(Adnkronos) - L’università di Roma Tor Vergata è prima per il corso di laurea in Farmacia secondo la Classifica Censis delle Università italiane 2025/2026: un corso totalmente erogato in inglese che si pone l’obiettivo di un’alta formazione teorica e pratica. “Grande soddisfazione e orgoglio per il risultato della classifica - commenta Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’università di Roma Tor Vergata - che vede il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia al primo posto a livello nazionale nel punteggio generale dedicato a farmacia e farmacia industriale. E con i corsi di laurea nell’ambito economico, politico-sociale e della comunicazione del nostro Ateneo che si posizionano ai vertici per tipologia di ateneo e appartenenza territoriale”. “Farmacia ha riorganizzato il suo curriculum formativo - spiega Laura Di Renzo, coordinatrice del corso di laurea erogato in lingua inglese - con la sua trasformazione a corso di laurea professionalizzante, ponendo l’attenzione all’acquisizione di conoscenze trasversali per lo svolgimento della professione, che deve sempre più rispondere da una parte alle mutevoli esigenze della Farmacia dei Servizi e dall’altra alla strategia farmaceutica per l’Europa, in campo sanitario, ricerca, innovazione tecnologica, digitalizzazione”.
A livello generale l’Ateneo, che si classifica ottavo (con punteggio 84,8 su 100) tra i grandi atenei statali in Italia, registra un importante terzo posto per internazionalizzazione (punteggio 83 su 100) e il corso di laurea in Farmacia ne è espressione chiara. “L’internazionalizzazione è da anni uno degli assi strategici del nostro corso di studi - spiega Di Renzo - grazie a numerosi accordi Erasmus+, programmi di doppio titolo e collaborazioni scientifiche con atenei e istituzioni estere, offriamo ai nostri studenti un'esperienza formativa che li prepara ad affrontare le sfide globali della professione farmaceutica”.
“Questo riconoscimento conferma la solidità e la qualità del nostro progetto formativo, fondato su un approccio multidisciplinare, con l’impegno costante verso l’innovazione didattica, e testimonia l'efficacia del nostro percorso nel facilitare l’ingresso qualificato nel mondo del lavoro, sia in ambito clinico che nell’industria farmaceutica, nella ricerca e nella regolamentazione del farmaco” conclude Laura Di Renzo.
Seconda a livello nazionale, ma prima a livello regionale e nel centro-sud per le lauree in area politico-sociale e comunicazione: Roma Tor Vergata resta salda nella propria posizione rispetto alla classifica dell’anno scorso con i corsi di laurea in Scienze della comunicazione, Scienze dell'Amministrazione e delle Relazioni internazionali, Global Governance.
Anche l’area di Economia raggiunge risultati decisamente positivi: i corsi di laurea dell’area economica permettono e di raggiungere la quarta posizione a livello nazionale per le lauree magistrali e la quinta per le triennali. E considerando solo gli atenei di grandi dimensioni, Roma Tor Vergata è addirittura al primo posto per Economia.
L’ateneo inoltre guadagna una buona posizione per quanto riguarda l’occupabilità, ponendosi al sesto posto, ma con l'alto punteggio di 97 su 110.
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(Adnkronos) - "L’associazione Professionitaliane, che rappresenta 23 ordini e collegi professionali, rinnova l’urgenza della definizione di una riforma delle professioni. A oltre un decennio dalla riforma del 2012, il sistema normativo che regola gli ordini professionali risulta frammentato, disomogeneo e in molti casi obsoleto. Molti ordinamenti professionali risalgono a più di trent’anni fa, con norme superate dai cambiamenti legislativi e giurisprudenziali intervenuti nel frattempo". E' quanto si legge in una nota Professionitaliane.
"Professionitaliane - spiega - sollecita un intervento normativo che assicuri l’armonizzazione dei principi generali su organizzazione, accesso, formazione continua e sistemi elettorali degli ordini; il rispetto delle competenze professionali, evitando sovrapposizioni e conflitti tra Albi diversi; l’introduzione di regole uniformi su voto a distanza, quote di genere e rappresentanza territoriale; una cornice normativa moderna per le aggregazioni professionali e le nuove forme di esercizio e il rafforzamento del principio di sussidiarietà".
