(Adnkronos) - L'Inter torna in campo nel Mondiale per Club. Domani, sabato 21 giugno, i nerazzurri affrontano al Lumen Field di Seattle gli Urawa Red Diamonds nella seconda giornata del Gruppo E del torneo. I nerazzurri arrivano dal pari 1-1 contro il Monterrey, mentre i giapponesi dovranno riscattare il ko della prima giornata contro il River Plate. Ecco orario, probabili formazioni e dove vederla in tv e streaming .
Inter-Urawa Red Diamonds si giocherà domani, sabato 21 giugno, alle 21 ora italiana. Ecco le probabili formazioni della partita:
Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Asllani, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Lautaro, Esposito. All. Chivu.
Urawa (4-2-3-1): Nishikawa; Ishihara, Danilo Boza, Hoibraaten, Naganuma; Yasui, Gustafson; Kaneko, Watanabe, Matheus Savio; Matsuo. All. Skorza.
Inter-Urawa Red Diamonds sarà visibile in diretta tv in chiaro su Canale 5, ma anche in streaming su Dazn (con abbonamento) e Mediaset Play.
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(Adnkronos) - Imprevisto per Alexander Zverev. Il tennista tedesco, numero 3 del ranking mondiale, ha interrotto per qualche minuto il match dei quarti dell'Atp di Halle contro Flavio Cobolli per... correre in bagno. L'episodio si è verificato all'inizio del match, durante il secondo game: dopo aver strappato un break in avvio, il tedesco ha posato a terra la racchetta durante il turno di servizio e si è allontanato di corsa per andare negli spogliatoi, a causa di crampi allo stomaco.
Dopo qualche minuto, Zverev è rientrato tra gli applausi del pubblico (che ha passato i minuti di interruzione a chiedersi cosa fosse successo) e il match con Cobolli - che nel frattempo si è seduto per l'attesa - è ricominciato. Un piccolo inconveniente per motivi fisiologici. In Germania succede anche questo.
(Adnkronos) - Torna 'Roma come stai?', il forum pubblico promosso dalla comunità scientifica della Sapienza Università di Roma in collaborazione con il Municipio I Roma Centro, che da sette anni interroga la città e i suoi abitanti sulla qualità della vita urbana, la bellezza dei suoi spazi e le sue trasformazioni. L’edizione 2025 si aprirà lunedì 23 giugno alle ore 17.00 nel Giardino di Valadier dell’Hotel de Russie con un incontro dal titolo “La natura dell’acqua nei ritratti di Roma” a cura dello storico dell’arte Claudio Strinati.
Il tema scelto per quest’anno è l’acqua: fiumi, fontane, ninfei, acquedotti, giardini e il mare come elementi fondativi dell’identità di Roma. Gli incontri proseguiranno nei mesi successivi nei luoghi simbolici della città – dall’Aventino all’Isola Tiberina, da piazza Vittorio all’Orto Botanico – per riflettere insieme, attraverso voci autorevoli del panorama culturale, su come l’acqua abbia modellato la storia e possa ancora ispirare il futuro urbano della Capitale. Il forum è ideato da un gruppo del Dipartimento di architettura e progetto (Diap) della Sapienza, coordinato dal prof. Orazio Carpenzano e composto da Stefano Catucci, Fabrizio Toppetti, Massimo Zammerini, Fabio Balducci, Federico Di Cosmo, Maria Clara Ghia e Luca Porqueddu.
“Roma come stai? è molto più di una rassegna culturale - spiega Lorenza Bonaccorsi, presidente del Municipio I Roma Centro - è un esercizio civico di ascolto e riflessione collettiva sulla nostra città. Come Municipio I siamo orgogliosi di sostenere per il settimo anno questo appuntamento che porta la bellezza del pensiero nei luoghi simbolici di Roma, coinvolgendo cittadini, studiosi e istituzioni. Il tema dell’acqua, così profondamente legato alla storia e all’identità della Capitale, ci invita a immaginare nuove forme di abitabilità e cura dello spazio urbano, nel rispetto della memoria e con lo sguardo rivolto al futuro”.
