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Ia, Intesa Sp, 18,6% imprese già strutturate riconoscono valore strategico tecnologie digitali

15 Maggio 2025
Ia, Intesa Sp, 18,6% imprese già strutturate riconoscono valore strategico tecnologie digitali

(Adnkronos) - Il 18,6% delle imprese italiane ha già strutturato soluzioni intelligenza artificiale (Ia) con un interesse in forte crescita guidato dal riconoscimento del suo valore strategico, quasi una su due (43%) segnala già un miglioramento dell’efficienza operativa. L’impatto dell’intelligenza artificiale sui processi aziendali è destinato a crescere nel prossimo futuro con effetti rilevanti sul fatturato che potrà aumentare fino al 29% e sui costi che potranno ridursi del 17% nei prossimi 3 anni. Lo sottolinea la ricerca di Intesa Sanpaolo e Luiss Guido Carli sull’integrazione tra intelligenza artificiale e persone è il futuro.  

Accanto allo sviluppo tecnologico, fondamentale per le imprese il rafforzamento delle competenze: 8 su 10 investiranno in percorsi formativi specifici nei prossimi tre anni e il 42% lo farà in collaborazione con le università; tra le competenze trasversali necessarie, quelle digitali giocano un ruolo centrale per il 62% delle imprese 

Investire sulle persone è condizione necessaria per valorizzare appieno il potenziale della tecnologia, l’Ia è un'opportunità significativa per la crescita delle imprese italiane, ma deve accompagnarsi a investimenti mirati in formazione e a una visione strategica e organizzativa integrata, capace di trasformarla in una leva di creazione di valore sostenibile 

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Pochi medici e senza pediatria,di nuovo in piazza il Mandrolisai

15 Maggio 2025
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Protesta davanti all'ospedale di Sorgono, 'dateci medici cubani'
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Economia circolare, l'Italia leader ma l'import di materiali rimane elevato

15 Maggio 2025
Economia circolare, l

(Adnkronos) - L’Italia mantiene il suo primato per livelli di circolarità, in seconda posizione dopo i Paesi Bassi tra i 27 Paesi Ue ma in prima posizione nel confronto con le altre principali economie europee (Germania, Francia e Spagna). E aumenta la produttività delle risorse, con un miglioramento del 20% rispetto al 2019. Allo stesso tempo, però, la dipendenza dalle importazioni di materiali rimane elevata. Nel 2023 è stata pari al 48% del fabbisogno complessivo, valore nettamente superiore a quello dell’Ue che nello stesso anno si è attestato al 22%. Il costo delle nostre importazioni è salito da 424,2 Mld di euro nel 2019 a ben 568,7 Mld nel 2024, con un aumento del 34%. Questa l'analisi contenuta nel Rapporto 2025 sull’economia circolare del Circular Economy Network (Cen), promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e realizzato in collaborazione con Enea, presentato in occasione della Conferenza nazionale sull’economia circolare.  

“Bene ma non benissimo - dice Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile - In un contesto economico e politico incerto, con l’aggravarsi di conflitti internazionali, in cui anche le materie prime giocano un ruolo fondamentale, l’Italia deve decidere se rafforzare la sua leadership nella circolarità o perdere questo vantaggio. Per far decollare davvero l’economia circolare dobbiamo cambiare prospettiva. Oggi si punta troppo sulla gestione dei rifiuti e troppo poco su azioni a monte, come progettare prodotti che durano di più, si riparano facilmente e si possono riutilizzare. Inoltre, il mercato delle materie prime seconde è ancora debole e mancano strumenti efficaci per monitorare i veri progressi sulla circolarità che non si misurano solo dai rifiuti. Per superare questi ostacoli, bisogna rendere più convenienti per tutti, sia per chi produce sia per chi consuma, le scelte sostenibili; usare la leva fiscale per premiare chi riduce gli sprechi e introdurre criteri circolari anche negli acquisti pubblici. L’economia circolare non è solo una buona idea per l’ambiente, ma è un’occasione concreta di innovazione e sviluppo”. 

“L’Italia si conferma tra i primi in Europa in termini di circolarità, in particolare su produttività delle risorse, riciclo dei rifiuti e tasso di utilizzo circolare dei materiali, rimane invece indietro negli investimenti privati per la circolarità delle attività produttive - afferma Claudia Brunori, direttrice del dipartimento di Sostenibilità, circolarità e adattamento al cambiamento climatico dei Sistemi Produttivi e Territoriali di Enea - Nell’attuale quadro di instabilità geopolitica e climatica occorre limitare la nostra dipendenza dall’importazione di materiali che è oltre il doppio rispetto alla media europea. Pertanto, risulta urgente l’implementazione di un sistema economico basato su un approccio circolare a partire dall’eco-design e dall’innovazione di prodotto, che garantisca un approvvigionamento sostenibile e sicuro delle materie prime, con particolare riguardo a quelle critiche e strategiche”.  