"Una riforma strutturata e condivisa - continua - capace di rilanciare il ruolo strategico delle professioni nel tessuto economico e sociale del Paese, non può più attendere. Professionitaliane conferma la piena disponibilità a collaborare con il governo per garantire un’evoluzione ordinistica che sia al passo con le sfide contemporanee".
(Adnkronos) - È morto all’ospedale di Padova Alessandro Bandarin Troi, il 17enne padovano precipitato dal secondo piano di una palazzina a Corfù in Grecia la scorsa settimana, mentre era in vacanza con un gruppo di compagni di scuola.
Il liceale era precipitato all’indietro da un balcone posto a circa sette metri di altezza. Sin dal primo momento le sue condizioni erano apparse gravi. Ricoverato all’ospedale di Corfù, il ragazzo due giorni fa era stato ricoverato in terapia intensiva a Padova.
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(Adnkronos) - Una condizione legata a una possibile alterazione delle vene, in cui il sangue non riesce a 'tornare' al cuore, ristagnando nel sistema venoso delle gambe e causando gonfiore e altri sintomi. E' l'insufficienza venosa cronica che, secondo le comunicazioni ufficiali della Casa Bianca, sarebbe all'origine delle gambe gonfie di Donald Trump, che non sono sfuggite agli scatti dei fotografi che lo riprendevano seduto sul palco e con le caviglie leggermente scoperte.
"Quando parliamo di insufficienza venosa, però - spiega all'Adnkronos Salute Fortunato Maiolo, angiologo e specialista in Chirurgia vascolare - la varietà delle condizioni è enorme. Gli stadi possono andare da una fase preclinica caratterizzata da una sensazione di pesantezza, di crampi, di formicoli agli arti inferiori, fino situazioni più serie con ulcere delle gambe". In generale "si parla di insufficienza venosa con le vene che si dilatano e, di conseguenza, le valvole funzionano meno. Noi, infatti, abbiamo lungo tutto il circolo venoso valvole che permettono il ritorno del sangue dagli arti inferiori al cuore".
In "uno stadio preclinico non si ha edema, si possono avere le varici, pesantezza, senza avere il gonfiore delle gambe. Questo perché si attiva il sistema linfatico che richiama più linfa verso il centro, aiutando così ad evitare l'edema". Negli stadi più avanzati, invece, "abbiamo lo scompenso di questo circolo. Il sistema linfatico non ce la fa più a richiamare indietro la linfa e quindi abbiamo il gonfiore".
Avere le gambe gonfie, però, non significa avere necessariamente un'insufficienza, va distinto il disturbo patologico da quello funzionale. Il problema può essere anche legato a "un cattivo appoggio dei piedi", o al fatto di "rimanere seduti oppure in piedi molte ore. Abbiamo tutti - sottolinea l'angiologo - l'esperienza di voli internazionali in cui si rimane seduti molto tempo scomodi e, una volta scesi dall'aereo, abbiamo le gambe un po' gonfie perché, rimanendo a lungo seduti in uno spazio ristretto, non abbiamo un ritorno venoso".
La soluzione è "l'attività fisica - raccomanda Maiolo - in particolare camminare. Questo perché sotto la pianta del piede abbiamo la cosiddetta 'suola venosa di Lejar', una sorta di spugna. Ogni volta che poggiamo il piede si 'spreme' questa spugna che manda il sangue in alto. Inoltre abbiamo un altro cuore periferico durante l'attività motoria: il polpaccio, contraendosi, 'spreme' le vene e quindi il sangue ritorna verso il cuore".
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(Adnkronos) - È stata ritrovata morta l'escursionista di 60 anni della Malesia scomparsa da ieri pomeriggio nei pressi del Rifugio Biella, nel comune di Cortina d’Ampezzo (Belluno).