“Roma come stai? - aggiunge Giulia Silvia Ghia, assessora alla Cultura del Municipio I - è un laboratorio diffuso di pensiero e affetto per la nostra città. Una domanda semplice, ma potente, per riportare la cura, l’ascolto e la visione al centro del dibattito culturale. L’acqua, protagonista di questa edizione, è anche metafora di ciò che Roma dovrebbe essere: fluida, accogliente, capace di rigenerarsi nel rispetto della propria storia”.
Grazie all’impegno del municipio I Roma Centro, 'Roma come stai?' si arricchisce quest’anno del patrocinio della Regione Lazio e del contributo di una rete di partner che ne sostengono visione e sviluppo.
Tra questi, l’Hotel de Russie, che apre la rassegna nel suo suggestivo Giardino di Valadier; l’Ordine di Malta Gran Priorato di Roma, che ospiterà uno degli appuntamenti nella sede esclusiva dei Cavalieri all’Aventino; la Fondazione Enpam, impegnata nella valorizzazione degli spazi di piazza Vittorio. Completano il quadro dei sostenitori Acea e Fendi, che partecipano all’iniziativa in qualità di sponsor tecnico e main sponsor culturale.
Tutti gli incontri sono a ingresso libero fino a esaurimento posti. Il ciclo sarà anche oggetto di una successiva pubblicazione e documentazione audiovisiva, per prolungare nel tempo la riflessione e renderla accessibile a un pubblico più ampio.
Il calendario prevede: lunedì 23 giugno, alle ore 17, 'La natura dell’acqua nei ritratti di Roma', a cura di Claudio Strinati al Giardino di Valadier – Hotel de Russie; sabato 13 settembre, alle ore 18.30, 'I giardini senz’acqua nel paesaggio urbano', a cura di Lucina Caravaggi all'Ordine dei Cavalieri di Malta – Aventino; sabato 27 settembre, alle ore 18.30, 'Frontiere d’acqua. I sistemi e le difese urbane del fiume e del mare di Roma' a cura di Paolo Fiore all'Isola Tiberina; sabato 11 ottobre, alle ore 18.30, 'Geometrie d’acqua. Forma e ingegneria nell’idraulica romana', a cura di Paolo Carafa al Museo Ninfeo – Piazza Vittorio, con la collaborazione della Fondazione Enpam; sabato 25 ottobre, alle ore 18.30, 'Roma Capitale d’Italia. Le trasformazioni e la scomparsa di ville e giardini' a cura di Alberta Campite.
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(Adnkronos) - "Io sono Gabriele Bianchi, uno dei fratelli Bianchi, carcerato da quasi 5 anni, condannato per un crimine che non ho commesso. Solo leggendo il mio libro capirai che pochi secondi possono cambiarti la vita per sempre. E che un innocente può finire all'inferno senza aver peccato...". Inizia così la prefazione del libro visionato in anteprima dall'Adnkronos, scritto dal 30enne di Alatri nella cella del carcere di Rebibbia dove sta scontando la pena a 28 anni di carcere per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne di origini capoverdiane massacrato e ucciso di botte a Colleferro la notte tra il 5 e il 6 settembre di cinque anni fa. E' in vendita online il libro sulla sua verità, "La verità che nessuno vuole accettare", lo ha intitolato. Settanta pagine per raccontare quello che definisce "un processo mediatico, con un esito già scritto".
Condannato inizialmente all'ergastolo insieme al fratello Marco, si è visto ridurre la pena nel processo bis. Per lui la Corte d'Assise d'Appello di Roma ha rideterminato la pena, riconoscendo le attenuanti generiche concesse in primo appello. Lo ha d'altronde ripetuto in aula più volte, quando ha espresso la volontà di rilasciare spontanee dichiarazioni. "Sono un innocente che l'opinione pubblica ha condannato prima che potesse uscire la verità - scrive nella prefazione - Una verità che urlo a gran voce da quasi 5 anni. Non sono un assassino senza cuore, un mostro senza anima che ha pestato a morte un ragazzo. Io non ho ucciso nessuno".
