Intervento dei vigili del fuoco, indaga la polizia... 
"Aspetto il sì del padre di mia figlia per sposarmi. Abbiamo già la data, 13 maggio prossimo". Simona Tagli, ospite di Monica Setta a 'Storie al bivio' nella puntata del 27 novembre, anticipa che sposerà l'imprenditore Francesco Ambrosoli, papà della sua unica figlia, Georgia. "Stiamo insieme da 20 anni, ci siamo sfidati, separati e poi riuniti senza mai smettere di essere una famiglia", dice Simona Tagli. "Adesso però - aggiunge - è venuto il momento di regolarizzare. Se tutto andrà per il verso giusto mi sposo il 13 maggio in chiesa perché il mio precedente matrimonio è stato sciolto dalla Sacra Rota".

"Aspettiamo un maschio". Alex Belli e Delia Duran, ospiti di Monica Setta a 'Storie al bivio' svelano il sesso del bambino che stanno aspettando e che nascerà il 31marzo. Nella puntata che andrà in onda il 27 novembre su Rai 2, il modello-attore e l'attrice venezuelana svelano anche la rosa dei nomi che stanno vagliando per il nascituro. "Lo chiameremo Gabriel o Roberto, come il padre di Alex", spiega Duran. "Ci provavamo da 5 anni e stavamo per ricorrere alla fecondazione assistita quando abbiamo fatto un viaggio a Napoli", aggiunge Alex. "Delia si è seduta nella sedia della fertilità ai quartieri spagnoli e poco dopo era incinta", conclude.

Un agricoltore di 68 anni di Altamura, in provincia di Bari, ha perso la vita in un incidente in campagna, sulla strada vicinale Azzarelli, a circa cinque chilometri dalla città. La tragedia è avvenuta ieri, nel fondo agricolo di proprietà dove l'uomo stava effettuando alcune lavorazioni con una motozappa. Per cause da accertare, la macchina agricola si è ribaltata e lo ha travolto. L'uomo è morto sul colpo per i politraumi da schiacciamento. Sul posto sono intervenuti il 118, i carabinieri e gli ispettori del servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spesal) della Asl di Bari per gli accertamenti del caso.

E' boom di bambini ipertesi nel mondo. Secondo una nuova analisi pubblicata sulla rivista 'The Lancet Child & Adolescent Health', la percentuale di under 19 con pressione alta è quasi raddoppiata tra il 2000 e il 2020, arrivando a quota 114 milioni di giovanissimi che ne soffrono. Se nel 2000 i bambini e adolescenti ipertesi erano circa il 3,2%, entro il 2020 la prevalenza era aumentata a oltre il 6,2%. Lo studio suggerisce che l'obesità sia un fattore determinante in questo aumento dell'ipertensione infantile: quasi il 19% dei bambini e degli adolescenti oversize risultano affetti da ipertensione, rispetto a una quota pari a meno del 3% che si registra nella fascia considerata normopeso.
Lo studio
"L'aumento di quasi 2 volte dell'ipertensione infantile nell'arco di 20 anni dovrebbe far suonare un campanello d'allarme per gli operatori sanitari e chi si prende cura dei bambini", commenta l'autore dello studio, Igor Rudan, direttore del Centre for Global Health Research al The Usher Institute dell'University of Edinburgh (Regno Unito). "Ma la buona notizia è che possiamo adottare misure fin da ora, come perfezionare gli sforzi di screening e prevenzione, per contribuire a controllare l'ipertensione nei bambini e ridurre il rischio di ulteriori complicazioni di salute in futuro".
Gli autori hanno condotto una metanalisi di dati provenienti da 96 ampi studi che hanno coinvolto oltre 443mila bambini in 21 Paesi, e hanno scoperto che il modo in cui viene misurata la pressione sanguigna negli under 19 può influenzare le stime di prevalenza. Quando l'ipertensione viene confermata da un operatore sanitario in almeno 3 visite, la prevalenza è stimata in circa il 4,3%, ma quando i ricercatori hanno incluso anche valutazioni come il monitoraggio della pressione arteriosa ambulatoriale o domiciliare la prevalenza di ipertensione sostenuta è salita a circa il 6,7%.
La ricerca evidenzia anche situazioni come l'ipertensione mascherata - cioè quando la pressione alta non viene rilevata durante i controlli di routine - che colpiscono quasi il 9,2% dei bambini e adolescenti a livello globale, indicando una potenziale sottodiagnosi. Allo stesso tempo, la prevalenza della cosiddetta 'ipertensione da camice bianco' (una condizione in cui la pressione sanguigna di una persona è elevata solo quando si trova in un ambiente medico, ma è normale a casa) è stata stimata al 5,2%, il che suggerisce che una percentuale considerevole di bambini potrebbe essere classificata erroneamente.
In ogni caso, osserva l'autrice Peige Song, della Zhejiang University School of Medicine (Cina), "l'ipertensione infantile è più comune di quanto si pensasse in precedenza e affidarsi esclusivamente alle tradizionali misurazioni della pressione sanguigna in ambulatorio probabilmente sottostima la reale prevalenza o porta a una diagnosi errata". E' invece cruciale che la diagnosi arrivi e sia precoce, continua. Insieme a "un migliore accesso alle opzioni di prevenzione e trattamento, sono fattori più importanti che mai per identificare i bambini ipertesi o a rischio di ipertensione. Affrontarla ora è fondamentale per prevenire future complicazioni di salute durante il passaggio all'età adulta".
I rischi legati all'obesità
L'analisi mostra che i bambini e gli adolescenti con obesità hanno un rischio quasi 8 volte maggiore di sviluppare ipertensione, e questo - spiegano gli autori - accade perché l'obesità può causare altri problemi di salute, come la resistenza all'insulina e alterazioni dei vasi sanguigni, che rendono più difficile mantenere la pressione sanguigna entro un intervallo sano. Lo studio suggerisce infine che un ulteriore 8,2% di bambini e adolescenti presenta pre-ipertensione, cioè livelli di pressione arteriosa superiori alla norma, ma non ancora dentro i valori considerati da ipertensione.
Si tratta di una condizione particolarmente diffusa durante l'adolescenza, con tassi che raggiungono circa l'11,8% tra i teenager, rispetto a circa il 7% nei bambini più piccoli. I livelli di pressione arteriosa tendono ad aumentare bruscamente durante la prima adolescenza, raggiungendo il picco intorno ai 14 anni, soprattutto tra i ragazzi. Questo andamento sottolinea l'importanza di uno screening regolare durante gli anni critici, sottolineano gli esperti, dal momento che chi ha pre-ipertensione ha maggiori probabilità di sviluppare ipertensione conclamata.
Gli autori riconoscono alcuni limiti dello studio, tra cui la variabilità dei dati legata a differenze nei metodi di misurazione o il fatto che molte delle ricerche analizzate provenivano da Paesi a basso e medio reddito, il che potrebbe influenzare l'applicabilità delle stime complessive a livello globale. "Criteri diagnostici armonizzati, monitoraggio esteso fuori sede e sorveglianza contestuale sono i prossimi passi essenziali - scrive in un commento correlato l'autore principale Rahul Chanchlani della McMaster University (Canada), non coinvolto nello studio - Anche la formazione degli operatori sanitari, delle famiglie e dei responsabili politici è fondamentale.
L'integrazione dell'ipertensione infantile in strategie più ampie di prevenzione delle malattie non trasmissibili è una priorità, riconoscendo che il rischio cardiovascolare non inizia nella mezza età, ma nell'infanzia. Il compito che ci attende è semplice: garantire che nessun caso di pressione alta nei piccoli passi inosservato, non riconosciuto o non trattato".

"Pippo Baudo mi aveva chiamato per il Sanremo 1996 insieme a Valeria Mazza. Sembrava fatta poi fu scelta Sabrina Ferilli". Lo racconta Samantha de Grenet intervistata da Monica setta per 'Storie al bivio', nella puntata in onda sabato 15 su Rai 2. A Monica Setta de Grenet ha anche rivelato di aver perso un bimbo dal primo matrimonio durato pochissimo. "Io e il mio primo marito pensavamo di essere innamorati invece eravamo solo uniti dal dolore del figlio perso", dice la conduttrice. Che oggi ha ritrovato il sorriso con il marito Luca Barbato (sposato per la seconda volta nel settembre scorso) padre del suo unico amatissimo figlio Brando.

