Jannik Sinner torna in campo alle Atp Finals di Torino. Oggi, mercoledì 12 novembre, il tennista azzurro sfida il tedesco Alexander Zverev nella seconda partita del girone Bjorn Borg. Nel match d'esordio del Torneo dei Maestri, a cui Sinner arriva da campione in carica dopo il trionfo dello scorso anno, ha battuto il canadese Felix Auger-Aliassime in due set. Vittoria in due set anche per Zverev, contro Ben Shelton. Si comincia non prima delle 20:30.
Dove vedere Sinner-Zverev? La sfida sarà visibile in diretta e in chiaro su Rai 2, ma anche sui canali Sky Sport. Match visibile anche in streaming su Rai Play, Sky Go, Now e Tennis Tv.
Nel match conclusivo del girone, Jannik sfiderà Shelton.
Famiglia morta per il crollo del campanile di Accumuli durante il terremoto: condannato l'ex sindaco

Una condanna in Appello per il crollo del campanile di Accumoli durante il terremoto del 24 agosto 2016 che ha causato la morte dell'intera famiglia Tuccio, padre madre e due bambini, uno di 8 anni e l'altro di nove mesi. I giudici della prima sezione penale della Corte d'Appello di Roma hanno condannato a 8 mesi Stefano Petrucci, all'epoca sindaco di Accumoli. Confermata, invece, l'assoluzione per Matteo Buzzi, direttore dei lavori del campanile. In primo grado Petrucci e Buzzi insieme ad altri cinque imputati, la cui posizione non era stata appellata, erano stati assolti dal Tribunale di Rieti.
L'ex sindaco di Accumoli è stato condannato a 8 mesi per il disastro e crollo colposo, mentre è stata dichiarata la prescrizione per l'omicidio colposo.

“Mia figlia sta male. Non ci aspettavamo questa ondata di odio e di fango arrivata dai social. Le hanno scritto cose terribili. Sono inorridita. La sua unica ‘colpa’? Avere raccontato di avere subito una violenza sessuale, quando era ancora minorenne. Ora lo capite perché sette anni fa lei non ha voluto denunciare? Per evitare tutto questo…”. A parlare con l’Adnkronos è Lucia, la madre di Marta, la ragazza di 24 anni che ha denunciato di avere subito, sette anni fa, una violenza sessuale dal podcaster palermitano Gioacchino Gargano, in un villaggio turistico a Ustica. Gargano era un giovane animatore e Marta, allora 17enne, era in vacanza. La giovane ha deciso di raccontare tutto alle Iene, spiegando di avere deciso di denunciarlo dopo avere visto il podcast in cui Gargano, dopo una intervista ad Asia Vitale, la ragazza palermitana che subì uno stupro di gruppo, invitava i ragazzi a ‘fermarsi davanti a un no’. “È ovvio che a un 'no' bisogna fermarsi, su questo non ci piove”, aveva detto il podcaster in quell'occasione. Il servizio era dedicato alla ricostruzione del caso della vittima dello stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo da parte di un gruppo di sette ragazzi tra i 17 e i 22 anni.
Una notte d’estate, al villaggio turistico, Gargano, che aveva 21 anni, avrebbe raggiunto Marta, che ne aveva 17, mentre stava rientrando in camera e l’avrebbe trattenuta fuori contro la sua volontà: “Gli dicevo 'non voglio' e che ero stanca, mi ha presa per un braccio e sbattuta contro un bungalow", spiega, "Ripeteva 'dai, amore, dai'. Mi ha immobilizzata e ha costretto la mia testa verso di lui”, ha detto lei nell’intervista.
Lo scorso 17 ottobre, Marta e la madre hanno sporto denuncia alla procura di Palermo. “Con lei non si è fermato davanti a un no – dice la madre – così, una sera dopo essersi visti a Ustica, l’ha costretta, nonostante i suoi continui no, a un rapporto orale. Fu salvata da una amica che la portò via. Entrambe vennero da me quella stessa notte, mi svegliarono e mi raccontarono quanto era accaduto. Lui chiese scusa più volte, ha mandato diversi messaggi che abbiamo naturalmente dato alla Procura di Palermo. E anche dei video, alcuni dei quali sono stati cancellati inavvertitamente. Ma sono certa che la Procura riuscirà a ritrovarli”. Poi, la donna, molto provata, racconta che fu lei stessa ad “accompagnare Gargano all’aliscafo”. C’è anche una registrazione. La madre di Marta ha affrontato Gargano, insieme alla direttrice del villaggio turistico. E in quella occasione sarebbe stato registrato un video in cui Gargano avrebbe ammesso l’accaduto scusandosi più volte. “Lui mi mandò dei messaggi in cui chiedeva se avessimo intenzione di denunciarlo, era spaventato. E chiedeva scusa in continuazione. Alla fine mia figlia non lo ha denunciato…”.
