(Adnkronos) - "I sistemi di intelligenza artificiale possono essere un ausilio centrale nella gestione dei percorsi dei pazienti e in particolare della diagnostica. Sono già disponibili evidenze scientifiche molto rilevanti che”, ad esempio, mostrano come “nella gestione della diagnostica per immagini, l'intelligenza artificiale è in grado di migliorare la performance degli operatori garantendo la soluzione di alcuni problemi che potrebbero sfuggire all'operatore che non abbia un'esperienza particolarmente significativa. Quindi l'intelligenza artificiale dà un contributo importante e può essere anche un sistema e una risorsa che aiuta il clinico nella gestione del percorso" clinico del paziente "identificando specifici problemi e garantendo nel tempo una maggiore continuità delle cure. Quindi è una condizione particolare di supporto a chi deve garantire un'adeguata qualità delle cure". Così Furio Colivicchi, past president Anmco, Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri e vicepresidente Fism, Federazione società medico scientifiche italiane, all’Adnkronos in occasione di 'Ai Week', la fiera europea dedicata all’intelligenza artificiale che si è appena conclusa a Rho-Fiera Milano, spiega che "quando l'intelligenza artificiale entra in campo la qualità complessiva delle prestazioni sanitarie migliora in tutti i contesti: dall'emergenza all'urgenza alla gestione clinica ordinaria dei pazienti".
Nelle malattie cardiovascolari "il contributo nella diagnostica per immagini, ma anche nella gestione dei percorsi in emergenza è già una realtà - aggiunge Colivicchi - Si parla spesso di timori nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale, ma la centralità comunque del clinico è sempre fondamentale. L'intelligenza artificiale non rappresenta una minaccia nel contesto clinico perché non può sostituirsi alla prestazione sanitaria che viene garantita dal medico. La prestazione sanitaria complessiva, la presa in carico, la cura è qualcosa di molto complesso che attiene a una capacità del clinico e del personale sanitario nella gestione di una relazione complessa e complicata con un essere umano. L’Ai può supportare nelle scelte sui percorsi diagnostici e terapeutici, ma non può sostituirsi a chi poi deve effettivamente garantire la presa in carico del paziente. Quindi non rappresenta un pericolo per nessuno - rimarca il cardiologo - è solo una risorsa che può aiutare nella gestione clinica dei pazienti".
Certo, è concreto "il timore che in futuro il paziente possa rivolgersi direttamente a un sistema di intelligenza artificiale per ricevere una diagnosi rispetto a un particolare problema da lui percepito come rilevante - riflette Colivicchi - Questo può effettivamente essere un problema, ma questo già avviene con il cosiddetto dottor Google. È qualcosa con cui ci siamo già confrontati, ma al termine di questo processo comunque c'è un clinico e c'è il personale sanitario che si deve far carico del problema perché gli strumenti informatici e digitali arrivano fino a un certo punto. L'interazione fisica - conclude - è sempre qualcosa che non può essere sostituito”.
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(Adnkronos) - Anche quest’anno oltre 5000 cardiologi ospedalieri si sono dati appuntamento a Rimini per confrontarsi su tutti i grandi temi della prevenzione, della cura e della ricerca, e sulle novità legate all’attività clinica cardiovascolare. Tra i focus "le patologie più comuni in cardiologia, ovvero scompenso cardiaco, infarto e coronaropatia, ma anche patologie rare e geneticamente determinate. Affronteremo temi quali prevenzione primaria, prevenzione secondaria con trattamenti e strategie innovativi, tra cui l'impiego dell'intelligenza artificiale". Lo spiega all'Adnkronos Leonardo De Luca vicepresidente di Anmco, nel corso del 56esimo Congresso nazionale di cardiologia dell'Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, il più importante evento di cardiologia in Italia, iniziato oggi a Rimini.
