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Thailandia-Cambogia, è di nuovo escalation: spari al confine

24 Luglio 2025
Soldato thailandese - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Escalation al confine tra Thailandia e Cambogia. Tornano a farsi sentire le tensioni tra i due Paesi, che condividono una frontiera di oltre 800 chilometri, dove periodicamente si sono registrate scaramucce. Le ultime tensioni nascono da quelle di maggio, ricostruisce la Cnn. Allora un soldato cambogiano morì in uno scontro, all'apparenza circoscritto, fra truppe dei due Paesi in una zona di confine contesa nel cosiddetto "Triangolo di Smeraldo", al confine tra Cambogia, Laos e Thailandia. Subito fu scambio di accuse tra Phnom Penh e Bangkok (appartenenti entrambi all'Asean) e da allora, evidenzia la rete americana, entrambi i Paesi hanno rafforzato la presenza di truppe al confine. 

La Thailandia ha preso il controllo di posti di confine, imposto restrizioni sui transiti e minacciato blackout, anche di Internet, per le città cambogiane al confine. Phnom Penh ha deciso per lo stop alle importazioni di frutta e verdura dalla Thailandia e messo al bando i film thailandesi. I due Paesi hanno richiamato il rispettivo staff diplomatico dopo l'esplosione di mine. Il 16 luglio un soldato ha perso una gamba. Ieri cinque soldati thailandesi sono rimasti feriti, uno in modo grave. E l'ultima escalation arriva anche sullo sfondo, ma non troppo, del 'caso Paetongtarn Shinawatra'. La premier della Thailandia, che è anche ministro della Cultura, è stata sospesa dall'incarico di primo ministro su decisione della Corte Costituzionale dopo che è trapelata una controversa telefonata di giugno con il potente capo del Senato cambogiano Hun Sen, in cui è sembrata contestare l'operato dell'esercito thailandese nella disputa. Stamani, riporta il Bangkok Post, ha "condannato" la Cambogia, accusandola di aver innescato l'escalation e confermando pieno sostegno a governo e militari. 

 

Con poche informazioni dal campo, la Bbc ricostruisce quanto accaduto sulla base delle denunce arrivate dai due governi. Poco dopo le 7.30 ora di Bangkok, quando in Italia era notte, secondo un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Thailandia, i militari della Cambogia hanno impiegato droni per un'attività di monitoraggio delle truppe thailandesi dispiegate nei pressi del confine e successivamente unità militari della Cambogia, con Rpg al seguito, si sono ammassate lungo la frontiera.  

La ricostruzione di Bangkok parla di tentativi di negoziati da parte dei soldati sul lato thailandese del confine che non hanno avuto successo. E il portavoce ha accusato i soldati della Cambogia di aver aperto il fuoco intorno alle 8.20, costringendo i militari thailandesi a rispondere. Bangkok ha denunciato il dispiegamento di armi pesanti, anche lanciarazzi Bm-21, danni in abitazioni private e strutture pubbliche lungo il confine. E la morte di 12 persone, 11 civili (compresi due minori) e un militare, nelle province di Surin, Ubon Ratchathani e Srisaket. La Thailandia ha chiuso il confine con la Cambogia. 

"Forte preoccupazione" da Pechino per l'escalation tra Thailandia e Cambogia. I due Paesi sono "amici della Cina e membri importanti dell'Asean", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, insistendo sulla necessità di "gestire in modo adeguato le divergenze". "Siamo molto preoccupati per gli sviluppi e auspichiamo entrambe le parti affrontino i problemi tramite dialogo e consultazioni", ha aggiunto, confermando che il gigante asiatico "svolgerà un ruolo costruttivo per promuovere la de-escalation". 

 

La disputa risale a più di cento anni. Storie di confini prodotti dalla delimitazione coloniale. La Cambogia, ricorda la Cnn, si è rivolta alla Corte internazionale di Giustizia per una soluzione delle dispute territoriali di confine, ma la Thailandia non riconosce la giurisdizione della Corte e afferma che alcune aree lungo la frontiera non siano mai state delimitate. Nel 2011 le truppe dei due Paesi, con rapporti segnati da anni da una relazione complicata tra cooperazione e rivalità, si scontrarono in un'area nei pressi dell'antico tempio Preah Vihear, patrimonio dell'Unesco. Allora gli sfollati furono migliaia e il bilancio, su entrambi i lati del confine, parlava di almeno venti morti. 

