Incontri anche col sindaco e col vescovo...
In casa dell'uomo un market della droga.La donna fermata in auto... 
(Adnkronos) - Dopo la prima parte dei Bootcamp, che ha messo alla prova giudici e concorrenti con tensioni, confronti accesi e scelte decisive, X Factor 2025 torna con il secondo round di questa fase cruciale. Oggi giovedì 9 ottobre su Sky e in streaming su NOW, i giudici Achille Lauro, Francesco Gabbani, Jake La Furia e Paola Iezzi si riaccomodano al loro tavolo pronti a valutare gli ultimi artisti che hanno superato le audizioni e a completare così la rosa dei talenti che accederanno alle Last Call.
Anche nella seconda parte dei Bootcamp dello show, giudici e artisti seguiranno il nuovo meccanismo inaugurato una settimana fa: per proseguire nella competizione servono quattro sì convinti da parte dei giudici oppure l’X Pass, l’asso nella manica che può cambiare il destino di un concorrente con la garanzia di poter accedere alle Last Call nella squadra del giudice che l’avrà chiamato. L’unico a non averlo ancora utilizzato è Francesco Gabbani, che potrà giocarsi la sua carta in questa seconda e ultima tornata dei Bootcamp.
Nel backstage, a incoraggiare e sostenere i concorrenti prima e dopo la performance, ci sarà come sempre Giorgia, con la sua sensibilità e la sua energia.
Non mancheranno confronti e discussioni accese, ma anche momenti di pura emozione, mentre i giudici si avvicinano sempre di più alla composizione delle proprie squadre. Dopo questa quinta puntata infatti – in onda martedì alle 21:30 anche in chiaro su TV8 – la prossima settimana arriverà il momento delle Last Call dalle quali emergeranno i tre componenti di ciascuna squadra che potranno stringere in mano un biglietto per i Live Show, attesi da giovedì 23 ottobre sempre su Sky e in streaming su NOW.
Leggi tutto: X Factor, oggi i Bootcamp parte 2: si va verso le Last Call

(Adnkronos) - "Viviamo una fase di cambiamento epocale e la tecnologia non è più un'opzione. Dall'indagine sulla digitalizzazione è emerso che, sembra un ossimoro, semplificare è molto complicato. Nel nostro Paese solo il 56% delle persone è dentro un circuito digitalizzato. Certo, la media europea si attesta su questa percentuale, ma quando siamo stati in missione in Estonia, abbiamo visto una nazione digitalizzata al 100%. Hanno persino costruito dei server collocati all'estero e anche con un'invasione militare, che sarebbe solo geografica, lo Stato continuerebbe a funzionare anche da remoto, dal voto elettorale al certificato. Certo, l'Estonia è un piccolo Paese ma il modello che si sono dati dovremmo copiarlo e spingere sulla interoperabilità. In Italia abbiamo tantissime piattaforme e ci siamo posti meno il problema del dialogo tra le stesse, ma avere tanti sistemi che non si parlano tra loro non consente di raggiungere l'obiettivo". Lo ha detto il deputato di Noi Moderati Francesco Saverio Romano, presidente della Commissione parlamentare per la Semplificazione, chiudendo i lavori per la presentazione di 'Camera del futuro', il progetto di digitalizzazione della Camera di Commercio di Palermo ed Enna.
"Un altro problema che abbiamo notato in alcuni Comuni - ha aggiunto - è quello relativo alla sovrapposizione del digitale sul sistema cartaceo, senza alcuna modifica. C'è quindi un'esigenza di formare competenze all'interno della pa non solo per l'utilizzo dei dati ma anche perché siano correttamente messi a disposizione degli utenti. Un esempio? L'Inps ha 11.000 piattaforme e 25.000 dipendenti. Quando c'è questa sovrabbondanza di tecnologia, se non la si usa correttamente, con compiti ben precisi, si creano superfetazioni che invece di semplificare complicano ulteriormente le cose”.
Leggi tutto: Imprese, Romano (Nm): "C'è l'esigenza di formare competenze nella PA"

