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A Piacenza oltre 220 espositori italiani ed esteri attesi a Hydrogen-Expo

19 Maggio 2025
A Piacenza oltre 220 espositori italiani ed esteri attesi a Hydrogen-Expo

(Adnkronos) - Piacenza Expo si prepara ad ospitare, da mercoledì 21 a venerdì 23 maggio, la quarta edizione di Hydrogen-Expo, la principale mostra-convegno italiana dedicata al comparto tecnologico per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno, organizzata da Mediapoint & Exhibitions guidata da Fabio Potestà. Con oltre 220 espositori confermati, la rassegna si conferma come il più grande evento italiano e tra i primi in Europa interamente dedicato allo sviluppo della filiera dell’idrogeno. Durante la tre giorni piacentina i principali player del comparto si confronteranno sul processo di transizione energetica in Italia, con focus dedicati agli sviluppi delle tecnologie applicate a settori strategici dove l’idrogeno si è già affermato quale valida alternativa ai combustibili fossili, come trasporti, industrie ad alta intensità energetica e utenze domestiche. 

“L’idrogeno è una delle soluzioni fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione in coerenza con gli impegni assunti nel PNIEC al 2030 e nel Net Zero al 2050”, spiega il Direttore Generale di ENEA, Giorgio Graditi, “La strategia italiana punta, in primo luogo, sullo sviluppo dell’idrogeno prodotto da fonti rinnovabili, senza trascurare il contributo potenziale dell’idrogeno blu parallelamente allo sviluppo in corso dello studio sulla CCS, ed in prospettiva quello dell’idrogeno ottenuto da fonte nucleare, coerentemente con lo sviluppo del programma sul nucleare avanzato e sostenibile”. Per Graditi “il percorso è avviato e non si tornerà indietro. La strada da percorrere è lunga, ma il sistema Paese sta dimostrando di avere tutte le competenze necessarie a livello di ricerca, innovazione e industria per favorire la penetrazione dell’idrogeno nel mix energetico”. Ma, affinché tale riconversione possa avere successo, servono sinergie e cooperazione, sottolinea il Direttore Generale di ENEA: “è sempre più evidente l’importanza di potenziare e valorizzare la collaborazione tra ricerca, accademia, e industria anche nell’ottica di rafforzare il rapporto pubblico-privato, mettendo a sistema la domanda di innovazione tecnologica proveniente dal mondo industriale e la capacità di risposta di alta qualificazione in termini di innovazione da parte della ricerca”. 

La fiera sarà affiancata da un ricco programma di incontri, convegni e workshop, i cui dettagli sono disponibili sul sito web dedicato (https://hydrogen-expo.it/le-conferenze/), in ragione anche della riconfermata sinergia tra Mediapoint & Exhibitions e l’Associazione Italiana dell’Idrogeno H2IT. “L’appuntamento annuale all’Hydrogen-Expo di Piacenza è ormai diventato per H2IT un momento molto importante e continuativo. Un evento che offre una visione chiara ed estesa di quanto rapidamente si stia evolvendo la filiera dell’idrogeno in Italia, con progetti e tecnologie innovative che testimoniano l’impegno del nostro Paese nell’accelerare la transizione energetica. Da anni infatti l’Italia sta consolidando il suo ruolo di protagonista nel panorama europeo dell’idrogeno, come dimostra la recente Strategia Nazionale Idrogeno, a cui abbiamo dato il nostro contributo insieme al MASE, che stabilisce obiettivi concreti e promuove la domanda con azioni mirate – ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT, “La nostra partecipazione e l’organizzazione del convegno inaugurale è una conferma della nostra determinazione a favorire il dialogo tra tutti gli attori coinvolti. Anche gli altri eventi previsti durante la tre giorni di fiera permetteranno di esplorare i primi progetti concreti e discutere delle sfide e opportunità future che l’idrogeno può offrire nell’industria hard to abate e nella mobilità." 

Hydrogen-Expo non è soltanto la vetrina d’eccellenza per le innovazioni del settore ma è anche una piattaforma strategica di confronto, dove tutti gli stakeholder possono far sentire la propria voce e portare all’attenzione delle istituzioni le istanze fondamentali per accelerare il percorso verso la transizione energetica. Come la Federazione Italiana Autotrasportatori Professionisti (Fiap) che dal Piacenza Expo lancerà un appello per una ridistribuzione più equa degli incentivi. “Le imprese di autotrasporto sono pronte a investire in tecnologie a idrogeno, ma serve chiarezza: la transizione energetica non può essere sostenuta solo dalle aziende di trasporto”, anticipa il Segretario generale Fiap, Alessandro Peron, “È la committenza che deve farsi carico del costo reale di un servizio a trazione alternativa, riconoscendo tariffe adeguate che coprano non solo il prezzo del veicolo, ma anche l’intera organizzazione necessaria per gestirlo. Gli incentivi dovrebbero andare anche ai committenti, a condizione che paghino il giusto alle imprese, rendendo davvero possibile e sostenibile questo cambiamento.” 

