(Adnkronos) - Mentre l’Italia punta a modernizzare le infrastrutture, accelerare la transizione energetica e rispondere all’emergenza abitativa, i cantieri diventano sempre più vulnerabili a furti e vandalismi. Un fenomeno che non è più soltanto un problema di sicurezza, ma un vero e proprio ostacolo economico alla crescita del Paese. È quanto emerge dal nuovo Crime Report 2025 di BauWatch, azienda leader nella videosorveglianza mobile, basato su un’indagine condotta su 3.900 imprese del settore edile in Europa, 500 delle quali italiane.
In Europa i furti nei cantieri causano danni per oltre 1,5 miliardi di euro ogni anno. Non si tratta più di episodi isolati: un crimine su sei è orchestrato dalla criminalità organizzata, con modalità sempre più sofisticate come l’uso di droni, l’hacking dei sistemi di sicurezza e perfino truffe basate sull’intelligenza artificiale.
In Italia, l’impatto è ancora più evidente: oltre la metà dei furti nei cantieri è attribuita a organizzazioni criminali. Tra i settori più colpiti figurano il Commercial Real Estate Management e i parchi eolici e solari, dove oltre il 70% delle aziende segnala almeno un furto all’anno. Non solo: il 21% delle imprese italiane è stato contattato per acquistare materiali rubati, segno di un mercato nero sempre più radicato, anche se fortunatamente solo una piccola parte (5%) ha ceduto alla tentazione.
I danni non sono solo materiali. Le conseguenze non si fermano alla perdita di attrezzature o materiali: rame (49%) e piccoli attrezzi (49%) sono i beni più appetibili e con l’impatto più incisivo per le aziende, seguiti dai cavi e tamburi per cavi (35%), carburante (23%), acciaio (14%), tubazioni e condotti (13%), effetti personali (13%), legname (7%). I furti nei cantieri rallentano i lavori, causano ritardi nei progetti infrastrutturali e compromettono settori chiave come energia, telecomunicazioni e trasporti. In molti casi atti criminali di questo tipo sono all’origine di danni reputazionali (15%) e ripercussioni occupazionali (12%) per le aziende.
La sicurezza come investimento strategico. “La criminalità nei cantieri rappresenta un freno concreto alla modernizzazione del Paese, in grado di bloccare progetti energetici e di telecomunicazioni, rallentando la spinta verso la neutralità climatica, la connettività affidabile e le infrastrutture moderne”, spiega Laura Casparrini, managing director di BauWatch Italia. “La sorveglianza attiva e intelligente, integrata fin dalla fase di progettazione, è oggi uno strumento essenziale per tutelare l’economia, l’ambiente e le comunità locali".
Oggi più che mai, proteggere i cantieri significa proteggere il futuro dell’Italia. Le soluzioni di BauWatch vanno proprio in questa direzione: grazie al monitoraggio attivo 24/7 e alle tecnologie basate su intelligenza artificiale che caratterizzano le torri mobili di sorveglianza, non solo è possibile prevenire i furti, ma anche agire tempestivamente, limitando i danni e garantendo la continuità dei lavori.
(Adnkronos) - Stretta Usa sui cibi ultra-processati. "Stanno alimentando un'epidemia di malattie croniche", afferma il segretario del Dipartimento Salute e Servizi umani (Hhs) Robert F. Kennedy Jr., che insieme a Brooke L. Rollins, a capo del Dipartimento Agricoltura (Usda), e al commissario della Food and Drug Administration (Fda) Marty Makary, annuncia una richiesta congiunta di informazioni (Rfi) volta a "raccogliere dati utili a stabilire una definizione uniforme e riconosciuta a livello federale per gli alimenti ultra-processati: un passo fondamentale per garantire una maggiore trasparenza ai consumatori sui cibi che consumano", proteggendoli dai rischi per la salute. "Dobbiamo agire con coraggio per eliminare le cause profonde delle malattie croniche e migliorare la salubrità delle nostre forniture alimentari", dichiara Kennedy. "Definire gli alimenti ultra-processati con uno standard chiaro e uniforme ci darà ancora più forza per realizzare la missione 'Make America Healthy Again'": rendere l'America di nuovo sana.
"Attualmente non esiste una definizione univoca e autorevole di alimenti ultra-processati per le forniture alimentari statunitensi", si spiega nella nota che comunica l'iniziativa. "La creazione di una definizione federale uniforme" per questi cibi "sarà un obiettivo fondamentale, sulla scia della recente pubblicazione della valutazione 'Make Our Children Healthy Again' (rendere i nostri bambini di nuovo sani, ndr), che riconosce come il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati sia uno dei fattori trainanti della crisi delle malattie croniche infantili". Ricordando che "il presidente Trump ha dato priorità al miglioramento della salute delle famiglie e delle comunità americane", Rolllins sottolinea che "questa richiesta di informazioni è un ulteriore passo avanti nella ricerca di soluzioni di buon senso per promuovere scelte migliori e più consapevoli per i consumatori. Una definizione unificata e ampiamente compresa di alimenti ultra-processati è attesa da tempo", evidenzia, assicurando che i protagonisti della filiera agricola saranno "parte integrante del dibattito" che porterà a centrare l'obiettivo.