Ammontano a 9,3 miliardi di euro gli ordini acquisiti da Webuild da inizio anno, portando il totale di acquisizione ordini del triennio 2023-2025 a circa 45 miliardi. E' quanto si legge nei risultati diffusi dal gruppo.
Il dato supera di quasi 10 miliardi il target previsto dal piano industriale 'Roadmap al 2025 – The Future is Now' per il triennio, confermando la capacità del gruppo di intercettare opportunità strategiche nei mercati chiave, interessati da forti investimenti nei settori in cui Webuild vanta una solida expertise. "Gli investimenti in infrastrutture stanno infatti vivendo una fase di crescita sostenuta, trainata dalla crescente domanda di mobilità sostenibile, energia, acqua e servizi essenziali per le comunità". si legge in una nota.
Tra i numeri diffusi da Webuild nella nota, si evidenziano le oltre 11.000 assunzioni nei primi nove mesi dell’anno, delle quali 2.400 in Italia per un totale di circa 95.000 occupati totali per il gruppo.
In questo contesto, si legge nella nota, "Webuild ha costruito un portafoglio ordini tra i più alti del settore, che garantisce ampia visibilità sui ricavi futuri (circa 4 anni), rappresentando una base solida per il prossimo piano industriale". Inoltre, il gruppo riporta una pipeline commerciale di breve termine di circa 77 miliardi concentrata, in linea con la strategia di de-risking, in aree geografiche sviluppate in cui Webuild vanta una presenza consolidata, tra cui Europa, Australia, Nord America e Medio Oriente. L’attività commerciale ha registrato un’accelerazione nel terzo trimestre, con un incremento significativo delle gare presentate in attesa di aggiudicazione, salite a 18,5 miliardi rispetto agli 11 miliardi di euro di luglio 2025. A queste si aggiungono oltre 14 miliardi di gare in fase di preparazione, i cui esiti sono attesi prevalentemente nel 2026.
"Il piano industriale 2023-2025 si avvia alla conclusione con risultati operativi e ordini acquisiti ben oltre i target". E' quanto si legge in una nota diffusa da Webuild sui risultati esaminati dal Cda. L'upgrade del rating a bb+ indica la "solidità del profilo di business, rafforzamento della struttura finanziaria e ampia visibilità sui ricavi futuri riconosciuti dalle società di rating", si aggiunge. Sul fronte delle opere, tra le altre si segnale l'inaugurazione del Grand ethiopian renaissance dam, il più grande progetto idroelettrico mai costruito in Africa; in Argentina è stato consegnato il lotto 2 del sistema Riachuelo, l’impianto di trattamento acque reflue più grande dell’America Latina, destinato a migliorare significativamente la qualità della vita dei residenti nell’area metropolitana di Buenos Aires.
In Italia è stata attivata la tratta ferroviaria tra Bicocca e Catenanuova, prima linea ad alta capacità in Sicilia "che rappresenta l’avvio concreto di un sistema di collegamenti più efficienti tra l’isola e il resto d’Europa". Tra le milestone più significative registrate per i progetti in corso si segnalano il completamento della Galleria Casalnuovo sulla tratta Napoli–Cancello della linea Alta Velocità Napoli-Bari, prima in Italia scavata in ambiente iperbarico, e il completamento del primo tunnel tra Italia e Austria nella galleria di base del Brennero. Negli ultimi mesi sono stati inoltre posizionati tre ulteriori cassoni per la Nuova Diga Foranea di Genova, incluso il primo di quelli di dimensioni più grandi.

Andrea Delogu è tornata in sala prove a Ballando con le stelle. La concorrente, assente nelle scorse due puntate a causa di un grave lutto familiare, tornerà in pista domani, sabato 15 novembre, insieme al maestro e partner di ballo Nikita Perotti.
Andrea ha perso il fratello Evan in un tragico incidente lo scorso 29 ottobre. Dopo giorni di assenza e silenzio, la giornalista è tornata in televisione con la conduzione de 'La Porta Magica'[1] ringraziando tutti coloro che le sono stati vicini e la Rai per averle permesso di fermarsi e vivere il lutto lontano dai riflettori.
Il ballerino Nikita ha condiviso un video sui social che mostra la concorrente sorridere con dolcezza verso la telecamera prima di avvicinarsi a lui e abbracciarlo. La coppia formata affronterà domani uno spareggio speciale che coinvolgerà anche Filippo Magnini e Marcella Bella.

Dopo il massiccio attacco della Russia alla capitale ucraina Kiev della notte scorsa, "i nostri servizi d'emergenza sono al lavoro sui luoghi degli attacchi russi. Un attacco malvagio". Così su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che accusa la Russia di aver lanciato "circa 430 droni e 18 missili <?EM-dummyText [...]??> ".
"Sappiamo di decine di feriti, anche bambini e una donna incinta. Purtroppo quattro persone sono state uccise", aggiunge, aggiornando ancora il bilancio di quello che definisce un "attacco deliberatamente calcolato" con l'obiettivo di "causare il maggior danno possibile per le persone e le infrastrutture civili".
"Solo a Kiev decine di edifici residenziali risultano danneggiati" e "l'ambasciata dell'Azerbaigian è stata colpita dai pezzi di un missile Iskander", continua Zelensky.
L'obiettivo principale dell'attacco "era la capitale Kiev e attacchi hanno colpito anche le regioni di Kiev, Kharkiv e Odessa", aggiunge il leader ucraino, riferendo di prime notizie secondo cui "i russi hanno usato un missile Zircon stamani contro la regione di Sumy".
"E' in corso - aggiunge Zelensky - un grande lavoro con i partner per rafforzare la nostra difesa aerea, ma non è abbastanza. Abbiamo bisogno di rinforzi con sistemi aggiuntivi e missili intercettori. Europa e Stati Uniti possono aiutare. Contiamo su decisioni reali".
"L'Ucraina risponde a questi attacchi con forza a lungo raggio e il mondo deve fermare questi attacchi alla vita con le sanzioni", insiste. "La Russia è ancora in grado di vendere petrolio - incalza - Tutto questo deve finire".
"La Russia ha attaccato la popolazione dell'Ucraina con una raffica senza precedenti di missili e droni, colpendo deliberatamente normali case, ospedali, strutture del settore energetico e infrastrutture civili" e "il mondo deve agire", quanto scrive intanto su X la premier ucraina, Yulia Svyrydenko, che insiste perché "l'Ucraina ha bisogno di difese aeree e passi decisivi per aumentare la pressione sull'aggressore" e " deve procedere senza rinvii la tanto attesa decisione sugli asset russi congelati". "E' una necessità strategica" e una "verità urgente", sottolinea, denunciando come nelle ultime ore siano state prese di mira le regioni di Kiev, Sumy, Kharkiv, Odessa, Kirovohrad e altre aree del Paese. "Nella capitale sono stati colpiti circa 30 edifici residenziali", precisa.
La premier conferma l'ultimo bilancio che parla di almeno quattro morti e 26 feriti e scrive di "famiglie andate a dormire" che hanno dovuto fare i conti con "il terrore dai cieli". "La giustizia arriverà. Per ogni vita spezzata, per ogni casa distrutta - conclude - Il mondo deve agire".

