
Novità per l'Assegno unico universale con la manovra 2026, con un aumento delle somme destinate alle famiglie che hanno diritto al contributo. "L'Assegno unico e universale è un contributo economico mensile che vede come beneficiarie tutte le famiglie con figli a carico: fino ai 21 anni, se in formazione o con reddito inferiore a 8.000 euro; senza limiti di età per i figli con disabilità", ricorda all'Adnkronos/Labitalia l'avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici.
Novità e cifre
"La novità ora è che con la manovra finanziaria 2026 l'Assegno unico universale subirà una serie di modifiche che comporteranno un incremento medio di circa 10 euro al mese per famiglia, con aumenti anche più consistenti per chi, grazie ai nuovi criteri, rientrerà in una fascia Isee più bassa", aggiunge.
I nuovi coefficienti
"Il primo intervento - spiega Laperuta - riguarda la scala di equivalenza Isee, che dal 2026 includerà maggiorazioni aggiuntive a vantaggio dei nuclei con più figli. I nuovi coefficienti saranno: +0,10 per due figli; +0,25 per tre figli; +0,40 per quattro figli; +0,55 per cinque o più figli. Queste maggiorazioni aumentano il 'peso' dei figli nel calcolo dell’Isee, determinando così un valore complessivo più basso. Un Isee ridotto significa accesso a importi più elevati dell’Assegno unico e ad altre prestazioni sociali agevolate".
La casa e i valori Isee
"Il secondo cambiamento - avverte - riguarda la prima casa: la soglia di esclusione dal patrimonio immobiliare sale da 52.500 a 91.500 euro, con una maggiorazione di 2.500 euro per ogni figlio a partire dal secondo. In pratica, chi possiede la casa in cui vive — soprattutto le famiglie con più figli — beneficerà di una riduzione media dell’Isee fino a 3.300 euro. Anche le maggiorazioni legate alla presenza di figli con meno di 21 anni subiranno piccoli incrementi nel 2026: 122,7 euro (120,6 nel 2025) per i non autosufficienti; 111 euro (109,1 nel 2025) per i figli con disabilità grave l’importo salirà a 111 euro (contro i precedenti 109,1). In caso di disabilità media, la maggiorazione sarà di 99,4 euro (da 97,7), mentre alle madri con meno di 21 anni spetterà invece un incremento di 23,4 euro, di poco superiore ai 23 euro dello scorso anno".
Integrazioni e bonus
"Restano poi - continua l'esperta - le integrazioni variabili in base all’Isee: per i figli successivi al secondo, la cifra oscillerà da 99,4 euro per le famiglie con Isee più basso fino a 17,5 euro per quelle appartenenti alla fascia più alta (nel 2025 erano rispettivamente 97,7 e 17,2). Infine, il bonus destinato al secondo percettore di reddito ammonterà a 35 euro per la fascia Isee minima, con un importo progressivamente decrescente per gli scaglioni superiori)".
Le fasce di reddito
"Dal 2026 - ricorda - l’Assegno unico sarà articolato in tre fasce Isee aggiornate. Fascia A: fino a 17.520 euro (rivalutata); Fascia B: tra 17.520 e 46.000 euro; Fascia C: oltre 46.000 euro. Gli importi mensili aumenteranno in base alla rivalutazione Istat: importo massimo da 201 a 204,4 euro; importo minimo da 57,5 a 58,5 euro".
"Molte famiglie - fa notare - cambieranno fascia: circa il 5% di quelle attualmente in fascia B passeranno in fascia A, mentre oltre il 10% delle famiglie in fascia C scenderanno in fascia B. In totale, una famiglia su due con Isee attivo trarrà beneficio da almeno una delle due modifiche. Secondo le stime di Inps e Upb (Ufficio parlamentare di bilancio) chi scenderà di fascia potrà ottenere fino a 15–20 euro in più al mese per figlio. Ad esempio, una famiglia con due figli e Isee di 26.200 euro riceverà 321 euro mensili (contro i 315 del 2025), beneficiando anche di un abbassamento dell’Isee di circa 2.000 euro grazie al nuovo criterio di valutazione della prima casa. Per ricevere correttamente l’importo aggiornato sarà necessario presentare la nuova Dsu entro il 30 giugno 2026. In caso contrario, da marzo l’assegno verrà erogato in misura minima e gli arretrati saranno corrisposti automaticamente una volta aggiornato l’Isee".
Assegno unico anche ai nonni?
"Un’altra buona notizia - avverte Lilla Laperuta - proviene dal fronte giurisprudenziale. Con la sentenza del 29 ottobre 2025, n. 28627 la Corte di Cassazione ha affrontato una questione di particolare rilievo sociale e giuridico: il riconoscimento del diritto all’assegno per il nucleo familiare in favore di un minore convivente con la nonna, unica figura in grado di assicurarne il sostentamento economico e materiale. Il caso trae origine dal ricorso proposto dall’Inps contro una sentenza della Corte d’Appello di Lecce, la quale aveva confermato quanto già riconosciuto in primo grado alla ricorrente: il diritto a percepire l’assegno per il nucleo familiare. La Corte territoriale aveva infatti accertato che il nipote, privo di adeguato sostegno da parte dei genitori, conviveva stabilmente con la nonna ed era a suo carico".
