(Adnkronos) - Fedez 'dissa' Sinner. Il rapper di Rozzano, attualmente impegnato nei preparativi per il concerto evento al Forum Assago di Milano, ha pubblicato oggi, martedì 16 settembre, sulle storie Instagram una strofa che sembra appartenere a un nuovo brano inedito, in cui prende di mira diversi personaggi noti, tra cui anche Jannik Sinner.
"L'Italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner. Purosangue italiano con l'accento di Adolf Hitler", recita la strofa incriminata. La frase, che ha scatenato una vera bufera social, fa riferimento alle origini altoatesine del numero 2 del tennis mondiale, nato a San Candido, in Alto Adige, e cresciuto in una famiglia di madrelingua tedesca, di origini sia altoatesine che austriache. Nonostante ciò, Sinner ha dichiarato più volte di sentirsi "italiano al 100%".
Le parole di Fedez hanno generato un'ondata di critiche e polemiche social. A parlare, i fan del tennista italiano: "Cattiveria gratuita", si legge sui social.
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(Adnkronos) - Si aprirà il mercoledì 17 settembre alle ore 18 nell’Aula Magna dell’Università Bocconi il convegno annuale del Codau, l’associazione che rappresenta i direttori generali di tutte le università italiane, statali e non statali, con il titolo 'Atenei in coopetizione. Sfide e opportunità tra competizione e collaborazione'. Il convegno, che rappresenta il momento più importante di confronto interno all’associazione, proseguirà nella giornata di giovedì 18 settembre presso l’università Cattolica del Sacro Cuore, per poi chiudersi venerdì 19 all’università Bocconi.
Con il presidente del Codau, Alberto Scuttari, saranno presenti all’apertura il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il vice sindaco di Milano Anna Scavuzzo, la presidente della Crui, Giovanna Iannantuoni, i rettori delle Università ospitanti ed oltre 300 delegati di tutte le università italiane.
Tema centrale della tre giorni di convegno è la 'coopetizione', ovvero la capacità strategica complessiva del settore accademico italiano di porre in essere benefici comuni mettendo a frutto sia la collaborazione che la competizione tra i differenti atenei esempi di tale strategia sono la collaborazione nella ricerca scientifica, la realizzazione congiunta di programmi didattici innovativi, le infrastrutture edilizie e digitali, la dimensione internazionale.
"Le sfide dei prossimi anni -afferma il presidente del Codau Alberto Scuttari- con il termine della spinta finanziaria del Pnrr e l'impatto negativo del trend demografico, potranno essere vinte se gli atenei sapranno porre in essere queste sinergie, senza rinunciare alle loro caratteristiche distintive. L’azione manageriale dovrà tenere conto non solo dell’ottimizzazione della posizione di ciascuna istituzione nell’attrazione delle risorse ma anche della valorizzazione dell’intero ecosistema dell’educazione e della ricerca".
"Questa dinamica potrà essere aiutata da strutture di finanziamento che valorizzino le collaborazioni strategicamente necessarie e da meccanismi interni di gestione che consentano di indirizzare verso lo sviluppo le risorse generate con l’utilizzo di tali investimenti", conclude.
Oltre allo svolgimento delle plenarie e degli atelier, che vedranno prestigiosi ospiti italiani ed europei discutere sulle differenti tematiche, la XXII edizione del convegno del Codau offrirà vari momenti sociali e di networking.
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(Adnkronos) - Stefano De Martino rompe per la prima volta il silenzio sul collega Gerry Scotti, in un’intervista a TV Sorrisi e Canzoni. E lo fa evitando ogni polemica e sottolineando la stima verso il senatore dei conduttori di Canale 5 che con ‘La Ruota della Fortuna’ sta dando filo da torcere ad ‘Affari Tuoi’: “Io non credo di dover arginare qualcuno. Ognuno lavora per la propria azienda. Io e Gerry siamo come due commercianti con la vetrina sulla stessa strada, la mattina alziamo la serranda, ci diamo il buongiorno e cominciamo a lavorare"."