Dopo il massiccio attacco della Russia alla capitale ucraina Kiev della notte scorsa, "i nostri servizi d'emergenza sono al lavoro sui luoghi degli attacchi russi. Un attacco malvagio". Così su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che accusa la Russia di aver lanciato "circa 430 droni e 18 missili <?EM-dummyText [...]??> ".
"Sappiamo di decine di feriti, anche bambini e una donna incinta. Purtroppo quattro persone sono state uccise", aggiunge, aggiornando ancora il bilancio di quello che definisce un "attacco deliberatamente calcolato" con l'obiettivo di "causare il maggior danno possibile per le persone e le infrastrutture civili".
"Solo a Kiev decine di edifici residenziali risultano danneggiati" e "l'ambasciata dell'Azerbaigian è stata colpita dai pezzi di un missile Iskander", continua Zelensky.
L'obiettivo principale dell'attacco "era la capitale Kiev e attacchi hanno colpito anche le regioni di Kiev, Kharkiv e Odessa", aggiunge il leader ucraino, riferendo di prime notizie secondo cui "i russi hanno usato un missile Zircon stamani contro la regione di Sumy".
"E' in corso - aggiunge Zelensky - un grande lavoro con i partner per rafforzare la nostra difesa aerea, ma non è abbastanza. Abbiamo bisogno di rinforzi con sistemi aggiuntivi e missili intercettori. Europa e Stati Uniti possono aiutare. Contiamo su decisioni reali".
"L'Ucraina risponde a questi attacchi con forza a lungo raggio e il mondo deve fermare questi attacchi alla vita con le sanzioni", insiste. "La Russia è ancora in grado di vendere petrolio - incalza - Tutto questo deve finire".
"La Russia ha attaccato la popolazione dell'Ucraina con una raffica senza precedenti di missili e droni, colpendo deliberatamente normali case, ospedali, strutture del settore energetico e infrastrutture civili" e "il mondo deve agire", quanto scrive intanto su X la premier ucraina, Yulia Svyrydenko, che insiste perché "l'Ucraina ha bisogno di difese aeree e passi decisivi per aumentare la pressione sull'aggressore" e " deve procedere senza rinvii la tanto attesa decisione sugli asset russi congelati". "E' una necessità strategica" e una "verità urgente", sottolinea, denunciando come nelle ultime ore siano state prese di mira le regioni di Kiev, Sumy, Kharkiv, Odessa, Kirovohrad e altre aree del Paese. "Nella capitale sono stati colpiti circa 30 edifici residenziali", precisa.
La premier conferma l'ultimo bilancio che parla di almeno quattro morti e 26 feriti e scrive di "famiglie andate a dormire" che hanno dovuto fare i conti con "il terrore dai cieli". "La giustizia arriverà. Per ogni vita spezzata, per ogni casa distrutta - conclude - Il mondo deve agire".

Dalle monete ai lingotti, spunta la tassazione agevolata sull'oro da investimento tra gli emendamenti alla manovra 2026 che verranno depositati entro le 10 in commissione Bilancio al Senato. Tra i temi delle proposte di modifica anche il fisco, gli affitti brevi, la sanità e i pacchi postali: la carica degli emendamenti alla manovra si appresta a riservare, anche quest'anno, una miscellanea di proposte. Tutte ipotesi, fino alla presentazione ufficiale, in fase di definizione finale dai partiti.
La selezione degli emendamenti giudicati 'prioritari' arriverà martedì con i 'segnalati', un'ulteriore scrematura la farà la scure delle ammissibilità. L'esame entrerebbe nel vivo dai primi di dicembre con l'obiettivo dell'approdo del ddl in Aula a Palazzo Madama lunedì 15 dello stesso mese.
Tra le proposte in arrivo quella per un’aliquota agevolata del 12,5% dall'attuale 26% per chi decide entro il 30 giugno 2026 di rivalutare l’oro da investimento. Nelle stime se aderisse il 10% della platea potenziale individuata, la misura garantirebbe un gettito alle casse dello Stato fino a 2 miliardi di euro. Altre proposte punterebbero a estendere la 'Rottamazione 5' agli accertamenti in corso (sostenuta dalla Lega), per limitare la 'stretta' sulle compensazioni e intervenire sulle pensioni. Sul fronte delle imprese si va verso la presentazione di migliorie al nuovo Transizione 5.0 per snellire la burocrazia che ha limitato le adesioni della vecchia edizione del piano. Attese anche proposte per una 'mini-tassa' sui piccoli pacchi extra-Ue (ipotesi 150 euro o meno) per contrastare l’invasione dell'ultra fast fashion cinese.
In particolare poi Forza Italia chiederà la soppressione del rialzo al 26% della tassa sugli affitti brevi, dell'aumento al 24% della tassa sui dividendi per le società con partecipazioni inferiori al 10% e la cancellazione della stretta alle compensazioni dei crediti. Dai senatori azzurri proposte anche sulla previdenza dedicata, la perequazione previdenziale; gli straordinari e le assunzioni nelle forze di polizia, editoria, sanità ed enti locali.
Le proposte di modifica dell'opposizione interesseranno la sanità, famiglie, industria e salari, ritornando alla carica con il tema del salario minimo.
Le modifiche andranno effettuate a saldi invariati, ovvero senza toccare la manovra da 18,7 miliardi di euro. Ergo, andranno finanziate o con la dote da 100 milioni per le modifiche parlamentari (da dividere tra maggioranza e opposizione), o con riduzioni di spesa corrispondenti o con una sorta di flessibilità, inaugurata lo scorso anno, attingendo dai sussidi dannosi, per esempio, o dal contrasto all'evasione fiscale. Sui tempi, l’obiettivo della maggioranza è di riuscire ad avviare il voto in commissione al Senato dal 3 dicembre per l'approdo in Aula a Palazzo Madama il 15 e chiudere con l’approvazione definitiva alla Camera prima di Natale. A quanto si apprende, per accelerare i tempi prenderebbe già piede l'ipotesi del maxi-emendamento con le modifiche condivise sul quale porre la fiducia.

Temperature in picchiata e piogge su mezza Italia. Dopo giorni di sole e un clima gradevole, ecco arrivare il maltempo con una perturbazione atlantica che porterà dal weekend una svolta di stampo invernale sul Paese. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, venerdì 14 novembre, e per i giorni a venire.
Peggiora il meteo, cosa dice l'esperto
Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it[1], conferma il peggioramento delle condizioni meteo dopo un lungo periodo fin troppo mite e soleggiato per la stagione. Saranno due gli impulsi perturbati che interesseranno l’Italia: il primo ci interesserà nel corso di sabato 15 novembre con piogge in particolare su Liguria, Piemonte e Lombardia; precipitazioni in estensione poi anche al Triveneto e all'alta Toscana tra il pomeriggio e la serata.
Più soleggiato invece sul resto del Centro, al Sud e sulle due Isole Maggiori con temperature qui addirittura in leggero aumento a causa del rinforzo dei venti dai quadranti meridionali. A Palermo e Cagliari si potranno toccare i 24-25°C durante le ore centrali della giornata.
Nel corso di domenica 16 novembre è previsto il passaggio del secondo e ben più corposo impulso instabile. Una perturbazione atlantica sfonderà sull’Italia, provocando un cambio ancor più netto delle condizioni atmosferiche.
Il maltempo colpirà ancora una volta soprattutto le regioni del Nord e la Toscana con piogge battenti che renderanno l'atmosfera tipicamente autunnale. Attenzione perché su Friuli Venezia Giulia, Liguria e Versilia non escludiamo la possibilità di veri e propri nubifragi a causa della tanta energia potenziale ancora in gioco.
Dalla prossima settimana è attesa una decisa svolta a livello europeo. Tra martedì 18 e mercoledì 19 novembre si avvertiranno i primi segnali di cambiamento, con il passaggio di un vortice sul Mediterraneo che porterà piogge anche intense su gran parte del Centro-Sud.
Da giovedì 20 novembre prenderà poi il via il vero cambio di passo a livello emisferico: una prima, marcata irruzione di aria polare darà il via a un clima decisamente più freddo.
Si tratterà a tutti gli effetti di una configurazione di stampo invernale, con aria fredda di origine polare in discesa dal Nord Europa fino al Mediterraneo. In questo scenario è plausibile attendersi un netto calo delle temperature, con valori sotto la media, soprattutto al Nord e al Centro. Le correnti fredde in ingresso dalla Porta del Rodano potranno inoltre favorire la formazione di un nuovo vortice sui nostri mari, capace di portare precipitazioni intense e nevicate fino a quote basse.
Le previsioni nel dettaglio
Venerdì 14. Al Nord: molte nubi, pioviggine al Nordovest e poi piogge in serata. Al Centro: sereno, isolate nebbie o foschie nei fondovalle. Al Sud: soleggiato e mite.
Sabato 15. Al Nord: piogge sparse al Nord-Ovest, nubi altrove. Al Centro: piogge sull’alta Toscana; stabile altrove. Al Sud: soleggiato e mite.
Domenica 16. Al Nord: piogge diffuse, neve a 1800 metri. Al Centro: piogge sull’alta Toscana. Al Sud: soleggiato e mite.
Tendenza: Lunedì peggiora al Centro Sud. Da Giovedì 20 irruzione di aria fredda dal Nord Europa..

