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Cna, meno opzioni e tariffe stabili negli aeroporti in estate

20 Giugno 2025
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Report, cala l'offerta negli scali sardi rispetto ai competitor
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'A caccia' di competenze nel risarcimento danni, Tutela+ lancia campagna assunzioni

20 Giugno 2025
altamura Sarda News - Notizie in Sardegna

(Adnkronos) - Cambiamento climatico e nuovi scenari economici. Il mondo delle assicurazioni e risarcimento danni sta attraversando profonde trasformazioni. E per affrontarle le aziende ricercano competenze sempre più orientate al digitale e alle nuove tecnologie.  

Come Tutela+, gruppo fondato da Giuseppe Altamura con quartier generale a Napoli e leader nella gestione e risarcimento danni, servizi di consulenza legale e pronto intervento, che punta a rafforzare il proprio organico e annuncia un piano di assunzioni, per sostenere l’espansione dei servizi e consolidare la propria leadership nel settore. 

“In un'epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici -spiega Altamura ad Adnkronos/Labitalia- la digitalizzazione si presenta non solo come una necessità ma come una opportunità strategica per le aziende di ogni settore, ed in particolare per i servizi offerti dal mondo assicurativo. La trasformazione digitale non riguarda semplicemente l'adozione di nuove tecnologie ma implica una revisione profonda dei processi aziendali, della cultura organizzativa e dell'approccio al mercato". "Questo comporta necessariamente -continua- l'inserimento negli organici delle aziende di nuove figure specializzate, pronte a percepire e ad adattarsi ai cambiamenti. Da qui la necessità di aprire a nuove assunzioni. Significa stare al passo con i tempi e investire sul futuro", aggiunge ancora.  

Entro il 31 dicembre 2025, in particolare, saranno inserite in organico sette nuove figure professionali da impiegare sia nella parte di backoffice specializzato per il carico delle pratiche e nella trattativa stragiudiziale, che nelle attività legali. Un piano di crescita che parte dalle persone Le nuove figure professionali saranno inserite in diversi ambiti operativi, con l’obiettivo di rafforzare i reparti chiave in risposta all’aumento della domanda e all’apertura di nuove sedi sul territorio, tra cui Verona e Bari.  

Le nuove assunzioni sono previste in tre aree strategiche: gestione sinistri stradali, per aumentare la capacità di risposta h24 su tutto il territorio; gestione danni da eventi atmosferici, con figure esperte in lettura e analisi dei contratti assicurativi; consulenza legale telematica, per ampliare i servizi digitali e offrire assistenza da remoto. Si tratta di ruoli operativi e consulenziali che richiedono competenze tecniche, precisione e capacità di relazionarsi con i clienti in momenti spesso complessi, come quelli successivi a un incidente o un danno assicurativo.  

Dopo un 2024 chiuso con un fatturato in crescita dell’80% e oltre 20.000 pratiche gestite, la scelta di puntare su nuove assunzioni non nasce solo dalla necessità di gestire un maggior volume di attività (+40% rispetto al 2023), ma è parte di una strategia più ampia di crescita e consolidamento territoriale.  

Il settore della consulenza legale e della gestione sinistri sta vivendo infatti una profonda trasformazione, spinta da digitalizzazione, nuove normative (come la polizza catastrofale obbligatoria) e dalla richiesta di servizi più personalizzati. Giovani, donne, competenze: la forza della squadra Il piano di assunzioni si inserisce in un modello di sviluppo inclusivo. Attualmente, il 60% dell’organico è composto da donne, mentre il 40% dei collaboratori ha meno di 35 anni. L’azienda punta a mantenere e rafforzare questo equilibrio generazionale e di genere, valorizzando le competenze trasversali e la capacità di innovare.  

"Investire nelle persone è il modo più concreto per migliorare i servizi e creare valore per i nostri clienti", spiega il fondatore di Tutela+ Giuseppe Altamura. "Stiamo cercando figure motivate, flessibili, capaci di operare in squadra e con una forte attenzione al cliente, anche in contesti digitali", continua. 

I nuovi ingressi saranno accompagnati da percorsi formativi mirati, anche grazie agli strumenti digitali implementati dall’azienda, come la nuova piattaforma operativa proprietaria e l’Erp integrato, pensati per migliorare l'efficienza del lavoro quotidiano e il monitoraggio delle performance. Inoltre, l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale e l’attenzione alla responsabilità sociale d’impresa contribuiscono a creare un contesto lavorativo moderno, sensibile e orientato al futuro. Le posizioni saranno aperte progressivamente nel corso del 2025. Sarà data priorità a candidati con esperienze nel settore assicurativo, legale o nella consulenza digitale, ma non mancheranno opportunità anche per giovani laureati e professionisti desiderosi di crescere in un ambiente dinamico e strutturato.  