 

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Roma, scoperta choc al San Camillo: resti ossa umane tra rifiuti

24 Luglio 2025
Il ritrovamento, foto Adnkronos

(Adnkronos) - Macabro ritrovamento oggi, giovedì 24 luglio, all'ospedale San Camillo di Roma. Resti di ossa umane sono state trovate questa mattina tra i rifiuti all'interno del padiglione Monaldi, attualmente dismesso e in cui sono in corso lavori di ristrutturazione. A trovarlo è stato un operaio della ditta, incaricata dei lavori tra i rifiuti recuperati al piano terra nel vano di uno degli ascensori.  

Sul posto, insieme al medico legale, sono intervenuti i carabinieri della stazione Monteverde Nuovo, che hanno sequestrato l'area, e i colleghi della sezione rilievi del nucleo investigativo di via in Selci. 

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Tumori, in Lazio 46mila ricoveri l'anno: al via 'Vaccinazione paziente oncologico'

24 Luglio 2025
Tumori, in Lazio 46mila ricoveri l

(Adnkronos) - Ogni anno nel Lazio i tumori sono responsabili di oltre 46mila ricoveri ospedalieri e fanno registrare più di 32mila nuovi casi. Per migliorare le condizioni di salute dei pazienti, e ridurre l'impatto del cancro sul sistema sanitario regionale, ogni paziente dovrebbe vaccinarsi. In particolare, sono 5 le immunizzazioni fortemente raccomandate dagli specialisti: l'anti-pneumococcica, l'antinfluenzale, quella contro l'Herpes zoster, l'anti-Hpv e quella contro Covid-19. E' il messaggio che la Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica lancia in occasione del convegno 'La vaccinazione nel paziente oncologico', oggi al Policlinico Umberto I di Roma, che si inserisce nella campagna nazionale omonima che prevede anche un tour in 10 regioni per incontri con oncologi, medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare oncologico. Il progetto - informa una nota - è reso possibile con la sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline e prende il via oggi con la tappa in Lazio.  

"Il cancro sta diventando una malattia cronica e l'assistenza sanitaria è in continua evoluzione - afferma Andrea Botticelli, dirigente medico del Dipartimento Ematologia Oncologia Dermatologia Aou Policlinico Umberto I - La ricerca scientifica ha prodotto nuove evidenze circa la necessità di difendere la salute dei pazienti anche attraverso le immunizzazioni. I vaccini infatti, salvo pochissime eccezioni, non interferiscono con i trattamenti anti-cancro. Inoltre proteggono da pericolose infezioni che possono complicare il singolo quadro clinico. Per tutti questi motivi, come società scientifica abbiamo deciso di incentivare le vaccinazioni dei nostri pazienti con una campagna informativa e di sensibilizzazione a livello nazionale".  

A tale proposito, "riscontriamo un'ingiustificata diffidenza verso dei presidi sanitari che sono invece sicuri ed efficaci - osserva Botticelli - L'esitazione vaccinale è priva di ogni fondamento scientifico e spetta quindi a tutto il personale medico-sanitario contrastarla. L'oncologo, nello specifico, deve svolgere un'operazione di counseling nei confronti dei malati, ma anche di familiari e caregiver".  

Nel Lazio "al momento vi è una situazione eterogenea e a macchia di leopardo - illustra Daniele Santini, professore e responsabile dell'Uoc Oncologia medica del Policlinico Umberto I - Alcuni centri hanno già avviato percorsi adeguati e i pazienti sono vaccinati all'interno dello stesso ospedale. Altri invece hanno stabilito delle convenzioni con le Asl del territorio che si occupano delle immunizzazioni. Tuttavia alcune strutture sanitarie oncologiche non hanno ancora previsto nulla e queste lacune devono essere colmate al più presto. Bisogna riuscire a uniformare l'assistenza e fare in modo che le vaccinazioni siano disponibili in modo capillare sull’intero territorio regionale".  

Tra le infezioni che possono colpire un paziente oncologico "vi è quella da Herpes zoster o fuoco di Sant'Antonio - precisa Botticelli - E' causata dallo stesso virus della varicella e si manifesta con dolorose irritazioni cutanee che possono portare a complicazioni anche mortali. E' una malattia prevenibile grazie ad un vaccino ricombinante che è fortemente indicato per le persone immunocompromesse, come quelle che vivono con un cancro. Tutti i nostri pazienti possono trarne importanti benefici, indipendentemente dal tipo di tumore e dalla terapia attiva svolta. Tra le altre patologie vaccino-prevenibili vi è l'infezione da Covid-19 che rappresenta sempre un pericolo, così come quella del virus dell'influenza stagionale o da batterio pneumococco. Anche il vaccino contro l'Hpv protegge il paziente da infezioni pre-cancerose che possono complicare il suo stato di salute".  

La campagna 'La vaccinazione nel paziente oncologico' è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione Aiom per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore. Oltre al tour in 10 regioni, prevede la diffusione di opuscoli, un portale informativo (vaccininelpazienteoncologico.it), spot di sensibilizzazione e attività sui social media. 

