(Adnkronos) - Lorenzo Musetti e un possibile incontro con il Papa. Dopo aver battuto oggi, mercoledì 14 maggio, Alexander Zverev nei quarti di finale degli Internazionali d'Italia 2025, il tennista azzurro ha parlato in conferenza stampa della possibilità di organizzare una visita, proprio come ha fatto Jannik Sinner, in Vaticano per incontrare Leone XIV.
"Ovviamente mi farebbe molto piacere incontrare il Papa, certo ho questa nomea...", ha detto ridendo Musetti, alludendo a qualche imprecazione di troppo in campo che viene 'amplificata' dai video diffusi sui social. "Ma credo di essere migliorato tanto. Non è facile per me non esternare le mie emozioni. Non solo le bestemmie. Chi mi conosce sa che non è semplice".
"Non ne vado fiero, noi toscani siamo così", ha continuato il tennista azzurro, "ho assistito alla fumata bianca, poi ho saputo che è un grande amante del tennis e ho visto anche il video dove ha scherzato con Jannik dove ha detto che vestito di bianco è pronto a giocare a Wimbledon".
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(Adnkronos) - Oggi, giovedì 15 maggio, maltempo in Italia, con piogge temporali e vento forte da Nord a Sud, che hanno portato il Dipartimento della Protezione Civile a emettere un avviso di condizioni meteorologiche avverse. È allerta arancione in tutta la Sicilia per rischio temporali e rischio idrogeologico, mentre è gialla in Calabria, Basilicata, Molise, Puglia e gran parte dell’Emilia-Romagna.
Un vortice di bassa pressione a ridosso delle coste tunisine favorisce condizioni di tempo instabile su tutto il Sud-Italia, con attività temporalesca anche intensa su Sicilia e Calabria. Nel contempo la discesa di una saccatura da nord-est favorisce l’intensificarsi della ventilazione settentrionale sul Nord-Italia.
L’avviso della Protezione civile prevede dal primo mattino precipitazioni da sparse a diffuse, a prevalente carattere temporalesco sulla Sicilia, in estensione a Calabria e Puglia, specie settori meridionali di quest’ultima. Dal tardo pomeriggio previste precipitazioni sparse, a prevalente carattere temporalesco, su Lombardia, specie settori meridionali, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento. Dal tardo pomeriggio si prevedono, inoltre, venti forti settentrionali con rinforzi di burrasca su Lombardia, specie settori meridionali, ed Emilia-Romagna.
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(Adnkronos) - Colpo di scena nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco. Le ricerche, condotte nel canale di Tromello hanno dato risultati che i carabinieri definiscono positivi. Alcuni oggetti sono stati trovati e ora sono al vaglio degli inquirenti per valutarne la loro utilità per far luce sull'omicidio di Chiara Poggi, la 26enne uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco.
Tra gli oggetti, rivela la trasmissione 'Chi l'ha visto', anche un martello che è l'unico oggetto che la famiglia ha sempre dichiarato mancare dalla villetta di via Pascoli a Garlasco. Secondo le perizie sarebbe compatibile con le ferite sul corpo della ragazza. L'attrezzo è stato trovato proprio nei 300 metri in cui si concentrate le ricerche di carabinieri e vigili del fuoco, poco distante anche dalla casa disabitata della famiglia Cappa, dopo la testimonianza di un uomo che, dopo quasi 18 anni di silenzio, ha parlato di una ragazza che ha gettato un oggetto metallico - gli inquirenti in realtà cercavano un attizzatoio da camino - nel canale la mattina dell'omicidio. Trattandosi di un oggetto comune e di un ritrovamento, avvenuto ad anni di distanza, la prudenza è d'obbligo. Tutta da valutare la rilevanza di questi ritrovamenti - tra cui anche il bracciolo in ferro di una sedia - con cui si chiudono le ricerche.
L'area dragata ha riguardato una lunghezza di circa 1,2 chilometri, ma le ricerche - rese difficili anche dal trascorrere degli anni - si sono concentrate solo nei trecento metri che scorrono lungo il paese. È qui che un testimone - in un'intervista a 'Le Iene' - sarebbe stata gettata l'arma del delitto di Chiara Poggi. Nel video della testimonianza, sequestrato e che verrà trasmesso integralmente nella puntata del prossimo 20 maggio, il testimone parla di un lungo oggetto metallico che sarebbe stato gettato da una ragazza (asseritamente identificata come Stefania Cappa, non indagata) nella roggia che scorre tra le case.