(Adnkronos) - Annunciato nella notte da Trump l'accordo tra Israele e Hamas su Gaza. Da Enrico Mentana a Mario Sechi, ecco i commenti sugli sviluppi della guerra, che sembra avviarsi verso una tregua con l'attuazione della prima fase del piano di pace.
L'accordo in Medio Oriente annunciato da Trump è un "suo innegabile successo". A definirlo così è il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, in un post pubblicato sui suoi canali social. Commentando l'annuncio del presidente statunitense, Mentana scrive: "'Sono molto orgoglioso di annunciare...'. Sono passati solo dieci giorni dal lancio del piano di pace di Trump, e la straordinaria notizia dell'accordo è un suo innegabile successo".
"È uno straordinario risultato, ottenuto grazie alla determinazione di Donald Trump, alla forza dell’esercito di Israele e alla leadership di Benjamin Netanyahu che ha guidato alla vittoria un Paese aggredito su 7 fronti. È un grande giorno, perché dopo il disastroso ritiro di Joe Biden dall’Afghanistan, Donald Trump ha rimesso l’America al centro del Grande Gioco, apre una speranza concreta per i palestinesi e restituisce la pace agli israeliani”. Così il direttore di 'Libero', Mario Sechi, commenta con l’AdnKronos la notizia.
"Il Medio Oriente -spiega Sechi- sta per cambiare volto, siamo a una svolta, gli accordi di Abramo si moltiplicheranno, le reti dell’energia e della finanza guideranno uno sviluppo esponenziale di cui il Medio Oriente sarà protagonista”.
Poi una considerazione sul ruolo svolto dal governo italiano: “Giorgia Meloni, ancora una volta, ha dato prova di lungimiranza e capacità strategica nel condurre la politica estera italiana, siamo dalla parte giusta. Altri no", scandisce il direttore di 'Libero'. “Chi non ha creduto al piano Trump oggi è tra gli sconfitti, davanti al tribunale della storia. È una lezione indimenticabile per la sinistra senza bussola, gli imbarcati della Flotilla, per gli antisemiti del 7 ottobre ‘giorno della Resistenza’, per il pacifismo parolaio, per gli utili idioti di Hamas, per i nemici dell’Occidente. Sono sconfitti, quello è", conclude.
"Oggi è una bella giornata e spero che altre ne seguiranno. Comunque la si pensi sulla Casa Bianca, Trump va solo ringraziato”. A parlare con l’Adnkronos è il direttore del Tg5 Clemente Mimun, che commenta così la notizia storica dell’accordo di pace tra Israele e Hamas. “Se quei tagliagole di Hamas, Hezbollah, Houti e altri gruppi terroristici, sostenuti dal governo iraniano, avessero avuto a cuore la sorte dei palestinesi questo orrore sarebbe finito da tempo - sottolinea Mimun - E, invece, i terroristi assieme ai demoni di Teheran hanno ottenuto quel che volevano: l’isolamento di Israele, che ora è il paese più odiato del mondo e la crescita esponenziale dell’antisemitismo”.
Ora “l’importante è che l’accordo regga e che gli accordi di Abramo coinvolgano tanti paesi arabi -osserva il direttore del Tg5- Purtroppo la storia insegna che in quell’area del mondo è difficile arrivare ad una convivenza che dia pace e sicurezza a tutti, ma la speranza è l’ultima a morire”.
Leggi tutto: Accordo per Gaza "innegabile successo per Trump": cosa dicono Mentana, Sechi e Mimun

(Adnkronos) - Annunciato nella notte da Trump l'accordo tra Israele e Hamas su Gaza. Da Enrico Mentana a Mario Sechi, ecco i commenti sugli sviluppi della guerra, che sembra avviarsi verso una tregua con l'attuazione della prima fase del piano di pace.
L'accordo in Medio Oriente annunciato da Trump è un "suo innegabile successo". A definirlo così è il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, in un post pubblicato sui suoi canali social. Commentando l'annuncio del presidente statunitense, Mentana scrive: "'Sono molto orgoglioso di annunciare...'. Sono passati solo dieci giorni dal lancio del piano di pace di Trump, e la straordinaria notizia dell'accordo è un suo innegabile successo".
"È uno straordinario risultato, ottenuto grazie alla determinazione di Donald Trump, alla forza dell’esercito di Israele e alla leadership di Benjamin Netanyahu che ha guidato alla vittoria un Paese aggredito su 7 fronti. È un grande giorno, perché dopo il disastroso ritiro di Joe Biden dall’Afghanistan, Donald Trump ha rimesso l’America al centro del Grande Gioco, apre una speranza concreta per i palestinesi e restituisce la pace agli israeliani”. Così il direttore di 'Libero', Mario Sechi, commenta con l’AdnKronos la notizia.
"Il Medio Oriente -spiega Sechi- sta per cambiare volto, siamo a una svolta, gli accordi di Abramo si moltiplicheranno, le reti dell’energia e della finanza guideranno uno sviluppo esponenziale di cui il Medio Oriente sarà protagonista”.
Poi una considerazione sul ruolo svolto dal governo italiano: “Giorgia Meloni, ancora una volta, ha dato prova di lungimiranza e capacità strategica nel condurre la politica estera italiana, siamo dalla parte giusta. Altri no", scandisce il direttore di 'Libero'. “Chi non ha creduto al piano Trump oggi è tra gli sconfitti, davanti al tribunale della storia. È una lezione indimenticabile per la sinistra senza bussola, gli imbarcati della Flotilla, per gli antisemiti del 7 ottobre ‘giorno della Resistenza’, per il pacifismo parolaio, per gli utili idioti di Hamas, per i nemici dell’Occidente. Sono sconfitti, quello è", conclude.

(Adnkronos) - L'accordo in Medio Oriente annunciato dal presidente Usa Donald Trump è un "suo innegabile successo". A definirlo così è il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, in un post pubblicato sui suoi canali social. Commentando l'annuncio del presidente statunitense, Mentana scrive: "'Sono molto orgoglioso di annunciare...'. Sono passati solo dieci giorni dal lancio del piano di pace di Trump, e la straordinaria notizia dell'accordo è un suo innegabile successo".
Leggi tutto: Accordo per Gaza, Mentana: "Innegabile successo di Trump"

