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Treni da Cagliari a Olbia e Sassari, in estate bus sostitutivi

13 Giugno 2025
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Da giugno a settembre lavori sulla linea e nelle stazioni
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Arianna Montefiori e il gesto d'amore di Briga: "Sapeva che avevo paura e..."

13 Giugno 2025
Arianna Montefiori e Briga - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Arianna Montefiori e Briga sono stati ospiti oggi, venerdì 13 giugno, a La volta buona. L'attrice e il cantante hanno ripercorso alcuni dei momenti più belli della loro storia d'amore. Sposati dal 18 settembre 2021, Arianna e Briga hanno svelato alcuni gesti e piccole "follie" d'amore fatte l’uno per l’altra. 

L'ultimo progetto musicale di Briga, ex allievo di Amici, è dedicato interamente alla moglie. "Io gli dicevo sempre 'tutte le tue canzoni passate sono state dedicate alle tue ex fidanzate' e me questa cosa non andava affatto bene e così lui ha deciso di dedicarmi non solo una canzone, ma un intero album", ha detto l'attrice sorridendo. Tra i brani spicca, 'Il Metodo Migliore', scritta proprio pensando ad Arianna e alle sue paure più curiose, come quella degli aerei e degli... ascensori.  

 

Una paura che ha ispirato Briga a compiere un gesto d'amore nei suoi confronti. "Un giorno lui ha attaccato dei bigliettini d'amore ovunque sull'ascensore di casa, è stato molto carino", ha detto Arianna visibilmente commossa. 

A fare da cupido alla coppia è stata Diana Del Bufalo, grande amica dell'attrice: "Ci siamo conosciuti grazie a lei che ha pensato che saremmo stati perfetti insieme e alla fine aveva ragione", ha raccontato Arianna Montefiori con gli occhi pieni di amore. "A me piace tanto essere corteggiata, e quindi l'ho fatto attendere un po' prima di uscire insieme, ma è stato bravissimo con me", ha aggiunto l'attrice.  

 

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Flora Tabanelli, la baby stella del freestyle: "Volo con gli sci e sogno Milano Cortina"

13 Giugno 2025
Flora Tabanelli - Livigno Next

(Adnkronos) - I suoi spettacolari voli sulla neve hanno lasciato a bocca aperta mezzo mondo. "Ma magari, la mamma qualche volta ha evitato di guardare. Nel vedere certe acrobazie, capisco che si possa preoccupare". Flora Tabanelli fa cose straordinarie sugli sci. Ne è consapevole, ma mentre si racconta all’Adnkronos un po’ ci ride su. È la stella del freestyle azzurro, tra le discipline più artistiche, acrobatiche e divertenti di Milano Cortina 2026. E si avvicina ai prossimi Giochi Invernali sulla scia di una stagione perfetta, chiusa portando in cameretta la Coppa del Mondo generale femminile, gli X-Games e l’oro agli ultimi Mondiali. Piccolo particolare: ha 17 anni.  

Ti aspettavi una stagione così?  

"Qualche mese fa, non avrei mai immaginato un simile percorso. Ero partita con un obiettivo semplice, dare il meglio in ogni gara. È finita con la Coppa del mondo, è stato tutto eccezionale".  

Qual è stata la chiave?  

"Forse la spensieratezza, ho affrontato tutto senza aspettative. Poi, di gara in gara sono cresciuta in sicurezza. Era solo il mio secondo anno in Coppa del Mondo, potevo permettermi anche qualche errore".  

La spensieratezza comanda quando voli in pista, ma forse non è lo stesso per i tuoi genitori…  

"Diciamo di no". E se la ride. "Ma mamma e papà mi supportano da sempre, sanno quanto amo questo sport".  

Quella per il freestyle, lo sci acrobatico, è anche una passione di famiglia, nata con e grazie a tuo fratello Miro.  

"Sono nata nell’Appennino modenese, ho messo gli sci ai piedi a due anni per colpa dei miei genitori, che gestivano un rifugio in alta quota. Io e i miei fratelli passavamo i weekend lì, liberi di divertirci sulla neve. Io e Miro facevamo sci alpino, ma anche pattinaggio artistico e ginnastica artistica. Con il freestyle ho iniziato solo qualche tempo dopo ed è lui che mi ha convinto, ha iniziato a portarmi fuori per provare salti e acrobazie e pian piano mi sono appassionata".  