"La cosa bella è che grazie a questi due negozi quella strada è molto affollata", aggiunge De Martino mantenendo un tono molto rispettoso, nonostante nelle scorse settimane Rai e Mediaset si siano scambiate eloquenti frecciatine sui programmi protagonisti di un’inedita sfida nell’access prime time, che al momento vede in vantaggio dai primi di settembre la nuova versione de ‘La Ruota della Fortuna’ sul campione d’ascolti della passata stagione tv, ovvero ‘Affari Tuoi’.
(Adnkronos) - "Il Giappone rappresenta e rappresenterà un mercato chiave per le aziende del Made in Italy e della calzatura. Un contributo importante è stato dato dalla partecipazione italiana all'Expo Osaka 2025 coordinata dal Commissario Generale per l’Italia ed Expo Mario Vattani. Puntiamo sul Giappone da un po’ di tempo ed Expo è stato il volano che ci ha permesso di presentarci con la giusta importanza". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Gianni Gallucci, presidente di Confindustria Giovani Fermo e direttore generale di Gallucci, azienda storica nella prova di calzature che veste i reali di Belgio e Svezia e le star del calibro di Madonna, Jennifer Lopez, la famiglia Trump e sportivi come Klay Thomson, Stephen Curry e Kevin Durant.
Gallucci, storica azienda calzaturiera dal colore arancio a conduzione familiare vanta diversi brevetti per invenzione industriale nel settore ed ormai quasi centenaria è presente sul mercato sin dagli inizi del '900 e rappresenta un simbolo dell'eccellenza Made in Italy con produzioni realizzate al 100% in Italia.
"Abbiamo rivolto le nostre attenzioni sul Giappone - spiega - subito dopo l’inizio del conflitto Russo/Ucraino, avevamo già un piede negli Stati Uniti ma sentivo la necessità di continuare a diversificare ancora prima delle incertezze generate dalla guerra dei dazi di Trump. E' stato un lungo lavoro iniziato analizzando il mercato e le esigenze dei consumatori locali, poi la grande ricerca tra i vari produttori di pellami e stoffe dove sono rimasto incantato nel vedere con quale maestria, attenzione e rigorosa tradizione venisse battuto il tessuto di kimono e da lì l’idea e la voglia di avvicinare due culture così lontane, per la distanza, ma così vicine per attenzione ai dettagli e qualità fondendole in un unico prodotto composto da kimono di seta giapponese e realizzato dalle sapienti mani dei maestri calzolai marchigiani, da qui la nostra scarpa kimono".
"Questo progetto - afferma - presentato ad Osaka, basato sull'idea di unire due culture attraverso la creazione di calzature realizzate in Italia con preziosi tessuti di antichi kimono, ha gettato le basi per questo nuovo capitolo, abbiamo dato molta importanza alla mediazione culturale che è fondamentale per approcciare questo mercato ed abbiamo deciso di iniziare a creare un ponte non solo di scambio economico ma anche culturale facendo iniziare a conoscere anche il nostro territorio, abbiamo scelto il Giappone non solo come mercato diretto ma strategicamente come vetrina per il far east e sud est asiatico".
"La nostra recente partecipazione ad Expo Osaka 2025 - ricorda - deriva dalla grande intuizione del Commissario Generale per l’Italia ed Expo Mario Vattani che ha voluto fortemente la 'scarpa kimono' in padiglione Italia e dal supporto della Regione Marche in particolare di Francesco Acquaroli ed Andrea Maria Antonini che hanno sostenuto e promosso le eccellenze del territorio".
"Dopo il potenziamento online specifico per il Giappone - sottolinea - il piano strategico per Gallucci continua grazie alla grande disponibilità e vicinanza dell’ambasciata italiana a Tokyo dove l’ambasciatore Gianluigi Benedetti ha messo a disposizione alcune aree della sede per continuare la presentazione dei nostri prodotti dedicati al Giappone, e stiamo valutando con alcuni investitori la possibile apertura di corner".
