(Adnkronos) - Una truffa sofisticata che sta mietendo vittime in tutta Italia e che ha spinto persino Iliad a presentare un esposto alla Procura di Milano. Si tratta dello spoofing telefonico - dall’inglese 'to spoof', ingannare –, una tecnica che permette di falsificare il numero del chiamante, facendo apparire sul display del destinatario una numerazione diversa da quella reale.
La storia che ha portato alla denuncia è emblematica. Michele Rillo riceve una chiamata apparentemente dalla sua stessa azienda. Una voce femminile lo informa di un imminente “disservizio sulla linea” e di una conseguente “rimodulazione tariffaria”, spingendolo a migrare verso un nuovo contratto per evitare problemi. Ma Michele non è un cliente qualunque: lavora proprio per Iliad e sa che l’azienda non utilizza mai il teleselling. La trappola viene smascherata, la chiamata registrata, l’esposto depositato.
Il telefono squilla e sul display appare un numero familiare: il prefisso di Roma, quello della banca, magari persino quello dei Carabinieri. Rispondi, ma dall’altra parte c’è un truffatore che ha manipolato la sua identità digitale per sembrare qualcun altro. Sembra assurdo, ma esistono app (anche gratuite) che consentono di modificare facilmente il numero mostrato sul display di chi riceve la telefonata. Spesso i numeri sono completamente fittizi; per questo, se si prova a richiamarli, risultano inesistenti. In altri casi, vengono utilizzati numeri reali di persone totalmente all’oscuro di questa truffa.
Il meccanismo funziona attraverso tre passaggi precisi: la prima fase è il Cli Spoofing (Calling Line Identification Spoofing) che maschera il numero autentico facendo apparire una numerazione credibile; nella seconda l’agenzia truffaldina costruisce una narrativa d’urgenza per carpire la fiducia dell’utente e ottenere i suoi dati di contatto; nella terza fase un canale di teleselling, formalmente regolare, sottopone un’offerta e attiva il contratto per conto di un operatore terzo. La sofisticatezza di queste operazioni è impressionante. I truffatori utilizzano software specializzati o servizi online per generare numeri casuali o clonare quelli di aziende affidabili.
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(Adnkronos) - Due donne uccise, due confessioni in meno di ventiquattro ore, una sola, agghiacciante domanda ancora senza risposta: è possibile che Vasile Frumuzache, 32 anni, cittadino romeno residente a Monsummano Terme (Pistoia), sia un serial killer di prostitute? È questa l'ipotesi al vaglio della Procura di Prato che, dopo le ammissioni dell'uomo sui due femminicidi, ha deciso di estendere gli accertamenti alle città dove Frumuzache ha vissuto in passato, compresa la Sicilia, dove aveva abitato da ragazzo con la madre, arrivato a 14 anni in Italia.
Le verifiche sono appena iniziate, ma una cosa è chiara: gli inquirenti, al momento, non sono in grado di escludere la presenza di altre vittime. "Stiamo valutando eventuali collegamenti con casi di donne scomparse - ha fatto sapere una fonte investigativa all'Adnkronos - soprattutto nell'ambito della prostituzione". La Procura pratese, diretta dal procuratore Luca Tescaroli, ha ordinato ai carabinieri verifiche sulle donne scomparse in Toscana negli ultimi anni. Dal 2022 il 32enne romeno arrivò da Trapani in Toscana con la moglie Luizsa, anche lei romena. La coppia ha due figli piccoli, oggi di 4 e 5 anni.
Frumuzache è attualmente in carcere con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Due le donne uccise: Denisa Maria Adas Paun, 30 anni, decapitata dopo un incontro sessuale a pagamento nella notte tra il 15 e il 16 maggio a Prato; e Ana Maria Andrei, anche lei escort romena, 28 anni, scomparsa da Montecatini Terme (Pistoia) il 1º agosto 2024 e ritrovata nei giorni scorsi nel medesimo campo dove era stato occultato il cadavere della prima vittima.
L'uomo, reo confesso, ha ammesso entrambi gli omicidi. Ha raccontato agli inquirenti di aver ucciso Denisa per timore che potesse rivelare la loro relazione extraconiugale alla moglie, minacciandolo di ricatto economico. Dopo averla strangolata, ha decapitato il corpo e l’ha nascosto in un trolley. Più tardi, ha bruciato la testa nel giardino di casa.
