triggiani, Chair of the European Competence Network on Mastocytosis (Ecnm), professore ordinario di Medicina interna, Dipartimento di Medicina e chirurgia università degli Studi di Salerno e direttore Uoc Diagnosi e terapia malattie allergiche e sistema immunitario, Aou San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, Salerno. "Nella mastocitosi indolente - illustra lo specialista - la medicina di precisione cambia l'evoluzione della malattia nel senso che l'approccio di precisione nella fase diagnostica e nella fase terapeutica determina un grande vantaggio: in particolare la possibilità di fare diagnosi accurate con metodiche sofisticate consente di ridurre notevolmente il ritardo diagnostico, mentre la disponibilità di farmaci in grado di bloccare esattamente il meccanismo patologico, la molecola mutata, ha rivoluzionato il modo di trattare i pazienti in quanto siamo passati da terapie aspecifiche sintomatiche a terapie che agiscono direttamente sul meccanismo alterato che causa la malattia. Questo consente non solo di ottenere risposte più precise ed efficaci, ma riduce anche l'impatto degli effetti indesiderati. In aggiunta le innovative soluzioni terapeutiche, migliorando notevolmente la sintomatologia, migliorano in modo significativo la qualità di vita dei pazienti che di conseguenza diventano più aderenti alle cure, con un conseguente maggiore controllo dell'evoluzione della forma indolente e la possibilità di riappropriarsi della propria esistenza".
Il Convegno è stato pensato proprio con l'obiettivo di fare chiarezza sui tanti aspetti della medicina di precisione, nel rispetto della responsabilità scientifica e trasparenza verso i pazienti - prosegue la nota - ed è in questo spirito che Blueprint Medicines, a Sanofi company, ha deciso di organizzare l'evento con un focus sulla mastocitosi sistemica. L'azienda, nata circa 15 anni fa, porta avanti una precisa missione: sviluppare la medicina di precisione su alcune patologie orfane e comprenderne in modo più mirato e dettagliato i meccanismi molecolari.
"Medicina di precisione non significa creare un trattamento 'su misura' per ogni singolo individuo - precisa Stefania Rinaldi, Country Manager Italy di Blueprint Medicines, a Sanofi company - ma identificare sottogruppi di pazienti che condividono un determinato meccanismo biologico o molecolare e intervenire in modo mirato su quel driver della malattia: chiarire questo è importante per i clinici, per i pazienti, per orientare la ricerca verso target specifici e meccanismi patogenetici chiari, evitando spreco di risorse e permettendo ai sistemi sanitari di valutare correttamente l'impatto e il valore delle terapie. La nostra storia ci ha portato a concentrarci su aree con grande unmet need come le patologie dei mastociti, e questo approccio ci ha permesso di raggiungere importanti obiettivi grazie all'innovazione e al potenziale di modificare la storia naturale della malattia".
Il convegno è stato realizzato con il patrocinio di Eupati - Accademia del paziente esperto, Asimas - Associazione italiana mastocitosi, Fimmg - Federazione italiana medici di famiglia, Rima - Rete italiana mastocitosi e Sif - Società italiana di farmacologia.

"Stiamo costruendo un percorso che parte dai territori e arriva a un confronto nazionale per creare quel network" tra professionisti e istituzioni sanitarie "che è davvero la leva di volta per continuare a lavorare insieme". Così Beatrice Mazzoleni, segretaria nazionale Fnopi-Federazione nazionale ordini delle professioni infermieristiche, intervenendo oggi al panel 'Un nuovo sistema sanitario. La riforma in cammino', al Forum Risk Management di Arezzo.
Oltre a sottolineare la necessità di rafforzare la rete tra professioni e istituzioni per sostenere l’evoluzione del sistema salute, Mazzoleni ha richiamato il valore del sistema salute nel suo complesso. "Non possiamo dimenticare che il Sistema sanitario nazionale oggi si intreccia con privato accreditato, sociale e privato puro: solo in modo coordinato possiamo sostenere il bene della salute del Paese". Secondo la segretaria Fnopi, l’obiettivo è "ricostruire una filiera infermieristica solida" e preparare il confronto multiprofessionale successivo.
Nell'ultima stagione ha giocato in Spagna col Breogán Lugo...