Ma la procura di Pavia si muove su due fronti nella nuova inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi. Un'indagine che ha portato alla condanna in via definitiva a 16 anni di carcere di Alberto Stasi e che ora - su input anche della difesa dell'ex fidanzato - punta su Andrea Sempio, oggi perquisito, oltre che sulla ricerca dell'arma del delitto.
In particolare, ieri le perquisizioni - durate quasi sette ore - hanno riguardato la sua abitazione a Voghera, la casa dei genitori a Garlasco e quelle di Mattia Capra e Roberto Freddi (non indagati), amici di Sempio e di Marco Poggi, fratello della vittima. I due nomi - non inediti per chi conosce gli atti - compaiono tra i verbali dei carabinieri redatti nell'ottobre 2008, poi nell'inchiesta in cui si ricostruiscono i contatti telefonici di Sempio avuti nella mattinata del delitto, quindi tornano nel febbraio del 2024 quando in una relazione i carabinieri svelano che hanno acquisito il loro materiale biologico, oltre a quello rubato a Marco Poggi frugando nella spazzatura. Roberto frequentava la stessa scuola elementare di Marco, con Mattia invece condivideva la passione per il calcio, entrambi frequentavano casa Poggi ed entrambi vengono contattati telefonicamente da Sempio il giorno del delitto. Chiamate ed sms che si concentrano tra le 9.58 e le 12.18 e che rendono credibile, insieme allo scontrino del parcheggio di Vigevano, gli spostamenti di Sempio la mattina di quasi 18 anni fa.
Tra gli oggetti sequestrati, da quanto si apprende, risultano appunti scritti a mano conservati in alcune scatole, vecchi 'diari' in cui Sempio scriveva frasi e idee su come piacere alle ragazze, ma le acquisizioni hanno riguardato anche supporti informatici e il contenuto di nuovi e vecchi telefoni da cui potrebbero venir fuori risvolti inediti. Un atto d'indagine che non sembra turbare Sempio. "Andrea è sereno come sempre e ha dato piena disponibilità a mostrare ogni spazio della casa" le parole dell'avvocata Angela Taccia che insieme al collega Massimo Lovati difendono il 37enne.
E alla vigilia dell'incidente probatorio in programma venerdì 16 maggio - in cui si discuterò della traccia biologica mista trovata sulle unghie di Chiara Poggi - la famiglia della vittima, già provata da anni alla ricerca della verità sull'omicidio, si dice "ancora una volta basita per quanto sta accadendo. Il nostro ordinamento attribuisce alle Procure un amplissimo potere in fase di indagini ma non per questo gli inquirenti possono collocarsi al di sopra della giurisdizione ignorando quanto accertato in un giusto processo, valorizzando - a distanza di quasi 20 anni - delle ipotesi stravaganti e creando in tal modo i presupposti per una loro immediata diffusione sugli organi di stampa" le parole, in una nota, dell'avvocato Francesco Compagna.
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(Adnkronos) - Lorenzo Musetti vola in semifinale agli Internazionali d'Italia 2025. Il tennista azzurro oggi, mercoledì 14 maggio, ha battuto il tedesco Alexander Zverev in due set con il punteggio di 7-6 (1), 6-4 nei quarti di finale del Masters 1000 di Roma. Ora, nell'ultimo atto, del torneo, Musetti affronterà Carlos Alcaraz, che in mattinata ha superato Jack Draper.