"La Suprema Corte - spiega - nel respingere il ricorso dell’Inps, ha precisato che il requisito della 'vivenza a carico' non coincide né con la semplice convivenza né con una totale dipendenza economica, ma implica la prova di un mantenimento continuativo e prevalentemente a carico del richiedente. Tale prova, pur dovendo essere rigorosa, può essere fornita anche attraverso presunzioni e valutata dal giudice di merito, la cui decisione non è sindacabile in Cassazione se non in presenza di gravi vizi motivazionali".
"Nel caso concreto - commenta - la Corte ha valorizzato diversi elementi: la convivenza stabile del minore con la nonna, il ruolo esclusivo di quest’ultima nel suo mantenimento, l’assenza del padre e la mancanza di redditi significativi da parte della madre. Ha inoltre evidenziato che 'il quadro fattuale è di tale univocità da rendere assolto il canone probatorio richiesto', sottolineando come la nonna, titolare di pensione, provvedesse in modo costante e continuativo al sostentamento del nipote".

“E’ stata una partita molto difficile, ho servito bene nei punti importanti. Sono molto contento, adesso vediamo come andrà”. Jannik Sinner ha commentato così, a caldo, la vittoria in due set su Alexander Zverev nel secondo match delle Atp Finals di Torino, oggi mercoledì 12 novembre. Qualificatosi per le semifinali, Sinner ha aggiunto: "C’è tanto lavoro dietro, nel nostro sport è importante la confidenza, in quest’ultimo periodo ho giocato davvero bene, stiamo cercando di andare il più lontano possibile”.
Sinner ha aggiunto: “Grazie mille a tutti, il pubblico e’ stato fantastico. Ormai io e Zverv ci conosciamo molto bene, abbiamo cambiato tutti e due la tattica oggi. Lui ha giocato una buona partita a fondocampo, fortunatamente mi è bastato un break sia nel primo che nel secondo set. Sono molto contento ovviamente anche se non ci sono stati tanti scambi, non c'è stato il livello di ieri sera di Musetti. Contro De Minaur ha fatto una partita incredibile".

Se gioca Jannik Sinner, alle Atp Finals di solito comanda l’arancione. Ma quando in campo c’è l’azzurro, alla Inalpi Arena di Torino se ne vedono di tutti i colori. Nel corso del match vinto oggi contro Zverev, il fuoriclasse azzurro è stato accompagnato dal suo pubblico. Che, come al solito, non si è risparmiato in termini di inventiva. Tra guizzi, cartelloni iconici e... animali.
Perché lo spettacolo di Torino, quando gioca Sinner, sta anche sugli spalti. Nel match contro Zverev, è spuntato per esempio “San Sinner”. La gigantografia di un santino con le fattezze di Jannik. “Ormai siamo tra il sacro e il profano” commenta divertito un tifoso quando vede l’inquadratura dell’Arena cadere su uno dei geni di serata. Le trovate si susseguono. Poco dopo, uno striscione alzato con orgoglio recita “Sinner sindaco di Torino”. Un riconoscimento notevole da parte dei tifosi, visto che l’azzurro è pure cittadino onorario di Torino per averla resa "celebre in tutto il mondo" come spiegato dall'attuale primo cittadino Stefano Lo Russo. E ancora, tra le perle: “Anche il mio cane tifa Sinner”, con tanto di foto del cucciolo con parrucca arancione d’ordinanza. È la fenomenologia del 'Sinnerismo’, ideologia capace di unire l’Italia del tennis in nome del suo idolo.
Le sorprese non si fermano qui, perché a un certo punto le telecamere della Inalpi Arena inquadrano addirittura una volpe, tra le risate dei 13mila presenti. Un tifoso audace sfida il riscaldamento dell’impianto e si traveste da 'Fox' per “consegnarsi” alla storia della serata. Un’altra notte magica, che porta Jannik in semifinale alle Atp Finals. (di Michele Antonelli, inviato a Torino)

"L'Italia sta scomparendo". Elon Musk si esprime così con un tweet perentorio sul suo social X. Il magnate commenta un post del profilo Doge Designer, che ha circa 1,7 milioni di follower. Il profilo nel nickname ricorda il Doge, il Dipartimento per l'Efficienza governativa, guidato per circa 5 mesi da Musk nell'amministrazione del presidente Donald Trump.
Doge Designer afferma che "il tasso di natalità in Italia è sceso al minimo storico di 1,13 figli per donna, con solo 370.000 bambini nati l'anno scorso, il numero più basso dal 1861", snocciolando cifre relative al 2024. "Gli esperti avvertono che questo declino sta peggiorando e non mostra segni di ripresa, creando una seria sfida per la futura popolazione italiana", si legge nel post.
Musk, padre di 14 figli, da tempo accende i riflettori sulla crisi demografica: "Uno dei rischi maggiori per la civiltà è la bassa natalità. Se le persone non fanno più figli, la civiltà è destinata a crollare", ha detto e ripetuto in passato.

Una nuova pillola contro il colesterolo cattivo. Si affaccia un nuovo farmaco (Enlicitide), da assumere una volta al giorno, per contrastare il colesterolo LDL - lipoproteine a bassa densità – che si può depositare nelle pareti delle arterie provocando il restringimento dei vasi, spesso associato allo sviluppo di malattie cardiovascolari (infarto, ictus cerebrale).