 

Quanto aiuta il confronto quotidiano?  

"Facciamo una vita diversa dai nostri coetanei, frenetica, piena di impegni e spesso e volentieri in giro per il mondo. Stiamo tanto lontano da casa, viaggiare insieme aiuta perché sappiamo di poter sempre contare su qualcuno. Ogni tanto litighiamo per piccole cose, come la stanza un po’ in disordine (ride), ma tra fratelli penso sia normale”.  

Hai parlato dei timori dei tuoi genitori. Tu hai mai avuto paura in gara o in allenamento?  

“Vado abbastanza in scioltezza. A volte subentra un po' di paura, ma riguarda soprattutto le condizioni esterne, che contano tanto. Un po’ di vento, ma anche la nebbia, può stravolgere l’evoluzione. Bisogna valutare tutti i parametri e stare attenti, riflettere quando è il caso di fare un trick più lentamente”.  

Come si allena una campionessa di freestyle?  

"D'estate si fa molta preparazione atletica, è la parte fondamentale dell'anno perché d'inverno non si può provare granché tra una gara e l’altra. In Austria c’è il Banger Park, una struttura nuova di zecca che permette di allenare i trick in sicurezza grazie a neve artificiale e atterraggi su gonfiabili. Così evitiamo di farci male, anche in caso di cadute e imprevisti vari”.  

Tra poco più di 200 giorni inizieranno le Olimpiadi e ci sono tante aspettative su di te. Ci pensi?  

“Sono un grande obiettivo e averle in Italia rende tutto più speciale. Livigno poi, dove si disputeranno le gare di freestyle, è un po’ la mia seconda casa e questo sport è in grande crescita. C’è tutto per far bene. Le Olimpiadi potranno dare una mano e maggiore popolarità a tutto il movimento. Non solo tra i più giovani, che già ci seguono e ci supportano sui social grazie ai video delle nostre acrobazie”.  

Nel tuo futuro c’è anche la scuola, visto che poche settimane fa hai vinto una borsa di studio del Comitato Olimpico Internazionale.  

“Fin dai tempi delle elementari, i nostri genitori ci hanno insegnato l’importanza di conciliare la scuola con lo sport. In futuro vorrei continuare a coltivare questo aspetto, magari iscrivendomi all’università. Mi piace molto la matematica ma non ho le idee chiarissime, vedremo. Intanto, dopo le Olimpiadi ci sarà da affrontare la maturità al liceo artistico”.  

Acrobazie, talento, personalità. Ma chi è Flora Tabanelli oltre lo sport?  

“Una ragazza normale, con una passione per i bonsai e che ama disegnare e suonare il pianoforte”.  

Tanti sportivi crescono anche grazie agli esempi di grandi campioni del passato. Per te vale lo stesso?  

“Alberto Tomba è un idolo per tutta la famiglia. Veniva nel nostro rifugio e ancora oggi io e Miro guardiamo i video delle sue gare. È un esempio di forza e carisma. È capitato che mi abbia mandato anche qualche messaggio dopo le gare, per spronarmi o farmi i complimenti”. Non male come inizio. (di Michele Antonelli) 

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Fine vita, Sin: "Cure palliative fondamentali per pazienti neurologici"

13 Giugno 2025
Fine vita, Sin:

(Adnkronos) - Il tema del fine vita continua a sollevare interrogativi e dibattiti all'interno della bioetica contemporanea, in particolare nel contesto delle patologie neurologiche. La Società italiana di neurologia (Sin) si trova in prima linea in questo delicato confronto - si legge in una nota - consapevole dell'importanza di affrontare le questioni legate al fine vita di chi soffre di una malattia neurologica con sensibilità e rigore scientifico. Negli ultimi anni, il suicidio assistito è diventato un argomento di crescente attenzione, non solo per i tribunali italiani, ma anche per l'opinione pubblica. La maggior parte dei casi che giungono all'attenzione della giustizia e dei media riguardano persone affette da malattie neurologiche, evidenziando la necessità di un dibattito informato e rispettoso, che ponga al centro del dibattito la presa in cura di persone sofferenti a causa di malattie croniche, progressive, la cui assistenza pesa quasi esclusivamente sui congiunti. La Sin, pur non esprimendo giudizi di merito, riconosce l'urgenza di una riflessione approfondita su questi temi, che toccano la vita e la dignità delle persone e l'equità dell'accesso alle cure. 