Al centro dei lavori congressuali "le terapie disponibili da decenni e quelle che devono ancora essere immesse sul mercato ma che sono state studiate in trial clinici randomizzati - sottolinea De Luca -. L'innovazione parte sempre dalla prevenzione e in questo 56esimo congresso, come nella tradizione di Anmco, cerchiamo di coniugare tradizione e futuro, presente e innovazione". E sul nostro Ssn "è il migliore al mondo, in termini di erogazione delle cure e di innovazione. In Europa siamo il Paese con il maggior numero di studi clinici randomizzati e di brevetti. I nostri ricercatori, anche grazie alla formazione universitaria italiana e probabilmente perché hanno lavorato in questo tipo di Ssn sono delle eccellenze nelle università di tutto il mondo".
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(Adnkronos) - "L'art 122 della Costituzione sancisce che la legge elettorale regionale deve rispettare i principi fondamentali della legge statale, che indica fra questi a sua volta il limite dei due mandati ai presidenti di regione a statuto ordinario. E' la cosidetta norma interposta, che se violata innesca la illegittimità costituzionale". Così il presidente emerito della Corte costituzionale Cesare Mirabelli commenta all'Adnkronos le motivazioni depositate oggi dalla Corte sul terzo mandato.
La sentenza apre quindi le porte alla possibilità di impugnare eventuali leggi statutarie (delle regioni a statuto speciale) che potrebbero volere introdurre il terzo mandato? "Certamente possono essere impugnate, ma l'esito del giudizio non saprei prevederlo - risponde - Dal mio punto di vista, il limite ai mandati dovrebbe essere generalizzato, non legato ai territori, in virtù di una esigenza di omogeneità di previsioni nelle leggi elettorali, quindi andrebbe esteso anche alle regioni a statuto speciale". Tanto è vero che "anche se avrebbe potuto evitarlo, la Corte ha esteso addirittura il principio del limite anche ad altre cariche pubbliche".
La legge statale potrebbe però essere cambiata introducendo la possibilità del terzo mandato? "Sì, perché il terzo mandato è legato alla discrezionalità politica, che tuttavia può essere sindacata dalla Corte se irragionevole. Perché è la ragionevolezza - sottolinea - il punto di equilibrio del limite ai mandati individuato dalla Corte, reputato dai giudici costituzionali un elemento rilevante e necessario per la stessa democraticità". Il presidente emerito conclude: "Io dico: attenzione ai presidenzialismi. Non facciamo un presidente a vita democratico, ce ne è già in giro più d'uno... La legge vuole il ricambio nelle istituzioni, essenziale per non alterare la rappresentanza politica e la parità di condizioni nella competizione elettorale. Dove collocare l'asticella, se ragionevolmente posta, lo decide il legislatore". (di Roberta Lanzara)
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(Adnkronos) - Un terremoto di magnitudo 5.2 è stato registrato oggi nel centro della Turchia, nella provincia di Konya. L'epicentro è stato individuato nel distretto di Kulu a una profondità di 18,7 chilometri, secondo le notizie dei media locali che citano dati forniti dall'Afad, la protezione civile turca. Molte persone hanno lasciato le abitazioni per correre in strada dopo la scossa che è stata avvertita anche nella capitale Ankara. Non ci sono per ora notizie di danni.
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(Adnkronos) - "Il fumo è il più importante fattore di rischio di infarto cardiaco nei giovani, sotto i 50 anni, e nelle donne. Le donne fumatrici hanno un rischio di infarto cardiaco 6 volte maggiore rispetto alle non fumatrici e le donne che fumano e usano contraccettivi orali hanno un rischio di infarto cardiaco o di ictus 5 volte più alto rispetto alle donne non fumatrici che usano contraccettivi orali". Lo spiega Domenico Gabrielli, presidente Fondazione per il Tuo cuore e direttore Cardiologia dell'ospedale San Camillo di Roma, nel corso del 56esimo Congresso nazionale di cardiologia dell'Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri), il più importante evento di cardiologia in Italia, iniziato oggi a Rimini.
