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Niente tregua dopo vertice in Alaska, Financial Times: "Putin ha chiesto ritiro Kiev dal Donetsk". Zelensky lunedì in Usa

16 Agosto 2025
Vladimir Putin (Afp)

(Adnkronos) - Vladimir Putin avrebbe chiesto il ritiro dall'Ucraina dalla regione orientale del Donetsk in cambio del congelamento della linea del fronte nelle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia durante il vertice in Alaska. Lo rivela il Financial Times, citando quatto fonti a conoscenza dei colloqui, secondo cui Donald Trump avrebbe trasmesso il messaggio al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ai leader europei nel corso della telefonata di questa mattina. Mosca otterrebbe così il pieno controllo di un territorio che occupa parzialmente da oltre un decennio e dove le sue truppe stanno avanzando più rapidamente dal novembre scorso. 

Fonti vicine a Zelensky hanno affermato che il presidente non accetterebbe di consegnare il Donetsk, ma che sarebbe disponibile a discutere la questione territoriale con Trump a Washington, dove è previsto l'incontro lunedì. Nel vertice in Alaska, Putin, ha chiarito di non voler abbandonare le sue richieste sulla soluzione delle "cause profonde" del conflitto. Ma, secondo un ex alto funzionario del Cremlino, il presidente russo sarebbe pronto a scendere a compromessi su altre questioni, tra cui quella territoriale, scrive il Financial times. Le forze russe controllano circa il 70 per cento del Donetsk, ma le città più a ovest restano sotto il controllo dell'Ucraina e rivestono un'importanza fondamentale per le sue operazioni militari e le difese lungo il fronte orientale. 

Secondo quanto ha riferito all'Afp una fonte diplomatica informata sulla telefonata tra Trump, Zelensky e i leader europei, gli Stati Uniti hanno proposto all'Ucraina garanzie di sicurezza simili a quelle della Nato, ma senza l'adesione al blocco. "Come una delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, la parte americana ha proposto una garanzia di tipo non Nato articolo 5, presumibilmente concordata con il leader russo Vladimir Putin", ha detto la fonte. 

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Niente tregua dopo vertice in Alaska, Financial Times: "Putin ha chiesto ritiro Kiev dal Donetsk". Zelensky lunedì da Trump in Usa

16 Agosto 2025
Vladimir Putin (Afp)

(Adnkronos) - Vladimir Putin avrebbe chiesto il ritiro dall'Ucraina dalla regione orientale del Donetsk in cambio del congelamento della linea del fronte nelle regioni meridionali di Kherson e Zaporizhzhia durante il vertice in Alaska. Lo rivela il Financial Times, citando quatto fonti a conoscenza dei colloqui, secondo cui Donald Trump avrebbe trasmesso il messaggio al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ai leader europei nel corso della telefonata di questa mattina. Mosca otterrebbe così il pieno controllo di un territorio che occupa parzialmente da oltre un decennio e dove le sue truppe stanno avanzando più rapidamente dal novembre scorso. 

Fonti vicine a Zelensky hanno affermato che il presidente non accetterebbe di consegnare il Donetsk, ma che sarebbe disponibile a discutere la questione territoriale con Trump a Washington, dove è previsto l'incontro lunedì. Nel vertice in Alaska, Putin, ha chiarito di non voler abbandonare le sue richieste sulla soluzione delle "cause profonde" del conflitto. Ma, secondo un ex alto funzionario del Cremlino, il presidente russo sarebbe pronto a scendere a compromessi su altre questioni, tra cui quella territoriale, scrive il Financial times. Le forze russe controllano circa il 70 per cento del Donetsk, ma le città più a ovest restano sotto il controllo dell'Ucraina e rivestono un'importanza fondamentale per le sue operazioni militari e le difese lungo il fronte orientale. 