Fino a poche settimane fa, nessuno avrebbe sospettato nulla. Frumuzache conduceva una vita apparentemente normale: lavorava come guardia giurata, era sposato, padre di due bambini piccoli, integrato nella comunità romena della Valdinievole. Sui social, pubblicava foto sorridenti con la moglie e i figli, ritratto di una vita semplice e affettuosa. "Lo conoscevamo bene - racconta un amico di famiglia - non possiamo credere a quello che abbiamo letto. Era riservato, mai aggressivo, lavorava duramente per mantenere la famiglia". Eppure, dietro questa immagine da padre modello, Vasile portava avanti una doppia vita: frequentazioni con escort, rapporti nascosti, segreti che alla fine sono esplosi nella forma più violenta.
Dopo la seconda confessione, la Procura ha disposto ulteriori accertamenti. Gli investigatori stanno esaminando denunce di scomparsa, casi irrisolti e sparizioni sospette avvenute negli ultimi dieci anni nei territori dove Frumuzache ha vissuto: dalla provincia di Trapani alla Toscana. "C'è un modus operandi che si ripete - spiegano fonti vicine all'inchiesta all'Adnkronos - vittime donne, connazionali, escort, uccise e occultate con freddezza". Un pattern che fa temere ci si trovi davanti non a due casi isolati, ma a un potenziale serial killer, che per anni ha vissuto indisturbato.
La parola chiave, adesso, è profilazione criminale. Gli investigatori stanno analizzando la personalità dell'uomo, le sue abitudini, la possibile presenza di precedenti mai denunciati. Sul piano giudiziario, sarà centrale la perizia psichiatrica che probabilmente sarà richiesta. Ma intanto, il cerchio si allarga. "Ogni dettaglio va verificato. Le sue parole, le tracce, i luoghi. Non si può escludere che ci siano altri casi", sottolineano gli inquirenti.
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(Adnkronos) - “Franco Carraro candidato alla presidenza del Coni all’ultimo momento? Invece di essere in sette saremo in otto….”, Questa la candida risposta di Luciano Buonfiglio, presidente della Federazione Canoa Kayak, all’Adnkronos in merito all’ufficializzazione delle otto candidature, tra cui la sua, alla presidenza del Coni. Sono otto i candidati che si sfideranno il 26 giugno: Duccio Bartalucci, Luciano Buonfiglio, Franco Carraro, Mauro Checcoli, Pierluigi Giancamilli, Carlo Iannelli, Giuseppe Macchiarola, Luca Pancalli. “Carraro è una persona che merita rispetto, ma non cambia lo scenario. Io sinceramente sto pensando già al dopo, perché è una macchina che deve partire in fretta. In questo periodo ho continuato ad avere contatti con tutte le forze in campo, con i presidenti federali, con le discipline associate, con il territorio, con gli enti di promozione. Ho un rapporto veramente bello con gli atleti, che hanno contribuito in maniera determinante a costruire il programma che vorremmo mettere in piedi. Ho dialogato con i membri Cio e con i presidenti degli organismi internazionali. Non ho tralasciato nessuno per cercare di comporre, non il mio programma, ma un programma condiviso da tutte le forze in campo”, ha spiegato Buonfiglio.
“Questa è una competizione che sarà serrata, non è una guerra, non abbiamo bisogno di pacificatori, ma abbiamo bisogno di ridare un senso di appartenenza al Coni che molti dicevano fosse depauperato, decapitato, che non interessava più a nessuno, invece mi sembra che sia il contrario”, ha sottolineato il numero uno della Federcanoa. “La candidatura di Carraro non mi ha né sconvolto, né preoccupato, io non ho mai escluso nulla, però vado a vedere i risultati di ogni azione. Se è vero che dobbiamo costruire un Coni del futuro, credo forse che sia opportuno coinvolgere di più i presidenti neoeletti, quelli giovani, condividere le idee con gli atleti, che saranno i futuri manager. E per fare questo devi essere conoscitore del nostro mondo e lo devi vivere quotidianamente. Se tu vuoi migliorare il traffico a Roma, probabilmente devi chiamare in causa i tassisti...”, ha concluso con una battuta Buonfiglio.