Tre giornate dedicate alle selezioni organizzate dall'Aspal... 
"È uno schema che in qualche modo non è molto diverso da quello tedesco, perché prevede una volontarietà. Quello tedesco ha un automatismo che scatta, quello francese - da ciò che leggo - è totalmente volontario". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Parigi sull'ipotesi di una reintroduzione del servizio militare in Italia, che sarebbe comunque su base volontaria, come in Francia e Germania.
"Io penso che se la visione che noi abbiamo del futuro è una visione nella quale c'è minore sicurezza, va fatta una riflessione sul numero delle forze armate - continua Crosetto - sulla riserva che potremmo mettere in campo in caso di situazioni di crisi. Noi abbiamo costruito modelli, in Italia, come in Germania, come in Francia, negli anni scorsi che riducevano il numero dei militari. In questa nuova situazione tutte le nazioni, non soltanto europee, mettono in discussione quei modelli che avevamo costruito 10-15 anni fa e tutti stanno pensando di aumentare il numero delle forze armate".
"Ognuno ha un suo approccio diverso, alcuni hanno addirittura ripristinato la leva. Sapete che in alcuni Paesi come la Svizzera la parte della riserva in qualche modo comprende tutti i cittadini fino a oltre 50 anni. Lo stesso sistema di Israele, ma la Svizzera è da 500 anni che non ha una guerra. Anche noi in Italia dovremmo porci il tema di una riflessione che in qualche modo archivi le scelte fatte di riduzione dello strumento militare e in qualche modo porti a un suo aumento: ci sono motivi di sicurezza che secondo me rendono importante farlo. La mia idea - conclude - è di portare un disegno di legge e farlo discutere al Parlamento".

"Il test olimpico che si svolgerà sabato e domenica nei padiglioni di Fieramilano-Rho rappresenta un passaggio fondamentale e conferma l’impegno concreto di Fondazione Fiera Milano nel contribuire alla riuscita dei prossimi Giochi olimpici". Così il presidente di Fondazione Fiera Milano, Giovanni Bozzetti, commentando il 'test event' della Isu junior world cup speed skating in programma il 29 e 30 novembre prossimi.
"Siamo orgogliosi del contributo che Fondazione Fiera Milano potrà dare alla manifestazione -afferma Bozzetti- un impegno che conferma il nostro ruolo chiave all’interno della città di Milano e del suo territorio. Confido che questo evento contribuisca a diffondere lo spirito olimpico che dovrà accompagnare la città da qui in avanti. Abbiamo sostenuto con convinzione un’opera ingegneristica di grande rilievo, accompagnandola con un investimento di 25 milioni di euro destinato alla realizzazione delle strutture che ospiteranno le gare olimpiche di speed skating e di hockey su ghiaccio maschile e femminile".
Si tratta, sottolinea il presidente di Ffm, di "un investimento fortemente voluto da Fondazione Fiera perché consente a Fiera Milano di diversificare ulteriormente la propria attività: i padiglioni 13 e 15, nella loro nuova configurazione, permetteranno, una volta terminata la manifestazione olimpica, di ospitare concerti, competizioni sportive, grandi convegni e molte altre tipologie di eventi che si integreranno con il calendario fieristico, rendendo il quartiere ancora più vitale e attivo durante tutto l’anno. È -conclude- un’eredità importante per Milano, per il territorio e per la stessa Fiera Milano, che apre possibilità fino a oggi non ancora esplorate e che rafforza il ruolo strategico di Fondazione al servizio della città e della sua crescita".
Interessate zone interne Sardegna settentrionale e centrale... 
La passeggiata inclusiva 'Un passo per il Parkinson' e oltre 90 centri neurologici specializzati che in tutta Italia apriranno le porte a pazienti con Parkinson, familiari e cittadini, offrendo consulenze, informazioni scientifiche e attività gratuite per approfondire la conoscenza della malattia e delle terapie disponibili. E' l'iniziativa promossa in occasione della Giornata nazionale Parkinson 2025 (29 novembre) da Fondazione Limpe per il Parkinson Ets con il patrocinio della Società italiana Parkinson e disordini del movimento - Limpe-Dismov Ets, per sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni su una malattia neurodegenerativa che in Italia colpisce oltre 300mila persone.