(Adnkronos) - "L’accordo raggiunto in Egitto per l’applicazione della prima fase del piano di pace del presidente Trump è una straordinaria notizia che apre la strada al cessate il fuoco a Gaza, al rilascio di tutti gli ostaggi e al ritiro delle forze israeliane su linee concordate". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
"Desidero ringraziare il presidente Trump per aver incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza e i mediatori - Egitto, Qatar e Turchia - per i loro sforzi che si sono rivelati cruciali per l’esito positivo raggiunto - ha continuato la premier - Questo accordo e il più ampio percorso tracciato dal Piano Trump costituiscono un’opportunità unica per porre fine a questo conflitto che deve assolutamente essere colta. Per questo esorto tutte le parti a rispettare pienamente le misure già concordate e a lavorare per realizzare rapidamente i passi successivi previsti dal piano di pace". "L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori ed è pronta a contribuire alla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo di Gaza", ha concluso Meloni.
"Dobbiamo ringraziare Egitto, Turchia e Qatar per il lavoro svolto, sono stati i grandi protagonisti, insieme agli Stati Uniti, hanno convinto Hamas a firmare", mentre gli americani facevano pressione su Israele, ha sottolineato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato da Rtl.
L'accordo raggiunto nella notte tra Israele e Hamas "è un'ottima notizia, la pace è dietro l'angolo, ora certo bisogna rinforzare" questa prima intesa per il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi israeliani e la liberazione dei detenuti palestinesi, ha detto ancora Tajani che insiste sulla necessità di impegnarsi a lavorare "per una pace duratura" e ribadisce la disponibilità dell'Italia "a fare la sua parte" per la ricostruzione di Gaza, tema oggi al centro di una riunione a Parigi con i colleghi di Francia, Germania e Regno Unito, collegati con i ministri di Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Emirati e Qatar.
L'accordo della notte è "la prima tappa dell'applicazione della prima parte del piano americano che il governo italiano, con il sostegno del Parlamento, ha sempre sostenuto e favorito in ogni modo", ha sottolineato il ministro, convinto che si sia aprendo "una nuova stagione". Ma, ha avvertito, ora "bisogna difendere la pace, non basta la firma di un accordo, ogni giorno bisogna fare in modo che non sia rovinata, bisogna costruire una pace duratura con l'obiettivo finale della soluzione dei due Stati".
L'Italia, ha quindi ribadito anche Tajani, "è pronta a fare la sua parte per la ricostruzione di Gaza, con l'invio di aiuti umanitari e anche di militari, abbiamo già i carabinieri in Cisgiordania, a Gerico, e poi a Rafah, che sono molto apprezzati", si potrebbe pensare di mandare un contingente di carabinieri se verrà creata una forza internazionale di pace.
Leggi tutto: Accordo per Gaza, Meloni: "Italia pronta a contribuire a stabilizzazione"

(Adnkronos) - Sole, temperature sopra la media, mari caldi. Ultimi scampoli di 'ottobrata' sull'Italia prima del cambio meteo previsto durante la prossima settimana. Almeno fino a lunedì prossimo, infatti, il clima sarà ancora quasi primaverile, a parte qualche pioggia che comunque non intaccherà il bel tempo. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, giovedì 9 ottobre, e per i giorni a venire.
Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma una fase anticiclonica con condizioni perlopiù soleggiate e miti; tutto merito di un'alta pressione piuttosto solida, centrata sull’Inghilterra.
Il calore del sole degli ultimi giorni ha riscaldato un po’ anche le acque dei mari italiani, soprattutto quelle del bacino tirrenico: a Cala Mariolu in Sardegna e a San Vito lo Capo nel trapanese l’acqua ha raggiunto una temperatura di 23-24°C, in pratica come a metà giugno! Nei bacini del Centro-Nord si registrano valori tra i 20 e i 22°C, leggermente sopra la media del periodo, valori ancora accettabili per i più temerari, per un ultimo tuffo autunnale in mare.
Nel mondo l’acqua più calda, in questi giorni, si trova a Dubai con circa 32,9°C (spiaggia di Umm al-Quwain), ma valori tra i 30 e i 32°C vengono ancora registrati ad Old Harbour Bay in Giamaica, ad Irapa in Venezuela, a Cebu nelle Filippine e localmente anche nel Mar Rosso; in Europa il mare più caldo è quello greco di Rodi con l’acqua di Prassonissi (spiaggia dei due mari, Egeo e Mediterraneo) a 26°C.
Insomma, oltre alla temperatura dell’aria molto mite durante il giorno anche i mari italiani sono pronti per un ultimo tuffo, non avranno molto da invidiare ai bacini tropicali se non per quei 5-6 gradi in meno. Ci vorrà un po’ di coraggio ma il tempo sarà bello e caldo per il periodo.
Unica insidia durante questa lunga Ottobrata (almeno fino a lunedì) sarà un vortice, nascosto nell’alta pressione, che transiterà tra Sardegna e Sicilia provocando qualche isolato piovasco, in un contesto termico comunque molto gradevole.
Prepariamoci dunque a trascorrere l’ultimo weekend dell’anno al mare, dalla prossima settimana il tempo cambierà e l’Ottobrata, molto probabilmente, sarà solo un ricordo.
Giovedì 9. Al Nord: nubi irregolari, qualche rovescio sulle Alpi centro orientali e clima mite. Al Centro: soleggiato con caldo gradevole. Al Sud: alcune piogge verso la Sardegna, bel tempo altrove.
Venerdì 10. Al Nord: sole e clima mite. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: piogge irregolari in Sardegna, bel tempo altrove.
Sabato 11. Al Nord: sole e clima mite. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: qualche piovasco irregolare in Sardegna e Sicilia.
Tendenza: tempo perlopiù stabile, soleggiato e mite fino a lunedì 13 ottobre.