"Sono lieto di guidare questo impegno cruciale nella Fda", commenta Makary. "Le minacce degli alimenti considerati ultra-processati per la nostra salute sono chiare e convincenti - rimarca il commissario - il che rende imperativo lavorare a stretto contatto con i nostri partner federali per promuovere, per la prima volta in assoluto, una definizione uniforme di cibi ultra-processati".
"Si stima che circa il 70% dei prodotti confezionati presenti nella catena alimentare statunitense sia costituito da cibi spesso considerati ultra-processati e che oltre il 60% delle calorie assunte dai bambini provengano da questi alimenti", riporta nota. "Decine di studi scientifici hanno evidenziato un legame tra il consumo di cibi ritenuti ultra-processati e numerosi effetti negativi sulla salute, tra cui malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, cancro, obesità e disturbi neurologici. Contribuire a contrastare il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati è un fattore chiave verso l'obiettivo 'Make America Healthy Again'", si legge.
"Una definizione uniforme di alimenti ultra-processati consentirà coerenza nella ricerca e nelle politiche" di settore, "aprendo la strada alla risoluzione dei problemi di salute associati al consumo di questi cibi", sostengono Hhs, Usda e Fda. La richiesta di informazioni sarà messa a disposizione del pubblico sul registro federale oggi, 24 luglio, e mira a raccogliere dati su "quali fattori e criteri dovrebbero essere inclusi in una definizione di alimenti ultra-processati".
Oltre a sviluppare una definizione uniforme per questi cibi, conclude la nota, "la Fda e i National Institutes of Health (Nih) stanno investendo in ricerche di alta qualità per contribuire a rispondere alle domande ancora aperte sull'impatto degli alimenti ultra-processati sulla salute, attraverso il Nutrition Regulatory Science Program recentemente annunciato". Il Dipartimento di Kennedy Jr. "continuerà inoltre a sviluppare e attuare altre politiche e programmi chiave complessivamente volti a ridurre drasticamente le malattie croniche e a garantire un futuro sano per il Paese".
(Adnkronos) - “È una banalità dire che se non ci fossero saremmo tutti più contenti. Ma se verrà confermato, mi auguro nel più breve tempo possibile, quel 15 % che leggiamo oggi sui giornali, almeno avremmo una percentuale definita e le aziende comincerebbero a prendere le dovute contromisure su un dato certo. Togliere quel dazio occulto che è l’incertezza è pur sempre un inizio: basti pensare che proprio il clima di incertezza ha fatto registrare, solo a maggio, un calo delle nostre esportazioni del 6,6% verso il mercato Usa, che ricordiamolo, è il secondo mercato in assoluto e il primo extra Ue per un valore pari a 1,7 miliardi di euro per il macrosistema arredamento. E nel frattempo le importazioni dalla Cina sono aumentate in maniera preoccupante di un +28,3% nel periodo gennaio-aprile 2025”. Lo dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo.
“Quello americano è un mercato strategico per il nostro settore in cui perderemmo competitività, considerando che la ricaduta più diretta sarebbe sul consumatore finale americano che, seppur con una stima approssimativa, si troverebbe a pagare lo stesso prodotto il 6% in più", continua.
"L’ottimale? Sicuramente no, ma pur sempre gestibile. Purtroppo, quello che potrebbe peggiorare davvero questa situazione già complessa, è la perdita di potere d'acquisto del dollaro verso l'euro, con una svalutazione che da inizio anno è arrivata al 13% e che potrebbe toccare il 20-25% nella primavera del 2026. Questo scenario sarebbe ben più grave dell’introduzione del dazio", conclude.
(Adnkronos) - "La firma da parte dei primi otto Stati, insieme a due organizzazioni internazionali – Ocse e Cio – della Partnership Platform rappresenta un risultato di grande rilevanza. Un successo italiano: trampolino di lancio per riaffermare il ruolo centrale dei territori, dalle Regioni ai Comuni, nei processi di sviluppo sostenibile verso gli obiettivi dell’Agenda 2030. Ma, sicuramente, ricorderò questa missione per l’emozione provata nell’incontrare i miei connazionali per la celebrazione dei 70 anni dell’adesione dell’Italia all’ONU nonché per il 50 anni della fondazione della National Italian American Foundation". Lo scrive il presidente dell'Asi, Claudio Barbaro, sui suoi social.
