Assessore Bartolazzi: 'evitare allarmismi'... 
(Adnkronos) - La partecipazione dell’Anfp (Associazione Nazionale Funzionari di Polizia agli Stati generali dell’educazione e della prevenzione, in corso al Palazzo dell'Informazione Adnkronos, "rappresenta un importante riconoscimento dell’autorevolezza e delle competenze dei dirigenti di Polizia nelle attività di prevenzione e contrasto della devianza, nonché nella costruzione di contesti sociali sicuri e inclusivi. La specificità professionale dei dirigenti di Polizia, che quotidianamente maturano esperienza diretta nella gestione delle problematiche legate alla devianza, in particolare giovanile, costituisce un patrimonio di conoscenze prezioso. È fondamentale che tale patrimonio venga condiviso con tutti gli attori coinvolti nell’azione educativa, civile e sociale, per rafforzare le strategie di prevenzione e promuovere comportamenti rispettosi delle regole e della convivenza". Lo ha detto Emanuele Ricifari, Presidente dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, intervenendo al convegno.
"L’attività di raccolta dati e di ricerca su vasta scala condotta dall’Osservatorio nazionale sul bullismo ed il disagio giovanile, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e gli altri partner istituzionali, rappresenta uno strumento essenziale per fornire contributi concreti alle Istituzioni pubbliche e alle agenzie educative. In questo modo -ha aggiunto- ogni intervento di prevenzione può essere più mirato, coerente ed efficace, contribuendo ad affrontare con metodo e responsabilità la vera emergenza educativa dei nostri tempi per contrastare innanzitutto l’odioso fenomeno del bullismo che incide assai negativamente sui nostri ragazzi più fragili".
(Adnkronos) - "Per la scuola il bullismo è un tema, ma la scuola non può essere lasciata da sola. Spesso si tende a delegare alla scuola tante azioni ma c'è bisogno di relazioni positive con l'esterno". Lo ha detto Cristina Costarelli, presidente dell'Anp (Associazione Nazionale Presidi) Lazio, intervenendo agli Stati generali dell'educazione e della prevenzione al Palazzo dell'Informazione Adnkronos. "Per questo la scuola deve aprirsi senza diffidenza e autoreferenzialità. E' importante -ha aggiunto- che i docenti capiscano i segnali, i cambiamenti di comportamento, i sintomi di disagio dei giovani".
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(Adnkronos) - Perché parlare ancora di sicurezza in medicina estetica? Perché nonostante i progressi, i rischi di trattamenti improvvisati e messaggi ingannevoli continuano a minacciare la fiducia dei pazienti. L'etica come cornice: la sicurezza non è ieri, ma il cuore del domani. Con il congresso 2025 all'Allianz MiCo - Milano Convention Center (9-11 ottobre), e il tema 'Precision Beyond the Surface - la precisione va oltre l'apparenza', Agorà rilancia la sfida: trasformare la sicurezza in precisione, responsabilità e rispetto dell'identità del paziente. Oltre 7mila professionisti da tutto il mondo si danno appuntamento nel capoluogo lombardo, capitale internazionale del settore, per 3 giorni di formazione, ricerca e confronto. Un programma scientifico con 99 sessioni, 654 contributi, 43 workshop aziendali, 27 sessioni di live injection, per osservare tecniche avanzate in tempo reale. Tra i focus, l'utilizzo dell'ecografia nell'estetica medica, la medicina rigenerativa, i fili di sospensione e le combinazioni laser-filler. Un congresso che trasforma la scienza in domande e risposte. Perché ogni domanda del paziente chiede una risposta onesta. E ogni decisione clinica richiede trasparenza.
Cosa significa per Agorà 'oltre la superficie'? Precisione diagnostica per ridurre complicanze, accuratezza dei risultati per rispettare l'identità del paziente e sostenibilità nel tempo per evitare dipendenze da trattamenti ripetuti. "Un risultato estetico di qualità deve garantire efficacia clinica nel tempo, pur mantenendo il risultato reversibile, senza eccessi né forzature - sottolinea Maurizio Cavallini, chirurgo plastico e presidente di Agorà - perché la vera medicina estetica è quella che mette il paziente al centro, con etica e responsabilità". Come contrastare le false promesse che circolano sui social e nel marketing aggressivo? "Precision beyond the surface significa anche debunking - precisa Magda Belmontesi, dermatologa e vicepresidente di Agorà - smontare informazioni ingannevoli, distinguere scienza da pubblicità, restituire al paziente strumenti chiari e basati su evidenze. E' un impegno culturale prima ancora che clinico, che Agorà porta avanti con campagne istituzionali e linee guida trasparenti".
Come garantire che il paziente sia davvero informato e partecipe delle proprie scelte? Agorà ha elaborato moduli di consenso specifici per ciascuna procedura, dalla tossina botulinica ai filler, fino al laser frazionale. "Una tutela giuridica, ma soprattutto un atto di responsabilità - afferma Claudio Plebani, segretario generale e responsabile dell'ufficio legale Agorà - perché il tempo della comunicazione medico-paziente è tempo di cura". Chi assicura che i medici siano formati e costantemente aggiornati? La risposta è la Scuola superiore post-universitaria in Medicina estetica di Agorà: oltre 1.500 diplomati, 4.000 trattamenti annui sotto tutoraggio e 3.000 pazienti reali seguiti ogni anno. "Ogni specializzando affronta almeno 150 ore di pratica supervisionata - ricordano i co-direttori Nadia Tamburlin e Mario Mariotti - e il 62% dei diplomati continua ad aggiornarsi al congresso".
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(Adnkronos) - Sandro Tonali torna in Serie A? Oggi, giovedì 9 ottobre, l'ex centrocampista del Milan, che gioca in Premier League al Newcastle, ha parlato della possibilità di tornare nel campionato italiano, dopo che nelle ultime sessioni di mercato, anche in estate, erano suonate con insistenza le sirene di diversi club, tra cui la Juventus.
"Prima o poi tornerò in Serie A, perché per un italiano c'è sempre la volontà di tornare nel suo Paese", ha detto Tonali ai canali ufficiali dell'Italia direttamente dal ritiro della Nazionale, attesa dai match contro Estonia e Israele, "magari non adesso, perché ora mi trovo bene in tutto. Ma non chiudo mai la porta".
Ora però il centrocampista è concentrato sui due impegni degli azzurri, fondamentali per alimentare le speranze di qualificarsi ai prossimi Mondiali 2026: "Dopo la Norvegia tutte le partite sono fondamentali, sappiamo benissimo quanto valgono. Siamo pronti per affrontarle una alla volta. In allenamento ci divertiamo, facciamo tanto, il mister ci fa correre ma è importante anche divertirsi".
