(Adnkronos) - Il batterio mangiacarne è un nemico che fa sempre più paura con l'intensificarsi dei cambiamenti climatici. "A fronte dell'aumento delle temperature dell'acqua e degli eventi meteorologici estremi, associati al climate chance (ondate di calore, inondazioni, forti tempeste), le persone a maggior rischio di infezione da Vibrio vulnificus", quelle cioè con "patologie pregresse come malattie epatiche, diabete e condizioni di immunocompromissione" che deprimono le difese dell'organismo, "dovrebbero prestare attenzione quando svolgono attività in acque costiere". Suona così l'ultima comunicazione ufficiale diffusa dai Cdc americani sul cosiddetto batterio mangiacarne, il Vibrio vulnificus, tornato sotto i riflettori per aver causato soltanto quest'anno già 4 morti in Florida, su un totale di 11 casi.  

Nel 2023, alla luce di un incremento delle segnalazioni, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi avevano diramato un alert rivolto agli operatori sanitari e alla popolazione generale: all'interno della grande famiglia dei Vibrio, batteri che comprendono "una dozzina di specie patogene per l'uomo" e causano "circa 80mila casi l'anno di malattia negli Stati Uniti", il "Vibrio vulnificus - spiegavano - è noto per provocare infezioni potenzialmente letali. Ogni anno vengono segnalate ai Cdc circa 150-200 infezioni da Vibrio vulnificus e circa 1 persona colpita su 5 muore, a volte entro 1-2 giorni dall'aver contratto la malattia". Mentre per gli altri batteri Vibrio il contagio passa prevalentemente dall'alimentazione, il 'mangiacarne' "si trasmette principalmente attraverso il contatto di ferite aperte con acqua salata o salmastra", anche se "occasionalmente (nel 10% circa dei casi) il batterio può infettare chi consuma molluschi crudi o poco cotti. Non è stata segnalata la trasmissione da persona a persona", precisano i Cdc. La malattia ha "un periodo di incubazione breve", avverte l'agenzia, e si caratterizza per "un'infezione necrotizzante della pelle e dei tessuti molli, con o senza bolle emorragiche. Molti pazienti con infezioni da Vibrio vulnificus necessitano di cure intensive o di rimozione chirurgica dei tessuti" andati in necrosi. 

Il Vibrio vulnificus prospera "nelle acque più calde, soprattutto durante i mesi estivi (da maggio a ottobre) e in ambienti marini a bassa salinità come gli estuari", descrivono i Cdc. "Negli Usa - riportano - le infezioni da Vibrio vulnificus sono state segnalate più comunemente negli stati costieri Golfo. Tuttavia, le infezioni da Vibrio vulnificus negli Stati Uniti orientali sono aumentate di 8 volte dal 1988 al 2018 e l'area geografica settentrionale interessata si è ampliata di 48 km all'anno", ammoniscono gli esperti che chiamano in causa l'emergenza climatica.  

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