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Smartphone e tablet, entrano in vigore norme ecodesign ed etichette energetiche

20 Giugno 2025
Smartphone (Foto )

(Adnkronos) - "A partire da oggi", 20 giugno, "tutti i nuovi smartphone e tablet sul mercato dell’Ue saranno più durevoli, più efficienti sotto il profilo energetico e più facili da riparare". Lo annuncia una portavoce della Commissione europea durante il briefing giornaliero con la stampa, evidenziano l'entrata in vigore delle regole di ecodesign, di etichettatura e di diritto alla riparazione ("right to repair") introdotte nel 2023. 

Queste norme spaziano dalle etichette energetiche standardizzate per i prodotti, che "aiuteranno le persone a compiere scelte più intelligenti e sostenibili", a criteri per la produzione dei dispositivi elettronici, che "dovranno essere costruiti per durare più a lungo, risultando più resistenti, duraturi ed efficienti. Anche le batterie dureranno di più, e le riparazioni saranno più semplici ed economiche", spiega la portavoce. Oltre ai benefici derivanti dal risparmio energetico e dalla diminuzione di rifiuti, la Commissione stima che gli europei risparmieranno circa 20 miliardi di euro entro il 2030. 

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Francesca Fagnani torna in autunno su Rai2 con 'Belve' e 'Belve Crime'

20 Giugno 2025
Francesca Fagnani - (Ipa)

(Adnkronos) - Il fortunato format di interviste di Francesca Fagnani, 'Belve', tornerà sulle reti Rai in autunno. Secondo quanto apprende l'Adnkronos, il programma, in prima serata su Rai2, manterrà l'attuale assetto: cinque puntate dedicate a personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, più una puntata speciale di 'Belve Crime', lo spin-off dedicato alla cronaca nera. 

'Belve Crime', sperimentato con una puntata pilota lo scorso 10 giugno, ha riscosso un notevole successo di pubblico, registrando 1.570.000 spettatori e il 12,4% di share. In quell'occasione, Francesca Fagnani aveva intervistato, tra gli altri, Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. L'ultima edizione di 'Belve', andata in onda in primavera, ha ottenuto una media di 1.431.000 spettatori e il 9,04% di share per le cinque puntate trasmesse.  

Qualche giorno fa Fagnani ha firmato un nuovo contratto biennale con la Rai.  

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Road to Milano Cortina 2026: Olimpiadi nel segno dell'arte

20 Giugno 2025
Art Posters Milano Cortina - courtesy @MilanoCortina2026

(Adnkronos) - I cinque cerchi incontrano l'arte. Milano Cortina 2026 inizia a colorarsi e a prendere forma anche con una serie di iniziative extra-sportive, sempre più presenti sul territorio italiano. Mostre, opere e anche grandi artisti che offrono la propria interpretazione creativa dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, a poco più di sei mesi dalla cerimonia inaugurale di San Siro.  

Mercoledì 18 giugno è stato presentata alla Triennale Milano il progetto degli Art Posters di Milano Cortina 2026. A realizzare le opere sono stati dieci artisti italiani under 40. Cinque dei dieci poster, a tema Olimpiadi, sono stati ideati da Beatrice Alici, Martina Cassatella, Giorgia Garzilli, Maddalena Tesser e Flaminia Veronesi. Gli altri cinque, con al centro le Paralimpiadi, sono stati realizzati da Roberto de Pinto, Andrea Fontanari, Aronne Pleuteri, Clara Woods e Giulia Mangoni. “L’iniziativa Art Posters - ha spiegato Domenico De Maio, Education & cultural director della Fondazione Milano Cortina 2026 - dimostra l’impegno della Fondazione nel promuovere progetti partecipati e inclusivi che mettano al centro artisti, enti e organizzazioni, per valorizzare le eccellenze culturali del Paese". 

Si tratta di un progetto seguito da Damiano Gullì, curatore di Triennale per arte contemporanea e public program. Le opere sono state promosse da Fondazione Milano Cortina 2026 e Triennale Milano, in collaborazione con l’International Olympic Committee e l’International Paralympic Committee. 

L'ultima settimana verso i Giochi racconta anche l'inaugurazione al Museo Ma*Ga di Gallarate (in provincia di Varese) della mostra "Emozione dei Giochi – Culture through sport", promossa dalla Regione Lombardia, in collaborazione con Ficts – Fédération internationale cinéma télévision sportifs. Alla presentazione della rassegna, che si inserisce nel programma ufficiale delle Olimpiadi della Cultura di Milano Cortina 2026, ha partecipato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso, insieme a Domenico De Maio, direttore culturale Fondazione Milano Cortina 2026. 

"Le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 non sono solo un evento sportivo, ma anche un patrimonio culturale e un racconto collettivo fatto di simboli, immagini e visioni - ha sottolineato l'assessore Caruso -. Questo racconto passa anche dal Ma*Ga di Gallarate, una delle realtà più dinamiche del nostro sistema museale. L’inserimento della mostra nel palinsesto ufficiale delle Olimpiadi della Cultura è l’emblema del nostro obiettivo: rendere i Giochi un evento diffuso, capace di coinvolgere in maniera concreta tutti i territori della Lombardia. A Gallarate, oltretutto, passerà la torcia olimpica, ulteriore segnale di come questo evento voglia abbracciare la provincia di Varese". 

