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Iran, rappresaglia "debole" contro la base Usa: Trump ringrazia Teheran

24 Giugno 2025
I resti di un missile iraniano lanciato contro la base Usa in Qatar - Afp

(Adnkronos) - Una risposta "debole", preannunciata agli Stati Uniti per limitare eventuali vittime. L'Iran, dopo le dure minacce agli Usa per il raid congiunto tra Washington e Israele di sabato scorso contro i suoi siti nucleari, sceglie di compiere una rappresaglia 'light', colpendo senza danni la più grande base americana in Medio Oriente, quella di Al Udeid in Qatar. 

Una decisione che sembra ricalcare la stessa strategia adottata nel 2020, quando Teheran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base Usa nel Paese arabo per vendicare l'assassinio del generale Qassem Soleimani. Un'azione dimostrativa, o quasi, che ha incassato persino il ringraziamento di Donald Trump. 

Eppure, almeno a parole, quella di forze armate iraniane e Pasdaran doveva essere una "potente" risposta all'"aggressione" americana con tanti missili balistici lanciati sugli impianti Usa quanti quelli sganciati dagli Stati Unitisugli impianti nucleari di Teheran.  

Secondo quanto riferito da Doha, il Qatar ha intercettato tutti i missili iraniani che avevano preso di mira la base aerea di Al Udeid tranne uno, caduto in un'area che non ha causato vittime. A spiegarlo è stato Shayeq bin Misfir Al Hajri, vice capo di stato maggiore del Qatar per le operazioni congiunte. 

Intorno alle 19:30 ora locale, sette missili sono stati lanciati dall'Iran verso la base aerea e tutti sono stati abbattuti in mare prima di entrare nel territorio del Qatar, ha dichiarato in una conferenza stampa. "Subito dopo, la base è stata colpita da 12 missili, 11 dei quali sono stati abbattuti sul territorio del Paese, e un missile è caduto nella base aerea di Al Udeid", ha dichiarato Al Hajri, come riporta la Cnn. "Non ci sono state perdite lì. Tutti i missili lanciati, grazie a Dio, dai nostri sistemi disponibili, sono stati abbattuti tranne uno, come ho detto, caduto nella base aerea di Al Udeid", ha aggiunto.  

Al Hajri ha spiegato che "dopo che gli Stati Uniti hanno partecipato al bombardamento dei reattori nucleari in Iran, e dopo che l'Iran ha minacciato le basi militari nella regione dove sono presenti forze americane, le forze armate hanno attivato tutti i loro piani per proteggere il proprio spazio aereo, le acque territoriali e la zona economica". 

L'attacco missilistico iraniano alla base aerea "è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa", ha spiegato un analista della Bbc dopo la fine del lancio da Taheran. Il raid "è apparso, a prima vista, come una grave escalation, che minaccia di trascinare gli stati arabi del Golfo in un conflitto più ampio e regionale. La crisi potrebbe ancora montare ed esplodere e il Qatar è furioso, e ha denunciato una flagrante violazione della sua sovranità. I qatarini sono particolarmente irritati, perché avevano condannato l'attacco di Israele all'Iran e chiesto di far parlare la diplomazia. Hanno anche storicamente buoni rapporti con Teheran, con cui condividono un enorme giacimento di gas al largo delle loro acque", ha spiegato. 

"Ma - ha poi notato - questa è stata chiaramente una risposta calcolata e orchestrata dall'Iran. Non sono state segnalate vittime e l'attacco sarebbe stato preannunciato" proprio come fece l'Iran nel 2020. E il lancio dei missili, pur essendo pericolosi, "non sono la stessa cosa del massiccio sbarramento di missili e droni che l'Iran è probabilmente ancora in grado di organizzare. Quindi l'obiettivo poteva essere quello di salvare la faccia mantenendo la promessa dell'Iran di vendicare il raid americano, ma non così drasticamente da innescare una rappresaglia catastrofica da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati".  

A sottolineare come la rappresaglia iraniana non sia stata devastante come annunciato ci ha poi pensato direttamente il presidente Usa Trump, che sul social Truth ha prima bollato come "molto debole" la risposta di Teheran per poi ringraziare direttamente l'Iran "per averci avvisato tempestivamente" permettendo così "di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso", l'auspicio nel post.  

