(Adnkronos) - "La Sidemast è sempre disponibile a collaborare con le istituzioni, congiuntamente con le altre società scientifiche e associazioni per definire e strutturare un percorso chiaro ed efficace per la prevenzione e diagnosi precoce del melanoma e dei tumori cutanei che garantisca la massima efficacia senza aggravio di costi o risorse attualmente non disponibil". Così Giovanni Pellacani, presidente della Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast) interviene sulla proposta di coinvolgere nella 'mappatura dei nei' anche il medico di medicina generale su cui si è molto dibattuto in questi giorni. Il presidente Sidemast considera in modo positivo la valutazione e il primo filtro del medico di medicina generale per la scelta di eventuale invio alla visita specialistica dermatologica. Evidenziando, però, la necessità di una formazione e aggiornamenti specifici.
"In realtà – chiarisce il presidente Sidemast – la 'mappatura dei nei' non esiste né come tariffario né come prestazione medica reale. Si tratta di una terminologia impropria che dovrebbe essere abbandonata. Deriva infatti da una semplicistica comunicazione che ha distorto la percezione dell’esame dermatologico della cute per la diagnosi di un melanoma o altro tumore cutaneo, che negli anni è andato ad aggiungere strumentazioni sempre più avanzate in grado di migliorare la diagnosi". Quanto alle strumentazioni - informa una nota - le Linee guida europee (Eado) recepite da quelle italiane per la diagnosi di melanoma prevedono di "affiancare alla valutazione clinica l’utilizzo del dermatoscopio da parte dei dermatologi che sono formati all’uso di questo strumento con il quale possono individuare aspetti non visibili ad occhio nudo".
La videodermatoscopia (o dermatoscopia digitale) - che non aggiunge all'accuratezza diagnostica rispetto al dermatoscopio manuale - "permette però di registrare, e quindi salvare digitalmente, immagini dermoscopiche. È quindi utile - spiegano gli esperti - per monitorare lesioni di diagnosi non sicura e controllarne le modifiche dopo un periodo variabile tra i 3 e i 12 mesi". Altro strumento riconosciuto nelle linee guida ma non ancora nei Livelli essenziali di assistenza, è "la microscopia confocale a riflettenza, una sorta di biopsia virtuale che consente di visualizzare le cellule senza bisogno di asportare il tessuto". Infine, per il monitoraggio di soggetti polinevici ad alto rischio, strumenti per la total body photography, spesso associati a dermatoscopi digitali, permettono di acquisire foto standardizzate ad alta risoluzione della superficie corporea allo scopo di individuare precocemente un nevo che nel tempo modifica o una lesione di nuova insorgenza.
"Ma per prevenire il melanoma - aggiunge Pellacani - si deve puntare soprattutto sull'educazione del pubblico alla prevenzione primaria; quindi, alla esposizione al sole sempre con adeguate protezioni dai raggi Uv, essendo il sole il più certo responsabile della insorgenza del melanoma e dei maggiori tumori cutanei. Poi - illustra - si deve favorire l’autoesame periodico, educando i pazienti a riconoscere e segnalare al medico di medicina generale una lesione nuova, strana o modificata, evitando screening di massa negli asintomatici. Il medico di medicina generale svolge un compito indispensabile di valutazione e primo filtro - precisa il presidente Sidemas - spetterà quindi a lui decidere se necessita una valutazione specialistica dermatologica e con quale criterio di urgenza. Sicuramente l’utilizzo del dermatoscopio da parte del medico di medicina generale, eventualmente associato a teledermatologia può migliorare il triage, potenzialmente abbassando il numero di invii inutili e accorciando i tempi per chi davvero serve".
Tuttavia, per la decisione corretta - avverte lo specialista - occorre una formazione specifica e un aggiornamento continuo per raggiungere un sufficiente grado di esperienza. Il dermatologo poi deciderà come procedere, se asportare, se monitorare digitalmente, o se sottoporre la lesione a microscopia confocale, ove disponibile. Questo per evitare ritardi diagnostici di tumori cutanei e inutile saturazione delle sale operatorie e dei laboratori di istologia. Infine, occorre individuare i pazienti ad alto rischio (con più di 50-60 nei, soprattutto se associati a fototipo chiaro, scottature in infanzia e adolescenza, immunosoppressi, familiarità o pregresso melanoma, o mutazioni note) su cui concentrare gli sforzi di prevenzione".