L’allestimento al Ma*Ga di Gallarate, visitabile dal 19 giugno al 5 ottobre 2025, propone un percorso articolato in una mostra storica dedicata ai manifesti ufficiali delle Olimpiadi Invernali e in una selezione di immagini e video con i momenti più iconici dei Giochi proiettati nella sala degli Arazzi 'Ottavio Missoni'. 

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Soldi (Engineering) a Ai Hub: "A supporto del Piano Mattei e dello sviluppo inclusivo"

20 Giugno 2025
Soldi (Engineering) a Ai Hub:

(Adnkronos) - Questa mattina Engineering, leader nella digitalizzazione dei processi per imprese e pubblica amministrazione, è stata tra le aziende protagoniste del lancio ufficiale dell’AI Hub for sustainable development.  

L’iniziativa, co-progettata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) e dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) e sostenuta dai leader del G7, nasce per ripensare le partnership globali sull’intelligenza artificiale con l’obiettivo di supportare la realizzazione del Piano Mattei. Durante la sessione 'Voices of innovation: advancing ai foundations for a new industrial development', Ettore Soldi, executive vice president di Engineering Industries eXcellence (Gruppo Engineering), ha illustrato l’impegno dell’azienda nello sviluppo di soluzioni di Intelligenza Artificiale all’avanguardia, come la EngGPT suite, e in Ricerca&Innovazione, ambito in cui nel solo 2024 ha guidato 110 progetti per un totale di 28 milioni di euro di investimenti. Soldi ha inoltre ribadito la volontà del Gruppo di contribuire attivamente al Piano Mattei, promuovendo uno sviluppo tecnologico sostenibile, inclusivo e orientato alla cooperazione internazionale. 

È in questo contesto che Engineering ha siglato nella giornata di ieri un Memorandum of understanding con Egabi, leader nei servizi IT e provider di soluzioni digitali in Egitto, per portare avanti progetti di digitalizzazione in ambito sanitario e farmaceutico, per aumentarne l’accessibilità, la sicurezza e la compliance regolatoria. La firma è avvenuta alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e del capo dell’Ai Office di Bruxelles, Lucilla Sioli. Engineering, unica azienda italiana ad aver firmato un accordo di questo tipo, rafforza così una collaborazione già attiva con Egabi su un importante progetto di distribuzione dei farmaci in Egitto. 

“Da oltre quarant’anni Engineering investe nella ricerca e nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, guidata dalla convinzione che questa tecnologia rappresenti una leva strategica per uno sviluppo digitale realmente sostenibile a livello globale", ha dichiarato Soldi.  

"Per questo -ha continuato- è un privilegio partecipare al lancio ufficiale dell’AI Hub e confermare il nostro impegno nella realizzazione del Piano Mattei. Dopo aver partecipato all’incontro del G7 dello scorso ottobre, ci siamo impegnati a esplorare partnership con aziende africane nei settori chiave della sanità, dell’istruzione e della gestione digitale delle risorse idriche, avviando collaborazioni concrete in Egitto e Kenya. La firma del MoU con Egabi è un esempio tangibile di cooperazione internazionale finalizzata a portare benefici reale alle persone in un ambito fondamentale come quello sanitario". 

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Studio, 23,4% delle aziende sarde con dipendenti usa l'IA

20 Giugno 2025
© ANSA/EPA
Confartigianato: 5mila imprese, Isola terza a livello nazionale
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Archeologia, a Cabras nascerà un centro studi del Mediterraneo

20 Giugno 2025
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Annuncio del presidente della Fondazione Mont'e Parma Muroni
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Via libera della Regione a cabina di regia Einstein Telescope

20 Giugno 2025
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Todde: 'progetto è tra priorità nostre azioni programmatiche'
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Paola Perego torna con 'Citofonare Rai 2', in ballo per lei anche un serale

20 Giugno 2025
Paola Perego - (Ipa)

(Adnkronos) - Paola Perego è pronta a tornare al timone di 'Citofonare Rai 2'. Ma, a quanto apprende l'Adnkronos, nessuna certezza sulla presenza di Simona Ventura alla co-conduzione del varietà della domenica mattina.  

Inizialmente, la volontà della Rai era quella di far partire lo show a marzo 2026 dopo l'impegno con i Giochi olimpici invernali di Milano Cortina (6-22 febbraio) e i giochi paralimpici (6-15 marzo), di cui ha acquistato i diritti per tutte le gare. Poi la marcia indietro, pensando di far partire 'Citofonare Rai 2' a settembre 2025, come lo scorso anno, per mettere quindi in pausa il programma durante le Olimpiadi e riprendere a marzo.  

Nei progetti di Paola Perego c'è anche un serale. A quanto apprende l'Adnkronos, starebbe scegliendo con la Rai tra due format.  