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Tumori, nel Lazio 46mila ricoveri l'anno: al via 'Vaccinazione paziente oncologico'

24 Luglio 2025
Tumori, nel Lazio 46mila ricoveri l

(Adnkronos) - Ogni anno nel Lazio i tumori sono responsabili di oltre 46mila ricoveri ospedalieri e fanno registrare più di 32mila nuovi casi. Per migliorare le condizioni di salute dei pazienti, e ridurre l'impatto del cancro sul sistema sanitario regionale, ogni paziente dovrebbe vaccinarsi. In particolare, sono 5 le immunizzazioni fortemente raccomandate dagli specialisti: l'anti-pneumococcica, l'antinfluenzale, quella contro l'Herpes zoster, l'anti-Hpv e quella contro Covid-19. E' il messaggio che la Fondazione Aiom, Associazione italiana di oncologia medica lancia in occasione del convegno 'La vaccinazione nel paziente oncologico', oggi al Policlinico Umberto I di Roma, che si inserisce nella campagna nazionale omonima che prevede anche un tour in 10 regioni per incontri con oncologi, medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare oncologico. Il progetto - informa una nota - è reso possibile con la sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline e prende il via oggi con la tappa in Lazio.  

"Il cancro sta diventando una malattia cronica e l'assistenza sanitaria è in continua evoluzione - afferma Andrea Botticelli, dirigente medico del Dipartimento Ematologia Oncologia Dermatologia Aou Policlinico Umberto I - La ricerca scientifica ha prodotto nuove evidenze circa la necessità di difendere la salute dei pazienti anche attraverso le immunizzazioni. I vaccini infatti, salvo pochissime eccezioni, non interferiscono con i trattamenti anti-cancro. Inoltre proteggono da pericolose infezioni che possono complicare il singolo quadro clinico. Per tutti questi motivi, come società scientifica abbiamo deciso di incentivare le vaccinazioni dei nostri pazienti con una campagna informativa e di sensibilizzazione a livello nazionale".  

A tale proposito, "riscontriamo un'ingiustificata diffidenza verso dei presidi sanitari che sono invece sicuri ed efficaci - osserva Botticelli - L'esitazione vaccinale è priva di ogni fondamento scientifico e spetta quindi a tutto il personale medico-sanitario contrastarla. L'oncologo, nello specifico, deve svolgere un'operazione di counseling nei confronti dei malati, ma anche di familiari e caregiver".  

Nel Lazio "al momento vi è una situazione eterogenea e a macchia di leopardo - illustra Daniele Santini, professore e responsabile dell'Uoc Oncologia medica del Policlinico Umberto I - Alcuni centri hanno già avviato percorsi adeguati e i pazienti sono vaccinati all'interno dello stesso ospedale. Altri invece hanno stabilito delle convenzioni con le Asl del territorio che si occupano delle immunizzazioni. Tuttavia alcune strutture sanitarie oncologiche non hanno ancora previsto nulla e queste lacune devono essere colmate al più presto. Bisogna riuscire a uniformare l'assistenza e fare in modo che le vaccinazioni siano disponibili in modo capillare sull’intero territorio regionale".  

Tra le infezioni che possono colpire un paziente oncologico "vi è quella da Herpes zoster o fuoco di Sant'Antonio - precisa Botticelli - E' causata dallo stesso virus della varicella e si manifesta con dolorose irritazioni cutanee che possono portare a complicazioni anche mortali. E' una malattia prevenibile grazie ad un vaccino ricombinante che è fortemente indicato per le persone immunocompromesse, come quelle che vivono con un cancro. Tutti i nostri pazienti possono trarne importanti benefici, indipendentemente dal tipo di tumore e dalla terapia attiva svolta. Tra le altre patologie vaccino-prevenibili vi è l'infezione da Covid-19 che rappresenta sempre un pericolo, così come quella del virus dell'influenza stagionale o da batterio pneumococco. Anche il vaccino contro l'Hpv protegge il paziente da infezioni pre-cancerose che possono complicare il suo stato di salute".  

La campagna 'La vaccinazione nel paziente oncologico' è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione Aiom per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore. Oltre al tour in 10 regioni, prevede la diffusione di opuscoli, un portale informativo (vaccininelpazienteoncologico.it), spot di sensibilizzazione e attività sui social media. 

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Witkoff in Sardegna, negoziati per Gaza su un mega yacht

24 Luglio 2025
Steven Witkoff - RIPRODUZIONE RISERVATAL'inviato della Casa Bianca vedrà oggi i ministri di Israele e Qatar...