(Adnkronos) - Offriva trattamenti personalizzati con percorsi di benessere a base di ecstasy, cocaina e prestazioni sessuali. La donna, una 28enne colombiana che pubblicizzava i 'pacchetti' su un sito di incontri a pagamento, è stata arrestata dagli agenti del III Distretto Fidene-Serpentara per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo quanto emerso dalle indagini, gestiva una casa di appuntamenti in zona Porta di Roma avvalendosi della collaborazione di altre due giovani connazionali. Gli appuntamenti, concordati tramite un’applicazione di messaggistica istantanea, a fronte del pagamento di 70 euro, prevedevano un pacchetto di 15 minuti comprensivo delle prestazioni sessuali e un piccolo omaggio, a scelta, a base di ecstasy o cocaina.
La cessazione immediata dell’attività è scattata ieri pomeriggio a conclusione delle indagini avviate dai poliziotti, a cui non era sfuggito quello strano andirivieni di persone, a intervalli regolari di un quarto d’ora l’uno dall’altro, proveniente da un appartamento di via Sebastiano Satta Flores. Così, all'ora di pranzo, gli agenti si sono appostati su un terrazzino condominiale con visuale sull'oasi benessere e hanno atteso che il primo cliente della giornata consumasse i suoi 15 minuti di ecstasy. A quel punto, è scattato il blitz. Una volta entrati nell’appartamento, gli investigatori hanno trovato la tenutaria e le sue due ragazze nude, in attesa dei clienti successivi.
Nella camera della maîtresse colombiana, sono state trovate le confezioni regalo riservate ai clienti fidelizzati: 19 involucri di cellophane contenente cocaina e 18 pasticche di ecstasy, oltre a circa 200 euro in contanti. Al termine degli accertamenti, l’appartamento è stato sequestrato; per la donna, invece, è scattato l’arresto, successivamente convalidato dall’Autorità Giudiziaria che ha riconosciuto i gravi indizi di colpevolezza a suo carico per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
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(Adnkronos) - Funzionari della Casa Bianca hanno programmato un colloquio telefonico in giornata tra il presidente americano Donald Trump e il miliardario Elon Musk per cercare di stemperare la tensione esplosa tra i due. Lo scrive Politico citando funzionari americani a condizione di anonimato.
Intanto Trump, interpellato da Politico, ha cercato di sminuire la lite con Musk. "Non è un grosso problema", ha dichiarato, "le cose stanno andando benissimo, non sono mai andate meglio".
Sullo scontro è intervenuto il ministro degli Esteri francese Jean Noel Barrot: "Trump e Musk ''non erano destinati ad andare d'accordo'', ha dichiarato in una intervista all'emittente radiofonica Rtl. "Politica e interessi pubblici non vanno d'accordo", ha detto il capo della diplomazia francese.
Musk intanto fa marcia indietro sulla Dragon, annunciando che la sua compagnia spaziale SpaceX non smantellerà la navicella dopo la disputa con Trump. La Crew Dragon è fondamentale per il trasporto degli astronauti della Nasa da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. Si tratta di una capsula che vola su un razzo Falcon 9 e ammara nell'oceano, ed è attualmente l'unica navicella spaziale statunitense certificata per trasportare un equipaggio sulla Iss nell'ambito di un contratto del valore di oltre 4,9 miliardi di dollari.
Ieri Musk aveva annunciato su 'X' l'intenzione di voler ''smantellare immediatamente'' Dragon dopo che Trump aveva minacciato di rescindere i suoi contratti governativi.
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(Adnkronos) - Volano stracci tra Steve Bannon ed Elon Musk. L'ex stratega di Donald Trump, tra i più accaniti oppositori del patron di Telsa e di Space X, ha detto di aver consigliato al presidente Usa di annullare tutti i contratti di Musk e di avviare diverse indagini su di lui. Parole alle quali il magnate ha risposto con un lapidario "è un ritardato allo stato puro''.
Secondo quanto ha riportato il NYTimes, Bannon, attuale influente alleato e consigliere informale di Trump, ha dichiarato che Musk "andrebbe espulso immediatamente dal Paese''. "Dovrebbero avviare un'indagine formale sul suo status di immigrato, perché sono fermamente convinto che sia un immigrato illegale e dovrebbe essere espulso immediatamente dal Paese. Vedremo quanto bene sopporta un po' di pressione, perché a me sembra che un po' di pressione potrebbe arrivare", ha aggiunto.
Le aziende di Musk hanno ricevuto miliardi di dollari in contratti federali nel corso degli anni e, nel 2023, sono stati promessi loro 3 miliardi di dollari in quasi 100 contratti diversi con 17 agenzie federali.