La società ritiene fondamentale sottolineare l'urgenza di un investimento reale e strutturale nelle cure palliative dedicate ai malati neurologici. Queste persone sono spesso colpite da condizioni gravi, disabilitanti e invalidanti, che necessitano di un supporto integrato, multidisciplinare che garantisca qualità di vita e rispetto dei loro diritti fondamentali. Purtroppo, ad oggi, le cure palliative per coloro che soffrono una malattia neurologica sono ancora scarsamente implementate nel nostro Paese, con carenze di risorse, formazione e servizi dedicati. E' quindi imprescindibile che le istituzioni e le forze politiche si impegnino a destinare risorse adeguate a potenziare questi servizi, affinché siano accessibili a tutti coloro che ne hanno bisogno, indipendentemente dalla regione di residenza. Inoltre, la Sin invita le forze politiche ad approvare una legge che sia in piena sintonia con le indicazioni della Corte costituzionale, che ha più volte sottolineato l'importanza di garantire un'assistenza dignitosa e rispettosa dei diritti dei malati in fase terminale. Una normativa chiara, efficace e condivisa rappresenta un passo essenziale per rafforzare il sistema di cure palliative, tutelare la dignità dei malati neurologici e favorire un dibattito etico e scientifico responsabile che miri a non fare del suicidio, assistito o non assistito, l'unica estrema soluzione, ma che possa offrire un percorso di cura e accompagnamento. 

La Sin si impegna a collaborare con le istituzioni e le altre realtà coinvolte per promuovere una riforma che metta al centro il benessere e i diritti dei pazienti, affinché nessuno sia lasciato solo di fronte alla malattia e alla fine della vita. In Italia la legge sulle cure palliative (Legge 38/2010) ha rappresentato un passo importante verso il riconoscimento del diritto a una morte dignitosa. Tuttavia, la neurologia italiana si trova in una posizione di ritardo rispetto ad altre discipline nel garantire un adeguato supporto ai pazienti in fase terminale. Le cure palliative, che dovrebbero essere parte integrante del percorso di cura per i pazienti neurologici, sono ancora scarsamente implementate nei contesti formativi e professionali.  

La Società italiana di neurologia - prosegue la nota - è consapevole che il tema delle cure di fine vita si intrecci inevitabilmente con quello delle cure palliative. Per questo motivo, ha avviato un'iniziativa volta a fornire un glossario che raccolga definizioni chiare e coerenti su argomenti cruciali come l'autonomia dei pazienti, le limitazioni dei trattamenti, le cure di fine vita, le cure palliative, l'eutanasia, e altri temi correlati. Questo strumento si propone di favorire un linguaggio comune e di facilitare il dibattito bioetico, non solo all'interno della comunità neurologica, affinché le discussioni siano basate su una comprensione condivisa e rispettosa delle diverse posizioni.  

Il glossario della Sin, unitamente al documento 'Neurology and physician-assisted suicide: position of the Italian Society of Neurology', recentemente pubblicato, rappresenta un passo fondamentale per promuovere una cultura della comunicazione chiara e informata, che possa supportare i professionisti della salute, i pazienti e le loro famiglie nel difficile percorso delle decisioni di fine vita. La Sin invita tutti gli attori coinvolti a partecipare attivamente a questo dibattito, affinché si possano trovare soluzioni condivise e efficaci.  

"La Sin, come società scientifica, riconosce l'importanza di affrontare il tema dell'assistenza al fine vita con sensibilità e rigore. E' fondamentale - dichiara Alessandro Padovani, presidente Sin - promuovere un dialogo aperto e informato, che tenga conto non solo degli aspetti etici e legali, ma anche delle implicazioni neurologiche e psicologiche per le persone che soffrono e le loro famiglie. La nostra missione è garantire che ogni decisione sia presa nel rispetto della dignità umana e della qualità della vita". Sin ribadisce il suo impegno a promuovere una neurologia che non solo si occupi di prevenzione e di cura delle malattie, ma che si rivolge alla persona nella sua interezza, anche nei momenti più gravosi e penosi della vita. La società è pronta a collaborare con le istituzioni e le altre discipline per garantire che ogni persona riceva il supporto e le cure necessarie, rispettando le scelte individuali e promuovendo un approccio etico e umano alla fine della vita. 