Hydrogen-Expo si svolgerà contestualmente ad altre due fiere organizzate da Mediapoint & Exhibitions che sono Cybsec-Expo (rivolta alla sicurezza informatica) e Nuclear Power -Expo (dedicata comparto dell’energia nucleare). A testimoniare la rilevanza delle tre iniziative l’ampio sostegno istituzionale raccolto, con numerosi patrocini concessi sia dalle principali organizzazioni di categoria che da enti e istituzioni di primo piano. Tra tutti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Emilia-Romagna, la Regione Liguria, il Comune di Piacenza, la Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome e ancora, l’Agenzia nazionale per le nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico sostenibile.  

“Come Enea - continua Graditi - abbiamo patrocinato gli eventi Hydrogen-Expo e Nuclear Power -Expo, dove saremo presenti con nostri esperti, offrendo contributi in termini di iniziative, progetti di ricerca e innovazione su due tematiche di rilievo per la decarbonizzazione ed il futuro energetico del nostro Paese. Si tratta di un’importante occasione per mostrare quanto stiamo realizzando in settori importanti quali il nucleare avanzato e sostenibile e l’idrogeno”. 

Come sottolinea Fabio Potestà"Hydrogen-Expo nasce dalla convinzione che l’idrogeno rappresenti una delle leve più concrete per costruire un futuro energetico sostenibile, e oggi possiamo dire con orgoglio che questa manifestazione si è affermata come punto di riferimento per tutta la filiera a livello nazionale e internazionale. La partecipazione di oltre 220 espositori e il coinvolgimento attivo di istituzioni, associazioni e imprese -che ringraziamo calorosamente per la fiducia- confermano che il sistema Paese è pronto a fare squadra per affrontare la sfida della decarbonizzazione. Il nostro impegno come organizzatori è quello di offrire, anno dopo anno, un luogo di dialogo, confronto e visione, dove innovazione, competenze e sinergie possano tradursi in soluzioni concrete per la transizione energetica.” 

Giovedì 22 Maggio, dalle ore 17 a Piacenza Expo è, inoltre, in calendario la 3ª edizione degli Ihta–Italia Hydrogen Technology Awards, i riconoscimenti ideati per dare visibilità internazionale al lavoro delle imprese che operano sia in Italia che all’estero nella filiera tecnologica dell’idrogeno, riconoscendone la professionalità, il know-how, lo sviluppo e il ruolo strategico: fattori che costituiscono un vero capitale a beneficio di tutta l’economia, nazionale ed europea.  

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Uap: "Bene sentenza Consulta su assenza limiti d'età per responsabile sanitario strutture private accreditate"

19 Maggio 2025
Uap:

(Adnkronos) - Il presidente dell'Uap, Unione nazionale ambulatori e poliambulatori enti e ospedalità privata, Mariastella Giorlandino "accoglie con grande favore la recentissima sentenza numero 65 del 2025 della Corte Costituzionale, che ha espresso il principio secondo cui non sussiste alcun limite di età per il medico responsabile sanitario di strutture private accreditate con il Servizio Sanitario nazionale e regionale, ritenendo così esente da profili di incostituzionalità la legge della regione Puglia". Tale pronuncia, "il cui testo e la cui relazione tecnica sono stati predisposti dal giurista avvocato Alberto Pepe, partner dello studio legale internazionale Minnella Coppa, ha chiarito - osserva in una nota la presidente Giorlandino - che il 70.esimo anno di età costituisce un limite solo per il personale medico di strutture pubbliche, mentre non può applicarsi ai medici ed in particolare al responsabile sanitario di strutture private accreditate con il sistema sanitario regionale".  

In sintesi, "la Corte - ricorda Uap - ha rilevato che l’età non costituisce un requisito essenziale nell’esercizio della funzione disciplinata dal legislatore regionale e non appare, pertanto, irragionevole che al vertice delle strutture accreditate si collochi un direttore sanitario che abbia superato il settantesimo anno di età. Sicché, continua la Corte, il legislatore regionale non è tenuto ad allinearsi, neppure con riferimento alle strutture private accreditate, alla disciplina statale di cui all’art. 15-nonies, comma 1, del d.lgs. n. 502 del 1992 e, conseguentemente, ben ha potuto disancorarsi da una norma, quella nazionale appunto, che ha l’obiettivo di garantire la turnazione generazionale ed occupazionale nell’ambito esclusivamente del servizio pubblico, non potendo invece estendersi ad aziende private che, pur se eroganti un servizio sanitario pubblico, devono comunque vedere tutelato anche il loro diritto costituzionale alla libera iniziativa economica privata (articolo 41 della Costituzione)”.  

Per questo l’Uap "si è battuta fortemente, rilevando altresì la grande incongruenza – da un lato - della lamentata carenza di medici e – dall’altro – della previsione di un obbligo alla pensione per i medici di età superiore ai 70 anni. Inoltre - evidenzia l'Uap - si sottolinea l’importanza della dichiarazione rilasciata dal Presidente dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli, che ha riconosciuto la necessità che l’accordo pugliese con i medici di famiglia si debba esporre a livello nazionale". Al riguardo, l’Uap "è d’accordo che le strutture private accreditate siano a fianco dei medici per eseguire screening in strutture che abbiano requisiti strutturali e personale di competenza". 