Intanto, l'inviato del presidente Trump in Medio Oriente Steve Witkoff, sarebbe rimasto in contatto con funzionari iraniani anche dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari del paese, affermano due fonti citate dalla Cnn.  

Stati Uniti e Iran hanno quindi mantenuto comunicazioni riservate durante la crisi. Prima degli attacchi del fine settimana, gli Stati Uniti avevano trasmesso il messaggio che le azioni sarebbero state contenute e che Trump stava ancora cercando di risolvere la questione diplomaticamente, hanno quindi affermato i funzionari. 

Alle parole di Trump reagisce intanto l'Iran, che sembra non cogliere - almeno in apparenza - l'invito alla pace. "Chi conosce il popolo iraniano e la sua storia sa che la nazione iraniana non è una nazione che si arrende", le parole sui social della Guida suprema dell'Iran Ali Khamenei. 

A fargli eco, il ministro degli Esteri iraniano: "L'Iran è pronto a rispondere nuovamente nel caso di un'ulteriore aggressione americana" mentre l'attacco alla base Usa di Al Udeid "è stato una risposta alla palese aggressione americana contro i nostri territori e la nostra sovranità". 

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Angela Celentano, nuove indagini su scomparsa e 'pista turca'

23 Giugno 2025
La piccola Angela Celentano prima della scomparsa - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - La "pista turca" non è ancora esaurita, il giudice dispone nuove indagini sulla scomparsa di Angela Celentano. Nella giornata di oggi, il gip del tribunale di Napoli, Federica Colucci, ha infatti deciso di disporre nuove indagini in Turchia sulla scomparsa della bimba svanita nel nulla il 10 agosto 1996 mentre era in gita con la famiglia sul Monte Faito, a Vico Equense.  

Il pm Giuseppe Cimmarotta aveva chiesto l'archiviazione del caso, visto che la pista turca era già stata percorsa senza successo e archiviata nel 2011. Inoltre, le nuove indagini tecniche e scientifiche avevano escluso la corrispondenza dei tratti somatici tra la ragazza ritratta in una foto e Angela. Delle nuove indagini è stata avvisata la famiglia Celentano, assistita dagli avvocati Enrica Visconti e Luigi Ferrandino.  

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Il parroco celebra messa con i colori della Palestina - Video

23 Giugno 2025

(Adnkronos) - Il parroco celebra la messa con una casula con i colori della Palestina. Per il Corpus Domini, don Rito Maresca - parroco della parrocchia di Mortora a Piana di Sorrento - ha indossato paramenti speciali: "Non una provocazione, ma una presa di posizione netta: la fede non può essere neutrale davanti alla violenza", si legge sulla pagina Facebook della parrocchia. 

Il sacerdote "Ha denunciato la devastazione di Gaza, l’indifferenza globale e le strategie di distrazione: 'Israele esporta guerra in Iran, mentre il mondo distoglie lo sguardo dalla Palestina'". 

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Lavoro, preparazione, valore e feedback continui per onboarding di successo

23 Giugno 2025
Lavoro, preparazione, valore e feedback continui per onboarding di successo

(Adnkronos) - In un mercato del lavoro sempre più competitivo, complesso e orientato alla flessibilità, anche il processo di onboarding, ossia l'inserimento e l'integrazione di un nuovo dipendente in azienda, può fare la differenza nel creare condizioni di lavoro che possano mettere i nuovi dipendenti a proprio agio e nelle condizioni di lavorare serenamente.  

“Preparare al meglio i primi giorni di lavoro, all’interno di una nuova azienda o a bordo di un nuovo progetto - spiega Enrica Ceccato, Hr Director di apag2, multinazionale di consulenza operativa specializzata nel mondo dell’ingegneria e dell’It - è essenziale per creare un’accoglienza mirata e in grado di garantire motivazione e coinvolgimento. Soprattutto in ambito consulenziale, infatti, i professionisti si trovano spesso a operare in ambienti diversi, con metodologie, strumenti e culture aziendali differenti. Ed è proprio per questo che un processo efficace di onboarding diventa cruciale per ridurre i tempi di adattamento, migliorare la produttività, favorire il benessere delle persone e preservare la competitività”.  

