
(Adnkronos) - L'Italia ha vinto i Mondiali di pallavolo maschile 2025. Gli azzurri hanno battuto oggi, domenica 28 settembre, la Bulgaria 3-1 con il punteggio di 25-21, 25-17, 17-25, 25-10 nella finale della rassegna iridata di scena a Manila, nelle Filippine. La squadra allenata da ct Fefé De Giorgi si conferma così campione del mondo dopo il successo del 2022.
Primo set combattuto fin dai primi punti in cui l'Italia prova a strappare affidandosi ai 'soliti' Michieletto e Romanò, ma la Bulgaria di ct Blengini resta incollata nel punteggio. Gli azzurri salgono poi di livello a muro e riescono ad allungare portando a casa il primo parziale 25-21. La reazione bulgara arriva a inizio secondo set. Nikolov prova a suonare la carica e la sua Nazionale si ritrova avanti, ma la gioia dura poco. L'Italia ritrova compattezza in difesa e continuità al servizio: Giannelli piazza il muro e Romanò firma un altro ace, permettendo il sorpasso azzurro. Da quel momento è un dominio certificato dal risultato del secondo parziale: 25-17.
Nel terzo set l'Italia riparte da dove aveva lasciato. Romanò è ancora devastante al servizio, trovando il quinto ace della sua partita, la Bulgaria prova a salire di livello in attacco per restare punto a punto. Gli azzurri calano e la squadra di Blengini strappa ottenendo un vantaggio di cinque punti sul 15-10 grazie a Nikolov, vincente al servizio e a muro, con gli azzurri imprecisi soprattutto in ricezione. De Giorgi prova a muovere la panchina e l'Italia accorcia nel punteggio, spinta dall'asse Giannelli-Michieletto, campioni d'Italia con Trento. La Bulgaria però non si scompone e riesce a portare a casa il parziale 25-17.
L'Italia reagisce subito a inizio quarto set. Gli azzurri vanno avanti sul 9-3 spinti da Michieletto, incisivo in attacco e a muro, e Bottolo, che dopo un terzo parziale deludente si è ripreso il posto nel sestetto titolare. Passano i punti e la Bulgaria si scoraggia, con l'Italia che ne approfitta e aumenta il proprio vantaggio, volando sul 19-10. Il resto è un lento avvicinarsi alla festa azzurra, che esplode quando il quarto set si conclude con un 25-10 che certifica la superiorità della squadra di De Giorgi. L'Italia è campione del mondo, di nuovo.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha invitato la Nazionale maschile di pallavolo al Quirinale per mercoledì 8 ottobre alle ore 16. I ragazzi di De Giorgi si uniscono così alle ragazze di Velasco, già precedentemente invitate dopo la vittoria ai Mondiali in Thailandia lo scorso 7 settembre. “Complimenti e felicitazioni per la meritata vittoria - ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella -. Dopo aver visto la semifinale con la Polonia ero ottimista sul successo finale. Vi aspetto al Quirinale per ringraziarvi”. Il Quirinale si è messo in contatto con il Presidente del Coni Luciano Buonfiglio per far pervenire alla Federazione, alla squadra e allo staff i rallegramenti del Capo dello Stato.
"Dopo lo straordinario successo della Nazionale femminile, anche gli Azzurri della pallavolo conquistano l'oro ai Mondiali, per la seconda volta consecutiva. Siete l'orgoglio di un'Italia che vince!" ha postato sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

(Adnkronos) - L'Italia ha vinto i Mondiali di pallavolo maschile 2025. Gli azzurri hanno battuto oggi, domenica 28 settembre, la Bulgaria 3-1 con il punteggio di 25-21, 25-17, 17-25, 25-10 nella finale della rassegna iridata di scena a Manila, nelle Filippine. La squadra allenata da ct Fefé De Giorgi si conferma così campione del mondo dopo il successo del 2022.
Primo set combattuto fin dai primi punti in cui l'Italia prova a strappare affidandosi ai 'soliti' Michieletto e Romanò, ma la Bulgaria di ct Blengini resta incollata nel punteggio. Gli azzurri salgono poi di livello a muro e riescono ad allungare portando a casa il primo parziale 25-21. La reazione bulgara arriva a inizio secondo set. Nikolov prova a suonare la carica e la sua Nazionale si ritrova avanti, ma la gioia dura poco. L'Italia ritrova compattezza in difesa e continuità al servizio: Giannelli piazza il muro e Romanò firma un altro ace, permettendo il sorpasso azzurro. Da quel momento è un dominio certificato dal risultato del secondo parziale: 25-17.
Nel terzo set l'Italia riparte da dove aveva lasciato. Romanò è ancora devastante al servizio, trovando il quinto ace della sua partita, la Bulgaria prova a salire di livello in attacco per restare punto a punto. Gli azzurri calano e la squadra di Blengini strappa ottenendo un vantaggio di cinque punti sul 15-10 grazie a Nikolov, vincente al servizio e a muro, con gli azzurri imprecisi soprattutto in ricezione. De Giorgi prova a muovere la panchina e l'Italia accorcia nel punteggio, spinta dall'asse Giannelli-Michieletto, campioni d'Italia con Trento. La Bulgaria però non si scompone e riesce a portare a casa il parziale 25-17.
L'Italia reagisce subito a inizio quarto set. Gli azzurri vanno avanti sul 9-3 spinti da Michieletto, incisivo in attacco e a muro, e Bottolo, che dopo un terzo parziale deludente si è ripreso il posto nel sestetto titolare. Passano i punti e la Bulgaria si scoraggia, con l'Italia che ne approfitta e aumenta il proprio vantaggio, volando sul 19-10. Il resto è un lento avvicinarsi alla festa azzurra, che esplode quando il quarto set si conclude con un 25-10 che certifica la superiorità della squadra di De Giorgi. L'Italia è campione del mondo, di nuovo.
Leggi tutto: Italia campione del mondo di pallavolo, Bulgaria battuta 3-1 in finale