Alla luce di questo, l’Uap "chiede chiarimenti sulla dichiarazione ambigua rilasciata da Federfarma nazionale, là dove ha dichiarato che i test in farmacia sono fatti bene, ma al contempo ha riconosciuto che gli stessi non valgono come referti medici. Come si può ritenere che un test eseguito in farmacia senza seguire le procedure previste dalla normativa sia un test ben fatto e contemporaneamente ritenere che lo stesso non abbia valore di referto? - osserva l'Uap -Un test medico, con esito positivo o negativo, deve essere confermato tramite esami di laboratori. Un test che non garantisce gli standard di qualità di un’analisi di laboratorio e al quale non può definirsi referto non può essere definito un test 'ben fatto'. Questa ambiguità ingenera solo confusione nei cittadini, ai limiti della truffa". 

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Todde, 'autonomia per avere più risorse e infrastrutture'

19 Maggio 2025
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Mozart e Beethoven per 'Primavera in musica' al Carmen Melis

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Il rilancio dei borghi passa attraverso la formazione

19 Maggio 2025
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Conclusa la Spring School dell'Università di Cagliari
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Inps: a confronto con stakeholder su bilancio sostenibilità Istituto

19 Maggio 2025
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(Adnkronos) - Un confronto aperto con gli stakeholder strategici, interni ed esterni, per identificare i temi ambientali, economici e sociali maggiormente rilevanti da valorizzare nel bilancio di Sostenibilità Inps 2024. E' quello organizzato nella giornata di oggi da Inps presso la sede dell'Accademia dell'Istituto a Palazzo Mazzoni a Roma. Un appuntamento centrale nella strada di apertura all'esterno avviata da tempo dall'Istituto.  

Secondo Giulio Blandamura, direttore centrale benessere organizzativo, logistica e sicurezza dell'Inps nell'ambito del quale si colloca anche anche questo argomento che è quello della sostenibilità."L'apporto degli stakeholder -spiega ad Adnkronos/Labitalia Blandamura- è fondamentale perché una tappa principale su cui si basa il bilancio di sostenibilità è quella della definizione delle priorità, che devono essere tracciate in un disegno comunque di azione strategica che la nostra amministrazione deve implementare, sulla base di priorità che gli stakeholder suggeriscono all'amministrazione".  

Per Blandamura "quindi non si tratta di un bilancio che fotografa in maniera autoreferenziale lo sforzo che l'Istituto deve fare nell'ambito dei cosiddetti parametri Esg di sostenibilità. Ma è la raccolta in un certo senso di quelle che sono le istanze che provengono dagli stakeholder, dal cittadino, dal patronato, dalle amministrazioni pubbliche, perché l'Inps svolga un ruolo che abbia impatto in termini di sostenibilità. Qual è lo standard di sostenibilità? Il bilancio di sostenibilità ha un suo standard che è tracciato da organismi e sulla base di questi standard noi raccontiamo quello che è stato fatto in termini Esg quindi di sostenibilità sociale, di governance e anche ambientale l'anno precedente", conclude.  

E per Rosanna Casella, direttore centrale della pianificazione e controllo di gestione dell'Inps "il nostro obiettivo oggi è quello di presentare il nuovo sistema di misurazione e valutazione della performance dell'Inps, incentrato sulla misurazione del valore pubblico generato dall'Istituto. Quindi, come l'Istituto, attraverso gli sforzi gestionali e la combinazione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie, impatta positivamente nel contesto in cui opera, migliorando il livello di benessere delle persone, dei contesti. Un miglioramento del livello del benessere economico, sociale, di genere, culturale, attraverso la propria azione. Quindi, questo ha significato per noi portarlo all'interno, quindi ripetere gli strumenti attraverso i quali indirizzare l'azione amministrativa, affinché sia una azione amministrativa indirizzata al risultato. Non solo misuriamo l'efficacia e l'efficienza, ma soprattutto l'impatto. Quindi abbiamo rivisto il sistema di misurazione, incentrandolo sull'impatto, quindi sugli effetti che noi produciamo verso gli utenti che si rivolgono a noi", racconta ad Adnkronos/Labitalia.  

Per Casella "è una sfida importante, si sta snodando un cambiamento ormai da due anni, non siamo ancora arrivati alla fine. Stiamo rivedendo tutti gli strumenti e anche la tecnologia. Tra i valori che noi misuriamo, una cosa fondamentale che credo oggi debba essere sottolineata è il valore di ecosistema, cioè il modo in cui noi interagiamo con le altre amministrazioni, nei contesti, con i partner istituzionali, con gli stakeholder, in maniera tale da creare una rete di protezione per l'utente, in cui si senta sempre al centro e che il colloquio con le amministrazioni, attraverso gli strumenti che noi mettiamo anche a disposizione dei partner, faccia avere i servizi in maniera più efficace, più rapida e customizzati in relazione con le esigenze dell'utente. Quindi in questo senso un welfare generativo che va verso gli utenti e cerca di dare delle risposte anche addirittura anticipando la domanda di servizio che viene dai nostri utenti, aziende, intermediari e cittadini normali", conclude.  