Una risorsa motivata genera valore e contribuisce a creare un ambiente di lavoro dove tutti possano sentirsi a proprio agio e liberi e di esprimersi. Investire nel benessere e nel coinvolgimento delle persone deve essere, quindi, una priorità perché un professionista ascoltato, supportato e formato rende di più, rimane più a lungo e contribuisce attivamente al successo di un’azienda o di un progetto. Numerose ricerche indicano che il costo della perdita di un dipendente può variare tra il 30% e il 200% del suo stipendio annuo, a seconda del ruolo, degli anni di esperienza e delle competenze. A ciò si aggiungono i costi nascosti legati alla perdita di know-how, al rallentamento nello svolgimento dei task e alla necessità di avviare nuovi percorsi di selezione e formazione.  

Il modello di agap2 per un onboarding efficace e per rafforzare il senso di appartenenza si articola nei seguenti step. 

-Preparazione mirata: ogni nuovo progetto viene anticipato da un onboarding tecnico e culturale per preparare la risorsa alle specificità del contesto nel quale dovrà lavorare nei mesi successivi. 

-Supporto attivo: i team Hr e manageriali mantengono un contatto costante con il/la dipendente, per monitorare l’andamento del lavoro, il suo benessere e intervenire rapidamente in caso di criticità. 

-Feedback regolari: vengono organizzati momenti di confronto strutturati e periodici per raccogliere opinioni, identificare aree di miglioramento e rafforzare il senso di appartenenza, anche a distanza.  

-Annual review: Ogni anno organizziamo un incontro di revisione strutturato, finalizzato a fare il punto sul percorso professionale della risorsa. L’ordine del giorno prevede: analisi degli obiettivi dell’anno appena concluso e verifica del loro raggiungimento, definizione degli obiettivi per l’anno successivo, confronto su ambizioni, aspettative e prospettive di crescita del/della dipendente, esplorazione di eventuali nuovi ambiti di interesse o sviluppo, pianificazione condivisa del percorso professionale per i successivi 12 mesi. 

Un approccio, dunque, che valorizza le persone. “In un momento storico decisamente complesso come quello attuale - conclude Enrica Ceccato - costruire la fiducia e la cultura aziendale è fondamentale per il successo di ogni struttura. In un periodo in cui l’incertezza economica e i cambiamenti tecnologici impongono nuove sfide quotidiane, investire sulle persone significa creare ambienti di lavoro più resilienti, collaborativi e motivanti. Solo così è possibile attrarre e trattenere i talenti, promuovere il benessere organizzativo e garantire una crescita sostenibile nel tempo”.  

 

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Missili contro base Usa, Trump: "Grazie Iran, ci ha avvertito. Ora pace"

23 Giugno 2025
Donald Trump

(Adnkronos) - "Grazie all'Iran che ci ha avvertito prima della sua risposta molto debole. Ora, pace e armonia". Donald Trump si esprime con una raffica di post sul social Truth dopo la reazione iraniana all'attacco degli Stati Uniti contro i siti nucleari di Teheran. Oggi, sono stati lanciati missili contro la base americana di Al Udeid, in Qatar. Il presidente degli Stati Uniti, quando torna la calma, comincia a pubblicare un messaggio dopo l'altro. 

 

"L'Iran ha ufficialmente risposto alla nostra distruzione dei loro impianti nucleari con una reazione molto debole, come ci aspettavamo, e che abbiamo contrastato in modo molto efficace. Sono stati lanciati 14 missili: 13 sono stati abbattuti e 1 è stato 'lasciato libero'' perché lanciato in una direzione non pericolosa", scrive il presidente. 

"Sono lieto di annunciare che nessun americano è rimasto ferito e che non si sono verificati danni", dice Trump augurandosi che dopo la rappresaglia "non ci sarà più odio". "Voglio ringraziare l'Iran per averci avvisato tempestivamente, questo ha permesso di non perdere vite umane e di non avere feriti. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione. Io incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso", dice Trump, auspicando la de-escalation nel conflitto in corso da quasi 10 giorni. 