Cosa si può fare praticamente e rapidamente? “Un primo semplice intervento - spiega Pellacani - come la distinzione della visita dermatologica in 2 canali separati, per quella dermatologica oncologica e per quella generale, permetterebbe un immediato indirizzamento del paziente a un servizio dotato dell’expertise e della strumentazione adeguata, e un più efficace controllo dei flussi e del mantenimento dei tempi di attesa adeguati, sia per la diagnostica che per l’eventuale intervento di asportazione". L'auspicio del presidente Sidemast è che "a questo, segua un adeguato riconoscimento delle prestazioni necessarie nelle dovute indicazioni nei Lea, con l’introduzione della microscopia confocale a riflettenza e della total body photography, oggi non ancora riconosciute seppure ampiamente utilizzate".
Leggi tutto: Prevenzione melanoma, Sidemast pronta a collaborare per percorsi chiari
(Adnkronos) - Nel contenimento di un’epidemia, l'intervallo tra la prima dose di vaccino (primer) e quella di richiamo (booster) è un fattore determinante. In contesti di risorse limitate, la scelta della tempistica può influenzare in modo decisivo l’evoluzione del contagio. È quanto emerge da uno studio condotto dal Consiglio nazionale delle ricerche con l’Istituto dei sistemi complessi (Cnr-Isc) e l’Istituto per le applicazioni del calcolo (Cnr-Iac) - pubblicato sulla rivista Physical Review Research - che ha utilizzato un approccio matematico per analizzare diversi scenari di distribuzione delle dosi e valutare l’impatto delle diverse strategie a livello di popolazione.
"I risultati mostrano che, quando le risorse sono scarse e i tempi di attesa per le dosi sono lunghi, l'approccio più efficace è dare priorità assoluta alla prima dose, così da aumentare rapidamente la copertura vaccinale iniziale", afferma Francesca Colaiori, ricercatrice del Cnr-Isc. "Al contrario, in presenza di un tasso di vaccinazione più elevato e di una maggiore disponibilità di dosi - chiarisce - è vantaggioso cominciare a somministrare anche seconde dosi mentre ancora una parte della popolazione è in attesa della prima, con una priorità relativa che dipende dalle risorse disponibili". Lo studio identifica anche il punto in cui, al variare delle risorse disponibili, c'è la transizione tra i 2 regimi ottimali e diventa vantaggioso somministrare parallelamente le seconde dosi. "Una corretta strategia - aggiunge Colaiori - ha l'effetto di spostare la soglia epidemica e dunque, in alcune circostanze, può perfino sopprimere del tutto epidemie che, con una pianificazione sub-ottimale, sarebbero invece esplose".
Lo studio inoltre evidenzia che, in caso di risorse limitate - informa una nota - l'intervallo ottimale per l'immunità del singolo individuo potrebbe non coincidere con quello più vantaggioso a livello di popolazione. "Durante l’epidemia di Covid-19 - spiega Colaiori - molti Paesi si sono trovati a dover decidere come allocare scorte limitate di vaccini. Alcuni hanno scelto di prolungare l'intervallo tra le dosi, dando priorità alla somministrazione della prima dose al maggior numero possibile di individui idonei, seguendo le raccomandazioni del Joint Committee on Vaccination and Immunisation. Il Jcvi riteneva infatti che ridurre al minimo la popolazione ‘vaccino-naïve’ (cioè, priva di immunità vaccinale) avrebbe ridotto significativamente il rischio di malattie gravi e ricoveri ospedalieri a breve termine. Altri Paesi, invece - conclude - si sono attenuti alle indicazioni iniziali dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che raccomandava un intervallo più breve tra le dosi".
Leggi tutto: Vaccini, Cnr: "Il tempo tra le dosi può fare la differenza su diffusione epidemica"
(Adnkronos) - Il principe Harry tornerà nel Regno Unito per partecipare a una cerimonia di premiazione di beneficenza l'8 settembre, giorno in cui ricorrere il terzo anniversario della morte della regina Elisabetta II, sua nonna. Lo ha reso noto l'ente benefico, che festeggia i successi dei bambini affetti da gravi malattie, affermando che "l'8 settembre il principe Harry festeggerà a Londra i 20 anni dei WellChild Awards".