Come funziona il farmaco
Il farmaco in questione è un inibitore orale di Pcsk9 da assumere una volta al giorno e ha ridotto in maniera significativa il colesterolo cattivo negli studi registrativi di fase 3 Corlareef Lipids che hanno coinvolto pazienti adulti affetti dalla malattia cardiovascolare aterosclerotica (Ascvd) o a rischio. Gli studi hanno chiamato in causa anche pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote.
Il farmaco, secondo i risultati presentati da Msd conosciuta come Merck&Co negli Stati Uniti e in Canada, ha "il potenziale per diventare il primo inibitore orale di Pcsk9 approvato e progettato per ridurre il C-Ldl, con un profilo di sicurezza paragonabile al placebo". Il farmaco "mira a colmare bisogni terapeutici ancora insoddisfatti nell'ambito dell'aterosclerosi", una delle principali cause alla base dei problemi cardiovascolari.
I risultati dello studio
Nel dettaglio - riporta Msd - lo studio Coralreef Lipids dimostra che enlicitide, in adulti affetti da o a rischio di Ascvd, già in trattamento con terapie ipolipemizzanti di base o con documentata intolleranza alle statine, ha fatto registrare una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del C-Ldl, del 55,8% e del 59,7% in una ri-analisi post-hoc rispetto a placebo alla settimana 24. La riduzione significativa si è mantenuta fino a 1 anno. Il farmaco ottiene anche altri risultati: sono state riscontrate riduzioni statisticamente significative di colesterolo non-Hdl (non-Hdl-C), apolipoproteina B (ApoB) e lipoproteina (a) [Lp(a)] dopo 6 mesi.
Lo studio Coralreef HeFh dimostra che il trattamento con enlicitide ha determinato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del C-Ldl, del 59,4% rispetto al placebo alla settimana 24 in adulti con ipercolesterolemia familiare eterozigote (HeFh).
L'entità dell'effetto e il profilo di sicurezza sono risultati comparabili a quelli osservati nello studio cardine di fase 3 Coralreef Lipids. Nel trial Coralreef HeFh, le riduzioni del C-Ldl sono state osservate già dalla settimana 4 e mantenute per 1 anno. Il trattamento con enlicitide ha portato a una riduzione sostenuta nel tempo e statisticamente significativa del C-Ldl, pari a 61,5% rispetto al placebo a 1 anno.

Rocco Casalino si riprende la scena. Dismessi i panni del giornalista di partito, pardon Movimento, la voce di Giuseppe Conte - di cui è stato portavoce durante il governo gialloverde e quello giallorosso - è pronto a imbarcarsi in una nuova impresa: diventare direttore di un giornale. Quale, però? A ndrea Iervolino, l'imprenditore italo-canadese, che ha in cantiere anche un biopic su Donald Trump, dice all'Adnkronos: "Voglio lanciare un progetto editoriale complesso e articolato, che comprenderà testate online e cartacee, sia già esistenti sia di nuova creazione. Rocco Casalino sarà il direttore di uno di questi progetti, il più importante".
"Al momento - rivela ancora - non si possono dare dettagli, ma la volontà è quella di creare un gruppo che fa della stampa libera il suo cavallo di battaglia. Ho capito, nel corso della mia vita, l'importanza di dare libertà ai direttori e ai giornalisti, e quindi quello che voglio creare è una realtà in cui tutti possono dire quello che pensano". Quanto al film sull'attuale presidente degli Stati Uniti, Iervolino spiega: "Mi piace raccontare storie di uomini e donne di successo, lontano da aspetti politici. Con Trump racconteremo l'uomo e l'imprenditore, non il politico".
Dopo il mondo del cinema, per l'imprenditore - che non si deve confondere con Danilo, ex proprietario dell'Espresso e attuale presidente della Salernitana -, trentasette primavere alle spalle, 38 a dicembre, nato a Cassino, in provincia di Frosinone, si aggiungerebbe quindi un'altra tacca. Con 5,2 milioni di follower su Instagram e all'attivo 132 film da produttore, l'italo-canadese (da parte di madre) inizia a muovere i primi passi con la cinepresa a 15 anni quando produce la sua prima pellicola; due anni più tardi, è sul set del Mercante di Venezia con Al Pacino. L'attore premio Oscar è solo il primo degli artisti internazionali con cui collabora: da Johnny Depp a Nicole Kidman, da Antonio Banderas a John Travolta, da Anthony Hopkins a Sarah Jessica Parker, sono molte le star di Hollywood che finiscono sotto contratto con Ambi Media Group e Iervolino & Lady Bacardi Entertainment (Ilbe).
Ma la fortuna di Iervolino non si ferma al mondo del cinema. Con la sua nuova società Taic – The Andrea Iervolino Company, l'imprenditore dà vita a un gruppo che abbraccia diversi settori: TaTaTu, la prima piattaforma di intrattenimento basata su blockchain e sharing economy, Space 11, dedicata a format e spettacoli prodotti nello spazio in assenza di gravità, Mercato Metropolitano, incubatore di imprese artigianali nel Regno Unito, e una serie di marchi di lusso nel mondo dell’hotellerie, del design e della cosmesi. Cavaliere della Repubblica dal 2018 per meriti nel campo della cultura e dei media e dal 2025 ambasciatore del Commonwealth di Dominica in Italia, Iervolino vanta anche diversi premi internazionali, a cui spera di aggiungerne di nuovi con 'Maserati: The Brothers", l'ultimo film prodotto e uscito nel 2025, diretto dal premio Oscar Bobby Moresco e interpretato da Hopkins, Andy Garcia e Jessica Alba.