(Adnkronos) - Un fazzoletto con un proiettile è stato consegnato stamattina a don Maurizio Patriciello, il prete anticamorra del Parco Verde di Caivano (Napoli), durante la messa. Una chiara minaccia, dopo che sabato sera al centro del rione si sono verificate due 'stese'.
Un uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato fermato dalla scorta del sacerdote e da una pattuglia di Carabinieri presenti all’esterno della chiesa: aveva appena consegnato a Patriciello un plico contenente un proiettile calibro 9x21. Bloccato, è stato condotto presso la Compagnia carabinieri di Caivano, dove si trova tuttora in attesa di accertamenti. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti.
"Inaccettabile quanto accaduto oggi a Caivano, nella parrocchia di San Paolo Apostolo, dove durante la messa un uomo, confondendosi tra i fedeli, ha consegnato a don Maurizio Patriciello un fazzoletto con dentro un proiettile, per poi dileguarsi velocemente. Un gesto vigliacco e criminale, compiuto nel luogo e nel momento più sacro, che non intimidirà chi, come don Patriciello, rappresenta coraggio e dedizione a favore della comunità e della legalità". Così, in un post su X, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Al fianco di don Patriciello e di tutti coloro che non si piegano alla criminalità. Lo Stato è con voi, e non faremo mai un passo indietro", conclude la premier.
Le due "orribili stese" al Parco Verde di Caivano con 8 bossoli recuperati in strada sparati da una decina di individui a bordo di scooter avvenute ieri sera "a pochi passi dalla mia parrocchia, stanno a dire una cosa importante, che nessuna persona, amante della verità e del territorio, può smentire. A Caivano e dintorni la malavita organizzata - ben radicata da anni - ha ricevuto, in questi ultimi mesi, un durissimo colpo". Così, sui social, don Maurizio Patriciello che in un successivo post ha lanciato un appello, precisando che gli autori sono tutti giovanissimi: "Ragazzi, nel nome di Dio, fermatevi! Godetevi la vostra bella gioventù. La strada che avete intrapreso è un vicolo cieco. Finisce sempre o al carcere o al camposanto. Sempre".
"La Compagnia dei Carabinieri e la Polizia non si sono fermati un solo istante. Il commercio della maledettissima droga è diminuito a vista d’occhio - specifica don Patriciello - I capi clan quasi tutti in carcere. Il governo in carica si sta impegnando come non era mai successo. Nonostante un lavoro mai visto prima, i delinquenti tentano di riempire i vuoti lasciati dai detenuti. È un meccanismo collaudato. Gli esperti lo sanno bene".
"Intanto, ringraziamo Dio che non ci sono state vittime innocenti. La nostra paura è sempre questa. E continuiamo a lavorare insieme per il vero bene del nostro paese. Ho visto tante persone del Parco Verde terrorizzate. Stringiamole al cuore. Diamo loro la nostra più piena solidarietà. Non solo dalla Campania, ma da tutta l’Italia facciamo arrivare loro il nostro più caloroso abbraccio. Si denuncia il male per arrivare a godere il bene non per denigrare il proprio paese. Le glorie antiche, i personaggi illustri del passato, di cui tutti andiamo fieri, non giustificano ma amplificano le nostre negligenze e le nostre omissioni. Forza! Nessuno si abbatta. Nessuno perda la speranza. Noi ci siamo. Ci siamo stati. Ci saremo. Ce la faremo. Se saremo onesti e trasparenti, ce la faremo. Se avremo il coraggio di ammettere le nostre miopie, ce la faremo. Chiamiamo a raccolta i buoni. Nessuno osi tirare i remi in barca. Nessuno si metta alla finestra a guardare quello che fanno gli altri. Insieme: istituzioni, politica, professionisti, industriali, chiesa, popolo, per liberare dalla zavorra della camorra questa nostra terra tormentata e bella. Dio vi benedica", conclude.
Leggi tutto: Caivano, minaccia a don Patriciello durante la messa. Meloni: "Gesto vigliacco"