Sale la tensione tra Cina e Giappone. Pechino ha convocato l'ambasciatore giapponese per le dichiarazioni su Taiwan della premier Sanae Takaichi, che hanno fatto infuriare il gigante asiatico. Parole considerate "provocatorie" ed "estremamente pericolose" dal ministero degli Esteri Dragone, che vede Taiwan - isola di fatto indipendente e che rivendica la sua democrazia - come una "provincia ribelle" da "riunificare". Da Tokyo ripetono che la posizione del Giappone non è cambiata e insistono sull'importanza di "pace e stabilità" nello Stretto di Taiwan.
Per la Repubblica Popolare, Taiwan - con i suoi 23 milioni di abitanti - è parte della Cina e la questione, considerata un "affare interno", è una "linea rossa".
Cosa ha detto Tokyo, la reazione di Pechino
Nei giorni scorsi Takaichi, prima premier donna del Paese del Sol Levante, conservatrice, considerata un falco, ha affermato che un attacco militare a Taiwan da parte della Cina potrebbe rappresentare una "situazione di minaccia alla sopravvivenza" per il Giappone e, ha riferito l'agenzia Kyodo, potrebbe portare Tokyo a ricorrere al suo diritto all'autodifesa.
Da allora è stato un crescendo di tensioni. Ieri, riferisce stamani l'agenzia ufficiale cinese Xinhua, il vice ministro degli Esteri cinese, Sun Weidong, ha convocato l'ambasciatore giapponese Kenji Kanasugi per una protesta formale sulle dichiarazioni "sbagliate riguardo la Cina" di Takaichi, sotto accusa a Pechino per quelle parole "contrarie al principio di un'unica Cina", caro al gigante asiatico. La Repubblica Popolare chiede Takaichi ritiri le sue dichiarazioni.
Da Tokyo, riporta la Kyodo, il portavoce del governo, Minoru Kihara, ha insistito sul fatto che il Giappone auspica una "soluzione pacifica" per le questioni relative a Taiwan.
Via libera Usa alla vendita di armi a Taiwan
Arriva intanto il via libera degli Stati Uniti alla possibile vendita di armi a Taiwan. E' la prima volta che arriva notizia di un'autorizzazione dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Il Dipartimento di Stato ha approvato una possibile vendita a Taiwan di ricambi per velivoli militari per un valore complessivo stimato in 330 milioni di dollari, rende noto la Defense Security Cooperation Agency, precisando che Taiwan "aveva chiesto l'acquisto di componenti non standard, pezzi di ricambio" e altri accessori e servizi per F-16, C-130 e il caccia taiwanese Indigenous Defense Fighter.
Apprezzamento arriva dal ministero degli Esteri di Taiwan, riporta l'agenzia Cna, per "il continuo impegno degli Stati Uniti a contribuire affinché Taiwan abbia capacità di autodifesa adeguate".
Con una manciata di alleati nel mondo, Taipei ha storicamente negli Usa il suo principale sostenitore, pur in assenza di relazioni diplomatiche formali.
(Adnkronos) - Per Fabrizio Moro fare dischi è da sempre una prova di resistenza fisica. Un atto d’amore e di dolore insieme. "E' un martirio” ammette lui senza troppi giri di parole all’AdnKronos. E nel suo nuovo album ‘Non ho paura di niente’ (Bmg), lo si sente tutto: il cuore, il fegato, e quel disagio di chi, come lui, vuole spingersi oltre la superficie. Il disco del cantautore romano, 50 anni, arriva a due anni e mezzo dal suo ultimo lavoro ed esce oggi solo in formato fisico (Cd, vinile, vinile deluxe green petrol numerato). Un gesto controcorrente, in un tempo in cui tutto corre veloce. Nove brani intensi, prodotti da Katoo, introspettivi e attuali.
"La musica non mi dava più emozioni” hai detto, parlando di un disco "sofferto". Cosa intendevi dire?
"Io credo che ogni disco che ho scritto e prodotto sia stato sofferto, ma sofferto veramente, non lo metto neanche tra virgolette. Perché andare a carpire le cose migliori dal punto di vista musicale che fluttuano dentro di te non è semplice. È sempre stata una grande prova fare un album per me. Non ho mai seguito esigenze di mercato, lo dimostrano anche i tempi che passano tra un disco e l’altro. Ogni volta comincio a scavare dentro, dormo male finché non trovo le rime giuste, l’argomento, il titolo, e produco il pezzo. È un martirio, e ogni volta è stato così. Col tempo tutto si appesantisce: quando fai i primi dischi sei più istintivo, con l’età diventi più riflessivo, e fare qualcosa che aggrada la tua anima diventa più complicato".
L'album nasce in un periodo particolare. Quanto ha inciso il contesto degli ultimi anni?
"La fase di scrittura di questo album va dal post-Covid fino all’anno scorso, e non è stato un periodo felice. Ho vissuto il cambiamento epocale del sistema musicale con molta sofferenza. La mia generazione, quella dei cantautori di mezzo - né vecchi né troppo giovani - è quella che ha sofferto di più. Siamo nati con un sistema e ci siamo dovuti adattare a un altro. Oggi il sistema musicale vomita canzoni ogni giorno: quando è uscito il singolo 'Non ho paura di niente', nello stesso giorno sono state pubblicate cinquanta canzoni. Quando ho iniziato, i filtri erano più selettivi: dal direttore artistico al direttore radiofonico, tutto aveva confini precisi".
Hai deciso di pubblicare solo in formato fisico. Una scelta controcorrente.
"Ci sono altri artisti che l’hanno fatto prima, come Niccolò Fabi o Francesco Guccini. Io credo che bisogna dare un po’ di peso specifico a tutto questo mal di fegato che provi quando scrivi un album. Scrivere e produrre un disco comporta lavoro, sofferenza, concentrazione, aspettative. Quando arriva il pacchetto finito lo prendi e lo regali, perché con gli abbonamenti alle piattaforme di fatto lo regaliamo. Non è una cosa bella, secondo me: va dato un valore al lavoro che c’è dietro a un album, mio e di chi lavora nella produzione".
Credi che si la formula migliore per invertire la tendenza?
"Credo che sia giusto così. Dovrebbero iniziare a farlo i grandi, forse cambierebbe qualcosa. Magari i ragazzi tornerebbero a comprare il giradischi e a dare un valore diverso alla musica, perché il valore che si dà oggi non è quello degli anni ’80 o ’90".
Una volta si comprava un disco anche a scatola chiusa.
"Il sabato era per me il giorno della musica, ascoltavo dischi, suonavo la chitarra. Si creava un'atmosfera attorno a un album che era magica. Avevo 13 anni, andavo nel negozio di dischi e il commesso mi diceva 'prova questo, viene dall'America. Loro si chiamano Guns N' Roses'. E' vero, c'era la pirateria ma la musica aveva un valore fondamentale. Io attraverso la musica ho imparato più cose che a scuola: studiavo i cantautori, i testi, e lì dentro c’era la vita. Era un valore rivoluzionario, politico e sociale".
E tu pensi se abbia ancora senso oggi mandare un messaggio sociale tramite le canzoni, anche ai giovani che spesso ascoltano generi che vanno da tutt'altra parte?
"Sì, ma il problema sono i filtri. Non è colpa dei giovani, è colpa dei media. I giovani si ritrovano immersi in uno scenario arrivato a un punto di non ritorno. I filtri dovrebbero dare più spazio a certi passaggi musicali e meno ad altri".
In 'Sabato' racconti il dialogo tra il Moro ventenne e quello di oggi, anche attraverso tuo figlio. Com'è questo dialogo tra generazioni?
"Sono un padre molto giovane e sto a contatto ogni giorno con i miei ragazzi. Capisco le paure che aveva mio padre nei miei confronti, anche se la mia adolescenza era diversa da quella di mio figlio. Ora lui inizia ad assaporare la libertà, ha 17 anni e crede di essere un uomo indipendente. Parla poco, come la maggior parte degli adolescenti, ma attraverso gesti e sguardi capisco cosa vuole comunicare. Mettere in pratica il mestiere di padre è complicato, forse è l'unica cosa che oggi mi spaventa un po'".
Hai paura per lui?
"Sì, ho paura della curiosità che si può avere nei confronti di un certo tipo di sballo e di vita. Spero che mio figlio non abbia preso da me, io ero molto curioso, magari non mi avventuravo e non mi azzardavo in determinate circostanze, però ero molto curioso, ero uno a cui piaceva divertirsi. Oggi, invece, sono molto più attento da padre, anche perché la questione della droga è cambiata. Alcuni ne parlano come se fosse una cosa figa, bella, ma la droga in realtà è una merda. Chi l’ha vissuta davvero può solo dirtelo così. È l’esperienza più brutta che un essere umano possa fare, se ne esce vivo e non troppo ammaccato. Spingere i ragazzi a quelle scelte perché “fa figo” è da pezzi di me… secondo me".
Sanremo è stato un punto di svolta per la tua carriera. Che ruolo ha oggi?
"Nonostante siano cambiati i colori e le luci, oggi c’è più spettacolo e meno tradizione, resta un palco importantissimo, soprattutto per i giovani musicisti e cantautori. È ancora il palco più importante d’Italia".
Il tour ‘Non ho paura di niente Live 2026’ partirà con un’anteprima al Palazzo dello Sport di Roma, hai già pensato a come intrecciare i nuovi brani con i tuoi classici a come sarà?
"Quando scrivo un disco penso sempre al live. Durante la produzione mi riunisco con i musicisti, che sono gli stessi da vent’anni, e immaginiamo le facce sotto al palco. Un riff nasce anche da lì: da come vogliamo aprire o chiudere il concerto. Ogni album l’ho registrato pensando alla risposta del pubblico, non all’ascolto casalingo".
Oltre venticinque anni di carriera: sarà una festa?
"Ogni concerto per me è speciale, non lo dico per circostanza. Oggi qualsiasi disco si fa esclusivamente per suonare dal vivo. È rimasta quella la parte più bella di questo mestiere". (di Federica Mochi)