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Automobilismo, tutto pronto per la Mille Miglia 2025

13 Giugno 2025
Automobilismo, tutto pronto per la Mille Miglia 2025

(Adnkronos) - Il conto alla rovescia è quasi terminato. La 1000 Miglia torna dal 17 al 21 Giugno con un percorso a “otto” ispirato alle epiche edizioni anteguerra che, oltre all’asse Brescia-Roma e ritorno, unirà l’Est della costa adriatica con l’Ovest di quella tirrenica. 1900 i km e 5 le giornate di gara per i 420 gioielli a quattro ruote del Museo viaggiante unico al mondo. Dopo il via da Viale Venezia a Brescia, la prima tappa si concluderà a San Lazzaro di Savena (Bologna). Mercoledì l’arrivo nella Capitale, dopodiché, nel percorso di risalita, la terza tappa si chiuderà a Cervia-Milano Marittima. Venerdì gli equipaggi attraverseranno l’Italia da Est a Ovest: raggiunto il Tirreno, il passaggio dall’Accademia Navale di Livorno suggellerà la partnership con la Marina Militare, indicativa della collaborazione e vicinanza che da sempre le Forze Armate e di Polizia riservano alla 1000 Miglia.  

A Parma la conclusione della quarta tappa precederà il gran finale di sabato 21: da mezzogiorno le auto torneranno in Viale Venezia prima del saluto del pubblico in Piazza Vittoria con la sfilata nel clima festoso della Festa della Musica. Ad anticipare il convoglio della 1000 Miglia 2025 ci saranno 123 Ferrari del Tribute 1000 Miglia e le auto elettriche della 1000 Miglia Green, accompagnate dalle vetture con robo-driver del Politecnico di Milano, il cui progetto verte sull’introduzione della guida autonoma per l’ottimizzazione del trasporto urbano. 

Il programma di eventi pre-gara entrerà nel vivo nella giornata di domenica 15 Giugno con l’inaugurazione del Villaggio 1000 Miglia nella storica cornice di Piazza Vittoria: i bambini del progetto “La 1000 Miglia va a scuola” decoreranno l’auto dedicata all’iniziativa che viaggerà al seguito del convoglio. Animeranno le giornate le voci di Radio Deejay, i cui volti ufficiali si alterneranno poi lungo il percorso, raccontando la corsa con tutto l’entusiasmo che li contraddistingue. La prima edizione del Talk 1000 Forme-Disegnate per vincere al Teatro Grande e la proiezione in anteprima del film Fury&The Monster nel sito Unesco del Museo Santa Giulia caratterizzeranno la giornata di lunedì, mentre nel Villaggio di Piazza Vittoria le auto sfileranno per la punzonatura. La 1000 Miglia Charity Car, con La Zebra Onlus, sensibilizzerà il pubblico all’acquisto di un ecografo di ultima generazione da donare all’Ospedale dei Bambini di Brescia. 

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La Basilicata protagonista del nuovo videoclip 'Nostalgia' di Giovanni Allevi

13 Giugno 2025
Giovanni Allevi nel Teatro Stabile di Potenza

(Adnkronos) - L’Agenzia di promozione territoriale basilicata (Apt) Basilicata annuncia la collaborazione al progetto artistico "Nostalgia" del maestro Giovanni Allevi, realizzato in partnership con Bizart. Il videoclip si sviluppa tra due location simboliche della regione: i Sassi di Matera, patrimonio Unesco e set cinematografico di fama mondiale, offrono panorami dove la luce del sole crea giochi di chiaroscuri sui millenari edifici rupestri, evocando quella dimensione di eternità e rinascita che permea l'intera composizione. Le riprese catturano anche vedute della Murgia materana e del Parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri, fino ad abbracciare l'orizzonte del mar Ionio. A Potenza le scene orchestrali prendono vita nel Teatro Francesco Stabile, gioiello ottocentesco e unico teatro lirico della regione, dove l'orchestra si fonde armoniosamente con l'architettura storica del luogo. 