Harry, che sostiene l'ente dal 2007, dal canto suo ha detto che ''è sempre un privilegio per me partecipare ai WellChild Awards e incontrare gli incredibili bambini, le famiglie e i professionisti che ci ispirano tutti con la loro forza e il loro spirito". Il duca di Sussex ha già partecipato altre 14 volte a questa premiazione.
La visita del principe nel Regno Unito solleva, come le precedenti, speculazioni sulla possibilità di riallacciare i rapporti con la famiglia reale, in particolare con il padre re Carlo III e con il fratello William. Le prospettive sembrano però scarse dato che lo scorso maggio lo stesso Harry ha ammesso che suo padre non gli parlava più a causa delle sue battaglie in tribunale nel Regno Unito e dopo la pubblicazione del libro in cui il principe si esprime criticamente nei confronti della famiglia reale. Sempre a maggio, però, Harry ha anche detto che sperava di riconciliarsi con suo padre.
Inoltre a luglio il Mail on Sunday ha pubblicato fotografie dell'incontro tra gli stretti consulenti del re e del duca del Sussex, considerato un passo verso la distensione dei rapporti tra Harry e la famiglie reale.
Leggi tutto: Principe Harry torna a casa nel giorno che ricorda la regina Elisabetta II
(Adnkronos) - Bisogna denunciare, segnalare non basta. E' l'appello della Polizia postale. Scatti intimi 'rubati' e pubblicati all'insaputa del partner. Ma non solo. Foto al mare. Di vip, ma anche di persone qualunque, vestite e 'svestite' con programmi ad hoc e poi utilizzate per arricchire i contenuti di una pagina social, di un forum o di un canale su una chat. E' la faccia oscura del web, la deriva di un mondo sempre più virtuale ed esposto, tranne che alle vittime inconsapevoli.
"Quello del gruppo 'Mia moglie' è stato un caso particolare, perché era su un social come Facebook, ma tendenzialmente il monitoraggio delle proprie foto, da parte della persona che è stata ritratta inconsapevolmente, è impossibile, essendo i contenuti per lo più pubblicati su gruppi di messaggistica istantanea o addirittura su forum o piattaforme più ristrette. Nella maggior parte dei casi le vittime nemmeno immaginano l'esistenza di propri scatti in rete. In questi giorni però, e in quelli a seguire, ci aspettiamo un bel po' di denunce, magari da parte di chi spinto dalla curiosità potrebbe controllare di persona le foto pubblicate e scoprire di essere una vittima", spiega all'Adnkronos il vicequestore della Polizia di Stato Giancarlo Gennaro, dirigente della Polizia postale.
"Anche la vicenda dei filmati delle videocamere 'rubati' dai sistemi di videosorveglianza e messi in rete, ha aperto gli occhi su questo fenomeno. E' verosimile, quindi, che adesso si stia aprendo un vaso di Pandora per cui le persone diventano più consapevoli e il fenomeno più rilevante", dice. L'unica arma in mano alle vittime è la denuncia. "La diffusione delle foto è procedibile unicamente a querela della persona offesa; se non si denuncia, viene a mancare la condizione di procedibilità. E' l'unico modo in cui è possibile cristallizzare la situazione, informare l'autorità giudiziaria e inviare le attività investigative su quel determinato post.
E poi ci sono le problematiche investigative. "Stiamo parlando di un mondo in cui i sistemi di anonimizzazione spopolano a pochi soldi, in cui è facile creare delle vpn o collegarsi tramite 'nodo Tor' (un server per rendere anonima la navigazione, ndr) - spiega il dirigente della Polizia postale - Tranne per gli utenti che sono 'in chiaro', con nome e cognome, non è scontato riuscire a individuare le persone che stanno commettendo quelle condotte. Si aprono, ogni volta che facciamo un'attività investigativa, una serie di variabili non sempre preventivabili. Se un utente si dota di un una serie di regole basilari per costituire un sistema di schermatura dell'ip, nel momento in cui fa quella pubblicazione, è complesso per noi risalire alla sua identità".