Bad Bunny è stato il protagonista assoluto della 26ª edizione dei Latin Grammy Awards tenutisi stanotte a Las Vegas, conquistando il premio più prestigioso, quello per l’album dell’anno per 'Debí Tirar Más Fotos'. Per il rapper e cantante portoricano si tratta della prima vittoria in una categoria generale, un riconoscimento che suggella il successo planetario del suo ultimo lavoro.
Candidato in 12 categorie, Bad Bunny ha portato a casa alcuni dei premi più importanti. Oltre all’album dell’anno, 'Debí Tirar Más Fotos' ha vinto come miglior album di musica urban. Il brano 'DtMF' ha ottenuto i riconoscimenti per la migliore performance urban/urban fusion e per la migliore canzone urban, mentre 'Voy A Llevarte Pa PR' si è imposto come miglior performance reggaeton. Sul palco della MGM Grand Garden Arena di Las Vegas, l’artista ha ricordato l’orgoglio di rappresentare la sua terra: “Ci sono molti modi per essere orgogliosi e difendere la nostra patria, ma noi scegliamo la musica”, ha dichiarato, ringraziando i collaboratori del disco, tra cui Chuwi, con cui ha eseguito 'Weltita' durante la serata.
La vittoria di Bad Bunny è arrivata al termine di una cerimonia che ha visto trionfare anche altri grandi nomi. Karol G ha vinto il premio per la canzone dell’anno con 'Si Antes Te Hubiera Conocido', mentre Alejandro Sanz si è aggiudicato il riconoscimento per il disco dell’anno con 'Palmeras En El Jardín'. Bad Bunny ha rischiato di restare fuori dalle categorie principali, ma la conquista dell’ultimo premio della serata, quello per l'album dell'anno, ha sancito il suo trionfo.
Tra gli altri protagonisti della serata, Ca7riel & Paco Amoroso hanno dominato nelle categorie pop e alternative: miglior canzone pop con 'El Día Del Amigo', miglior album di musica alternativa con 'Papota', miglior canzone alternativa con '#Tetas', miglior video musicale breve sempre con '#Tetas' e miglior video musicale lungo con 'Papota'. A completare il quadro dei vincitori, Paloma Morphy è stata premiata come migliore artista emergente, confermando la vitalità e la varietà della scena musicale latinoamericana.

Oggi è il giorno di Salvatore Cuffaro. L'ex Presidente della Regione siciliana sarà interrogato questa mattina, dalle 9.30, dalla gip del Tribunale di Palermo che dovrà decidere se accogliere la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura di Palermo.
Sono 18 gli indagati, tra cui il leader di Noi Moderati Saverio Romano, che è stato interrogato ieri sera dalla Gip, respingendo tutte le accuse nei suoi confronti. Parlando della presunta segnalazione di una persona per un subappalto all'Asp Siracusa, Romano ha detto ai giornalisti: "Le contestazioni sono quelle nei capi di imputazione". Sull'appalto di Siracusa ha spiegato: "Non è accaduto, non c'è stata nessuna possibilità che potesse accadere, perché ab origine non c'era nessun patto tra me e questi signori, ovviamente. E, quindi, non ci poteva essere, posto che non c'era il patto, nemmeno una ricaduta sul patto". Secondo Romano, "il fatto al quale io devo necessariamente attenermi è che non c'è una sola intercettazione che mi possa riguardare. E anche nelle chat c'e' mai un riferimento a patti criminosi".
Agli atti della inchiesta c'è da qualche giorno anche una relazione di servizio dei carabinieri del Ros. Si tratta di uno 'sfogo' raccolto dai militari dall'ex Presidente della Regione all'indomani delle perquisizioni. Cuffaro ha detto ai militari che il direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone, sarebbe “uomo di Forza Italia” e che la accelerazione nella gara sarebbe stata frutto “dell’intervento di Romano Francesco Saverio”, come si legge nelle carte. Cuffaro si sarebbe limitato ad aiutare Mauro Marchese, rappresentante legale della Dussmann che vinse l’appalto, ma perché “in passato aveva avuto delle divergenze con l’ex direttore generale dell’Asp, Ficarra; Marchese lamentava il fatto che Ficarra non li facesse lavorare”, come scrivono i carabinieri. Oggi Cuffaro risponderà alle domande della gip di Palermo.