"Desidero ringraziare Sua Altezza l'Emiro del Qatar per tutto ciò che ha fatto per la pace nella regione. Riguardo all'attacco di oggi alla base americana in Qatar, sono lieto di annunciare che, oltre a non aver ucciso o ferito alcun americano, cosa molto importante, non ci sono stati nemmeno qatarioti uccisi o feriti", la precisazione di Trump che poco dopo chiosa con un euforico "CONGRATULAZIONI MONDO, E' L'ORA DELLA PACE" tutto maiuscolo. 

Il diluvio di post di Trump arriva ore dopo l'attacco iraniano. Nel momento più caldo della giornata, mentre le news sul lancio di missili si susseguivano, il presidente degli Stati Uniti ha pubblicato un posto per attaccare le "fake news" - e coloro che secondo lui le diffonderebbero - sul precedente attacco americano ai siti nucleari iraniani. 

"I siti che abbiamo colpito in Iran sono stati completamente distrutti, e tutti lo sanno", ha scritto: mentre Trump e i funzionari statunitensi hanno definito l'operazione un successo clamoroso, alcuni osservatori - e media statunitensi - hanno fatto presente che è troppo presto per una valutazione adeguata dei danni - negli impianti di Fordow, Natanz e Isfahan - e per calcolare quanto gli attacchi abbiano danneggiato il programma nucleare. L'impianto di Fordow, ad esempio, si trova in profondità nel sottosuolo, a circa 90 metri: le immagini satellitari non consentono di valutare con precisione l'entità dei danni causati dalle bombe statunitensi. Questo ha scatenato la rabbia di Trump. 

 

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Iran risponde ai raid Usa, attaccate basi americane in Qatar e Iraq

23 Giugno 2025
Missile iraniano contro la base Usa in Qatar - Afp

(Adnkronos) - Basi Usa in Qatar e Iraq nel mirino dell'Iran, in risposta all'attacco congiunto con Israele di sabato notte, quando Washington e Tel Aviv hanno colpito i siti nucleari di Teheran. Una rappresaglia annunciata, arrivata oggi con un lancio di missili "pari a quello delle bombe americane lanciate sull'Iran" dagli Stati Uniti, ha poi rivendicato il Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano confermando l'attacco. 

Al momento non risultano morti e feriti nei raid, mentre Doha spiega che i missili sul suo territorio sono stati tutti intercettati. 

Ad essere presa di mira, la base di Al Udeid in Qatar, la più grande base militare degli Stati Uniti in Medio Oriente. Secondo Axios, Teheran avrebbe lanciato almeno 10 missili contro l'impianto situato nel deserto fuori da Doha e dove sono di stanza circa 10mila soldati americani. 

L'esercito di Teheran, nell'annunciare di aver attaccato "la più grande risorsa strategica americana nella regione", ha quindi confermato di aver "preso di mira la base statunitense di Al Udeid in Qatar con un devastante e potente attacco missilistico nell'ambito dell'operazione Besharat Fatah". 

Dopo la reazione irata di Doha, che si riserva "il diritto di rispondere" alla violazione della sua "sovranità", le forze iraniane hanno precisato che l'attacco è avvenuto lontano "dalle strutture urbane e dalle zone residenziali in Qatar" e che "l'azione non ha rappresentato alcuna minaccia nei confronti del paese amico e fraterno Qatar e del suo nobile popolo". 

Nel mirino dell'Iran anche una base Usa in Iraq, secondo alcune fonti si tratterebbe della base di Ayn al-Asad, già bersagliata dall'Iran l'8 gennaio del 2020 in quella che fu la rappresaglia della Repubblica islamica per l'uccisione a Baghdad del generale Qassem Soleimani. Baghdad intanto esprime "grave preoccupazione" dopo gli attacchi di Teheran, ribadendo il pericolo di un "allargamento del conflitto".  

"Questa escalation preannuncia tensioni ancora maggiori e segna una svolta pericolosa e senza precedenti nel conflitto", ha dichiarato il Ministero degli Esteri in una nota, ribadendo i suoi "ripetuti avvertimenti riguardo al pericolo di coinvolgere nuove parti, il che potrebbe portare a un ampliamento del confronto" in Medio Oriente. 

Diversi media internazionali parlano intanto di una rappresaglia annunciata in anticipo sia al Qatar che agli Usa in modo da limitare danni e vittime. 