(Adnkronos) - Un fazzoletto con un proiettile è stato consegnato stamattina a don Maurizio Patriciello, il prete anticamorra del Parco Verde di Caivano (Napoli), durante la messa. Una chiara minaccia, dopo che sabato sera al centro del rione si sono verificate due 'stese'.
Le due "orribili stese" al Parco Verde di Caivano con 8 bossoli recuperati in strada sparati da una decina di individui a bordo di scooter avvenute ieri sera "a pochi passi dalla mia parrocchia, stanno a dire una cosa importante, che nessuna persona, amante della verità e del territorio, può smentire. A Caivano e dintorni la malavita organizzata - ben radicata da anni - ha ricevuto, in questi ultimi mesi, un durissimo colpo". Così, sui social, don Maurizio Patriciello che in un successivo post ha lanciato un appello, precisando che gli autori sono tutti giovanissimi: "Ragazzi, nel nome di Dio, fermatevi! Godetevi la vostra bella gioventù. La strada che avete intrapreso è un vicolo cieco. Finisce sempre o al carcere o al camposanto. Sempre".
"La Compagnia dei Carabinieri e la Polizia non si sono fermati un solo istante. Il commercio della maledettissima droga è diminuito a vista d’occhio - specifica don Patriciello - I capi clan quasi tutti in carcere. Il governo in carica si sta impegnando come non era mai successo. Nonostante un lavoro mai visto prima, i delinquenti tentano di riempire i vuoti lasciati dai detenuti. È un meccanismo collaudato. Gli esperti lo sanno bene".
"Intanto, ringraziamo Dio che non ci sono state vittime innocenti. La nostra paura è sempre questa. E continuiamo a lavorare insieme per il vero bene del nostro paese. Ho visto tante persone del Parco Verde terrorizzate. Stringiamole al cuore. Diamo loro la nostra più piena solidarietà. Non solo dalla Campania, ma da tutta l’Italia facciamo arrivare loro il nostro più caloroso abbraccio. Si denuncia il male per arrivare a godere il bene non per denigrare il proprio paese. Le glorie antiche, i personaggi illustri del passato, di cui tutti andiamo fieri, non giustificano ma amplificano le nostre negligenze e le nostre omissioni. Forza! Nessuno si abbatta. Nessuno perda la speranza. Noi ci siamo. Ci siamo stati. Ci saremo. Ce la faremo. Se saremo onesti e trasparenti, ce la faremo. Se avremo il coraggio di ammettere le nostre miopie, ce la faremo. Chiamiamo a raccolta i buoni. Nessuno osi tirare i remi in barca. Nessuno si metta alla finestra a guardare quello che fanno gli altri. Insieme: istituzioni, politica, professionisti, industriali, chiesa, popolo, per liberare dalla zavorra della camorra questa nostra terra tormentata e bella. Dio vi benedica", conclude.
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(Adnkronos) - Mentre Jannik Sinner è impegnato a Pechino, Carlos Alcaraz continua a incantare a Tokyo. Il tennista spagnolo ha battuto oggi, domenica 28 settembre, lo statunitense Brandon Nakashima, numero 33 del mondo, in due set con il punteggio di 6-2, 6-4 nei quarti dell'Atp 500 giapponese. Alcaraz ha quindi confermato, ancora una volta, di aver superato pienamente il problema alla caviglia accusato all'esordio contro Baez, prendendosi gli applausi del pubblico per un punto da sogno.
Nel corso dell'ultimo game del match, sul 5-4 nel secondo set, Alcaraz gioca un rovescio che colpisce la linea di fondo e a cui Nakashima risponde con una corta. Lo spagnolo si impegna e ci arriva, stringendo la sua traiettoria con una contro smorzata in diagonale. Lo statunitense non si arrende e fa a sua volta una smorzata che riporta Alcaraz nella stessa posizione.
Questa volta la palla è più bassa e allora Carlos decide di lasciar andare la racchetta con un rovescio morbidissimo, che stringe ancor di più la traiettoria della pallina e vale il punto, prendendo controtempo l'avversario che si era spostato verso il centro.
Leggi tutto: Alcaraz, vittoria e show a Tokyo: magia di rovescio e punto da sogno

(Adnkronos) - Ballando con le stelle contro Tu sì que vales per la sfida del prime time del sabato sera. Ieri, 27 settembre, ad aggiudicarsi la vittoria è stato Canale 5 con Tu sì que vales che è stato seguito da 4.025.000 spettatori pari al 28,54% di share.
Leggermente distanziata Rai Uno che ha visto il debutto della nuova stagione di Ballando con le stelle condotta da Milly Carlucci che ha raccolto 2.994.00 spettatori con il 23,03% di share. Peraltro, con 'Affari Tuoi' che non è andato in onda, la programmazione di Rai Uno dedicata alla danza ha coperto quasi 4 ore e mezza (dalle 20,41 alle 1,11) per via dell'anteprima 'Ballerine per una notte' che ha visto protagoniste le campionesse della Nazionale femminile di calcio insieme. Canale 5 ha invece trasmesso La Ruota della Fortuna, seguito da Tu sì qui vales con i giudici Maria De Filippi, Rudy Zerbi, Luciana Littizzetto, Sabrina Ferilli e la new entry Paolo Bonolis.