Con Musetti in campo, c'è la certezza che possa succedere qualunque cosa. E così, quando il Centrale si riempie per il match tra Lorenzo e Zverev, sulle tribune aumenta la speranza che alla fine, l'azzurro, potrebbe farcela davvero. Anche se davanti a sé ha il numero due del mondo e campione in carica degli Internazionali, un amante della terra, che a Roma arriva dopo un periodo di alti e bassi, l'unica vera costante della sua carriera. Musetti però entra in campo determinato: scorre bene sul campo, colpisce di dritto e illumina il Foro con il suo rovescio a una mano, una razza purtroppo in estinzione, ma una bellezza per gli occhi. Zverev però, quando ha l'opportunità, sa fare male: Sascha si prende d'improvviso tre palle break, Lorenzo resiste per due volte, si arrende alla terza. Il toscano alza gli occhi al cielo, guarda gli spalti, si carica. Si prende gli applausi con una splendida palla corta, sorprende il tedesco con un lob. Rimane incollato all'avversario, poi si porta una mano all'orecchio, chiama a raccolta i suoi tifosi. Perché per lui, molto più emotivo del suo collega Jannik, quel sostegno è vitale.
Zverev però, che nei giorni scorsi si era lamentato di campi e palline, non sembra avere problemi al servizio. Il tedesco mette in campo le prime e tira forte, rendendo il lavoro di Musetti molto complicato. Lorenzo si concede un gesto di stizza, getta una pallina in tribuna, scarica un po' di tensione. E colpisce. All'ottavo game si prende due palle break, trasforma la prima e fa esplodere il Centrale. Zverev, per la prima volta nel match, va sotto e sente la pressione, ma ancora un volta il servizio lo tira fuori dai guai. Poi il tedesco alza il livello della sua risposta, e si prende altre due palle break. Musetti annulla la prima, cede alla seconda. Ma Lorenzo non si arrende. Al game successivo annulla tre match point e piazza il controbreak, portando la partita al tie break. Il vento ora è cambiato. L'azzurro vola subito sul 5-0, con due palle corte che Sascha si sognerà stanotte, e conquista il primo set 7-6.
Il secondo set si apre con il punto del torneo. Zverev prova una palla corta, Musetti risponde con un 'bacio' alla pallina che oltrepassa a malapena la rete, ma il tedesco ci arriva e trova un lob che si stampa sulla linea, prendendosi gli applausi di un Centrale incredulo e in estasi. È tennis nella sua forma più bella e pura, che prende vita nelle racchette di due tra i giocatori più forti al mondo. Ma Lorenzo, che da poche settimane ha festeggiato il primo ingresso in top ten della carriera, non si addormenta sugli allori, perché sa che per prendersi la semifinale serve qualcosa in più. Sale a rete, lascia andare il suo, bellissimo, rovescio. Continua a variare i suoi colpi, per non dare ritmo all'avversario, in difficoltà soprattutto sulle palle alte. I game passano, l'equilibrio non si spezza.
Poi arriva il nono gioco. Musetti bacia la linea laterale, nemmeno a dirlo, con il rovescio e si prende una palla break. La palla corta con cui la trasforma, piazzando così il sorpasso, è l'apoteosi di chiunque ami il tennis. Quando Musetti firma lo schiaffo al volo che chiude il match, conquistando il secondo set 6-4, allarga le braccia e urla. E forse urla che, finalmente, è arrivato il suo momento. (di Simone Cesarei)
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(Adnkronos) - Cinquantuno anni dopo l'ultima volta, il Bologna vince la Coppa Italia. Nella finale dello stadio Olimpico di Roma, i rossoblù battono 1-0 il Milan grazie alla rete di Ndoye a inizio ripresa. Partita impeccabile della squadra di Italiano, apparsa fin dall'inizio più agguerrita degli avversari. Al fischio finale dell'arbitro Mariani, è festa rossoblù. Per il Milan, invece, è un'altra serata da dimenticare.
Conceicao si affida a Luka Jovic in attacco, memore della doppietta decisiva nella semifinale vinta 3-0 contro l’Inter. Al suo fianco, Leao e Pulisic. Italiano punta invece sui soliti noti, con Fabbian, Orsolini e Ndoye alle spalle di Castro. All’Olimpico parte meglio il Milan, che dopo una manciata di minuti sfiora il vantaggio con Jimenez. Leao semina la difesa rossoblù sulla sinistra e mette in mezzo un bel cross basso, l’esterno rossonero si divora il vantaggio da due passi. Il Bologna risponde con il colpo di testa di Castro all’8’, ma Maignan è prodigioso e tiene il Diavolo a galla.
