(Adnkronos) - Alice Sabatini, ospite oggi, venerdì 30 maggio, a La volta buona ha raccontato di essere ingrassata 15kg dopo aver vinto Miss Italia nel 2015. La modella ha confessato di aver vissuto un periodo di difficoltà emotiva a causa degli insulti ricevuti per via del suo aspetto fisico, che è cambiato nel corso di soli 3 mesi.
"Il cambio di vita mi ha stressato moltissimo. Non sono mai stata la Miss di riferimento: capello corto, tatuata, sportiva. Non rientravo nel canone di bellezza del concorso", ha raccontato Alice Sabatini ospite a La volta buona. "La gente fin da subito mi diceva che ero un uomo e non che non ero femminile. Poi hanno iniziato con il mio fisico quando sono ingrassata. Ero sempre sotto i riflettori, non potevo esimermi dal partecipare alle trasmissioni e questo peggiorava la situazione", ha continuato l'ex Miss Italia. "Ma che schifo, guarda che cessa. Ma quanto ha pagato", ha aggiunto l'ex sportiva ricordando alcuni degli insulti che riceveva costantemente.
La 28enne ha ricordato uno degli episodi che più l'ha segnata. Nel salotto di Caterina Balivo ha raccontato che si trovava in gelateria insieme al suo attuale marito Gabriele: "C'erano alcune ragazze in fila davanti a me e dissero 'ma guarda quanto è grassa, mangia anche il gelato'. Gabriele mi coprì le orecchie per non farmi sentire quelle cattiverie e mi disse di andare via", ha raccontato, sottolineando la sensibilità del marito.
Alice successivamente si è affidata a una dietologa che le ha detto di "non bere troppa acqua". Questo la portò inevitabilmente ad avere un blocco intestinale e un ricovero in ospedale: "Ero nel panico perché vedevo che non funzionava niente. Non stavo molto bene di testa, quindi il mio corpo non reagiva e non perdevo peso. Mi diceva di non bere acqua altrimenti il mio corpo avrebbe trattenuto liquidi e mi sarebbe venuta la cellulite", ha detto Sabatini.
(Adnkronos) - Veronica Maya ha raccontato di essere stata insultata sui social per aver pubblicato un video in cui si mostrava in costume. La conduttrice televisiva ospite oggi, venerdì 30 maggio, a La volta buona, si è lasciata andare a un lungo sfogo in cui ha denunciato l'ondata di odio ricevuta, sottolineando la mancanza di rispetto da parte degli utenti online.
Nel filmato, condiviso su Instagram il 26 maggio, Veronica Maya stava festeggiando lo scudetto del Napoli in barca insieme alla sua famiglia. "Avevo un costume intero, perché ultimamente mi sento più a mio agio così. Ero senza trucco e mi hanno fatto un video mentre sventolavo la bandiera", spiega la conduttrice. "Era un'immagine di gioia, di festa, una cosa normale che hanno fatto tutti. Io non so perché ultimamente qualsiasi cosa io pubblichi sui social è una critica", ha aggiunto.
Veronica Maya elenca qualcuno dei commenti "sessisti" che ha ricevuto: "Come ti esibisci, hai 50 anni perché non te ne stai a casa a fare la mamma". Ma la cosa che più le è dispiaciuta, continua "è stata l'ennesima occasione non solo per offendere una donna, ma anche la mia città e la mia squadra". "Non c'è educazione, non c'è limite, non c'è amore, non c'è buon senso. Vorrei ci fosse un po' di gentilezza", ha concluso la conduttrice.
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(Adnkronos) - I carabinieri della Stazione Salaria hanno arrestato un 28enne romano con le accuse di sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di una 48enne romana.
La segnalazione al 112 è avvenuta ieri sera. Ai militari, intervenuti sul posto, la vittima, ferita al volto e in forte stato di agitazione, avrebbe raccontato di essere stata stuprata all'interno del locale dove, entrata per un lieve malore, sarebbe stata costretta dal proprietario a seguirlo all'interno della cantina, dove si sarebbe consumata la violenza. Dopo circa un'ora sarebbe riuscita a divincolarsi e a fuggire all'esterno chiedendo aiuto. La 48enne è stata medicata dai sanitari, rifiutando il trasporto in ospedale.
Fermato, il proprietario del bar è stato portato nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sul posto per i rilievi anche i carabinieri della 7^ Sezione del Nucleo Investigativo.