Il consiglio, per quanti abbiano i social e interagiscano in rete con propri contenuti è "evitare che queste foto siano troppo esposte. Capisco pure le persone che fanno o puntano a diventare influencer, per le quali quindi sia importante diffondere le proprie foto a quante più persone possibile, ma personalmente credo che ci voglia un po' di buon senso, per capire fino dove ci si può spingere nella pubblicazione delle foto. Comprese quelle dei minori: è chiaro che non è un problema caricare la foto dei figli in generale, ma quando si pubblica questo tipo di foto, ci si espone all'utilizzo che di quelle può essere fatto in altri contesti. Ogni volta che si pubblica qualcosa, d'altronde, ci si espone. Vuoi al commento diffamatorio della persona che non la pensa come noi, vuoi all'utilizzo improprio di quelle foto, se particolarmente accessibili a tutti. Basta un minimo di attenzione con le proprie attività sui social, senza essere totalmente sprovveduti". (di Silvia Mancinelli)
Leggi tutto: Siti sessisti, Polizia postale: "Bisogna denunciare"
(Adnkronos) - Cresce il numero delle vittime secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute di Gaza e Svezia e Olanda esortano l'Unione Europea ad adottare sanzioni contro Israele e di aumentare la pressione su Hamas.In una lettera, la ministra degli Esteri svedese, Maria Malmer Stenergard, e il ministro della Difesa olandese, Ruben Brekelmans, hanno chiesto al servizio esteri dell'Ue di "presentare ulteriori proposte su come aumentare la pressione su Hamas". Nel documento indirizzato all'Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell'Unione Europea, Kaja Kallas, i ministri degli Esteri hanno inoltre chiesto sanzioni mirate contro i ministri del governo israeliano. "C'è la necessità di introdurre rapidamente sanzioni mirate contro i ministri israeliani estremisti che promuovono attività di insediamento illegali e si oppongono attivamente a una soluzione negoziata per due stati, e la necessità di ulteriori sanzioni contro i coloni violenti", si legge nel documento.
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, almeno 71 palestinesi, tra cui 22 richiedenti aiuti, sono stati uccisi e 339 feriti negli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore. Lo riporta Al Jazeera comunicando il nuovo bilancio delle vittime della guerra di Israele nella Striscia di Gaza diramato dal ministero che conta 62.966 palestinesi morti e 159.266 feriti, dal 7 ottobre 2023.
Il numero totale di richiedenti aiuti uccisi dal 27 maggio scorso, da quando Israele ha introdotto il nuovo meccanismo di distribuzione degli aiuti attraverso il Ghf, è salito raggiungendo la quota di 2.180 morti, con oltre 16.046 feriti, si legge nella dichiarazione.
Le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver intercettato due droni fatti partire dallo Yemen. Secondo le Idf, l'ultimo è stato abbattuto prima che potesse sorvolare il territorio israeliano. In precedenza le forze israeliane avevano riferito di aver intercettato un primo drone lanciato dallo Yemen dopo che erano scattate le sirene dell'allarme antiaereo nella zona di Bnei Netzarim, non lontano dalla Striscia di Gaza.
È in corso oggi la giornata nazionale di sensibilizzazione #digiunogaza a cui aderiscono medici e operatori sanitari. L'iniziativa è promossa dagli operatori e dalle operatrici del Servizio sanitario nazionale aderenti alla rete 'Sanitari per Gaza' e alla campagna Bds 'Teva? No grazie'. Molte le adesioni degli Ordini provinciali dei medici e della stessa Federazione nazionale (Fnomceo) che sul suo sito raccoglie in una pagina tutti i comunicati degli Omceo e delle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali a favore di Gaza.
"Per chi deve salvare vite è impossibile stare in silenzio davanti al genocidio a Gaza", hanno detto gli organizzatori dell'iniziativa che ha già ha già coinvolto migliaia di singoli operatori, oltre 500 tra ospedali e strutture territoriali, associazioni, sindacati e singoli cittadine e cittadine.
"Italia e Arabia Saudita ribadiscono la loro inequivocabile opposizione a qualsiasi sfollamento dei palestinesi sotto qualsiasi pretesto", si legge nella dichiarazione congiunta diffusa dai ministri degli Esteri Antonio Tajani e Faisal bin Farhan Al Saud al termine del loro incontro a Villa Madama. “I principi di non-trasferimento e non-espulsione devono essere pienamente rispettati", continua.
Nel documento, i due ministri riaffermano l’urgenza di una soluzione politica: “Qualsiasi assetto per il periodo successivo alla guerra deve essere strettamente legato all’attuazione chiara e con tempi definiti di una soluzione politica che ponga fine all’occupazione e realizzi una pace giusta, globale e sostenibile”.