(Adnkronos) - E' stato eseguito in Cina il primo xenotrapianto al mondo di fegato da maiale a uomo in un ricevente in vita, un paziente di 71 anni affetto da cirrosi correlata a epatite B e da carcinoma epatocellulare, non idoneo alla resezione dell'organo malato o al trapianto di fegato umano. Il fegato ausiliario impiantato ha funzionato per più di 1 mese e l'uomo è sopravvissuto 171 giorni dopo l'operazione, dimostrando che "i fegati suini geneticamente modificati possono supportare funzioni metaboliche e sintetiche chiave negli esseri umani", spiegano gli autori dell'intervento descritto sul 'Journal of Hepatology'. Una svolta storica, che tuttavia evidenzia "le complicazioni che attualmente limitano i risultati a lungo termine".
Leggi tutto: In Cina primo trapianto al mondo di fegato maiale-uomo, ha funzionato per un mese

(Adnkronos) - L’Antitrust ha sanzionato per 5 milioni di euro la società Ald, player globale del noleggio a lungo termine, per pratica commerciale scorretta riguardo alla gestione degli addebiti al cliente per i danni al veicolo riportati durante il noleggio. Lo comunica l'Autorità in una nota. In particolare, in fase precontrattuale e contrattuale, la società ha fornito ai consumatori informazioni carenti, ambigue e frammentate sulla natura, le caratteristiche principali e le condizioni del servizio - accessorio e a pagamento - che consente di limitare la responsabilità per danni al veicolo. Questo servizio, acquistato da quasi tutti i clienti, dovrebbe consentire ai consumatori di pagare solo la franchigia pattuita, in caso di danni al veicolo noleggiato. Tuttavia, la società non ha chiarito che i clienti devono segnalare tempestivamente sul portale Ald ogni singolo danno e ciò ha ostacolato la fruizione del servizio acquistato.
Inoltre, è emerso che il consumatore non è stato puntualmente avvisato neppure dei criteri adottati dalla società per valutare quali danni non fossero considerati derivanti da normale usura e fossero quindi a carico del cliente se non denunciati immediatamente al loro insorgere (Ald esclude l’addebito per i soli danni valutati 'da normale usura'). Infine, l’Autorità ha valutato aggressivo il fatto che ai clienti venga addebitato il costo di riparazione di danni di cui vengono a conoscenza solo in fase di riconsegna, al termine della perizia tecnica, poiché di lieve entità o non visibili ad occhio nudo. In relazione a questi danni, non denunciati prima della riconsegna proprio perché non facilmente individuabili, la condotta della società ha impedito ai consumatori di fruire della limitazione di responsabilità acquistata.
Leggi tutto: Antitrust, pratica commerciale scorretta: multa da 5 milioni per Ald

(Adnkronos) - “Ho parlato con Bibi Netanyahu poco fa. Mi ha chiamato. Mi ha detto: 'Non riesco a crederci. Ora piaccio a tutti', riferendosi a sé stesso. Gli ho risposto: ‘La cosa più importante è che ora amano di nuovo Israele’, ed è proprio così. Gli ho detto: ‘Israele non può combattere contro il mondo, Bibi, non può combattere contro il mondo’. E lui lo capisce molto bene. È incredibile come tutto si sia risolto". Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump racconta a Fox News la sua telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo aver annunciato il rilascio degli ostaggi e l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. Nell'intervista, il tycoon esprime la propria soddisfazione, che valica i limiti dell'accordo di pace a Gaza, estendendosi "a tutto il Medio Oriente".
“È stata solo una serie di circostanze, come, ad esempio, eliminare il potenziale nucleare, la potenza nucleare dell'Iran. Sono successe tante cose diverse che sono state davvero incredibili. C'è voluto molto talento, lo assicuro. Ma c'è stata anche una certa dose di fortuna, anche la fortuna è necessaria. La fortuna esiste”, prosegue Trump, per poi sottolineare il “grande aiuto” fornito dai membri della sua amministrazione nel portare a termine l'accordo, “con tutti, da Steve Witkoff a Jared Kushner e Marco Rubio. JD Vance, l'intero gruppo è stato semplicemente fantastico. E l'esercito, come sapete, è stato fondamentale per raggiungere questo risultato. Abbiamo un esercito eccezionale con una leadership eccezionale”.
“Il mondo intero si è unito, così tanti paesi che non avreste nemmeno immaginato, attorno a questo accordo, e questo è qualcosa che, secondo me, senza non sarebbe successo”, aggiunge. “Tanti paesi che non avreste mai immaginato hanno espresso i loro migliori auguri e il loro impegno a fare tutto il necessario. I paesi vicini hanno tutti firmato, voglio dire, hanno tutti aderito, ed è stato, è stato davvero un periodo straordinario. Questo è più di Gaza. Questa è la pace in Medio Oriente, una cosa incredibile”.
Leggi tutto: Trump e la telefonata con Netanyahu: "Bibi mi ha detto 'ora piaccio a tutti'"