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41 bis in Sardegna, Garante 'Nordio vuole carcere-container'

24 Luglio 2025
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Malore in mare, 84enne muore in spiaggia nell'Oristanese

24 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAE' accaduto nella spiaggia di Arborea...

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Fisco, bonus pompe di calore 2025: chi ne ha diritto e come ottenerlo

24 Luglio 2025
Soldi (Fotogramma)

(Adnkronos) - Nonostante le temperature roventi, gli italiani dovrebbero pensare che anche nel 2025 sono previste agevolazioni fiscali per chi investe nell'efficientamento energetico della propria abitazione, compresa l'installazione di pompe di calore. Si tratta di una modalità di riscaldamento sempre più diffusa, grazie ai numerosi vantaggi che offre in termini di risparmio energetico e sostenibilità. Ecobonus, bonus ristrutturazione, bonus mobili e conto termico sono solo alcune delle opportunità disponibili. Ma chi ne ha diritto e quali sono i requisiti per accedere a ciascun bonus? A fare il punto Agnese Giardini di Immobiliare.it. 

"Le pompe di calore - spiega - sono dispositivi in grado di trasferire calore da una sorgente a bassa temperatura (aria, acqua o suolo) a un ambiente a temperatura più elevata. Funzionano grazie a un ciclo termodinamico e possono essere utilizzate per riscaldare, raffrescare e produrre acqua calda sanitaria. Rappresentano una valida alternativa ai sistemi tradizionali, perché riducono i consumi energetici e le emissioni di CO2, specialmente se abbinate a impianti fotovoltaici o ad altre fonti rinnovabili. A fronte di un costo iniziale più elevato, consentono nel tempo un notevole risparmio sulle bollette e migliorano la classe energetica dell’immobile". 

"Tra le principali agevolazioni disponibili per il 2025 - sottolinea - figura l’Ecobonus, che consente una detrazione fiscale del 50% per le abitazioni principali e del 36% per le seconde case, applicabile alla sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza. L’agevolazione copre le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione dell’impianto, comprese le opere murarie, idrauliche ed elettriche necessarie. Il tetto massimo di spesa detraibile è pari a 30.000 euro per unità immobiliare. Per accedere all’incentivo, è necessario che l’intervento consista nella sostituzione di un impianto preesistente e che garantisca un miglioramento dell’efficienza energetica. E' inoltre obbligatorio trasmettere all’Enea, entro 90 giorni dalla fine dei lavori, la scheda descrittiva dell’intervento tramite il portale online. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo". 

"Chi effettua una ristrutturazione edilizia - continua Agnese Giardini - può accedere al cosiddetto bonus ristrutturazioni, che prevede una detrazione Irpef del 50% per interventi di manutenzione straordinaria, tra cui rientra anche l’installazione di pompe di calore. In questo caso, il limite massimo di spesa detraibile è pari a 96.000 euro per unità immobiliare. A differenza dell’Ecobonus, non è richiesto il miglioramento della prestazione energetica dell’edificio".  

"Il bonus è accessibile anche per nuove installazioni, e non solo per sostituzioni. Per usufruirne, i pagamenti devono essere effettuati tramite bonifico parlante, conservando ricevute, fatture e la documentazione tecnica dell’intervento. Non è possibile cumulare il bonus ristrutturazioni con l’Ecobonus o altre agevolazioni per lo stesso intervento, motivo per cui va valutata attentamente la soluzione più adatta in base alla tipologia dei lavori e all’importo delle spese previste", dice. 

"Il Superbonus 110% introdotto nel 2020 - ricorda - ha permesso di coprire integralmente le spese per l’efficientamento energetico, comprese le pompe di calore, anche se a partire dal 2024 il beneficio è stato progressivamente ridotto. Nel 2025, salvo modifiche legislative, il Superbonus è disponibile solo in forma ridotta (65%) e limitatamente agli interventi effettuati nei condomìni che abbiano avviato i lavori entro le scadenze previste. Non è più previsto per singole unità immobiliari, neanche in presenza di specifici requisiti reddituali. Le nuove installazioni individuali non rientrano più nel perimetro del Superbonus e possono accedere solo ad altri incentivi, come l’Ecobonus o il bonus ristrutturazioni. Per verificare l’effettiva spettanza dell’agevolazione è consigliabile consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un tecnico abilitato". 

"Una delle agevolazioni indirette connesse all’installazione di pompe di calore - precisa - è il bonus mobili, che consente una detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare immobili oggetto di ristrutturazione edilizia. Nel 2025, il tetto massimo di spesa detraibile è fissato a 5.000 euro per unità immobiliare. Per poter accedere al bonus, è indispensabile che gli interventi edilizi siano agevolati con il bonus ristrutturazioni e che comprendano anche la sostituzione o l’installazione di un nuovo impianto termico, come una pompa di calore. Anche in questo caso, i pagamenti devono avvenire con strumenti tracciabili (bonifico, carta di credito o debito) e occorre conservare ricevute, fatture e documentazione tecnica per eventuali controlli". 