"Negli ultimi quattro anni della mia vita, ho visto sgretolarsi le certezze che credevo incrollabili. Affetti che pensavo eterni si sono dissolti nel vento, amori che reputavo indistruttibili si sono trasformati in ricordi sfocati. I miei progetti, le mie speranze, i miei sogni si sono frantumati come castelli di sabbia travolti dall'alta marea, lasciandomi con le mani vuote e il cuore colmo di rimpianti - scrive Gabriele Bianchi - Eppure, tra le mura di una realtà dura e impietosa, ho trovato rifugi inaspettati. Sono stato rapito dalla dolcezza dello sguardo di mio figlio, in una fredda saletta di colloqui del penitenziario, dove il tempo sembrava fermarsi solo per noi. Nei suoi occhi ho visto riflessa la mia stessa voglia di riscatto, il desiderio struggente di riavere ciò che ho perso. Questa storia non inizia con 'C'era una volta', perché non è una fiaba. E' il racconto di un cammino difficile, di errori pagati a caro prezzo, di lezioni apprese nel modo più duro. Ma prego ogni giorno affinché possa concludersi con un finale diverso, con una rinascita, con la possibilità di dire: 'E vissero per sempre felici e contenti'. Perché anche le storie più buie meritano una luce in fondo al tunnel". (di Silvia Mancinelli)
(Adnkronos) - "Non tutti i giorni vanno come vorresti e questo fa parte del gioco. Grazie al torneo di Halle e a tutti i miei fan per il supporto. Congratulazioni a Bublik". Jannik Sinner ha commentato così, sui social, la sconfitta nel secondo turno del torneo di Halle contro il kazako Alexander Bublik, numero 45 al mondo. Poche ore dopo il ko in Germania, Sinner ha affidato a Instagram i suoi pensieri.
"Ora mi prendo qualche giorno di riposo prima di Wimbledon, una settimana per resettare e prepararmi. Ci vediamo presto" ha continuato Sinner, che per la prima volta da Bercy 2023 non raggiunge almeno i quarti di un torneo. Ora Jannik avrà una decina di giorni per preparare Wimbledon e ripartire, per affrontare al meglio la seconda parte di stagione.
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(Adnkronos) - "Con il pollo, con l'aglio, col gambero, con il parmesan al posto del parmigiano reggiano". Mario Mozzetti, che con lo storico ristorante romano 'Alfredo Alla Scrofa' da decenni si impegna per tramandare la 'formula' delle vere Fettuccine Alfredo, negli anni ne ha viste tante di versioni 'fake' del celebre piatto, con aggiunte di ogni tipo, soprattutto Oltreoceano dove è avvenuta la consacrazione della ricetta nata in Italia oltre un secolo fa. Eppure il segreto di questo piatto è un'alchimia semplice: "Tre ingredienti, ma di altissima qualità - fettuccine, burro, parmigiano reggiano - e le mani del mantecatore", tenutario di un'arte antica che fa la differenza. "La versione con il pollo ovviamente non esiste", commenta Mozzetti rispondendo all'Adnkronos Salute, dopo che negli Stati Uniti i Centri per il controllo e la prevenzione della malattie (Cdc) hanno lanciato un alert su un'epidemia di listeria (17 casi e 3 morti) che è stata collegata a un piatto pronto chiamato dal produttore 'Chicken Fettuccine Alfredo'.
L'intruso è evidente: il pollo, tiene a ribadire Mozzetti, "è un prodotto che non ha niente a che vedere con la ricetta originale. Dobbiamo purtroppo dire che le eccellenze gastronomiche italiane nel mondo sono molto spesso imitate e maltrattate". Una costante delle versioni più improbabili delle Fettuccine Alfredo - nel remake a stelle e strisce - è per esempio "la panna, che per gli americani è sempre stato il condimento base, perché è difficile farle come si dovrebbero fare, senza il mantecatore che fa sì che una fettuccina diventi Fettuccina Alfredo. L'imitazione è impossibile in una produzione industriale e su vasta scala. Quindi abbiamo visto fioccare le varie salse Alfredo, le varie versioni delle Fettuccine Alfredo di tutti i tipi. Sono sconfinate dagli anni '50" e le ricette 'sbagliate' "sono diventate un prodotto 'trash' che è arrivato anche ad offendere la storia del piatto. Perché l'italiano che andava in America, e che magari non le conosceva in Italia, le assaggiava lì tradotte come un piatto americano. Per questo la nostra generazione si è impegnata a riportarle a Roma, alle origini".