(Adnkronos) - Sono 40 le persone uccise dal fuoco israeliano da stamattina a Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. Una fonte dell'ospedale al-Ahli ha affermato che tra le due persone uccise nei bombardamenti israeliani nel quartiere di Sabra, a sud di Gaza City, c'è anche un minorenne.
Nelle ultime 24 ore almeno 77 palestinesi, tra cui sei richiedenti aiuti, sono stati uccisi e altri 379 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani avvenuti a Gaza, aveva reso noto il ministero della Salute della Striscia gestito da Hamas, secondo cui la guerra di Israele contro Gaza ha causato la morte di 66.005 palestinesi e il ferimento di 168.162 dal 7 ottobre 2023.
L'aeronautica militare israeliana ha colpito circa 140 obiettivi nella Striscia di Gaza nei giorni scorsi, tra cui edifici utilizzati da gruppi terroristici, agenti e altre infrastrutture rende noto l'Idf.
Gli attacchi avvengono mentre le truppe di terra di tre divisioni dell'Idf continuano ad avanzare verso Gaza City, dove l'esercito afferma che le truppe della Brigata Golani hanno individuato una cellula di cinque combattenti di Hamas che hanno lanciato lanciarazzi contro un edificio in cui erano di stanza. L'attacco non ha causato feriti e le truppe hanno poi diretto un attacco con droni per uccidere gli uomini armati.
Hamas intanto ha annunciato che "contrariamente a quanto riportato dai media", non ha ricevuto alcuna nuova proposta dai mediatori dei negoziati per il cessate il fuoco. Il gruppo islamista ha sottolineato che i negoziati sono stati interrotti dopo il tentato assassinio da parte di Israele della leadership di Hamas a Doha all'inizio di questo mese e da allora non sono più ripresi. Hamas ha inoltre affermato di "confermare la propria volontà di considerare in modo positivo e responsabile qualsiasi proposta ricevuta dai mediatori, preservando al contempo i diritti nazionali del nostro popolo".
Leggi tutto: Gaza, "40 persone uccise da stamattina". Hamas: "Da mediatori nessuna nuova proposta"

(Adnkronos) - Nelle ultime 24 ore almeno 77 palestinesi, tra cui sei richiedenti aiuti, sono stati uccisi e altri 379 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani avvenuti a Gaza. Lo rende noto il Ministero della Salute della Striscia gestito da Hamas, secondo cui la guerra di Israele contro Gaza ha causato la morte di 66.005 palestinesi e il ferimento di 168.162 dal 7 ottobre 2023.
L'aeronautica militare israeliana ha colpito circa 140 obiettivi nella Striscia di Gaza nei giorni scorsi, tra cui edifici utilizzati da gruppi terroristici, agenti e altre infrastrutture rende noto l'Idf.
Gli attacchi avvengono mentre le truppe di terra di tre divisioni dell'Idf continuano ad avanzare verso Gaza City, dove l'esercito afferma che le truppe della Brigata Golani hanno individuato una cellula di cinque combattenti di Hamas che hanno lanciato lanciarazzi contro un edificio in cui erano di stanza. L'attacco non ha causato feriti e le truppe hanno poi diretto un attacco con droni per uccidere gli uomini armati.
Hamas intanto ha annunciato che "contrariamente a quanto riportato dai media", non ha ricevuto alcuna nuova proposta dai mediatori dei negoziati per il cessate il fuoco. Il gruppo islamista ha sottolineato che i negoziati sono stati interrotti dopo il tentato assassinio da parte di Israele della leadership di Hamas a Doha all'inizio di questo mese e da allora non sono più ripresi. Hamas ha inoltre affermato di "confermare la propria volontà di considerare in modo positivo e responsabile qualsiasi proposta ricevuta dai mediatori, preservando al contempo i diritti nazionali del nostro popolo".

(Adnkronos) - Il gol di Turone in Juve-Roma era buono o no? Carlo Sassi, morto oggi all'età di 95 anni, è stato a lungo una colonna della Domenica Sportiva con la sua moviola, che ogni domenica sera ha analizzato i casi controversi delle partite di Serie A: gol annullati, gol concessi, rigori fischiati o negati. Per decenni, ben prima dell'avvento del Var e dell'analisi in diretta, Sassi ha provato a far chiarezza sulle azioni che hanno deciso partite e, secondo i tifosi, anche i campionati.
Menzione speciale merita il celeberrimo 'Gol di Turone', episodio chiave del match Juventus-Roma del 10 maggio 1981, che ha ispirato persino libri e film. La rete del giocatore giallorosso, a segno di testa, venne annullata per fuorigioco. La sfida del Comunale di Torino finì 0-0, la Juve vinse lo scudetto precedendo in classifica la Roma. La vittoria giallorossa avrebbe avvicinato i capitolini al tricolore, finito invece sulle maglie bianconere. Il gol era regolare? Il fuorigioco segnalato dal guardalinee Sancini all'arbitro Bergamo non c'era? Al momento della 'torre' di Pruzzo, Prandelli - ultimo difensore bianconero - tiene Turone in gioco?
La moviola dell'epoca non era in grado di sciogliere i dubbi con certezza assoluta: immagini poco nitide, telecamere non in linea. Il regolamento, nel 1981, prevedeva che il 'fuorigioco in linea' - con difensore e attaccante idealmente posizionati lungo la stessa linea - andasse fischiato.
Qualche anno dopo, con il debutto della tecnologia in tv, l'episodio è stato sottoposto a ulteriori analisi. Verdetto? Turone era in posizione regolare. Anzi, no. In un'intervista, che rimbalza ancora oggi sui social, Carlo Sassi offrì un'altra chiave di lettura. La revisione del gol venne eseguita in maniera 'poco ortodossa', con un utilizzo non accurato - a quanto pare - dello strumento a disposizione. "La moviola dimostrò che Turone era in fuorigioco", la sentenza di Sassi. "Poi a Roma con un marchingegno particolare dimostrarono che non era in fuorigioco, ma non era vero. Quel macchinario non era perfetto... Turone era in fuorigioco".
Leggi tutto: Carlo Sassi e il gol di Turone, la sentenza sul re dei 'casi da moviola'