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Caldo, Capua: "Sport sì ma solo al mattino presto o la sera e se diverte"

20 Giugno 2025
Caldo, Capua:

(Adnkronos) - La prevenzione non va in vacanza e l'attività fisica è un ottimo alleato per stare bene in salute. Anche in questi giorni di caldo rovente. "Tuttavia, è bene seguire alcuni accorgimenti: si può praticare sport, a livello amatoriale o agonistico non fa differenza, purché solo nelle ore più fresche, al mattino presto o la sera, e se ci si diverte. Se l'attivistà fisica diventa un obbligo, ci si stanca e non si raggiunge l'obiettivo prefissato. Attenzione anche all'idratazione. Occorre bere acqua prima di iniziare l'esercizio fisico, non solo durante e dopo". Così all'Adnkronos Salute Giuseppe Capua, specialista in medicina e traumatologia dello sport, presidente della Commissione Antidoping della Figc. 

Per Capua "non ci sono sport da preferire ad altri. Tennis, padel, nuoto, jogging: vanno bene tutti, purché si evitino le ore calde e si scelga un abbigliamento consono fatto di indumenti leggeri, freschi e di colore chiaro". Attenzione, però, agli sbalzi repentini di temperatura. "Passare dall'afa e dal caldo estremo ad ambienti climatizzati dove l'aria condizionata è troppo fredda, se non gelata - avverte l'esperto - può provocare disturbi cardiocircolatori, addirittura la sincope. Inoltre, il troppo freddo danneggia le articolazioni e i muscoli". E sull'uso degli integratori Capua non ha dubbi: "Meglio idratarsi con la sola acqua. Molto utili anche gli integratori, ma fare attenzione a chi li produce".  

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Infortuni, Cni: "Per sicurezza porti ridefinire layout aree di carico e scarico merci e catena di movimentazione"

20 Giugno 2025
Infortuni, Cni:

(Adnkronos) - Investire nelle aree di carico e scarico merci per una maggiore sicurezza dei porti. E' questo il messaggio lanciato dal Consiglio nazionale degli ingegneri e della Fondazione del Cni, oggi in occasione della tredicesima giornata nazionale dell'ingegneria della sicurezza, attraverso lo studio 'Sicurezza come fattore competitivo: il caso dei porti italiani', a Salerno. Il settore dei trasporti e della gestione e movimentazione delle merci si caratterizza ancora oggi come uno dei comparti produttivi a più elevato rischio di incidenti sul lavoro, sebbene negli ultimi anni siano stati compiuti notevoli progressi in termini di prevenzione e di contrasto a situazioni di pericolo; prova ne è la flessione dell’8% dei casi denunciati tra il 2019 ed il 2023 secondo i dati messi a disposizione dall’Inail, a fronte di una flessione del 7% a livello nazionale. Uno studio condotto nel 2022 dalla società di consulenza Rightship indica come almeno la metà degli incidenti afferenti al comparto dei trasporti marittimi abbia luogo nell’ambito di banchine portuali, piazzali o terminal container.  

L’Inail rileva come nel 2023 (ultimo dato di dettaglio disponibile) si siano registrate nel settore dei trasporti e magazzinaggio 44.419 denunce di incidente, delle quali 34.628 riconosciute come casi effettivi di incidenti sul lavoro. Sebbene non si tratti della numerosità più elevata, perché superata da comparti come il manifatturiero, il settore energetico e quello sanitario, il tasso di rischio, calcolato rispetto agli occupati si rivela molto alto. Il settore dei trasporti registra attualmente 38,1 denunce di incidenti sul lavoro ogni 1.000 occupati nel comparto, rispetto alle 24,1 per 1.000 occupati nel settore manifatturiero e alle 25,9 denunce per 1.000 nel settore delle costruzioni. 

I dati di dettaglio elaborati dall’Inail consentono peraltro di stimare la numerosità ed il trend di incidenti in ambito portuale, supponendo che le attività prevalenti (ma ovviamente non esclusive) in tali nodi logistici riguardino i servizi connessi ai trasporti ed alla gestione di impianti all’interno dell’area portuale e la movimentazione e gestione di merci. Considerando i soli incidenti riconosciuti dall’Inail accaduti sul luogo di lavoro (escludendo quindi quelli in itinere dovuti allo spostamento casa-lavoro) risulta che tra il 2019 ed il 2023: quelli che hanno coinvolto lavoratori che operano nei servizi a supporto dei trasporti in ambito portuale (esempio: gestione di eventuali impianti, operazioni legate alla gestione di navi e banchine ed altri servizi) sono passati da 275 a 242, con una flessione del 12%: i casi mortali sono stati nel periodo considerato pari a 7; quelli legati a lavoratori che operano nella movimentazione merci sono passati da 524 a 435, con una flessione del 16,9%. I casi di incidenti mortali sono stati complessivamente nel periodo pari a 6.  