(Adnkronos) - Prima l'annuncio di Donald Trump, poi la conferma alla stampa dei mediatori nei negoziati. Israele e Hamas hanno raggiunto nella notte l'accordo per l'attuazione della prima fase del cessate il fuoco per Gaza. Secondo quanto riportano le tv israeliane, la firma che sancisce la tregua potrebbe arrivare già in mattinata, alle 11 ora italiana.
Annunciando l'accordo di pace in Medio Oriente su Truth, Trump ha spiegato che "questo significa che tutti gli ostaggi saranno rilasciati molto presto e Israele ritirerà le sue truppe secondo una linea concordata, come primo passo verso una pace forte, duratura e duratura. Tutte le parti saranno trattate equamente".
"Questo - ha continuato - è un grande giorno per il mondo arabo e musulmano, Israele, tutte le nazioni circostanti e gli Stati Uniti d'America, e ringraziamo i mediatori di Qatar, Egitto e Turchia, che hanno collaborato con noi per rendere possibile questo evento storico e senza precedenti".
Secondo quanto riportano fonti della Casa Bianca alla Cnn, il rilascio degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas potrebbe iniziare lunedì, anche se è possibile che i tempi possano essere anticipati. Un funzionario ha delineato la tempistica prevista, a partire dalla presentazione dell'accordo al governo israeliano: "Una volta votato sì, Israele dovrà ritirarsi sulla linea, il che dovrebbe richiedere meno di 24 ore", ha detto il funzionario. "Poi inizierà il periodo di 72 ore e Hamas cercherà di ritirarsi prima, se possibile".
La prima fase dell'accordo, riportano inoltre fonti palestinesi, prevede la liberazione di 20 ostaggi vivi da parte di Hamas, tutti in una sola volta. Hamas fa sapere inoltre che l'accordo raggiunto con Israele prevede la liberazione di 2000 detenuti palestinesi in cambio del rilascio degli ostaggi vivi ,scambio dovrà avvenire entro 72 ore dall'attuazione della prima fase del piano.
Trump sarà quindi in Israele nei prossimi giorni, intenzionato ad accogliere l'invito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a intervenire alla Knesset. In una dichiarazione ad Axios, il presidente Usa ha annunciato: "Si prevede che arriverò in Israele nei prossimi giorni. Questo è un grande giorno per Israele e per il mondo. Vogliono che parli alla Knesset e lo farò sicuramente se lo vorranno".
Quanto alla telefonata con Netanyahu dopo il raggiungimento dell'accordo tra Israele e Hamas, Trump afferma: "La mia conversazione con Bibi è stata fantastica. È felice, e giustamente. È un grande risultato. Il mondo intero si è unito per raggiungere questo accordo, compresi i paesi che un tempo erano nemici".
"Con l'aiuto di Dio li riporteremo tutti a casa", le parole del premier israeliano, che ha quindi convocato il governo per approvare l'accordo su Gaza. "In questo momento il cuore di Israele batte all'unisono con gli ostaggi e le loro famiglie. Come scrisse il profeta Geremia: 'Torneranno dalla terra del nemico... e i figli torneranno ai loro confini'", ha poi scritto su X il presidente israeliano, Isaac Herzog.
La Difesa civile di Gaza ha intanto annunciato diversi raid israeliani nella notte, avvenuti dopo l'annuncio sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Mohammed al-Mughayyir, uno dei responsabili della Difesa civile, ha reso noto che "dopo l'annuncio ci sono state diverse esplosioni, in particolare nel nord di Gaza e intensi raid israeliani su Gaza City".
"Dal Medio Oriente arrivano ottime notizie:la pace è vicina. L’Italia,che ha sempre sostenuto il piano statunitense, è pronta a fare la sua parte per consolidare il cessate il fuoco,per fare arrivare nuovi aiuti umanitari e per partecipare alla ricostruzione di Gaza". Lo scrive in un post su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ribadendo che il nostro Paese è "pronto anche a inviare militari in caso di creazione di una forza internazionale di pace per riunificare la Palestina".

(Adnkronos) - L'attesa per il Premio Nobel per la Letteratura 2025 è alle battute finali e, come ogni anno, le speculazioni impazzano. Il vincitore sarà annunciato a Stoccolma oggi, giovedì 9 ottobre, come da tradizione alle ore 13 in punto. Tra i nomi più accreditati, secondo le indiscrezioni raccolte dalla stampa svedese, spicca quello dello scrittore svizzero Christian Kracht, autore postmodernista noto per la sua riflessione sul consumismo e la cultura pop. Insieme a lui, salgono le quotazioni di due autori australiani: il riservatissimo Gerald Murnane e l'aborigena Alexis Wright.
L'Accademia Svedese, che nel 2024 ha sorpreso premiando la sudcoreana Han Kang - prima donna asiatica a ottenere il riconoscimento - potrebbe ora orientarsi verso un profilo più "classico": un uomo europeo, come conferma la critica letteraria svedese Lina Kalmteg. "Hanno già dato spazio a una donna non europea, ora possono tornare in Europa con la coscienza a posto", ha dichiarato ai giornali di Stoccolma.
In questo scenario, Kracht, 58 anni, autore di lingua tedesca, è considerato tra i favoriti. A rafforzare questa ipotesi, la sua presenza di spicco alla recente Fiera del Libro di Göteborg, dove è stato accolto con particolare attenzione dai membri dell'Accademia, secondo quanto riportato da Björn Wiman, redattore culturale del quotidiano 'Dagens Nyheter': "È lo stesso segnale che precedette la vittoria di Elfriede Jelinek nel 2004".
Ma l’Europa non è l'unica protagonista nella corsa al Nobel. L'Australia torna sotto i riflettori grazie a due candidati molto diversi tra loro: Gerald Murnane, 86 anni, eremita della letteratura, noto per i suoi romanzi introspettivi come 'The Plains'; e Alexis Wright, scrittrice aborigena la cui voce rappresenta le narrazioni spesso trascurate della storia australiana. "La domanda è: risponderà al telefono? Non so nemmeno se ne ha uno", ha scherzato la critica letteraria Josefin de Gregorio, sottolineando il carattere schivo di Murnane.
Anche se non esiste una lista ufficiale dei candidati - le deliberazioni restano segrete per 50 anni - circolano altri nomi importanti: l'ungherese Laszlo Krasznahorkai, il rumeno Mircea Cartarescu, l'indiano Amitav Ghosh, la canadese Anne Carson e l'argentino César Aira. L'America Latina, orfana di vincitori dal 2010 con Mario Vargas Llosa, potrebbe rivendicare un turno. Tra i papabili anche la messicana Cristina Rivera Garza. Ci sono anche le scommesse, con i nomi in lizza che spaziano da veterani del pronostico come lo scrittore giapponese Haruki Murakami e lo statunitense Thomas Pynchon.
Il Premio Nobel per la Letteratura, istituito nel 1901, ha una lunga storia di preferenze eurocentriche e maschili: su 121 premiati, solo 18 sono donne, e le lingue africane non sono mai state rappresentate. Dopo lo scandalo #MeToo del 2018, che ha scosso l'Accademia Svedese, l'istituzione ha cercato di diversificare le proprie scelte. Dal 2018, infatti, la metà dei premiati è stata donna. Nonostante i segnali e le analisi, prevedere l'orientamento dell’Accademia resta un esercizio incerto. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Oggi il Nobel per la Letteratura, l'Europa è la favorita dopo la vittoria di Han Kang