(Adnkronos) - E' morto Carlo Sassi, il giornalista Rai inventore della moviola. Il cronista sportivo, volto storico della Domenica sportiva e ospite fisso di Quelli che il calcio, aveva 95 anni.
"La Rai esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Carlo Sassi, giornalista e storico volto della Domenica Sportiva. Pioniere dell’uso della moviola, introdotta nel 1967, ha cambiato il modo di raccontare il calcio e lo sport in televisione. Con rigore e passione ha accompagnato per decenni i telespettatori, lasciando un segno indelebile nella storia del giornalismo sportivo italiano", è la nota della Rai.
Leggi tutto: Morto Carlo Sassi, il giornalista che inventò la moviola aveva 95 anni

(Adnkronos) - Primo trofeo della stagione nel basket italiano. Oggi, domenica 28 settembre, si gioca la finale della Supercoppa 2025 tra l'EA7 Emporio Armani Milano e la Germani Brescia - in diretta tv, anche in chiaro, e streaming. L'Olimpia, alla seconda finale di Supercoppa consecutiva, arriva dalla vittoria al fotofinish con la Virtus Olidata Bologna, battuta in semifinale all'overtime con il punteggio di 93-86. Brescia invece ha superato per 88-75 la Dolomiti Energia Trentino, rimontando uno svantaggio di 15 punti accumulato nel secondo quarto.
La finale della Supercoppa italiana 2025 tra l'Olimpia Milano e Brescia è in programma oggi, domenica 28 settembre, alle ore 18. La sfida sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali SkySport, ma visibile anche in chiaro su Cielo. Il match sarà disponibile in streaming sull'app SkyGo, su NOW e sulla piattaforma web di Cielo, oltre che su Lba Tv.
Leggi tutto: Brescia-Olimpia Milano, oggi finale Supercoppa: orario e dove vederla in tv (in chiaro)

(Adnkronos) - "Un ritorno al futuro". Con questa formula, quasi un manifesto programmatico, Simona Ventura si prepara a inaugurare una nuova era per il Grande Fratello, che parte domani lunedì 29 settembre su Canale 5. Alla vigilia del debutto, la conduttrice svela all'Adnkronos la sua ricetta per il reality che quest'anno compie 25 anni: un mix di autenticità, leggerezza e la sua inconfondibile grinta. La parola d'ordine? Verità.
Si torna alle origini, con un cast di persone comuni "con una grande personalità e storie molto interessanti". "Li ho definiti 'salmoni controcorrente'", racconta Ventura. "Persone che, pur venendo da ambienti con regole precise, avrebbero potuto seguire la corrente e invece hanno avuto la forza, il coraggio e la grinta di cercare un'altra vita, inseguendo nuove ambizioni. Hanno scelto una strada più difficile, ed è per questo che sono qui".
Ma nell'era dei social, la definizione di 'persona comune' è cambiata. Ventura lo sa bene e chiarisce subito il punto. "Oggi una persona comune ha un lavoro e, quasi sempre, un profilo social. Anzi, non averlo sarebbe strano. I social fanno parte della nostra quotidianità ma questo non significa che siano influencer e i nostri concorrenti non usano i social come un lavoro, non ci guadagnano". E comunque, aggiunge con un sorriso sornione, "se ci fossero polemiche, ben vengano. È tutta roba buona per noi". Al suo fianco in studio, a commentare le dinamiche della Casa più seguita della tv, ci sarà un trio di opinionisti che la storia del GF la conosce bene: Cristina Plevani (vincitrice della storica prima edizione), Ascanio Pacelli e Floriana Secondi.
Quanto al suo stile di conduzione, Simona promette di non snaturarsi: "La grinta è intrinseca, quella ci sarà sempre. Però sono passati quasi quindici anni dal mio ultimo reality da conduttrice. La società è cambiata, e anche i reality show sono cambiati. Sarà bello misurarmi con la tv di oggi, tornando a raccontare personalità vere e storie di ragazzi che non si sono lasciati andare, ma hanno perseguito i loro sogni con forza, superando anche momenti difficili. Ai miei figli insegno che gli obiettivi si raggiungono con impegno e sacrificio, e questo è un bel messaggio." Insomma, "sarò me stessa, molto istintiva. Potrà esserci un copione, ma come facevo all'Isola, se vedo qualcosa che mi stimola, può nascere tutto un altro programma. Gli autori sono pronti alle mie 'svirgolate'. Siamo tutti entusiasti e non vediamo l'ora di cominciare".
La sua bussola etica sarà la protezione dei concorrenti: "Il rapporto con loro è fondamentale. Se vorranno parlare di argomenti delicati, sapremo accoglierli. Altrimenti, non forzerò nessuno. Ho sempre difeso i miei concorrenti e continuerò a farlo. Un conduttore deve proteggerli, sono il suo tesoro, come un insegnante con la sua classe".
E quando le chiediamo se, con oltre 80 programmi alle spalle, tornerebbe al timone di un suo format iconico, la risposta è netta. "Mi annoio a fare le stesse cose, non guardo mai indietro. Questo Grande Fratello è una sfida nuova, arrivata inaspettatamente, e sento la fiducia dell'azienda e della squadra. Io sono quella che mette la palla in rete, ma il gioco lo costruisce il gruppo. Questo è ciò che mi interessa ora".
Ci sarà da aspettarsi una sua performance canora? "Per ora no, poverini, sono appena entrati", scherza. "Ma se ci sarà bisogno di infliggere una punizione a qualcuno... sicuramente". (di Loredana Errico)
Leggi tutto: Simona Ventura: "Il mio Grande Fratello? Un ritorno al futuro con persone vere"