"Il fumo di sigaretta - ricorda l'Anmco - aumenta il rischio di aterosclerosi e di infarto cardiaco: può danneggiare le cellule che rivestono internamente i vasi arteriosi, favorendo la formazione delle placche aterosclerotiche che a livello coronarico possono diventare causa di infarto cardiaco; può favorire l'aggregazione piastrinica, inducendo la formazione di trombi; aumentando il monossido di carbonio nel sangue, riduce la disponibilità di ossigeno per il cuore e per altri tessuti vitali; la nicotina aumenta la frequenza del battito cardiaco e la pressione arteriosa. Vi sono altri fattori che, come il fumo, fanno aumentare il rischio di aterosclerosi coronarica e infarto cardiaco: l'ipertensione, il diabete, gli alti valori di colesterolo nel sangue, l'obesità e uno stile di vita sedentario. Se un fumatore ha uno o più fattori di rischio, la probabilità di malattia o di morte per aterosclerosi coronarica o infarto cardiaco si moltiplica".
"Anche i fumatori di pipa o di sigari - precisano i cardiologi - hanno un aumentato rischio di morte per infarto cardiaco e ictus cerebrale; tuttavia l'incremento di rischio è minore rispetto ai fumatori di sigarette, probabilmente per la minore quantità di fumo inalato. Non vanno assolte neanche le sigarette elettroniche che determinano il vaping con nicotina, glicerina e glicole: non sono innocue e a lungo termine possono provocare danni anche al cuore, sebbene gli studi concordino su come queste sostanze siano meno dannose di quelle prodotte dalla combustione diretta della sigaretta. Infatti, gli effetti della nicotina emessa dalle sigarette elettroniche, secondo una rilevazione condotta da ricercatori svedesi su un gruppo di ragazzi, ha dimostrato un ispessimento della parete delle arterie (fattore di rischio per l'infarto del miocardio e per l'ictus cerebrale) e un incremento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Il tutto già nei primi 30 minuti successivi alla 'svapata'".
"Il fumo passivo - rimarca Gabrielli - rappresenta invece il principale inquinante negli ambienti chiusi, in quanto comporta l'inalazione di agenti nocivi per l'organismo, derivanti dalla combustione lenta del tabacco contenuto in una sigaretta, in un sigaro o in una pipa, e dall'aspirazione del fumo espirato dal fumatore, diluito con l'aria dell'ambiente; tali agenti nocivi, proprio come avviene per il fumatore attivo, incidono sulla salute delle persone: l'incidenza di malattie cardiovascolari e cancro al polmone aumenta rispettivamente del 25-30% e del 20-30% per i non fumatori esposti a fumo passivo. I rischi maggiori conseguenti all'esposizione al fumo passivo - conclude - riguardano i bambini, dal momento che il loro organismo è ancora n via di sviluppo e, per tale motivo, più suscettibile agli effetti avversi derivanti dall’inalazione del fumo. L'Oms stima che circa 700 milioni di bambini, ossia almeno la metà dei bambini nel mondo, respirino aria contenente fumo di tabacco, in particolare a casa".
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(Adnkronos) - E' iniziato da pochi giorni il tirocinio teorico pratico degli 80 studenti al primo anno del nuovo corso di laurea in Medicina veterinaria dell'università di Roma Tor Vergata presso la sede romana dell'Istituto zooprofilattico Lazio e Toscana (Izslt) in via Appia Nuova. Accompagnati da Antonio Palladino, docente di Anatomia del Dipartimento di medicina veterinaria presso il Dipartimento di Scienze cliniche e Medicina traslazionale, gli studenti hanno avuto l’opportunità di osservare, in una vera sala necroscopica, le attività diagnostiche, partecipare a sessioni pratiche di necroscopia e confrontarsi con i medici veterinari e gli specialisti dell’Izslt, entrando nel cuore delle attività quotidiane dell’Istituto. Durante le giornate, sono stati analizzati campioni e organi provenienti da diverse specie, tra le quali puledro, maiale, ovino e bovino, con un focus specifico sullo studio dei cuori bovini per approfondire la conoscenza anatomica e le tecniche di valutazione patologica. L’attività si inseriscono nell’ambito dell’accordo siglato tra Izslt e Università di Roma Tor Vergata, una convenzione finalizzata a promuovere la collaborazione scientifica e didattica tra le due Istituzioni, per integrare la formazione teorica con esperienze pratiche e rafforzare la preparazione degli studenti in linea con le esigenze della Sanità pubblica veterinaria.