Ancora Milan pochi secondi dopo: Jimenez crossa dalla destra e la deviazione di Beukema per poco non beffa Skorupski, reattivo anche sul successivo destro a botta sicura di Jovic. La spinta iniziale delle due squadre pian piano si affievolisce e il primo tempo si chiude in equilibrio e con una buona dose di tensione, dopo un fallo in mezzo al campo di Ferguson su Leao, che scalda le panchine.
Nella ripresa, il Bologna passa al primo affondo: al 53', i rossoblù penetrano per vie centrali, poi Ndoye sfrutta un errore della difesa rossonera e batte Maignan con il destro. Finale sbloccata, vantaggio rossoblù.
Conceicao nota fatica, si volta verso gli uomini in panchina per cercare la svolta e al 63’ opta per il triplo cambio: entrano Gimenez, Joao Felix e Walker al posto di Tomori, Jovic e Alex Jimenez. Il Diavolo prova a organizzare una reazione, ma la manovra rossonera appare disordinata e poco efficace: l’unico squillo arriva da una deviazione sporca di Gimenez su un cross tagliato di Theo Hernandez, neutralizzata senza fatica da Skorupski. Il finale è una girandola di cambi, da una parte e dall'altra. Il Bologna tira fuori l'anima, rischia poco e si prende un trofeo aspettato dal 1974. Italiano può far festa.
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(Adnkronos) - Continuità alla guida della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico, con la conferma di Carlo Tosti nel ruolo di presidente e di Paolo Sormani come amministratore delegato e direttore generale. Il nuovo consiglio di amministrazione, insediatosi oggi, resterà in carica per tre anni, fino all’approvazione del bilancio consuntivo 2027.
Oltre a Tosti e Sormani, sono stati confermati i consiglieri uscenti Fabio Giuseppe Angelini, Chiara Fiorani e Stefano Piccaluga. Due i nuovi ingressi nel CdA: Guido Costamagna, professore ordinario di Chirurgia generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e specialista in endoscopia digestiva, e Anna Maria Ferraresi, Hr business partner in Ferrero, con esperienza nel settore delle risorse umane. Le nuove nomine puntano a rafforzare le competenze del board in un’ottica di consolidamento delle attività e sviluppo di nuovi progetti.
L’istituto, che opera in stretta collaborazione con l’Università Campus Bio-Medico di Roma, intende proseguire il proprio percorso di crescita nel campo della sanità, della formazione e della ricerca, con un’attenzione particolare all’innovazione tecnologica e all’accreditamento come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) per le patologie dell’apparato locomotore.
“Ringrazio per la conferma alla presidenza”, ha dichiarato Carlo Tosti, “e per la possibilità di continuare a lavorare su progetti già avviati e su nuove iniziative. L’accreditamento Irccs è una sfida importante per i prossimi anni, così come il rafforzamento delle attività che mettono al centro la persona e i suoi bisogni”.
“Proseguiamo il lavoro per consolidare il ruolo del Policlinico come presidio sanitario radicato sul territorio, orientato all’innovazione e attento alla dimensione sociale”, ha affermato Paolo Sormani. “Oltre agli investimenti tecnologici e infrastrutturali, intendiamo potenziare iniziative come la Tariffa Amica, che consente agli utenti di accedere a prestazioni a costi agevolati”.
Il nuovo consiglio ha ringraziato i componenti uscenti per il contributo dato nel precedente mandato e ha confermato l’impegno a portare avanti con responsabilità le attività dell’istituto nel triennio 2025–2027.
(Adnkronos) - Nel canale del Comune pavese di Tromello sono stati trovati alcuni oggetti ritenuti interessanti dagli inquirenti che indagano sulla nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007.