"Un’altra misura attiva nel 2025 è il Conto termico, gestito dal Gse (Gestore dei servizi energetici) - avverte - che prevede un rimborso diretto (non una detrazione fiscale) per l’installazione di pompe di calore, anche in sostituzione di impianti esistenti a biomassa o a combustibili fossili. Il Conto termico è accessibile sia ai privati che alle pubbliche amministrazioni e consente un rimborso che può arrivare fino al 65% della spesa sostenuta. L’incentivo viene erogato direttamente tramite bonifico, anche in un’unica soluzione per spese inferiori a 5.000 euro". 

"Per accedere al Conto termico - afferma - è necessario presentare una richiesta online sul sito del Gse entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori, allegando la documentazione tecnica richiesta, come la dichiarazione di conformità, le schede tecniche e le fatture. La misura rappresenta un’alternativa molto interessante, soprattutto per chi preferisce un rimborso più rapido rispetto alle detrazioni fiscali spalmate in dieci anni". 

 

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Matthew Perry, cos'è la ketamina? La sostanza che ha ucciso la star di 'Friends'

24 Luglio 2025
Pillole - Archivio

(Adnkronos) - La ketamina, sostanza usata in ambito terapeutico e psichiatrico, è risultata fatale per Matthew Perry, l'attore noto per il ruolo di Chandler in 'Friends', morto nell'ottobre del 2023 a 54 anni. A causare la morte sarebbe stata la somministrazione illegale di ketamina da parte di un medico californiano che si è dichiarato colpevole. Ma cos'è esattamente la ketamina?  

È un anestetico dissociativo impiegato anche in ambito psichiatrico, in particolare per il trattamento di forme di depressione resistente. L'attore statunitense era da tempo sottoposto a una terapia controllata a base di ketamina. Tuttavia la sostanza, se assunta impropriamente, può avere effetti euforici e diventare altamente pericolosa. 

Secondo le autorità di polizia, nell'autunno del 2023 l'attore sarebbe ricaduto nella dipendenza, aprendosi così a contatti con fornitori privi di scrupoli. 

Il dottor Salvador Plasencia ha ammesso la propria responsabilità davanti al tribunale federale di Los Angeles, dichiarandosi colpevole di quattro capi d'accusa legati alla somministrazione illegale di ketamina all'attore. La sentenza per il dottor Plasencia è attesa nei prossimi mesi: rischia fino a 40 anni di carcere. 

Le indagini hanno rivelato che il dottor Plasencia non solo si procurava la ketamina tramite un altro medico complice, il dottor Mark Chavez (che ha anch'egli ammesso le proprie responsabilità), ma si recava personalmente presso l'abitazione dell'attore per somministrargli le dosi, o le consegnava al suo assistente. In appena due settimane, Plasencia avrebbe distribuito una ventina di flaconi della sostanza. Acquistati a 12 dollari l'uno, sarebbero stati rivenduti a Perry per somme vicine ai 2.000 dollari a flacone, secondo quanto emerso dalle indagini. 

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Se una zecca rende allergici a carne e latticini, cos'è la sindrome alfa-gal

24 Luglio 2025
 - Immagine dal sito dei Cdc

(Adnkronos) - Il morso di una zecca, insidia comune soprattutto d'estate, può causare un'allergia potenzialmente mortale alla carne e ai latticini. Si chiama sindrome alfa-gal, acronimo Ags, e secondo un alert dei Cdc Usa potrebbe aver colpito Oltreoceano fino a 450mila persone. L'osservata speciale è l'Amblyomma americanum o zecca stella solitaria, responsabile della maggior pare dei casi negli Stati Uniti.  

Invita a stare in guardia l'infettivologo Matteo Bassetti, che alla sindrome ha dedicato un video social: "Attenzione - ammonisce il primario dell'Irccs ospedale policlinico San Martino di Genova - perché potrebbe succedere che i cambi climatici facciano sì che questa zecca arrivi anche nel resto del mondo", Italia compresa. E comunque "in altri Paesi - precisano i Centers for Disease Control and Prevention americani - altre specie di zecche sono state collegate all'Ags".  

I campanelli d'allarme elencati da Bassetti sono "orticaria, respiro corto e nausea", sintomi causati proprio dalla zecca: "Mordendo, inietta una sostanza in grado di non far più digerire la carne e i latticini".  