Non ci sono, però, solo luci nella carriera di Iervolino. Da aprile, infatti, l'imprenditore ciociaro risulta indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato e fatture false per la tax credit. Un fatto che per lui è da considersi chiuso. "Da aprile al 5 novembre la magistratura mi ha detto che ho ragione e sono innocente, contro di me solo false accuse. Non si dovrebbe più parlare di questo".
In attesa che la nuova avventura di Casalino decolli, l'ex deus ex machina della comunicazione dei pentastellati di certo non si tirerà indietro per accomodarsi nei salotti dei talk show politici. Nel suo debutto, ieri, da Lilli Gruber, a Otto e mezzo, non manca di fare il suo endorsement a Conte, d'altronde si sono lasciati in più che ottimi rapporti. Per l'ex portavoce, l'ex premier "è la persona in assoluto più sottovalutata" ed è proprio per questo motivo che ha deciso di abbandonare lo staff: "La crescita di Conte e della sua comunicazione mi hanno reso meno necessario e utile. E' forte come leader, non ha bisogno di un capo comunicazione come me", talmente forte che, dice, "credo sia realistico iniziare a pensare che Giorgia Meloni si possa battere" con l'Avvocato del popolo a capo della coalizione progressista: "Secondo me è una partita aperta tra Conte e Schlein".
Nel merito, poi, di quello che sarà il suo prossimo impiego, Casalino non ha dubbi: "Col Movimento abbiamo molto sofferto di un giornalismo troppo partigiano quando siamo arrivati in Parlamento. Nel mio nuovo percorso voglio fare uno sforzo: non sarà facile staccarsi dopo 15 anni da dirigente di un partito, ma cercherò di raccontare i fatti e tenermi più possibile vicino alla verità. Questo sarà l'obiettivo".

A quanto apprende l'Adnkronos, i Carabinieri di Varese e Modena, supportati dal Ros di Milano hanno individuato e arrestato all’interno della propria abitazione a Cadrezzate, Varese, Elia Del Grande. Il 50enne si era allontanato dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia, a Modena, dove era stato collocato dal Tribunale di Varese al termine di una condanna a 30 anni per l’omicidio dei genitori e del fratello, commesso nel gennaio del 1998 e conosciuto come la Strage dei Fornai. L’uomo era stato ammesso alla misura di sicurezza della libertà vigilata nella struttura, dalla quale era fuggito lo scorso 30 ottobre. I carabinieri lo hanno rintracciato al termine di una lunga attività di indagine.

"Infami veri da dietro in 10". Questa la didascalia che accompagna una storia su Instagram di Simone Ruzzi detto 'Cicalone', l'ex pugile e ora youtuber che denuncia episodi di criminalità a Roma: nella foto è ritratto sdraiato nel retro di un'ambulanza con evidenti escoriazioni sul sopracciglio, sullo zigomo e alla bocca.
Cicalone infatti sarebbe stato vittima di un'aggressione: il tutto sarebbe avvenuto alle 18:44 alla fermata della metro A Ottaviano della Capitale, quando Cicalone sarebbe stato colpito alle spalle da almeno 5 persone. Dopo aver picchiato lo youtuber, il gruppo avrebbe ferito anche una guardia giurata. Gli aggressori sono poi scappati in direzione viale Giulio Cesare. Sull'aggressione indagano gli agenti del commissariato Borgo.

Aveva aiutato Ilona Staller a 'rapire' il figlio avuto dalla pornostar con l'artista americano Jeff Koons. E' morto oggi il fratello di 'Cicciolina', Franky. L'uomo viveva in Francia ed era stato accusato di traffico di diamanti. "Ilona è distrutta, era molto legata a suo fratello. Franky l'aveva aiutata a rapire il figlio minore, avuto dall'artista statunitense Jeff Koons, portandolo dagli Stati Uniti a Cuba e poi dall'Ungheria all'Italia. Era stato proprio Franky a progettare il rapimento", racconta all'Adnkronos Luca di Carlo, l'avvocato che finanziò l’operazione di protezione di Staller al costo di 3 milioni di dollari quando l'ex deputata rapì suo figlio. "Ho finanziato la protezione di Staller con un'abitazione sorvegliata con guardie del corpo specializzate e un autista personale", spiega infatti il legale miliardario e filantropo, noto come 'Diavolo'.
'Cicciolina' sposò l'autore dell'iconico coniglio in acciaio super quotato alle aste internazionali nel 1991 e l'anno dopo nacque Ludwig, loro primo e unico figlio. Poco dopo, infatti, il matrimonio naufragò e i due non rimasero in buoni rapporti, tanto che iniziò una guerra di processi internazionali per la contesa del figlio. Staller, quindi, decise di rapire il bambino dalla residenza in New York portandolo in Italia. Per la procura di Manhattan, però, era una fuggitiva, motivo per il quale fu emesso anche un mandato di cattura internazionale. Koons, dal canto suo, per la 'sottrazione' del figlio chiese alla porno diva 6 milioni di dollari perché sofferente per essere stato privato di suo figlio.