Medici, fisioterapisti, logopedisti, nutrizionisti e psicologi - informa una nota - saranno a disposizione per incontri informativi e momenti di confronto. Il programma include anche seminari, eventi di formazione e iniziative culturali come spettacoli, mostre e concerti, realizzati in collaborazione con le associazioni di pazienti e le realtà locali impegnate nella tutela dei diritti delle persone con Parkinson. L'elenco completo dei centri aperti, regione per regione, e il programma dettagliato delle iniziative sono disponibili su fondazionelimpe.it. E' inoltre attivo il numero verde 800.149.626 (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, sabato 29 dalle 9 alle 13) per ricevere informazioni e supporto. La passeggiata inclusiva 'Un passo per il Parkinson', novità di quest'anno, si terrà contemporaneamente in numerose località italiane grazie alla collaborazione con centri neurologici e associazioni locali. L'evento, aperto a persone con Parkinson, familiari, caregiver, medici e cittadini, vuole essere un momento di condivisione, inclusione e consapevolezza. Le camminate toccheranno anche il centro di città simbolo come Milano (Piazza San Babila, ore 10.30), Napoli (via Toledo, ore 12.30) e Roma (domenica 30, da San Pietro in Carcere al Colosseo, ore 11), con l'obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare la comunità.
La camminata nasce dalla consapevolezza che l'attività fisica è parte integrante della cura del Parkinson: la ricerca scientifica dimostra infatti che l'esercizio regolare può rallentare la progressione della malattia, migliorando equilibrio, mobilità e benessere psicologico. Come sottolineano gli esperti della Fondazione Limpe, l'attività fisica, praticata con costanza e calibrata sulle condizioni individuali, rappresenta un alleato prezioso accanto alle terapie farmacologiche e riabilitative, contribuendo a migliorare la qualità della vita e favorendo la socialità. "La Giornata nazionale Parkinson rappresenta un momento cruciale per accrescere la consapevolezza sulla malattia e sul suo impatto - afferma Michele Tinazzi, presidente Fondazione Limpe per il Parkinson - Con l'iniziativa 'Un passo per il Parkinson', migliaia di persone in tutta Italia saranno unite da un gesto di solidarietà e partecipazione. L'attività fisica, parte fondamentale del trattamento, diventa simbolo di speranza e benessere, mentre l'impegno di pazienti, familiari e professionisti dimostra che insieme possiamo migliorare la qualità della vita di chi vive con il Parkinson".

Al Gazometro di Roma (Opificio 41) si è tenuta la fase conclusiva degli Stati Generali della Logistica del Lazio 2025, un evento organizzato da Lazio Innova in collaborazione con Unindustria, che ha visto la partecipazione di istituzioni regionali, rappresentanti delle imprese, associazioni di categoria e i principali operatori del settore e dove sono stati presentati i risultati dei tavoli tematici che serviranno come linee guida per sviluppare ulteriormente la logistica del Lazio.
"Voglio ringraziare la Regione Lazio - sottolinea Il Presidente Latrofa - nella persona del Presidente Rocca e della Vicepresidente Angelilli per aver portato avanti un progetto così fattivo per lo sviluppo della Regione su tematiche come mobilità, infrastrutture, innovazione ed investimenti e che ha visto la nostra piena collaborazione nei 5 tavoli tematici. Le proposte emerse dagli Stati Generali, come è stato da più parti rimarcato, saranno fondamentali per l’aggiornamento del nuovo Piano regionale Trasporti Mobilità e Logistica e per la definizione di nuove linee di intervento condivise con associazioni di settore ed enti territoriali".
"Nel mio intervento - continua Latrofa - durante la tavola rotonda "I processi di trasformazione e le sfide per il Lazio" insieme a Lorenzo Barbo A.D. Amazon Italia Logistica, Arrigo Giana A.D. Autostrade per l’Italia, Aldo Isi A.D. Rete Ferroviaria Italiana e Marco Troncone A.D. Aeroporti di Roma, ho avuto la possibilità di confrontarmi su temi cruciali per il futuro della logistica e dei trasporti per i porti che rappresento. Ho voluto sottolineare quanto lo sviluppo dei porti deve essere visto come motore di crescita economica, investire in modo strategico per potenziare le infrastrutture a servizio del porti e del territorio e per migliorare la competitività, favorire il traffico grazie a Zls e al Documento di Programmazione Strategica di Sistema (Dpss), lo strumento che definisce la visione di sviluppo dei porti del network del Lazio con l'obiettivo di costruire porti moderni, efficienti, sostenibili e integrati con il territorio". "Un dialogo costruttivo che conferma quanto sia fondamentale fare sistema per rendere il Lazio un hub di riferimento per una strategia condivisa per la logistica regionale e che sostenga, anche, la digitalizzazione e la sostenibilità del comparto - conclude Il numero uno di Molo Vespucci".