E' il caso del New York Times, che cita tre funzionari iraniani a conoscenza dei piani, spieganod che l'Iran avrebbe coordinato gli attacchi alla base americana in Qatar con i funzionari dell'emirato del Golfo, informato in anticipo Doha. Secondo le stesse fonti, l'Iran doveva simbolicamente contrattaccare gli Stati Uniti, ma allo stesso tempo farlo senza scatenare un'ulteriore escalation. Una strategia, fa notare il quotidiano americano, simile a quella adottata nel 2020, quando l'Iran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base americana nel Paese arabo. 

Anche secondo Axios e Bbc l'Amministrazione Trump sarebbe stata informata in anticipo. L'attacco è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa, spiega un analista dell'emittente britannica.  

In ogni caso, la rappresaglia non giunge inaspettata. Dopo le minacce dei giorni scorsi, ancora nella mattinata di oggi il comandante supremo delle forze armate di Teheran aveva infatti dichiarato che il Paese "non farà mai marcia indietro" e lanciato quindi un duro avvertimento agli Stati Uniti, "entrati ormai in guerra". 

Nel mezzo dell'escalation, oltre al Qatar, anche Iraq, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Bahrein hanno intanto chiuso il loro spazio aereo nel timore che la rappresaglia iraniana prenda di mira anche i loro Paesi. 

"Non abbiamo violato i diritti di nessuno né accetteremo mai che qualcuno violi i nostri, e non ci arrenderemo alla violazione di nessuno. Questa è la logica della nazione iraniana", le parole su X della Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, dopo l'attacco. 

Donald Trump ha intanto pubblicato un post sul suo social Truth. Ma non per commentare direttamente la situazione dell'attacco missilistico iraniano. Il presidente americano ha scelto infatti di attaccare le "fake news" - e coloro che secondo lui le diffonderebbero - sul precedente attacco americano ai siti nucleari iraniani.  

"I siti che abbiamo colpito in Iran sono stati completamente distrutti, e tutti lo sanno", ha scritto: mentre Trump e i funzionari statunitensi hanno definito l'operazione un successo clamoroso, alcuni osservatori - e media statunitensi - hanno fatto presente che è troppo presto per una valutazione adeguata dei danni e per calcolare quanto gli attacchi abbiano danneggiato il programma nucleare. L'impianto di Fardo, ad esempio, si trova in profondità nel sottosuolo, il che rende difficile utilizzare le immagini satellitari per valutare con precisione l'entità dei danni causati dalle bombe statunitensi. Questo ha scatenato la rabbia di Trump. 

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Iran risponde ai raid Usa, attaccata base americana in Qatar

23 Giugno 2025
Missile iraniano contro la base Usa in Qatar - Afp

(Adnkronos) - La principale base Usa in Qatar nel mirino dell'Iran, in risposta all'attacco congiunto con Israele di sabato notte quando Washington e Tel Aviv hanno colpito i siti nucleari di Teheran. Una rappresaglia annunciata, arrivata oggi con un lancio di missili "pari a quello delle bombe americane lanciate sull'Iran" dagli Stati Uniti, ha poi rivendicato il Consiglio di Sicurezza Nazionale iraniano confermando l'attacco. 

Al momento non risultano morti e feriti nel raid, mentre Doha spiega che i missili sul suo territorio sono stati tutti intercettati. 

Ad essere presa di mira,  la base di Al Udeid in Qatar, la più grande base militare degli Stati Uniti in Medio Oriente. Secondo Axios, Teheran avrebbe lanciato almeno 10 missili contro l'impianto situato nel deserto fuori da Doha e dove sono di stanza circa 10mila soldati americani. 

L'esercito di Teheran, nell'annunciare di aver attaccato "la più grande risorsa strategica americana nella regione", ha quindi confermato di aver "preso di mira la base statunitense di Al Udeid in Qatar con un devastante e potente attacco missilistico nell'ambito dell'operazione Besharat Fatah". 