La donna, a differenza della sua amica rientrata perché stanca, aveva deciso di proseguire il suo giro verso la cima di Croda del Becco, a cavallo tra le Dolomiti di Ampezzo e quelle di Braies. Dopo un po’ aveva però scritto all’amica che aveva perso la strada del ritorno e aveva bisogno di aiuto. I soccorsi sono scattati subito con ampio dispiego di mezzi e uomini, perché non si riusciva a limitare l’area delle ricerche che sono proseguite anche durante la notte.
Oggi verso le 11, una volta geolocalizzato il telefono cellulare attraverso il sistema Imsi catcher dei vigili del fuoco, l'elicottero della Guardia di finanza di Bolzano ha individuato il corpo senza vita della turista. La donna era finita all’interno di una fessura tra le rocce, dopo essere precipitata per un centinaio di metri lungo una parete liscia. Alla ricerca hanno preso parte il Soccorso alpino di Cortina, di San Vigilio di Marebbe e del Bergrettungsdienst Hochpustertal con unità cinofile, il Soccorso alpino della Guardia di finanza di Cortina, Auronzo e Prato alla Drava, i vigili del fuoco di Belluno e Venezia e i carabinieri.
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(Adnkronos) - “Oggi presentiamo un esempio di ricerca universitaria molto avanzata e già molto vicina a una sperimentazione su strada reale. È qualcosa di potenzialmente pronto per un servizio, ma bisogna fare un grande salto. Lo deve fare l'Italia, lo deve fare l'Europa: trasformare questi bei progetti molto avanzati di ricerca e sviluppo, in progetti industriali imprenditoriali”.
Così Sergio Matteo Savaresi, professore e direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, alla presentazione del progetto ‘Sharing for Caring’, a Darfo Boario Terme (Bs). Si tratta di ‘Robo-caring’, il primo prototipo italiano di mobilità autonoma - una Fiat 500 elettrica sviluppata all’interno del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, dal Politecnico di Milano - pensato per persone anziane e con fragilità.
Il progetto gode del sostegno di Fondazione Ico Falck e Fondazione Politecnico di Milano, e della collaborazione di Cisco Italia come partner tecnologico.
Un'innovazione che si basa su “una tecnologia estremamente complessa che richiede tante risorse economiche - sottolinea il professore - Stiamo provando a trasformare questo bellissimo progetto di ricerca in un grosso progetto imprenditoriale per dare all'Italia e all'Europa la chance di avere questa tecnologia che oggi, di fatto ha solo la Cina e gli Stati Uniti”.
Ma per cogliere questa opportunità Italia ed Europa “devono fare un salto”, si diceva. Per farlo servono grosse risorse economiche da impiegare nella trasformazione di una tecnologia estremamente complessa in un servizio disponibile ai cittadini. Ma non solo. “Serve uno sblocco normativo che rimuova la necessità di avere il safety-driver a bordo, oggi obbligatorio per fare questa sperimentazione (Decreto Ministeriale 70 del 2018 ‘Smart Road’ ndr.) - evidenzia Savaresi - Le due cose dovrebbero avvenire idealmente insieme: quando la tecnologia è stata messa completamente a punto da un'entità industriale imprenditoriale, serve lo sblocco normativo”, suggerisce.
Il prototipo presentato a Darfo Boario è l'espressione di un futuro imminente. Ma viene da chiedersi: quando vedremo davvero sulle strade italiane un veicolo a guida autonoma senza safety-driver? “Perché la messa a punto industriale e lo sbocco normativo arrivino a compimento prevediamo dai 2 ai 4 anni”, stima Savaresi.
(Adnkronos) - Era il 7 luglio del 1982 quando il concerto di Frank Zappa all'Idroscalo di Milano entrava nella storia, non solo per la musica, ma per la quantità infinita di zanzare presenti. Tanto da diventare fonte di ispirazione per la copertina dell’album ‘The Man from Utopia’, dove Zappa è ritratto mentre prova a scacciarle.
Stessa città, clima simile, e una scena che si ripete. Martedì 15 luglio, concerto di Olivia Rodrigo, Ippodromo San Siro. C’è chi canta e chi salta, chi usa la mano destra per riprendere lo show e con l’altra tenta di grattarsi e scacciare via la quantità di zanzare che ha invaso la struttura.