Tajani e Faisal rinnovano inoltre il loro appello per fermare la crisi in corso nella Striscia di Gaza: “Rinnoviamo il nostro invito alla cessazione immediata della guerra a Gaza e al rilascio immediato di tutti gli ostaggi e condanniamo qualsiasi azione unilaterale o violenta in Cisgiordania che mina la soluzione dei due Stati”. La dichiarazione richiama anche l’esigenza di un sostegno umanitario immediato: “Chiediamo l’accesso senza restrizioni agli aiuti umanitari e alle forniture salvavita in tutta la Striscia di Gaza, così come il rilascio di tutte le entrate fiscali palestinesi trattenute”. Infine, Roma e Riad annunciano la volontà di collaborare per rafforzare la leadership palestinese: “Italia e Arabia Saudita esploreranno forme concrete di cooperazione per rafforzare l’Autorità Palestinese, basandosi sulla soluzione dei due Stati, con l’obiettivo di promuovere la pace e la sicurezza nella regione e oltre”.
Leggi tutto: Gaza, Svezia e Olanda esortano Ue: "Adottiamo sanzioni contro Israele"
(Adnkronos) - Federica Pellegrini saluta la fine dell'estate e lo fa con un post, dal tono decisamente ironico, condiviso su Instagram. L'ex campionessa olimpica ha pubblicato una serie di scatti che raccontano momenti di felicità e intimità vissuti insieme alla sua famiglia: il marito Matteo Giunta e la piccola Matilde, nata a gennaio 2024.
"Una serata per festeggiare tante cose... La fine dell’estate... Gli amici... Noi...", ha scritto la Divina, accompagnando le immagini con una riflessione tenera e ironica, in perfetto stile Pellegrini. Poi aggiunge: "E per come siamo sopravvissuti ai figli", commento che ha ispirato il marito Matteo che a sua volta ha scritto: "Sopravvissuti... più o meno".
Tra gli scatti pubblicati, spiccano quelli che mostrano Matilde mentre abbraccia i suoi genitori e accarezza un grande cagnolone.
Federica Pellegrini e Matteo Giunta hanno festeggiato ieri, giovedì 27 agosto, il loro terzo anniversario di matrimonio. I due hanno condiviso una dolce dedica sui social ricordando quel giorno magico. "Come nelle favole, buon anniversario amore", ha scritto Matteo Giunta a corredo di alcuni scatti in bianco e nero del matrimonio. "3 anni e sembra ieri... dobbiamo finirla di fare cose", ha scritto invece la Divina condividendo un breve filmato di quel giorno.
Leggi tutto: Pellegrini 'festeggia' la fine dell'estate: "E come siamo sopravvissuti ai figli..."
(Adnkronos) - Mancano poche settimane al suono della campanella, ma già molte famiglie sono alle prese con il caro-scuola. Le associazioni dei consumatori hanno denunciato aumenti che, in alcuni casi, superano il 20% e forse anche per questo non mancano gli italiani che scelgono di ricorrere a un prestito personale per far fronte ai costi di istruzione. Secondo le stime elaborate da Facile.it e Prestiti.it, negli ultimi 12 mesi sono stati erogati oltre 370 milioni di euro in prestiti personali per pagare le spese legate a scuola, università e formazione, valore in aumento di circa il 15% rispetto all’anno precedente.
Dall’analisi di un campione di oltre 750.000 richieste raccolte, si scopre che, nell’ultimo anno, chi ha presentato domanda di finanziamento per coprire i costi legati allo studio ha puntato a ottenere in media 6.916 euro, valore in aumento del 3% su base annua.
Dati interessanti emergono analizzando l’età dei richiedenti: chi ha presentato domanda per questo tipo di finanziamento aveva, all’atto della firma, in media 38 anni e mezzo, ma ben una richiesta su 3 arrivava da un under 30. Va fatto notare anche che l’età di chi cerca di ottenere un finanziamento per lo studio è nettamente inferiore rispetto a quella di chi ha presentato domanda di prestito per altre finalità (43 anni e mezzo.