Vladimir Putin afferma che l'incontro con Donald Trump in Alaska è stato "opportuno" è "molto utile". Parlando all'indomani del vertice con alcuni alti funzionari russi, il presidente ha spiegato di aver discusso con il presidente americano della pace in Ucraina "su basi eque". L'incontro, aggiunge, ci ha avvicinato a "decisioni necessarie". Con Trump Putin ha discusso le cause della crisi in Ucraina e ribadisce che la loro eliminazione come base di ogni accordo per risolvere il conflitto. "Ovviamente abbiamo avuto l'opportunità di parlare della genesi, delle cause di questa crisi, cosa che abbiamo fatto", ha detto il presidente russo riferendosi oggi del colloquio di ieri in Alaska, secondo quanto riporta la Tass. "Ed è precisamente l'eliminazione di queste cause radicate che dovrebbe essere la base dell'accordo", ha aggiunto. 

Si collegherà anche la premier Giorgia Meloni alla riunione di domani, domenica 17 agosto, alle 15 della coalizione dei volenterosi, copresieduta da Emmanuel Macron, Keir Starmer e Friedrich Merz, in vista dell'incontro di lunedì a Washington tra Trump e Zelensky. E' quanto si apprende da Palazzo Chigi. La riunione segue il vertice di ieri in Alaska e anticipa l'incontro di lunedì a Washington tra il presidente americano e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L'ultimo incontro dei Volenterosi risale a mercoledì 13. 

Il vertice in Alaska, che aveva l'obiettivo di porre fine alla guerra in Ucraina, si è rivelato una “vittoria” per il presidente russo. E' quanto sostengono gli esperti avvertendo che quello che doveva essere l’inizio di un processo di pace si è risolto con un nulla di fatto, anzi, quasi con una 'ricompensa' al presidente russo. Dopo il summit ad Anchorage, Trump ha insistito sul fatto che sono stati compiuti "grandi progressi", con "molti punti" concordati e "pochissimi" ancora da definire. Eppure in Ucraina e anche nel resto del mondo ci si aspettava molto di più.  

"Dopo sei telefonate Trump-Putin e cinque viaggi dell'inviato di Trump, Steve Witkoff, a Mosca, il vertice in Alaska, seguito a livello globale con tanta attesa e ansia, non è riuscito a produrre alcun risultato tangibile per fermare l'aggressione russa contro Ucraina. La Russia ha ricevuto una ricompensa per la sua invasione”, ha sostenuto Orysia Lutsevych, vicedirettrice del programma Russia ed Eurasia e responsabile del forum sull'Ucraina di Chatham House.  

Ora che i due si sono incontrati, il rischio è che il presidente americano "tenti ancora una volta di intimidire Zelensky” nei prossimi incontri, ha avvertito dal canto suo Keir Giles, ricercatore associato del programma Russia ed Eurasia presso lo stesso think tank britannico, che ritiene che ora il presidente ucraino possa essere ritenuto da Trump come un "bersaglio più facile, su cui è più disposto a esercitare influenza”. Un altro rischio è che i leader europei possano pensare che il “pericolo imminente sia passato", tanto da "adagiarsi sugli allori". 

Secondo Neil Melvin, direttore della sicurezza internazionale del Royal United Services Institute (Rusi), il leader del Cremlino ha lasciato il summit considerandolo un vero successo: "Vladimir Putin è andato al vertice in Alaska con l'obiettivo principale di bloccare qualsiasi pressione sulla Russia e considera l'esito del vertice una missione compiuta". "Il presidente russo non ha fatto concessioni. Inoltre, è riuscito a presentarsi come se fosse uguale al presidente degli Stati Uniti”, ha detto Melvin aggiungendo: "È chiaro che Putin non vuole la pace”. 

Secondo quanto ha riferito all'Afp una fonte diplomatica informata sulla telefonata tra Trump, Zelensky e i leader europei, gli Stati Uniti hanno proposto all'Ucraina garanzie di sicurezza simili a quelle della Nato, ma senza l'adesione al blocco. "Come una delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina, la parte americana ha proposto una garanzia di tipo non Nato articolo 5, presumibilmente concordata con il leader russo Vladimir Putin", ha detto la fonte. 

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Si ustiona mentre lavora in terrazza a Monserrato, è grave

16 Agosto 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATARaggiunto da una fiammata, poi al Brotzu in codice rosso...

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30 anni fa la strage di Chilivani, commemorati Carru e Frau

16 Agosto 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATACerimonia in ricordo dei carabinieri trucidati dai banditi...