"La sindrome alfa-gal è una grave allergia trasmessa dalle zecche, potenzialmente mortale", la definiscono i Cdc. "L'alfa-gal (galattosio-alfa-1,3-galattosio) - spiegano - è una molecola prodotta naturalmente nella maggior parte dei mammiferi, ma non nell'uomo. Si trova anche nella saliva di alcune zecche" e così, "quando una zecca morde, può trasferire l'alfa-gal dalla sua saliva al sangue" della 'vittima'. "Le difese naturali dell'organismo" umano, "il sistema immunitario, possono identificare l'alfa-gal come una minaccia e scatenare una reazione allergica. I sintomi si manifestano dopo il consumo di carne rossa o l'esposizione ad altri prodotti derivati da mammiferi", ad esempio i latticini. "Per questo l'Ags è anche nota come allergia alla carne rossa o allergia alla carne da morso di zecca". 

"Tra il 2010 e il 2022 - riportano i Centri Usa per il controllo e la prevenzione delle malattie - sono stati identificati più di 110mila casi sospetti di Ags". Siccome però la sindrome non è soggetta a notifica ai Cdc, puntualizza l'agenzia federale, "il numero effettivo di casi di Ags negli Stati Uniti non è noto. Potrebbero esserne affette fino a 450mila persone", ma per un dato puntuale "sono necessarie ulteriori ricerche". Negli States "l'Ags è principalmente associata alla puntura di zecca stella solitaria, e meno comunemente di zecca dalle zampe nere o di zecca dalle zampe nere occidentali", quindi specie presenti anche in Europa. "Non tutte le persone morse da queste zecche svilupperanno l'Ags", rimarcano gli esperti. La sindrome può colpire "persone di tutte le età", anche se "la maggior parte dei casi è stata segnalata negli adulti". Negli Usa i casi si localizzano "negli stati del Sud, dell'Est e del Centro, aree in cui si concentra la zecche stella solitaria". 

"Sebbene l'Ags sia causata da punture di zecca, servono ulteriori ricerche per comprendere il ruolo delle zecche in questa condizione. Il motivo per cui alcune persone sviluppano la sindrome e altre no non è noto", osservano infatti i Cdc. La diagnosi di Ags può essere fatta dal medico attraverso "un esame fisico, un'anamnesi dettagliata del paziente, un test per gli anticorpi prodotti dall'organismo in risposta all'alfa-gal. Il medico può anche raccomandare test cutanei allergologici per identificare reazioni ad allergeni come carne di maiale e manzo". La malattia "deve essere gestita sotto la supervisione di un allergologo o di un altro operatore sanitario", raccomanda l'agenzia. "La maggior parte degli operatori invita i pazienti con Ags a smettere di mangiare carne di mammiferi, come manzo, maiale, agnello, cervo o coniglio. Tuttavia - concludono i Cdc - non tutti i pazienti con la sindrome presentano reazioni a tutti i prodotti contenenti alfa-gal". 

 

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Turisti aggrediti a Palermo, il Prefetto: "Rinforzati i controlli"

24 Luglio 2025
Il Prefetto Massimo Mariani (Foto Adnkronos)

(Adnkronos) - Mette subito in chiaro di "comprendere la preoccupazione dei cittadini" per le aggressioni avvenute, soprattutto, nei confronti dei turisti nel centro storico, e sottolinea che verranno ulteriormente "rinforzati i servizi di controllo del territorio". Annuncia anche che nei prossimi giorni incontrerà i rappresentanti delle associazioni di categoria, da Federalberghi a Confcommercio a Confesercenti, "per individuare congiuntamente ulteriori misure di prevenzione e di contrasto". A parlare, in un'intervista a tutto tondo all'Adnkronos, è il Prefetto di Palermo, Massimo Mariani. "Certamente nelle ultime settimane si sono verificati alcuni episodi criminosi, diversi dei quali purtroppo ai danni di turisti stranieri - spiega il Prefetto Mariani -. Si tratta di reati predatori, alcuni anche violenti, con aggressioni, che devono essere perseguiti con la massima determinazione. Ognuno di questi reati rappresenta una sfida per tutti coloro che sono chiamati a prevenire, attraverso il controllo del territorio, il ripetersi di questi episodi, così come per coloro che sono chiamati a individuare i responsabili". 

"Comprendo la preoccupazione dei cittadini, e tuttavia occorre proprio in momenti come questi una attenta ed equilibrata riflessione che non può che partire dal dato oggettivo degli indici di delittuosità che, come anche evidenziato nei giorni scorsi dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, non sembrano confermare l'assunto di una allarmante recrudescenza dei reati - sottolinea -. È vero, tuttavia, che questi episodi, concentrati soprattutto nel centro storico, in un breve lasso di tempo, non possono che imporre una ulteriore intensificazione dei servizi di controllo del territorio". 