"E' stato un momento toccante. Inaspettato. Mio nonno emigrò qui nel 1920. Non abbiamo mai saputo con certezza come sia morto, né dove sia stato sepolto. È qualcosa che mi ha accompagnato da sempre, che ho vissuto grazie ai racconti della mia famiglia. Agli invitati della National Italian American Foundation, ho anche raccontato di un amico, di un caro amico che qui in America è stato un simbolo per tanti italiani, Nino Benvenuti. Il 17 aprile del 1967 vinse a NY contro Emile Griffith. Al Madison Square Garden. Si trattò di un match epico accompagnato dalla presenza di ventimila connazionali sugli spalti. Con mio padre, come milioni di altri italiani, seguivamo l’incontro, di notte, dalla radio e dalle parole di Paolo Valenti. Con Nino siamo poi diventati amici condividendo percorsi importanti. Ricordava spesso quel match con grande emozione e sapeva di essere stato protagonista anche del riscatto di tanti italiani. Di questo ne era orgoglioso. Torniamo a Roma, con un carico di emozioni forti".
Leggi tutto: Sport, Barbaro a Niaf New York ricorda Benvenuti: "Quel match del '67 contro Griffith"
(Adnkronos) - Ha pochi dubbi Letizia Moratti: Milano rischia di perdere la spinta propulsiva che l'aveva caratterizzata dopo l'Expo con l'inchiesta che coinvolge la giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala, schiacciata tra grandi opere incompiute, cantieri bloccati e un crescente malcontento sociale. L'ex sindaca, intervistata dall'Adnkronos, denuncia la sempre più crescente distanza tra Amministrazione e cittadini, e rilancia la necessità di un'urbanistica inclusiva e a misura di tutta la città. Gli occhi sono anche puntati alle prossime elezioni comunali: nel 2027 il capoluogo meneghino andrà alle urne. L'invito di Moratti è all'unità, ma lancia un allarme: senza un cambio di passo, la città rischia di diventare sempre più divisa tra centro e periferie.
Come valuta l’impatto dei progetti infrastrutturali e urbanistici sulla crescita economica e sociale di Milano da Expo 2015 in avanti?
"Expo 2015 è stato senza dubbio un acceleratore straordinario per Milano, ma il vero tema è come si sia capitalizzato quel patrimonio. Alcuni interventi infrastrutturali e urbanistici hanno avuto effetti positivi, penso a tutte le opere che ho fatto inserire e finanziare nel capitolato di Expo come Pedemontana, BreBeMi, Tem, i prolungamenti e le nuove linee metropolitane. Sotto il profilo urbanistico ricordo le realizzazioni di City Life, avviata da Albertini, e Porta Nuova. Milano ha riqualificato diverse aree prima abbandonate al degrado, attraendo importanti investimenti. Negli ultimi 15 anni però le amministrazioni di centrosinistra hanno smarrito la dovuta attenzione ai profili sociali che la crescita anche impetuosa della città accompagna. C’è bisogno di progetti che parlino a tutta la città, non solo a una sua parte".
L’assessore Tancredi si è dimesso, la vicesindaco Scavuzzo ne farà temporaneamente le veci. Auspica che il successore sarà un tecnico?
"Credo sia fondamentale che chi guiderà l’urbanistica milanese nei prossimi mesi abbia competenza, indipendenza e visione. Non è una questione solo tecnica o solo politica: serve un profilo autorevole che sappia ascoltare la città e operare con trasparenza".
Il suo rapporto personale e politico con Giuseppe Sala è stato segnato da alcune divergenze pubbliche. Dopo il suo discorso in Aula, come giudica il suo modo di gestire questa crisi?
"Ho sempre considerato il confronto politico una risorsa. Detto questo, credo che il sindaco abbia sottovalutato per troppo tempo i segnali di allarme, benché resti convinta che non dovesse rassegnare le dimissioni a seguito dell’inchiesta. La reazione è arrivata tardi e più per effetto delle inchieste, che per coerenza garantista ripeto debbano essere viste con beneficio di inventario al termine di eventuali processi, che per autentica volontà di affrontare davvero un problema strutturale. La città è ferma da mesi. Più di 100 cantieri sono bloccati, migliaia di famiglie restano nel limbo di investimenti e mutui avviati e case che non ci sono. E anche le imprese, grandi e piccole fino agli artigiani, sono in enormi difficoltà per questo immobilismo".
Ritiene che il centrosinistra abbia gestito con leggerezza il potere urbanistico a Milano?
"Sì, e purtroppo non da oggi. Il centrosinistra ha accentrato scelte strategiche in poche mani, alimentando quella sensazione di opacità e distanza venuta a galla con l’inchiesta. Quando lo sviluppo urbano viene percepito come imposto e non condiviso, si rompe il patto tra amministrazione e cittadini. La città deve continuare a crescere e svilupparsi, ma con attenzione a chi ci vive. È questo aspetto profondamente umano che è venuto a mancare paradossalmente, ripeto, nei decenni di guida di centrosinistra della città. Durante il mio mandato ricordo di aver promosso il Piano di Governo del Territorio (Pgt) con una forte enfasi su ambiente e verde urbano, con l’obiettivo di fare di Milano una città giardino d’Europa; partecipazione pubblica, apertura alle osservazioni dei cittadini, bilanciando diritti privati e interesse pubblico; trasparenza e regole, con una linea rigida contro abusi o eccessi urbanistici. Mi sarei aspettata nei successivi 15 anni di amministrazioni di sinistra un ancor maggior impegno su questi temi. Invece…"
Nel 2027 si torna alle urne. Quali competenze civiche e politiche si augura per il candidato sindaco di centrodestra?