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Dall'amore dei cani spiegato da Wynne alla Cuba di Philip Kerr, le novità in libreria

16 Agosto 2025
Ragazza che legge sulla spiaggia (Foto )

(Adnkronos) - Ecco una selezione delle novità in libreria, tra romanzi, saggi, libri d'inchiesta e reportage, presentata questa settimana dall'Adnkronos. 

La casa editrice Nord manda in libreria 'La levatrice', una storia di coraggio, riscatto e libertà scritta da Bibbiana Cau. Non è una di loro, Mallena. Un giorno di sedici anni prima è arrivata a Norolani insieme con Jubanne, cui è bastato un attimo per innamorarsi e che l’ha sposata per proteggerla da un destino che gravava su di lei come una condanna. Eppure, per gli abitanti di quel paese dove il maestrale porta il respiro del mare, ormai è diventata un punto di riferimento. Perché Mallena è una llevadora che, mettendo in pratica il sapere antico tramandatole dalla madre, assiste tutte le partorienti, anche quelle delle famiglie più umili, senza mai pretendere nulla in cambio. Ma tutto precipita nel settembre 1917, quando Jubanne torna dal fronte ferito nel corpo e nell’anima. Per pagargli le cure necessarie, Mallena chiede a gran voce al consiglio comunale di essere remunerata per il suo lavoro e, ancora una volta, quel sussidio le viene negato. Come se non bastasse, in conformità a un decreto regio, viene assunta un’ostetrica diplomata, destinata a sostituirla. 

Arriva dal continente, Angelica Ferrari: nonostante la giovane età, per essere lì ha combattuto a lungo, sfidando le convenzioni sociali e la disapprovazione del padre, che voleva relegarla tra le mura domestiche, sposata con un buon partito. E adesso deve lottare contro la diffidenza delle donne del paese, che la vedono come un’estranea e rifiutano le sue cure. Dovrebbero essere rivali, Mallena e Angelica, invece sono le due facce della stessa medaglia, entrambe spinte dal desiderio di libertà e indipendenza, entrambe tradite dalle persone che avrebbero dovuto proteggerle e vittime della quotidiana ingiustizia che il mondo sa riservare soprattutto alle donne. Tuttavia, quando la situazione si farà insostenibile e i fantasmi del passato torneranno a bussare alla porta di Mallena, sarà proprio l’intera comunità di Norolani a pretendere che, per una volta, si faccia davvero giustizia. 

Una grande storia al femminile che, attraverso la lingua, i profumi, la poesia e la ruvidezza della vita quotidiana nella Sardegna d’inizio Novecento, narra di gente umile e schiva, ma unita da un profondo senso di comunità. E di una protagonista che, grazie a una saggezza ancestrale e alla solidarietà delle altre donne, matura in sé una nuova e luminosa consapevolezza. 

E' sugli scaffali con Feltrinelli 'Dog is love' di Clive D.L. Wynne. Cosa rende i cani degli esseri unici nel regno animale non umano? Come si spiega il legame speciale che ci unisce ai nostri amici a quattro zampe? E quali aspetti fraintendiamo della nostra relazione con loro? Ogni amante dei cani conosce queste sensazioni: il contatto del loro naso umido, il loro calore quando si sdraiano vicini a noi, i mugolii quando vogliono salire sul letto. Sembra davvero che i nostri cani ci amino. Per anni gli scienziati si sono opposti a questa conclusione, mettendo in guardia dall’attribuire agli animali domestici caratteristiche relazionali tipicamente umane.  

Ma ecco che Clive Wynne, un pioniere nello studio del comportamento canino, ha contribuito con la sua ricerca a inaugurare una nuova era: quella in cui al centro del rapporto del cane con l’uomo non ci sono più l’intelligenza, le facoltà percettive o la sottomissione, ma l’amore. Basandosi su studi all’avanguardia condotti nel suo laboratorio e in altri in tutto il mondo, Wynne dimostra che, a partire dal muso e dalla coda fino ad arrivare al cervello, agli ormoni e persino al Dna, è l’affetto la qualità che più caratterizza i cani come specie e costituisce la loro stessa essenza. Questa rivoluzione scientifica sta rivelando molte più cose di quante ne avessimo mai immaginate sulle origini, il comportamento, i bisogni e le peculiarità nascoste dei cani. Intenso e illuminante, afferma l'editorre Feltrinelli, 'Dog Is Love' è una lettura essenziale per chiunque ami o abbia amato un cane, sperimentando la meraviglia di essere a sua volta amato. 