Altro dato significativo è legato al sesso del richiedente; i prestiti per lo studio si confermano una delle tipologie di finanziamento più richieste dalle donne, tanto è vero che, nell’ultimo anno, quasi 1 domanda su 2 di prestito per lo studio faceva capo al campione femminile (45%). Valore estremamente elevato se si considera che, guardando alla totalità di domande per prestiti personali, più del 70% delle richieste vengono presentate degli uomini.
Leggi tutto: Caro scuola, in 12 mesi erogati 370 milioni in prestiti personali per le spese
(Adnkronos) - Sono oltre 13 milioni gli italiani che già oggi utilizzano abitualmente l’intelligenza artificiale (pari al 28% della popolazione che naviga su Internet, dati Digital Analytics MyMetrix di Comscore): una tendenza sempre più marcata a cui anche le strutture alberghiere ed extralberghiere si stanno adattando con l’implementazione di robot, assistenti virtuali in grado di parlare più lingue e di gestire richieste 24 ore su 24, e interazioni con l’Ia direttamente in camera. Novità e trend che saranno al centro di InOut | The Hospitality Community, l’evento leader in Italia per l’industria dell’ospitalità che si svolgerà in contemporanea con Ttg Travel Experience dall’8 al 10 ottobre alla Fiera di Rimini, entrambi organizzati da Italian Exhibition Group. E sarà dunque un’occasione importante per incontrarsi anche con le principali innovazioni del mondo dell’intelligenza artificiale ad uso e consumo degli operatori turistici.
I numeri, anche nel settore turistico, sono in costante crescita. E le strutture alberghiere non sono da meno: per Hospitality Net, su 1.500 hotel intervistati in Europa (Italia compresa), il 41% dichiara di utilizzare l’intelligenza artificiale, mentre il 16% la introdurrà a breve. Gli utilizzi principali vanno dalla generazione di contenuti (74%) alle analisi delle recensioni (44%) fino al pricing dinamico (42%) e la personalizzazione dei clienti (38%), ma è in crescita anche la robotica (10%). Da qui la necessità di aggiornarsi, di scoprire le novità del settore e di toccare con mano come saranno le strutture alberghiere, ma anche i camping o l’organizzazione della spiaggia già nel prossimo futuro.
Anche quest’anno InOut si confermerà pertanto come l’appuntamento imprescindibile per chi progetta e rinnova gli spazi dell’accoglienza. Hotel, catene alberghiere, architetti, designer, general contractor, campeggi, stabilimenti balneari e aziende di costruzione troveranno le soluzioni più avanzate per un’ospitalità che metta al centro benessere, tecnologia, funzionalità e sostenibilità. Tre i focus principali: oltre alla tecnologia le novità riguarderanno anche il well-being, con un approccio olistico che integra wellness, rigenerazione fisica e mentale, sport e food, come elemento essenziale di una vacanza all’insegna del benessere.
Così all’interno di Poolwide, area pensata per accogliere le aziende del settore wellness, si potranno trovare le migliori novità per piscine, idromassaggio, docce polifunzionali, saune e bagno turco, soluzioni per spa, impianti, coperture, rivestimenti, accessori, arredi e attrezzature per la manutenzione. Infine, l’area sport & fitness, sempre più presente nell’esperienza turistica moderna: a InOut il focus sarà principalmente su attrezzature professionali indoor e outdoor e proposte ricreative, tra campi polifunzionali ed aree per intrattenimento all’aperto.
"Il benessere oggi - ha ribadito Gloria Armiri, Group Exhibition Manager di Ttg Travel Experience e InOut | The Hospitality Community - non è più confinato alle sole aree spa, ma diventa un’esperienza diffusa che attraversa ogni ambiente dell’ospitalità, dagli spazi outdoor alle camere connesse, fino alle tecnologie che semplificano la vita degli ospiti. A InOut mostriamo come sport, wellness e intrattenimento possano trasformarsi in un valore concreto per le strutture ricettive, rispondendo a una domanda sempre più attenta alla qualità e alla personalizzazione dell’esperienza di soggiorno". Un’offerta completa che sarà arricchita da un palinsesto convegnistico dove si analizzerà l’impatto dell’IA nel settore ricettivo, oltre all’importanza delle aree benessere, grazie all’intervento di numerosi esperti di caratura nazionale e internazionale.