Era all'ospedale San Filippo Neri dal 9 novembre scorso, dove era stato ricoverato al termine di un inseguimento con gli agenti della polizia locale di Roma Capitale in seguito ad un incidente stradale. Mohamed Roberto, 33 anni, arrestato per tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale è morto, , apprende l'Adnkronos, a mezzogiorno di oggi e subito si è scatenata l'ira dei parenti, che hanno preso d'assalto le auto in sosta davanti all'ospedale.
Secondo quanto apprende l'Adnkronos, erano almeno una quarantina i famigliari che, appresa la notizia del decesso, intorno alle 17.40 di oggi hanno raggiunto l'ospedale e hanno cominciato a colpire con calci e pugni le autovetture in sosta. Sul posto sono intervenute le volanti della Polizia, le indagini sono in corso.

L’utilizzo di una costellazione di satelliti, alimentati dall'energia solare catturata durante l’orbita, per regolare il clima terrestre. Questa è la proposta di Elon Musk per contribuire alla gestione del climate change. L'idea prevede che i satelliti, dotati di intelligenza artificiale, modulino la quantità di radiazioni solari che raggiungono la Terra, riducendo così l'effetto del riscaldamento globale, oppure reindirizzare energia solare in quelle aree della terra in cui si rivelasse necessario incrementare le temperature per le esigenze di micro-climi locali.
Elon Musk sostiene da tempo l’idea di sfruttare l’energia solare come fonte principale per la sostenibilità del Pianeta. A questa visione contribuiranno le missioni del veicolo Starship di SpaceX, essenziale per lanciare satelliti solari su scala massiccia. In un post su X del 9 novembre, Musk ha infatti affermato che “Starship, il razzo riutilizzabile in fase avanzata di sviluppo, è progettato per trasportare carichi pesanti in orbita, inclusi fino a 100 satelliti per lancio, secondo stime basate su dimensioni e capacità”.
Musk ha indicato che potrebbe consegnare 100 GW di potenza orbitale all'anno entro 4-5 anni, scalando potenzialmente a 100 TW con il supporto di una Base lunare in cui poter produrre localmente satelliti. Altre idee sostenute da Elon Musk, che fino a pochi anni fa venivano considerate “avveniristiche”, sono già diventate realtà: è stato infatti il primo a parlare di razzi riutilizzabili. Nonostante lo scetticismo espresso inizialmente da esperti e aziende di settore, oggi la sua SpaceX è l’unica azienda al mondo a produrre razzi riutilizzabili che nel 2025 hanno mandato in orbita il 90% di tutte le spedizioni spaziali.
Jannik Sinner torna in campo alle Atp Finals di Torino. Oggi, mercoledì 12 novembre, il tennista azzurro sfida il tedesco Alexander Zverev nella seconda partita del girone Bjorn Borg. Nel match d'esordio del Torneo dei Maestri, a cui Sinner arriva da campione in carica dopo il trionfo dello scorso anno, ha battuto il canadese Felix Auger-Aliassime in due set. Vittoria in due set anche per Zverev, contro Ben Shelton. Si comincia non prima delle 20:30.
Dove vedere Sinner-Zverev? La sfida sarà visibile in diretta e in chiaro su Rai 2, ma anche sui canali Sky Sport. Match visibile anche in streaming su Rai Play, Sky Go, Now e Tennis Tv.
Nel match conclusivo del girone, Jannik sfiderà Shelton.
Famiglia morta per il crollo del campanile di Accumuli durante il terremoto: condannato l'ex sindaco

Una condanna in Appello per il crollo del campanile di Accumoli durante il terremoto del 24 agosto 2016 che ha causato la morte dell'intera famiglia Tuccio, padre madre e due bambini, uno di 8 anni e l'altro di nove mesi. I giudici della prima sezione penale della Corte d'Appello di Roma hanno condannato a 8 mesi Stefano Petrucci, all'epoca sindaco di Accumoli. Confermata, invece, l'assoluzione per Matteo Buzzi, direttore dei lavori del campanile. In primo grado Petrucci e Buzzi insieme ad altri cinque imputati, la cui posizione non era stata appellata, erano stati assolti dal Tribunale di Rieti.
L'ex sindaco di Accumoli è stato condannato a 8 mesi per il disastro e crollo colposo, mentre è stata dichiarata la prescrizione per l'omicidio colposo.

“Mia figlia sta male. Non ci aspettavamo questa ondata di odio e di fango arrivata dai social. Le hanno scritto cose terribili. Sono inorridita. La sua unica ‘colpa’? Avere raccontato di avere subito una violenza sessuale, quando era ancora minorenne. Ora lo capite perché sette anni fa lei non ha voluto denunciare? Per evitare tutto questo…”. A parlare con l’Adnkronos è Lucia, la madre di Marta, la ragazza di 24 anni che ha denunciato di avere subito, sette anni fa, una violenza sessuale dal podcaster palermitano Gioacchino Gargano, in un villaggio turistico a Ustica. Gargano era un giovane animatore e Marta, allora 17enne, era in vacanza. La giovane ha deciso di raccontare tutto alle Iene, spiegando di avere deciso di denunciarlo dopo avere visto il podcast in cui Gargano, dopo una intervista ad Asia Vitale, la ragazza palermitana che subì uno stupro di gruppo, invitava i ragazzi a ‘fermarsi davanti a un no’. “È ovvio che a un 'no' bisogna fermarsi, su questo non ci piove”, aveva detto il podcaster in quell'occasione. Il servizio era dedicato alla ricostruzione del caso della vittima dello stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo da parte di un gruppo di sette ragazzi tra i 17 e i 22 anni.