“La Basilicata accoglie con orgoglio il progetto del maestro Giovanni Allevi, artista di fama mondiale che ha scelto i nostri paesaggi per raccontare un’emozione universale come la nostalgia - dichiara il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi - Questa collaborazione artistica rappresenta un connubio perfetto tra la sensibilità del musicista e l’anima profonda della nostra terra, da sempre fonte di ispirazione per chi cerca autenticità, bellezza e spiritualità. La Regione Basilicata continuerà a sostenere con convinzione progetti culturali di alto profilo, capaci di valorizzare il nostro patrimonio e proiettarlo nel mondo attraverso linguaggi universali come la musica. Un plauso va all’Apt Basilicata per la visione e la qualità del lavoro svolto: iniziative come questa confermano la nostra vocazione culturale e rafforzano l’immagine della Basilicata sulla scena internazionale".  

"Questa collaborazione, che abbiamo fortemente voluto, rappresenta un momento significativo per la promozione della Basilicata", aggiunge Margherita Sarli, direttore generale di Apt Basilicata.  

"L'incontro tra l'arte musicale del maestro Allevi e la bellezza autentica del nostro territorio genera una narrazione che parla al mondo intero - sottolinea Sarli - Quando la musica incontra paesaggi così carichi di storia e suggestione, nasce una forma di comunicazione che supera ogni confine linguistico e culturale". Il progetto conferma la vocazione della Basilicata come terra d'ispirazione per artisti di calibro internazionale, dimostrando come la cultura possa fungere da ponte tra l'identità locale e una dimensione globale. 

La partnership con Bizart e il sostegno regionale testimoniano l'impegno delle istituzioni lucane nel promuovere iniziative artistiche di alta qualità che valorizzino il patrimonio paesaggistico e culturale del territorio. Il brano fa parte del "Concerto Mm22 per violoncello e orchestra d'archi" che sarà eseguito integralmente durante le quattro date estive del progetto "Musica dall'Anima" 2025 e porterà il maestro Allevi nei teatri più prestigiosi d'Italia, da Roma a Venezia, da Taormina a Firenze. 

"La Basilicata si conferma così protagonista di un'estate all'insegna della cultura e della musica d'autore, dimostrando ancora una volta come il territorio lucano sappia coniugare tradizione e innovazione, autenticità e apertura internazionale", osserva l'Apt Basilicata. 

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L'oncologo: "Nuovi non chemioterapici più efficaci per leucemia linfatica cronica"

13 Giugno 2025
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(Adnkronos) - Ogni anno migliaia di persone ricevono una diagnosi che cambia tutto, anche se all'inizio non dà sintomi. E' il caso della leucemia linfatica cronica (Cll), una forma di tumore del sangue che colpisce soprattutto gli anziani e che, in molti casi, accompagna il paziente per anni prima di farsi davvero sentire. Quando si manifesta, può farlo con stanchezza profonda, febbre leggera ma persistente, sudorazioni notturne, perdita di peso o ingrossamento dei linfonodi e della milza. E con lei cambia anche la quotidianità. Per questi pazienti arrivano buone notizie dal Congresso annuale della European Hematology Association (Eha), fino al 15 giugno a Milano.  

"In questa occasione - spiega Paolo Ghia, direttore del programma di ricerca strategica sulla Leucemia linfatica cronica dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano e professore di Oncologia medica dell'Università Vita-Salute San Raffaele - è stato presentato lo studio Amplify, uno degli studi che sta portando all'approvazione di una nuova combinazione di farmaci innovativi e non chemioterapici. Amplify ha studiato la combinazione di due farmaci che conosciamo da qualche anno e che usiamo anche con i nostri pazienti con leucemia linfatica cronica come singole terapie, ossia acalabrutinib e venetoclax. Li abbiamo messi insieme e il grosso vantaggio è che finalmente le terapie sono date per un periodo limitato, pari a 14 mesi, e poi paziente il paziente smette". 