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(Adnkronos) - Quello di oggi è stato per Ferrari un Capital Markets Day importante (e non solo per la presentazione della prima elettrica della casa di Maranello) e carico di 'orgoglio': che non ha scaldato il cuore degli investitori - con il titolo precipitato in pochi minuti da 415 a 350 euro - ma che ha fornito significative indicazioni sulla direzione del brand. L'ad Benedetto Vigna ha parlato di un nuovo piano strategico "ambizioso come quello dell'ultima volta", ovvero nel 2022, ma con un "punto di partenza di 7 miliardi". L'obiettivo della Rossa è di arrivare nel 2030 a un fatturato netto di circa 9 miliardi di euro (pari a una crescita annua di circa il 5%) con un Ebitda di almeno 3,6 miliardi. Vigna ha ammesso che forse "il mercato si aspettava ricavi più alti" ma "l'importante è rispettare i target, dobbiamo essere prudenti".
"Vogliamo continuare a crescere ed essere esclusivi - ha aggiunto - ma per essere unici non possiamo produrre troppe auto" ha aggiunto. Numeri di produzione a parte, tuttavia, da Maranello si promettono novità a getto continuo: dal 2022 a oggi sono stati lanciati 14 modelli, e il nuovo piano conferma lo stesso ritmo, con una media di quattro lanci all’anno tra il 2026 e il 2030. "Ogni modello - si spiega da Maranello - sarà progettato con un posizionamento distintivo per rivolgersi a una clientela specifica, mantenendo fede alla nostra strategia 'diverse Ferrari per diversi Ferraristi e diverse Ferrari per momenti diversi' ". La stima è di una gamma di auto sportive che al 2030 sarà composta per il 40% circa da un’offerta di modelli con motore a combustione interna (ICE), per il 40% circa da modelli ibridi e per il 20% circa da modelli elettrici. Su quest'ultimo fronte si registra un dimezzamento degli obiettivi di produzione di modelli a zero emissioni, frutto di una 'ri-valutazone' del mercato, anche per evitare i bagni di sangue finanziari che stanno sperimentando i marchi concorrenti, a iniziare da quelli tedeschi.
Resta comunque la curiosità per la prima (ma non unica) elettrica di Maranello, che dovrebbe entrare in listino nella seconda metà del 2026: come ha sottolineato il presidente John Elkann “con la nuova Ferrari elettrica, affermiamo ancora una volta la nostra volontà di progresso unendo la disciplina della tecnologia, la creatività del design e l'arte della produzione". Ieri, durante il Technology and Innovation Workshop, Ferrari ha svelato il telaio, pronto per la messa in produzione, e il gruppo propulsore della sua elettrica, spiegando che "apre un nuovo capitolo nella nostra storia, e lo fa interpretando la tecnologia elettrica secondo la filosofia unica di Ferrari". L'elettrica di Maranello "è stata creata con la stessa ambizione: portare l’incomparabile sportività Ferrari nell’era elettrica senza compromessi, garantendo ai clienti un’offerta differenziata tra cui scegliere". Bisognerà vedere quale sarà il mercato in cui si troverà a muoversi. Di sicuro, non sarà una elettrica come le altre, e probabilmente anche Enzo Ferrari ne sarebbe fiero.

(Adnkronos) - La transizione dalla scuola al lavoro continua a rappresentare uno dei nodi più critici del sistema economico e sociale italiano. I dati dell’ultima Indagine Inapp-Plus, condotta su oltre 45.000 individui, evidenziano come la difficoltà di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro sia legata non solo a fattori economici, ma anche a limiti strutturali e culturali che riducono le possibilità di realizzazione personale e professionale. Tra i giovani tra i 18 e i 29 anni – circa 3,9 milioni di persone – quasi la metà (44%) considera il lavoro un modo per guadagnare, mentre il 29% lo percepisce come una necessità e solo il 26% come un’occasione per realizzarsi. Una visione che riflette un cambiamento profondo: il lavoro tende a perdere la sua valenza identitaria e sociale, risultando spesso precario, frammentato e poco riconosciuto.
Le disuguaglianze di origine familiare continuano a pesare in modo significativo. I giovani provenienti da famiglie con più elevato capitale culturale e relazionale mostrano maggiori possibilità di inserimento e di crescita professionale. Al contrario, chi proviene da contesti meno favoriti incontra maggiori ostacoli (34%) e spesso resta intrappolato in percorsi lavorativi discontinui o a bassa qualificazione.
Il problema delle retribuzioni inadeguate emerge con forza: circa un terzo dei giovani ritiene insoddisfacenti le offerte di lavoro disponibili, soprattutto per i salari troppo bassi. Seguono la scarsa qualità dell’inquadramento, la mancata coerenza tra titolo di studio e mansione e, non da ultimo, la diffusione di rapporti di lavoro irregolari o instabili.
A pesare sono anche le difficoltà logistiche e relazionali: nei piccoli centri incidono gli spostamenti e la carenza di reti professionali, mentre nelle grandi città cresce il divario di riconoscimento e di prospettiva. Le giovani donne segnalano una maggiore attenzione alla flessibilità oraria e alla possibilità di lavoro da remoto, ma anche una persistente difficoltà nel conciliare i tempi di vita e di lavoro, con un’offerta aziendale ancora insufficiente sul piano del welfare e della conciliazione familiare.
Il contesto familiare resta un fattore decisivo nella qualità delle opportunità. I giovani con meno risorse economiche e culturali si dichiarano più spesso insoddisfatti per il livello di inquadramento e per la scarsa possibilità di crescita, mentre chi dispone di un background familiare più solido tende a privilegiare la coerenza tra competenze, interessi e percorsi occupazionali.
"Serve un nuovo patto generazionale - sottolinea Natale Forlani, presidente dell’Inapp - capace di restituire al lavoro un significato pieno, come fattore di identità e partecipazione sociale. E' necessario connettere orientamento, formazione, impresa e conoscenze, per soddisfare i fabbisogni collettivi e le aspettative personali offrendo più lavori dignitosi, stabili e coerenti con i loro talenti. L’andamento della domanda di lavoro, che risulta superiore all’offerta di lavoratori disponibili - anche per le professionalità più qualificate - apre nuove opportunità e tende a favorire un miglioramento delle condizioni retributive complessive". Le evidenze raccolte delineano dunque un quadro che va oltre la sola dimensione economica. Restituire valore al lavoro e alle competenze delle nuove generazioni è la condizione essenziale per costruire un futuro non fondato sulla mera sopravvivenza, ma sulla realizzazione personale e sociale.
Leggi tutto: Inapp, retribuzioni basse e scarse opportunità rallentano transizione scuola-lavoro

(Adnkronos) - L’ingegneria italiana è a disposizione del Paese con tutte le proprie competenze per garantire lo sviluppo e la sicurezza in tutti i settori: dalle infrastrutture alle sfide della transizione energetica ed ecologica, dall’Intelligenza artificiale alle criticità legate alla cybersecurity. Gli ingegneri, dunque, restano fedeli alla propria funzione storica ma con uno sguardo e un approccio rivolti al futuro della comunità. Questo, in sintesi, quello che preannunciano i confronti e i dibattiti del 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia, organizzato dal Consiglio nazionale degli ingegneri e dagli Ordini degli ingegneri di Ancona e Macerata.