IL RAPPORTO - Utilizzando il sistema europeo di indicatori, l’Italia risulta leader per livello complessivo di circolarità fra le principali economie europee e seconda fra i 27 Paesi europei. La performance migliore è dei Paesi Bassi (70,6 punti), seguita dal nostro Paese con 65,2 punti. La Germania si classifica in terza posizione (60,6 punti). La Francia e la Spagna si trovano in quinta e settima posizione totalizzando rispettivamente, 58,7 e 56,9 punti. Nel 2023 l’Italia ha raggiunto una produttività delle risorse pari a 4,3 euro di Pil per ogni kg di risorse consumate. Si tratta di un dato nettamente superiore alla media Ue (2,7 euro/kg) e anche a quella di Paesi come Spagna (4,1 euro/kg), Francia (3,5 euro/kg) e Germania (3,4 euro/kg). L’Italia ha confermato nel 2023 gli ottimi livelli di tasso di utilizzo circolare di materia, facendo segnare un valore pari al 20,8%, a fronte di una media dell’11,8% nell’Ue, con una crescita di 2 punti percentuali rispetto al 2019. È la performance migliore tra i principali Paesi europei, seguita dalla Francia (17,6%), dalla Germania (13,9%) e dalla Spagna (8,5%).  

Ottime le performance dell’Italia anche nella gestione dei rifiuti. Il tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani in Italia è cresciuto di 3,2 punti percentuali rispetto al 2019, attestandosi al 50,8% nel 2023. Confrontando le performance dei quattro principali Paesi europei, solo la Germania fa meglio dell’Italia con il 68,2%, mentre risultano peggiori le performance di Francia (42,2%) e Spagna (41,4%). Il consumo dei materiali per abitante (11,1 tonnellate nel 2023) è minore della media europea (14,1 t) ma è in crescita, mentre altri Paesi come Germania, Francia e Spagna lo stanno riducendo. 

Nel 2023, gli investimenti privati in alcune attività tipiche dell’economia circolare (riciclo, riparazione, riutilizzo, noleggio e leasing) nell’Ue 27 sono stati pari a 130,6 miliardi di euro (0,8% del Pil). L’Italia, con 10,2 miliardi (0,5% del Pil), si colloca al terzo posto dopo Germania e Francia, ma registra un calo significativo rispetto al 2019: -22% in valore assoluto e -0,2 punti percentuali in rapporto al Pil. Anche sul fronte occupazionale l’Italia perde terreno in valore assoluto: 508mila occupati in alcune attività tipiche dell’economia circolare, con un calo del 7% rispetto al 2019. Tuttavia, in rapporto al totale degli occupati, l’Italia si allinea alla media Ue del 2%, superando Francia (1,8%) e Germania (1,7%). 

UNO SCENARIO PIU' CIRCOLARE - Uno studio della Fondazione per lo sviluppo sostenibile ha stimato i potenziali benefici per l’Italia con una crescita del tasso di riciclo dell’1,5% annuo, una riduzione della produzione di rifiuti dell’1% annuo e una riduzione del consumo di materiali del 3,5% annuo. Questo scenario più circolare genererebbe al 2030 una riduzione del 14,5% del consumo di materiali (rispetto al 2020), una diminuzione di 17 milioni di tonnellate di rifiuti prodotti, un aumento del tasso di riciclo fino all’89,8% (+18%), e soprattutto una riduzione di 40 milioni di tonnellate della dipendenza da importazioni con un risparmio di 82,5 miliardi di euro. Va inoltre considerato che a livello di impatto climatico le misure di circolarità hanno un valore strategico nel percorso di decarbonizzazione verso la neutralità climatica.  

E la Commissione europea stima che l’aumento della circolarità può ridurre i costi del sistema energetico in Europa del 7% tra il 2031 e il 2050, pari a 45 miliardi di euro di risparmio annuo. 

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Pa, Gigliuto (Istituto Piepoli): "Piattaforma Send migliorerà vita italiani"

15 Maggio 2025
Livio Gigliuto

(Adnkronos) - “Quello che emerge dall’indagine portata avanti con PagoPA è, innanzitutto, il ruolo che ha avuto la digitalizzazione nella vita della pubblica amministrazione italiana. Gli intervistati ci hanno detto che il percorso di digitalizzazione è stato sicuramente difficile. Infatti, 9 persone su 10 hanno detto che c’è stata qualche difficoltà, ma poi l’87 per cento degli intervistati ha rimarcato che è stato utile perché ha reso la vita dei cittadini più semplice”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Piepoli, Livio Gigliuto, all’evento ‘PagoPA: la Pubblica Amministrazione che semplifica’ che si è tenuto a Roma, presentando i risultati dell’indagine condotta dall’istituto inerente la digitalizzazione della pubblica amministrazione.  