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(Adnkronos) - "Oggi Venezia si propone come un cluster della conoscenza, una costellazione di imprese, istituzioni e saperi interconnessi. Questo cluster, in fondo, rappresenta la sublimazione di ciò che Venezia è sempre stata: un faro di civiltà, un crocevia di intelligenze. Oggi può tornare ad esserlo, declinando la modernità attraverso università, laboratori, brevetti, cultura e scienza. Una città che non si arrende alla monocultura turistica, ma che si reinventa come capitale globale del sapere sostenibile, in grado di ispirare il mondo con il proprio esempio". Così Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice Sustainability Foundation (Vsf) in apertura al primo convegno della Biennale della Sostenibilità 2025, intitolato 'Ricerca, Formazione, Innovazione. Verso un cluster della conoscenza a Venezia', tenutosi all’Arsenale di Venezia.
"Tutto questo prende forma anche attraverso la nostra collaborazione con la Biennale, con la quale sono nate la Biennale della Sostenibilità e il padiglione Intelligent Venice, una sorta di autobiografia collettiva della città lunga 1600 anni, per immaginare il futuro, partendo dalla sua grande storia - ha detto - Attraverso le sue attività, Vsf genera soft power, attrae investimenti sostenibili e aggrega realtà diverse in una visione condivisa. È un attore chiave nel rendere Venezia un laboratorio vivente di innovazione e cultura, capace di ispirare il futuro partendo dalle sue radici millenarie".
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(Adnkronos) - Fitch ha alzato il rating di Webuild a BB+ dal precedente BB con outlook stabile, collocando la società a un solo passo dall’investment grade. Il giudizio espresso premia il percorso di crescita e valorizzazione intrapreso con visione e coerenza dal gruppo negli ultimi anni. Secondo Fitch, l’upgrade è motivato da un solido profilo di business, sostenuto da posizioni di leadership in diversi settori, da un robusto portafoglio ordini pari a 53,4 miliardi di euro a fine 2024 che garantisce una forte visibilità sui ricavi, e da una solida diversificazione geografica. Questo assicura a Webuild il giusto posizionamento per beneficiare dell’aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture in mercati chiave come Europa centrale e settentrionale, Australia, Stati Uniti e Medio Oriente.
L’upgrade riflette anche il rafforzamento della struttura finanziaria di Webuild, grazie a contratti meglio strutturati che supportano i margini, un’elevata quota di ricavi provenienti da economie a basso rischio e una minore volatilità del capitale circolante. Fitch sottolinea inoltre che la strategia di Webuild è focalizzata su grandi progetti infrastrutturali complessi e ad alto valore aggiunto, con un elevato contenuto ingegneristico. Il mercato delle infrastrutture si sta affermando sempre più come motore per la crescita economica e la sostenibilità globale, con un forte aumento della domanda di investimenti in infrastrutture a bassa emissione di carbonio per i trasporti, la sicurezza energetica, e per la gestione di risorse critiche, come l’acqua.
In questo contesto dinamico, Webuild ha saputo cogliere le opportunità creando un solido track record. Il Gruppo registra oggi il 90% del backlog construction relativo a progetti legati all’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. L’azienda, evidenziano gli analisti, mantiene una solida posizione nel mercato domestico in tutti i suoi settori, accompagnata da una buona visibilità sui ricavi e da una gestione efficace del rischio contrattuale – caratteristiche tipiche delle società di ingegneria e costruzioni con rating investment grade.
Guardando al futuro, Fitch prevede, oltre ad un ulteriore rafforzamento della struttura finanziaria, un miglioramento dei margini tra il 2026 e il 2028, sostenuto da iniziative di efficienza dei costi e da un portafoglio di contratti ad alto margine acquisiti negli ultimi 12-15 mesi – in particolare in Italia, dove Webuild è la principale società di ingegneria e costruzioni – oltre che dall’espansione della presenza dell’azienda in Australia, anche grazie all’acquisizione di Clough.
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(Adnkronos) - "L’upgrade del rating di Webuild da parte di Fitch Ratings a “BB+” con outlook stabile riflette la solidità della struttura finanziaria e la capacità di Webuild di generare cassa in modo sostenibile, anche in contesti macroeconomici complessi. Un risultato che pone il Gruppo a solo un gradino dall’investment grade". Ad affermarlo in una nota è il Direttore Generale Webuild Massimo Ferrari.