(Adnkronos) - Scatta da oggi, giovedì 9 ottobre, la seconda tappa prevista dalle nuove regole europee sui bonifici istantanei che consentono di trasferire denaro sul conto del beneficiario in meno di dieci secondi. Dal oggi, infatti, tutte le banche dell’area euro offriranno i bonifici istantanei in euro da tutti i conti di pagamento e attraverso gli stessi canali usati per disporre bonifici ordinari, ad esempio tramite home banking, mobile banking, sportelli automatici, terminali self-service, filiali o telefono.
A ricordarlo è l'Abi in una nota, specificando che da oggi sarà inoltre attivo per tutti i bonifici, istantanei e non, il servizio di verifica del beneficiario (VoP, acronimo dall'inglese Verification of Payee) che aiuta a prevenire eventuali errori di compilazione, scambi di iban o tentativi di frode che potrebbero comportare l’invio di un bonifico a un beneficiario diverso rispetto a quello desiderato.
Questa importante novità permette ai clienti di verificare gratuitamente e in tempo reale, prima che il pagamento venga eseguito, la corretta associazione tra il nome del beneficiario e il codice iban inserito, per valutare se procedere con il pagamento o interromperlo per effettuare ulteriori controlli: la banca attraverso una interfaccia semplice e immediata comunica al cliente se i dati coincidono, se la corrispondenza è parziale, se non coincidono oppure se non è stato possibile effettuare la verifica (ad esempio perché il conto indicato è chiuso).
Arrivati a rappresentare il 26,42% del totale dei bonifici europei nel secondo trimestre del 2025, i bonifici istantanei offrono il vantaggio dell'immediatezza e della flessibilità dell'operatività. Il servizio, che rappresenta una importante evoluzione del sistema dei pagamenti europei per rispondere sempre meglio alle esigenze finanziarie della clientela, permette trasferimenti in euro tra conti di pagamento all’interno dell’area unica dei pagamenti in euro in meno di 10 secondi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con disponibilità immediata dei fondi.
Le banche italiane sono state tra le prime a mettere questo servizio a disposizione dei loro clienti, dal 2017. Gradualmente implementato dalle banche secondo quanto previsto dal regolamento per garantire uniformità e coerenza di sviluppo a livello europeo, è offerto da tutte le banche dell’area euro che trattano bonifici tradizionali applicando eventuali commissioni non superiori a quelle applicate ai bonifici ordinari.
Una volta che l’operazione è stata completata, non sarà possibile annullare il bonifico istantaneo. Per questo, è fondamentale:
- acquisire informazioni corrette e complete sul beneficiario del bonifico, verificare con attenzione i dati e valutare se disporre o meno il pagamento a fronte di un esito incongruente o non positivo della verifica VoP;
- usare i canali ufficiali della banca (app, sito, sportelli) per effettuare operazioni;
- diffidare di richieste urgenti ricevute tramite messaggi o telefonate non verificabili: la fretta è spesso parte della truffa; non comunicare ad altre persone informazioni riservate (come i codici di accesso ai servizi online o ai propri strumenti di pagamento, quali anche le carte);
- impostare il limite per l'importo massimo giornaliero o per singola operazione di bonifico istantaneo, gestendolo a seconda delle esigenze di spesa e seguendo i consigli della banca;
- in caso di errore o sospetto di truffa, contattare immediatamente la propria banca per verificare le azioni possibili.
Italia-Stati Uniti, oggi Mondiali U20: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv (in chiaro)