Le spese condominiali sono uno degli argomenti che più spesso generano dubbi e controversie tra vicini: cosa rientra nelle spese comuni? Chi deve pagare quando c'è un inquilino? Come si ripartiscono i costi per l’ascensore, i balconi o i lavori di ristrutturazione? Ecco da parte di Immobiliare.it regole, eccezioni, casi pratici e strade per tutelarsi.
Spese condominiali ordinarie e straordinarie
Per spese condominiali si intendono i costi sostenuti per la gestione, la manutenzione e l’amministrazione delle parti comuni dell’edificio: pulizia e gestione, illuminazione scale, ascensore, riscaldamento centralizzato, assicurazione del fabbricato, portierato, ecc. Spesso si usano termini equivalenti come “contributi condominiali” o “quote condominiali”: in sostanza sono somme che ogni condomino è tenuto a versare in proporzione alla propria quota millesimale o secondo i criteri stabiliti dall’assemblea.
Le spese condominiali si dividono in: spese ordinarie riguardano la gestione quotidiana e il mantenimento delle parti comuni: pulizia, luci, scarico fognario, compenso amministratore, spese postali, da ripartire in base alla tabella generale; spese straordinarie: per interventi imprevisti o di ampio rilievo: rifacimento facciata, sostituzione impianti, adeguamenti normativi, opere strutturali. Di norma ripartite in millesimi generali, salvo approvazione in assemblea di criteri diversi (es. tabelle millesimali ascendenti, unità fisse, ecc.), purché motivati e votati dalla maggioranza richiesta (Art. 1136 C.C.). Una corretta distinzione è importante anche ai fini fiscali: alcune spese straordinarie possono accedere a detrazioni fiscali (esempio bonus facciate, ecobonus), anche se per beneficiarne è necessario che le spese vengano regolarmente deliberate.
Come vengono suddivise le spese e quali sono
Le tabelle millesimali sono lo strumento fondamentale per la suddivisione delle spese tra i condomini: ogni unità immobiliare ha un 'peso espresso in millesimi, calcolato in base a parametri come la superficie, vani, destinazione d’uso, esposizione, piano. Predisposte da un professionista (es. geometra, architetto, ingegnere), le tabelle permettono di ripartire equamente le spese, in base alla quota di proprietà comune. L’assemblea condominiale le approva e le allega al regolamento o al relativo verbale. Devono riflettere l’effettiva realtà fisica e funzionale dell’edificio, poiché in caso di errore, possono essere impugnate in sede giudiziaria.
In linea generale, le spese vengono suddivise per quota millesimale: se un condomino detiene 100 millesimi su 1.000, paga il 10% delle spese comuni. Le spese ordinarie di pulizia, illuminazione, manutenzione corrente, amministrazione, vengono divise in base alla tabella millesimale generale. Le spese straordinarie, come il rifacimento del tetto, l’adeguamento degli impianti o lavori strutturali, possono richiedere ulteriori criteri o altri parametri specifici.
Alcune spese sono soggette a suddivisioni in base all’uso (esempio acqua calda) o a piani fissi (esempio pulizia scale), anche se tali eccezioni devono essere previste in regolamento o deliberate in assemblea.
Anche se la regola è la ripartizione in base ai millesimi, esistono delle eccezioni: uso effettivo esempio acqua calda, riscaldamento, suddivisi in base all’uso reale; pavimento o scale diverse alcuni condomini possono essere obbligati solo per una parte delle spese, se concorrono solo in determinati servizi; diverse destinazioni d’uso se una unità è adibita a uso commerciale e assume maggior usura o più utilizzo, si può chiedere una ripartizione maggioritaria; accordi tra condomini o regolamenti interni se deliberati validamente, anche con criteri divergenti, purché non contrari alla legge o all’ordine pubblico. Le eccezioni vanno sempre approvate in assemblea e devono risultare esplicite e motivate.
Le quote condominiali possono comunque subire modifiche, soprattutto quando intervengono variazioni strutturali che alterano i rapporti di proprietà tra le unità. Sopraelevazioni, ampliamenti, fusioni di appartamenti o cambi di destinazione d’uso sono situazioni che, se comportano una variazione del valore proporzionale di almeno un quinto, rendono necessario aggiornare le tabelle millesimali. Anche nuove esigenze normative in materia di sicurezza, efficienza energetica o accessibilità possono spingere a rivedere i criteri di ripartizione, pur senza imporre obbligatoriamente una modifica delle quote. La digitalizzazione della gestione condominiale e l’accesso a incentivi fiscali come ecobonus o bonus facciate richiedono comunque una maggiore trasparenza nella documentazione e nella rendicontazione, così da garantire a tutti i condomini un riparto chiaro ed equo delle spese.
Chi paga?
La regola generale è che il proprietario risponde delle spese condominiali, ma l’inquilino sostiene i contributi per le spese di godimento se previsto dal contratto e dalla legge (per esempio quote relative al riscaldamento in uso o alla pulizia proporzionale se il contratto lo stabilisce). La distinzione concreta tra oneri a carico del locatore e dell’inquilino deve essere valutata caso per caso e spesso è regolata dal contratto di locazione o da accordi espliciti.
Nello specifico, sono a carico dell’inquilino tutte quelle spese legate all’ordinaria amministrazione, all’uso del bene e al suo naturale deterioramento, cioè: utenze di acqua, luce, gas e consumi per aria condizionata e riscaldamento; pulizia; fornitura di servizi comuni del condominio; manutenzione ordinaria dell’ascensore. Spese condominiali a carico del proprietario di casa. Il proprietario, invece, è tenuto a sostenere le spese relative alla manutenzione straordinaria e a guasti fortuiti e occasionali, quali: manutenzione straordinaria di facciate e impiantistica; sistemazione o rifacimento del tetto dello stabile; installazione o sostituzione di cancelli e portoni; ristrutturazione o rifacimento di pavimenti, rivestimenti e intonaci; riparazione di porte, finestre, telai, caldaia e rubinetti; installazione dell’impianto tv.
Quando e come si paga
Il pagamento delle quote avviene in base alle scadenze stabilite dall’assemblea condominiale, che approva il bilancio preventivo e fissa le rate annuali. Di norma, il versamento avviene in più rate distribuite durante l’anno (trimestrali, bimestrali o semestrali), ma in alcuni condomìni si preferisce una rata unica annuale. Le scadenze vengono comunicate dall’amministratore, insieme all’importo dovuto, attraverso avvisi scritti o mezzi elettronici. Eventuali modifiche alle scadenze o richieste di pagamenti straordinari devono essere deliberate dall’assemblea e comunicate tempestivamente ai condomini.
La normativa italiana prevede che i pagamenti delle spese condominiali avvengano con strumenti tracciabili, soprattutto quando superano determinate soglie stabilite dalla legge. Tra le modalità ammesse vi sono il bonifico bancario o postale, l’assegno, i pagamenti tramite carta di credito o debito e, entro certi limiti, anche il versamento in contanti. La scelta della modalità può essere concordata in assemblea, ma deve sempre rispettare le norme sulla tracciabilità introdotte per prevenire il riciclaggio e garantire trasparenza nella gestione.
Il pagamento in contanti delle spese condominiali è consentito solo entro il limite previsto dalla normativa antiriciclaggio, che per il 2025 è fissato a 4.999,99 euro per singola operazione. L’amministratore che riceve un pagamento in contanti deve comunque rilasciare una ricevuta nominativa e registrare l’entrata nel rendiconto condominiale. Superato il limite, è obbligatorio utilizzare strumenti tracciabili. Alcuni regolamenti condominiali, per garantire una migliore gestione, vietano del tutto i pagamenti in contanti, imponendo esclusivamente metodi elettronici o bancari.
Il bonifico bancario o postale rappresenta la modalità più utilizzata, poiché consente di avere una prova certa del pagamento e facilita la rendicontazione. L’uso dell’assegno non trasferibile garantisce anch’esso tracciabilità, sebbene sia meno pratico rispetto ai canali digitali. Le carte di credito e debito sono accettate da alcuni amministratori, soprattutto quando si utilizzano piattaforme di pagamento online. Sono sistemi che, oltre a garantire sicurezza, permettono di monitorare in tempo reale le entrate e riducono il rischio di errori o contestazioni.
Ascensori e balconi
Le spese di installazione, manutenzione e riparazione dell’ascensore sono ripartite secondo i criteri decisi dall’assemblea condominiale, tenendo conto sia dei millesimi che dell’effettivo utilizzo. Per esempio, le spese di gestione ordinaria possono essere suddivise in base ai millesimi, mentre i costi legati all’uso (esempio energia) possono seguire criteri di consumo. Se non tutti i condomini hanno votato a favore dell’installazione di un nuovo impianto di ascensore, si tratta di un bene di comproprietà esclusiva appartenente cioè a coloro che l’hanno voluto e deliberato. Per tale motivo, le spese vanno ripartite pro quota fra tutti i comproprietari.
In caso di sostituzione di un ascensore già esistente, le spese sono a carico di tutti i condomini e la ripartizione viene calcolata secondo quanto stabilito dall’articolo 1124 del Codice civile: il 50% per millesimi di proprietà e il 50% per altezza del piano. La differenziazione della ripartizione delle spese relative a un impianto ex novo o già esistente risiede nel fatto che tutti i condomini devono concorrere al corretto mantenimento degli impianti anche da parte dei proprietari degli immobili siti al piano terra che potrebbero avere la necessità di accedere al tetto.
La manutenzione dei balconi è generalmente a carico del condominio quando si tratta di parti strutturali o di solaio, mentre le rifiniture esterne o le ringhiere possono seguire criteri diversi: in caso di ripartizione contestata, interviene la giurisprudenza per distinguere tra manutenzione straordinaria (condominiale) e riparazioni che gravano sul proprietario.
I lavori straordinari
Per i lavori straordinari, il Codice civile prevede criteri di ripartizione standard, ma l’assemblea può deliberare differenti criteri motivandoli adeguatamente (ad esempio per interventi che avvantaggiano solo alcune unità). È fondamentale la delibera scritta e la corretta verbalizzazione, perché da ciò dipende la legittimità degli oneri richiesti.
Se un immobile o il condominio è sottoposto a sequestro preventivo o a gestione giudiziaria, la destinazione dei contributi condominiali e il soggetto che deve riscuoterli può variare: la normativa e le disposizioni giudiziarie stabiliranno a chi vanno pagate le spese e come gestire la contabilità straordinaria. In questi casi è opportuno rivolgersi a un avvocato o al custode giudiziario per chiarire adempimenti e responsabilità. In caso di separazione o divorzio, l’assegnazione della casa familiare non modifica automaticamente la responsabilità per le spese condominiali: il soggetto tenuto al pagamento resta chi è intestatario della proprietà, salvo diverse disposizioni giudiziarie o accordi fra le parti. La soluzione è spesso lasciata all’autonomia dei coniugi, che ovviamente possono accordarsi per definire la suddivisione tra di loro delle spese condominiali ordinarie e straordinarie.
Comprare casa, occhio ai debiti del venditore
Chi acquista un immobile in condominio può essere chiamato a pagare i contributi non saldati dal vecchio proprietario relativi all’anno in corso e a quello precedente. Per evitare brutte sorprese, è consigliabile informarsi presso l’amministratore e, se necessario, trattenere dal prezzo di vendita l’importo del debito. Per quanto riguarda le spese straordinarie, è tenuto al pagamento chi era proprietario nel momento in cui l’intervento è stato deliberato.
Proprietari e inquilini morosi, cosa succede
Anche i proprietari di appartamenti non abitati devono partecipare alle spese, a meno che non vi sia un accordo unanime tra tutti i condomini. Lo stesso vale per chi si disconnette dal riscaldamento centralizzato: potrà ottenere uno sconto, ma non essere completamente esonerato. Il regolamento condominiale può prevedere interessi di mora per i pagamenti in ritardo; in assenza di indicazioni precise, si applicano gli interessi legali.
Il mancato pagamento delle quote condominiali comporta l’avvio di una procedura di recupero crediti da parte dell’amministratore, che può sollecitare il debitore con comunicazioni scritte e, se necessario, agire legalmente.
L’articolo 63 delle disposizioni di attuazione del Codice Civile prevede che, trascorsi sei mesi dalla scadenza, l’amministratore possa ottenere un decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo, senza bisogno di autorizzazione assembleare. In caso di persistenza del debito, è possibile procedere al pignoramento dei beni o alla sospensione di alcuni servizi condominiali non essenziali. Il diritto del condominio a richiedere i pagamenti si prescrive in cinque anni, a partire dalla data della delibera che approva la ripartizione. Per i contratti di locazione, invece, la prescrizione è di due anni per gli oneri a carico dell’inquilino.