(Adnkronos) - Ancora nessuna notizia di Sofia Napolitano, la 20enne scomparsa a Torino dalla mattina di lunedì 15 settembre. La famiglia ha lanciato vari appelli sui social. La mamma, che si chiama Patrizia Pignalosa, ha pubblicato ieri un post su Facebook dove ha condiviso una foto della ragazza.
"Mia figlia Sofia, 20 anni, è scomparsa da Torino e potrebbe trovarsi ovunque. Ha capelli castani lunghi e ricci. Quando è uscita indossava pantaloni neri e felpa beige".
Anche lo zio Luigi ha condiviso un appello in cui afferma che la ragazza "quando si è allontanata la mattina del 15 settembre dalla sua casa di Torino non era sola, ma con un ragazzo colombiano", di cui allega anche una foto insieme.
Leggi tutto: Torino, scomparsa la 20enne Sofia Napolitano: l'appello della famiglia
(Adnkronos) - Il Gruppo Chiesi ha annunciato oggi i risultati finanziari per i 6 mesi che si sono conclusi il 30 giugno 2025. I ricavi hanno raggiunto 1,86 miliardi di euro, con una crescita di 201 milioni (+13,2% a tassi di cambio costanti) rispetto al primo semestre 2024. Il margine Ebitda si è confermato intorno al 30%, riflettendo una forte crescita delle vendite e una gestione disciplinata dei costi. "La performance positiva del primo semestre supporta le previsioni per l'intero anno 2025", si legge in una nota. "Vediamo l'opportunità di superare le previsioni per il 2025, nonostante la volatilità valutaria e l'evoluzione delle politiche commerciali nel mercato statunitense".
"Il primo semestre 2025 - commenta Giuseppe Accogli, Ceo del Gruppo Chiesi - rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro percorso verso la creazione di valore condiviso, in linea con la missione e la visione del gruppo. La solida crescita dei ricavi, il controllo dei costi e gli investimenti continui in innovazione ci danno la stabilità necessaria per affrontare le sfide e cogliere le opportunità future".
La performance positiva - informa la farmaceutica in un nota - interessa tutte le business unit e franchise: Air, Care e Rare. In particolare, la crescita è stata trainata dalla business unit Global Rare Diseases, che ha registrato una performance eccezionale con una crescita a doppia cifra (+31,4%). Gli Stati Uniti e i mercati emergenti continuano a ritmo sostenuto, confermando la presenza globale costruita dal gruppo negli ultimi anni. In particolare il mercato statunitense, spinto dalla forte performance della business unit Global Rare Diseases, ha registrato una crescita del 26% rispetto al primo semestre 2024, pari a 85 milioni di euro. Oggi gli Usa rappresentano quasi il 23% delle vendite del gruppo. Continua anche la crescita nel mercato europeo (+5%), trainato dall'ampliamento del portafoglio della franchise Air, nonostante l'impatto della concorrenza dei generici.
La posizione finanziaria netta del gruppo rimane solida, prosegue l'azienda. Nel primo semestre 2025 Chiesi ha investito capitali in innovazione, crescita e resilienza produttiva, creando valore per pazienti e stakeholder, e mantenendo al contempo robustezza patrimoniale. Rafforzati anche gli investimenti in R&S (pari a 409 milioni di euro, il 22% dei ricavi), con risorse focalizzate sulla pipeline e su partnership strategiche e acquisizioni finalizzate allo sviluppo di nuove soluzioni nelle tre principali aree di business.
Il gruppo ha investito significativamente anche per rafforzare la capacità e la resilienza produttive. Gli investimenti del primo semestre - principalmente industriali - ammontano a 170 milioni di euro, interamente finanziati con liquidità generata dalle operazioni. La rigenerazione del sito recentemente acquisito di Nerviano nel Milanese ha rappresentato il 46% della spesa totale del primo semestre. Il Biotech Center of Excellence di Parma, del valore di circa 400 milioni, è ora pienamente operativo, a testimonianza dell'impegno di Chiesi nel rafforzare la produzione europea e nel valorizzare il talento scientifico a beneficio dei pazienti di tutto il mondo. Questi investimenti - rimarca la società - rafforzano ulteriormente l'impegno del gruppo nella salute respiratoria, nel trattamento delle malattie rare e nella cura primaria grazie a soluzioni sanitarie sostenibili in linea con la strategia di sostenibilità e il percorso verso il traguardo Net Zero Emissions.