Dopo la reazione irata di Doha, che si riserva "il diritto di rispondere" alla violazione della sua "sovranità", le forze iraniane hanno precisato che l'attacco è avvenuto lontano "dalle strutture urbane e dalle zone residenziali in Qatar" e che "l'azione non ha rappresentato alcuna minaccia nei confronti del paese amico e fraterno Qatar e del suo nobile popolo". Doha tuttavia considera "sorprendente" la mossa iraniana, date le "posizioni del Qatar, il suo impegno per il buon vicinato e il suo approccio alla mediazione nella risoluzione delle crisi", la replica del portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed bin Mohammed Al-Ansari. 

Al momento non risulta invece che l'Iran abbia attaccato la principale base che ospita truppe statunitensi in Iraq, spiegano sono fonti della sicurezza irachena citate dall'Afp. "Finora non ci sono stati attacchi ad Ain al-Assad", ha dichiarato un funzionario della sicurezza nella provincia parlando dell'importante base aerea irachena nella provincia di Anbar che ospita truppe americane e altro personale della coalizione guidata dagli Stati Uniti contro i jihadisti. "Stiamo monitorando la situazione nel caso in cui accada qualcosa", ha aggiunto il funzionario.  

Anche una fonte militare a Baghdad ha confermato che "per il momento, Ain al-Assad non è stata presa di mira", così come la base all'aeroporto internazionale di Baghdad, dove sono schierate anche le truppe statunitensi. Le basi - ha aggiunto - sono "in stato di allerta". Allo stesso modo, non sono stati immediatamente segnalati attacchi alla base militare della coalizione anti-ISIS presso l'aeroporto di Arbil, capitale della regione autonoma del Kurdistan settentrionale.  

Baghdad intanto esprime "grave preoccupazione" dopo gli attacchi di Teheran, ribadendo il pericolo di un "allargamento del conflitto". "Questa escalation preannuncia tensioni ancora maggiori e segna una svolta pericolosa e senza precedenti nel conflitto", ha dichiarato il Ministero degli Esteri in una nota, ribadendo i suoi "ripetuti avvertimenti riguardo al pericolo di coinvolgere nuove parti, il che potrebbe portare a un ampliamento del confronto" in Medio Oriente. 

Diversi media internazionali hanno parlato intanto di una rappresaglia annunciata in anticipo sia al Qatar che agli Usa in modo da limitare danni e vittime, notizia poi confermata in parte da Trump. 

E' il caso del New York Times, che ha citato tre funzionari iraniani a conoscenza dei piani, spiegando che l'Iran avrebbe coordinato gli attacchi alla base americana in Qatar con i funzionari dell'emirato del Golfo e informato in anticipo Doha. Secondo le stesse fonti, l'Iran doveva simbolicamente contrattaccare gli Stati Uniti, ma allo stesso tempo farlo senza scatenare un'ulteriore escalation. Una strategia, fa notare il quotidiano americano, simile a quella adottata nel 2020, quando l'Iran avvisò l'Iraq prima di lanciare missili balistici contro una base americana nel Paese arabo. 

Anche secondo la Bbc l'attacco è stato una risposta calcolata, che non voleva innescare una reazione catastrofica da parte americana mantenendo la promessa di vendicare i raid Usa, ha spiegato un analista dell'emittente britannica.  

In ogni caso, la rappresaglia non giunge inaspettata. Dopo le minacce dei giorni scorsi, ancora nella mattinata di oggi il comandante supremo delle forze armate di Teheran aveva infatti dichiarato che il Paese "non farà mai marcia indietro" e lanciato quindi un duro avvertimento agli Stati Uniti, "entrati ormai in guerra". 

"Non abbiamo violato i diritti di nessuno né accetteremo mai che qualcuno violi i nostri, e non ci arrenderemo alla violazione di nessuno. Questa è la logica della nazione iraniana", le parole su X della Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, dopo l'attacco. 

"L'Iran ha ufficialmente risposto alla nostra distruzione dei loro impianti nucleari con una reazione molto debole, come ci aspettavamo, e che abbiamo contrastato in modo molto efficace". Così Donald Trump commenta su Truth la risposta iraniana agli attacchi Usa-Israele di sabato scorso. "Sono stati lanciati 14 missili: 13 sono stati abbattuti e 1 è stato 'lasciato libero', perché diretto in una direzione non minacciosa. Sono lieto di annunciare che nessun americano è rimasto ferito e che i danni sono stati pressoché inesistenti", ha scritto il presidente Usa. 