Una notte d’estate, al villaggio turistico, Gargano, che aveva 21 anni, avrebbe raggiunto Marta, che ne aveva 17, mentre stava rientrando in camera e l’avrebbe trattenuta fuori contro la sua volontà: “Gli dicevo 'non voglio' e che ero stanca, mi ha presa per un braccio e sbattuta contro un bungalow", spiega, "Ripeteva 'dai, amore, dai'. Mi ha immobilizzata e ha costretto la mia testa verso di lui”, ha detto lei nell’intervista.
Lo scorso 17 ottobre, Marta e la madre hanno sporto denuncia alla procura di Palermo. “Con lei non si è fermato davanti a un no – dice la madre – così, una sera dopo essersi visti a Ustica, l’ha costretta, nonostante i suoi continui no, a un rapporto orale. Fu salvata da una amica che la portò via. Entrambe vennero da me quella stessa notte, mi svegliarono e mi raccontarono quanto era accaduto. Lui chiese scusa più volte, ha mandato diversi messaggi che abbiamo naturalmente dato alla Procura di Palermo. E anche dei video, alcuni dei quali sono stati cancellati inavvertitamente. Ma sono certa che la Procura riuscirà a ritrovarli”. Poi, la donna, molto provata, racconta che fu lei stessa ad “accompagnare Gargano all’aliscafo”. C’è anche una registrazione. La madre di Marta ha affrontato Gargano, insieme alla direttrice del villaggio turistico. E in quella occasione sarebbe stato registrato un video in cui Gargano avrebbe ammesso l’accaduto scusandosi più volte. “Lui mi mandò dei messaggi in cui chiedeva se avessimo intenzione di denunciarlo, era spaventato. E chiedeva scusa in continuazione. Alla fine mia figlia non lo ha denunciato…”.
Per sette anni non ci sono più stati contatti tra Marta e Gargano. Poi, la ragazza vede il podcast di Gargano in cui lui intervista Asia Vitale e in cui le chiede con insistenza se fosse stata consenziente. Ma soprattutto in cui lui invitava i ragazzi a fermarsi quando una donna non vuole fare sesso. “Lei era turbata e ha deciso di chiamare le Iene per denunciare di avere subito proprio da lui una violenza sessuale. Io ero contraria. Non volevo una sua esposizione mediatica. Le dicevo di fare la denuncia in procura senza fare l’intervista. Ma poi lei ha deciso di farla”. Nei giorni successivi alla intervista, nelle scorse settimane, Gargano avrebbe chiamato la donna, più volte. “Ma io non ho mai risposto. Mi ha scritto, tra le altre cose: ‘Ti devo parlare, rispondimi’, e ancora ‘Sto male, rispondi’. Forse voleva sapere cosa aveva detto Marta”.
La signora Lucia insiste più volte nel ribadire che “ci sono le prove della violenza sessuale di Gioacchino Gargano su mia figlia. Diversi messaggi a me e mia figlia. Abbiamo portato tutto in Procura che sta indagando per violenza sessuale”. “Sette anni fa tutti sapevano al villaggio…”. Quello che non si aspettavano era che la ragazza venisse inondata di insulti. “Anche da ragazze e donne, madri. E’ tutto assurdo”, dice la donna. “C’è chi ha insinuato che lei fosse stata pagata da Asia Vitale, ma che idiozia. Oppure chi diceva che fosse d’accordo con Gargano, o che adesso ‘farà Only Fans’. E’ semplicemente terribile. Mia figlia studia Medicina e lavora part time, ha la testa sulle spalle, è una ragazza molto matura per la sua età e ha una famiglia che la supporto e le vuole bene. Voleva togliersi questo peso che portava con se da sette anni”.
“Mia figlia sta male – dice ancora la signora Lucia – vorrebbe non leggere quei messaggi pieni di odio, quegli insulti. E’ esterrefatta. Non merita tutti quell’odio, forse si dimentica che è lei la vittima…”. “In un messaggio Gioacchino Gargano mi ha scritto: ‘Scusami, ho tradito la tua fiducia’. Mia figlia aveva appena 17 anni, quando ha subito una violenza sessuale. Non merita tutto questo odio. Non è giusto. Ora la giustizia farà il suo corso. E noi crediamo nella giustizia".
Lettera dopo il caso della paziente morta a Carbonia... 
Brutta avventura oggi pomeriggio per l'assessore all'Industria della regione Sardegna Emanuele Cani che, mentre si trovava nel ministero delle Imprese e del Made in Italy, è scivolato finendo per rompere la parte inferiore destra della vetrata 'La carta del Lavoro', realizzata da Mario Sironi e finita nel 1932. A confermarlo all'Adnkronos lo stesso Cani: "Sono scivolato sulla scala, sono caduto e sono andato a finire contro una parte della vetrata, che è andata in frantumi a seguito dell'urto".