In prospettiva, dunque Chiesi vede "l'opportunità di superare le previsioni di crescita dei ricavi precedentemente annunciate, pari a una cifra singola media per l'anno fiscale 2025, e stima di ottenere un solido margine Ebitda per l'anno corrente. Sebbene sia plausibile il persistere di fattori esterni sfavorevoli - volatilità valutaria e l'evoluzione delle politiche commerciali - la solidità finanziaria e la solida posizione patrimoniale di Chiesi sostengono la resilienza e il continuo investimento nella crescita a lungo termine", recita la nota. "La strategia di crescita sostenibile di lungo periodo del Gruppo Chiesi sta dando risultati - conclude Accogli - Rilanciamo le previsioni per il 2025 e restiamo fiduciosi riguardo al percorso che ci attende. Il nostro leadership team, oggi rafforzato dall'ingresso del Cfo Jean-Marc Bellemin, continua a operare con disciplina. Soprattutto, possiamo contare sulla passione e sulla dedizione delle persone in Chiesi. E' il loro impegno a rendermi ottimista rispetto a ciò che possiamo realizzare oggi e in futuro".
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(Adnkronos) - “La nostra sfida è portare anche gli altri quattro dei dieci che oggi non scelgono il treno sul treno”, afferma Maria Annunziata Giaconia, direttore Operations Regionale (Trenitalia), a margine di Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti, tenutosi a Roma.
“Con i nuovi convogli, più confortevoli e accessibili, vogliamo convincere chi oggi usa l’auto a scegliere il treno: spazi per carrozzine, prese per computer, biglietti digitali flessibili e indennizzi in caso di ritardo rendono l’esperienza di viaggio molto più moderna”, spiega.
Giaconia sottolinea anche l’impegno sul fronte dell’intermodalità: “Abbiamo lavorato insieme al trasporto pubblico locale per l’ultimo miglio, integrando i servizi nella piattaforma Trenitalia così da raggiungere anche località non direttamente servite dal treno”.
(Adnkronos) - “E' importante che il messaggio di sostenibilità venga affrontato nei luoghi in cui si possono davvero provocare e verificare i migliori cambiamenti: le città”, lo ha dichiarato Simona Fontana, direttore generale Conai, a margine dell’Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti tenutosi a Roma.
“Rigenerare i materiali consumati dai cittadini e trasformare le nostre città in vere e proprie miniere da cui ricavare nuova vita per i prodotti - sottolinea - significa al tempo stesso migliorare la qualità della vita urbana. Mobilità sostenibile ed economia circolare sono le due leve per arrivare a città del futuro sempre più a misura d’uomo”.
(Adnkronos) - “Amazon è pienamente consapevole del proprio ruolo in merito alla mobilità sostenibile e all’impatto ambientale in generale”, ha dichiarato Alfredo Perna, direttore generale di Amazon Transport Service, a margine dell’Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti tenutosi a Roma. Per questo "dal 2019 siamo stati i primi firmatari del Climate Pledge, un impegno a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, dieci anni prima rispetto al Trattato di Parigi. Oggi più di 500 aziende nel mondo hanno aderito a questo pledge”.
Perna ha spiegato che la sostenibilità di Amazon si concretizza attraverso diversi pilastri: “Oltre alla mobilità, puntiamo all’approvvigionamento da fonti carbon free, alla riduzione del packaging e ad educare i nostri clienti per adottare soluzioni più eco-friendly”. Sul fronte dei trasporti, il direttore generale ha sottolineato come Amazon punti a “modalità di consegna più sostenibili, non solo elettrificando la rete dei nostri partner, ma anche sfruttando l’intermodalità ferroviaria e marittima. Questo è un fattore fondamentale per noi perché la sostenibilità non riguarda solo la mobilità, ma ogni aspetto del nostro impatto ambientale”.