Bannon ha affermato che l'amministrazione Trump dovrebbe anche indagare sull'uso di droghe da parte di Musk, come riportato dal New York Times, e sul suo tentativo di ottenere un briefing riservato sulla Cina dal Pentagono. "L'autorizzazione di sicurezza di Musk dovrebbe essere sospesa durante queste indagini", ha aggiunto.
Leggi tutto: Bannon attacca Musk: "Immigrato illegale e drogato". La replica: "Ritardato"
(Adnkronos) - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Vaticano con la figlia Laura per l'incontro con Papa Prevost. Nella delegazione con il Capo dello Stato, anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
"La pace è un principio divenuto cardine del diritto internazionale e rappresenta il fondamento dell’ordine giuridico globale, come solennemente affermato dalla Carta delle Nazioni unite, che, all’articolo 1, individua nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale l’obiettivo primario dell’Onu. La Repubblica italiana è impegnata a promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi cittadini, come recita l’articolo 3 del Trattato Ue al quale aderiamo", scriveva intanto ieri il presidente Mattarella in un messaggio al presidente della Società italiana di diritto internazionale e di diritto dell’Unione europea–Sidi, Edoardo Greppi.
"Gravi attacchi in atto in tante parti del pianeta -ricorda il Capo dello Stato- colpiscono, in modo drammatico, diritti umani fondamentali. Sempre più si ripropone la forza come misura dei rapporti tra gli Stati, anziché il diritto. Le popolazioni civili sono vittime di conflitti armati senza regole e senza misura, in aperta violazione del diritto internazionale umanitario. Il XXIX Convegno annuale della Società italiana di diritto internazionale e di diritto dell’Unione europea, dedicato alla pace come bene supremo, rappresenta un importante richiamo e una autorevole occasione di riflessione e dialogo".
"Soltanto l’affermazione dell’autorità del diritto internazionale e il conseguente ruolo delle organizzazioni internazionali -ribadisce Mattarella- rendono possibile una positiva risoluzione delle controversie fra Stati, la prevenzione dei conflitti e la deterrenza nei confronti di coloro che minacciano la pacifica convivenza".
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(Adnkronos) - "Siamo qui per presentare il Tour d’Europe, che è un tour che ha messo insieme due grandi industrie manifatturiere: i produttori di carburanti, sia convenzionali che rinnovabili, e i produttori di veicoli leggeri e pesanti, uniti in un unico obiettivo: dimostrare a cittadini, istituzioni, governi e associazioni locali che la decarbonizzazione del trasporto su strada è possibile anche tramite l’utilizzo dei carburanti rinnovabili, in particolar modo dei biocarburanti, che sono quelli che già oggi troviamo sul mercato". Lo ha dichiarato Emanuela Sardellitti, Advocacy Strategy Senior Executive di FuelsEurope, in occasione della tappa romana del Tour d’Europe presso il Centro Congressi Eni.
Sardellitti ha poi voluto fare un passo indietro per spiegare cos’è FuelsEurope, l’associazione europea dei produttori di carburanti tradizionali e da materie prime rinnovabili: “Abbiamo sede a Bruxelles e rappresentiamo 40 compagnie. Giusto per darvi una dimensione numerica, le nostre 40 compagnie rappresentano il 95% della capacità di raffinazione europea, quindi ci consideriamo una voce piuttosto rilevante nel panorama europeo, soprattutto dal lato industriale. Il Tour d’Europe nasce formalmente nel 2023, in concomitanza con l’adozione del Regolamento CO₂ Auto, relativo ai veicoli leggeri. A margine di quell’adozione, che non è stata favorevole al riconoscimento dei biocarburanti nonostante gli sforzi profusi dal governo italiano, si è svolto un colloquio bilaterale tra Commissione Europea e Germania. In quell’occasione si è stabilito di creare una categoria di veicoli definiti “CO₂ neutral”, cioè veicoli che, se alimentati con carburanti rinnovabili, avrebbero potuto essere qualificati al pari dei veicoli elettrici, quindi a zero emissioni. Tuttavia, l’obiettivo della Commissione e della Germania allora era quello di favorire solo i carburanti sintetici. I biocarburanti non avevano ancora uno spazio riconosciuto".