"E' una manovra economica in chiaroscuro, e noi chiediamo al governo di modificarla in alcune parti che non ci convincono. Quella di scendere in piazza con la manifestazione nazionale di sabato 29 novembre al Teatro Brancaccio di Roma è una scelta fatta con il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, e a nostro parere molto accorta. Cercando di sollecitare il governo su alcuni temi che sono cari alla Feneal, alla Uil e ai nostri iscritti. Pensiamo all'evasione fiscale che nella manovra non trova risposta adeguata, non c'è niente sulla lotta a questo fenomeno. E poi c'è il tema dell'innalzamento dell'età pensionabile, che è impensabile per un settore come quello edile che vede tanti infortuni mortali di lavoratori over 60". Così, con Adnkronos/Labitalia, Mauro Franzolini, segretario generale della FenealUil, il sindacato di categoria della Uil che rappresenta i lavoratori dell'edilizia, dei manufatti, del legno, dei lapidei, racconta i motivi alla base della manifestazione nazionale del prossimo 29 novembre della Uil e delle sue categorie per chiedere al governo modiche alla manovra economica.
Secondo Franzolini ci sono anche aspetti "positivi" nella manovra come "ad esempio la detassazione degli aumenti nei contratti nazionali che è una norma chiesta espressamente dalla nostra Confederazione, e che siamo riusciti a ottenere. E questo non può che farci dare un giudizio positivo, perché ci sono tanti lavoratori che vedono gli aumenti falcidiati dalle tasse. Quindi un giudizio in chiaroscuro, abbiamo perplessità su alcuni elementi e quindi sollecitiamo il governo a intervenire, ma anche un giudizio positivo su un tema che è così caro ai lavoratori dipendenti, come quello degli aumenti contrattuali", conclude.

Ripartire non significa tornare indietro. Significa scegliere di andare avanti con una visione più chiara, obiettivi rinnovati e una motivazione più profonda. È questo il filo conduttore della convention “La Ripartenza”, organizzata da Brightstar il 27 novembre presso l’Auditorium della Tecnica di Roma. Un incontro che nasce dalla consapevolezza maturata attraverso sfide complesse e progetti strategici: dalla gara del Lotto alla nuova concessione Gad, dalla piattaforma globale per le Lotterie al progetto Olo negli Stati Uniti, fino all’offerta Sed sul mercato. Ogni traguardo ha permesso di ritrovare prospettive, energie e nuove consapevolezze.
"La Ripartenza" è un concetto che va oltre il business: è la capacità di trasformare esperienze e lezioni apprese in opportunità concrete, di costruire qualcosa di più solido e significativo. È un invito a guardare al futuro con coraggio, innovazione e responsabilità sociale, alimentando la crescita non solo dell’azienda, ma anche dei territori e delle comunità.
Alla convention sarà presente il Sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che parlerà dell’impegno di Brightstar per il territorio e di come L’Aquila stia vivendo la propria ripartenza: una città che, dopo essere stata duramente colpita dal terremoto del 2009, oggi guarda al futuro con fiducia, grazie a investimenti e progetti che creano valore e opportunità. Il suo intervento, dal titolo “La rinascita di un territorio”, sarà un momento centrale per raccontare come innovazione e sviluppo possano diventare strumenti di ricostruzione sociale ed economica.