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(Adnkronos) - E' stato presentato oggi, presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati, il docufilm 'World Without Cows' realizzato dai giornalisti Michelle Michael e Brandon Whitworth. Il documentario esplora l’ipotesi di un mondo senza allevamento e soprattutto gli effetti che un tale stravolgimento avrebbe a livello economico, ambientale e sociale e in sintesi sulla nostra stessa idea di sicurezza alimentare. Al termine della proiezione ne hanno discusso insieme Fabrizio Benzoni, promotore dell’evento e membro della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, Caterina Avanza, responsabile agricoltura di Azione e Segretaria generale dell’intergruppo zootecnia sostenibile del Parlamento Europeo, Giuseppe Pulina, Ordinario di Etica e sostenibilità degli allevamenti all’Università di Sassari e Andrea Capitani General Manager di Alltech Italia.
Cosa succederebbe davvero se si smettesse di allevare? Parte proprio da questa domanda World Without Cows, il docufilm prodotto dall'organizzazione americana Planet of Plenty, un progetto di Alltech che punta a promuovere un’agricoltura sostenibile e un sistema alimentare equo e rigenerativo, con un occhio di riguardo per gli aspetti ambientali, sociali ed economici. Attraverso una narrazione su scala globale e un rigoroso approccio ai dati, il documentario invita a superare semplificazioni e pregiudizi, portando al centro del dibattito temi chiave come la sicurezza alimentare, l’uso del suolo, le emissioni e la circolarità dei sistemi agricoli. Per realizzarlo, gli autori hanno viaggiato per tre anni in oltre 40 luoghi nel mondo, raccogliendo testimonianze e dati per indagare il ruolo dei bovini per la salute umana, nutrizione, clima, cultura ed economia.
La proiezione di World Without Cows è stata l'occasione per fare un punto sul comparto italiano e europeo e mettere in guardia sulla scomparsa di un settore strategico come quello dell’allevamento, centrale per l’intera filiera agroalimentare e per garantire la sicurezza alimentare del nostro Paese. Dai dati presentati durante l’evento, infatti, è emerso che nel 2010 il nostro Paese produceva il 60% del suo fabbisogno di carne bovina e ne importava il 40%, mentre oggi la bilancia commerciale è invertita, e l’Italia riesce a coprire con la sua produzione nazionale soltanto il 40% della domanda interna. Sull'importanza di favorire la conoscenza su questi temi e stimolare un dibattito informato è intervenuto Benzoni: “Ho accolto favorevolmente la richiesta del gruppo Agricoltura di Azione di proiettare il documentario World Without Cows seguito da una discussione con il professor Pulina dell’università di Sassari”. E sulla situazione italiana ha aggiunto: “Gli allevamenti sono calati dagli anni ‘80 a oggi del 76% passando da 500.374 nel 1982 a 121.012 nel 2024. Brescia, città da cui provengo,, è la provincia più zootecnica d’Italia: capire quali sono le conseguenze di una diminuzione drastica dei bovini è fondamentale al fine di elaborare politiche per garantire perennità agli allevatori e sostenibilità economica e ambientale per tutta la filiera”.
Anche i numeri europei presentati da Caterina Avanza confermano il trend emerso sullo scenario italiano: nell’UE le aziende agricole sono in forte calo, tra il 2010 e il 2020 ne sono scomparse circa 3 milioni, una perdita del 24,8%, mentre la popolazione bovina è diminuita del 30% passando dai 105 milioni di capi degli anni ‘80 ai 74 milioni di oggi. E sulla polarizzazione del dibattito intorno alla produzione e al consumo di proteine animali Avanza ha affermato: “L’allevamento è un settore spesso vittima di disinformazione perché in pochi sanno come si fa una bistecca. È facile credere a qualsiasi fake news. La proiezione di documentari scientifici come World Without Cows all’interno della Camera e del Parlamento europeo, nonché l’apporto di scienziati e ricercatori, sono fondamentali affinché vengano prese decisioni non ideologiche che garantiscano la perennità di un settore economico così importante e centrale per la nostra alimentazione”.