“In un tempo in cui la complessità delle crisi sanitarie ed ecologiche impone risposte integrate, formare un medico veterinario non significa soltanto trasmettere competenze tecniche: significa accompagnare studentesse e studenti in un percorso che li metta fin da subito in contatto con la realtà concreta della professione”. Dichiara Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. “Il tirocinio presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale Lazio e Toscana rappresenta un’opportunità formativa preziosa, perché permette di osservare da vicino il lavoro sul campo e comprendere il ruolo che la sanità pubblica veterinaria svolge nella tutela della salute collettiva. Esperienze come questa rafforzano una didattica che non si limita all’aula, ma si apre alla collaborazione tra istituzioni, valorizzando la connessione tra sapere e responsabilità, tra studio e servizio. L’Izslt con la sua funzione scientifica e territoriale, si conferma un interlocutore di grande rilievo, con cui condividiamo l’obiettivo di formare professionisti preparati, consapevoli e pronti a contribuire in modo concreto al benessere della società. E' in questo dialogo tra formazione e pratica, tra università e territorio, che si costruisce la sanità pubblica del futuro”.
"Siamo entusiasti - commenta Stefano Palomba, commissario straordinario dell’Izslt - di questa collaborazione interistituzionale avviata in questi giorni. Questa iniziativa offre agli studenti un'esperienza formativa concreta, che integra e completa il percorso universitario. L’Izslt è dedicato alla formazione e alla ricerca, e rafforzare il legame tra sapere accademico e pratica sul campo è fondamentale per la crescita professionale dei futuri medici veterinari. Grazie a questo accordo con l'Università di Roma Tor Vergata, gli studenti acquisiranno competenze pratiche essenziali e avranno l'opportunità di confrontarsi con una realtà di riferimento per la salute animale e pubblica. Saranno, se lo vorranno, veterinari pubblici, in prima linea nella difesa contro le zoonosi e le patologie di interesse veterinario sul territorio nazionale, preparandosi così a diventare professionisti competenti e consapevoli.
(Adnkronos) - Jasmine Paolini vola in finale agli Internazionali d'Italia 2025. La tennista azzurra oggi, giovedì 15 maggio, ha battuto la statunitense Peyton Stearns in due set con il punteggio di 7-5, 6-1. Ora Paolini affronterà, nell'ultimo atto del Masters 1000 di Roma, in programma sabato 17 maggio, la vincente dell'altra semifinale del tabellone Wta tra la cinese Qinwen Zheng e l'americana Coco Gauff.
Forse sarà stato quel sogno di una finale a Roma, mai raggiunta nel tabellone principale, dopo il trionfo nel doppio dello scorso anno. Forse quell'emozione Paolini non è riuscita a gestirla. Ma Jasmine, sul campo del Centrale, non entra da numero cinque del mondo. L'azzurra subisce subito l'aggressività in risposta di Stearns, che del ranking è numero 42, e subisce break in apertura. Il resto del set Paolini lo passa a rincorrere. Si conquista la palla del controbreak, ma la spreca. Se fossimo su un campo di calcio, diremmo "gol sbagliato, gol subito". All'ottavo game Stearns conquista il secondo break della sua partita, poi Paolini ruggisce. Nel gioco successivo si prende altre due possibilita per il controbreak. L'americana resiste alla prima, cede alla seconda. Jasmine urla e si carica, facendo esplodere il Foro. Poi pareggia i conti e sorpassa. La sua rimonta è fatta di dritti lungolinea e rovescio letali, con Stearns che, con il passare dei punti, si è fatta sempre più innocua. E così Jasmine conquista il primo set 7-5.