Tra i progetti che incarnano questo spirito c’è un progetto di Brightstar a L’Aquila, scelta per il suo valore etico, accademico e logistico. Brightstar investirà oltre tre milioni di euro in tre anni per creare un Centro di Competenza di Innovazione Tecnologica Strategica, con l’obiettivo di contribuire alla rinascita del territorio e valorizzare il polo universitario locale: un piano di crescita che punta a sviluppare competenze in ambiti chiave come intelligenza artificiale, software development, data engineering e quality assurance. Il progetto prevede partnership con l’Università dell’Aquila, la promozione di occupazione qualificata e iniziative per trattenere giovani talenti, invertendo la tendenza allo spopolamento.
Il Sindaco infine ha ricordato che l’Aquila è stata scelta come Capitale italiana della cultura 2026 e si prepara ad accogliere questo ruolo che sicuramente valorizzerà il patrimonio culturale e naturale della città, puntando sulla coesione sociale e sull'innovazione.
Alla convention interverranno voci autorevoli del mondo accademico e dell’innovazione. La Professoressa Chiara Macchiavello affronterà il tema “Il quantum computing significa ripartire”: una riflessione su come la tecnologia quantistica, con la sua capacità di elaborare informazioni in modo radicalmente diverso, rappresenti non solo una rivoluzione tecnologica, ma anche un nuovo paradigma per affrontare sfide complesse e ripensare i modelli di business. Il Professor Francesco Sacco, con il suo intervento “Cambiamento tecnologico e organizzativo”, approfondirà l’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale e il modo in cui la sua adozione da parte di cittadini e imprese ne sta orientando lo sviluppo e le prospettive future, con particolare attenzione alle implicazioni per l’organizzazione aziendale. Brightstar guarda al futuro con una convinzione: ripartire significa scegliere di andare avanti, con energia, consapevolezza e una motivazione più profonda

Riconoscere i segnali preclinici delle malattie infiammatorie intestinali (Mici), diagnosticarle precocemente con l'intelligenza artificiale e guidare il trattamento attraverso strumenti predittivi sempre più accurati. Con oltre mille specialisti presenti, il XVI Congresso nazionale Ig-Ibd 'Advances in Ibd' segna un cambio di passo nella presa in carico delle Mici. L'appuntamento, in corso a Riccione fino al 29 novembre, celebra il ventesimo anniversario della società scientifica, ma soprattutto inaugura una nuova fase della ricerca clinica che mira a trasformare radicalmente gli esiti a lungo termine di queste patologie a elevato impatto sociale che solo in Italia colpiscono circa 250mila persone.
"In questi vent'anni, Ig-Ibd ha contribuito in modo determinante a migliorare il percorso di diagnosi e cura delle Mici in Italia - afferma Massimo Claudio Fantini, segretario generale Ig-Ibd - favorendo la crescita professionale dei clinici e ponendo le basi per un accesso alle cure sempre più omogeneo su tutto il territorio. Oggi celebriamo un traguardo importante guardando al futuro: la ricerca evolve rapidamente e l'integrazione di nuove tecnologie e strumenti digitali, dall'intelligenza artificiale ai sistemi di monitoraggio più avanzati, sta trasformando la presa in carico dei pazienti. Il nostro obiettivo è tradurre questa innovazione in benefici concreti nella pratica quotidiana".
Identificare precocemente i segni dell'infiammazione e prevedere l'andamento della malattia è ciò che oggi l'intelligenza artificiale applicata all'endoscopia consente di fare - informano gli esperti in una nota - Durante una colonscopia, i sistemi di Ai analizzano le immagini in tempo reale, individuano ciò che può sfuggire all'occhio umano e supportano il clinico in una valutazione più oggettiva dell'attività di malattia. Ma l'innovazione non si ferma qui. Lo stesso approccio sta trasformando anche il monitoraggio delle Mici nel tempo: risonanza magnetica ed ecografia intestinale, integrate da algoritmi capaci di elaborare i dati in modo automatizzato, offrono una lettura più accurata della risposta ai trattamenti, riducendo l'incertezza clinica e favorendo decisioni terapeutiche più tempestive.