Il titolo dell’evento, in programma dal 13 al 16 ottobre, è evocativo: 'Visioni'. Il percorso degli ingegneri vuole segnare un vero e proprio cambio di passo in vari ambiti. Dai valori condivisi all’innovazione, sino alla sicurezza declinata in tutti i suoi molteplici aspetti. Un evento itinerante che farà tappa principale al Teatro delle Muse di Ancona, a poche centinaia di metri dal porto dove sarà attraccata una nave da crociera in grado di ospitare gli oltre 1.300 congressisti provenienti da tutta Italia. E proprio con la 'nave-albergo' gli ingegneri salperanno alla volta di Fiume, in Croazia, per un interessante scambio culturale e professionale tra i colleghi dei due paesi. L’obiettivo è mettere a confronto informazioni, condividere conoscenze e scambiare pareri e punti di vista su argomenti di valenza internazionale. La filosofia è ormai quella consolidata e che guida da tempo il Consiglio nazionale degli ingegneri: la categoria deve aprirsi al mondo, accogliere proposte e offrire competenze di alto livello. Un arricchimento reciproco e continuo per tutti i colleghi.
“Gli ingegneri - afferma Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni -sono i garanti della sicurezza in tutti i settori della società civile. Dagli ambiti tradizionali, come infrastrutture e cantieristica, sino alle nuove frontiere tecnologiche, dall’Intelligenza artificiale alla cyber security, i professionisti italiani hanno le competenze per gestire situazioni complesse. Ma c’è bisogno delle istituzioni. Il Consiglio Nazionale è da sempre a disposizione degli enti preposti per collaborare, in maniera armonica e sinergica, ad individuare quella giurisprudenza idonea, semplice e chiara, in grado di valorizzare le competenze e le prestazioni professionali rese, fondamentali per realizzare opere indispensabili per il Paese. Al congresso in programma nelle Marche sarà questo il messaggio che, grazie alla platea qualificata di relatori, agli approfondimenti e alle tavole rotonde ed analisi, cercheremo di veicolare: l’ingegneria come cassa di risonanza per un’Italia sempre più sicura, sensibile a tematiche così importanti. Senza dimenticare che il compito dell’ingegnere è assicurare che le prestazioni offerte siano all’altezza delle nostre capacità e competenze e siano in grado di dare certezze al sistema Paese”.
“Le Marche - spiega Stefano Capannelli presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona - diventeranno, per alcuni giorni, non una semplice vetrina, ma un vero e proprio palcoscenico di confronto per offrire soluzioni concrete alle fragilità che colpiscono questa ed altre meravigliose terre italiane. Ogni tema, inviterà a comporre una solida ed efficace prospettiva risolutrice, una visione, al servizio dei nostri territori. Si discuterà di prevenzione sismica ed idrogeologica. Saranno affrontate inoltre le innovazioni volte ad un’effettiva crescita delle infrastrutture fisiche e telematiche con una particolare attenzione al tema dei porti. Denso sarà il capitolo sulle funzionalità e la centralità delle opere pubbliche con un focus ad hoc sul nuovo Codice dei contratti”.
“Siamo stati entusiasti - afferma Maurizio Paulini, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Macerata - di ospitare, nei giorni che hanno preceduto l'assise nazionale, a Macerata, le attività aggregative e sportive, con circa 1600 atleti, organizzate dal nostro Ordine. Abbiamo offerto ai nostri colleghi l’opportunità di scoprire incantevoli meraviglie paesaggistiche e culturali, convinti del fatto che la nostra professione possa crescere in un luogo dove tradizione, arte e natura si fondono in un abbraccio perfetto”.
Dopo l’inaugurazione del Congresso, in programma lunedì 13 ottobre, che prevede, oltre alla presenza di numerosi ospiti istituzionali, la relazione del presidente Angelo Domenico Perrini, il dibattito raggiungerà il clou mercoledì 15 ottobre e sarà articolato prevalentemente attraverso quattro tematiche. La prima è l’ecosistema sostenibile e sicuro, l’ingegneria come strumento di sicurezza e prevenzione del rischio in molteplici ambiti. Un percorso che vede il Cni in prima linea da anni, grazie al dialogo col sistema Paese volto a mettere a fuoco tre aspetti imprescindibili: messa in sicurezza degli edifici in chiave antisismica, interventi di prevenzione e mitigazione del rischio di dissesto del territorio, sicurezza nei luoghi di lavoro e delle persone, con specifico riferimento al proliferare delle nuove tecnologie guidate da Ia.
La seconda tematica riguarda le infrastrutture moderne e resilienti. La modernizzazione del Paese dipende soprattutto dalla disponibilità di infrastrutture e nodi viabilistici moderni ed efficienti. L’ingegneria pone l’attenzione sul binomio infrastruttura-sicurezza, sempre più di attualità visti i cambiamenti climatici che, insieme ad altri fattori, stanno rendendo il patrimonio infrastrutturale fragile e obsoleto. L’ingegneria sta studiando, progettando e realizzando opere di mitigazione e di prevenzione del rischio.
Il terzo tema è la sicurezza e l’affidabilità delle reti intelligenti. Ogni processo decisionale e di transizione ormai non può prescindere dalle nuove tecnologie, dal sopravvento dell’Intelligenza Artificiale. Ma soprattutto, da una gestione oculata e competente della sicurezza delle reti. L’ultimo tema è dedicato a una riflessione su trenta anni di contratti pubblici alla ricerca dell’efficienza, a partire dalla Legge Merloni.
Un confronto particolarmente utile, con esperti sulle norme del Codice dei contratti pubblici, strumento di uso quotidiano per molti professionisti. Infine, nel corso dei lavori sarà aperto un momento di confronto sulle ultime novità relative al ddl delega sulla riforma delle professioni, attualmente in esame, a proposito della quale il Cni è impegnato in un serrato confronto istituzionale.

(Adnkronos) - “Partiamo da qui e ringrazio tutti coloro che sono qui presenti: un tavolo comune, un luogo di incontro per condividere esperienze e costruire strategie concrete per contrastare disagi giovanile e promuovere una nuova cultura della prevenzione. Io penso che non esista un vaccino contro il bullismo, ma esiste un antidoto potentissimo che è l'educazione. Tutti insieme possiamo fare molto”. Così Luca Massaccesi, presidente dell’Osservarorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile agli Stati Generali dell’Educazione e della Prevenzione, in corso al Palazzo dell'Informazione dell'Adnkronos, a Roma. L’evento, aperto dal direttore dell’agenzia di stampa, Davide Desario, è promosso appunto dall’Osservatorio Nazionale sul Bullismo e sul Disagio Giovanile.