Spettatori che hanno pagato, ''profumatamente'', il biglietto si sono lamentati sui social per la ‘gestione’ dell’Ippodromo. “Una quantità di zanzare mai vista in vita mia. A me sembra surreale che sia permesso fare un festival in quel posto senza aver fatto una disinfestazione”, scrive una ragazza che ha partecipato al concerto e che ha allegato la foto di una gamba in cui si contano non una, non due, non tre, ma almeno una cinquantina di punture visibili.
C’è una premessa da fare. L’ippodromo non gode di un’ottima fama. Spesso è criticato per acustica, visibilità e gestione della sicurezza. Ma di cosa si parla esattamente quando si nomina l’Ippodromo di San Siro? In zona ci sono due strutture distinte: l’Ippodromo Snai La Maura, con una capienza fino a 80mila persone, e l’Ippodromo Snai San Siro, più piccolo, che può ospitare circa 34mila spettatori.
Per fare chiarezza, l’Adnkronos ha contattato Elena Pantera, responsabile della comunicazione del Fabrique, gestore ufficiale dell’Ippodromo San Siro. “Ci dispiace per il disagio”, premette Pantera, “ma le disinfestazioni vengono fatte periodicamente. Purtroppo, il giorno prima del concerto è piovuto, e non è possibile disinfestare poche ore prima” o men che meno, con il pubblico già presente nel luogo.
Il problema, sottolinea, è anche ambientale: “L’Ippodromo è circondato dal verde, vicino al Parco di Trenno, che immagino non venga disinfestato. Le zanzare volano, anche se noi disinfestiamo, arrivano comunque”. La comunicazione di Pantera è chiara: “A Milano ci sono le zanzare. E qual è la novità?”.
La questione però si scontra anche con l'impossibilita di portare repellenti spray all’interno della struttura: “Sono raccomandazioni che vengono segnalate tra le avvertenze all’acquisto dei biglietti, in maniera molto chiara. Basta munirsi di salviette o stick adatti”. Pantera tiene a sottolineare: “Non dipende da noi, sono regole nazionali antiterrorismo, in vigore da anni, varate dallo stato italiano. Non è una legislazione locale, ma italiana. Come i power bank o altri oggetti potenzialmente pericolosi, gli spray non possono entrare nei luoghi pubblici affollati”.
Chi è abituato ai concerti, spiega Pantera, arriva preparato: “Molti si spruzzano fuori, prima di entrare. Altri portano le salviette. Alcuni eventi hanno sponsor che distribuiscono spray, ma non è il nostro caso”.
E sul futuro? “Non ci saranno concerti fino a settembre. Gli eventi in programma - Olly, Tananai, Lucio Corsi – sono già coperti da una programmazione di disinfestazione nei termini di legge”.
Una programmazione che viene fatta non solo per i concerti, ma anche per le corse dei cavalli, ovviamente, “nei giorni e nei tempi consentiti dalla legge sanitaria”. L’intervento è garantito e ricorrente: “A inizio stagione, e poi più volte durante l'anno. Ovviamente, se piove o c’è umidità, il rischio resta. Ma è sotto controllo”.
Per Pantera però quella delle zanzare è soltanto una scusa: "L’ippodromo è continuamente bersaglio di attacchi. Ci sono dei commenti strutturati per denigrare il posto e favorire la concorrenza. E con sicurezza afferma: “Gli Ippodromi sono adatti per i concerti, più di uno stadio, perché ha vie di fuga ampie e sicure. L’acustica è buona, l’allestimento attuale a forma di anfiteatro migliora anche la visibilità”.