Accanto alla tecnologia, cresce l'attenzione verso ciò che accade prima che la malattia si manifesti. Le Mici, infatti, non compaiono all'improvviso: per mesi, talvolta anni, l'intestino invia segnali silenziosi che oggi siamo finalmente in grado di riconoscere. E' qui che nasce il concetto di Ibd pre-cliniche, una nuova frontiera che punta a intercettare l'infiammazione quando è ancora 'nascosta' monitorando biomarcatori ematici e fecali, alterazioni del microbiota e cambiamenti nelle risposte immunitarie. Non si tratta solo di diagnosi precoce - precisano gli esperti - l'obiettivo è anticipare la storia clinica. Questo permette infatti di immaginare una medicina proattiva, capace di proteggere la funzione intestinale, evitare le complicanze e la disabilità. Si tratta di una rivoluzione nella gestione delle Mici che potrebbe cambiare il destino di molti pazienti, sul modello di quanto già accaduto in altre malattie immuno-mediate.
Il congresso pone inoltre al centro il valore della multidisciplinarietà. La complessità delle Mici richiede un confronto strutturato tra gastroenterologi, radiologi, chirurghi, immunologi e oncologi, soprattutto nella gestione di condizioni emergenti come le coliti indotte dagli inibitori dei checkpoint immunitari o le comorbidità autoimmuni. Modelli organizzativi integrati permettono di rispondere in modo più efficace e personalizzato ai bisogni clinici e assistenziali.
La spinta verso il cambiamento arriva anche dalle nuove generazioni: per l'edizione del ventennale, Ig-Ibd sceglie di dar voce a un ampio panel di esperti under 50, protagonisti delle sessioni più avanzate. "Il futuro della cura si costruisce oggi - conclude Fantini - I giovani clinici portano tecnologie innovative, nuovi approcci e una visione orientata agli esiti nel lungo periodo. E' grazie al loro contributo, alla loro spinta verso l'innovazione e alla capacità di lavorare in team multidisciplinari che la medicina diventa sempre più predittiva, personalizzata e capace di dare risposte rapide e concrete a chi convive ogni giorno con le Mici".

''Lo sforzo che facciamo noi per promuovere e sviluppare in maniera compatibile l'Ia e usarla per applicazioni concrete. I servizi pubblici sono basati sul digitale e grazie all'Ia oggi possiamo fornirli in tutte le lingue del mondo. Noi stiamo cercando di montare i pezzi giusti nel puzzle della tecnologia e dare servizi digitali per tutti''. Lo sottolinea Mario Nobile, direttore generale Agid, in occasione del convegno dell'Adnkronos sull'Intelligenza artificiale.

"Il primo tema è la trasparenza". Lo afferma Andrea Billet, capo del Servizio certificazione e vigilanza dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) all’evento “Intelligenza umana, supporto artificiale”, promosso da Adnkronos Q&A, oggi al Palazzo dell’Informazione a Roma, aggiungendo che "due giorni fa a Parigi c'è stata l'ultima riunione del gruppo di lavoro sulla cybersicurezza del G7 e sul tavolo l'argomento cardinale era il principio di trasparenza delle applicazioni Ia, declinate e seguite dalle autorità di cybersicurezza".
"Abbiamo raggiunto un risultato molto importante; stiamo finalizzando - e probabilmente a febbraio sarà finito e a maggio verrà pubblicato - un documento 'Sbom (Software bill of materials) for Ia'", sottolinea Billet aggiungendo che al centro c'è proprio "l'argomento trasparenza declinato in formato tecnico" ossia come garantire, di fronte a un'applicazione Ia, "che gli ingredienti siano genuini".
Ciò "si ricollega a temi discussi come il deepfake, deviazioni dell applicazioni di Ia per uso malevolo, il tema dell'etica degli algoritmi - conclude - Questo è un risultato tangibile e quelle linee guida sono una prima pietra, concordata da tutti i Paesi del G7, che inizia a costruire un edificio di sicurezza per le applicazioni Ia sotto i profili della trasparenza".

L'ultima chiamata di Ornella Vanoni prima di spegnersi per sempre è stata con una delle persone a lei più care: la regista Andrèe Ruth Shammah, figura di riferimento per la cantante morta il 21 novembre all'età di 91 anni. In un'intervista rilasciata a La volta buona, la storica amica Andrèe ha ricordato quel momento con forte emozione: "Le avevo detto di venire presto da me, lo sapevo che c'era poco tempo".
Quando le è stata comunicata la morte della cantante, Shammah ha fatto fatica a crederci: "Mi hanno detto che non c’era più e io non volevo crederci". Una chiamata che oggi assume un significato diverso: "Nella telefonata lei se lo sentiva... Ornella aveva capito che sarebbe stata l’ultima".