E per Inps è sempre più centrale il ruolo della formazione, legato al tema della sostenibilità. Antonio Curti, direttore centrale vicario direzione centrale formazione Accademia Inps, ha sottolineato che come "direzione centrale formazione Accademia Inps accompagniamo in questo percorso di formazione i nostri colleghi, la struttura che si fa carico proprio della redazione del Bilancio, e anche gli ambassador centrali del territorio perché ci teniamo che il tema della sostenibilità venga fatto proprio per tutto l'Istituto. E quest'anno -sottolinea ad Adnkronos/Labitalia- abbiamo avuto l'occasione di avere la disponibilità dell'Accademia Inps, inaugurata lo scorso mese di febbraio, e abbiamo voluto cogliere questa opportunità di invitare i nostri stakeholder per questa giornata di incontro che è fondamentale per la redazione del bilancio di sostenibilità di quest'anno. Contiamo anche di organizzare qui in Accademia l'evento conclusivo di divulgazione anche alle altre pubbliche amministrazioni una volta che il nostro bilancio di sostenibilità sarà approvato", conclude.  

Secondo Valeria Lombardi, dirigente dell'area gestione della sostenibilità incardinata all'interno della direzione centrale benessere organizzativo, sicurezza e logistica dell'Istituto "questo incontro di oggi ci aiuta perché essendo trasparente nei confronti dei nostri stakeholder l'Istituto illustra ai portatori di interessi esterni quanto sta facendo nell'ambito Esg e per ambito Esg si intende la dimensione ambientale e sociale di governance, il benessere organizzativo e incardinato. Nel nostro bilancio di sostenibilità andiamo a rendicontare proprio quanto l'Inps sta facendo per un tema materiale che è stato individuato negli anni precedenti che è quello dell'attrazione dei talenti. Le iniziative di benessere organizzativo sono finalizzate proprio a soddisfare i bisogni dei nostri stakeholder, a trattenere i talenti e ci consentono anche di arrivare ad adottare delle politiche di conciliazione vita-lavoro per i dipendenti dell'Istituto e per farli sentire in pratica sempre più al loro agio", sottolinea ad Adnkronos/Labitalia.  

Interesse e coinvolgimento da parte degli stakeholder presenti, come Maria Giovannone, professoressa associata di diritto del lavoro, Università Roma 3, Dipartimento di Economia. "La collaborazione -spiega ad Adnkronos/Labitalia- tra il nostro Ateneo ed in particolare tra il nostro Dipartimento ed Inps nasce già negli scorsi anni, prima dell'emergenza pandemica, con una attività di specifica collaborazione sulla formazione. Noi abbiamo infatti un fiore all'occhiello in collaborazione con Inps che è appunto un master di secondo livello in lavoro e welfare che è appunto rivolto ai dirigenti, ai titolari di posizione organizzativa dell'Istituto e agli altri dipendenti della pubblica amministrazione. Questo master si è svolto a partire dal 2019, adesso sta per concludersi la sua terza edizione e stiamo lavorando al suo rinnovo. E chiaramente tutta l'attività didattica che si è svolta in questi anni accademici è stata anche poi completata da una serie di iniziative seminariali e dunque di tavole rotonde e di confronto sulle tematiche del lavoro e del welfare, che rappresentano uno dei punti cruciali dell'anima sociale della sostenibilità", sottolinea la giuslavorista.  

"Oggi noi studiamo questi temi a maggior ragione -continua l'esperta- anche alla luce delle grandi novità derivanti dalla disciplina europea in materia di sostenibilità, di nuovi doveri di diligenza quindi riteniamo quanto più opportuno il contatto, il rapporto con l'Istituto per ragionare anche sulle prospettive evolutive di sostenibilità dei sistemi di sicurezza sociale e di previdenza sociale, in particolare con riferimento alle nuove generazioni anche per colmare quel gap di copertura anche previdenziale che le posizioni lavorative più precarie affrontano in questo tempo. E quindi è chiaro che c'è un dibattito aperto, una grande collaborazione su queste tematiche con l'Istituto e sulla formazione", conclude Giovannone.  

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Romania, anche Simion vittima dell''abbraccio' di Trump: l'analisi post elezioni

19 Maggio 2025
George Simion - (Afp)

(Adnkronos) - Non solo in Canada e in Australia, anche in Romania l'abbraccio di Donald Trump e del Maga si rivela, in termini elettorali, mortale. George Simion, che forte del trionfo al primo turno delle presidenziali marciava sicuro della vittoria con il cappello Maga al fianco e professando di volersi ispirare al modo in cui il tycoon "dice la verità, difende il suo Paese e i suoi interessi", è infatti stato sconfitto nel ballottaggio dal sindaco di Bucarest Nicușor Dan, che è riuscito nella missione impossibile di opporre un muro europeista al leader sovranista.  