(Adnkronos) - Crollo di una porzione del tetto della Casa circondariale di Regina Coeli oggi, giovedì 9 ottobre. Non appena appresa la notizia il capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Stefano Carmine De Michele si è immediatamente recato nell’istituto romano.
"Insieme al direttore generale dei detenuti e del trattamento Ernesto Napolillo, al direttore generale per la Gestione dei beni, dei servizi e degli interventi in materia di edilizia penitenziaria Antonio Bianco e al vicedirettore generale del Personale Augusto Zaccariello, e con la collaborazione dei vigili del fuoco intervenuti sul posto, il capo del Dap sta valutando i necessari e urgenti provvedimenti da adottare per fronteggiare l’improvvisa situazione d’emergenza che si è venuta a creare nell’istituto penitenziario romano", fa sapere il Dap.
“Oggi, alla Casa Circondariale 'Regina Coeli' di Roma, è crollata improvvisamente - e in termini non prevedibili - la cupola della seconda rotonda a causa di una tarmatura delle travi interne, già indebolite dall’umidità, non rilevabile. Il carcere è in sicurezza sotto tutti i profili". Così in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, sottosegretario di stato alla Giustizia.
"Sul luogo - spiega la nota - è già presente anche la ditta a cui verranno affidati i lavori in somma urgenza, la quale sta già facendo i primi rilievi tecnici. Le autorità presenti stanno già affrontando anche le misure per l’interdizione dell’area e lo sfollamento dei detenuti delle sezioni interessate che avverrà in data odierna, a seguito dell’individuazione delle strutture che li accoglieranno. Al termine della giornata - aggiunge Delmastro - procederemo con lo sfollamento necessario dei detenuti e inizieranno le operazioni tecniche necessarie per i lavori con la somma urgenza, per ripristinare il prima possibile la cupola oggetto del crollo e l’agibilità dell’intero istituto, che non presenta problemi di agibilità nel suo complesso”.
Nel carcere di Regina Coeli, a Roma, è crollata una parte del tetto, corrispondente alla rotonda del carcere, "per fortuna nessuno si è fatto male ma si è corso un grave pericolo”, denuncia Donato Capece, segretario generale dl Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. “L’amministrazione penitenziaria avrebbe già predisposto lo sfollamento dall’istituto di non meno di 250 detenuti, ma ora è prioritario la messa in sicurezza di tutta la Casa circondariale, come da tempo chiedeva e chiede il Sappe”, prosegue il sindacalista.
“E’ necessario attivare gli Uffici competenti del Dap affinché vengano posti in essere ulteriori idonei provvedimenti, anche di tipo deflattivo nei confronti dei detenuti, finalizzati a riportare un regolare stato di vivibilità detentiva all’interno della struttura penitenziaria, al fine di evitare che tale situazione possa determinare episodi di criticità a danno dell’Amministrazione e del personale di Polizia”. Capece evidenzia, infine, la necessità di “porre adeguati e tempestivi interventi di ripristino, evitando un disastroso deterioramento delle strutture e con l’aggravio di costi per le riparazioni”.
Leggi tutto: Regina Coeli, crolla parte del tetto: "Nessuno si è fatto male, ma grave pericolo"

(Adnkronos) - Emma torna live nel 2026. La cantante salentina, dopo l’uscita del nuovo singolo ‘Brutta storia’, ha annunciato il suo ritorno tra il pubblico con due grandi concerti previsti per la prossima estate, a Milano e a Roma.
Emma si esibirà il 2 luglio del 2026 sul palco dell’Ippodromo delle Capannelle di Roma, in occasione del Festival Rock in Roma. E lo show si replicherà il 9 settembre all’Ippodromo Snai San Siro per il Milano Summer Festival.
I biglietti, come annunciato dall’artista, saranno disponibili a partire dalle 18.00 di domani, venerdì 10 ottobre. "Mi scoppia il cuore", ha scritto l'artista accompagnando la foto che annuncia i due grandi show che segnando un nuovo traguardo nella sua carriera.
Leggi tutto: Emma torna live nel 2026, due grandi eventi a Milano e Roma: "Mi scoppia il cuore"
Chiusa la campagna con l'adesione di architetti e ingegneri...
Era ricoverato a Cagliari. I contagi nell'Isola sono 38...
Il suo legale ha chiesto misure di sorveglianza e tutela... 
(Adnkronos) - L’ex pm di Pavia, oggi in forza alla Procura di Milano, Pietro Paolo Mazza è stato perquisito dalla Guardia di finanza di Brescia nell’ambito di un filone d’indagine dell’inchiesta ’Clean’.
In particolare Mazza, insieme all’ex procuratore aggiunto Mario Venditti - indagato per corruzione in atti giudiziari sul caso Garlasco - si sarebbe occupato di un fascicolo riguardante Asm, società multi servizio che si occupa di rifiuti.
Intanto è stata fissata per martedì 14 ottobre l'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Brescia per Venditti, accusato dalla procura di Brescia di aver favorito nel 2017 l'archiviazione di Andrea Sempio, oggi ancora indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi. A difendere l'ex magistrato è l'avvocato Domenico Aiello che ha chiesto di annullare il decreto di sequestro eseguito il 26 settembre scorso.