(Adnkronos) - 'Retata' di borseggiatori sulla metropolitana di Roma. I ladri si mescolavano tra i passeggeri nelle ore di punta, approfittando della confusione, del caos e della calca tipica delle fermate centrali per colpire le loro vittime. Sono 14 i 'professionisti del borseggio' arrestati dalle volanti del sottosuolo della Polizia di Stato tra le linee A e B della metropolitana della Capitale, sorpresi in flagranza o nell'immediatezza dei fatti mentre mettevano a segno i loro colpi.
Seguivano uno schema operativo cucito intorno ad una tecnica tanto antica quanto efficace: agivano in coppia o in piccoli gruppi, con ruoli ben definiti. Mentre uno faceva da palo, coprendo i movimenti del complice e distraendo le vittime con manovre apparentemente casuali, l'altro apriva con destrezza la zip della borsa o dello zaino, per poi infilare la mano con abilità e sfilare il portafogli o altri oggetti di valore. Il caso ultimo e più eclatante è quello accaduto alla stazione 'Eur Magliana', quando i poliziotti hanno assistito in diretta ad un colpo ai danni di un anziano.
Gli agenti hanno osservato due uomini scambiarsi rapidi cenni d’intesa per poi agire con la stessa tecnica ma il monitoraggio 'in diretta' dei loro movimenti, tramite le videocamere di sorveglianza, ha consentito di mandare a monte i loro piani sul nascere. Nonostante il tentativo di uno dei malviventi di far sparire le prove, lanciando il portafogli sui binari, la refurtiva è stata prontamente recuperata e restituita al proprietario. I due complici sono stati arrestati per furto aggravato in concorso.
In altri casi, gli agenti del nucleo Polmetro hanno sventato sul nascere eventuali borseggi. È accaduto lungo la linea metro B, alla fermata Colosseo, dove i poliziotti hanno intercettato un uomo che 'saltava' con disinvoltura da un convoglio all'altro nel tentativo di stabilire un contatto con i passeggeri stazionanti lungo le banchine di vagoni. Osservato dopo diversi giri andati 'a secco', è stato sottoposto ad un controllo di polizia: è emerso che l’uomo, un quarantenne rumeno, era stato colpito da un ordine di carcerazione proprio per un reato della stessa natura.
Le altre coppie o gruppi di complici sono state smascherate durante la loro attività 'sotto traccia' individuata anche grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza della stazione, che ha consentito di intercettare le persone prima che si dessero alla fuga.
Leggi tutto: Roma, borseggi in Metro: polizia arresta 14 persone

(Adnkronos) - Sparatoria nei pressi del parco di Capodimonte a Napoli oggi domenica 28 settembre. Un 33enne è stato ucciso in auto. I Carabinieri sono intervenuti poco dopo le 9 di questa mattina in via Miano, dove un uomo era stato centrato da diversi colpi d’arma da fuoco: il 33enne era già noto alle forze dell’ordine.
Trasportato all'ospedale Cardarelli, è morto poco dopo il ricovero per le lesioni subite.
Leggi tutto: Napoli, sparatoria nei pressi del parco di Capodimonte: 33enne ucciso in auto

(Adnkronos) - Ballando con le stelle è tornato. Ieri sera, sabato 27 settembre 2025, è andata in onda la prima puntata di questa ventesima edizione del programma condotto da Milly Carlucci su Rai1. Con Paolo Belli, per anni volto fisso del programma, sceso in pista, al fianco della conduttrice c'è Massimiliano Rosolino.
A mettersi in gioco sulla pista da ballo anche i volti tv Francesca Fialdini, Martina Colombari, Andrea Delogu, la Signora Coriandoli (all'anagrafe Maurizio Ferrini), Beppe Convertini, Nancy Brilli, dalla musica Rosa Chemical e Marcella Bella, e dal mondo dello sport Filippo Magnini, Fabio Fognini.
Grande attenzione ieri sera per il debutto in pista da ballo di Barbara D’Urso e del suo maestro Pasquale La Rocca che hanno ballato una sensualissima Rumba. Ma ad aggiudicarsi la serata sono stati Francesca Fialdini e Giovanni Pernice.
Nessun concorrente è stato eliminato nella puntata di ieri 27 settembre.
Leggi tutto: Ballando con le stelle, Francesca Fialdini vince la prima puntata