"Penso a una figura civica che conosca profondamente Milano, che sappia interpretarne l’anima pragmatica ma anche la tensione ideale. Dovrà unire esperienza amministrativa, sensibilità sociale e capacità di dialogo. E soprattutto dovrà ascoltare, molto più di quanto si è fatto finora".
Quale ruolo dovrà svolgere il centrodestra in questa scelta?
"Il centrodestra deve dimostrare maturità e coesione. Non possiamo permetterci divisioni. È il momento di costruire una proposta seria, civica, aperta ai migliori talenti della città. Forza Italia, con la sua tradizione riformista e moderata, può essere garante di questo percorso unitario e allargato".
Quali saranno le istanze principali da affrontare?
"Casa, lavoro, mobilità e sicurezza. Ma anche una nuova attenzione alla sostenibilità, non come slogan, ma come principio guida delle scelte urbane. E poi serve ricostruire un rapporto di fiducia con le periferie, che oggi si sentono abbandonate. Continuare a parlare con la gente, come abbiamo sempre fatto, a differenza dell’attuale amministrazione Sala".
Può la politica milanese recuperare credibilità e rappresentare meglio le istanze reali dei cittadini, specialmente dei giovani?
"Deve. I giovani sono i primi a percepire la distanza tra retorica e realtà. Servono politiche concrete per il diritto allo studio, all’abitare, alla mobilità accessibile. La città deve tornare a offrire opportunità a tutti".
È ancora convinta che l’urbanistica possa essere il motore della Milano del futuro, o ritiene che sia arrivato il momento di cambiare paradigma?
"L’urbanistica resta un motore decisivo, ma va migliorata. Non possiamo più parlare solo di metri cubi o skyline: oggi l’urbanistica deve costruire comunità, verde, servizi, qualità della vita. E’ su questo terreno che la politica deve tornare protagonista positiva indirizzando con visione".
Sui social e in generale tra i cittadini c’è malcontento per una Milano considerata per soli ricchi, per un sindaco percepito come “il sindaco dell’Area C”. Ritiene che l’urbanistica degli ultimi anni abbia davvero incluso tutte le fasce sociali, o abbia alimentato diseguaglianze?
"La Milano degli ultimi anni ha prodotto diseguaglianze crescenti. L’attrattività è paradossalmente diventata escludente. Le periferie sono rimaste ai margini mentre il centro si trasformava. Ma i problemi si sono amplificati: negozi chiusi e vetrine spente sono indice di crisi economica e sociale e causa anche di insicurezza, la mancanza di alloggi per gli studenti universitari sono un grave fardello per una città che vanta poli accademici di eccellenza, lasciare metà delle case popolari vuote è inaccettabile. Colmare queste distanze significa cambiare metodo partendo dai bisogni reali della gente. È tempo che l’urbanistica torni a essere strumento di coesione, non di frattura, sulla scia dei sindaci del passato che hanno fatto crescere la città sulla base di grandi visioni strategiche. Serve tornare all’anima profonda di Milano: quella delle scuole civiche, delle istituzioni sociali. L’anima di figure riformiste come quella di Anna Kuliscioff. Oggi questa crisi può essere un’occasione per cambiare in meglio mettendo al centro dell’attenzione e delle scelte la persona, i cittadini, senza rinunciare a crescita e sviluppo". (Di Marco Cherubini)
(Adnkronos) - Forte degli ascolti, che nella puntata di ieri hanno raggiunto il 28,4% di share, 'Temptation Island' si gioca una tripletta di prime serate per la prossima settimana. La prossima settimana, Mediaset propone un'operazione mai tentata prima d'ora, con tre appuntamenti consecutivi di un programma tv: Temptation Island andrà eccezionalmente in onda martedì 29, mercoledì 30 e giovedì 31 luglio in prima serata su Canale 5.
Mediaset lo definisce "un regalo per telespettatori e appassionati: la trilogia televisiva di un racconto moderno in tre atti, condotto da Filippo Bisciglia, accompagnerà il pubblico fino al gran finale", previsto appunto per il 31 luglio. "Le tre serate del docu reality, prodotto da Maria De Filippi con Fascino PGT, porteranno i telespettatori al cuore delle storie, tra emozioni forti, relazioni messe alla prova, decisioni difficili e confronti carichi di intensità".
Partito lo scorso 3 luglio, Temptation Island ha registrato ascolti record fin dalla prima puntata, con un coinvolgimento altissimo anche sui social, dove ha dominato le conversazioni online settimana dopo settimana.