Per sette anni non ci sono più stati contatti tra Marta e Gargano. Poi, la ragazza vede il podcast di Gargano in cui lui intervista Asia Vitale e in cui le chiede con insistenza se fosse stata consenziente. Ma soprattutto in cui lui invitava i ragazzi a fermarsi quando una donna non vuole fare sesso. “Lei era turbata e ha deciso di chiamare le Iene per denunciare di avere subito proprio da lui una violenza sessuale. Io ero contraria. Non volevo una sua esposizione mediatica. Le dicevo di fare la denuncia in procura senza fare l’intervista. Ma poi lei ha deciso di farla”. Nei giorni successivi alla intervista, nelle scorse settimane, Gargano avrebbe chiamato la donna, più volte. “Ma io non ho mai risposto. Mi ha scritto, tra le altre cose: ‘Ti devo parlare, rispondimi’, e ancora ‘Sto male, rispondi’. Forse voleva sapere cosa aveva detto Marta”.
La signora Lucia insiste più volte nel ribadire che “ci sono le prove della violenza sessuale di Gioacchino Gargano su mia figlia. Diversi messaggi a me e mia figlia. Abbiamo portato tutto in Procura che sta indagando per violenza sessuale”. “Sette anni fa tutti sapevano al villaggio…”. Quello che non si aspettavano era che la ragazza venisse inondata di insulti. “Anche da ragazze e donne, madri. E’ tutto assurdo”, dice la donna. “C’è chi ha insinuato che lei fosse stata pagata da Asia Vitale, ma che idiozia. Oppure chi diceva che fosse d’accordo con Gargano, o che adesso ‘farà Only Fans’. E’ semplicemente terribile. Mia figlia studia Medicina e lavora part time, ha la testa sulle spalle, è una ragazza molto matura per la sua età e ha una famiglia che la supporto e le vuole bene. Voleva togliersi questo peso che portava con se da sette anni”.
“Mia figlia sta male – dice ancora la signora Lucia – vorrebbe non leggere quei messaggi pieni di odio, quegli insulti. E’ esterrefatta. Non merita tutti quell’odio, forse si dimentica che è lei la vittima…”. “In un messaggio Gioacchino Gargano mi ha scritto: ‘Scusami, ho tradito la tua fiducia’. Mia figlia aveva appena 17 anni, quando ha subito una violenza sessuale. Non merita tutto questo odio. Non è giusto. Ora la giustizia farà il suo corso. E noi crediamo nella giustizia".
Lettera dopo il caso della paziente morta a Carbonia... 
Brutta avventura oggi pomeriggio per l'assessore all'Industria della regione Sardegna Emanuele Cani che, mentre si trovava nel ministero delle Imprese e del Made in Italy, è scivolato finendo per rompere la parte inferiore destra della vetrata 'La carta del Lavoro', realizzata da Mario Sironi e finita nel 1932. A confermarlo all'Adnkronos lo stesso Cani: "Sono scivolato sulla scala, sono caduto e sono andato a finire contro una parte della vetrata, che è andata in frantumi a seguito dell'urto".
L'assessore si è detto addolorato per l'episodio: "Sto bene, ho solo qualche contusione, ma nulla di grave. Sono molto dispiaciuto per il danno".
Susi Ronchi, Caterina De Roberto e Sandra Pani... 
Sulla manovra discutono, sulla patrimoniale e l'Ucraina si dividono. Ma sul 'no' all'angolo ice cream voluto dalla maggioranza e aperto per la prima volta qualche giorno fa alla buvette della Camera, il campo largo è compatto.
I sei gusti di gelato artigianale votati dai questori del centrodestra il 17 settembre scorso vanno a ruba ma 'sanno' di casta e per questo i Cinque stelle (che hanno votato contro all'onorevole coppetta) si tengono alla larga dal bancone frigo dove sono esposte le creme. Oggi il loro leader Giuseppe Conte ha dribblato la domanda di colore del giorno (''Gelato sì, gelato no?'') con un secco: ''Sono a dieta...''.