"E' stato dimostrato che questa combinazione - aggiunge Ghia - è molto più efficace dell'immuno-chemioterapia, per cui non ci sono più scuse per usare ancora l'immuno-chemioterapia nei nostri pazienti. Abbiamo anche fatto un passo ulteriore, aggiungendo ad acalabrutinib e venetoclax un terzo farmaco, l'obinutuzumab, un anticorpo monoclonale usato da molti anni nella leucemia linfatica cronica. La tripletta è risultata essere addirittura migliore nel controllo della malattia. Naturalmente, come sempre, incrementando la quantità di farmaci possiamo avere più difficoltà a somministrare la terapia, per cui questa è una terapia più per i nostri pazienti giovani, con meno anni".  

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Linfoma mantellare, Derenzini (Ieo): "Nuova terapia ne rallenta progressione"

13 Giugno 2025
Linfoma mantellare, Derenzini (Ieo):

(Adnkronos) - "Il linfoma mantellare è un tipo di linfoma non Hodgkin che colpisce soprattutto il paziente anziano, classicamente ritenuto un tumore non guaribile. Adesso, però, cominciano ad esserci delle opzioni di terapia, particolarmente nelle prime linee di trattamento, che ci avvicinano a questo importante obiettivo. Al Congresso europeo di ematologia sono stati portati i risultati aggiornati dello studio Echo, studio randomizzato che ha studiato una nuova combinazione nella terapia di prima linea dei pazienti con linfoma mantellare dai 65 anni in su". Lo afferma Enrico Derenzini, direttore Divisione di Oncoematologia Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano e professore di Ematologia del Dipartimento di Scienze della salute Università di Milano, nell'illustrare le novità nel campo del linfoma mantellare presentate a Eha 2025. "Questa combinazione - spiega - è la chemio-immunoterapia con rituximab e bendamustina associata ad un inibitore di una chinasi, la tirosin-chinasi di Bruton, che è aclabrutinib. La combinazione - sottolinea Derenzini - ha mostrato un vantaggio significativo in termini di progression free survival e, anche andando a omettere gli eventi legati al Covid-19 (dal momento che questo studio è stato fatto durante la pandemia), comincia ad esserci anche un trend significativo in sopravvivenza globale (overall survival)".  

Al Congresso Eha 2025 "sono stati portati dei dati molto rilevanti che dimostrano - riferisce l'esperto - come questa combinazione dia un vantaggio significativo in termini di un tempo libero da progressione anche nei pazienti ad alto rischio, pazienti con istologia pleomorfa, blastoide, con mutazioni del gene P53, che classicamente si associa a cattiva prognosi in quasi tutte le patologie ematologiche, o con frazione di crescita elevata. Questi pazienti sono stati fino ad oggi un cosiddetto unmet medical need, non c'erano delle terapie veramente efficaci per trattare questo tipo di patologia, invece con l'aggiunta di acalabrutinib a rituximab e bendamustina i risultati sono molto significativi e rilevanti: c'è un vantaggio significativo anche in questo subset di pazienti e quindi siamo ci avviciniamo un po' di più a questo obiettivo di curabilità del linfoma mantellare". 

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Revocato lo sciopero dei treni di sabato 14 e domenica 15 giugno

13 Giugno 2025
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L'astensione era stata proclamata da UilTrasporti
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Primo scalo a Carloforte della nave da crociera Explora II

13 Giugno 2025
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Centinaia i turisti in giro tra strade e spiagge dell'isola
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Iran, Zampini (Camcom Italia-Iran): "Attacco aumenta difficoltà imprese italiane, Roma può avere ruolo mediazione"

13 Giugno 2025
Giuseppe Zampini, presidente della Camera di commercio e Industria Italia – Iran & Paesi E.c.o

(Adnkronos) - "L'augurio è quello di una risoluzione in tempi rapidi della situazione di tensione che si è creata, innanzitutto per la popolazione civile. È chiaro poi che questo aumenta la difficoltà delle imprese italiane che operano nell'area, nel momento in cui, in seguito alle tensioni determinate dall'allarme dazi Usa, avrebbero bisogno di sbocchi commerciali diversi. Quindi la Camera sta guardando con attenzione alla situazione in atto per capire come poter supportare le imprese nelle prossime settimane e dare indicazioni". Così, con Adnkronos/Labitalia sulla situazione in Iran dopo l'attacco di Israele, Giuseppe Zampini, presidente della Camera di commercio e Industria Italia – Iran & Paesi E.c.o, l'associazione imprenditoriale specializzata per l’internazionalizzazione delle imprese italiane in Iran e negli altri 9 paesi dell’Economic cooperation organization-e.c.o. (Afghanistan, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan, Turchia, Turkmenistan e Uzbekistan), l’organizzazione economica regionale con sede a Teheran, di cui è membro anche l’Iran.  