Tra questi, riferisce la trasmissione 'Chi l'ha visto', ci sarebbe anche un martello. Si tratta dell'unico oggetto che la famiglia ha sempre dichiarato mancare dalla villetta di via Pascoli a Garlasco e che è compatibile, secondo le perizie, con le ferite sul corpo della vittima. L’attrezzo è stato trovato proprio nei 300 metri in cui si concentrate le ricerche di carabinieri e vigili del fuoco - iniziate solo stamattina - dopo la testimonianza di un uomo che, dopo quasi 18 anni di silenzio, ha parlato di una ragazza che ha gettato un oggetto metallico - gli inquirenti cercavano un attizzatoio da camino - nel canale la mattina dell’omicidio della ventiseienne. Trattandosi di un oggetto comune e di un ritrovamento avvenuto ad anni di distanza la prudenza è d'obbligo. Tra gli oggetti ritrovati c'è anche un bracciolo di una sedia in ferro, individuato tramite metal detector.
Un filo lega due testimonianze e spinge i carabinieri di Milano a cercare - a quasi 18 anni di distanza dall'omicidio di Chiara - l'arma del delitto di Garlasco. Un supertestimone due mesi fa ha rotto il lungo silenzio e ha raccontato alla trasmissione Le Iene (il filmato sarebbe stato acquisito) di aver visto quella mattina una ragazza gettare un oggetto metallico in un canale, vicino a una vecchia cascina a Tromello, comune del pavese non lontano da Garlasco. Zona in cui si trova anche la casa disabitata della famiglia Cappa (nessuno è indagato) imparentata con i Poggi.
"Dopo 18 anni a dover parlare di questa cosa mi sono sentito meglio, a livello emotivo e personale. Lo faccio solo per quella ragazza, degli altri non me ne frega niente" le parole del supertestimone al giornalista televisivo. Il suo racconto, per gli inquirenti, si lega - o meglio rafforza e chiude - il racconto di un altro presunto testimone Marco Demontis Muschitta che nel settembre 2007 dichiarò ai carabinieri "che tra le ore 9.25 e le ore 9.40-9.45 del 13 agosto 2007 ho visto lungo la via Pavia in Garlasco mentre mi trovavo a bordo del furgone di lavoro su una bicicletta la cugina bionda di Chiara Poggi (asseritamente identificata come Stefania Cappa, non indagata) con un attrezzo da camino nella mano destra". Un'ora dopo l'allora 32enne ritratta tutto: "Mi sono inventato tutto quello che vi ho raccontato perché sono uno stupido. Mi sono inventato tutto quello che vi ho detto. Mi dispiace e non volevo farvi perdere del tempo. Scusate ancora".
C'è stata, inoltre, oggi una perquisizione in casa di Andrea Sempio e in quella dei suoi genitori. Nel decreto del sequestro disposto dalla Procura di Pavia nell'indagine che riguarda il trentasettenne, si fa riferimento alla "ricerca di qualsiasi cosa utile alle indagini" sul delitto come apprende l'Adnkronos da fonti qualificate.
Appunti scritti a mano conservati in alcune scatole, vecchi 'diari' di Sempio in cui prendeva appunti su come piacere alle ragazze, ma anche la copia forense del contenuto di nuovi e vecchi telefoni: questo quanto è stato sequestrato, da quanto apprende l'Adnkronos, dai carabinieri di Milano.
"Le perquisizioni erano note alla stampa prima che a me, l'ho saputo dalla tv. Non è bello in uno Stato di diritto", ha intanto detto all'Adnkronos Massimo Lovati, difensore di Sempio. Il difensore ha assistito per quasi sette ore alla perquisizione avvenuta nell'abitazione dei genitori di Sempio: "I carabinieri hanno portato via delle cianfrusaglie, oggi ho perso un sacco di tempo" chiosa.
(Adnkronos) - Un team della Nasa ha scoperto sotto i ghiacciai della Groenlandia i resti di una base nucleare americana costruita durante la Guerra Fredda, il Camp Century. Lo scrive il Wall Street Journal spiegando che la scoperta risale alla scorsa primavera, quando gli scienziati stavano testando un nuovo sistema radar sul nord della Groenlandia settentrionale e hanno rilevato qualcosa di insolito. Nelle profondità della calotta glaciale sorgevano infatti alcuni insediamenti collegati da una rete di tunnel, come una civiltà passata congelata nel tempo. Più precisamente 21 tunnel interconnessi che si estendono per quasi tre chilometri, scavati direttamente nella calotta glaciale, una base alimentata da un reattore nucleare che era stato trascinato per oltre 210 chilometri attraverso la calotta glaciale. Alloggi, una palestra, latrine, laboratori e una mensa che ospitava circa 200 militari.