Solo un confronto con ciò che accade, per le medesime attività lavorative, in altri comparti dei trasporti (trasporti terrestri e trasporto aereo) può far comprendere il trend in atto. In linea generale è possibile rilevare che in tutti gli ambiti dei trasporti il numero degli incidenti denunciati e anche di quelli riconosciuti è in flessione, ma nei porti la riduzione è meno marcata rispetto a ciò che accade attualmente per i servizi legati al trasporti aerei e anche a quelli terrestri. Con i dati a disposizione è possibile dedurre che nei porti un’area su cui porre particolare attenzione è quella legata alla movimentazione di merci dove, ancora nel 2013, si sono rilevati oltre 400 casi di incidenti sul lavoro riconosciuti dall’Inail e negli ultimi 4 anni non si è mai scesi al di sotto di questo numero.  

Da uno studio pubblicato dall’Inail nel 2018 dal titolo 'Gli infortuni dei lavoratori del mare', risulta che su un campione misto di eventi accidentali verificatesi sia in navigazione che in aree portuali, il 50% di casi riguarda incidenti su nave, buona parte dei quali connessi ad operazioni in porto legate alla movimentazione di merci o ad operazioni di ormeggio e disormeggio, mentre quasi il 40% degli incidenti riguarda direttamente i lavoratori portuali operanti nelle banchine e nei piazzali, nella maggior parte dei casi partecipanti alle operazioni di carico e scarico e di magazzinaggio, mentre un ulteriore quota del 9,6% riguarda incidenti che hanno luogo in officine, magazzini, impianti ed altri spazi di lavorazione merci e prodotti all’interno dell’area portuale. Sulla base delle rilevazioni effettuate in passato, l’Inail indica che le lesioni più frequenti in casi di incidenti in aree portuali riguardano nei tre quinti dei casi le fratture e gli schiacciamenti, nel 9,6% dei casi vi è l’annegamento e per un altro 9,6% figura la contusione.  

Nei casi di studio condotti dall’Inail in ambito marittimo portuale i casi di incidenti più frequenti riguardano: il ribaltamento o l’investimento (28,9% dei casi analizzati), la caduta dall’alto o in profondità del lavoratore (25,3%), la caduta dall’alto di oggetti pesanti (16,9%) e la proiezione di solidi (10,8%). Alla luce di quanto detto, i porti si rivelano un ambito di osservazione di particolare rilievo, già molto studiato e posto all’attenzione degli esperti di sicurezza, in cui è possibile continuare a sperimentare metodi finalizzati alla salvaguardia dei lavoratori ed alla prevenzione dei rischi. Tra le tre macro attività più a rischio nei porti - quella di magazzinaggio, quella di servizi ai trasporti ed alla gestione degli impianti e quella di movimentazione delle merci – l’ultima secondo gli esperti è quella più critica. Le rilevazioni statistiche degli ultimi anni sono però confortanti in quanto il numero di incidenti in questo ambito specifico, pur mantenendosi elevato, tende leggermente a diminuire. I dati disponibili indicano tuttavia che occorre fare di più. 

Dagli studi, in ambito portuale, finora condotti dall’Inail risulta che i fattori causali di infortunio più ricorrenti sono: le pratiche operative errate o disattenzioni del lavoratore infortunato stesso (40,5% dei casi analizzati dall’Inail); cui si aggiungono pratiche errate di soggetti terzi (10,6% dei casi); il secondo grande fattore di rischio è rappresentato da inadeguatezza o malfunzionamento o di attrezzature di protezione o di sistemi di segnalazione (23,5% dei casi analizzati dall’Inail), quindi da fattori o dispositivi presenti nell’ambiente in cui il lavoratore opera; al terzo posto vi è il mancato uso di dispositivi di sicurezza e protezione individuale (12,7% delle cause di incidente); al quarto posto figurano l’uso scorretto di utensili e quello di materiali che causano incidenti rispettivamente nell’8,5% e nel 4.2% dei casi.  

I dati lasciano emergere almeno tre aspetti essenziali: in un gran numero di casi, in ambito portuale, la causa primaria dell’incidente è la scarsa percezione del rischio e la disattenzione che l’infortunato stesso pone alle procedure di sicurezza; procedure errate, l’uso sbagliato di macchinari e attrezzature e, ancor più, l’uso scorretto di dispositivi di protezione richiamano l’attenzione sulla necessità di sensibilizzare in modo continuativo, attraverso la formazione e l’aggiornamento continuo, lo stesso lavoratore al tema della sicurezza; è necessario continuare e repertoriare e conoscere le dinamiche degli incidenti sul lavoro in ambito portuale, prima di tutto perché i macchinari e le attrezzature stanno evolvendo molto velocemente anche con applicazioni intelligenti (che possono favorire migliori condizioni di sicurezza), ma rischiano di aumentare la velocità delle operazioni con effetti in termini di sicurezza che devono essere tenuti in considerazione.  