Il funerale, ha raccontato la regista, "è stato molto intenso"[1]. A colpirla particolarmente è stato il comportamento del figlio Cristiano: "È rimasto in silenzio, è stato muto tutto il tempo. L’ho sentito molto presente, seppur in silenzio".

''Il Mimit è molto coinvolto nel supportare il sistema imprenditoriale italiano nella implementazione dell'Ia, che non è più una tecnologia sperimentale, ma si può considerare una tecnologia matura. Il Mimit sostiene il trasferimento tecnologico e la formazione specifica. Noi dobbiamo sostenere lo sforzo delle piccole e medie imprese che non hanno le capacità di investimento delle grandi. Le nuove tecnologie dell'Ai possono dare nuovi fattori di sviluppo, anche internazionale''. Lo sottolinea Eva Spina, capo dipartimento digitale, connettività e nuove tecnologie del Mimit, in occasione del convegno dell'Adnkronos sull'Intelligenza artificiale.

Quello dell'intelligenza artificiale "è un viaggio già iniziato e siamo in mare aperto, ma non sappiamo dove andiamo. I primi benefici concreti già ci sono e in futuro cambierà il panorama delle imprese e il modo di fare business". Lo sottolinea Daniele Lombardo, group marketing institututional relations and communication director TeamSystem, in occasione del convegno dell'Adnkronos sull'Intelligenza artificiale. Questa - aggiunge - "è una partita che non possiamo perdere. Ia significa introdurre strumenti per gestire processi di automazione, la contabilità o la manutenzione programmata: I vantaggi per la produttività vanno dal minimo del 20% e fino al 60%.Il problema è che il sistema delle Pmi in Italia sono indietro sulla digitalizzazione".
"Per l'Ia servono i dati nei processi. E quindi la digitalizzazione delle imprese va aumentata. Solo così - conclude - riusciremo a garantire la competitività delle imprese italiane''.

"L'intelligenza artificiale oggi nell'industria farmaceutica è già un fattore molto importante per tutto quello che riguarda la fase di ricerca e sviluppo di un farmaco. Abbiamo aumentato molto le percentuali di successo della scelta delle molecole candidate ad entrare sul mercato, velocizzando anche il processo di ricerca e sviluppo che è sempre stato lungo e incerto. Rimane tutto il resto della catena del valore, dalla 'supply chain'", la catena di approvvigionamento, "alla parte di personalizzazione della comunicazione e di efficienza anche all'interno delle stesse industrie, sulla quale oggi si sta aprendo un nuovo cantiere estremamente importante". Così Federico Chinni, componente Giunta di Farmindustria, tra gli ospiti del convegno dell'Adnkronos sull'intelligenza artificiale.
Sul futuro dell'Ia su cosa si deve puntare? Il dibattito è spesso focalizzato sulla regolamentazione, ma non c'è solo quell'aspetto. "Da parte dell'industria, a mio parere - spiega Chinni - uno dei temi fondamentale è quello di coinvolgere le persone con una narrativa chiara. Oggi è molto evidente che l'intelligenza artificiale sia un valore di efficienza ed efficacia per le imprese, è un po' meno chiaro per il singolo dipendente cosa significhi. Quindi abbiamo l'obbligo, per farla diventare una fattore di successo, di spiegare alle persone quale sia il loro ruolo in un contesto che è profondamente cambiato. E il ruolo è quello di aumentare lo loro potenza sul lavoro, quindi un'Ia che non sostituisce, ma aumenta le possibilità umane".
Dalla parte delle associazioni dei pazienti l'Ia è vista come una grande chance di accorciare i tempi per l'arrivo di nuovi farmaci, magari per malattie rare che non hanno una cura. C'è il rischio che si crei una falsa illusione? "Io credo che si debba pensare che l'Ia non è una intelligenza, ma ha una dimensione agentica; aiuterà a migliorare alcuni processi, ma non è salvifica. Resta una grande opportunità, però abbiamo una responsabilità collettiva collegata ai dati con tutto un tema di privacy da considerare. Ma - conclude - più mettiamo a fattore comune i dati e più riusciremo ad avere risposte precise e una ricerca capace di trovare molecole efficaci anche per malattie oggi non curabili".