L'assessore si è detto addolorato per l'episodio: "Sto bene, ho solo qualche contusione, ma nulla di grave. Sono molto dispiaciuto per il danno".
Susi Ronchi, Caterina De Roberto e Sandra Pani... 
Sulla manovra discutono, sulla patrimoniale e l'Ucraina si dividono. Ma sul 'no' all'angolo ice cream voluto dalla maggioranza e aperto per la prima volta qualche giorno fa alla buvette della Camera, il campo largo è compatto.
I sei gusti di gelato artigianale votati dai questori del centrodestra il 17 settembre scorso vanno a ruba ma 'sanno' di casta e per questo i Cinque stelle (che hanno votato contro all'onorevole coppetta) si tengono alla larga dal bancone frigo dove sono esposte le creme. Oggi il loro leader Giuseppe Conte ha dribblato la domanda di colore del giorno (''Gelato sì, gelato no?'') con un secco: ''Sono a dieta...''.
A boicottare le boules parlamentari anche il centrosinistra. Angelo Bonelli, deputato dell'Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, spiega all'Adnkronos: ''Non ho assaggiato il gelato, trovo assurdo che alla Camera la maggioranza si occupi di coppette di crema e non dei problemi degli italiani. Hanno perso il rapporto con la realtà'', sbotta l'esponente verde. Sulla stella linea Nicola Fratoianni, che però non mangia dolci e di solito al bar di Montecitorio consuma caffè e qualche uovo sodo: ''Vista la situazione sociale del Paese, questa se la potevano anche evitare... Peraltro, non troppo distante da palazzo Montecitorio mi pare che qualche gelateria ci sia'', ironizza con l'Adnkronos il leader di Sinistra italiana che insiste: ''Se si occupassero degli stipendi degli italiani, sarebbe meglio''. Francesco Mari, sempre di Avs, scherza tentato dalla gola: ''Vediamo quali sono i gusti... Pare che cambieranno ogni settimana? Hanno pensato a tutto, con questo gelato ci hanno incastrato...''.
Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, è contrario anche solo a discuterne: ''Ho appreso del gelato dai giornali. Con i problemi che ci sono...''. Nel Pd la bocciatura dell'onorevole coppetta è secca: Marco Furfaro, fedelissimo di Elly Schlein, non usa mezzi termini: ''Ci stanno facendo fare una figuraccia, non capisco perché non potevano andare tutti al bar di sotto dei dipendenti a consumare i gelati confezionati come fanno i comuni mortali...''. Il senatore dem Dario Franceschini in 'trasferta' a Montecitorio non ha dubbi e sottolinea all'Adnkronos: ''Io mangio solo i gelati del Senato che sono bipartisan...''. Matteo Orfini ironizza: ''Io sono un grande appassionato di gelati, vedremo, devo capire la provenienza di questo gelato, comunque, non ho una linea politica su questo tema''.

"Per un’azienda come Mondelēz - protagonista nel panorama alimentare italiano e globale, con brand iconici amati da milioni di consumatori - è essenziale investire nelle filiere agricole e guidare la transizione verso modelli più sostenibili". Ad affermarlo è Alessandra Mangiarotti, Sustainability Specialist per il Gruppo Mondelēz International in Italia, ad Adnkronos.
"Un dato parla chiaro: oltre il 70% del nostro impatto ambientale deriva dalla produzione degli ingredienti che utilizziamo. Raggiungere l’obiettivo Net Zero al 2050 richiede quindi un forte focus su programmi capaci di sostenere l'evoluzione delle nostre catene di approvvigionamento verso soluzioni più resilienti, responsabili e rigenerative. In questo contesto, Harmony - il nostro pionieristico programma europeo dedicato alla filiera del grano - è una leva strategica. Basato su un patto con agricoltori locali, prevede incentivi legati al rispetto delle buone pratiche contenute nella Carta Harmony, co-sviluppata con gli agricoltori stessi, Ong, esperti agroecologici e tecnici. Alla fine del 2024, il programma contava più di 1.200 agricoltori in 7 Paesi, 59.000 ettari coltivati e aree fiorite per la biodiversità che ospitano 24 milioni di api e 30 specie di farfalle".
Oggi, sottolinea, "grazie ad Harmony Ambition 2030, ci impegniamo a supportare l'introduzione di tecniche di agricoltura rigenerativa: un approccio olistico volto a ripristinare il naturale bioritmo dell’ecosistema, favorendo la salute del suolo e la densità dei nutrienti. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2030, il 100% del volume di grano necessario per la produzione dei nostri biscotti in Europa sarà coltivato nel rispetto della Carta Harmony Rigenerativa".

Metti una rifinitura in serenità, alle Atp Finals, sotto gli occhi di Fabio Capello. Jannik Sinner, impegnato in serata nel secondo match del Torneo dei maestri contro Alexander Zverev, ha iniziato la sua sessione di allenamento sul Centrale della Inalpi Arena intorno alle 18. Jannik, che oggi ha scelto una t-shirt verde, ha ascoltato con attenzione i consigli di coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi. E ha dovuto 'sopportare' una pressione in più. La presenza, a bordocampo, di Fabio Capello. Una leggenda del calcio, oggi opinionista Sky ed ex tecnico - tra le altre - di Roma, Juventus, Real Madrid e Milan. Il 'suo' Milan. L'altoatesino, come noto, è legato ai colori rossoneri. E questa sera avrà anche un tifoso speciale in tribuna: Massimiliano Allegri, tecnico del Diavolo, già incontrato pochi giorni fa al Circolo della stampa Sporting di via Agnelli, a due passi dall'Arena e dallo Stadio Olimpico Grande Torino.