Leggi tutto: Inchiesta su ex procuratore Venditti: perquisito pm Milano che lavorò con lui

(Adnkronos) - È stato inaugurato ufficialmente il nuovo Centro Medico Synlab Manifattura Firenze, il più grande realizzato dall’omonimo Gruppo in Italia. Aperto al pubblico dallo scorso 1 settembre, il nuovo polo della salute - oltre 4.000 mq dedicati a visite, analisi e diagnostica avanzata - è stato realizzato con un investimento complessivo di 8 milioni di euro per apparecchiature ed attrezzature di ultima generazione. Synlab Manifattura Firenze - informa una nota - vede impiegati oltre 80 persone tra medici, liberi professionisti sanitari e personale di struttura e fa parte di un ecosistema di salute più ampio che il Gruppo ha costruito in questi ultimi anni in Toscana, dove è presente con oltre 40 punti prelievo per analisi di laboratorio, 10 Medical Center e un laboratorio centrale a Calenzano. Il nuovo polo toscano ha come obiettivo quello di diventare “un punto di riferimento fondamentale per la salute dei cittadini fiorentini, garantendo a cittadine e cittadini l’accesso a tutte le principali prestazioni sanitarie e diagnostiche. Un luogo accogliente, funzionale e inclusivo che opererà in maniera integrata con il Servizio sanitario regionale, fornendo prestazioni anche in convenzione Ssr e con le i principali fondi assicurativi”. (Video)
In occasione dell’inaugurazione della nuova struttura, Synlab ha lanciato la campagna gratuita di prevenzione cardiovascolare ‘Cuore di donna’, dedicata alle donne della città di Firenze tra i 35 e i 69 anni. Le persone interessate potranno accedere a un primo check-up e, qualora i risultati indichino un potenziale rischio, proseguire il percorso con una visita specialistica (info su synlabmanifatturafirenze.it)
Alla Cerimonia di inaugurazione con taglio del nastro, Mathieu Floreani, Ceo Synlab Group, ha affermato “Con l'apertura di Synlab Manifattura Firenze, stiamo confermando il nostro impegno a plasmare il futuro della diagnostica in Europa. Questo centro non è solo una struttura all'avanguardia, ma anche un simbolo del nostro investimento a lungo termine in un'assistenza sanitaria sostenibile e incentrata sul paziente. Mentre continuiamo a crescere, il nostro obiettivo rimane chiaro: potenziare i sistemi sanitari attraverso l'innovazione, l'eccellenza operativa e partnership significative. Synlab è pronta a supportare le comunità, gli operatori sanitari e i governi nella creazione di sistemi sanitari resilienti e avanzati per il futuro”. Per Andrea Buratti, Ceo Synlab Italia, “l’inaugurazione di questo Centro rappresenta un momento significativo per il nostro Gruppo e per la città di Firenze. Abbiamo voluto creare un luogo che incarnasse la nostra idea di salute: all’avanguardia, integrata, ma soprattutto orientata alle persone – ha aggiunto - Qui ogni paziente viene accolto e accompagnato lungo un percorso personalizzato, che parte dalla prevenzione e prosegue con diagnosi e cura, grazie a tecnologie evolute e a un’équipe multidisciplinare. È in questo modo che intendiamo promuovere una nuova cultura della salute: vicina, accessibile e realmente al servizio della comunità”. All’evento hanno partecipato anche Giovanni Manfredi, Managing Director Aermont / Manifattura Tabacchi e gli assessori del Comune di Firenze Letizia Perini e Jacopo Vicini.
Il Centro - illustra il Gruppo - si sviluppa su 4 livelli - da piano terra al terzo piano - e sorge all’interno del nuovo building Bulk di Manifattura Tabacchi, uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana in Italia. Gli spazi sono organizzati per ottimizzare il percorso per garantire una presa in carico completa e riuscire ad erogare un servizio rapido ed efficiente. L’edificio è stato progettato in maniera innovativa e orientata al futuro, secondo i migliori standard oggi disponibili che pongono particolare attenzione alla riduzione degli impatti ambientali e delle emissioni di gas serra.
Al piano terra del nuovo Medical Center troveranno spazio le analisi di laboratorio - descrive Synlab - da quelle di routine a quelle più avanzate e di alta specialistica. Un piano è dedicato agli ambulatori dove vengono effettuate prestazioni e visite specialistiche in tutte le principali branche mediche tra cui allergologia, angiologia, cardiologia, chirurgia vascolare, dermatologia, endocrinologia, gastroenterologia (endoscopia digestiva), ginecologia e ostetricia, diabetologia, medicina del lavoro, medicina dello sport, fisiatria, ortopedia, otorinolaringoiatria, pediatria, pneumologia, senologia, urologia e molto altro. Un’intera area è poi riservata alla diagnostica per immagini completa ed avanzata, con strumentazione ad elevatissima tecnologia che pongono la massima attenzione alla sicurezza e comfort dei pazienti con una riduzione di dose di raggi X; presenti tecnologie come risonanza magnetica ad alto campo, Tac, Moc, Rx, Opt / Cone Beam, mammografia con tomosintesi, ecografia, doppler vascolari (arti, Tsa, arterie renali, colonscopia e gastroscopia.
Fiore all’occhiello della struttura “è l’area Synlab Lei, pensata per prendersi cura della salute della donna in ogni fase della sua vita, grazie a un’equipe ultraspecialistica coordinata che comprende ginecologia, cardiologia, endocrinologia, nutrizione e molto altro. L’obiettivo è quello di costruire la salute della donna partendo dal suo benessere a 360°, fisico, psichico e sociale, come indicato dall’Oms - sulla base di un approccio di ‘medicina di genere’, cioè differenziato rispetto alle specificità del genere femminile. L’organizzazione e le competenze specialistiche saranno anche particolarmente orientate alla diagnosi precoce, alla prevenzione delle patologie più comuni e al follow-up delle patologie croniche, con un’offerta completa di percorsi multidisciplinari e pacchetti di check-up, per rispondere pienamente al fabbisogno di tutte le cittadine e cittadini. In SYNLAB Manifattura Firenze trovano spazio anche le attività divulgative e informative gratuite rivolte alla cittadinanza, raccolte sotto la serie di eventi ‘Synlab - La Salute in un talk’, con un ricco calendario di incontri sulle più rilevanti tematiche di salute e benessere.

(Adnkronos) - Le cancellerie hanno accolto all'unanimità con favore l'accordo tra Israele e Hamas sulla "prima fase" del piano di Donald Trump in 20 punti per la "fine del conflitto a Gaza". Sono passati più di due anni dalla strage del 7 ottobre 2023 in Israele e dall'inizio, in risposta, delle operazioni militari israeliane che da allora hanno martellato la Striscia di Gaza finita nel 2007 in mano a Hamas. Per molti, dopo tre giorni di contatti intensi in Egitto, è finalmente arrivata una "svolta", ma c'è cauto ottimismo. Saranno ore e giorni intensi per la diplomazia. Trump è atteso nella regione, in Egitto e Israele.
L'accordo è sulla cosiddetta "prima fase" del piano Trump. Il testo sulla "prima fase" del piano è stato firmato stamani in Egitto, secondo Tal Heinrich, una portavoce dell'ufficio del premier israeliano citata dal giornale israeliano Haaretz, senza precisare chi abbia firmato il documento. Dovrebbe prevedere il rilascio degli ostaggi (48 sono nella Striscia e si ritiene solo 20 siano vivi), l'inizio del ritiro graduale delle forze israeliane dalla Striscia e la liberazione di detenuti palestinesi. Secondo Trump, probabilmente gli ostaggi israeliani verranno rilasciati "lunedì". Gli ostaggi vivi saranno liberi probabilmente domenica, stando a un funzionario citato da New York Times.
Secondo tre fonti israeliane sentite dalla Cnn, Hamas potrebbe non sapere dove si trovino i resti degli ostaggi deceduti o non essere in grado di recuperarli. Dalle fila di Hamas, il portavoce Hazem Qassem ha detto alla tv satellitare al-Jazeera che "se le condizioni sul campo lo permetteranno" gli ostaggi "potranno essere rilasciati tutti insieme" e ha confermato che il gruppo ha "informato i mediatori delle difficoltà legate alla consegna dei corpi dei defunti". Il sito di notizie israeliano Ynet ha scritto di una 'task force internazionale', con la partecipazione di Israele, Usa, Egitto, Qatar e Turchia, che dovrebbe collaborare a localizzare i corpi degli ostaggi deceduti nella Striscia.