Un'approfondita conoscenza delle dinamiche degli infortuni consente di comprendere meglio quali pratiche di prevenzione possono essere messe in atto; occorre continuare ad investire, anche in termini di ricerca, nel campo dei dpi, ovvero dei dispositivi di sicurezza che in alcuni casi dovrebbero essere sempre più personalizzati, a seconda delle mansioni e operazioni da effettuare. In questo senso si ribadisce l’importanza di intervenire su fronti diversi in merito: all’importanza di investire sull’addestramento e aggiornamento continuo dei lavoratori in base alla precisa mansione svolta, con una particolare focalizzazione sugli aspetti legati alla sicurezza; solo un aggiornamento costante, in grado di sollevare degli alert precisi in materia di sicurezza può permettere di evitare che sia il lavoratore stesso la causa primaria del proprio infortunio; alla necessità di continuare a studiare e catalogare la tipologia e la dinamica dei singoli incidenti che occorrono nelle aree portuali, investendo nel contempo in una normativa tecnica volontaria specializzata nella prevenzione degli incidenti in ambito portuale e nella elaborazione di PdR concernenti le operazioni portuali; all’opportunità di elaborare un piano nazionale per la sicurezza nei porti, che coinvolga attori diversi e che in modo molto operativo e sintetico definisca una serie di aspetti da monitorare, studiare e repertoriare per poi mettere in atto azioni formative e di sensibilizzazione più mirate di quanto non accada oggi, indirizzate ai singoli lavoratori ed alla parte datoriale.  

Particolare attenzione deve essere ormai prestata anche alla repertoriazione dei near miss, in grado di offrire utili informazioni per attivare misure di prevenzione e sicurezza dei lavoratori; alla necessità di pianificare la manutenzione o la nuova realizzazione della viabilità interna e degli spazi di carico e scarico di merci in una prospettiva di sicurezza, delimitando le aree operative, garantendo nuovi sistemi di illuminazione, garantendo sistemi di controllo digitali delle singole operazioni, limitando la presenza umana in prossimità delle aree di movimentazione. Questi aspetti sembrano scontati ma sia nella fase di progettazione che di realizzazione rischiano di essere sottovalutati con effetti che impattano negativamente sulla prevenzione dei rischi. Studiare i metodi più efficaci di progettazione delle strutture portuali in chiave di prevenzione del rischio e diffondere tra i professionisti tecnici che svolgono il ruolo di progettisti questi aspetti molto specifici può rappresentare un passo in avanti nel diffondere una cultura della sicurezza su cui nel nostro Paese è bene investire sempre di più. 

Occorre infine chiedersi quale sia il motivo per cui è utile focalizzarsi su un ambito così specifico come quello dei porti. Vi è innanzi tutto un vantaggio di ordine metodologico: analizzare le dinamiche e le problematiche della sicurezza su un ambito specifico permette, per molti versi, di focalizzare meglio le criticità ed i margini di miglioramento praticabili. Anziché parlare in generale di sicurezza, è utile calare la problematica su casi concreti e su un solo segmento di una filiera più ampia, nonché su problematiche specifiche determinate anche dalle caratteristiche del settore preso in considerazione. Nell’ambito dei porti, ad esempio, si è capito che tra le macro attività caratteristiche rinvenibili in ciascuna area portuale, quella legata alla movimentazione di merci presenta ancora oggi maggiori criticità rispetto alle altre.  

Questo consente anche di focalizzare meglio e di sperimentare delle azioni di prevenzione del rischio sui lavoratori. Ma più in generale occorre dire che i porti rappresentano un interessante ambito per il quale è dimostrabile che una maggiore e crescente sicurezza dei lavoratori può contribuire alla maggiore competitività dei porti stessi. Occorre considerare che i porti italiani rappresentano dei nodi logistici di rilevanza strategica per l’economia italiana. Attraverso i 58 porti gestiti dalle 16 Autorità di Sistema portuale transita attualmente più del 35% delle merci importate ed esportate in valore e oltre il 50% delle merci in volume.  

Gran parte delle filiere produttive del Paese dipendono in sostanza dai porti. Un loro cattivo funzionamento può avere ripercussioni notevoli sulle filiere produttive. Ma il corretto funzionamento dipende dagli oltre 16.000 addetti che vi lavorano e che hanno diritto di operare in sicurezza. Un porto non sicuro per chi vi lavora o vi transita è un porto che rischia di essere inefficiente. Nel 2024 sono transitati per i porti italiani più di 480 milioni di tonnellate di rinfuse secche e liquide e quasi 12 milioni di Teu in termini di container. I passeggeri transitati sono stati 73 milioni. Si tratta di flussi imponenti, che richiedono un elevato impiego di manodopera che deve agire sempre più con efficienza e velocità. Questo può comportare un innalzamento dei rischi di incidente sul lavoro e proprio per tali motivi il tema della gestione della sicurezza e di corretti investimenti in sicurezza nei porti assume particolare rilevanza. Occorre infine considerare che i porti sono oggi sottoposti ad una serie di trasformazioni che 'stressano' e stresseranno sempre più il tema della sicurezza dei lavoratori e che richiedono studi sul campo e la predisposizione di strumenti di prevenzione.  