(Adnkronos) - Nuovo appuntamento oggi, domenica 28 settembre alle 17.20 su Rai1, con 'Da noi… a Ruota Libera', il programma di Francesca Fialdini.
A poche ore dalla fine della prima puntata di 'Ballando con le Stelle', che quest’anno ha tra i suoi protagonisti anche Francesca Fialdini, in studio saranno presenti Guillermo Mariotto, stilista e giurato storico del varietà di Milly Carlucci, la Signora Coriandoli, anche lei concorrente dell’edizione appena iniziata e il suo ballerino Simone Di Pasquale. Si commenterà a caldo quanto successo poche ore prima in pista.
A seguire Francesca incontrerà Cristiana Capotondi, l’attrice protagonista della nuova serie di Rai 1 'La ricetta della felicità', e Vincenzo Schettini, il professore di fisica più amato d’Italia, che ha da poco pubblicato il suo terzo libro, 'La vita che ci piace', un romanzo in cui racconta il lato più profondo di sé e come, attraverso la storia dei due protagonisti, scienza e sentimenti possano incastrarsi. Infine, in studio, nonno Mario, che a 92 anni è diventato una star dei social grazie a sua nipote Elisa, che ha iniziato a coinvolgerlo in alcuni brevi video per raccontare le loro vacanze insieme e il loro rapporto speciale, e che oggi dispensa consigli sui suoi account, ricevendo affetto e popolarità.
Leggi tutto: Da noi... a ruota libera, oggi domenica 28 settembre: ospiti e anticipazioni