Sul punto dei detenuti palestinesi che dovrebbero essere scarcerati in cambio della liberazione degli ostaggi, resta da chiarire se tra coloro che verranno liberati ci saranno i 'big' Marwan Barghouti e Ahmed Saadat. Non sarà così secondo una fonte citata dalla Cnn. Non ci sarà Barghouthi stando alla portavoce dell'ufficio del premier israeliano. Mentre fonti coinvolte nei negoziati hanno detto ad al-Arabiy al-Jadeed, giornale del Qatar, che Israele ha accettato di scarcerare Barghouti, Saadat e anche altri esponenti di Hamas.
Alla rete americana una fonte israeliana ha precisato che "le squadre" di negoziatori "stanno lavorando sull'elenco dei prigionieri palestinesi che dovrebbero essere rilasciati" e "la questione non è risolta". Hamas, ha detto la fonte, "chiede il rilascio di prigionieri per i quali Israele non ha dato il via libera". Indiscrezioni a parte, non ci sono certezze sui tempi. Il piano Trump prevede lo scambio tra ostaggi in mano a Hamas e altri gruppi della Striscia e 250 prigionieri detenuti da Israele e condannati all'ergastolo e 1.700 gazawi arrestati dopo il 7 ottobre 2023.
A ore si riunirà il governo israeliano. Secondo quanto confermato al Times of Israel dall'ufficio del premier il cessate il fuoco potrà iniziare solo dopo la ratifica dell'accordo da parte del governo, il cui voto è atteso per le 17 ora italiana. Stando alla portavoce dell'ufficio del premier israeliano, l'annunciato accordo prevede un arco di 24 ore dalla riunione del governo prima che il cessate il fuoco entri in vigore. Se arriverà il via libera dei ministri, una volta entrato in vigore il cessate il fuoco, entro 24 ore, le forze israeliane dovrebbero concludere la prima fase del ritiro parziale delle truppe, spiega la Cbs a cui un ufficiale ha spiegato che questo ritiro dovrebbe includere Gaza City.
Secondo l'ufficiale israeliano, le 72 ore concesse a Hamas per rilasciare i restanti ostaggi scatteranno una volta completato l'iniziale ritiro delle forze israeliane. Secondo la portavoce dell'ufficio del premier israeliano, il conteggio delle 72 ore inizierà dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco e dopo il rilascio degli ostaggi i militari israeliani manterranno il controllo di circa il 53% della Striscia di Gaza.
Tra quello che è stato annunciato come concordato e i prossimi passi ci sono ancora, secondo la Cnn, molti dettagli spinosi che non sono stati affrontati e che potrebbero richiedere ancora diversi round di negoziati. Tra i nodi ci sono il disarmo di Hamas e il governo a Gaza nel dopoguerra. Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, parlando con al-Jazeera, ha sostenuto che la questione del disarmo non è stata affrontata nei colloqui a Sharm el Sheikh. "Con i mediatori" si parla, secondo Hazem Qassem, di "diverse opzioni per il cessate il fuoco, ma non sulla base della consegna delle armi". E ha aggiunto: "L'arma della resistenza è legittima per difendere il nostro popolo e garantire l'indipendenza della decisione palestinese".
Hamas, ha poi aggiunto, "non ha obiezioni a trovare una formula per gestire la lotta nazionale palestinese". Nessuna delle parti coinvolte nei colloqui, evidenzia il New York Times, ha di fatto detto quando entrerà in vigore l'accordo, quando verranno rilasciati gli ostaggi o quando arriveranno gli aiuti per i gazawi mentre nella Striscia si consuma una crisi umanitaria denunciata da più voci.
Leggi tutto: La 'svolta' per Israele e Gaza, cosa accade dopo l'accordo

(Adnkronos) - Il Tribunale Federale della Fidal ha inflitto tre anni di squalifica e di inibizione a Giacomo Tortu, ex velocista e fratello di Filippo, campione olimpico nella staffetta 4x100 alle Olimpiadi di Tokyo, per il caso di spionaggio illegale ai danni di Marcell Jacobs. Spionaggio commissionato all’agenzia privata Equalize con l'obiettivo di raccogliere prove su un suo presunto uso di sostanze dopanti.
Durante i tre anni Giacomo Tortu, per il quale la Procura Federale aveva chiesto la radiazione, non potrà svolgere alcuna attività in ambito Fidal né accedere ai campi di allenamento o di gara. Escluso ogni coinvolgimento del fratello Filippo e scagionata la società Raptors Milano, di cui Giacomo è presidente.
Leggi tutto: Spionaggio a Jacobs: squalifica di tre anni per Giacomo Tortu, fratello di Filippo

(Adnkronos) - La produzione farmaceutica italiana ha raggiunto quota 56 miliardi nel 2024, confermandosi leader in Europa. Di questi, 54 miliardi sono destinati all'export, che rappresenta più del 9% del totale manifatturiero. Sono i dati evidenziati dal report Indicatori farmaceutici 2025 di Farmindustria, che sottolinea ancora una volta il ruolo da protagonista dell'Italia nell'industria del pharma. Ci sono però punti su cui lavorare, come gli investimenti pubblici (ancora troppo bassi) e governance e normativa che necessitano di aggiornamenti. Di questo e dell'importanza di valorizzare il settore Ricerca e Sviluppo si è parlato in occasione del primo incontro di AstraZeneca Agorà, il nuovo format di AstraZeneca dedicato a spiegare in modo completo e accessibile - riporta una nota - i grandi temi del sistema salute, per combattere le fake news e offrire un punto di vista trasversale e autorevole.
"Oggi parlare di R&S è necessario sia per il beneficio dei pazienti che per generare un impatto positivo multidimensionale - afferma Francesca Patarnello, Vice President Market Access & Government Affairs AstraZeneca Italia - L'Europa deve compiere passi avanti nella ricerca, e l'Italia deve fare lo stesso per rafforzare la propria posizione in Europa. Il nostro Paese ha il substrato necessario per farlo, ma l'attrattività della ricerca clinica deve andare di pari passo con quella dell'innovazione: sono i due elementi chiave di un'unica strategia per rafforzare la leadership del settore farmaceutico in Italia e in Europa. Tutto il valore del comparto si misura nella ricerca di nuove opzioni terapeutiche e nella capacità di tramutare il sapere in prodotti che possano migliorare la vita delle persone. Gli investimenti in questo settore portano a un accesso anticipato alle innovazioni, a un risparmio per il sistema sanitario, a un aumento dei posti di lavoro e a un'evoluzione delle professionalità. Inoltre, investimenti chiamano investimenti, a tutto beneficio della società e dei pazienti. Negli ultimi 10-15 anni i modelli nel settore farmaceutico sono cambiati profondamente, grazie soprattutto all'innovazione tecnologica e alle competenze sempre maggiori dei ricercatori: dobbiamo essere pronti a cogliere le opportunità che deriveranno dalle trasformazioni future e non farci trovare impreparati".