Sulla dimensione globale del fenomeno si è soffermato invece Andrea Capitani, che ha ricordato come “oggi nel mondo 1 miliardo e 300 milioni di persone vivono grazie alle attività di allevamento e secondo dati FAO entro il 2050 il domanda globale di proteine animali aumenterà del 21%. La proiezione di World Without Cows offre un’occasione preziosa per stimolare una riflessione aperta sul ruolo dell’allevamento bovino nel mondo, sulle sfide legate alla nutrizione globale e sull’impatto ambientale dell’allevamento. Si tratta di un invito a collaborare, come individui e come società, per il benessere di tutti, in particolare delle generazioni future".
Quanto all'ipotesi di un mondo senza allevamento Pulina ha ricordato come "senza vacche, avremmo meno proteine della carne e del latte, meno biodiversità, meno presidio umano, meno ricchezza, meno lavoro e meno piatti delle tradizioni gastronomiche". "Ma non basta: se pensiamo che il nostro stesso nome, Italiani, deriva dall’antico Vitaliani, allevatori di vitelli, è evidente che senza vacche non saremmo solo un Paese con meno animali, ma con meno identità” ha affermato il professore, che ha anche chiarito il contributo delle attività zootecniche nel mitigare il cambiamento climatico: “L’agricoltura è l'unico settore che emette ed assorbe gas serra nello stesso luogo e allo stesso tempo, per cui quando parliamo di filiere zootecniche occorre fare il bilancio fra quanto emesso e quanto assorbito dall'agroecosistema”. Infine, ha continuato il professore: “Le mandrie governano gli spazi silvopastorali perché tengono aperti prati e radure, riducono le biomasse che, accumulate, alimenterebbero incendi distruttivi, e favoriscono mosaici di biodiversità tra erbai, fioriture e insetti utili. Inoltre, il bovino da grande ruminante è capace di ‘organicare’ l’azoto, trasformando molecole vegetali altrimenti inutilizzabili (o persino problematiche) in proteine nobili, come latte e carne, rendendo un servizio ecosistemico spesso ignorato quando si parla di cicli biogeochimici. Eliminando i bovini perderemmo sia gestione ecosistemica che biodiversità, e paradossalmente finiremmo per importare carne da sistemi con impronte ambientali peggiori”.
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(Adnkronos) - Per le Finals, l'Italia non sarà rappresentata solo da Jannik Sinner (già certo di partecipare al torneo di Torino). In attesa di Lorenzo Musetti, a caccia del pass per il torneo di Torino, la Wta ha confermato poche ore fa che Sara Errani e Jasmine Paolini prenderanno parte alle Finals di doppio per fine stagione. Le azzurre, campionesse del Roland Garros e ora impegnate in Billie Jean King Cup con l'Italia, hanno quindi la certezza matematica di prendere parte al torneo in Arabia Saudita.
Il Masters, che si giocherà a Riyadh, vedrà la partecipazione anche delle coppie Townsend/Siniakova e Dabrowski/Routliffe.
Errani e Paolini prenderanno parte al torneo (che si giocherà dall'1 all'8 novembre) per la seconda volta consecutiva. Ci erano riuscite già l'anno scorso, quando Jasmine aveva centrato la doppietta con il singolare. Anche quest'anno la toscana ha la possibilità di partecipare alle Finals nel singolare, visto che è ancora in corsa nella race e saranno decisivi gli ultimi impegni stagionali.
Quest'anno, la coppia italiana ha ottenuto la prima vittoria in un torneo del Grande Slam, il Roland Garros 2025. Errani e Paolini hanno portato a casa in questa stagione anche il Qatar Ladies Open e gli Internazionali d'Italia, due Masters 1000.
Leggi tutto: Finals, certezza non solo per Sinner: Errani e Paolini qualificate nel doppio
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