"Io ho lavorato anche all'estero - interviene Carlo Paragona, il direttore del ristorante Alfredo Alla Scrofa - e posso dire che è un problema che riguarda più in generale i tesori della cucina italiana che vengono snaturati" fuori dai confini nazionali, "ma non vengono neanche protetti dagli italiani. Per esempio, la Fettuccina Alfredo viene talvolta stigmatizzata dagli stessi" connazionali "che non la conoscono e si convincono che non sia italiana. E succede di rimando, perché questi prodotti vengono maltrattati all'estero". Stesso destino "per un altro piatto, che in America chiamano 'spaghetti meatballs': in realtà ha una radice italiana anche questo", negli spaghetti alla chitarra con le polpettine abbruzzesi (le 'pallottine').
Tornando alle Fettuccine Alfredo, il messaggio è chiaro: nella ricetta originale sono "genuine" e fanno parte della tradizione del Belpaese in ogni molecola. Niente 'italian sounding'. "Nascono nel 1914 in questa storica bottega, che oggi è un ristorante - ricorda Mozzetti. Furono create da questo signore che si chiamava Alfredo Di Lelio, per cercare di rigenerare la propria consorte che era debilitata dal parto. Perché diventano famose in America? Perché vennero qui a mangiarle due miti del cinema muto americano dell'epoca, Mary Pickford e Douglas Fairbanks, che si innamorarono di questo piatto a tal punto da donare al ristorante delle posate d'oro. Raccontarono questa storia ai giornalisti americani e da lì poi vennero a Roma tutti i più grandi personaggi per imitare i loro eroi del cinema americano".
Così le Fettuccine Alfredo "hanno navigato, arrivando Oltreoceano, dove però sono state esportate male - fa notare Mozzetti - diventando nel tempo, negli anni", sull'onda di versioni sbagliate, "un piatto 'trash' nell'immaginario collettivo. Mio nonno acquistò il ristorante nel '43 da Alfredo. Siamo una famiglia che con la figura del mantecatore - un 'pianista' che con una forchetta e un cucchiaio fa ballare le fettuccine con un gesto tecnico e anche passionale per amalgamarle alla perfezione - vuole portare in alto l'eccellenza di questo piatto, la sua storia, la sua cultura. Dalla letteratura al cinema e alla musica, tutti i più grandi personaggi hanno lasciato una traccia d'amore e di passione per questo piatto".
Non è colpa di Alfredo, insomma. "No, semmai è merito di Alfredo", sorride Mozzetti. "Il mio consiglio è: seguite la tradizione gastronomica italiana e, quando andate all'estero, piuttosto scegliete prodotti del posto, non andate a cercare per forza prodotti italiani. Perché, se non c'è un ristorante che veramente si impegna ad acquistare materie prime di qualità dall'Italia, si rischia di incappare in cattivissime imitazioni". (di Lucia Scopelliti)
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(Adnkronos) - Cambiamento climatico e nuovi scenari economici. Il mondo delle assicurazioni e risarcimento danni sta attraversando profonde trasformazioni. E per affrontarle le aziende ricercano competenze sempre più orientate al digitale e alle nuove tecnologie.
Come Tutela+, gruppo fondato da Giuseppe Altamura con quartier generale a Napoli e leader nella gestione e risarcimento danni, servizi di consulenza legale e pronto intervento, che punta a rafforzare il proprio organico e annuncia un piano di assunzioni, per sostenere l’espansione dei servizi e consolidare la propria leadership nel settore.
“In un'epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici -spiega Altamura ad Adnkronos/Labitalia- la digitalizzazione si presenta non solo come una necessità ma come una opportunità strategica per le aziende di ogni settore, ed in particolare per i servizi offerti dal mondo assicurativo. La trasformazione digitale non riguarda semplicemente l'adozione di nuove tecnologie ma implica una revisione profonda dei processi aziendali, della cultura organizzativa e dell'approccio al mercato". "Questo comporta necessariamente -continua- l'inserimento negli organici delle aziende di nuove figure specializzate, pronte a percepire e ad adattarsi ai cambiamenti. Da qui la necessità di aprire a nuove assunzioni. Significa stare al passo con i tempi e investire sul futuro", aggiunge ancora.