"Siamo tutti, in Europa e in America, stanchi della gente del politically correct che mina la nostra libertà e le nostre opinioni, noi combattiamo per la libertà di espressione e per le libere elezioni. Noi combattiamo per Dio contro il male", diceva, intervistato da Skynews britannica, alla vigilia del secondo turno il 38enne, che nel 2019 ha fondato il partito di estrema destra Aur, diventato poi un punto di riferimento del movimento no vax romeno.  

 

Nelle parole usate da Simion risuona la retorica con cui JD Vance, nel suo discorso, gelando gli alleati europei lo scorso febbraio alla Conferenza per la Sicurezza di Monaco, mise al primo posto delle "minacce interne" che il Vecchio Continente deve affrontare, più pericolose di quella di Russia e Cina, l'annullamento da parte della Corte Suprema della Romania delle presidenziali vinte lo scorso novembre dall'ultranazionalista Calin Georgescu a causa di interferenze russe. Un esempio, disse allora il vice presidente americano, "della ritirata dell'Europa da alcuni dei propri valori fondamentali".  

Dall'appoggio a Georgescu, che si dichiara vittima del "deep state" come il presidente americano dopo che gli è stato vietato di candidarsi alle nuove elezioni, l'amministrazione Trump e il mondo Maga sono passati all'entusiastico appoggio a Simion. "Saluti a tutti i nostri amici Maga", ha esordito il leader nazionalista romeno nell'intervista rilasciata nei giorni scorsi a War Room, il podcast di Steve Bannon, il guru dell'estrema destra americana che in questi anni ha fatto spesso da ponte con i sodali in Europa.  

 

Il deragliamento della vittoria annunciata di Simion ricorda quello che nelle scorse settimane è successo in Canada prima e poi in Australia, dove candidati trumpiani dati per vincenti sono stati sconfitti. All'inizio di maggio, ha perso il voto Peter Dutton, il leader dei conservatori australiano, che aveva adottato politiche e stile Maga, lodando Trump un "grande pensatore", magnificando i suoi negoziati internazionali impostati alla "art of deal", l'arte di fare gli affari.  

Quello che forse ha maggiormente affossato Dutton, dando un'inattesa miracolosa conferma alla guida del Paese al laburista Anthony Albanese, è stata l'idea del leader conservatore, che ha anche perso il seggio alle elezioni, di ispirarsi ai tagli del Doge di Elon Musk per risanare i conti pubblici australiani, compresa la minaccia, poi ritirata prima del voto, di costringere tutti i dipendenti pubblici a tornare a lavorare in presenza.  

Ma forse il miracolo maggiore Trump lo ha fatto in Canada, dove a fine aprile il leader conservatore Pierre Poilievre è stato sconfitto dal nuovo premier liberale Mark Carney, dopo che solo all'inizio di gennaio aveva un vantaggio di oltre 20 punti sull'ex premier Justin Trudeu, da anni indietro nei sondaggi.  

A rovesciare completamente il panorama politico in Canada hanno giocato un ruolo determinante le bordate che, da dopo la vittoria di novembre, il tycoon ha cominciato a lanciare contro il vicino non solo con la guerra commerciale, ma anche continuando ad invocare la trasformazione del Canada nel 51mo stato americano. Parole che hanno risvegliato lo spirito patriottico persino dei tiepidi canadesi che, soprattutto, hanno voltato le spalle a Poilievre, che ha pagato i suoi passati flirt con il mondo Maga.  

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Denisa Maria Adas scomparsa, ultima telefonata alla famiglia il 15 maggio

19 Maggio 2025
Denisa Maria Adas

(Adnkronos) - Sono in corso le ricerche di Denisa Maria Adas, 30 anni, di origini romene, residente a Roma ma da pochi giorni domiciliata in un residence di via Ferrucci, a Prato. Di lei non si hanno più notizie dalla tarda serata di giovedì 15 maggio. La Prefettura di Prato ha attivato il piano provinciale per le persone scomparse, mobilitando squadre della Protezione civile e numerosi volontari. 

Denisa è alta 1 metro e 55, pesa circa 58 kg, ha occhi e capelli neri, e presenta due tatuaggi distintivi, tra cui uno ben visibile su spalla e braccio destro.  

L’ultimo contatto risale alle ore 23:00 del 15 maggio, quando ha telefonato alla madre. Da quel momento, entrambi i telefoni in suo possesso risultano irraggiungibili. 

La sua auto, una Fiat 500 rossa, è stata ritrovata parcheggiata nei pressi del residence dove alloggiava. La famiglia, fortemente preoccupata per la sorte della giovane, ha lanciato appelli pubblici, sostenuta anche dalla sezione toscana dell’associazione Penelope, specializzata nel supporto ai familiari delle persone scomparse. L’associazione invita chiunque abbia informazioni utili a contattare immediatamente le forze dell’ordine. 