"La trilogia rappresenta una proposta inedita per celebrare il successo del programma, a chiusura di un mese straordinario che lo consacra – ancora una volta – come fenomeno dell’estate televisiva italiana", sottolinea Mediaset.
Leggi tutto: 'Temptation Island', è boom di ascolti. Canale 5 si gioca la tripletta di prime serate
(Adnkronos) - Identificato un candidato anticorpo monoclonale che, dopo le fasi di validazione clinica, potrebbe passare allo sviluppo industriale per essere sfruttato come nuovo strumento profilattico, terapeutico e diagnostico contro la shigellosi. E' il risultato descritto in uno studio pubblicato su 'Pnas - Proceedings of the National Academy of Sciences' sul contrasto alla Shigella (S. sonnei), batterio sempre più resistente ai farmaci e causa di un'infezione intestinale potenzialmente fatale nei bambini sotto i 5 anni.
Il progetto di ricerca è stato condotto dalla Fondazione Toscana Life Sciences (Tls) che ha visto al lavoro ricercatori e ricercatrici del Mad Lab, della Tumour Immunology Unit e del DaScH Lab, informa Fondazione Tls in una nota. L'attività di ricerca è il frutto della collaborazione con università di Siena, Gsk Vaccines Institute for Global Health (Gvgh), University of Maryland School of Medicine, Baltimora - Usa, università degli Studi di Napoli Federico II, Gsk - Siena, Cincinnati Children's Hospital Medical Center, Cincinnati - Usa, Institut Pasteur de Lille - Francia e Fondazione Biotecnopolo di Siena.
Il lavoro di ricerca, coordinato da Tls - spiega la Fondazione - ha condotto alla scoperta di anticorpi monoclonali umani contro S. sonnei, una specie la cui prevalenza è in costante aumento in tutto il mondo ed è associata a infezioni spesso resistenti agli antibiotici oggi disponibili. Il team ha isolato anticorpi generati in risposta a un vaccino sperimentale contro S. sonnei seguito da un'infezione umana controllata e li ha esaminati utilizzando un pannello di saggi high-throughput. Una molecola, in particolare, ha dimostrato una potente attività battericida in vitro e, quando testata ex vivo e in vivo, è stata capace di inibire l'invasione delle cellule epiteliali intestinali e di conferire una protezione completa dall'infezione da S. sonnei.
La shigellosi, infezione intestinale causata dal batterio Shigella - ricorda la nota - rappresenta una sfida di salute pubblica globale che riguarda soprattutto i Paesi a basso e medio reddito, causando una notevole morbilità e mortalità soprattutto tra i bambini di età inferiore ai 5 anni. Di recente, alla luce di epidemie che si sono manifestate in Paesi ad alto reddito dovute alla presenza di ceppi di S. sonnei multiresistenti e estensivamente resistenti ai farmaci, l'Organizzazione mondiale della sanità ha incluso Shigella spp. tra gli agenti patogeni ad alto rischio per i quali sono urgentemente necessari nuovi strumenti profilattici e terapeutici.
Tra le soluzioni più promettenti e all'avanguardia, gli anticorpi monoclonali stanno guadagnando una notevole attenzione nel campo delle malattie infettive. Nel complesso, il candidato anticorpo monoclonale individuato nello studio di Toscana Life Sciences, condotto in collaborazione con importanti realtà nazionali e internazionali nell'ambito della ricerca scientifica, oltre ad essere impiegato nella popolazione pediatrica nei Paesi a basso e medio reddito, potrebbe trovare applicazione profilattica negli adulti per prevenire l'infezione trasmessa attraverso attività sessuale oppure in caso di viaggi o residenza in area endemica.
Leggi tutto: Farmaci, anticorpo monoclonale possibile scudo contro batterio Shigella
(Adnkronos) - Ogni giorno in Sardegna vengono diagnosticati 28 nuovi casi di cancro, più o meno gravi, oltre 10mila l'anno. Ognuna di queste persone dovrebbe essere sottoposta a 5 vaccinazioni: l'anti-pneumococcica, l'antinfluenzale, quella contro l'Herpes zoster, l'anti-Hpv e quella contro il Covid-19. Questo però non sempre avviene e si nota invece una crescente diffidenza, se non, a volte, ostilità, contro le immunizzazioni. E' quanto rende noto l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) in occasione del convegno 'La vaccinazione nel paziente oncologico', organizzato oggi al presidio ospedaliero Policlinico Duilio Casula di Monserrato (Cagliari). L'evento, che rientra nella nuova edizione dell'omonima campagna nazionale promossa da Fondazione Aiom e resa possibile con la sponsorizzazione non condizionante di GlaxoSmithKline, prevede anche un tour in 10 regioni in cui sono organizzati incontri con oncologi medici, associazioni pazienti e altre figure del team multidisciplinare oncologico. Gli incontri e la campagna - informa una nota - hanno l'obiettivo di approfondire l'importanza della vaccinazione nei pazienti e fornire informazioni scientifiche aggiornate. Il tour prende il via oggi con la prima tappa che viene ospitata in Sardegna e, in concomitanza, in Lazio.