Nel 2024 in Italia gli investimenti in R&S e produzione sono cresciuti del 13% rispetto all'anno precedente e del 33% rispetto a 5 anni fa, è emerso dall'incontro. Anche l'occupazione è aumentata, con un +1,4% rispetto al 2023 e un +8% negli ultimi 5 anni. Se si prendono in considerazione gli under 35 (+21%) e le donne (+13%),l la crescita appare addirittura superiore. "L'Italia oggi risulta al quarto posto in Europa per numero di studi clinici - sottolinea Patarnello - Una posizione importante, ma sostenuta in gran parte da capitali esteri, principalmente dall'industria del farmaco. L'industria privata investe in modo cospicuo grazie all'attrattività dell'ecosistema italiano, molto dinamico e in grado di contare su professionisti e centri di ricerca d'eccellenza. In questo contesto sarebbe auspicabile aumentare non solo gli investimenti pubblici, ma soprattutto agevolare l'ecosistema della ricerca clinica anche, ad esempio, attraverso il riconoscimento professionale di alcune figure cruciali. L'innovazione farmaceutica è associata a un miglioramento degli esiti di salute, riduce i ricoveri, l'assistenza a lungo termine e la mortalità, migliora la qualità della vita dei pazienti, insomma genera salute e un risparmio per il sistema sanitario. E' qualcosa di cui i decisori politici dovrebbero tenere conto". Nonostante le eccellenze scientifiche e il grande impegno dell'industria, il comparto Ricerca e Sviluppo in Italia rappresenta l'1,3% del Pil, è stato evidenziato. Tuttavia, ha un grande spazio di sviluppo se confrontato con il 3% dei leader europei.
"Non possiamo permetterci di restare in questa posizione - ammonisce Patarnello - e per migliorare sono necessari interventi sul quadro normativo e sulla governance, che da una parte devono portare a un'accelerazione nei tempi di accesso ai nuovi farmaci e di conseguenza a una riduzione delle diseguaglianze, che in parte possono essere migliorate con una più snella comunicazione tra Regioni e Aifa. Torniamo poi alla necessità di investimenti per generare valore. Come AstraZeneca cerchiamo di muoverci proprio in questa direzione: siamo l'azienda farmaceutica prima in Italia per numero di studi clinici in corso e nuovi studi attivati nell'ultimo anno. Abbiamo stanziato quasi 100 milioni in Ricerca e Sviluppo nel biennio 2023/24, e nel 2023 abbiamo gestito quasi 200 studi clinici attivi in 621 centri in 17 regioni italiane, confermando la nostra presenza capillare. Abbiamo 19 nuove molecole in ultima fase di sviluppo che rappresentano la promessa di terapie innovative per i pazienti italiani".
"Fare ricerca, favorire l'innovazione e ottenere un contesto industriale in buona salute sono tre elementi che devono convivere, aspetti complementari che devono essere considerati nel loro insieme. Vivere in un Paese che preme per l'innovazione produce maggiore ricerca e valore nel sistema dal punto di vista clinico e organizzativo. E' proprio nel vedere il settore farmaceutico come un comparto composto da diversi punti di forza per il Paese che fare ricerca diventa un asset importante nello sviluppo del Paese stesso", conclude la Vice President Market Access & Government Affairs AstraZeneca Italia.
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(Adnkronos) - "Ho rischiato la vita per rifare il seno". Eva Grimaldi ospite oggi, giovedì 9 ottobre, a La volta buona ha parlato del difficile percorso legato agli interventi chirurgici al seno. L'attrice ha spiegato di aver iniziato con la chirurgia estetica all'età di 26 anni e di aver preso questa decisione spinta dal desiderio di avere un "seno prosperoso": "Sono partita da una taglia 0, poi sono arrivata alla seconda, poi l'ho rifatto fino ad arrivare alla quarta taglia".
Tuttavia, il percorso è stato pieno di complicazioni. Una protesi le ha provocato una seria infezione, complicata da una gestione medica poco adeguata: "Il mio dottore non è stato bravo ad affrontare il problema, mi ha rimesso una nuova protesi. Mi è successa una cosa molto grave che non voglio nemmeno dire pubblicamente", ha raccontato Grimaldi.
Grimaldi ha poi rivelato di aver affrontato in totale ben 7 interventi per sistemare la situazione: "Ho trovato un medico che ha sistemato il mio problema ma per un anno sono rimasta con un seno solo. Nel momento massimo della mia carriera. Io inventavo di avere una fistola al seno, mi coprivo tutto il seno per nasconderlo...".
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(Adnkronos) - L'Italia è tornata “ad essere un Paese centrale, affidabile, attrattivo” in Europa e “ha la forza contrattuale per rappresentare al meglio le esigenze di questo settore che deve affrontare come altri la transizione ambientale ed energetica”, ma senza “le gabbie ideologiche” del Green Deal europeo. E per questo il governo è impegnato a “rimuovere l'ostacolo che l'Unione Europea ha posto anche allo sviluppo di questo settore che, per esempio con le distorsioni che derivanti dal sistema degli Ets del FuelEu marittime, stanno producendo nel settore marittimo spingendo i traffici sostanzialmente sulla strada e questo non fa bene nemmeno all'ambiente ovviamente, oltre che non fa bene al nostro Paese perché si creano di fatto più emissioni di quelli che si vogliono risparmiare”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel suo intervento in videocollegamento all'assemblea di Confitarma.
Nel 2026, a pieno regime, “l'Ets peserà in Europa per oltre 8 miliardi di euro l'anno, di cui 600 milioni sugli armatori italiani: insostenibile peso per tutti, anche per gli armatori italiani. È ancora più gravoso per voi il FuelEu Maritime che pesa 1,5 miliardi di euro già in quest'anno e può giungere, dobbiamo scongiurarlo, fino a 6,5 miliardi l'anno dal 2050”, ha spiegato il ministro, esortando quindi a lavorare su questo dossier “farlo subito e con intensità”, sia a livello di governo che a livello di associazioni per “ridurre questa zavorra che una visione ideologica insostenibile del Green Deal pone a carico delle imprese”.
Il Mimit sta realizzando il Libro Bianco Made in Italy 2030: “Lo presenteremo tra qualche settimana”, e “riconosceremo il valore del comparto della Blue Economy largamente intesa al cui al centro vi è sicuramente tutta l’attività che voi con i vostri associati e con i vostri marittimi fate”, delineando il comparto “come uno dei nuovi grandi comparti che possono aiutarci a rendere più competitivo il nostro sistema produttivo”. Accanto infatti ai cinque settori, “alle 'cinque A' che hanno contraddistinto nel mondo l'eccellenza del Made in Italy, noi abbiamo individuato altri cinque comparti che stanno facendosi largo che hanno bisogno di una politica settoriale industriale continuativa e duratura e strategica nel tempo e tra questo, certamente su tutti, la Blue Economy”, ha assicurato Urso.
