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A 86 anni di nuovo a scuola per la licenza media

13 Giugno 2025
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Appassionata di geometria, è impegnata negli esami finali
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Esercito, il col. Pagliaroli al comando del 151/o 'Sassari'

13 Giugno 2025
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Il cambio al vertice nel reggimento celebrato a Cagliari
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La Juventus presenta la seconda maglia, ma ai tifosi non piace

13 Giugno 2025
Kenan Yildiz con la nuova maglia - X

(Adnkronos) - La Juventus ha presentato la nuova maglia per la stagione 2025/26. Il club bianconero, impegnato nel nuovissimo, e ricchissimo, Mondiale per Club 2025, ha mostrato ai tifosi la seconda divisa per la prossima stagione, suscitando però reazioni contrastanti, per non dire negative, dalla propria fanbase. "Ispirato all'estate italiana. Juventus e adidas presentano il nuovo kit Away per la stagione 2025/26, che sarà indossato in campo per la prima volta quest'estate, in occasione dell’appuntamento del 18 giugno con la Fifa Club World Cup", ha scritto il club sui propri canali social. 

Poi la spiegazione del concept della maglia, azzurra chiara con dettagli che richiamano le gocce d'acqua, il colletto e lo stemma bianco e, infine, le strisce sulle spalle gialle: "Ispirata alle scintillanti acque costiere italiane, lo sfondo della maglia è composto da una ricca grafica color acquamarina e blu, dall’effetto liquido. Gli accenti gialli sulle iconiche tre strisce adidas che scendono lungo le maniche richiamano gli alberi di limoni e i cieli azzurri, e un classico colletto a girocollo bianco completa il design". 

Le reazioni però, come detto, non sono state proprio positive. "Sembra un pigiama. E pure brutto", ha scritto un utente sotto al post della Juventus su X. Un pensiero largamente condiviso: "Okay, questa poteva serenamente rimanere una maglia d’allenamento nel caso", "ora rimettetela in lavatrice". E poi ancora: "L'ondata di calore estivo ha colpito pesantemente l'ideatore di questa maglia", ha scritto un utente, seguito da un "una delle divise più brutte mai fatte". 

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La scelta di Kate Middleton, non rispetta il dress code durante la visita al museo

13 Giugno 2025
La principessa Kate durante la vista al V&A East Storehouse - Ipa

(Adnkronos) - Nel suo ultimo impegno pubblico Kate Middleton ha dimostrato di saper essere 'ribelle' quando vuole. La principessa di Galles, infatti, ha scelto di violare il dress code del V&A East Storehouse di Londra durante la sua visita al museo: una scelta che non è passata inosservata sui media britannici.  

Sempre impeccabile, Kate ha indossato un tailleur pantalone blu, con sottogiacca bianco, ma ha deliberatamente ignorato l'indicazione - presente anche sul sito del museo - di scegliere delle calzature basse. "Consigliamo - si legge - di indossare abiti pratici e scarpe basse. La pavimentazione in griglia metallica non è adatta ai tacchi a spillo". Eppure Kate ha indossato proprio un tacco a spillo, delle décolleté scure. Per lei nessun inconveniente né scivolone: ha camminato con massima naturalezza per il V&A East Storehouse, filiale del Victoria and Albert Museum, museo del quale Kate è patrona reale dal 2018. 

Tristram Hunt, direttore del V&A, sembra non aver dato peso al mancato rispetto del dress code per amore della moda. A 'People' ha detto della principessa: "È una vera professionista! Se l'è cavata alla grande! Si è concentrata molto sugli oggetti, è impressionante. Aveva un'energia incredibile. Era molto energica e concentrata". 

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Road to Milano Cortina 2026: una legacy per la comunità

13 Giugno 2025
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana con Tina e Milo, mascotte di Milano Cortina 2026 - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Un'opportunità per lo sport, ma anche per i cittadini e i territori. Mancano 238 giorni alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 e si può già comprendere l'impatto che il grande evento avrà sull'Italia. In termini mediatici e di legacy. Tradotto, di eredità per la comunità. A cominciare dai luoghi che vivranno da vicino lo spettacolo olimpico.  