È il 1954 e l’atmosfera variopinta di L’Avana è turbata dalle violente repressioni della polizia contro i dissidenti al regime di Batista. E' lo scenario immaginato da Philip Kerr, autore de 'Il gioco della Storia', pubblicato da Fazi. Bernie Gunther, che vive a Cuba sotto falsa identità, ha vinto una barca al tavolo da gioco e si prepara a lasciare l’isola alla volta di Haiti. Con lui, la giovane Melba, prostituta rivoluzionaria ricercata per l’omicidio di un poliziotto. Quando i due vengono fermati in mare aperto dalla marina americana, Bernie viene arrestato e condotto a New York, sotto la custodia degli agenti della Cia Silverman e Earp, che lo accusano di essere un 'bastardo nazista'.  

Da lì, verrà poi portato in Germania, nel carcere di Landsberg, nella cella numero 7, la stessa in cui Hitler fu rinchiuso dopo il putsch di Monaco e dove scrisse il Mein Kampf. In quello spazio soffocante e infestato dai fantasmi del passato, Gunther ripercorre le sue gesta durante gli anni della guerra, rispondendo alle domande serrate dei servizi segreti e cercando di riportare alla mente eventi che non sembrano più così chiari: pur essendo sempre stato antinazista, ha spesso avuto una condotta discutibile. Il confine tra realtà e finzione diviene sempre più sottile e mantenere i nervi saldi non è facile. Bernie Gunther sa che dire la verità non è sempre la soluzione giusta se vuoi salvarti la pelle, per questo dovrà scegliere con attenzione quali carte giocare in questa nuova partita al tavolo della Storia: la posta in palio è la sua stessa vita. Ancora una volta Philip Kerr firma un romanzo pieno di azione e di arguzia: sardonico, scritto da una penna abilissima e con un intreccio perfettamente orchestrato, 'Il gioco della Storia', finora inedito nel nostro Paese, è pronto a conquistare i lettori italiani, pronostica l'editore Fazi. 

E' in libreria con Sellerio ''La gatta ci ha messo lo zampino' di Dolores Hitchens. L’arrivo di una lettera inattesa sconvolge la vita ordinata delle sorelle Murdock e della gatta Samantha a Los Angeles. Ad inviarla è stata Prudence Mills, la nipote di una vecchia amica, che spera di poter contare sulle doti investigative di Miss Rachel. Prudence ha paura: pochi giorni prima, l’inquietante disegno di una mano mutilata, accompagnato da una scritta sibillina, è stato lasciato sotto la porta di casa Mills.  

Subito si accende la curiosità di Rachel e l’ansia di Jennifer, la quale teme che la sorella si lasci coinvolgere in una nuova pericolosa indagine. Le sue proteste, però, servono a poco: l’arzilla settantenne, indossato il taffetà d’ordinanza, ha già preparato bagagli e cestino da viaggio per Samantha ed è pronta a raggiungere Prudence Mills a Crestline, dove vive con le sue sorelle. Immersa nella neve e nel silenzio, Crestline sembra il luogo perfetto per una vacanza ristoratrice, ma l’atmosfera si fa presto carica di tensione e di mistero. Tra le vette innevate incombe una sensazione di minaccia opprimente, rafforzata da scoperte inattese: il volto sfregiato di Prudence, l’arrivo di nuovi indecifrabili biglietti, visite di sconosciuti nella notte. E una casa, quella degli Schuyler, forse troppo vicina al cottage delle sorelle Mills. Tra affari poco limpidi, menzogne, rancori e segreti di famiglia, Miss Rachel dovrà affrontare due inspiegabili omicidi e avviare le indagini. Unica arma, come sempre: la sua acuta capacità di leggere l’animo umano. Immancabile alleata, più o meno consapevole: la gatta Samantha, col suo setoso pelo nero e gli occhi verdi carichi di complicità. Mentre il caso sembra deviare su orbite nuove e inspiegabili, la vita di Miss Rachel sarà messa in serio pericolo da un nemico lontano, capace però di osservarla attraverso «le barriere del tempo e della morte». Un nemico contro il quale ben poco potrà fare la disperata protezione del burbero tenente Mayhew. 