La Commissione, aggiunge, "ha chiarito però che sarebbe spettato all’industria dimostrare la fattibilità di queste soluzioni. Ed è esattamente ciò che l’industria ha fatto. Il Tour d’Europe è qui per questo: ha attraversato oltre 20 Paesi dell’Unione Europea per dimostrare che l’industria c’è, è coesa, e che biocarburanti e carburanti rinnovabili sono già presenti sul mercato, utilizzabili, accessibili, e alla portata del consumatore. Solo tra i nostri 40 membri contiamo oltre 6.000 stazioni di servizio in Europa che offrono carburante al 100% da materie prime rinnovabili. È un segnale chiaro: i biocarburanti esistono, sono utilizzabili e sostenibili anche dal punto di vista economico, perché la differenza di prezzo rispetto ai carburanti convenzionali è contenuta, a differenza di quanto accade con i carburanti sintetici, gli e-fuel, che sono ancora fuori scala e fuori produzione.”
“Un altro messaggio forte del Tour d’Europe - ha poi concluso Sardellitti - è che non serve mettere in competizione le tecnologie. Questa iniziativa non si propone di contrastare o sostituire lo sviluppo dei veicoli elettrici: entrambi sono necessari. E serve superare anche un approccio limitato, il cosiddetto “tailpipe”, che guarda solo a ciò che esce dal tubo di scarico. La valutazione delle emissioni deve tenere conto dell’intero ciclo di vita del veicolo e dell’energia impiegata: dalla produzione allo smaltimento, passando per l’uso. È questo l’approccio corretto per misurare l’impatto ambientale reale. È un progetto ambizioso, che ha già avuto grande successo e risonanza. Si concluderà il 23 e 24 giugno a Bruxelles con due eventi di alto profilo politico, che coinvolgeranno istituzioni e industria. L’auspicio è che questo percorso possa rappresentare un segnale per la Commissione Europea, in vista della revisione del Regolamento CO₂ Auto attesa per il 2026”.
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(Adnkronos) - Il sindaco di Molfetta, in provincia di Bari, Tommaso Minervini, è stato sottoposto agli arresti domiciliari in esecuzione di un provvedimento del gip del tribunale di Trani. Le indagini sono condotte dalla Guardia di finanza. Già il 2 maggio scorso il primo cittadino era comparso per un interrogatorio preventivo davanti al gip dopo la richiesta del provvedimento cautelare restrittivo da parte della Procura della Repubblica poiché indagato per presunti favori a imprenditori in cambio di sostegno elettorale. Sotto inchiesta la gestione delle gare d'appalto di importanti opere pubbliche, il sindaco si era difeso dalle accuse. Gli arresti domiciliari sono scattati anche per una dirigente comunale. Misure interdittive per altri due funzionari. I reati ipotizzati dai pubblici ministeri sono, a vario titolo, corruzione, turbativa d’asta, peculato e falso.
Leggi tutto: Presunta corruzione su gare d'appalto, arresti domiciliari per sindaco Molfetta
(Adnkronos) - È stato presentato giovedì 5 giugno, all'Hotel Savoia Excelsior di Trieste il nono Bilancio di Sostenibilità Territoriale del Friuli Venezia Giulia di A2A, un documento che evidenzia il crescente impegno del Gruppo per lo sviluppo sostenibile della regione. A presentare i dati è stato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A. Il Gruppo ha prodotto un valore economico complessivo di 40,7 milioni di euro, un aumento del 36% rispetto al 2023. G li investimenti in infrastrutture e impianti dedicati alla transizione ecologica hanno raggiunto i 207 milioni di euro, con una crescita del 56%.
Mazzoncini, parla dell'importanza strategica del Friuli-Venezia Giulia per il Gruppo: "Lo scorso anno abbiamo investito oltre 200 milioni di euro nel territorio. Stiamo investendo molto in questi anni, soprattutto nella generazione di energia, perché il Friuli Venezia Giulia rappresenta la sintesi della produzione energetica di A2A, che è il secondo gruppo in Italia per la produzione di energia idroelettrica. La Regione, inoltre, sta investendo nell’idrogeno e guardiamo con attenzione a questa fonte. Abbiamo sia un impianto idroelettrico sia la centrale termoelettrica di Monfalcone, su cui stiamo investendo 600 milioni di euro per la sua riconversione dalla vecchia centrale a carbone. A questo si aggiunge il più grande impianto solare del Nord Italia a Santo Stefano, nei pressi di Udine, che verrà allacciato quest'estate, e abbiamo l'autorizzazione per un nuovo campo da 100 megawatt. I campi solari occupano meno spazio e garantiscono maggiore efficienza. Questi investimenti nel Friuli Venezia Giulia contribuiranno ad abbattere i costi dell'energia".
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