(Adnkronos) - Torna in campo l'Italia Under 20. La Nazionale allenata da ct Nunziata sfida oggi, giovedì 9 ottobre, gli Stati Uniti negli ottavi di finale del Mondiale Under 20 di scena in Cile. Gli azzurrini hanno chiuso il girone D al secondo posto alle spalle dell'Argentina, vincendo la gara d'esordio contro l'Australia, battuta 1-0, pareggiando 2-2 quella contro Cuba e perdendo di misura 1-0 contro l'Albiceleste.
La sfida tra Italia e Stati Uniti è in programma oggi, giovedì 9 ottobre, alle ore 21.30. Ecco le probabili formazioni:
Stati Uniti (4-3-3): Beaudry; Westfield, Wynder, Kohler, Norris; Cremaschi, Raines, Tsakiris; Gozo, Zambrano, Brennan. All. Mitrovic
Italia (4-3-3): Nunziante; Corradi, Natali, Amey; Cama, Mannini, Riccio, Benjamin; Mosconi, Iddrissou, Okoro. All. Nunziata
Italia-Stati Uniti sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Rai Sport. La partita sarà visibile anche in streaming sulla piattaforma e sull'app di RaiPlay, oltre che su FIFA+.

(Adnkronos) - Rottamazione, bonus su prima casa, Irpef, pensioni. Misure e novità della manovra 2026 tengono banco e il vertice tra i leader di centrodestra tenutosi a Palazzo Chigi sarebbe servito a mettere a punto l'impianto generale della legge di bilancio. La maggioranza, raccontano fonti parlamentari, continuerà, dunque, a trattare sulle singole misure da inserire nella legge finanziaria in vista del Cdm del 13 ottobre. L'obiettivo è quello di chiudere il testo entro la settimana prossima. Al centro del summit di ieri sera la riduzione delle tasse per il ceto medio, le misure per le famiglie e sul lavoro. Si parte dai 16 miliardi indicati nel documento di programmazione finanziaria pubblica.
Sulla rottamazione "ci stiamo lavorando, pensiamo si possa dare un'ultima chance, ma il tema del bastone e della carota si impone: non possiamo immaginare rottamazioni infinite per i meritevoli e gli immeritevoli", ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nelle repliche durante l'audizione sul Dpfp.
Quanto alle abitazioni, "il nostro intendimento è quello di prorogare le detrazioni del 50% in modo selettivo sulla prima casa in modo particolare", ha spiegato Giorgetti.
Poi gli istituti di credito. "Abbiamo intenzione di chiedere, naturalmente in modo concertato, alle banche un contributo", ha affermato, osservando che anche le banche hanno beneficiato del rialzo del rating. "Non ci sarà nessun istinto punitivo", ha aggiunto.
Sull'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita "ci sarà, io userei questo termine, una sterilizzazione selettiva". "Penso che non ci sono quelli più fortunati o quelli meno fortunati ma quelli meritevoli e quelli meno - ha puntualizzato - i lavori usuranti o i precoci devono avere un trattamento diverso".
Il ministro ha confermato che c'è la volontà del governo di integrare ulteriormente il già cospicuo aumento del fondo per la sanità". Le risorse andranno "alla riduzione delle liste di attesa e a dare un premio alle professioni sanitarie in difficoltà di reclutamento", ha spiegato.
Quanto alle spese per la difesa, "non abbiamo intenzione di finanziare la difesa togliendo risorse ad altre voci di spesa, tantomeno al sociale - ha sottolineato - Noi attiveremo la deroga a condizione che la procedura di infrazione sarà superata".
"Non si può chiedere all'Italia, che sta rispettando fin troppo rispetto ad altri le regole, di aumentare le tasse o tagliare la sanità per finanziare le spesa della difesa - ha scandito - le spese per la difesa le faremo con la deroga che ci consente l'Europa. Non chiedetemi perché l'Ue permette la deroga sulla difesa e non la sanità: così è".
Davanti alle commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato, il ministro dell'Economia ha tenuto a sottolineare che "la sostenibilità della finanza pubblica regola la condotta di questo esecutivo".
"Per la seconda metà dell’anno in corso, le previsioni più aggiornate indicano una lieve accelerazione della crescita congiunturale del Pil", ha detto Giorgetti in audizione. "Tuttavia - ha aggiunto - tenendo conto dell'andamento delle variabili esogene internazionali, condizionate dal nuovo contesto macroeconomico internazionale, la stima di crescita annuale è stata prudenzialmente rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla precedente stima di aprile, attestandosi ora allo 0,5 per cento (0,6 per cento nella media dei dati trimestrali). D’altra parte, l’esperienza ci ha mostrato che le stime iniziali sono spesso soggette a revisioni e che negli ultimi anni sono state sistematicamente riviste al rialzo".
La previsione di crescita tendenziale per il 2026, pari allo 0,7 per cento, ha spiegato, "si basa sul contributo della domanda interna, che beneficerà di una più elevata crescita dei consumi, anche sulla scorta del buon andamento dell’occupazione e delle retribuzioni reali. Un contributo positivo sarà inoltre fornito dagli investimenti, previsti leggermente al rialzo. Le esportazioni nette avranno ancora un impatto negativo, peggiore rispetto alle stime precedenti per effetto della prevista frenata della domanda mondiale e dell'apprezzamento dell'euro".
In mattinata, all’Assemblea Assonime, Giorgetti aveva spiegato che “l’intervento sull’Irpef rafforzerà ulteriormente la riduzione, già strutturale a partire da quest’anno, dell’onere fiscale sui redditi dal lavoro medio-bassi, con un effetto di stimolo della domanda interna”. Inoltre, “sul lato dell’offerta la manovra assicurerà la continuità della spesa per investimenti oltre la conclusione del Pnrr, a partire dal potenziamento degli strumenti per l’incremento della produttività”, ha aggiunto il ministro dell'Economia.
Leggi tutto: Manovra, rottamazione ma non per tutti e bonus su prima casa: le misure sul tavolo