Da settimane sono stati "particolarmente implementati i servizi di presidio, così come di controllo dinamico del territorio per rafforzare la percezione della sicurezza nei cittadini e nello stesso tempo prevenire il ripetersi degli episodi criminosi", spiega ancora il Prefetto Mariani. "Credo che il contributo delle categorie sia fondamentale per rendere ancora più efficaci gli interventi- aggiunge -. Nei prossimi giorni intendo incontrare i rappresentanti delle principali categorie per esaminare insieme i problemi e individuare congiuntamente misure che valgano a rafforzare i dispositivi di sicurezza degli esercizi commerciali o ricettivi, anche in applicazione delle più recenti direttive del Ministro dell'Interno e nel contempo per integrare gli sforzi e contrastare l’illegalità“. 

A chi, nei giorni scorsi, ha sollecitato l’arrivo dei ‘Vespri siciliani’, cioè quel rafforzamento di militari in campo che riguardò Palermo all'indomani della strage di via D'Amelio, Mariani replica: "Vorrei innanzi tutto ricordare quanto già evidenziato il 19 luglio scorso proprio qui, a Palermo, dal ministro Piantedosi, e cioè che i militari dell’Esercito sono già presenti e operano efficacemente in servizi di presidio. Questo certamente contribuisce a mettere ulteriori forze di polizia a disposizione per i servizi di controllo del territorio”. 

E aggiunge. “Vorrei ancora ricordare, con commozione, Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Vicenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, e con loro Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani. Questo ricordo è inevitabile nel momento in cui si richiede una nuova operazione “Vespri Siciliani” che fu avviata pochi giorni dopo la strage di Via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992, per appoggiare le Forze di polizia nell’azione di prevenzione e di contrasto alle organizzazioni mafiose. I militari che allora operarono, a migliaia, nelle strade di Palermo, furono qui inviati all’apice di una lunga e drammatica stagione di sangue oggi difficilmente immaginabile. Anni terribili in cui caddero Magistrati, uomini della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri. Tanti valorosi Servitori dello Stato, tra i quali il Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, uomini politici, come Piersanti Mattarella e Pio La Torre, imprenditori come Libero Grassi, che pagò col sangue la sua scelta di libertà". 

"I militari di Vespri Siciliani -così come i Magistrati, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza- si trovarono allora a contrastare una organizzazione mafiosa barbara e sanguinaria, capace di crimini efferati, e guidata da personaggi come Salvatore Riina o Bernardo Provenzano. La posta in gioco era, allora, la tenuta delle Istituzioni. Si può dire lo stesso oggi? - dice ancora il Prefetto di Palermo Massimo Mariani - Oggi quei militari opererebbero in una città ben diversa, grazie allo straordinario lavoro che Magistratura e Forze dell’ordine hanno portato e continuano a portare avanti da decenni, lavoro del quale dovremmo essere tutti grati. Oggi i militari di “Vespri siciliani” si troverebbero di fronte non quella organizzazione mafiosa e quegli assassini, ma -a giudicare dagli arresti e dalle denunce di queste settimane- soggetti giovani o anche ragazzini adolescenti".  

Per il Prefetto di Palermo "la sfida, oggi, è certo salvaguardare i tanti turisti, così come i tanti cittadini palermitani che, per fortuna, affollano il nostro bellissimo centro storico e naturalmente i loro beni, i loro smartphone, i loro i-phone. Anche le sfide di oggi devono essere affrontate e vinte e ogni sforzo deve essere profuso per conseguire questi obiettivi. Occorre tuttavia chiedersi se davvero le sfide del 2025 siano sovrapponibili a quelle imposte dalle stragi del 1992 e dai gravissimi fatti di sangue che per anni oltraggiarono Palermo, al punto da richiedere una nuova operazione “Vespri Siciliani”. Immagino che chi oggi evoca “Vespri siciliani” si sia posto questo problema e a, quanto pare, ha anche trovato le proprie risposte”. 

Ma, allora, come si può rassicurare il cittadino? “Certamente si tratta di forme di criminalità che non possono non suscitare la preoccupazione dei cittadini- dice Mariani - Vorrei tuttavia porre in evidenza che il conseguimento e il consolidamento della percezione della sicurezza si basa su due pilastri. Il primo è rappresentato dai servizi di controllo del territorio, poiché è indiscutibile il valore della semplice presenza dei mezzi e del personale delle forze di polizia. Un prezioso aiuto è rappresentato dai sistemi di videosorveglianza dei quali è prevista una nuova, significativa implementazione. Il secondo pilastro, che non va dimenticato, è rappresentato dalle attività investigative. Sotto questo aspetto, vorrei ricordare le consolidate capacità dei nostri apparati investigativi e l’incessante azione della Procura della Repubblica di Palermo che quest’anno ha conseguito successi estremamente importanti, sia sul piano della lotta alla criminalità organizzata sia sul piano del contrasto alla criminalità comune”. 