L'inerzia del match ora è totalmente cambiata. Paolini comanda il gioco, Stearns corre e al terzo game cede. Il primo break di Jasmine fa esplodere una volta di più il Centrale, che da troppo aspetta una finale femminile tinta d'azzurro. Quella di Paolini non è più una partita, ma un dominio. Jasmine piazza un altro break al quinto game e vola via, mettendo le mani sul set e sul match, chiuso con un altro break 6-1 per l'apoteosi dei suoi tifosi. E così, undici anni dopo, una tennista azzurra torna in finale agli Internazionali.
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(Adnkronos) - Davide Fontana, imputato dell'omicidio di Carol Maltesi, è stato condannato all’ergastolo senza isolamento diurno dalla corte d’Assise d’Appello di Milano, nell'appello bis dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza all'ergastolo chiedendo di valutare nuovamente solo l'eventuale sussistenza dell’aggravante della premeditazione. I giudici hanno riconosciuto l’aggravante della premeditazione accogliendo in pieno la richiesta della Procura generale. Le motivazioni saranno rese note tra 60 giorni.
L'11 gennaio del 2022, l’ex bancario di 45 anni aveva fatto a pezzi la fidanzata nella sua abitazione di Rescaldina (Milano) poi si era liberato del corpo della 26enne, fatto a pezzi.
Nel primo appello i giudici avevano riconosciuto l’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, oltre che per la distruzione e l’occultamento di cadavere, aggravanti che avevano fatto aumentare la pena dai 30 anni del primo grado all'ergastolo. La Cassazione ha confermato l’aggravante della crudeltà stabilendo invece un annullamento con rinvio su quella della premeditazione.
Quello di Maltesi fu un omicidio particolarmente crudele. La coppia aveva deciso di girare un video hard da vendere su OnlyFans: Carol fu colpita alla testa con un martello per 13 volte mentre era legata a un palo della lap dance e poi finita con una coltellata alla gola. Il 44enne non avrebbe accettato l'imminente trasferimento della giovane in provincia di Verona. Dopo l’omicidio Fontana aveva fatto a pezzi il corpo tenendo i resti nel congelatore per settimane e infine gettandoli in quattro sacchi di plastica da un dirupo a Paline di Borno, in provincia di Brescia.
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(Adnkronos) - Matteo Salvini ridisegna i vertici della Lega, nel federale in corso, a quanto apprende AdnKronos, è arrivata la nomina a vicesegretario di Roberto Vannacci, parlamentare europeo della Lega e fresco di tessera del partito guidato da Matteo Salvini. New entry, anche un'altra eurodeputata, la milanese Silvia Sardone, anche lei nuova vice di Salvini. Restano vicesegretari Claudio Durigon, sottosegretario al lavoro e Alberto Stefani, deputato e segretario della Liga Veneta.
La nomina a vice di Salvini in Lega "è una grande responsabilità, so bene cosa comporta. Non è solo un incarico prestigioso, ma un impegno concreto verso chi crede in un’Italia libera, forte, padrona delle sue scelte, sovrana". Intervistato dall'AdnKronos, Vannacci, commenta a caldo la sua nomina a numero due del Carroccio. L'incarico, assicura l'ex numero uno della Folgore, europarlamentare della Lega "mi vedrà lavorare ogni giorno per consolidare un partito che rappresenta la più duratura e resiliente compagine politica del Parlamento ed i cui valori sono sovrapponibili a quei principi in cui credo fermamente".
"Siamo l’unico vero partito sovranista in Italia - sottolinea - Non facciamo finta e non ci pieghiamo ai compromessi. Non ci lasciamo ammaliare dagli inciuci". "Noi - avverte - vogliamo cambiare davvero le cose, non limitarci alle parole: lo vogliamo raddrizzare questo mondo sottosopra. Lavorerò per radicare ancora di più il nostro messaggio sul territorio, ascoltare le persone, raccogliere i problemi reali e dare risposte chiare che portino più benessere, più ricchezza, più sviluppo a tutti gli italiani".