La gatta ci ha messo lo zampino è un romanzo di mistero e di suspense, scritto con l’eleganza divertita che contraddistingue i casi dell’anziana detective e della sua inseparabile gatta. Se è vero che tutti i felini, indifferenti a compiacere gli altri, tendono all’introversione meditabonda, la gatta Samantha – come ha scritto Joyce Carol Oates – ha proprio "il genere di personalità adatta all’investigazione obiettiva e allo smascheramento degli inganni". In altre parole: a metterci lo zampino. Difficile resisterle. 

L’Italia è stabilmente tra i 10 Paesi con l’economia più sviluppata al mondo ma, al tempo stesso, il Meridione è l’area arretrata più estesa d’Europa. Com’è possibile che oltre 160 anni dopo l’unificazione ancora esista questa differenza? A rispondere a questi quesiti è lo storico e saggista Pino Ippolito Armino, autore del saggio 'Storia dell'Italia meridionale' pubblicato da Laterza.  

Tre secoli fa circostanze eccezionali e imprevedibili riunirono sotto un unico regno la Sicilia e il resto del Mezzogiorno. La pace siglata all’Aia il 20 febbraio 1720 portò nell’arco di breve tempo al dominio dei Borbone su entrambi gli Stati. Se scattassimo una fotografia di quel momento storico vedremmo Napoli tra le città più popolose d’Europa, un territorio carico di potenzialità inserito in un impero che arrivava fino all’America Latina, una vita culturale ricca di fermenti e di intellettuali in dialogo con Parigi. Tre secoli dopo il panorama è completamente diverso. Cosa è andato storto? 

Quali sono gli avvenimenti che hanno condizionato il destino dell’Italia meridionale tanto da renderla l’area arretrata più estesa d’Europa? Perché facciamo ancora fatica a invertire la rotta e a immaginare un futuro diverso? È colpa di un popolo pigro e indolente, di classi dirigenti corrotte e indifferenti o di quella che i neoborbonici chiamano ‘conquista coloniale’ da parte del Nord? Questa 'Storia dell’Italia meridionale', che non trascura la Sardegna, individua e racconta sette momenti che hanno plasmato l’identità del Mezzogiorno, dal disastroso esito della rivoluzione giacobina del 1799 fino alla nascita di una fittizia ‘Questione Settentrionale’, per aiutare il lettore a districarsi alcuni degli interrogativi più tormentati del nostro Paese. 

Sarà in libreria dal 9 settembre 'La regola del silenzio' (Bompiani) di Oscar Farinetti. Ugo Giramondi era un bambino come tutti gli altri fino al giorno della morte del suo adorato nonno 'Chiodo', stroncato da un infarto sotto i suoi occhi nel magazzino della grande ferramenta di famiglia. Da quel giorno Ugo perde la facoltà di parlare in modo fluente: la sua mente è più che mai viva, ma lui si esprime verbalmente con estrema parsimonia. Il suo silenzio enigmatico e un po’ 'beota', che molti considereranno un handicap, gli consente tuttavia di sviluppare un’acutezza dei sensi che sarà la sua arma segreta, quella di chi sa auscultare dettagli che gli altri trascurano.  

Anziché fare di lui un ragazzo chiuso negli spazi familiari, il silenzio rende Ugo fin dagli anni del liceo il punto di riferimento di un gruppo di amici affiatati e destinati a rimanere legati per sempre. Ma il ticchettio della vita è destinato a spezzarsi dolorosamente una seconda volta il giorno in cui Ugo viene trovato, privo di sensi, sulla scena di un crimine spaventoso, che lo priva di ciò che ha di più caro eppure che avrebbe ottime ragioni per aver commesso. Nel suo esordio come romanziere, Oscar Farinetti sceglie di scavare dentro il cuore dell’amicizia, dell’ambizione, dell’amore. Scandito in tre tempi – la giovinezza, il processo, il carcere - 'La regola del silenzio' si legge come un thriller ma è anche una grande storia sul coraggio e la tenacia necessari per dare vita a una grande impresa. Al centro della scena un protagonista straordinario che, guidato dalla saggezza dei grandi scrittori di ogni tempo, trasforma la nostalgia di un passato che non può tornare in nuova energia per dare vita a un tempo tutto nuovo. 