Quanto alla sicurezza, priorità assoluta dei proprietari: “La nostra priorità è garantire un’esperienza positiva e sicura. Rispettiamo tutti i protocolli imposti dalla legge e facciamo il massimo per il pubblico”. (di Marica Di Giovanni)
Leggi tutto: L'Ippodromo delle... zanzare: le critiche a San Siro e la difesa degli organizzatori
(Adnkronos) - "Dietro l'apparente modernizzazione della farmacia dei servizi si nasconde un progetto politico preciso: rendere le farmacie appetibili ai grandi capitali, smantellando la rete di strutture sanitarie accreditate e mettendo a rischio la tutela della salute pubblica". E' la denuncia dell'Uap, Unione ambulatori, poliambulatori e ospedalità convenzionata, alla luce del documento consegnato al ministero della Salute e alle Regioni. La Uap evidenzia che al cosiddetto Tavolo tecnico ristretto sulla farmacia dei servizi, convocato l'8 luglio scorso per approvare il nuovo protocollo operativo che dal 1° gennaio 2026 stabilizzerà la sperimentazione (telemedicina, diagnostica di prima istanza, fisioterapia, ecc.) e definirà la ripartizione dei fondi statali, "sedevano quasi esclusivamente rappresentanti delle categorie farmaceutiche; esclusi laboratori, professioni sanitarie e cittadini. Una violazione dei principi di trasparenza sanciti dalla legge 241/1990".
Secondo l'Uap, "le farmacie non rispettano i requisiti strutturali e tecnologici imposti alle strutture sanitarie private accreditate; eppure potrebbero ricevere risorse per telemedicina, diagnostica e fisioterapia, senza garanzie di qualità né tracciabilità nel fascicolo sanitario elettronico". Inoltre, "solo le farmacie con forti capitali o già acquisite da gruppi sostenuti da private equity potranno erogare servizi ad alto valore, spingendo le piccole realtà di quartiere alla chiusura". In altri settori sanitari, laboratori e poliambulatori, "i tagli tariffari fino al 70 % operati dal nuovo nomenclatore tariffario hanno favorito fallimenti e acquisizioni da parte di fondi stranieri. Lo stesso copione minaccia ora la distribuzione farmaceutica", avverte l'associazione.
Da qui 5 precise richieste di Uap: riapertura immediata di un tavolo plurale con Regioni, Ordini, società scientifiche e associazioni dei cittadini; applicazione integrale del D.lgs 502/1992, ovvero autorizzazioni, accreditamenti, direttore sanitario e controlli di qualità come per ogni struttura sanitaria; trasparenza su dati e tariffe con la pubblicazione online semestrale di volumi e indicatori di esito; limiti alle concentrazioni, cioè con oltre 4 farmacie per Comune o 50 per provincia, acquisizioni sottoposte a parere di Antitrust e ministero; tutela della prossimità, ovvero incentivi e vincoli programmatori per salvaguardare le farmacie di quartiere. "Non ci opponiamo all'innovazione, ma all'idea che la sanità territoriale diventi una filiale della finanza internazionale. Senza regole stringenti - autorizzazioni, qualità dei servizi, responsabilità civili e penali - la farmacia dei servizi sarà un cavallo di Troia che svuoterà i quartieri di presidi essenziali e ridurrà la salute dei cittadini a merce. Chiediamo al ministro Schillaci di intervenire subito, prima che sia troppo tardi", dichiara la presidente Uap, Mariastella Giorlandino, chiedendo chiarezza su quanto sta succedendo.
Leggi tutto: Allarme Uap: "Con la farmacia dei servizi si favoriscono i fondi di capitale privato"
(Adnkronos) - Un bambino di 15 mesi è morto in Belgio dopo essere stato lasciato in auto per diverse ore in una calda giornata estiva, hanno dichiarato oggi le autorità. La Procura di Namur, capoluogo della Vallonia nel sud del Belgio, ha dichiarato di aver avviato un'indagine per omicidio colposo in seguito all'incidente, avvenuto ieri. Un esame forense ha escluso l'ipotesi di dolo e ha concluso che il neonato è morto per ipertermia, ovvero surriscaldamento.
"Secondo i risultati preliminari dell'indagine, il bambino è stato dimenticato all'interno di un veicolo", ha dichiarato la Procura. I media locali riferiscono che il padre si è dimenticato di lasciare il bambino all'asilo mentre si recava al lavoro, un incidente la cui dinamica ha diversi precedenti, anche in Italia. Il bambino è stato lasciato per diverse ore all'interno dell'auto nel parcheggio dell'azienda dove l'uomo lavora. Ieri pomeriggio le temperature a Namur, in Vallonia, hanno raggiunto circa 25 gradi.
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