(Adnkronos) - Le famiglie degli ostaggi hanno fatto appello per una grande manifestazione di massa oggi, in occasione dei 700 giorni della guerra in corso a Gaza, davanti alla residenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. In una nota, le famiglie hanno affermato che "terranno veglie di protesta, raduni di massa e una grande manifestazione di fronte alla casa del primo ministro Benjamin Netanyahu, chiedendo la fine della guerra e la restituzione di tutti gli ostaggi". 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ne è convinto: ''Hamas può essere sconfitto entro due settimane''. E così sta esercitando pressioni su Netanyahu perché ci riesca definitivamente, avendo perso fiducia nel possibile buon esito dei colloqui per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12 citando proprie fonti ben informate a condizione di anonimato. Secondo le fonti sarebbe proprio la pressione esercitata da Trump ad aver spinto Netanyahu verso un piano per l'occupazione di Gaza City e un accordo che stia alle condizioni di Israele, nonostante le contrarietà espresse dai funzionari israeliani della sicurezza. 

Inoltre Trump ritiene di aver completato la sua missione per la liberazione del maggior numero di ostaggi, compreso l'americano-israeliano Edan Alexander a maggio. E, nonostante la retorica pubblica, le fonti riferiscono che in privato Trump abbia dichiarato che Hamas tratterrà un certo numero di ostaggi come garanzia per la sua sopravvivenza. 

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, ha confermato che Abu Obeida, portavoce delle Brigate Qassam di Hamas, è stato ucciso in un attacco nella parte occidentale di Gaza City. "Il portavoce del terrorismo di Hamas, Abu Obeida, è stato eliminato a Gaza e mandato a incontrare tutti i membri eliminati dell'asse del male provenienti da Iran, Gaza, Libano e Yemen, nel profondo dell'inferno", ha scritto Katz su X, congratulandosi con le Idf e il servizio di sicurezza Shin Bet per l'operazione in cui è stato ucciso il portavoce. "Presto, con l'intensificarsi della campagna a Gaza, molti altri suoi complici criminali - assassini e stupratori di Hamas - si uniranno a loro", ha aggiunto. 

Nello Yemen i miliziani yemeniti Houthi ieri hanno arrestato almeno undici dipendenti del World Food Programme, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di alimentazione, dopo aver fatto irruzione nella sede a Sana'a. Lo ha dichiarato l'inviato delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg. "Condanno fermamente la nuova ondata di detenzioni arbitrarie di personale delle Nazioni Unite oggi a Sana'a e Hodeida, così come l'irruzione forzata nei locali delle Nazioni Unite e il sequestro di proprietà delle Nazioni Unite. Almeno 11 membri del personale delle Nazioni Unite sono stati arrestati", ha affermato Grundberg in una nota, chiedendo che vengano rilasciati "immediatamente e senza condizioni". 

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