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Sostenibilità, Henkel accelera l’impegno per il clima con la roadmap Net-Zero

19 Maggio 2025
Sostenibilità, Henkel accelera l’impegno per il clima con la roadmap Net-Zero

(Adnkronos) - Prendendo come riferimento il 2017, nel 2024 Henkel ha ridotto del 64% le emissioni di CO2 per tonnellata di prodotto e aumentato del 47% l’acquisto di energia da fonti rinnovabili. L’azienda ha inoltre ridotto del 23% il consumo di acqua e del 39% i rifiuti generati per tonnellata di prodotto rispetto al 2010. Nel Rapporto Sviluppo Sostenibile 2024, Henkel documenta i progressi compiuti nell’ultimo anno nella salvaguardia del clima, nella promozione dell’economia circolare e nella sostenibilità sociale. Arrivato alla 33ma edizione, da quest'anno il Rapporto presenta i risultati allineandosi ai requisiti della nuova direttiva dell'Unione Europea in materia di rendicontazione dello sviluppo sostenibile (Corporate Sustainability Reporting Directive, Csrd) e dei relativi standard europei (European Sustainability Reporting Standards, Esrs).  

E con la roadmap Net-Zero, Henkel ha esteso il proprio impegno per il clima definendo obiettivi ancora più ambiziosi per ciò che riguarda il contenimento delle emissioni. Entro il 2045, Henkel intende ridurre del 90% le emissioni Ghg (Greenhouse Gas) assolute Scope 1, 2 e 3, avendo il 2021 come anno di riferimento. Nel percorso verso le zero emissioni nette, l’azienda ha fissato due obiettivi intermedi da raggiungere entro il 2030, ovvero la riduzione delle emissioni Ghg assolute Scope 1 e 2 del 42% e delle emissioni Ghg assolute Scope 3 del 30%. Rispetto al 2021, nel 2024 Henkel ha già ridotto del 20% le emissioni Ghg Scope 1, 2 e 3. Tutti i nuovi obiettivi sono validati dalla Science Based Targets initiative (Sbti) e sono in linea con i traguardi definiti dagli Accordi di Parigi per il contrasto dei cambiamenti climatici. 

“La roadmap Net-Zero ci pone in prima linea nella trasformazione oggi indispensabile per fronteggiare la crisi climatica, consapevoli della responsabilità che abbiamo come azienda e del ruolo che ognuno di noi può giocare - ha spiegato Mara Panajia, presidente e amministratore delegato di Henkel Italia - L’Italia sta dando un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi globali di Henkel. Stiamo lavorando alla transizione energetica dei siti produttivi e all’ottimizzazione della logistica. Continuiamo a migliorare i prodotti e il loro packaging perché abbiano un impatto ambientale sempre più contenuto. Coinvolgeremo in modo ancora più attivo partner, fornitori e clienti perché il cambiamento possa estendersi a tutta la catena del valore”. 

Fortemente impegnata nella promozione dell’economia circolare, negli ultimi anni Henkel ha investito molto nella progettazione sostenibile delle confezioni dei prodotti ed è arrivata ad avere l’89% di packaging riciclabile, portando al 25% la quota media di plastica riciclata negli imballaggi dei prodotti destinati ai consumatori finali. L’obiettivo è arrivare al 30% entro la fine del 2025, tenendo conto che molte referenze hanno già oggi packaging al 100% in materiale riciclato.  

La parità di genere è uno dei caposaldi dell’impegno di Henkel in tema di responsabilità sociale. La presenza femminile è aumentata in tutte le funzioni e aree dell’azienda, portando la quota di donne nel management al 42% a livello globale e al 40% in Italia. Nel dicembre 2024 Henkel Italia ha ottenuto la certificazione Uni Pdr 125:2022 quale dimostrazione tangibile della capacità di costruire un ambiente di lavoro orientato all’equità e le pari opportunità, che possa favorire e valorizzare la partecipazione delle donne.  

L’impegno per la parità di genere si traduce anche in una serie di iniziative per incoraggiare la genitorialità condivisa. Introdotto nel 2024, il congedo parentale neutro è stato accolto molto favorevolmente dai dipendenti Henkel, che possono beneficiare di otto settimane di astensione dal lavoro retribuite al 100%, indipendentemente dal genere e dallo stato famigliare. A livello globale, sono aumentati del 30% gli uomini e del 35% le donne che hanno usufruito del programma. In Italia, sono stati 12 i neopapà che hanno colto questa opportunità. 

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C&P su ferie non godute, 250 condanne in primi 4 mesi risarcimenti per oltre 2 mln euro

19 Maggio 2025
C&P su ferie non godute, 250 condanne in primi 4 mesi risarcimenti per oltre 2 mln euro

(Adnkronos) - I primi mesi del 2025 si chiudono con un bilancio pesantissimo per la Pubblica amministrazione: 250 sentenze di condanna depositate dalle sezioni lavoro di tribunali e Corti d’Appello italiane in tema di monetizzazione delle ferie non godute, con una percentuale di accoglimento delle richieste dei lavoratori prossima al 100% ed una rapidità di giudizio davvero sintomatica del carattere di serialità assunto dalla questione. Secondo i dati raccolti da Consulcesi & Partners, network legale da anni attivo nella difesa dei diritti dei dipendenti pubblici, sono stati riconosciuti circa 1.500.000 euro di indennizzi per ferie non fruite, a cui si sommano oltre 500.000 euro di spese legali rimborsate alle parti vittoriose. Un conto che supera il 2 milioni di euro in appena 4 mesi e qualche giorno di maggio. 