I Jonas Brothers sono protagonisti del nuovo film di Natale Disney, 'A Very Jonas Christmas Movie', da oggi, 14 novembre, disponibile su Disney+.
La trama
Kevin, Joe e Nick Jonas cercano di tornare a casa per trascorrere il Natale con le loro famiglie e affrontano una serie di ostacoli sempre più difficili mentre provano a viaggiare da Londra a New York in tempo.
La colonna sonora originale
La colonna sonora originale di A Very Jonas Christmas Movie è prodotta da Hollywood Records/Republic Records e dall’executive music producer Justin Tranter ed è disponibile da oggi in formato digitale, su CD e su LP.
Contiene sette brani inediti più tre tracce aggiuntive: “Like It’s Christmas” (Live Version), “Best Night”, “Coming Home This Christmas” (feat. Kenny G), “Home Alone”, “Feel Something”, “Remember When”, “Better Off Alone”, “Time”, “Sucker” (Live Version) e “Like It’s Christmas” (Studio Version).
Il cast
Il film natalizio vanta un cast stellare, tra cui Kevin, Joe e Nick Jonas, che interpretano se stessi, Chloe Bennet (nel ruolo di Lucy), Billie Lourd (in quello di Cassidy), Laverne Cox(nel ruolo di Stacy), KJ Apa (nei panni di Gene), Andrew Barth Feldman (in quelli di Ethan), Andrea Martin (nel ruolo di Deb), Kenny G (in quello di se stesso), Justin Tranter(nel ruolo di se stesso), con Randall Park (nel ruolo di Brad) e Jesse Tyler Ferguson (in quello di Babbo Natale). Nel film anche alcuni camei speciali della famiglia Jonas.
Il team tecnico
Kevin, Joe e Nick Jonas sono i produttori, insieme agli sceneggiatori Isaac Aptaker ed Elizabeth Berger (I Want You Back, This Is Us, Tuo, Simon), Adam Fishbach, Spencer Berman e Scott Morgan. La regia è di Jessica Yu (Quiz Lady, This Is Us), vincitrice di Emmy e di un Academy Award, con musiche originali dell’executive music producer e candidato al GRAMMYⓇ Justin Tranter. Il film è prodotto da 20th Television, parte di Disney Television Studios.

Jannik Sinner torna in campo alle Atp Finals di Torino. Oggi, venerdì 14 novembre, il tennista azzurro sfida l'americano Ben Shelton - in diretta tv e streaming - nell'ultima partita del gruppo Bjorn Borg. Sinner ha già festeggiato la qualificazione alla semifinale e il primo posto nel gruppo, dopo aver battuto Felix Auger-Aliassime all'esordio e Alexander Zverev, entrambi in due set. Già eliminato invece Shelton, sconfitto sia dal tedesco che dal canadese nei due match precedenti.
Sinner-Shelton, orario e precedenti
La sfida tra Sinner e Shelton è in programma oggi, venerdì 14 novembre, alle ore 14. I due tennisti si sono affrontati in otto precedenti, con l'azzurro che conduce nel parziale con un netto 7-1. L'ultimo incontro risale alla settimana scorsa, quando Sinner ha battuto proprio Shelton nei quarti di finale del Masters 1000 di Parigi.
Sinner-Shelton, dove vederla in tv
Sinner-Shelton sarà visibile in diretta e in chiaro su Rai 2, ma anche sui canali SkySport. Match visibile anche in streaming su Rai Play, Sky Go, Now e Tennis Tv.

Nuovi scioperi oggi, venerdì 14 novembre, in una nuova giornata di scioperi, che potrebbe causare disagi a chi deve mettersi in viaggio o spostarsi con i mezzi pubblici a Roma. Nella capitale si fermano autobus e metro. Disagi possibili anche per chi deve viaggiare in aereo. La giornata sarà caratterizzata da 50 manifestazioni di studenti in tutta Italia, con possibili ripercussioni su traffico e spostamenti nelle città.
Il trasporto pubblico a Roma
Si annuncia una giornata complicata a Roma per lo stop di autobus e metro: le organizzazioni sindacali Usb Lavoro Privato e Orsa Tpl hanno proclamato uno sciopero di 24 ore con le consuete fasce di garanzia per i mezzi Atac.
L'agitazione si svolgerà in due fasce orarie, ovvero dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio diurno. Due anche le fasce di garanzia, durante le quali il servizio sarà assicurato: da inizio del servizio diurno e fino alle 8.29 e dalle 17 alle 19.59. Durante lo sciopero, nelle stazioni della rete metro che resteranno eventualmente aperte, non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale.
Nel territorio di Roma, si legge sul sito del Comune, lo sciopero riguarda l'intera rete Atac, a eccezione di diciassette collegamenti bus gestiti in sub-affidamento per conto sempre di Atac. I bus numero 021, 043, 075, 33, 77, 113, 246, 246P, 313, 319, 351, 435, 500, 515, 551, 669 e 980 saranno regolarmente in strada.
Oltre alle diciassette linee Atac in regime di sub-affidamento, saranno regolari anche tutte le novantuno linee di bus gestite dagli operatori privati ATR Mobility, Autoservizi Troiani, Bis e Tuscia: 011, 013, 017, 018, 022, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 033, 035, 036, 036L, 037, 039, 040, 041, 042, 048, 049, 051, 053, 054, 055, 056, 057, 059, 066, 078, 08, 081, 088, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 314, 339, 340, 343, 349, 404, 437, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 533, 541, 543, 546, 548, 552, 555, 657, 660, 663, 665, 701, 702, 710, 711, 721, 764, 771, 777, 778, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 908, 912, 982, 985, 992, 993, 998, 999, C1 e C19. Servizio regolare, poi, per i collegamenti di Cotral e Trenitalia.
Il trasporto pubblico a Udine
Trasporto pubblico a rischio anche a Udine con le proteste che interesseranno il servizio urbano dalle ore 15.30 alle ore 21.30 e l'extraurbano dalle 15.15 alle 21.15
I voli
Sul fronte del trasporto aereo, sono previsti gli scioperi dei lavoratori di Easyjet aderenti a Usb, dalle ore 13 alle 17, e di Volotea per l'intera giornata, quest'ultima protesta indetta da Uiltrasporti.
Gli studenti
Giornata di sciopero anche per gli studenti. In oltre 50 città oltre Roma, Bologna, Pescara, Napoli, Udine, Genova, Milano sono state organizzate manifestazioni per lo sciopero indetto per la giornata dello studente. L'Unione degli Studenti già ad agosto aveva lanciato lo sciopero sotto lo slogan 'Un’altra scuola, un altro mondo è possibile' con una piattaforma rivendicativa che si concentra in sei problemi principali vissuti dagli studenti: didattica e valutazione, diritto allo studio, edilizia scolastica, rappresentanza studentesca, transfemminismo e benessere psicologico e rapporto scuola lavoro.