Un'area, quella in cui opera la Camera di commercio, che può rappresentare una grande opportunità per le imprese italiane. "Ci sono Paesi in forte crescita, e la nostra Camera, su richiesta anche degli associati, lo scorso anno ha allargato il raggio di azione su questo campo di mercato. E' l'Iran costituisce un elemento anche di passaggio fondamentale alla regione, strategicamente. E per questa la situazione creatasi va considerata in modo molto attento", sottolinea.  

"Chiaramente -sottolinea Zampini- credo che la Farnesina con l'unità di crisi abbia tutti i contatti delle persone presenti. Io stamattina ho sentito qualcuno dei miei contatti in zona, hanno avuto danni vicino, sentivano chiaramente gli scoppi delle bombe nella zona periferica di Teheran, ma al momento non c'è stato nessun danno riportato da personale italiano delle aziende del nostro Paese presenti in Iran".  

E il presidente della Camera di commercio invoca un ruolo di mediazione per l'Italia. "L'Italia -spiega- è sempre stata vista molto bene in Iran, da quando io vi opero, e cioè da 25 anni, è sempre stata il primo o secondo, tra i paesi europei, nello scambio commerciale con Teheran. E secondo me può avere un ruolo di mediazione. Già nei giorni scorsi a me risulta che ci sono stati colloqui bilaterali con l'ambasciatore Guariglia, segretario generale della Farnesina, e l'ho ritenuto un ottimo segnale anche per prendere un ruolo l'Italia. Cosa succede oggi alla luce di questo evento lo vedremo, al momento non si può fare nessuna considerazione", sottolinea.  

"Per cui l'augurio è che innanzitutto si normalizzi la situazione dal punto di vista umanitario e civile, e poi che ci sia chiarezza per le imprese che hanno bisogno di capire su quale mercato andare. Le imprese non è che vanno e vengono da un Paese, per fare un investimento devono capire come muoversi", continua Zampini.  

Anche perchè, sottolinea Zampini, l'Iran e l'intera area possono rappresentare uno sbocco commerciale interessante per le aziende italiane. "Attualmente le imprese italiane in Iran -racconta Zampini- operano con difficoltà, viste le sanzioni, in diversi settori, come nel campo medicale. Alcune aziende sono presenti anche nel Paese, altri tentano di scambiare merci. Ci sono delegazioni Iraniane che vengono nel nostro Paese, lo scorso anno ne abbiamo avute sei, con i vincoli corretti che pongono i visti all'ingresso. L'anno scorso è aumentato, anche se di poco, l'export italiano verso l'Iran, ma è sempre circa un terzo di quello che fa la Germania. La potenzialità delle piccole e medie imprese italiane è però ancora rilevante su certi settori, come ripeto il medicale-farmaceutico, l'agroalimentare, che non sono colpiti dalle sanzioni e che possono costituire uno sfogo abbastanza interessante", conclude.  

 

(di Fabio Paluccio)  

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Caso Garlasco, 'giallo' sui post dell'amico suicida di Sempio: erano messaggi in codice?

13 Giugno 2025
Andrea Sempio - Ipa

(Adnkronos) - Potrebbero nascondersi messaggi 'in codice' nei post pubblicati su Facebook da Michele Bertani, l'amico d'infanzia di Andrea Sempio - il 37enne indagato nell'inchiesta della procura di Pavia sull'omicidio di Chiara Poggi - morto suicida nel 2016. La sua pagina da nove anni è rimasta aperta ed è 'pubblica', quindi accessibile a tutti, inclusi gli inquirenti, che non hanno bisogno quindi di fare alcuna acquisizione di quei misteriosi post. Leggerli, però, può aiutarli a ricostruire il giro di amicizie di Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta della procura di Pavia e dei carabinieri del nucleo investigativo di Milano. 