"Sull'Isola ogni anno ci sono oltre 10mila nuove diagnosi di cancro - sottolinea Mario Scartozzi, professore ordinario di Oncologia medica all'università di Cagliari e direttore Oncologia medica Aou Cagliari - I tassi di sopravvivenza a 5 anni sono in linea con quelli registrati in Italia e risultano in miglioramento. L'assistenza a malati, che spesso diventano cronici, deve comprendere anche la tutela della loro condizione di persone fragili e quindi, quasi sempre, immunodepresse. Per questo sosteniamo la necessità di incentivare i vaccini, mentre riscontriamo ancora dubbi e perplessità da parte dei pazienti, ma anche da familiari e caregiver. In Sardegna al momento non si riscontrano particolari difficoltà nell'organizzazione logistica e burocratica nella somministrazione dei vaccini. Perciò è questa non giustificata diffidenza che limita fortemente le immunizzazioni".
"Come Aiom, da anni promuoviamo le vaccinazioni e siamo stati anche una delle prime società scientifiche al mondo a pubblicare delle linee guida specifiche - evidenzia Valeria Pusceddu, dirigente medico Oncologia medica, Aou Cagliari e coordinatrice Aiom Sardegna - Bisogna fare il possibile per prevenire infezioni che aggravano le condizioni di salute di un organismo già debilitato dal cancro. Anche un semplice virus influenzale - precisa - può essere molto pericoloso, così come quello dello Herpes zoster. I nostri pazienti corrono un rischio maggiore del 40% di sviluppare il cosiddetto fuoco di Sant'Antonio. Il virus Sars-CoV-2 - aggiunge - non presenta più tassi di mortalità come nella fase più difficile della pandemia. Tuttavia può lo stesso creare molte difficoltà, e infatti fino al 15% dei malati tende a sviluppare il long Covid. E' compito dell'oncologo stabilire il calendario vaccinale del singolo paziente, in base al suo stato di salute e alle terapie elargite dal team curante".
Alla tappa di Cagliari - si legge nella nota - dà un suo contributo anche Giovanni Sotgiu, professore ordinario di Statistica medica ed Epidemiologia all'università di Sassari, membro del Consiglio superiore di sanità e presidente della Società italiana di igiene - sezione Sardegna, che rappresenta un punto di riferimento nazionale per la sanità pubblica grazie alla sua consolidata esperienza e agli incarichi che ricopre. Partecipa anche Fabiana Melis, coordinatrice infermieristica dell'Oncologia medica dell'Aou di Cagliari, che porta la voce di chi ogni giorno vive l'organizzazione dell’assistenza sul campo.
"La tendenza generale è vaccinare prima della somministrazione di farmaci o dei cicli di radioterapia - chiarisce Scartozzi - L'oncologo inoltre deve svolgere un'operazione di counseling verso malati e caregiver. Nel 30% dei casi il medico specialista propone la vaccinazione completa ai propri pazienti già alla prima visita. Con la nuova campagna nazionale vogliamo incrementare, anche tra i professionisti sanitari, la sensibilità e la preparazione verso tutte le immunizzazioni. Per la Sardegna - suggerisce - una soluzione potrebbe essere quella di rendere possibile la vaccinazione direttamente nei reparti di oncologia. Il malato riceverebbe quindi cure e vaccini nella stessa struttura sanitaria e ciò potrebbe indubbiamente favorire l'incremento dei tassi d'immunizzazione".
L'iniziativa 'La vaccinazione nel paziente oncologico' è stata lanciata lo scorso aprile da Fondazione Aiom per promuovere il valore delle vaccinazioni tra i malati di tumore e prevede, oltre al tour in 10 regioni, spot di sensibilizzazione, attività sui social media, la diffusione di opuscoli e un portale informativo (vaccininelpazienteoncologico.it).
(Adnkronos) - "Conte abbia fiducia in un uomo perbene, quale è Matteo Ricci. Conosco Matteo da trent’anni. Oltre ad essere un bravissimo amministratore è una persona onesta e retta". Alessia Morani, pesarese, ex-deputata Pd e già sottosegretario al Mise del governo Conte 2, è impegnata in prima linea nella campagna elettorale di Matteo Ricci nelle Marche e si rivolge direttamente al leader M5S che ha 'congelato' l'appoggio dopo l'avviso di garanzia recapitato due giorni fa all'ex-sindaco di Pesaro. Morani come tutto il Pd, Ricci in testa, non vuol sentire parlate di 'giustizia ad orologeria' ma, interpellata dall'Adnkronos, si chiede come mai "Italo Bocchino ed altri giornalisti di destra sapessero dell’avviso di garanzia" prima dello stesso Ricci? "Capirlo credo sia assolutamente indispensabile".
Morani, che aria tira nelle Marche? Ricci sembra determinato ad andare avanti e non pare ci sia un piano B alle viste.