"Negli ultimi anni è stato rafforzato il profilo di credito attraverso una gestione attenta, una diversificazione geografica bilanciata e una pipeline ordini di alta qualità concentrata in mercati a basso rischio. L’accentramento della gestione del working capital, del processo di bidding e del risk management richiedono investimenti in risorse e tecnologia che solo un Gruppo di grande dimensione può fare. Il 2024 si è chiuso con risultati record, superando i target sfidanti previsti per l’anno. Una posizione che ha permesso di rivedere al rialzo i target per il 2025, che prevedeva già obiettivi ambiziosi”, ha proseguito.
"Il miglioramento del rating conferma la fiducia del mercato nella strategia di crescita selettiva e nella disciplina finanziaria che contraddistingue il Gruppo. Obiettivo è ora migliorare ulteriormente gli indicatori chiave, cogliendo le occasioni rappresentate dal forte aumento della domanda di investimenti in infrastrutture sostenibili e mantenendo un approccio prudente e orientato al valore per gli stakeholder”, ha concluso Ferrari.
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(Adnkronos) - "Accogliamo con grande soddisfazione il riconoscimento di Fitch Ratings: l’upgrade del rating finanziario di Webuild a 'BB+' conferma la solidità del nostro modello industriale e la coerenza della visione strategica che guida ogni nostra scelta in modo coerente da diversi anni. Il riconoscimento di un solido profilo di business è stato guidato dalle scelte che effettuiamo ogni giorno per rafforzare la nostra diversificazione geografica, la posizione di leadership in mercati solidi e in diversi settori, raggiungendo un portafoglio ordini che garantisce visibilità di fatturato per i prossimi anni. È il risultato degli ultimi anni in termini di impegno, lavoro di una grande squadra nei contesti più difficili e investimenti mirati in sicurezza, innovazione, sostenibilità e capitale umano". Ad affermarlo in una nota è l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini.
“Webuild è da tempo azienda di sistema, capofila di un’importante filiera industriale, punto di riferimento per il Paese e per i mercati internazionali. Il Gruppo è capace di generare valore non solo per gli investitori, ma anche per le comunità in cui opera progettando, realizzando e consegnando grandi infrastrutture complesse anche nelle condizioni più sfidanti e in presenza di potenziali instabilità dei mercati. Abbiamo dimostrato di poter affrontare e risolvere complessità emerse a livello globale, grazie a un rigoroso sistema di governance e a scelte chiare su mercati a basso rischio, in settori ad alto impatto per il prodotto interno lordo che guidano la crescita dei paesi. La fiducia che ci viene riconosciuta dai nostri clienti, pubblici e privati, è il risultato di una continua affidabilità operativa, capacità di delivery e qualità delle nostre opere”, ha proseguito.
“In un contesto globale mutevole, abbiamo dimostrato di saper crescere in modo responsabile e sostenibile, mantenendo visibilità e stabilità nel lungo periodo. Questo traguardo è anche un segnale positivo per le migliaia di imprese e lavoratori che compongono la filiera del settore e lavorano con noi in Italia e nel mondo. Webuild è un volano per l’occupazione e la crescita dei territori, un motore industriale che promuove sviluppo sostenibile, legalità, competenze e coesione sociale”, ha concluso Salini.
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(Adnkronos) - Il liceo scientifico Nino Cortese di Maddaloni (Ce) ha vinto la nona edizione del concorso nazionale 'Mad for Science', promosso da Fondazione Diasorin ETS. Il tema di quest'anno era “Risorse naturali e salute. Come la ricerca biotecnologica ci aiuta a salvaguardare persone e ambiente”. Il team vincitore, con il progetto “Le risorse invisibili del mare”, ha ottenuto 75mila euro per potenziare il laboratorio di scienze durante la premiazione avvenuta a Torino. Si è classificato secondo il liceo scientifico Majorana-Corner di Mirano (Ve) con il progetto “Dna, piante e innovazione: la sfida per un’acqua pulita”, premiato con 45mila euro. Al terzo posto, c'è l’Istituto tecnico agrario Carlo Gallini di Voghera (Pv), con il progetto “Foglie in Fermento - Dalla Natura all'Energia”, che ha ricevuto 30mila euro. Il licei scientifici Piero Martinetti di Caluso (To), Antonio Vallone di Galatina (Le) e Leonardo Da Vinci di Jesi (An), con gli istituti tencici tecnologici Luigi Dell’Erba di Castellana Grotte (Ba) e Da Vinci-De Giorgio di Lanciano (Ch), hanno ricevuto il premio finalisti di 10mila euro.