'Andare avanti' e 'farsi forza' sempre, nonostante tutto. Per troppo tempo la nostra società ci ha inculcato l’idea che mostrare le emozioni sia un segno di fragilità, che sentire troppo sia una debolezza. Eppure, soffocare ciò che proviamo non ci rende più forti. Al contrario, spiega Marc Brackett autore del libro 'Il permesso di emozionarti', sugli scaffali con Mondadori, turba il benessere psicofisico, compromette le relazioni interpersonali e il rendimento, riduce attenzione, memoria, capacità di apprendimento e creatività. In un mondo che ci insegna a reprimere le emozioni, questo libro invita a compiere una scelta radicale: ascoltarle. Perché le emozioni non sono il problema, bensì la soluzione: imparando a riconoscerle e comprenderle, possono trasformarsi in risorse potenti per vivere meglio, in armonia con gli altri e con noi stessi, per apprendere e lavorare in maniera produttiva e soddisfacente.  

Con uno stile accessibile e coinvolgente, che combina storie personali, casi reali e studi scientifici, Marc Brackett, psicologo e direttore dello Yale Center for Emotional Intelligence, ha trasformato vent’anni di ricerche in un approccio chiaro, pratico ed efficace per sviluppare l’intelligenza emotiva di bambini e adulti e usarla nel quotidiano: a scuola, in famiglia, sul lavoro. Il metodo RULER, adottato con successo in migliaia di scuole e organizzazioni, diventa nelle mani del lettore una bussola preziosa per navigare le emozioni, in modo da prendere decisioni più lucide, comunicare in maniera efficace, affrontare meglio lo stress e costruire relazioni solide. Rivolto a genitori, insegnanti, professionisti e a chiunque voglia vivere con maggiore empatia, autenticità e coraggio, 'Il permesso di emozionarti' è il manifesto per una nuova alfabetizzazione emotiva che cambierà per sempre il modo in cui guardiamo alle emozioni, le nostre e quelle degli altri. 

E' in libreria con Piemme 'Come sale sulla pelle' (Piemme) di Anna Pavignano. Alba, fine Ottocento. In una notte squassata da tuoni e fulmini, la piccola Camilla si avventura fuori casa alla disperata ricerca dei genitori e dei fratelli. Nel mezzo della tempesta, un omnibus trainato da cavalli, in gran ritardo, la travolge. Sopravvive, ma l'infezione avanza e i medici chiedono il consenso per amputarle una gamba. La madre si oppone: teme che la figlia diventi una donna a metà. Il padre, invece, sceglie la vita sopra ogni cosa e autorizza l'operazione. Anni dopo, Camilla ha imparato a sopportare l'ignoranza paesana e il peso del soprannome che le hanno cucito addosso: la zoppa.  

Durante una festa, relegata in disparte come tappezzeria, incontra Felice, studente di medicina a Torino, dotato d'intelligenza acuta e animo gentile. È il primo a scorgere la bellezza e la forza della ragazza con la gamba di legno. Tra i due nasce un amore ardente e ostinato, capace di sfidare le convenzioni e la diffidenza delle famiglie. La loro storia è destinata a misurarsi con prove dure: per amore, Felice rinuncia agli studi e cerca lavoro nelle saline di Aigues-Mortes, in Francia, dove gli italiani emigrati, sgraditi ai locali, vengono travolti dalla furia della violenza. Con una prosa sensibile e il piglio di una grande narratrice, Anna Pavignano scava nelle pieghe più intime dei suoi protagonisti, restituendo un affresco storico potente e vivido, abitato da figure autentiche, fragili e straordinariamente umane. 