Per il secondo anno consecutivo, inoltre, InOut promuoverà gli Adi InOut Hospitality Design Award, la competizione realizzata insieme ad Adi (Associazione per il Disegno Industriale) per premiare le migliori innovazioni nel mondo dell’ospitalità. Il concorso è riservato esclusivamente agli espositori con prodotti commercializzati o da un’azienda del Paese oppure realizzati da un designer (o un team) italiano; il vincitore potrà partecipare così all’Adi Design Index 2026, ovvero la preselezione del prossimo ‘Compasso d’Oro’, l’ambitissimo concorso considerato il ‘Nobel’ del design. Infine, nello spazio di InOut interamente dedicato all’outdoor e all’evoluzione degli ambienti esterni nell’accoglienza contemporanea, torneranno per la terza edizione i Vision Lab: una superficie espositiva articolata in quattro ambientazioni tematiche ispirate a città, mare, montagna e campagna.
(Adnkronos) - Via dai Cdc Susan Monarez. Il licenziamento della direttrice dei Centers for Disease Control and Prevention è stato annunciato dalla Casa Bianca. E diversi funzionari si sono dimessi. Monarez era arrivata all'incarico meno di un mese fa, ma - ricostruisce il Wall Street Journal che parla di "caos" al vertice dei Cdc - si era scontrata il segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr, e componenti del suo staff.
"Dal momento che Susan Monarez si è rifiutata di dimettersi nonostante avesse informato i vertici del Department of Health and Human Services delle sue intenzione in tal senso, la Casa Bianca ha licenziato Monarez dal suo incarico nei Cdc", ha fatto sapere il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai.
I legali di Monarez hanno confermato che la loro assistita è stata informata nella notte del licenziamento da un dipendente dell'ufficio del personale della Casa Bianca, ma hanno precisato che si tratta di una prerogativa del presidente e che per questo motivo non ritengono legalmente valida la notifica.
In una precedente dichiarazione i legali della Monarez affermavano che "quando la direttrice dei Cdc, Susan Monarez, si è rifiutata di approvare direttive poco scientifiche, sconsiderate e di licenziare esperti di sanità, ha scelto di proteggere le persone invece di seguire un'agenda politica". E "per questa ragione è stata presa di mira". Al centro dello scontro, la politica vaccinale.
Secondo email consultate dal Wsj, tre dirigenti dei Cdc (divisione del Department of Health and Human Services), compresa Debra Houry, hanno rassegnato le dimissioni.
"Susan Monarez non è allineata con l'agenda del presidente 'Making America Healthy Again'", ha detto il portavoce della Casa Bianca, Kush Desai, in una dichiarazione riportata anche da altri media americani.
(Adnkronos) - Il nome che oggi ha tenuto tutti con il fiato sospeso sulla Laguna non è quello di un nuovo film in concorso, ma quello - ben più familiare - di George Clooney. Fin dalle prime ore del mattino, tra i cronisti presenti alla Mostra del Cinema a Venezia, è circolata una voce tanto insistente quanto priva di conferme: la star hollywoodiana sarebbe indisposta, al punto da poter saltare il red carpet del film in concorso 'Jay Kelly' di Noah Baumbach previsto per la serata.
La notizia, rimbalzata di telefono in telefono e di voce in voce, ha rapidamente agitato il Lido, dove Clooney è atteso come uno degli ospiti di punta di questa edizione. Ma come spesso accade con i rumors, la realtà si è dimostrata ben diversa dal pettegolezzo. L'Adnkronos ha provato a cercare riscontri ufficiali presso l'organizzazione della Mostra, senza ottenere conferme né smentite immediate, ignorando i rumors. Tuttavia, è stata la produzione del film stesso a dissipare ogni dubbio: la conferenza stampa ufficiale delle ore 14:30 con Clooney è confermata, e l'attore è regolarmente atteso davanti ai giornalisti. A saltare, invece, è stato un secondo incontro ristretto a pochi giornalisti, e da lì - forse - si è generato l'equivoco.
Un classico caso di telefono senza fili, in pieno stile festivaliero. Dunque, tutto rientrato: George Clooney c'è, sta bene e incontrerà la stampa, come previsto. E, salvo altri colpi di scena, sfilerà anche stasera sul tappeto rosso, tra applausi, flash e fan in delirio. Il Lido può tirare un sospiro di sollievo: Hollywood non tradisce.
Leggi tutto: Venezia 2025, Clooney fa tremare il Lido... ma è solo un falso allarme
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