L'ultimo report della Banca d'Italia sull'economia della Lombardia aiuta a capire la portata degli investimenti relativi ai Giochi sul territorio regionale, che ammontano a oltre 2,4 miliardi di euro. Investimenti finanziati in primis con fondi statali (56%) e regionali (19%) e che vanno dalle infrastrutture ai potenziamenti delle linee ferroviarie. Il piano nazionale per le opere olimpiche prevede la realizzazione di 40 progetti in Lombardia, per un totale di circa un miliardo e mezzo (il 43% degli importi delle opere previste nei territori coinvolti dai Giochi). 

Non solo, perché agli investimenti di carattere nazionale si sommano quelli regionali. Interventi aggiuntivi per oltre mezzo miliardo. Come sottolineato dal rapporto della Banca d'Italia, il 25% delle risorse in Lombardia è stato destinato alla realizzazione o all’ampliamento degli impianti (anche non sportivi) strettamente legati all’evento. Il 45% è stato invece destinato al miglioramento delle infrastrutture stradali per l’accesso alle sedi di gara e il rimanente 30% al potenziamento ferroviario. 

L'ultima settimana racconta anche un altro tassello importante nel percorso di organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. Dopo settimane di voci, è ufficiale: nella prossima stagione, l'Olimpia Milano lascerà il Forum di Assago per tre mesi. Dal 15 dicembre 2025 al 15 marzo 2026, l'impianto sarà sede delle gare di pattinaggio di figura e short track. Il basket, invece, si trasferirà almeno per un po' all'Allianz Cloud di piazza Stuparich, l'ex PalaLido. L'annuncio è stato dato dal general manager dell'Olimpia Christos Stavropoulos, durante la conferenza stampa di fine stagione: "Sarà in un certo senso affascinante, perché giocheremo le partite del novantesimo compleanno della società nel vecchio PalaLido, dove il club ha scritto la storia". Il Forum di Assago, almeno per un po', racconterà le imprese azzurre. 

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Iran, Israele colpisce Natanz: ecco il cuore del programma nucleare degli ayatollah

13 Giugno 2025
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(Adnkronos) - L'impianto di Natanz, colpito nel massiccio attacco che Israele ha sferrato contro l'Iran, è considerato il cuore pulsante del programma nucleare della Repubblica islamica. In questo sito, che sorge nella provincia di Isfahan su una pianura adiacente alle montagne a sud di Qom, città santa per gli sciiti, si trovano un impianto di arricchimento del combustibile (Fuel Enrichment Plant, Fep) e un impianto pilota di arricchimento del combustibile (Pilot Fuel Enrichment Plant, Pfep). Secondo l'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, Natanz ha riportato danni solo "superficiali" a causa dei raid. 

Natanz è costituito da tre edifici sotterranei, due dei quali progettati per contenere fino a 50mila centrifughe per l'arricchimento dell'uranio, e sei edifici fuori terra. Due degli edifici fuori terra sono capannoni di 2.500 metri quadrati utilizzati per gli assemblaggi delle centrifughe a gas. 

In questo impianto super-protetto e in quello di Fordow (altro sito chiave per l'arricchimento), l'Iran ha prodotto la stragrande maggioranza del suo combustibile nucleare. Negli ultimi tre anni Teheran ha incrementato al 60% il livello di arricchimento dell'uranio, portando il Paese a un passo dalla soglia del 90% che consentirebbe di costruire armi nucleari.  

Non è ancora chiaro se anche Fordow sia stato preso di mira nei bombardamenti. Si tratta di un obiettivo molto più difficile da colpire, costruito in profondità sotto una montagna e deliberatamente progettato per essere fuori dalla portata di Israele. 

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Torino, morto a 96 anni l'avvocato Franzo Grande Stevens

13 Giugno 2025
Franzo Grande Stevens - Ipa

(Adnkronos) - E' morto a Torino Franzo Grande Stevens. Avvocato, nato Napoli nel 1928, allievo di Alessandro Galante Garrone, quando si trasferì a Torino divenne una delle persone di fiducia di Giovanni Agnelli, tanto che fu soprannominato l’avvocato dell’Avvocato.  