Il fuoriclasse azzurro è stato in campo un'oretta, scambiando come al solito con lo sparring di questi giorni, il 18enne ceco Maxim Mrva. Uno dei talenti del tennis del futuro. Con una curiosità: non lontano, nel foyer della Inalpi Arena, si stava allenando in cui momenti Alexander Zverev. Anche lui, attenzionato da centinaia di curiosi.
Nella serata di Sinner ci saranno anche sfumature olimpiche. In tribuna è attesa, oltre a Max Allegri (che Jannik dovrebbe incontrare) anche Federica Brignone, fuoriclasse azzurra dello sci, negli ultimi mesi alle prese con la sua corsa contro il tempo per Milano Cortina 2026. Le prossime Olimpiadi invernali potrebbero vedere un nuovo 'incontro' tra i due: Federica è la campionessa più attesa dall'Italia degli sport invernali e tutto il Paese fa il tifo per lei in vista della rassegna a cinque cerchi. Jannik è invece il primo volontario, il volto della campagna di reclutamento "Team26" per i Giochi del prossimo anno. Vederli insieme tra qualche mese, sulla neve di Cortina, chiuderebbe un cerchio. (di Michele Antonelli, inviato a Torino)
Tre giornate di divulgazione dal 19 al 21 novembre... 
"La sentenza, tenendo ben conto del frastagliato quadro europeo, caratterizzato dalla compresenza di Paesi 'a salario minimo legale' e di Paesi - come l'Italia, la Danimarca e la Svezia - il cui sistema salariale è integralmente basato sulla contrattazione collettiva, conferma l’impostazione della direttiva. Si tratta di un scelta di fondo che risponde, sul piano sovranazionale, al principio di sussidiarietà orizzontale, che impone di privilegiare le fonti più vicine alla realtà da regolare, ricorrendo a quelle legali solo se strettamente necessario. E, sul piano costituzionale, almeno nella esegesi costituzionale italiana, al principio di libertà sindacale. Questi limiti attinenti al sistema delle fonti europee e nazionali, peraltro, non hanno impedito alla Corte di Lussemburgo di rigettare le rivendicazioni di sovranità politica svolte dai Paesi ricorrenti, affermando che ai Paesi come Danimarca e Italia, che definiscono i salari minimi esclusivamente tramite contratti collettivi, la direttiva 'non impone l’obbligo di introdurre un salario minimo legale né di dichiarare i contratti collettivi universalmente applicabili'. Il che assolve il Governo italiano dall’obbligo di introdurre la gran parte delle riforme la cui mancata adozione gli si imputa". Così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista e consigliere esperto del Cnel, Francesco Rotondi, sulla decisione della corte di giustizia dell'Unione Europea (Cgue) che ha respinto parzialmente, ma nelle sue parti più rilevanti, il ricorso presentato dalla Danimarca e dalla Svezia per ottenere l'annullamento integrale della direttiva 2022/2041 dell'Unione Europea sul salario minimo.
Per Rotondi l'impostazione della direttiva "è mirante a rafforzare, con tecniche diverse, sia i sistemi 'a salario minimo legale', sia quelli 'a regime contrattuale', senza incidere sulla scelta del sistema da parte dei Paesi membri".
Secondo Rotondi "agli Stati membri in cui sono previsti salari minimi fissati per legge è rivolta invece la parte della sentenza in cui, con chirurgica precisione, la Corte ha isolato dal contesto generale, per annullarle, due specifiche disposizioni della direttiva, che sono state ritenute troppo invasive delle competenze riservate ai Paesi Membri".
"In effetti, premesso che il diritto degli Stati Membri esclude espressamente la competenza Ue in materia di retribuzioni e diritto di associazione, il ricorso -spiega il giuslavorista. mirava ad annullare l’intera direttiva che rappresenterebbe un'ingerenza diretta del diritto dell’Unione nella determinazione delle retribuzioni all’interno degli Stati membri'. La Corte non ha condiviso tale radicale impostazione, stabilendo che la norma europea si applica solo alle misure che comportano una 'diretta ingerenza del diritto dell’Unione nella determinazione delle retribuzioni'. Al contrario, la direttiva -continua il giuslavorista- mira a “migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell’Unione, in particolare l’adeguatezza dei salari minimi per i lavoratori”, e pertanto esse sono state per lo più ritenute compatibili con la ripartizione delle competenze prevista dal Trattato".
Secondo Rotondi "va soprattutto segnalato il rigetto del ricorso relativo all’art. 4 della direttiva, sul punto in cui la direttiva promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari. La Corte ha escluso, cioè, che l’obbligo per gli Stati membri con bassa copertura contrattuale (inferiore all’80%) di elaborare un 'piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva' costituisca un’ingerenza diretta nel 'diritto di associazione' o nelle retribuzioni", conclude.
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