A boicottare le boules parlamentari anche il centrosinistra. Angelo Bonelli, deputato dell'Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde, spiega all'Adnkronos: ''Non ho assaggiato il gelato, trovo assurdo che alla Camera la maggioranza si occupi di coppette di crema e non dei problemi degli italiani. Hanno perso il rapporto con la realtà'', sbotta l'esponente verde. Sulla stella linea Nicola Fratoianni, che però non mangia dolci e di solito al bar di Montecitorio consuma caffè e qualche uovo sodo: ''Vista la situazione sociale del Paese, questa se la potevano anche evitare... Peraltro, non troppo distante da palazzo Montecitorio mi pare che qualche gelateria ci sia'', ironizza con l'Adnkronos il leader di Sinistra italiana che insiste: ''Se si occupassero degli stipendi degli italiani, sarebbe meglio''. Francesco Mari, sempre di Avs, scherza tentato dalla gola: ''Vediamo quali sono i gusti... Pare che cambieranno ogni settimana? Hanno pensato a tutto, con questo gelato ci hanno incastrato...''.
Matteo Richetti, capogruppo di Azione alla Camera, è contrario anche solo a discuterne: ''Ho appreso del gelato dai giornali. Con i problemi che ci sono...''. Nel Pd la bocciatura dell'onorevole coppetta è secca: Marco Furfaro, fedelissimo di Elly Schlein, non usa mezzi termini: ''Ci stanno facendo fare una figuraccia, non capisco perché non potevano andare tutti al bar di sotto dei dipendenti a consumare i gelati confezionati come fanno i comuni mortali...''. Il senatore dem Dario Franceschini in 'trasferta' a Montecitorio non ha dubbi e sottolinea all'Adnkronos: ''Io mangio solo i gelati del Senato che sono bipartisan...''. Matteo Orfini ironizza: ''Io sono un grande appassionato di gelati, vedremo, devo capire la provenienza di questo gelato, comunque, non ho una linea politica su questo tema''.

"Per un’azienda come Mondelēz - protagonista nel panorama alimentare italiano e globale, con brand iconici amati da milioni di consumatori - è essenziale investire nelle filiere agricole e guidare la transizione verso modelli più sostenibili". Ad affermarlo è Alessandra Mangiarotti, Sustainability Specialist per il Gruppo Mondelēz International in Italia, ad Adnkronos.
"Un dato parla chiaro: oltre il 70% del nostro impatto ambientale deriva dalla produzione degli ingredienti che utilizziamo. Raggiungere l’obiettivo Net Zero al 2050 richiede quindi un forte focus su programmi capaci di sostenere l'evoluzione delle nostre catene di approvvigionamento verso soluzioni più resilienti, responsabili e rigenerative. In questo contesto, Harmony - il nostro pionieristico programma europeo dedicato alla filiera del grano - è una leva strategica. Basato su un patto con agricoltori locali, prevede incentivi legati al rispetto delle buone pratiche contenute nella Carta Harmony, co-sviluppata con gli agricoltori stessi, Ong, esperti agroecologici e tecnici. Alla fine del 2024, il programma contava più di 1.200 agricoltori in 7 Paesi, 59.000 ettari coltivati e aree fiorite per la biodiversità che ospitano 24 milioni di api e 30 specie di farfalle".
Oggi, sottolinea, "grazie ad Harmony Ambition 2030, ci impegniamo a supportare l'introduzione di tecniche di agricoltura rigenerativa: un approccio olistico volto a ripristinare il naturale bioritmo dell’ecosistema, favorendo la salute del suolo e la densità dei nutrienti. L’obiettivo è ambizioso: entro il 2030, il 100% del volume di grano necessario per la produzione dei nostri biscotti in Europa sarà coltivato nel rispetto della Carta Harmony Rigenerativa".

Metti una rifinitura in serenità, alle Atp Finals, sotto gli occhi di Fabio Capello. Jannik Sinner, impegnato in serata nel secondo match del Torneo dei maestri contro Alexander Zverev, ha iniziato la sua sessione di allenamento sul Centrale della Inalpi Arena intorno alle 18. Jannik, che oggi ha scelto una t-shirt verde, ha ascoltato con attenzione i consigli di coach Darren Cahill e Simone Vagnozzi. E ha dovuto 'sopportare' una pressione in più. La presenza, a bordocampo, di Fabio Capello. Una leggenda del calcio, oggi opinionista Sky ed ex tecnico - tra le altre - di Roma, Juventus, Real Madrid e Milan. Il 'suo' Milan. L'altoatesino, come noto, è legato ai colori rossoneri. E questa sera avrà anche un tifoso speciale in tribuna: Massimiliano Allegri, tecnico del Diavolo, già incontrato pochi giorni fa al Circolo della stampa Sporting di via Agnelli, a due passi dall'Arena e dallo Stadio Olimpico Grande Torino.