"La Verità Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!!! la Verità nessuno mai te la racconterà", scriveva citando una canzone dei Club Dogo il 19 gennaio 2016 Bertani, che su Facebook era registrato come Mem He Shin, espressione che nella mistica ebraica richiama il quinto nome di Dio. Ed è utilizzando la Cabala che si è scoperto che quel messaggio, pubblicato a poco più di un mese dalla condanna definitiva di Alberto Stasi per l'omicidio della fidanzata e un paio di mesi prima del suicidio del suo autore, potrebbe nasconderne un altro.  

Il giornalista Luigi Grimaldi su X e poi 'Il Tempo' e il settimanale 'Gente' hanno svelato nei giorni scorsi che, se si eliminano le lettere maiuscole, le minuscole rimaste - a eria' ta elle oe he euno sa -, trasmutate nell’alfabeto ebraico, formano la frase che tradotta in italiano significa "C'era una ragazza lì che sapeva".  

Non è certo l'unico post in cui Bertani scrive alternando lettere minuscole e maiuscole, come di uso tra i giovani in quegli anni. Il giorno precedente, il 18 gennaio 2016, il ragazzo ad esempio scriveva sulla sua bacheca Facebook "?..in tHe CanTinE work in progress...". Impossibile accertare - a nove anni dalla sua morte - se la sua volontà fosse quella di inserire un messaggio nascosto nel suoi post, così come è suggestivo, a 18 anni dal delitto (ne erano trascorsi oltre otto nel gennaio 2016), collegare le frasi che Bertani pubblicava sui social all'omicidio, per cui il ragazzo non è mai stato indagato e in alcun modo collegato.  

L'unico filo che lo unisce al giallo di Garlasco è al momento l'intercettazione ambientale in cui nel 2017 Sempio - indagato allora come oggi per l'omicidio di Chiara Poggi - rivolgendosi all'amico morto suicida quasi un anno prima, si chiede "perché ti impicchi? Adesso che ti sei impiccato che cosa hai ottenuto? Sei morto, sei morto". Tre giorni prima, sempre parlando di Bertani, il 37enne - intercettato in auto - aveva detto “Da 0 a 18 anni tutte le c… le abbiamo fatte assieme, tutte le cose le abbiamo fatte assieme”. 

Frasi che - ora che Sempio è nuovamente indagato per l'omicidio - accendono la curiosità sui post pubblicati dall'amico un anno prima, poco prima di suicidarsi. L'interesse investigativo per quei messaggi, tuttavia, al momento è legato solo alla ricostruzione del giro di amicizie di Andrea Sempio, unico indagato nella nuova inchiesta sull'omicidio di Garlasco. 

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Raz Degan digiuna per 10 giorni, Caterina Balivo lo punzecchia: "Chissà..."

13 Giugno 2025
Raz Degan - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Un digiuno estremo quello di Raz Degan che, sui social, ha raccontato di aver seguito per 10 giorni una dieta a base di acqua. L'attore in un video postato sui social ha descritto i benefici di questa scelta, affermando di sentirsi "rinato" e di aver vissuto una trasformazione fisica e mentale.  

"Fa molto bene alla salute, ti mantiene giovane e tiene l'intestino pulito. Posso dire che è l'inizio di una nuova stagione", dice Raz Degan, rivolgendosi soprattutto a chi non riesce a rinunciare al caffè la mattina. "So che sembra che sono andato fuori di testa – continua l’attore con un marcato accento americano - ma in verità è la gioia di sentirti vivo”.  

 

Il video ha suscitato l'interesse di Caterina Balivo che oggi, venerdì 13 giugno, in collegamento con Raz Degan a 'La volta buona' ha chiesto spiegazioni riguardo alla sua scelta di seguire una dieta così estrema. Tuttavia, il collegamento ha presentato alcuni problemi tecnici che hanno reso difficile la comprensione delle parole di Degan, che andavano a scatti. 

Con ironia, la conduttrice ha interrotto la diretta commentando: "Chissà se parla così per il digiuno oppure per il collegamento...", scatenando l’ilarità del pubblico presente. 

Leggi tutto: Raz Degan digiuna per 10 giorni, Caterina Balivo lo punzecchia: "Chissà..."

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