Tra i fenomeni più rilevanti occorre considerare: l’ulteriore espansione del cosiddetto 'gigantismo delle navi', con le navi container la cui portata è aumentata dell’80% negli ultimi 15 anni e quelle da crociera con un incremento del 70%, oltre alla crescita di portata delle navi petroliere che partivano già da grandi dimensioni. Nella maggior parte dei porti italiani serviranno ancora di più aspetti più critici dal punto di vista della sicurezza che è quello della movimentazione delle merci; il miglioramento dell’efficienza logistica attraverso la riduzione dei tempi di permanenza delle navi: il tempo medio di attesa nei porti italiani si attesta a 1,28 giorni contro 0,54 nei Paesi Bassi e 0,86 in Spagna.  

Questo significa, quindi, che occorre intervenire, con opportuni investimenti, nella ridefinizione del layout delle aree di carico e scarico merci e nella catena di movimentazione, anche attraverso l’ampliamento degli spazi disponibili o attraverso la realizzane di nuove opere portuali, con impatti non indifferenti anche sugli addetti alla movimentazione delle merci; la presenza di alcuni porti che sono punto di arrivo di pipeline di gas, che richiedono per questo o nuove opere o particolari interventi di manutenzione e specifiche misure di sicurezza che vanno migliorate nel tempo; gli investimenti per l’elettrificazione delle banchine al fine di realizzare il processo di cold ironing, ovvero la fornitura di elettricità alle navi in stazionamento, da fonti meno inquinanti rispetto al petrolio. La presenza di impianti energetici o di parti di impianti energetici all’interno dei porti o nelle aree contermini (con parchi solari o solare e eolico offshore) implica interventi che molto spesso sono in grado di cambiare, almeno in parte, la configurazione stessa delle aree portuali; Ridefinire in un quadro organico tutti questi aspetti che mirino ad incrementare il livello di sicurezza dei lavoratori portuali appare dunque non tanto come una sfida futura, ma una sfida su cui, in particolare l’ingegneria, sin da ora deve confrontarsi. 

"Noi riteniamo - ha sottolineato Angelo Domenico Perrini, Presidente del Cni, Consiglio nazionale degli ingegneri - che non serva inasprire le sanzioni. Bisogna lavorare sulla prevenzione e la premialità. Inoltre, per prevenire serve l’informazione e la formazione. Anche per questo, tutti coloro da cui dipende la sicurezza dei cittadini deve rientrare nell’alveo dell’albo professionale, con i conseguenti obblighi di formazione. Non va dimenticato, poi, che la sicurezza nei porti va rimodulata in relazione ai cambiamenti climatici che pongono nuove problematiche ai porti in seguito all’aumento del livello del mare e dell’erosione delle coste". 

“La 13° Giornata nazionale dell’ingegneria della sicurezza - ha ricordato Tiziana Petrillo, consigliera Cni con delega alla sicurezza e alla prevenzione incendi - viene suddivisa quest’anno in tre tappe. Non parliamo tanto di un evento, quindi, ma di un percorso che tocca i vari aspetti della sicurezza. Oggi parleremo di porti, ma quel che conta maggiormente è l’approccio comune a tutte le declinazioni del tema della sicurezza. Questo approccio deve vedere la sicurezza come investimento strategico. L’efficientamento della sicurezza porta a maggiore competitività. Qualsiasi pianificazione deve partire dai dati che ci permettono di individuare gli elementi critici. All’interno dei porti, sebbene si registri un calo di incidenti, resta alto il rischio, superiore a quello degli altri settori. Bisogna puntare sui meccanismi premianti e migliorare la governance di tutto il processo. Infine, va implementata la formazione, anche a partire dalla conoscenza dei dati”. 

"La sicurezza sul lavoro e lo sviluppo produttivo - ha detto il ministro del Lavoro Marina Calderone - sono un binomio inscindibile. Competenza e professionalità sono elementi fondamentali per garantire la sicurezza sul lavoro. Iniziative come questa Giornata nazionale dell’ingegneria della sicurezza contribuiscono allo sviluppo della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro". 

“Il Governo - ha ribadito il vice ministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto - è diretto nell’affrontare il tema della sicurezza sul lavoro e lo fa attraverso un provvedimento ad hoc. Il numero delle morti bianche ci obbligano a formare una commissione per la revisione delle norme del codice penale su questo tema. Ci possiamo accontentare dei soli profili sanzionatori? Non lo credo. Al profilo sanzionatorio va affiancato un profilo di prevenzione. Occorre fare di tutto affinché gli incidenti non accadano. Per questo serve un lavoro di squadra, le contrapposizioni tra le parti non aiutano. Servono adempimenti premianti. Se l’impresa che adotta il modello 231 e che rispetta fondamentali adempimenti per la sicurezza risponderà penalmente solo di colpa grave. La situazione va cambiata. Grazie al gioco di squadra riusciremo a migliorare i numeri attuali che non sono confortanti”. 

"I porti - ha affermato il sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco - sono un sistema complesso e la sicurezza diventa un momento fondamentale. Lavoriamo ad iniziative con i VVF e le capitanerie dei porti, soprattutto nella direzione della prevenzione. Fondamentale l’attività di prevenzione incendi, in particolar modo il lavoro dei professionisti anticendio iscritti negli appositi elenchi".  