Non i resti di una civiltà passata, quindi, ma una base militare americana che faceva parte di un ambizioso e clandestino piano del Pentagono, noto come 'Progetto Iceworm', per costruire una rete di siti di lancio di missili nucleari sotto i ghiacci dell'Artico. Il sito sotterraneo, progettato per ospitare 600 missili balistici a medio raggio, rivela l'entità del coinvolgimento degli Stati Uniti in Groenlandia, risalente a oltre mezzo secolo fa, nota il Wall Street Journal. Il Pentagono parlò della costruzione del Camp Century come di un'impresa ingegneristica, ma il suo vero scopo rimase top secret, perfino a molti degli uomini che vi prestarono servizio. Solo una donna, una dottoressa danese, ha messo piede nella base.
Camp Century fu costruito in parte nel 1959 e poi abbandonato nel 1967, dopo che la calotta glaciale venne ritenuta troppo instabile per supportare la rete di lancio missilistica. Negli anni il ghiaccio si è accumulato e la struttura ora è sepolta sotto almeno 30 metri di ghiaccio. Prima del sorvolo della Nasa, alcuni conoscevano la base come centro di ricerca, ma il suo vero scopo militare è rimasto segreto fino al 1996. Greene e i suoi colleghi hanno scattato la prima foto del campo nell'aprile dello scorso anno.
Più che una semplice reliquia della Guerra Fredda, Camp Century è per il Wall Street Journal ''un ricordo della lunga presenza degli Stati Uniti sul territorio danese della Groenlandia''. La Danimarca ha dovuto cedere parte del territorio agli Stati Uniti per mantenere la sovranità sulla Groenlandia, ma il presidente americano Donald Trump si sta spingendo oltre. Ha infatti criticato la Danimarca per non aver adeguatamente protetto la Groenlandia, l'isola più grande del mondo, e ha minacciato di occupare il territorio con la forza in nome della sicurezza nazionale americana, ricorda il giornale.
Gli Stati Uniti hanno già il diritto di stabilire basi in Groenlandia in base a un trattato del 1951 con la Danimarca che ha consentito loro di costruire Camp Century. Durante la Guerra Fredda, gli Stati Uniti avevano 17 basi in Groenlandia, tra cui Camp Century, e vi tenevano circa 10mila soldati. Oggi il numero di militari è ridotto a meno di 200 in una sola base, quella spaziale di Pituffik. La presenza di armi nucleari statunitensi è stata storicamente fonte di attrito con la Danimarca. All'epoca, l'esercito statunitense non rivelò a Copenaghen, che si era autodichiarata zona denuclearizzata, lo scopo nucleare di Camp Century.
La Groenlandia, ricca di minerali, è stata al centro delle analisi sulla sicurezza artica degli Stati Uniti fin dall'inizio della Seconda Guerra Mondiale. Al momento dell'occupazione tedesca della Danimarca nel 1940, la Groenlandia era una colonia danese. Gli Stati Uniti temevano che i tedeschi occupassero l'isola come base per operazioni militari più vicine all'America. Nel 1941 il rappresentante danese a Washington firmò un accordo che trasferiva la responsabilità della difesa della Groenlandia agli Stati Uniti e dava a Washington il diritto di stabilire basi sull'isola. Dopo la fine della guerra, gli Stati Uniti si offrirono di acquistare la Groenlandia per 100 milioni di dollari, ma la Danimarca respinse l'offerta. Nel 1951, il parlamento danese ratificò il trattato del 1941, consentendo agli Stati Uniti di mantenere truppe sull'isola.
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(Adnkronos) - Quando si giocherà l'ultima giornata di Serie A? Al momento, è tutto ancora da definire. Lo ha spiegato il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli, a margine dell’assemblea in corso oggi al Salone d’Onore del Coni a Roma. “Sul calendario, il consiglio ha deciso di non cambiare nulla. Le partite rimarranno il sabato e la domenica del 24 e 25 maggio. Aspettiamo, ci sarà un altro consiglio che potrebbe confermare le decisioni di oggi o cambiarle. Ad oggi tutto rimane inalterato. Inter e Napoli d’accordo? È inevitabile, la decisione spetta al consiglio”.