Gigliuto ha poi sottolineato che “lo stesso succederà con la piattaforma Send che ancora è poco diffusa”, poi ha continuato ad illustrare i dati della ricerca dicendo che il rapporto tra italiani e PagoPA è ottimo e che per i primi la società “è stata e sarà protagonista del percorso di modernizzazione del Paese” 

“Nonostante tutto – ha concluso il presidente dell’Istituto Piepoli -, c’è sempre qualcosa da migliorare. Serve più formazione per accettare la digitalizzazione, ma tra i dipendenti della pubblica amministrazione su questo c’è grande fiducia” 

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Fine vita, morto paziente in Emilia Romagna: era in attesa del suicidio assistito

15 Maggio 2025
Corsia di ospedale - Fotogramma

(Adnkronos) - Era in attesa di sottoporsi al suicidio assistito e aveva completato tutte le fasi dell’iter burocratico previsto per accedere al trattamento. La procedura però si era interrotta dopo che il Tar dell’Emilia Romagna aveva accolto la richiesta di sospensiva avanzata da Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia. E così il paziente è morto per cause naturali, a poche ore dalla discussione sul ricorso cautelare che il Tribunale amministrativo regionale avrebbe esaminato nella giornata di oggi.  

A comunicare l’avvenuto decesso sono stati Domenico Menorello e Francesco Fersini, legali della Castaldini e di molti comitati pro-vita che si sono costituiti nel corso dei mesi.  

“In udienza è stato comunicato il decesso per cause naturali del paziente che era in attesa di accedere al suicidio assistito, dunque è cessato il motivo di ricorso per quanto riguarda la fase cautelare della sospensiva“ spiegano gli avvocati, che specificano come rimanga comunque valida la richiesta avanzata al Tar affinché vengano discusse le delibere regionali che disciplinano la materia.  

La richiesta di Castaldini e delle associazioni è quella di fissare una serie di linee guida e procedure omogenee per le Ausl per somministrare il farmaco che porta al suicidio assistito. Il tutto in attesa di una legge nazionale che regolamenti la materia, visto che la Regione Emilia Romagna, con le delibere approvate dalla giunta Bonaccini nel 2024 che depenalizzano l’aiuto al suicidio in specifiche condizioni, seguendo le indicazioni stabilite dalla Corte costituzionale nel 2019, si era mossa in autonomia rispetto al governo centrale. Nel frattempo la consigliera Castaldini - anche di recente - ha sempre ribadito che il ricorso presentato al Tar trova fondamento nel fatto che il tema del fine vita sia di competenza esclusiva di una legge nazionale. 

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Sostenibilità, Ronchi: "Circolarità è un fattore decisivo di competitività"

15 Maggio 2025
Sostenibilità, Ronchi:

(Adnkronos) - “Il Made in Italy dipende dall'import di materiali. Il 48% dei materiali che consumiamo sono importati e molto costosi, basti pensare che l'importazione di materiali come combustibili fossili, minerali, metalli e biomasse di vario genere, costa circa 500 miliardi. Per l'Italia migliorare la circolarità non vuol dire solo riciclo, vuol dire anche ridurre gli sprechi, prolungare l'utilizzo dei prodotti, migliorare il riciclo e l'impiego di materie prime e seconde derivanti dal riciclo; quindi risparmiare materiali e usarli in modo più efficiente, è per noi un fattore decisivo di competitività”. Così Edo Ronchi, presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile, alla Conferenza nazionale 'Circolarità per il rilancio del Made in Italy', presso la Biblioteca Nazionale a Roma, durante la quale è stato presentato il nuovo Rapporto sull’economia circolare. 

“Oggi abbiamo circa una decina tra regolamenti e direttive europee già approvate - dall’ecoprogettazione agli imballaggi, fino all’estensione della responsabilità del produttore e alla trasparenza informativa - che l’Italia è chiamata a recepire e attuare in modo efficace. Questo rappresenta, a mio avviso, il primo e più urgente impegno politico che il governo deve assumere a livello centrale”. 