Entro il 31 dicembre 2025, in particolare, saranno inserite in organico sette nuove figure professionali da impiegare sia nella parte di backoffice specializzato per il carico delle pratiche e nella trattativa stragiudiziale, che nelle attività legali. Un piano di crescita che parte dalle persone Le nuove figure professionali saranno inserite in diversi ambiti operativi, con l’obiettivo di rafforzare i reparti chiave in risposta all’aumento della domanda e all’apertura di nuove sedi sul territorio, tra cui Verona e Bari.
Le nuove assunzioni sono previste in tre aree strategiche: gestione sinistri stradali, per aumentare la capacità di risposta h24 su tutto il territorio; gestione danni da eventi atmosferici, con figure esperte in lettura e analisi dei contratti assicurativi; consulenza legale telematica, per ampliare i servizi digitali e offrire assistenza da remoto. Si tratta di ruoli operativi e consulenziali che richiedono competenze tecniche, precisione e capacità di relazionarsi con i clienti in momenti spesso complessi, come quelli successivi a un incidente o un danno assicurativo.
Dopo un 2024 chiuso con un fatturato in crescita dell’80% e oltre 20.000 pratiche gestite, la scelta di puntare su nuove assunzioni non nasce solo dalla necessità di gestire un maggior volume di attività (+40% rispetto al 2023), ma è parte di una strategia più ampia di crescita e consolidamento territoriale.
Il settore della consulenza legale e della gestione sinistri sta vivendo infatti una profonda trasformazione, spinta da digitalizzazione, nuove normative (come la polizza catastrofale obbligatoria) e dalla richiesta di servizi più personalizzati. Giovani, donne, competenze: la forza della squadra Il piano di assunzioni si inserisce in un modello di sviluppo inclusivo. Attualmente, il 60% dell’organico è composto da donne, mentre il 40% dei collaboratori ha meno di 35 anni. L’azienda punta a mantenere e rafforzare questo equilibrio generazionale e di genere, valorizzando le competenze trasversali e la capacità di innovare.
"Investire nelle persone è il modo più concreto per migliorare i servizi e creare valore per i nostri clienti", spiega il fondatore di Tutela+ Giuseppe Altamura. "Stiamo cercando figure motivate, flessibili, capaci di operare in squadra e con una forte attenzione al cliente, anche in contesti digitali", continua.
I nuovi ingressi saranno accompagnati da percorsi formativi mirati, anche grazie agli strumenti digitali implementati dall’azienda, come la nuova piattaforma operativa proprietaria e l’Erp integrato, pensati per migliorare l'efficienza del lavoro quotidiano e il monitoraggio delle performance. Inoltre, l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale e l’attenzione alla responsabilità sociale d’impresa contribuiscono a creare un contesto lavorativo moderno, sensibile e orientato al futuro. Le posizioni saranno aperte progressivamente nel corso del 2025. Sarà data priorità a candidati con esperienze nel settore assicurativo, legale o nella consulenza digitale, ma non mancheranno opportunità anche per giovani laureati e professionisti desiderosi di crescere in un ambiente dinamico e strutturato.
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(Adnkronos) - "A partire da oggi", 20 giugno, "tutti i nuovi smartphone e tablet sul mercato dell’Ue saranno più durevoli, più efficienti sotto il profilo energetico e più facili da riparare". Lo annuncia una portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, evidenziano l'entrata in vigore delle regole di ecodesign, di etichettatura e di diritto alla riparazione ("right to repair") introdotte nel 2023.
Queste norme spaziano dalle etichette energetiche standardizzate per i prodotti, che "aiuteranno le persone a compiere scelte più intelligenti e sostenibili", a criteri per la produzione dei dispositivi elettronici, che "dovranno essere costruiti per durare più a lungo, risultando più resistenti, duraturi ed efficienti. Anche le batterie dureranno di più, e le riparazioni saranno più semplici ed economiche", spiega la portavoce. Oltre ai benefici derivanti dal risparmio energetico e dalla diminuzione di rifiuti, la Commissione stima che gli europei risparmieranno circa 20 miliardi di euro entro il 2030.