Le categorie più coinvolte sono gli insegnanti precari, seguiti dai dirigenti medici e funzionari degli enti pubblici, ma nell’ambito del lavoro in Sanità si registrano i risarcimenti più importanti: emblematico il caso di un direttore di Uoc che, al momento delle dimissioni volontarie, aveva maturato oltre 300 giorni di ferie arretrate, che l’azienda non intendeva monetizzargli. Il tribunale ha seguito l’interpretazione comunitaria dell’art. 5, comma 8, del D.L. 95/2012, per cui non avendo l’azienda fornito la prova a suo carico, l’ha condannata al pagamento di quasi 70.000,00 euro a titolo di indennizzo. 

Ancora più vasta la platea di docenti precari che hanno ottenuto giustizia dopo anni di supplenze a termine, senza la possibilità di fruire delle ferie maturate. Le pronunce fanno leva sul recente orientamento della Corte di Cassazione (n. 16715/2024), che ha chiarito come non sia possibile considerare automaticamente in ferie i docenti tra il termine delle lezioni e il 30 giugno, in assenza di invito formale da parte del datore di lavoro. In diversi casi, i giudici hanno riconosciuto risarcimenti fino a 14.500 euro per singolo docente, oltre alla refusione integrale delle spese di lite. 

“E' l’ennesima conferma - spiegano da Consulcesi & Partners - di una battaglia legale che portiamo avanti da quasi un decennio: quella per il rispetto dei diritti fondamentali ed intangibili dei lavoratori pubblici. Le ferie non sono una concessione, ma un diritto irrinunciabile. E quando questo viene violato, ancorché per motivi organizzativi dell’Azienda, la legge nazionale non può vietare la monetizzazione alla cessazione del rapporto di lavoro. Il dipendente pubblico ha diritto al controvalore economico delle ferie arretrate”. 

I legali C&P ricordano che il diritto alla monetizzazione delle ferie non godute può essere fatto valere anche se il dipendente è già in pensione da anni, oppure lavora presso altra struttura, in quanto la prescrizione è decennale e decorre dalla fine del rapporto di lavoro. 

Chi ritiene di non aver usufruito delle ferie maturate può far esaminare la propria situazione attraverso la documentazione relativa alle buste paga e ai cedolini ferie. In caso di assenza di questi documenti, è possibile richiederli formalmente all’amministrazione di appartenenza mediante un’istanza di accesso agli atti. Secondo i legali di Consulcesi & Partners, numerosi lavoratori, anche a distanza di anni dalla cessazione del rapporto di lavoro, possono ancora far valere i propri diritti e ottenere un risarcimento economico. 

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As Roma, Klopp è (ancora) una suggestione ma Friedkin cerca un 'colpo'

19 Maggio 2025
Juegen Klopp

(Adnkronos) - Jurgen Klopp è il nome che fa sognare i tifosi. E sicuramente è un nome che Dan Friedkin vorrebbe vedere sulla panchina della Roma. "Sarebbe una scelta tutta sua, che romperebbe gli schemi e riporterebbe l'entusiasmo incontrollabile che seguì l'annuncio di Josè Mourinho. Non so se ci riuscirà ma ho pochi dubbi sul fatto che ci stia provando...", dice all'Adnkronos una fonte americana che conosce da vicino gli affari della famiglia Friedkin ma che non si occupa dei dossier legati al calcio.  

La stessa fonte, una decina di giorni fa, aveva invitato a non sottovalutare la tentazione di Dan Friedkin di tornare a sorprendere con l'ingaggio di un top allenatore, fuori dalla lista dei profili 'raggiungibili' messa a punto da Ranieri e Ghisolfi.  

Quello di Klopp è veramente un nome possibile o è solo una suggestione? Per portarlo all'ombra del Colosseo servono disponibilità economica, perché sicuramente l'ingaggio sarebbe proporzionale alla storia e al prestigio dell'allenatore, e un progetto che possa convincere l'allenatore tedesco a tornare sul campo, rinunciando alla sua nuova vita da super manager del calcio di Red Bull, una dimensione diversa e stimolante ma che può scontare la nostalgia sempre in agguato per l'adrenalina della partita. 

Il primo aspetto è nella disponibilità di Friedkin, pure considerando che non può spendere quello che vuole per la Roma per le regole e i vincoli di gestione del club. Il secondo dipende, ovviamente, dalle scelte personali di Klopp e anche dalla garanzie tecniche e 'industriali' che la As Roma è in grado di mettere sul tavolo.  