Un controllo efficace della pressione arteriosa nei pazienti con malattia renale cronica (Mrc) è essenziale per rallentare la progressione della patologia e ridurre il rischio cardiovascolare. La denervazione renale (Rdn), una terapia innovativa e sicura per il controllo dell'ipertensione arteriosa non controllata, ora può essere offerta anche ai pazienti con Mrc. E' il contenuto del Position Paper della Società italiana di nefrologia (Sin), pubblicato recentemente sul Journal of Nephrology, che supporta l'utilizzo della Rdn nei pazienti con malattia renale cronica. Si tratta dell'ultimo di una serie di documenti e dichiarazioni a sostegno della denervazione renale come ulteriore opzione terapeutica sicura ed efficace per ridurre la pressione sanguigna nei pazienti nefropatici con ipertensione non controllata.
Il Position Paper della Sin - informa Medtronic in una nota - si inserisce nel quadro delle recenti linee guida della European Society of Hypertension (Esh) e delle linee guida della European Society of Cardiology (Esc), che riconoscono la denervazione renale come 'terzo pilastro terapeutico', accanto alle modifiche dello stile di vita e alla terapia farmacologica. Queste indicazioni si basano su solidi dati clinici tra cui i risultati del programma globale Spyral Htn di Medtronic, che ha coinvolto oltre 5mila pazienti e conferma la sicurezza e l'efficacia a lungo termine della procedura nel ridurre la pressione arteriosa in modo stabile e duraturo.
Il documento Sin, forte delle nuove e più recenti evidenze cliniche - si legge nella nota - espande le raccomandazioni attuali supportando l'utilizzo della Rdn nei pazienti con Mrc e rappresenta un passo importante per la pratica clinica in Italia, ampliando l'indicazione della Rdn a una popolazione di pazienti complessa e ad alto rischio. Questo conferma la validità di questa procedura come ulteriore strumento per il controllo della pressione arteriosa nei casi di ipertensione non adeguatamente gestita con i soli farmaci.
La denervazione renale - ricorda Medtronic - consente di ottenere una riduzione stabile della pressione arteriosa senza peggiorare la funzione renale, con benefici aggiuntivi quali la diminuzione dell'albuminuria (presenza anomala di albumina nelle urine) e della proteinuria (presenza di proteine nelle urine in quantità anomale), indicatori di protezione della salute. Il documento, inoltre, sottolinea i risultati positivi del trattamento in tre contesti clinici ad alto rischio: nei pazienti con funzione renale ridotta, in dialisi e nei trapiantati di rene, per i quali la procedura ha mostrato un miglior controllo pressorio e stabilità della funzione renale nel tempo.
"Ridurre l'attività del sistema nervoso simpatico nei pazienti con malattia renale cronica è un obiettivo clinico prioritario. La denervazione renale offre oggi uno strumento concreto per raggiungere questo risultato, soprattutto nei casi in cui i farmaci non bastano o non sono ben tollerati", afferma Sandro Feriozzi, esperto di malattie renali. "L'estensione dell'indicazione ai pazienti con malattia renale cronica - dichiara Vincenzo Angrisani, Business Director Crdn di Medtronic per Italia, Grecia e Israele - conferma la solidità scientifica della nostra tecnologia e il suo valore nella pratica clinica quotidiana. Questo passo testimonia l'impegno di Medtronic nel collaborare con la comunità nefrologica e cardiologica per migliorare la qualità di vita dei pazienti".
La Rdn di Medtronic - riferisce l'azienda - è approvata per uso commerciale in oltre 75 Paesi ed è supportata da uno dei più ampi programmi di ricerca disponibili, con più di 30mila pazienti trattati nel mondo. Negli Stati Uniti l'agenzia Fda ha approvato i sistemi di denervazione renale nel 2023, mentre in Giappone l'approvazione è stata ottenuta nel settembre 2025. L'allineamento tra la comunità nefrologica italiana e i principali organismi scientifici internazionali rafforza ulteriormente la posizione della denervazione renale come opzione terapeutica sicura, efficace e basata su evidenze, a supporto di un miglior controllo pressorio e di una migliore protezione cardiovascolare e renale.
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