(Adnkronos) - Dall'emozione all'azione. Uno studio condotto all'università di Parma, pubblicato su 'Pnas - Proceedings of the National Academy of Sciences' fa luce sui circuiti attraverso cui il cervello umano traduce e concretizza gli stati d'animo.
A firmare il lavoro sono i docenti dell'università di Parma Giuseppe Di Cesare (professore associato, Dipartimento degli Alimenti e del Farmaco) e Giacomo Rizzolatti (professore emerito, Dipartimento di Medicina e Chirurgia), scopritore dei 'neuroni specchio', in collaborazione con Karl Friston e Peter Zeidman dell'University College London, Yury Koush dello Skolkovo Institute of Science and Technology (Russia) e Alessandra Sciutti dell'Istituto italiano di tecnologia. La ricerca è stata finanziata da un grant di Fondazione Cariplo e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti.
Gli scienziati hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale (fMri) per indagare come lo stato affettivo di una persona possa modulare l'esecuzione delle sue azioni. In particolare, ai partecipanti è stato chiesto di svolgere due compiti: indurre e mantenere uno stato affettivo positivo e negativo (feeling task); comunicare quello specifico stato affettivo eseguendo un'azione (execution task).
Le analisi dei dati hanno evidenziato due risultati importanti, riferiscono gli autori. In primo luogo è emerso che, quando assumiamo uno stato affettivo, l'insula si attiva prima dell'esecuzione dell'azione. In secondo luogo, utilizzando la tecnica del Dynamic Causal Modeling è stato possibile determinare la direzione del flusso di informazioni tra l'insula e la corteccia premotoria durante i compiti di feeling ed execution.
In particolare durante la fase di feeling le informazioni affettive sono codificate nell'insula e modulano l'attività della corteccia premotoria. L'informazione proveniente dall'insula consentirebbe dunque alla corteccia premotoria di selezionare la forma cinematica dell'azione più coerente con lo specifico stato affettivo (modulazione bottom-up). Durante la fase di execution, invece, i comandi motori originano dalla corteccia premotoria e influenzano l'attività dell'insula. L'informazione inviata all'insula potrebbe quindi fornire un feedback sull'affettività dell'azione in corso (modulazione top-down). In questo modo l'atto motorio acquisisce il proprio 'colore' affettivo, integrando dimensioni affettive e motorie in un unico processo coerente.
Leggi tutto: Così il cervello traduce l'emozione in azione, lo studio

(Adnkronos) - Si era detto che il confronto era rinviato al termine della tornata elettorale delle regionali. Ma le reazioni a quanto sta accadendo in Europa forniscono un assaggio di quello che si prepara. Oggi giovedì 9 ottobre a Strasburgo si voteranno alcune mozioni di sfiducia a Ursula von der Leyen. Il centrosinistra si presenta in ordine sparso. Contrari i Socialisti e quindi il Pd. Mentre Avs voterà la mozione di sfiducia del gruppo Left e i 5 Stelle voteranno sia quella di Left che quella presentata dai Patrioti, ovvero Le Pen e Salvini. Una presa di posizione che fa scattare i riformisti dem della delegazione europea. E sposta, da Strasburgo a Roma, la faccenda. Quale alleanza se "Conte decide di parlare la stessa lingua di Vannacci?", chiede Pina Picierno.
La delegazione M5S in Ue rivendica "coerenza" nella scelta visto che sta all'opposizione di von der Leyen e spiega: "Pur non condividendo nulla dei contenuti della mozione di censura presentate dalle destre, noi la voteremo per mandare a casa von der Leyen e sosterremo invece con convinzione la nostra mozione di sfiducia su cui auspichiamo convergano tutti i partiti progressisti europei''. Per i riformisti dem urge un chiarimento. "Votano con chi, fino a ieri, avrebbe visto volentieri in catene la loro stessa collega di gruppo, Ilaria Salis. Chiedo ancora una volta a tutti i leader del campo largo: pensate veramente che sia possibile costruire un'alleanza solida, credibile e vincente in Italia se in Europa Conte decide di parlare la stessa lingua di Vannacci?", scrive Picierno sui social.
Segue Giorgio Gori: "Nella prospettiva di una coalizione che non sia solo una 'somma di sigle', di queste scelte avrebbe senso parlare, e chiarirsi una volta per tutte, visto che non si tratta di cosette proprio marginali". Un confronto sulla coalizione, ma anche sul baricentro del Pd. Dopo una lunga pax interna ai dem, lo 'zoccolo duro' dell'area riformista ha intenzione di cambiare spartito. Facendosi sentire di più. Dai temi di politica estera a quelli economici. Questioni che la locandina dell'iniziativa organizzata dai riformisti a Milano per il 24 ottobre in qualche modo racchiude: 'Crescere. Competitività, salari, welfare, sicurezza, Europa. Il contributo dei riformisti', il titolo dell'evento. Scritto in giallo sulla locandina blu. Come i colori dell'Ucraina.
Leggi tutto: Von der Leyen, centrosinistra diviso: in ordine sparso su mozioni di sfiducia
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