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Rifiuti, Pichetto su impianti: "Sfida è avere un'Italia uniforme"

15 Maggio 2025
Rifiuti, Pichetto su impianti:

(Adnkronos) - Sul fronte del trattamento dei rifiuti "il 70% degli impianti sono al Centronord, la sfida nazionale è avere un'Italia uniforme. Perché significa quasi raddoppiare la nostra capacità di creare materia prima seconda e salubrità per i territori". Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, nel suo intervento alla Conferenza Nazionale sull’Economia Circolare dal titolo 'Circolarità per il rilancio del made in Italy', oggi a Roma presso la Biblioteca Nazionale Centrale. 

Per raggiungere tale uniformità "ci vuole la determinazione di tutti: ci sono ancora alcune barriere di tipo ideologico, è chiaro che io dico che ci vogliono i termovalorizzatori; io so che ci sono realtà regionali che continuano ad andare avanti con le discariche, su questo io non sono d'accordo".  

"Noi non abbiamo materie prime. Il più grande giacimento che abbiamo è dato dall'immondizia, da ciò che abbiamo già utilizzato. Bisogna ingegnarsi e trovare nuovi percorsi. Noi stiamo andando avanti con la mappatura di aree, di miniere, di luoghi dove è possibile fare estrazione di alcuni minerali critici", ricorda il ministro. 

"L'Italia è un paese molto sviluppato sul fronte del riciclo. In alcuni settori siamo anche leader a livello mondiale. È chiaro che dobbiamo, man mano, anche adeguare quelle che sono le norme di individuazione, di catalogazione di ciò che oggi è rifiuto e, grazie alla tecnologia e alla ricerca, domani può essere materia prima. Non sono contrario al riuso - spiega - ma noi abbiamo un sistema che ci permette di avere il riciclo e quindi di non utilizzare più materia prima ma utilizzare il rifiuto come nuova materia prima". 

Non solo. "L'economia circolare in questo momento è già una gamba importante, è praticamente un settore produttivo, un settore manifatturiero, abbiamo migliaia di imprese che operano nel settore dell'economia circolare - continua - E' chiaro che producendo materia prima, l'economia circolare aiuta il sistema perché non devo andare a importarla nel mondo. Poi ci permette anche di fare un'esperienza, di attrezzarsi verso il futuro, perché nel futuro abbiamo bisogno di tutta una serie di materie che in alcune casi chiamiamo materie critiche". 

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Osservatorio Appalti Verdi, gli acquisti sostenibili non decollano

15 Maggio 2025
Osservatorio Appalti Verdi, gli acquisti sostenibili non decollano

(Adnkronos) - Il Green Public Procurement (Gpp) avanza nella pubblica amministrazione italiana, ma resta lontano dall’essere uno strumento pienamente efficace e sistematico per guidare la transizione ecologica. È quanto emerge dall’ottavo rapporto dell’Osservatorio Appalti Verdi, promosso da Legambiente e Fondazione Ecosistemi, presentato oggi nella seconda giornata del Forum Compraverde Buygreen a Roma.  

L’indagine ha analizzato 137 stazioni appaltanti - tra cui centrali di committenza regionali, enti gestori di aree protette, Asl e città metropolitane - rilevando un indice medio di performance del 71%. In testa le centrali di committenza regionali, con una media del 90%, seguite dai comuni metropolitani (79%). In coda le Asl e gli enti gestori di aree naturali protette, entrambi al 57%.  

Nonostante la diffusione dei Criteri Ambientali Minimi (Cam) nei bandi di gara 2024, il report evidenzia criticità strutturali: il 50% degli enti segnala carenze nella formazione del personale, il 48,5% lamenta difficoltà nella redazione dei bandi, solo il 32% effettua un monitoraggio sugli acquisti sostenibili, e appena il 16,5% ha nominato un referente per il Gpp, figura ritenuta strategica per garantire coerenza nell'applicazione dei Cam.  

Positive invece le performance dei grandi comuni: Milano, Torino, Napoli, Bari e Roma raggiungono livelli tra il 90% e il 100% nell’attuazione del Gpp, con alti tassi anche nell’applicazione dei criteri sociali (88%) e del gender procurement (88%). Significativi anche i risultati di alcune Asl, con alta adesione ai Cam in settori come edilizia (81%), veicoli (77%) e ristorazione (75%).  

Per Legambiente e Fondazione Ecosistemi, è ora necessario un salto di qualità. “Il Gpp è una leva fondamentale per la sostenibilità - dichiara Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente - ma servono più formazione e competenze per colmare il divario tra norme e applicazione”. Aggiunge Silvano Falocco, direttore della Fondazione Ecosistemi: “Ogni anno la spesa pubblica potrebbe orientare oltre 280 miliardi di euro verso obiettivi ambientali e sociali. Il Gpp deve diventare il modello di una Pa responsabile ed efficiente”. 

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