Durissimo attacco russo in Ucraina nella notte. Missili e droni stanno colpendo Kiev, danneggiati una decina di palazzi, incendi ed esplosioni registrati in diverse aree della città. Interi quartieri sono al buio e cresce di minuto in minuto il numero dei feriti accertati. Sono stati segnali anche caccia e droni russi in volo verso altre zone del Paese: da Kharkiv, a Sumy e Odessa.
Secondo quanto riporta The Kyiv Indipendent, almeno dieci i feriti accertati finora durante il massiccio bombardamento russo di questa notte sulla capitale ucraina. Colpiti edifici residenziali, almeno undici, secondo quanto affermati dal sindaco Vitali Klitschko.
Da parte russa, viene denunciato un attacco di droni ucraini che avrebbe provocato danni a tre condomini, un deposito di petrolio e alcune strutture nel porto russo di Novorossijsk, sul Mar Nero.

I russi vogliono una guerra su larga scala in Europa. A sostenerlo è il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky che suggerisce di "essere pronti nel 2029 o nel 2030 a iniziare un conflitto nel Vecchio Continente". Invita, quindi, l'Ue ad aumentare la pressione sulla Russia. "Penso - conclude - che dobbiamo pensare a come fermarli ora in Ucraina. Non bisogna né dargli in alcun modo denaro né armi".
Von der Leyen: "Nostra risposta dovrà essere all'altezza della sfida"
Putin, sostiene la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, "ancora una volta, deve fallire". "Pensa di poterci prendere per stanchezza. Ma l'Europa continuerà a rafforzare la resistenza dell'Ucraina. Quest'inverno plasmerà il futuro della guerra e la nostra risposta deve essere all'altezza della sfida. Insieme all'Ucraina, sconfiggeremo il terrore russo", afferma, sottolineando come il Cremlino voglia utilizzare "l'inverno come arma" contro l'Ucraina, bombardandone le infrastrutture energetiche.
"In un solo giorno la scorsa settimana - afferma - la Russia ha lanciato oltre 40 missili balistici e da crociera e quasi 500 droni contro le infrastrutture energetiche dell'Ucraina. Due importanti centrali elettriche sono state distrutte. Non essendo riuscito a fare progressi sul campo di battaglia, il presidente Putin sta di nuovo cercando di terrorizzare il popolo ucraino. Di usare l'inverno come arma. Di congelare l'Ucraina fino alla sottomissione". Dobbiamo "far capire alla Russia che il tempo non è dalla sua parte. Dimostreremo che, se necessario, staremo in questa situazione per il lungo periodo. Che l'Europa sosterrà l'Ucraina per tutto il tempo necessario".
Corruzione a Kiev, Ue: "Indagine dimostra che sistema di controllo funziona"
L'indagine che sta travolgendo il governo ucraino, inerente alla possibilità di corruzione nel settore energetico da parte di uno stretto alleato del presidente Volodymyr Zelensky, "dimostra che gli organismi anticorruzione sono in atto e funzionanti in Ucraina". Lo afferma Guillaume Mercier, portavoce della Commissione europea, nel corso del briefing giornaliero con la stampa, ricordando che la lotta alla corruzione era un elemento "centrale" della valutazione dell'esecutivo Ue riguardo la prontezza di Kiev ad aprire i negoziati per l'adesione.
"Lasciatemi sottolineare che la lotta alla corruzione è fondamentale per un Paese che voglia aderire all'Ue. Richiede sforzi continui per garantire una forte capacità di combattere la corruzione e il rispetto dello Stato di diritto. Quindi il ruolo di quegli organismi anticorruzione indipendenti, che sono la pietra angolare dello Stato di diritto dell'Ucraina come futuro Stato membro, deve essere salvaguardato", aggiunge Mercier, evidenziando che la Commissione, da parte sua, "continuerà a monitorare la situazione".
E Zelensky ha imposto sanzioni contro l'uomo d'affari Timour Minditch, considerato suo caro amico e accusato di aver orchestrato uno dei peggiori casi di corruzione degli ultimi anni nel Paese. Le sanzioni contro Minditch e un altro uomo d'affari coinvolto nello scandalo per corruzione nel settore dell'energia prevedono in particolare il congelamento dei loro beni, secondo un decreto pubblicato dalla presidenza.
Guerra con i droni, l'unità speciale di Mosca
E' il nuovo incubo dell'esercito di Kiev, un'unità speciale russa chiamata 'Rubicone' e che ha appunto come obiettivo quello di neutralizzare i piloti di droni ucraini e di bloccarne l'attività. Considerata una punta di diamante dell'esercito di Mosca in materia di droni, è composta da circa cinquemila militari. Il Financial Times sottolinea come l'unità 'Rubicone' abbia aumentato la pressione sull'esercito ucraino e determinato un'inversione di tendenza sul campo di battaglia digitale, vanificando uno dei maggiori vantaggi tattici di Kiev. Utilizza strumenti sofisticati e una propria flotta di droni da combattimento per individuare, seguire e alla fine uccidere i piloti ucraini prima che possano decollare, colpendo fino a dieci chilometri di profondità.
"E' più di un'unità, è un centro per lo sviluppo di tutti i tipi di sistemi senza pilota. Ciò significa ricerca, analisi, sviluppo di tattiche, tecniche e procedure'', ha spiegato al Financial Times Rob Lee del Foreign Policy Research Institute di Philadelphia. Una dimostrazione, spiega Lee, che l'esercito russo ha iniziato a innovarsi. Perché il 'Rubicone' "per molti versi rappresenta l'opposto del modo in cui opera l'esercito russo", ovvero ''non in base a un sistema burocratico di quote'', ma ''più simili alle innovative unità di droni ucraine che possono rispondere più rapidamente e prendere l'iniziativa". La strategia di operare oltre la linea del fronte ha dato ai russi un vantaggio nella guerra dei droni in continua evoluzione, che funzionari e analisti ritengono sia responsabile del 70-80% delle perdite militari. Mentre 'Rubicone' indebolisce la catena di approvvigionamento e le operazioni dei droni di Kiev, i piloti ucraini sono costretti a concentrare i loro attacchi nel tentativo di rallentare la rapida avanzata dei soldati russi. Nella caccia ai piloti, le unità di ricognizione di Rubicone spesso rintracciano gli agenti che si rifugiano in scantinati o dietro una fila di alberi, e li eliminano o ne inviano la posizione all'aeronautica russa.
Saakashvili e lo scambio di prigionieri con la Russia
L’ex presidente della Georgia, Mikheil Saakashvili, detenuto nel suo Paese e cittadino ucraino dal 2015, ha chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di essere incluso in uno scambio di prigionieri con la Russia. In un post su Facebook, Saakashvili ha scritto di voler essere inserito "nell’elenco dei prigionieri civili di questa guerra", denunciando di essere "detenuto illegalmente dal regime filo-russo in Georgia". La scorsa settimana i pubblici ministeri georgiani lo hanno accusato di tentato colpo di Stato, un capo d’accusa che potrebbe prolungare la sua detenzione.
Nella giornata di mercoledì l’ex presidente è stato trasferito da una clinica privata di Tbilisi al carcere, dove dovrà scontare il resto della pena che lui stesso ha definito politicamente motivata. Saakashvili era stato ricoverato per tre anni presso la clinica Vivamedi, dopo uno sciopero della fame di 50 giorni per ricevere cure mediche.
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