“La qualità e l’originalità dei progetti che ogni anno ci vengono presentati confermano il valore dei giovani talenti italiani e lo straordinario entusiasmo delle scuole. Il progetto presentato dal Liceo scientifico Nino Cortese di Maddaloni si è distinto per l’innovazione dell’approccio e la solidità del disegno sperimentale", ha dichiarato Francesca Pasinelli, presidente di Fondazione Diasorin, presidente di Giuria e consigliera di amministrazione di Fondazione Telethon. Con nove edizioni, Mad for Science ha coinvolto finora oltre 600 scuole in tutta Italia e investito più di 1,5 milioni di euro nella promozione della cultura scientifica.
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(Adnkronos) - "Sono molti i nuovi trattamenti disponibili a oggi in Italia per le diverse vasculiti sistemiche, che richiedono spesso" terapie specifiche. Attualmente, però, "utilizziamo per tutte, come terapia iniziale, quella del cortisone. Uno degli avanzamenti maggiori" dal punto di vista delle cure "che abbiamo a disposizione" riguarda l'utilizzo di "farmaci che ci consentono, nelle fasi successive di malattia, di ridurre proprio il cortisone e di non utilizzare, talvolta, farmaci immunosoppressori che hanno pesanti effetti collaterali". Così Giacomo Emmi, professore ordinario di Medicina interna, Dipartimento di Medicina, chirurgia e scienze della salute dell'Università di Trieste, all'Adnkronos Salute commenta i contenuti del 6° Euvas Vassculitis Course della European Vasculitis Society, che si è svolto in queste settimane a Trieste. Si tratta del "meeting più importante che noi abbiamo in questo ambito" e che ha visto "un grande successo in termini di partecipazione, per la presenza di oltre 400 esperti provenienti da tutta Europa, ma anche in termini di contenuti scientifici con un panel di speaker" internazionali "di altissimo livello".
Le vasculiti sistemiche, cioè le infiammazioni dei vasi sanguigni, sono molte e si classificano in base alla dimensione del vaso coinvolto. "Esistono delle vasculiti di piccolo calibro, cioè con interessamento di vasi di piccolo calibro - spiega Emmi - Fra queste, in particolar modo, ci sono le vasculiti Anca-associate e la granulomatosi eosinofila con poliangite (Egpa). Esiste poi una serie di vasculiti con interessamento dei vasi di calibro più grande", come "l'arterite gigantocellulare e l'arterite di Takayasu. Ma ci sono anche una serie di vasculiti che interessano invece più tipi di vasi: fra queste, sicuramente, l'esempio principale è la sindrome di Behçet. Più recentemente sono state descritte anche nuove forme di vasculite, le cosiddette monogeniche, quindi con una base genetica. Alcune sono state descritte poco più di 10 anni fa, altre negli ultimissimi anni. Sono delle patologie molto frequenti, alcune in età pediatrica, altre invece, nonostante siano dovute a mutazioni genetiche, possono essere frequenti soprattutto in età adulta".
A livello di terapie, "sicuramente - chiarisce l'esperto - le novità principali in questi anni, per il trattamento delle vasculiti Anca-associate, riguardano l'utilizzo di un inibitore del complemento, che è una porzione del sistema immunitario. Si tratta di un farmaco che si è dimostrato molto efficace in vasculiti come la poliangite microscopica e la granulomatosi con poliangite. Abbiamo inoltre farmaci che bloccano una proteina, l'interleuchina-5, fondamentale per la sopravvivenza di un tipo di globuli bianchi che si chiamano eosinofili", coinvolti nel processo infiammatorio, "che quindi sono molto importanti nella granulomatosi eosinofila con poliangite". In prospettiva, "all'orizzonte - precisa Emmi - abbiamo dei farmaci che sono già utilizzati, ad esempio nell'artrite reumatoide, i Jak inibitori, che stanno dimostrando negli studi clinici controllati grande efficacia. Sono farmaci che potenzialmente sono a disposizione a livello di tutto il territorio nazionale, talvolta con qualche possibile differenza in termini di accessibilità da regione a regione, ma in generale l'Italia ha a disposizione l'armamentario migliore oggi esistente per il trattamento di queste patologie".
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