L'ultima giornata di campionato sarà decisiva per definire la classifica: Inter e Napoli si giocano la volata scudetto punto a punto, la zona Champions resta un'ammucchiata con diverse squadre in lotta e anche per la salvezza regna l'incertezza.
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(Adnkronos) - Duro botta e risposta tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte oggi, mercoledì 14 maggio, durante il premier question time alla Camera in tema di spese militari.
"Onorevole Conte, devo dire che sono molto affascinata da questa sua recentissima e travolgente passione antimilitarista, che però nessuno aveva avuto modo di apprezzare quando lei - ha scandito Meloni al question time - era presidente del Consiglio dei ministri... Non la ricordo con questa stessa linea quando da premier ha sottoscritto in pieno Covid - e con un fondo sanitario che al tempo aveva 18 miliardi di euro, meno di quanti ce ne siano oggi- un aumento delle spese militari che al tempo valeva circa 15 miliardi di euro. E non è dato di sapere - ha insistito la premier - come si declinassero queste posizioni che oggi ci presenta quando avete creato un fondo da 12 miliardi e mezzo per ammodernare la difesa che poi avete votato per portare fino a 25 miliardi di euro. Forse non si parlava della stessa persona che oggi fa le battaglie che sta facendo. Sarà stato uno dei tanti altri Giuseppi che abbiamo visto in questi anni...''.
"Presidente Meloni coglie sempre l'occasione per buttarla in caciara, e anziché fare la presidente del Consiglio ha delle reazioni fanciullesche. I fatti dicono - la replica di Conte - che io ho portato la percentuale di Pil all'1,4%, abbiamo speso un miliardo per le armi, ma abbiamo portato 209 miliardi. Ci provi lei".
E ancora, ha incalzato il leader 5 Stelle: "Si rende conto che ha tradito l'Italia comportandosi come una scolara obbediente sottoscrivendo tagli per scuola, sanità, lavoro, ricerca, tutto quello che serve per gli italiani sottoscrivendo spese pazze per le armi? Questo è un errore tragico, perché la Germania diventerà una super potenza militare, la Francia lo è già, e noi arrancheremo dietro, non conteremo più grazie a lei. A Berlino stanno preparando una statua per lei", - ha attaccato. "Lei agisce senza mandato, il Parlamento non ha votato, la Lega non vuole il piano di riarmo, gli italiani vogliono risposte, non otto mesi per un referto".
(Adnkronos) - Da Jannik Sinner ai ministri Giancarlo Giorgetti e Andrea Abodi, da Cesare Cremonini a Matteo Salvini, da Francesco Totti a Brunello Cucinelli e Pier Ferdinando Casini, dal presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma a Adriano Galliani e al generale Michele Adinolfi. Tribuna autorità affollatissima allo stadio Olimpico di Roma per la finale di Coppa Italia tra il suo Bologna e il Milan.
Jannik Sinner, tifoso del Milan, calamita attenzioni quando arriva in tribuna. Il numero 1 del tennis mondiale è il personaggio del momento, protagonista assoluto degli Internazionali d'Italia al Foro Italico.
Tra i primi ad arrivare sugli spalti Cesare Cremonini, noto tifoso rossoblu, che non poteva mancare all'appuntamento speciale per il club felsineo. Il Bologna torna a giocarsi un trofeo di primo piano dopo un lunghissimo digiuno. Cremonini prende posto in tribuna con ampio anticipo rispetto al fischio d'inizio, fissato alle 21. L'emozione si fa sentire... Qualche fila più in basso, ecco un altro bolognese doc, Gianfranco Fini. L'ex leader di An è stato a lungo una presenza abituale sugli spalti dell'Olimpico, in particolare per le gare casalinghe della Lazio.
Man mano, il parterre si riempie. C'è presidente federale Giancarlo Gravina, il sottosegretario Maurizio Leo. E poi, una schiera di ex calciatori, che hanno scritto pagine importanti del calcio italiano: da Luca Toni a Gianluca Zambrotta, nomi noti del panorama azzurro.
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