Poi il Prefetto di Palermo Massimo Mariani ribadisce con forza: “Sotto questo specifico aspetto vorrei anche ricordare che se è vero che nelle ultime settimane si sono verificati gli episodi criminosi di cui parliamo, è altrettanto vero che vi sono stati diversi arresti e che i responsabili di alcuni degli episodi che hanno suscitato maggiore scalpore sono stati a volte individuati in poche ore e denunciati. Questi due pilastri dell’azione dello Stato rappresentano, a mio parere, un fattore che dovrebbe essere quantomeno incoraggiante”. 

Ma dietro le aggressioni potrebbe esserci la mafia? O si tratta di cosiddetti ‘cani sciolti’? “Il contrasto all’organizzazione mafiosa è stato anche quest’anno particolarmente efficace ed è stato coronato da importanti operazioni di polizia giudiziaria, tra le quali vorrei ricordare “Grande inverno”. Sono stati fino a questo momento assicurati alla giustizia centinaia di soggetti indiziati di appartenere all’organizzazione mafiosa o di essere alla stessa contigui e credo che questo testimoni il costante, attento impegno della Procura della Repubblica di Palermo, così come l’ottimo lavoro degli apparati investigativi”, dice Mariani.  

Ma sottolinea anche: “Per quanto riguarda gli episodi delittuosi verificatisi nel centro storico mi colpisce un fatto, cioè la constatazione che molti dei soggetti arrestati o denunciati sono giovani se non minorenni. Ricordo ancora che delle tre persone denunciate per l’aggressione ai dipendenti della Cioccolateria due hanno 15 e 16 anni. Non è la prima volta che Palermo si deve confrontare con un fenomeno ormai diffuso anche a livello nazionale, ovvero i gravi atti criminali di cui si rendono sempre più spesso responsabili i giovani, anche minorenni. È appena il caso di ricordare il triplice omicidio di Monreale di cui si sono resi responsabili ragazzi del quartiere Zen di Palermo. Si tratta, quindi, di un fenomeno criminale che si incrocia con un’area di profondo disagio per la quale i pur indispensabili strumenti della prevenzione e repressione non appaiono da soli sufficienti”. E conclude: “Siamo consapevoli della esigenza di perseguire l’obiettivo di sempre più soddisfacenti standard di sicurezza. Il confronto tra e me e le forze dell’ordine è pressoché quotidiano. Il tema è all’ordine del giorno, quasi ogni settimana, nelle riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”. (di Elvira Terranova) 

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Dj Godzi morto in Spagna, verso nuovi accertamenti: "Autopsia era incompleta"

24 Luglio 2025
Dj Godzi - (Da Instagram)

(Adnkronos) - C'è attesa per l'autorizzazione dei nuovi accertamenti medico-legali sulla salma di Michele Noschese, il 35enne di Napoli noto come dj Godzi, morto nella notte tra il 18 e il 19 luglio scorso a Ibiza in Spagna, dove era residente ormai da anni. 

L'autorità giudiziaria locale potrebbe autorizzare già nelle prossime ore i nuovi accertamenti - una tac body e una risonanza magnetica encefalo - richiesti dai legali dei familiari dell'uomo.  

Le autorità locali hanno parlato fin dal primo momento di un malore in seguito a un intervento della polizia spagnola, ma alcuni testimoni - non ancora ascoltati dagli investigatori - sostengono che Michele Noschese sia stato picchiato dai poliziotti, che lo avevano immobilizzato e ammanettato mani e piedi, e messo a pancia in giù, dopo aver aggredito un anziano vicino di casa.  

Il papà, il noto medico napoletano Giuseppe Noschese, ha confermato all'Adnkronos che "non dovrebbero esserci problemi ad implementare la frettolosa autopsia d'ufficio fatta lunedì mattina in assenza di autorizzazione di chicchessia con altri accertamenti tac body ed rmn encefalo". La decisione dovrebbe arrivare nelle prossime ore. L'autopsia avrebbe rivelato che il 35enne sarebbe morto in seguito a una necrosi polmonare, sul suo corpo non ci sarebbero segni di violenza e sarebbe stato positivo a diversi stupefacenti, ma secondo i difensori gli esami non sarebbero completi e vanno integrati.  

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Sciopero dipendenti Arst sabato, possibili disagi in giornata

24 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAIndennità, buoni pasto e turni. Orsa: pronti ad andare avanti...

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