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(Adnkronos) - Il fortunato format di interviste di Francesca Fagnani, 'Belve', tornerà sulle reti Rai in autunno. Secondo quanto apprende l'Adnkronos, il programma, in prima serata su Rai2, manterrà l'attuale assetto: cinque puntate dedicate a personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, più una puntata speciale di 'Belve Crime', lo spin-off dedicato alla cronaca nera.
'Belve Crime', sperimentato con una puntata pilota lo scorso 10 giugno, ha riscosso un notevole successo di pubblico, registrando 1.570.000 spettatori e il 12,4% di share. In quell'occasione, Francesca Fagnani aveva intervistato, tra gli altri, Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. L'ultima edizione di 'Belve', andata in onda in primavera, ha ottenuto una media di 1.431.000 spettatori e il 9,04% di share per le cinque puntate trasmesse.
Qualche giorno fa Fagnani ha firmato un nuovo contratto biennale con la Rai.
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(Adnkronos) - I cinque cerchi incontrano l'arte. Milano Cortina 2026 inizia a colorarsi e a prendere forma anche con una serie di iniziative extra-sportive, sempre più presenti sul territorio italiano. Mostre, opere e anche grandi artisti che offrono la propria interpretazione creativa dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, a poco più di sei mesi dalla cerimonia inaugurale di San Siro.
Mercoledì 18 giugno è stato presentata alla Triennale Milano il progetto degli Art Posters di Milano Cortina 2026. A realizzare le opere sono stati dieci artisti italiani under 40. Cinque dei dieci poster, a tema Olimpiadi, sono stati ideati da Beatrice Alici, Martina Cassatella, Giorgia Garzilli, Maddalena Tesser e Flaminia Veronesi. Gli altri cinque, con al centro le Paralimpiadi, sono stati realizzati da Roberto de Pinto, Andrea Fontanari, Aronne Pleuteri, Clara Woods e Giulia Mangoni. “L’iniziativa Art Posters - ha spiegato Domenico De Maio, Education & cultural director della Fondazione Milano Cortina 2026 - dimostra l’impegno della Fondazione nel promuovere progetti partecipati e inclusivi che mettano al centro artisti, enti e organizzazioni, per valorizzare le eccellenze culturali del Paese".
Si tratta di un progetto seguito da Damiano Gullì, curatore di Triennale per arte contemporanea e public program. Le opere sono state promosse da Fondazione Milano Cortina 2026 e Triennale Milano, in collaborazione con l’International Olympic Committee e l’International Paralympic Committee.
L'ultima settimana verso i Giochi racconta anche l'inaugurazione al Museo Ma*Ga di Gallarate (in provincia di Varese) della mostra "Emozione dei Giochi – Culture through sport", promossa dalla Regione Lombardia, in collaborazione con Ficts – Fédération internationale cinéma télévision sportifs. Alla presentazione della rassegna, che si inserisce nel programma ufficiale delle Olimpiadi della Cultura di Milano Cortina 2026, ha partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, insieme a Domenico De Maio, direttore culturale Fondazione Milano Cortina 2026.
"Le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 non sono solo un evento sportivo, ma anche un patrimonio culturale e un racconto collettivo fatto di simboli, immagini e visioni - ha sottolineato l'assessore Caruso -. Questo racconto passa anche dal Ma*Ga di Gallarate, una delle realtà più dinamiche del nostro sistema museale. L’inserimento della mostra nel palinsesto ufficiale delle Olimpiadi della Cultura è l’emblema del nostro obiettivo: rendere i Giochi un evento diffuso, capace di coinvolgere in maniera concreta tutti i territori della Lombardia. A Gallarate, oltretutto, passerà la torcia olimpica, ulteriore segnale di come questo evento voglia abbracciare la provincia di Varese".
L’allestimento al Ma*Ga di Gallarate, visitabile dal 19 giugno al 5 ottobre 2025, propone un percorso articolato in una mostra storica dedicata ai manifesti ufficiali delle Olimpiadi Invernali e in una selezione di immagini e video con i momenti più iconici dei Giochi proiettati nella sala degli Arazzi 'Ottavio Missoni'.
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