"Nelle Marche tira un’aria di grande solidarietà e orgoglio. Matteo Ricci sta ricevendo un abbraccio commovente e autentico da migliaia di persone che nell’ultimo giorno e mezzo lo hanno letteralmente sommerso di affetto e stima. Non esiste un piano B: andremo avanti con il nostro candidato che, oggi più che mai, deve essere sostenuto".
C'è l'incognita 5 Stelle, però. Conte sta valutando... Crede che l'alleanza reggerà?
"Conosco bene la sensibilità del M5S sui temi della giustizia e la rispetto, anche se non condivido molte cose. Ho fatto una straordinaria esperienza con il M5s da sottosegretario con l’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte e credo che, partendo da quell’esempio virtuoso di governo, anche nelle Marche potremo fare qualcosa di utile e concreto per i nostri cittadini. Quello che mi sento di dire al presidente Conte e’ di avere fiducia in un uomo perbene, quale è Matteo Ricci. Conosco Matteo da trent’anni e sono stata nella segreteria del partito ed in giunta provinciale con lui: oltre a essere un bravissimo amministratore, è una persona onesta e retta che sa perfettamente cosa significhino “disciplina ed onore”.
Se Conte facesse saltare il banco, ci sarebbero conseguenze anche sulle altre regioni al voto?
"Fatte le dovute valutazioni, non credo che il presidente Conte sceglierà di far venire meno il patto fatto con le forze di centro sinistra e progressiste del paese. È evidente che si è raggiunto un equilibrio e non credo sia interesse di nessuno farlo saltare. Se dovesse succedere, ne beneficerà solamente la destra estrema che governa il paese e le Marche".
Ricci ha detto di non credere alla giustizia ad orologeria. Tempo fa da destra si disse che ci sarebbero state conseguenze sull'inchiesta affidi... Le fa venire qualche sospetto?
"Noi veniamo da una cultura politica, di cui rivendico una profonda differenza con quella della destra, che non mette in discussione la serietà ed il rispetto per il lavoro della magistratura. Credo, invece, sia assolutamente indispensabile sapere il motivo per cui Italo Bocchino ed altri giornalisti di destra sapessero dell’avviso di garanzia che sarebbe stato recapitato a Ricci prima del diretto interessato stesso. In uno stato di diritto, in cui vige la regola della segretezza delle indagini, va fatta immediatamente chiarezza su questa vicenda che getta un’ombra inquietante sulle nostre istituzioni democratiche.
Le regionali nelle Marche erano considerate una sfida aperta. Temete lo sia meno dopo l'avviso a Ricci?
"Considerata l’ondata di affetto che stiamo ricevendo, credo che questa vicenda avrà come effetto quello di risvegliare l’orgoglio della nostra gente e di far tornare a votare quelle persone che ancora erano incerte. Questa vicenda racconta molte cose di un Paese che necessita di un cambiamento profondo. Il cambiamento partirà dalle Marche". (Di Mara Montanari)
Leggi tutto: Marche, Alessia Morani: "Avanti con Ricci, Conte abbia fiducia in persona perbene"
(Adnkronos) - "Il futuro dell'Hiv è nella possibilità di scelta, una possibilità che va garantita a tutti". Così Cristina Mussini, direttore Clinica Malattie infettive, Azienda ospedaliera-universitaria Policlinico di Modena e vice-presidente Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) , commenta alcune delle novità emerse dalla Conferenza della International Aids Society (Ias 2025) - che si è appena svolta a Kigali, in Rwanda - con un messaggio forte: la terapia long-acting rappresenta una svolta per i pazienti, ma serve un impegno concreto per renderla accessibile e conosciuta.
La conferenza - che ha riunito per 3 giorni e mezzo oltre 5mila esperti da tutto il mondo in Africa - ha messo al centro i progressi scientifici nella lotta all'Hiv, ma anche le sfide globali legate all'accesso alle cure, in particolare nei Paesi a basso reddito. Tra i temi più discussi - informa una nota - il taglio dei fondi al Pepfar, programma per la lotta alla malattia virale sostenuto dagli Stati Uniti, che dal 2004 ha garantito trattamenti salvavita in molte aree del mondo. "Ora l'aiuto sarà limitato a donne in età fertile e in gravidanza - spiega Mussini - Questo significa lasciare indietro persone che vivono in condizioni di marginalità, perché da sole non possono contare su programmi di sostegno. Alcuni Stati africani stanno cercando nuovi donatori, ma senza Pepfar la situazione rischia di deteriorarsi".