Klopp alla Roma, per ora, è ancora una suggestione. Ma, si assicura, "non è un'opzione impossibile". (Di Fabio Insenga) 

 

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Joe Biden e il cancro alla prostata, cos'è e come si cura

19 Maggio 2025
Joe Biden - Afp

(Adnkronos) - Il tumore della prostata, cancro diagnosticato anche all'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden, è la forma più frequente di neoplasia tra gli over 50. Nel nostro Paese colpisce un uomo su 8. Nel solo 2024, in Italia, sono stati stimati 40.192 nuovi casi, secondo i dati di Aiom e Airtum, raccolti nel volume 'I Numeri del cancro in Italia 2024' che evidenziano anche la costante crescita della sopravvivenza dei pazienti italiani, attestata al 91% a 5 anni dalla diagnosi.  

Questo tumore si sviluppa nella prostata, una piccola ghiandola a forma di noce che si trova nel bacino degli uomini. La probabilità di avere un tumore alla prostata aumenta con l’aumentare dell’età, dei livelli di alcuni ormoni (come il testosterone). Ma a incidere sono anche la storia familiare, i fattori genetici, l'obesità, il fumo, l'eccessivo consumo di carni rosse, alimenti trasformati e latticini ad alto contenuto di grassi.  

Nella fase iniziale il carcinoma della prostata non è in genere accompagnato da sintomi, ma con il progredire della malattia possono comparire diminuzione della potenza del getto urinario, urgenza o aumento della necessità di urinare più volte durante il giorno, anche di notte, presenza di sangue nelle urine (ematuria) e dolore perineale. Nelle fasi più avanzate della malattia, essendo lo scheletro la prima sede di metastatizzazione (come nel caso dell'ex inquilino della Casa Bianca), è caratteristico lo sviluppo di dolore osseo.  

Nei pazienti con tumore alla prostata localizzato possono essere proposti trattamenti locali come la chirurgia e la radioterapia: queste opzioni terapeutiche dovrebbero essere valutate a livello multidisciplinare e discusse con il paziente alla luce delle possibili conseguenze.  

Nei pazienti a basso rischio può essere presa in considerazione l'opzione della sorveglianza attiva che consente di evitare il trattamento locale fino a quando la malattia lo permette. La forma più aggressiva - spiegano dall'Associazione italiana oncologia medica - è quella di Stadio IV in cui il cancro ha aggredito anche organi circostanti come ossa linfonodi fegato e polmoni. L’aggressività della malattia è misurata con punteggio di Gleason, quelle più aggressive hanno punteggio 8-10.  

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A Roma Congresso 'Emergenza-Rianimazione', simulazioni e manichini 'hi-tech'

19 Maggio 2025
A Roma Congresso

(Adnkronos) - Si terrà il 18 e 19 giugno al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma, il Congresso nazionale teorico-pratico 'Emergenza e rianimazione', ideato e diretto da Fausto D’Agostino, medico anestesista-rianimatore e fondatore del Centro Formazione Medica (Cfm). L’evento, accreditato con 15 crediti Ecm, si distingue nel panorama formativo nazionale per l’approccio integrato tra teoria, pratica e innovazione. Il programma si articola in due giornate: la prima sarà dedicata a sessioni scientifiche, tavole rotonde e relazioni cliniche, mentre la seconda si concentrerà esclusivamente sulla simulazione pratica ad alta fedeltà, rendendo il congresso un’occasione unica per l’aggiornamento professionale degli operatori dell’emergenza sanitaria. 

Simulazione avanzata e manichini di ultima generazione. "Punto di forza del congresso è l’impiego di manichini intelligenti di ultima generazione, in grado di riprodurre fedelmente condizioni cliniche critiche come arresto cardiaco, trauma grave, shock settico, crisi respiratorie e molto altro. Grazie alla presenza di skill station dinamiche, i partecipanti avranno la possibilità di cimentarsi in scenari realistici, con feedback immediati e supporto da parte di tutor esperti - sottolineano gli organizzatori - I manichini sono programmabili per simulare parametri vitali in tempo reale, risposte farmacologiche, alterazioni neurologiche e perfino interazioni verbali, offrendo un’esperienza formativa immersiva e tecnologicamente avanzata. Questo approccio, ispirato ai modelli della formazione aerospaziale, consente di affinare competenze critiche in un contesto controllato ma estremamente realistico". 

Alla guida scientifica del congresso c’è Fausto D’Agostino, da anni impegnato nella modernizzazione della formazione medica attraverso la simulazione clinica. La sua visione è chiara: “Formare significa preparare i professionisti alla realtà. E oggi la realtà si può simulare, studiare e affrontare prima che accada davvero". Sotto la sua direzione, il Cfm è diventato un punto di riferimento nazionale per la didattica innovativa nel settore dell’emergenza-urgenza, con un focus specifico sulla medicina pratica, la multidisciplinarietà e la centralità del paziente. 

Ospiti istituzionali. L’apertura del congresso vedrà la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, tra cui il ministro della Salute Orazio Schillaci, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, introdotti dal giornalista Rai Gerardo D’Amico. 

I relatori del congresso sono esperti del settore e professori universitari: presidente onorario del Congresso è il professor Vito Marco Ranieri, professore Ordinario di Anestesia e Rianimazione presso l’Università di Bari. Sarà presente anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, tra i principali riferimenti nazionali in ambito sanitario e scientifico.  

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