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(Adnkronos) - Dopo un anno di tappe di avvicinamento che hanno attraversato tutta Italia, lo Stem Women Congress arriva quindi alla sua tappa finale: l'ultimo incontro della seconda edizione italiana del congresso internazionale che promuove l’inclusione e la partecipazione femminile nei settori scientifico-tecnologici è in programma il 15 ottobre 2025, a Palazzo Castiglioni, a Milano.
In Italia il divario di genere nelle Stem - evidenzia in una nota Stem Women Congress - resta netto: tra i giovani 25–34enni solo il 16,8% delle donne ha una laurea in discipline scientifiche e tecnologiche, contro il 37% degli uomini. Anche all’università la forbice è evidente: appena una immatricolata su cinque sceglie corsi Stem, con picchi minimi nell’informatica e tecnologie Ict (15,1%). Eppure, nel confronto europeo, l’Italia si posiziona sopra la media per la presenza femminile, soprattutto nelle scienze naturali e matematiche, segno che i margini di crescita ci sono, ma ancora frenati da barriere culturali e divari occupazionali che restano ampi (Rapporto annuale 2025 di Istat).
Organizzato da Orange Media Group, creative content company, e Women at Business, la piattaforma di matching professionale al femminile, l’appuntamento meneghino conferma la sinergia con il Patto per il Lavoro del Comune di Milano che vuole favorire la crescita e che vedrà anche quest’anno la presenza istituzionale di Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro. L’evento rappresenta il culmine di un percorso – gli Stem Days – che ha attraversato il Paese da Bologna a Roma, fino a Torino qualche giorno fa, coinvolgendo scuole, imprese, istituzioni e famiglie con una mission precisa: ispirare sempre più ragazze a intraprendere percorsi di studio e carriera nelle discipline Stem, superando barriere culturali e pregiudizi di genere. Sul palco saranno protagonisti, oltre ai dati di settore preparati da Istat, infatti, anche i ragazzi e le ragazze incontrati nelle diverse tappe.
“Con il Congresso di Milano vogliamo andare oltre il semplice confronto: sarà un racconto fatto di voci diverse – scienziate, artiste, aziende e soprattutto giovani – che insieme ci mostreranno come le Stem possano e debbano essere terreno di ispirazione e di possibilità concrete per le nuove generazioni”, spiega Morena Rossi, responsabile contenuti Swc 2025. “Questa tappa rappresenta il momento più significativo dell’edizione 2025: non solo perché porta sul palco ospiti di altissimo livello, ma soprattutto perché restituisce voce ai ragazzi e alle ragazze che abbiamo incontrato durante le tappe locali. Sono loro il cuore di questo percorso: è a loro che vogliamo offrire ispirazione e modelli positivi, affinché possano sentirsi liberi di scegliere le Stem come terreno di futuro”, commenta Laura Basili, presidente di Stem Women Congress Italia.
“Step by Stem: costruiamo un nuovo genere di futuro” è stato il fil rouge dell’edizione 2025, un invito a costruire nuove prospettive di crescita e opportunità, dove giovani studenti possano sentirsi libere di seguire le proprie passioni in ambito scientifico, tecnologico e creativo. Un invito che ritorna anche nella performance d’arte partecipativa di Giulia Caruso, artista italiana che riflette nelle sue opere l’energia e la resilienza femminile, che animerà tutta la giornata e che vuole unire tecnologia e creatività.
La giornata a Palazzo Castiglioni si aprirà con la presentazione dei dati più recenti di Istat, arricchiti dal contributo sul sentiment in rete di Shibumi e dalla survey "Donne, Stem e futuro" realizzata da The Wom, il social magazine di Mondadori Media per le nuove generazioni di donne, che fotografa aspettative, percezioni e desideri delle ragazze di oggi relativamente al mondo Stem.
"Siamo orgogliosi di portare la voce di The Wom e della sua community allo Stem Women Congress, un evento che incarna i valori che ci contraddistinguono da sempre: inclusione, empowerment, libertà e futuro", commenta Daniela Cerrato, Cmo Mondadori Media. "Crediamo - aggiunge - che la diffusione di dati, esperienze e modelli positivi possa accelerare un cambiamento reale e inclusivo. Contribuendo con un'indagine che approfondisce conoscenza, percezioni e opinioni delle giovani donne sulle professioni Stem, vogliamo offrire uno strumento concreto di riflessione e ispirazione, capace di mettere in luce sia le sfide che le opportunità".
Seguiranno i panel tematici e i momenti ispirazionali che caratterizzano il Congresso, dove non mancheranno momenti di interazione con il pubblico: al mattino “Vissi d’arte e di scienza”, che metterà in dialogo artiste e scienziate, sull’immaginazione come ponte fra mondi diversi dove Stefania Bruni, neuroscienziata di Fem Digital mostrerà come le tecnologie neuro-cognitive possano diventare strumenti di ricerca, apprendimento ed empowerment; seguirà il panel “Intelligenza artificiale o ipnosi culturale?” dove si confronteranno divulgatrici, come Giorgia Fumo, e accademiche su un tema molto controverso come quello dell’Ia, ma capace di rimuovere le barriere educative, come mostrerà Francesco Paolo Schiavone con la sua piattaforma per la didattica inclusiva. Ci sarà anche il contributo di aziende innovative, come Siemens Healthineers, leader nello sviluppo di soluzioni Ia per la Sanità. Il pomeriggio sarà dominato dal panel “Dagli abissi alle stelle e ritorno”. Tra gli ospiti Amalia Ercoli Finzi, pioniera dell’astrofisica, la figlia Elvina e Francesca Sanna, che mostrerà la sonificazione delle stelle.
E infine il panel 'Step by Stem' dedicato interamente ai ragazzi e alle ragazze che vorranno condividere le loro esperienze personali. Non mancheranno momenti ispirazionali, come l’intervento dell'influencer Tecnolaura, e talk dedicati al futuro delle competenze e molti momenti sostenuti dalle aziende sponsor della manifestazione, come quelli di Imcd Italia, Autostrade per l’Italia e Siemens Healthineers, che hanno confermato il loro sostegno al Congresso per questa seconda edizione. La giornata si concluderà con la consegna di Award per celebrare il talento e l’impegno di donne, startup e aziende impegnate nella promozione delle discipline Stem. L’evento ha ricevuto il logo No Women No Panel da Rai e dalla Commissione Europea.
Leggi tutto: Formazione, Stem women congress 2025, il 15 ottobre tappa finale a Milano
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