"Non cerco applausi, so che ci saranno molte difficoltà, altrimenti il vicesegretario lo avrebbero fatto fare a qualcun altro, ma le affronterò con serietà e determinazione. Questo incarico è un onore, ma soprattutto un dovere. Non mi tiro indietro e non mollo", conclude.
Un applauso in Sala Salvadori della Camera ha accolto le parole di Salvini, che ha reso nota la scelta dei vice. La nuova struttura di segreteria, che ora prevede 4 vice, come stabilito dal nuovo Statuto approvato dal congresso di Firenze, vedrà in squadra, oltre ai due eurodeputati, Durigon e Stefani, mentre non viene confermato vicesegretario il deputato monzese Andrea Crippa, per cui sono attesi nuovi incarichi.
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(Adnkronos) - Ordine dei giornalisti, Rai per la Sostenibilità Esg e il Dipartimento Salute mentale dell'Asl Roma 2 hanno unito le competenze per fornire a giornalisti e comunicatori un supporto pratico ed essenziale per trattare il tema della salute mentale in modo responsabile, imparziale e rispettoso. L'obiettivo del vademecum 'Informare sulla salute mentale', liberamente scaricabile dal sito dell'Asl Rm2, è innanzitutto contrastare stigma, pregiudizi e stereotipi che, associati ai disturbi mentali, non hanno alcuna valenza scientifica. L'alleanza strategica tra psichiatri e professionisti dell'informazione "intende promuovere innanzitutto la conoscenza della materia e contribuire a creare una cultura concretamente inclusiva, perché un'informazione di qualità può servire ad aiutare le persone con disagio mentale a sentirsi meno isolate, più capite, supportate e rispettate, garantendo che chiunque si trovi in difficoltà possa sentirsi libero di chiedere aiuto senza timore di discriminazione", sottolinea l'Asl Roma 2 in una nota. Il vademecum sarà presentato in anteprima al Salone del libro di Torino, lunedì 19 maggio.
"In questo processo che definisce innanzitutto la centralità della persona - prosegue la nota - il linguaggio ha un ruolo di fondamentale importanza. La stragrande maggioranza delle persone con disturbi mentali non è pericolosa, anzi, è statisticamente 10 volte di più vittima di reati rispetto alla popolazione generale (fonte ministero della Salute). Eppure, ancora oggi la stereotipata associazione tra 'malattia mentale' e 'pericolosità' viene percepita dalla popolazione generale in maniera eccessiva, contribuendo alla discriminazione e all'allontanamento degli individui con disturbi mentali. La salute mentale è strettamente connessa al contesto sociale, economico e ambientale. I fattori di rischio, quali la povertà, la discriminazione e la precarietà lavorativa, sono spesso associati alle disuguaglianze sociali. In una società più diseguale, cresce l'esposizione a fattori di rischio, aumentando così la probabilità di disturbi mentali".
Secondo l'Oms, nel mondo 1 persona su 8 soffre di disturbi mentali. Ma una stima esatta è estremamente complessa e soggetta a incertezze significative, perché il rischio di sottostimare il fenomeno è elevato a causa dello stigma sociale, che spinge molte persone a non dichiarare il proprio disagio e delle carenze nei sistemi di raccolta dati, particolarmente nei Paesi a basso e medio reddito, dove il divario di trattamento può superare l'85%. Il vademecum affronta anche il tema salute mentale e giustizia, è corredato da un glossario, dagli acronimi della salute mentale e da una minuziosa raccolta delle principali fonti di riferimento per orientarsi in una materia così delicata in modo consapevole, trattandola col rispetto e l'attenzione che merita.
Leggi tutto: Alleanza psichiatri e professionisti informazione per guida sulla salute mentale
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