"Voglio ringraziare l'Iran per averci avvisato tempestivamente, il che ha permesso di non perdere vite umane né di lasciare che nessuno venisse ferito. Forse l'Iran può ora procedere verso la pace e l'armonia nella regione, e incoraggerò con entusiasmo Israele a fare lo stesso. Grazie per l'attenzione a questa questione", la conclusione del post. 

Il presidente americano ha poi ringraziato in un nuovo post l'Emiro del Qatar "per tutto ciò che ha fatto per la pace nella regione". "Riguardo all'attacco di oggi alla base americana in Qatar, sono lieto di annunciare che, oltre a non aver ucciso o ferito alcun americano, e cosa molto importante, non ci sono stati nemmeno qatarioti uccisi o feriti", ha aggiunto. 

In precedenza il presidente americano aveva scelto di attaccare sul social le "fake news" - e coloro che secondo lui le diffonderebbero - sull'attacco americano ai siti nucleari iraniani.  

"I siti che abbiamo colpito in Iran sono stati completamente distrutti, e tutti lo sanno", ha scritto: mentre Trump e i funzionari statunitensi hanno definito l'operazione un successo clamoroso, alcuni osservatori - e media statunitensi - hanno fatto presente che è troppo presto per una valutazione adeguata dei danni e per calcolare quanto gli attacchi abbiano danneggiato il programma nucleare. L'impianto di Fardo, ad esempio, si trova in profondità nel sottosuolo, il che rende difficile utilizzare le immagini satellitari per valutare con precisione l'entità dei danni causati dalle bombe statunitensi. Questo ha scatenato la rabbia di Trump. 

Israele ritiene di poter raggiungere i suoi obiettivi militari rimanenti in Iran nei prossimi giorni, il che potrebbe portare a un cessate il fuoco. A dirlo alla Cnn è un funzionario israeliano. Gli attacchi contro gli obiettivi individuati dai servizi segreti sarebbero infatti prossimi al completamento, ha aggiunto il funzionario. 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato domenica che Israele è "molto, molto vicino al completamento" dei suoi obiettivi militari in Iran e ha chiarito di non voler essere trascinato in una guerra di logoramento con l'Iran. 

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Sondaggio politico La7, Fratelli d'Italia cresce e Pd cala

23 Giugno 2025
Schede elettorali

(Adnkronos) - Fratelli d'Italia in fuga, Pd in calo, M5S e Lega crescono. E' il quadro del sondaggio Swg che fotografa le intenzioni di voto per il Tg La7 se si andasse alle elezioni oggi, lunedì 23 giugno. Fratelli d'Italia, ampiamente primo partito, guadagna lo 0,2% e sale al 30,6%, aumentando il vantaggio sul Pd. I dem cedono lo 0,3% e scendono al 23%. Passo avanti del Movimento 5 Stelle, che cresce dello 0,1% e ora vale il 12,4%. Stesso progresso per la Lega, che sale all'8,2% e scavalca Forza Italia (-0,1%), che si attesta all'8,1%. 

Giù anche Verdi e Sinistra (6,5%). Seguono Azione (3,6%), Italia Viva (2,1%), +Europa (1,5%) e Noi Moderati (1%). 

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Carabinieri, Cerimonia di cessione Comando Legione Sicilia

23 Giugno 2025
La Cerimonia di cessione

(Adnkronos) - Cerimonia di cessione del comando della Legione Carabinieri Sicilia. Il Generale di Divisione Giuseppe Spina lascia, dopo quasi due anni, l’incarico perché destinato a Roma, quale Direttore della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, organismo del Ministero dell'Interno che si occupa della prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, occupandosi - anche in ambito internazionale - del coordinamento, della pianificazione e dell’alta direzione delle attività svolte dalle Forze di Polizia nello specifico settore. Nel corso della cerimonia, presieduta dal Generale di Corpo d’Armata Giovanni Truglio, Comandante Interregionale “Culqualber”, il Generale di Divisione Giuseppe Spina ha ceduto il comando al Vice Comandante, Col. Corrado Scattaretico. Il Generale Spina, nel suo intervento, ha ricordato come in questi due anni, sotto la direzione della Magistratura Inquirente Distrettuale, i Carabinieri della Legione Sicilia hanno complessivamente condotto 68 operazioni antimafia che hanno portato all’arresto di 870 persone ed al sequestro di beni per 100 milioni di euro. Inoltre, ha ringraziato le donne e gli uomini dell’Arma della Sicilia che, con passione e dedizione, si occupano ogni giorno delle sempre più multiformi sfide della sicurezza perché, quanto accade intorno a noi nonché i mutamenti sociali, determinano l’insorgere di domande di sicurezza sempre più ampie e articolate. 