Nel corso della sua carriera ha seguito le vicende societarie dei gruppi industriali più importanti del Paese, è stato vicepresidente della Fiat, presidente della compagnia di San Paolo e consigliere di amministrazione di Ifil e Rcs. Tra gli incarichi ricoperti anche quello di presidente onorario della Juventus. 

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Cinque Vele Legambiente, il mare più bello a Domus De Maria

13 Giugno 2025
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13 Giugno 2025
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Rai, arriva Luciano Violante: da settembre divulgatore civico a 'Bellamà'

13 Giugno 2025
Rai, arriva Luciano Violante: da settembre divulgatore civico a

(Adnkronos) - Luciano Violante divulgatore civico per 'Bellamà'. E' il colpaccio messo a segno dal direttore del Day Time della Rai Angelo Mellone e dal conduttore Pierluigi Diaco per la nuova stagione del programma di Rai2, che tornerà in onda dai primi di settembre dalle 15.27 alle 17, dal lunedì al venerdì. In controtendenza col dibattito sul 'TeleMeloni', l'ex presidente della Camera ed ex magistrato, parlamentare dal 1979 al 2008 prima del Pci, poi del Pds, dei Ds e quindi del Pd, curerà "uno spazio di mezz'ora tutti i venerdì", come spiega lui stesso in un'intervista all'Adnkronos, in cui proporrà delle lezioni di educazione civica confrontandosi con le due generazioni protagoniste del programma di Diaco, la Generazione Z e la Generazione Boomer. 

"Che la tv pubblica dedichi mezz'ora del suo tempo all'educazione civica dei cittadini - sottolinea Violante - mi sembra importante. Spero di riuscire a comunicare i grandi valori della nostra democrazia". In ogni puntata al centro della 'lezione' di Violante, "ci sarà una parola chiave diversa: da Costituzione a Repubblica, a rispetto", anticipa. Alle parole di Violante seguirà poi un dibattito con giovani e meno giovani presenti in studio.  

"Ringrazio la Rai, mi sembra una cosa bella, spero di essere in grado di farlo bene", si schermisce l'ex presidente della Camera. "Sarà importante usare il linguaggio giusto per una platea che spero possa essere larga. Un linguaggio accessibile, facile, ma che non sia riduttivo", aggiunge. Il modello è Piero Angela? "Non andiamo troppo in alto. Piero Angela è inarrivabile. Ma sicuramente un grande esempio", conclude sorridendo Violante.  

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Referendum, l'analisi: un elettore del Pd su 4 ha votato no alla cittadinanza

13 Giugno 2025
Referendum 8-9 giugno 2025 - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Ai referendum dell'8 e 9 giugno scorsi, un elettore del Pd su 4 ha votato no al quesito sulla cittadinanza. A rivelarlo è un'analisi Youtrend. 

I flussi elettorali elaborati da Youtrend mostrano che gli elettori di centrodestra delle scorse europee si sono effettivamente astenuti in larghissima maggioranza (circa il 90%) ai referendum. Di contro, gli elettori di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno votato di più, anche se con differenze significative tra i due partiti.  

Al quesito sulle tutele crescenti l’86% degli elettori del Pd ha votato sì, mentre tra quelli del Movimento 5 Stelle la percentuale è più bassa (58%). Sul tema della cittadinanza, però, il consenso è stato meno compatto: solo il 63% degli elettori Pd ha votato sì, mentre una percentuale rilevante, pari al 26%, ha votato no. Anche tra gli elettori del Movimento 5 Stelle ci sono stati meno sì al quesito sulla cittadinanza (43%). 

Restando nel campo largo, gli elettori di Alleanza Verdi Sinistra hanno votato sì, in larga maggioranza, sia sul lavoro sia sulla cittadinanza (88% al quesito sulle tutele crescenti, 92% a quello sulla cittadinanza). Infine, gli elettori che nel 2024 hanno scelto Azione e Stati Uniti d’Europa si sono spaccati sui referendum: sulle tutele crescenti il 41% ha votato sì, il 17% no e il 42% si è astenuto; sulla cittadinanza il 49% ha votato sì, il 9% no e il 42% si è astenuto. 

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