Guanda ha mandato in libreria 'Occhi di bambina' del giallista Marco Vichi. Arianna ha sette anni quando la nonna le fa una domanda che potrebbe cambiare la vita di tutte e due: "Vuoi andare dalla mamma o vuoi stare qui?" Con i nonni Arianna sta bene, ha tantissimi giochi, può mangiare tutto quello che vuole e la notte può dormire in mezzo a loro nel lettone.  

Ma la mamma le manca…Siamo nel 1985, e inizia così l’avventura di una bambina che non sa ancora quale sarà la sua odissea. Si scontrerà con il mondo dei grandi e con i loro litigi, anche se riuscirà a vivere quel che una bambina dovrebbe sempre vivere: giochi, amicizie, scuola, stupore e scoperta. Ma sullo sfondo rimane la sensazione costante di essere provvisori, di non poter mettere radici da nessuna parte, di dover restare sempre all’erta, pronti a fuggire. Chissà perché poi… Cosa avrà fatto la mamma di così sbagliato, si chiede Arianna, per dover vivere con questa paura addosso? E chi è che la sta cercando? Un’incredibile storia vera raccontata con candore attraverso i ricordi di una bambina con un passato fuori dall’ordinario, un passato anche drammatico, che però non è riuscito ad avvelenarle l’anima. Un romanzo di rara intensità che esplora le fragilità e il coraggio dei più piccoli di fronte alle situazioni della vita, e la loro sorprendente capacità di trovare la luce nel buio. 

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Bolzano, neonati morti in ospedale: stop a detergente contaminato

16 Agosto 2025
Terapia intensiva neonatale (Fotogramma)

(Adnkronos) - Dopo la morte di due neonati prematuri nel Reparto di Terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Bolzano, si è deciso di sospendere l'impiego di "uno specifico detergente per i piatti potenzialmente contaminato in tutti gli ospedali della Provincia". A emanare la direttiva l'azienda sanitaria dell'Alto Adige che aggiunge come la misura sia stata presa "a titolo precauzionale e in attesa di ulteriori verifiche".  

La situazione nel Reparto di Terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Bolzano resta invariata. Le condizioni di salute dei 10 neonati prematuri ricoverati continuano ad essere stabili. "Questa disposizione resterà in vigore fino a una sua revoca - conclude la nota -. Il Reparto di Ostetricia, ma anche tutti gli altri Reparti e Servizi dell'Ospedale di Bolzano non sono interessati da questa particolare situazione e lavorano regolarmente e a pieno regime". 

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Neonati morti in ospedale a Bolzano, stop a detergente per i piatti: "E' contaminato"

16 Agosto 2025
Terapia intensiva neonatale (Fotogramma)

(Adnkronos) - Dopo la morte di due neonati prematuri nel Reparto di Terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Bolzano, si è deciso di sospendere l'impiego di "uno specifico detergente per i piatti potenzialmente contaminato in tutti gli ospedali della Provincia". A emanare la direttiva l'azienda sanitaria dell'Alto Adige che aggiunge come la misura sia stata presa "a titolo precauzionale e in attesa di ulteriori verifiche".  

La situazione nel Reparto di Terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Bolzano resta invariata. Le condizioni di salute dei 10 neonati prematuri ricoverati continuano ad essere stabili. "Questa disposizione resterà in vigore fino a una sua revoca - conclude la nota -. Il Reparto di Ostetricia, ma anche tutti gli altri Reparti e Servizi dell'Ospedale di Bolzano non sono interessati da questa particolare situazione e lavorano regolarmente e a pieno regime". 

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S. Anna Arresi rende omaggio a Basilio Sulis, pioniere del jazz

16 Agosto 2025
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16 Agosto 2025
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MotoGp in Austria, Marc Marquez vince la sprint davanti a fratello Alex. Bagnaia si ritira

16 Agosto 2025
Marc Marquez con il fratello Alex (Afp)

(Adnkronos) - Marc Marquez vince la gara sprint del Gp d'Austria al Red Bull Ring. Lo spagnolo della Ducati si impone davanti al fratello e compagno di marca Ale e al connazionale della Ktm Pedro Acosta conquistando la 12/a sprint della stagione. Altra gara sfortunata per Francesco 'Pecco' Bagnaia costretto al ritiro. In partenza la sua Ducati si è messa di traverso ed è stato risucchiato dal gruppo, qualche giro più tardi è rientrato ai box per dei problemi allo pneumatico posteriore.  