Sul fronte terapeutico, secondo la specialista la novità più rilevante arriva dallo studio Volition, che ha mostrato come oltre il 90% dei pazienti preferisca passare alla terapia iniettabile a lunga durata dopo un primo trattamento orale. "Questo studio propone per la prima volta una strategia comprendente soli 2 farmaci antiretrovirali sin dall'inizio del percorso terapeutico della persona con Hiv - illustra Mussini - Dai risultati emerge come, dopo aver ottenuto una rapida soppressione virologica con il regime orale dolutegravir + lamivudina, siano gli stessi pazienti, consapevoli dell'importanza dell'aderenza, a preferire l'opzione terapeutica long acting, che consente loro più libertà nella quotidianità, allontanando così anche il ricordo stigmatizzante di malattia". Ma l'esperta avverte: "Se non viene offerta l'opzione, non può essere scelta. Molti medici non propongono ancora il long-acting per timori organizzativi o clinici, ma è un errore. La responsabilità è nostra: dobbiamo informare e decidere insieme al paziente".
Dallo studio Impala, condotto in Africa - continua la nota - arrivano poi dati incoraggianti sull'efficacia della terapia long-acting anche in pazienti con viremia non soppressa, ovvero senza controllo ottimale del virus, dimostrando che può essere uno strumento efficace per chi ha difficoltà ad aderire ai trattamenti quotidiani. Inoltre, lo studio Moderate conferma che la combinazione Dolutegravir/3TC è applicabile anche in pazienti con storie di resistenza virale, tanto che l'Organizzazione mondiale della sanità ha già incluso queste opzioni tra le nuove linee guida.
Con l'estate in corso, Mussini lancia infine un appello alla prevenzione: "Fate sesso da lucidi. Il preservativo resta la forma più semplice ed efficace di protezione - rimarca - E la PrEp , la profilassi pre-esposizione, deve essere vista come strumento di prevenzione alla portata di tutti. Va normalizzata e reso chiaro che è gratuita, sicura - aggiunge - Se assunta correttamente, garantisce una protezione praticamente totale", evidenzia Mussini che spera nell'arrivo, in futuro, della PrEp iniettabile, che offrirebbe copertura per 2 mesi con una sola iniezione. Infine, l'esperta invita a non dimenticare che "il vero divertimento è quello che ti ricordi il giorno dopo", conclude con ironia. Il messaggio è chiaro: tra libertà e responsabilità, la scelta più sensata è quella che protegge la salute, individuale e collettiva.
(Adnkronos) - La Formula 1 torna nel weekend dopo tre settimane di pausa. Il tredicesimo appuntamento del Mondiale è il Gran Premio del Belgio, che potrebbe essere un nuovo capitolo del duello fra Oscar Piastri e Lando Norris per la conquista del titolo piloti. Ne sono convinti i bookmaker che vedono perfetta parità fra i due piloti McLaren per la vittoria a Spa-Francorchamps, offerta a 2,50 su Planetwin365 e Snai. Terzo incomodo, a 4,50, Max Verstappen, tre volte sul gradino più alto del podio nel 2021, 2022 e 2023. Più indietro, in lavagna, la Ferrari di Charles Leclerc, proposta a 10, che punta a bissare il trionfo del 2019, ultima affermazione delle Rosse. Sogna il sesto successo sulla pista belga, per eguagliare il record di Michael Schumacher, il compagno Lewis Hamilton, a 13 volte la posta.
Ritorna la Sprint Race e anche qui si ripropone, secondo i betting analyst, la sfida interna alla McLaren, con Norris leggermente favorito nelle quote, a 2,50, contro il 2,75 di Piastri. Segue Verstappen a 4,50, davanti a Leclerc e Hamilton, offerti rispettivamente a 10 e 11. Scenario simile nella lavagna delle qualifiche: testa a testa Norris-Piastri, proposti a 2,50 e 2,75, Verstappen in scia a 3,75 e più indietro le Ferrari di Leclerc e Hamilton a 10 e 12.
Piastri mantiene otto punti di vantaggio in classifica su Norris, in rimonta con le due ultime vittorie consecutive in Austria e Gran Bretagna. Sulla lavagna di William Hill è ancora lui il favorito per il titolo piloti, indicato a 1,65. Il britannico insegue a 2,25, in netto vantaggio sul campione in carica Verstappen che vede la quinta iride a 15. Impresa impossibile, in quota, per Leclerc e Hamilton, visti a 250 e 500.
Leggi tutto: F1, quote Gp Belgio: sarà ancora testa a testa Norris-Piastri
(Adnkronos) - Sono 24 gli indagati per la strage di Brandizzo nel Torinese a quasi due anni dal quella tragica notte. La procura di Ivrea, titolare dell'inchiesta, ha notificato la chiusura indagini per la morte di cinque operai, dipendenti della Sigifer che, tra il 30 e il 31 agosto 2023, mentre si trovavano al lavoro sui binari, vennero travolti e uccisi da un treno. L'ipotesi, a vario titolo, è di omicidio colposo. Tra gli indagati anche tre società: la Rfi, Sigifer e Clf.
Quella notte sui binari morirono Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, la più giovane delle vittime, Giuseppe Saverio Lombardo, Giuseppe Sorvillo e Michael Zanera.
Leggi tutto: Strage di Brandizzo, 24 indagati: l'accusa è di omicidio colposo
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