Alla cerimonia erano presenti le principali autorità civili, religiose e militari della Sicilia, tutti i comandanti provinciali dell’Isola nonché una folta rappresentanza di Carabinieri in servizio e in congedo, compresi i Carabinieri Forestali. 

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Sinner a Wimbledon, sfida con Sabalenka e 'penitenza' - Video

23 Giugno 2025
La sfida tra Sinner e Sabalenka

(Adnkronos) - Jannik Sinner si allena con Aryna Sabalenka sull'erba di Wimbledon, perde la 'sfida di precisione' e costringe il suo team a pagare pegno. I due numeri 1 del tennis mondiale si scaldano in vista dell'inizio dei Championships sull'erba londinese. Sinner e Sabalenka, come svela il video pubblicato dalla tennista bielorussa su Instagram, si impegnano in uno scambio prolungato da fondo. 

 

 

Non è però un palleggio normale. In campo, davanti a ognuno dei due giocatori, c'è un tubo di palle. L'obiettivo è centrare il bersaglio e abbatterlo. Sinner e Sabalenka si cimentano in un duello di precisione e la stella bielorussa ha la meglio: il suo rovescio in slice è una rasoiata chirurgica che colpisce il tubo e lascia Sinner di sasso. La sconfitta costa cara soprattutto al team dell'azzurro. Coach Vagnozzi e coach Cahill, come gli altri componenti dello staff, devono esibirsi in una serie di push up. 

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Scontro tra moto e auto, morti due giovani fidanzati nel casertano

23 Giugno 2025
Ambulanza - Fotogramma

(Adnkronos) - Due giovani fidanzati sono morti oggi in uno scontro tra moto e auto sulla strada provinciale, nel Casertano. A perdere la vita un giovane carabiniere di 23 anni e la fidanzata di 22, entrambi di Sessa Aurunca.  

I due viaggiavano in sella ad una moto che si è scontrata frontalmente con una automobile che proveniva dal senso opposto di marcia lungo la strada provinciale 81 che da San Castrese, frazione di Sessa Aurunca, porta verso la statale Appia e il mare.  

Sul tragico incidente stradale indaga la Polizia di Stato (Commissariato di Sessa Aurunca e Polstrada). Dopo il tragico incidente, il conducente della vettura si è fermato. Il carabiniere 23enne era in servizio a Milano.  

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Gerry Scotti presto nonno tris, l'annuncio del figlio Edoardo

23 Giugno 2025
Gerry Scotti - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Gerry Scotti è pronto a diventare nonno per la terza volta. Il figlio Edoardo Scotti e la moglie Ginevra Piola sono in attesa del loro terzo figlio, che arriverà dopo la nascita di Virginia e Pietro. 

 

È stata Ginevra ad annunciare di essere in dolce attesa, con un post pubblicato sui social. La coppia, unita in matrimonio dal 2019, è pronta ad allargare ulteriormente la famiglia. Edoardo e Ginevra sono diventati genitori per la prima volta nel 2020 quando è nata Virginia, e nel 2023 hanno accolto il secondogenito, Pietro.  

Un regalo immenso per il conduttore televisivo che, ospite a Verissimo, aveva parlato del profondo legame che ha con i suoi nipotini, Virginia e Pietro, e aveva dichiarato il desiderio di diventare nuovamente nonno: "Ora spero nel terzo o in due gemellini. Spero non si fermino, vediamo. Se lo vorranno, io sono felice", aveva detto il conduttore. 

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Manovra d'estate, Todde 'risorse non andranno in mille rivoli'

23 Giugno 2025
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