 

 

 

 

 

 

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Caldo, le 10 regole salva-salute: ecco il decalogo anti rischio del ministero

20 Giugno 2025
Turista alle prese con il caldo a Roma - Fotogramma

(Adnkronos) - Contro i rischi del caldo che sta tormentando l'Italia, arriva il decalogo del ministero della Salute, "una serie di semplici abitudini comportamentali e misure di prevenzione" che "possono contribuire a ridurre notevolmente le conseguenze nocive delle ondate di calore". Dieci regole in grado di "limitare l'esposizione alle alte temperature - spiega il dicastero - facilitare il raffreddamento del corpo ed evitare la disidratazione, ridurre i rischi nelle persone più fragili (persone molto anziane, persone con problemi di salute, che assumono farmaci, neonati e bambini molto piccoli".  

Ecco allora i 10 comandamenti salva-salute:  

1) Non uscire nelle ore più calde. Durante un'ondata di calore, evitare l'esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata (tra le 11 e le 18).  

2) Migliorare l'ambiente domestico e di lavoro. La misura più semplice è la schermatura delle finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili (persiane, veneziane) che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell'aria. Efficace è l'impiego dell’aria condizionata, che tuttavia va usata con attenzione, evitando di regolare la temperatura a livelli troppo bassi rispetto alla temperatura esterna. Una temperatura tra 25-27°C con un basso tasso di umidità è sufficiente a garantire il benessere e non espone a bruschi sbalzi termici rispetto all'esterno. Da impiegare con cautela i ventilatori meccanici, che accelerano il movimento dell'aria, ma non abbassano la temperatura ambientale; per questo il corpo continua a sudare. E' perciò importante continuare ad assumere grandi quantità di liquidi. Quando la temperatura interna supera i 32°C, l'uso del ventilatore è sconsigliato perché non è efficace per combattere gli effetti del caldo. Non vanno mai indirizzati direttamente sul corpo, in particolare nel caso di persone anziane allettate o con limitata autonomia. 

3) Bere molti liquidi. Bere molta acqua e mangiare frutta fresca è una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo. Soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete. Esistono tuttavia particolari condizioni di salute (come l'epilessia, le malattie del cuore, del rene o del fegato) per le quali l'assunzione eccessiva di liquidi è controindicata. Se si è affetti da qualche malattia, è necessario consultare il medico prima di aumentare l'ingestione di liquidi. E' necessario consultare il medico anche se si sta seguendo una cura che limita l'assunzione di liquidi o ne favorisce l'eliminazione. 

4) Moderare l'ìassunzione di bevande contenenti caffeina, evitare bevande alcoliche. 

5) Fare pasti leggeri: la digestione è per il nostro organismo un vero e proprio lavoro che aumenta la produzione di calore nel corpo. 

6) Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali (evitare le fibre sintetiche). All'aperto è utile indossare cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole diretto. Proteggere anche gli occhi con occhiali da sole con filtri Uv. Particolare attenzione ai bambini. 

7) In auto, ricordarsi di ventilare l'abitacolo prima di iniziare un viaggio, anche se la vettura è dotata di un impianto di ventilazione. In questo caso, regolare la temperatura su valori di circa 5 gradi inferiori alla temperatura esterna, evitando di orientare le bocchette della climatizzazione direttamente sui passeggeri. Se ci si deve mettere in viaggio, evitare le ore più calde della giornata (specie se l'auto non è climatizzata) e tenere sempre in macchia una scorta d'acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi. 

8) Evitare l'esercizio fisico nelle ore più calde della giornata. In ogni caso, se si fa attività fisica, bisogna bere molti liquidi. Per gli sportivi è importante a inizio stagione adattarsi progressivamente al caldo con sessioni di allenamento di intensità e esposizione crescenti. Essenziali sono una adeguata idratazione e alternare le sessioni di allenamento con pause in luoghi rinfrescati e, se necessario, compensare la perdita di elettroliti con gli integratori. 

9) Offrire assistenza a persone a maggiore rischio (come gli anziani che vivono da soli, i lattanti etc.) e segnala ai servizi socio-sanitari eventuali situazioni che necessitano di un intervento. Negli anziani un campanello di allarme è la riduzione di alcune attività quotidiane (spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, andare regolarmente in bagno, lavarsi) che può indicare un peggioramento dello stato di salute. Controlla la temperatura corporea dei lattanti e bambini piccoli, abbassandola con una doccia tiepida e quando possibile aprire il pannolino. 

10) Dare molta acqua fresca agli animali domestici e lasciarla in una zona ombreggiata. "E' importante seguire le raccomandazioni per proteggersi dal caldo - ricorda il ministero della Salute - In particolare gli operatori socio-sanitari devono seguire alcuni accorgimenti, in quanto vanno incontro, più frequentemente delle altre persone, a disturbi caldo-correlati: è importante, quindi, che questi lavoratori comincino a rinfrescarsi e idratarsi già prima del turno di lavoro". 

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