(Adnkronos) - Fischi per Lorenzo Musetti a Pechino. Il tennista azzurro ha vinto oggi, domenica 28 settembre, il match degli ottavi di finale contro il francese Adrian Mannarino, imponendosi in due set 6-3, 6-3, ma al pubblico cinese non è bastato assistere allo spettacolo in campo. Al momento dell'ingresso sul cemento dell'Atp 500 infatti, Musetti è stato inondato di fischi e qualche urlo poco carino. Il motivo? La frase pronunciata da Lorenzo durante il turno precedente, quando durante la sfida con Mpetshi Perricard, aveva sbottato: "Tossiscono sempre 'sti caz.. di cinese. Tossiscono sempre, caz.. Tossiscono ogni 3 secondi".
Quelle parole hanno ferito l'orgoglio cinese, che si sono riversati sui profili social dell'azzurro per esprimere il proprio disappunto. Musetti ha poi pubblicato un post di scuse proprio su Instagram, scrivendo che "vorrei scusarmi sinceramente per quello che ho detto con frustrazione ieri durante la mia partita. Le mie parole erano rivolte solo a pochi individui tra la folla che tossivano ripetutamente e disturbavano la partita. Non sono mai stati, in alcun modo, destinati al popolo cinese". Parole che però, evidentemente, non sono bastate.
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(Adnkronos) - Bimbi al nido spesso malati. E ansie dei genitori che crescono per la preoccupazione 'che qualcosa non vada' quando gli episodi si ripetono frequentemente. "Se i bambini si ammalano spesso non ci si deve preoccupare" spiega all'Adnkronos Salute Antonio D'Avino, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) che celebra il XIX Congresso nazionale a Cagliari fino a oggi. "Bisogna entrare nell'ordine di idee che quanto più il bambino è piccolo, tanto più si contagia con infezioni virali. E' la norma ammalarsi 6-8 volte all'anno nel periodo autunno-inverno. Poi c'è chi si ammala 3-4 volte e chi si ammala 10, ma siamo sempre nell'ordine della normalità".
"I genitori devono ricordare che nei bambini più piccoli, quelli che vanno al nido - di un anno o due anni - l'assetto immunitario immaturo favorisce questi malanni, per questo vediamo la frequenza degli episodi. Quanto più il bambino diventa grande tanto meno si ammala semplicemente perché il sistema immunitario matura". Che fare? "Innanzitutto - continua D'Avino - fare in modo che ci sia un frequente lavaggio delle mani. Ci può aiutare adottare tutte quelle misure che non favoriscono il contagio: cioè arieggiare bene gli ambienti scolastici, e stare all'esterno più tempo possibile, finché il tempo lo consente. Sono piccole cose che si possono controllare o si può chiedere agli educatori o alla scuola".
E poi "siccome la maggior parte di queste infezioni sono di natura virale, basta adottare alcune precauzioni, come per esempio, quando i bambini sono ammalati evitare di mandarli a scuola. E' chiaro che ci sono esigenze lavorative dei genitori che andrebbero sempre supportati con servizi adeguati, ma è importante evitare di infettare altri bambini, creando comunque un circolo vizioso". Inoltre "meglio non mandare il piccolo a scuola subito appena passato il malessere, serve aspettare almeno un giorno. Idealmente il periodo di malattia dovrebbe essere uguale al periodo di convalescenza, non sempre si può, ma almeno 24 ore sono necessarie". Importantissima poi "la vaccinazione anti-influenzale. Oggi noi abbiamo uno strumento molto utile che per i bambini tra i sei mesi e i sei anni prevede la gratuità della vaccinazione. Ma anche per i bambini più grandicelli c'è la forte raccomandazione a immunizzarli", conclude.
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(Adnkronos) - "L’Occidente non è amato nel mondo. E l’Occidente non ama se stesso. A più di un terzo di secolo dalla caduta del muro di Berlino si può dire senza tema di smentita che il 'nostro' mondo se la passa male. All’epoca sembrava che ci si aprisse davanti una prateria. Oggi, siamo finiti sul banco degli imputati. Anche come accusatori di noi stessi. Si può evocare Oswald Spengler che un secolo fa profetizzò il 'tramonto' dell’Occidente. Oppure ci si può fintamente consolare ricordando l’illusione di qualche anno fa secondo cui la storia era finita o giù di lì. E magari perfino crogiolarsi con la discutibile idea che noi si fosse la “civiltà superiore” dell’epoca. Tutti argomenti che affiorano e svaniscono seguendo il flusso delle mode politiche e culturali, se così le vogliamo chiamare.
Poi però c’è la realtà, che va oltre le nostre elaborazioni. E la realtà ci avvisa che stiamo attraversando il momento più critico da molto tempo a questa parte. Come se la storia -la nostra e quella altrui- avesse preso una di quelle pieghe che non si possono più correggere. Ad accentuare la nostra difficoltà c’è poi una sorta di remora che non ci aiuta a chiamare le cose per nome. E soprattutto a guardarci dentro con qualche profondità. Noi facciamo fatica a rivendicare i nostri meriti. E facciamo fatica a metterci d’accordo sulle nostre colpe.
Così, è scomparsa ormai dalla nostra visuale un’idea comune di cosa diavolo sia e cosa possa essere questa entità geopolitica assai variegata che siamo abituati a chiamare occidente. Prendendo in prestito dalla geografia tutto quello che la storia ci sta lesinando. Fatto sta che la prima potenza occidentale, gli Stati Uniti d’America, non sono più quelli di una volta. E il loro orizzonte non è certo quello atlantico.
Quanto all’Europa, è troppo disunita per reggere sulle sue fragili spalle il peso che spetterebbe alla seconda potenza occidentale. Non è un caso che la doppia crisi che si accavalla tra le onde dell’oceano lascia senza risposta e senza interlocuzione le due crisi più dolorose e più laceranti di questo tempo: l’Ucraina e il Medio Oriente. Laddove c’è un paese, a Kiev, che vorrebbe entrare in occidente, sentendosene parte. E c’è un altro paese, a Tel Aviv che non si accorge di stare uscendo un passo dopo l’altro dal nostro occidente e forse anche dal proprio.
E’ piuttosto evidente che la sfida geopolitica si è fatta improba. Ce lo dicono le nostre piazze, ribollenti di uno sdegno che si rivolge in larga parte contro noi stessi. E a sua volta la imponente sfilata dei missili sulla piazza Tien an Men ce lo ha appena ricordato nei modi ruvidi che sono propri di quei mondi.
Ma c’è una sfida ancora più importante che si sta giocando a margine dei rapporti tra le grandi potenze. Ed è la contesa di principio tra l’ordine liberal- democratico di cui noi siamo i titolari, sia pure largamente imperfetti, e quelle forme di potere più assertivo che governano saldamente in altri contesti e guadagnano proseliti anche nelle nostre contrade.
E qui appunto l’argomento bussa alle nostre porte. E ci pone una domanda di fondo. Ha ancora un significato questa disputa di principio? L’idea di una democrazia liberale è ancora una suggestione, una convinzione, un titolo di merito? Ha dalla sua un respiro, oppure è diventata il bersaglio delle nostre stesse inquietudini? Quanto ancora di quell’idea ci appartiene e quanto invece richiama il nostro senso di colpa per non aver saputo adempiervi come forse era nelle premesse più ideali?
Lasciamo da parte il vecchio argomento sulla democrazia che si pensava di dover esportare nel resto del mondo. La questione a questo punto è letteralmente capovolta. Si tratta piuttosto di ragionare su quello che si finisce per importare. E cioè quei modelli politici più assertivi, autoritari, chiusi in se stessi, che una volta ci facevano paura e che ora invece sembrano insinuarsi nelle pieghe delle nostre incertezze politiche esistenziali con tratti che a molti finiscono per apparire più suggestivi e rassicuranti.
In pochissimi anni il nostro mondo s’è capovolto. E se prima si presentava con il volto inquietante di quello che a suo tempo si definiva imperialismo ora invece sembra indossare la maschera della sua titubanza. Siamo diventati incerti sui nostri stessi valori. Quei valori che fino a poco tempo fa volevamo offrire in dono al resto del mondo. E’ questo l’argomento che echeggia anche dalle nostre proteste di piazza. Che meriterebbero risposte pensate e approfondite da parte della politica che conta. Risposte né disattente, né saccenti, né magari troppo compiacenti. Si tratta di ragionare su di noi e sul mondo. E l’impressione è che stiamo facendo tutti una gran fatica a farlo fino in fondo". (di Marco Follini)
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