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Aprono un ristorante in un cimitero in Svizzera: tavoli nelle stanze delle urne funerarie

16 Agosto 2025
Tavolo di un ristorante, repertorio (Fotogramma)

(Adnkronos) - Dal prossimo gennaio sarà possibile sedersi a tavola nel ristorante, nato all'interno del crematorio del cimitero Bremgartenfriedhof di Berna in Svizzera. Come riporta infatti l'agenzia di stampa svizzera Ats, le due stanze all'interno della struttura, dedicate alle urne funerarie, sono state utilizzate sempre meno, in quanto le persone hanno preferito negli anni spargere le ceneri o portarle a casa. Non potendo abbattere le mura perché il cimitero è un complesso monumentale protetto, costruito nel 1908, la direzione ha pensato di riutilizzare gli spazi trasformandoli, appunto, in un ristorante che si chiamerà 'La Vie', ovvero 'La vita' in francese. 

Come ha spiegato all'Ats la responsabile del crematorio, Mirjam Veglio, durante le fasi decisionali del progetto "non ci sono state opposizioni di natura morale o etica, mentre sono emerse domande di carattere legale e legate ai permessi di utilizzo dei luoghi, poiché si tratta di un'idea pionieristica". Il nuovo locale verrà allestito in stile Belle Époque, periodo in cui il crematorio è stato costruito. I colori dominanti saranno il bordeaux e il verde. "Vogliamo fare qualcosa di bello", ha detto ancora Veglio.  

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William e Kate presto nella nuova casa: trasloco entro l'anno a Forest Lodge

16 Agosto 2025
William e Kate (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - Il principe e la principessa del Galles, William e Kate, si trasferiranno in una nuova residenza, nel Forest Lodge, un complesso con otto camere da letto nel Windsor Great Park, insieme ai figli George, Charlotte e Louis. "La famiglia reale traslocherà entro la fine dell'anno", ha dichiarato un portavoce di Kensington Palace. Secondo quanto riferito dal quotidiano The Sun, la coppia reale sta pagando di tasca propria i lavori di ristrutturazione, evitando così costi aggiuntivi per i contribuenti, e spera di traslocare entro Natale. È probabile che rimarranno nella residenza anche dopo la successione al trono di William, secondo quanto riportato dal tabloid.  

A giugno scorso sono state presentate al Royal Borough di Windsor e al comune di Maidenhead le domande per ottenere i permessi per i lavori di ristrutturazione interna ed esterna del Forest Lodge. I piani, approvati all'inizio di agosto, prevedono nuove porte e finestre, la rimozione di pareti interne, la ristrutturazione dei soffitti e nuovi pavimenti. I lavori sarebbero già iniziati. Non si tratta del primo trasloco per William e Kate: nell'estate 2022 la famiglia si era trasferita a Windsor dal loro appartamento a Kensington Palace, nel centro di Londra, dopo aver iscritto i figli al vicino istituto Lambrook School.  

Ma ora, rivela il Sun, si dice che sperino in un nuovo capitolo, lasciandosi alle spalle i brutti ricordi degli ultimi tre anni difficili, durante i quali hanno dovuto affrontare la morte della regina Elisabetta, la diagnosi di cancro di re Carlo e quella di Kate. "Si tratta di una decisione a lungo termine - ha dichiarato una fonte -. La considerano la loro casa per sempre".  

Nel 2001, Forest Lodge è stato sottoposto a lavori di restauro da 1,5 milioni di sterline (circa 1,7 milioni di euro) ed è stato messo in affitto per 15.000 sterline al mese (circa 17.000 euro). Le immagini interne della casa scattate all'epoca mostravano la proprietà con le sue murature originali, elaborate cornici in gesso, decorazioni sul soffitto a volta, caminetti in marmo e finestre veneziane. Secondo il Sun, Forest Lodge varrebbe circa 16 milioni di sterline sul mercato (circa 18 milioni di euro). La tenuta, di proprietà del re come parte della 'Crown Estate', portafoglio finanziario della Corona britannica, dista solo quattro miglia dalla loro attuale residenza principale, Adelaide Cottage. 

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