Il fuoriclasse azzurro è stato in campo un'oretta, scambiando come al solito con lo sparring di questi giorni, il 18enne ceco Maxim Mrva. Uno dei talenti del tennis del futuro. Con una curiosità: non lontano, nel foyer della Inalpi Arena, si stava allenando in cui momenti Alexander Zverev. Anche lui, attenzionato da centinaia di curiosi.
Nella serata di Sinner ci saranno anche sfumature olimpiche. In tribuna è attesa, oltre a Max Allegri (che Jannik dovrebbe incontrare) anche Federica Brignone, fuoriclasse azzurra dello sci, negli ultimi mesi alle prese con la sua corsa contro il tempo per Milano Cortina 2026. Le prossime Olimpiadi invernali potrebbero vedere un nuovo 'incontro' tra i due: Federica è la campionessa più attesa dall'Italia degli sport invernali e tutto il Paese fa il tifo per lei in vista della rassegna a cinque cerchi. Jannik è invece il primo volontario, il volto della campagna di reclutamento "Team26" per i Giochi del prossimo anno. Vederli insieme tra qualche mese, sulla neve di Cortina, chiuderebbe un cerchio. (di Michele Antonelli, inviato a Torino)
Tre giornate di divulgazione dal 19 al 21 novembre... 
"La sentenza, tenendo ben conto del frastagliato quadro europeo, caratterizzato dalla compresenza di Paesi 'a salario minimo legale' e di Paesi - come l'Italia, la Danimarca e la Svezia - il cui sistema salariale è integralmente basato sulla contrattazione collettiva, conferma l’impostazione della direttiva. Si tratta di un scelta di fondo che risponde, sul piano sovranazionale, al principio di sussidiarietà orizzontale, che impone di privilegiare le fonti più vicine alla realtà da regolare, ricorrendo a quelle legali solo se strettamente necessario. E, sul piano costituzionale, almeno nella esegesi costituzionale italiana, al principio di libertà sindacale. Questi limiti attinenti al sistema delle fonti europee e nazionali, peraltro, non hanno impedito alla Corte di Lussemburgo di rigettare le rivendicazioni di sovranità politica svolte dai Paesi ricorrenti, affermando che ai Paesi come Danimarca e Italia, che definiscono i salari minimi esclusivamente tramite contratti collettivi, la direttiva 'non impone l’obbligo di introdurre un salario minimo legale né di dichiarare i contratti collettivi universalmente applicabili'. Il che assolve il Governo italiano dall’obbligo di introdurre la gran parte delle riforme la cui mancata adozione gli si imputa". Così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista e consigliere esperto del Cnel, Francesco Rotondi, sulla decisione della corte di giustizia dell'Unione Europea (Cgue) che ha respinto parzialmente, ma nelle sue parti più rilevanti, il ricorso presentato dalla Danimarca e dalla Svezia per ottenere l'annullamento integrale della direttiva 2022/2041 dell'Unione Europea sul salario minimo.
Per Rotondi l'impostazione della direttiva "è mirante a rafforzare, con tecniche diverse, sia i sistemi 'a salario minimo legale', sia quelli 'a regime contrattuale', senza incidere sulla scelta del sistema da parte dei Paesi membri".
Secondo Rotondi "agli Stati membri in cui sono previsti salari minimi fissati per legge è rivolta invece la parte della sentenza in cui, con chirurgica precisione, la Corte ha isolato dal contesto generale, per annullarle, due specifiche disposizioni della direttiva, che sono state ritenute troppo invasive delle competenze riservate ai Paesi Membri".
"In effetti, premesso che il diritto degli Stati Membri esclude espressamente la competenza Ue in materia di retribuzioni e diritto di associazione, il ricorso -spiega il giuslavorista. mirava ad annullare l’intera direttiva che rappresenterebbe un'ingerenza diretta del diritto dell’Unione nella determinazione delle retribuzioni all’interno degli Stati membri'. La Corte non ha condiviso tale radicale impostazione, stabilendo che la norma europea si applica solo alle misure che comportano una 'diretta ingerenza del diritto dell’Unione nella determinazione delle retribuzioni'. Al contrario, la direttiva -continua il giuslavorista- mira a “migliorare le condizioni di vita e di lavoro nell’Unione, in particolare l’adeguatezza dei salari minimi per i lavoratori”, e pertanto esse sono state per lo più ritenute compatibili con la ripartizione delle competenze prevista dal Trattato".
Secondo Rotondi "va soprattutto segnalato il rigetto del ricorso relativo all’art. 4 della direttiva, sul punto in cui la direttiva promuove la contrattazione collettiva sulla determinazione dei salari. La Corte ha escluso, cioè, che l’obbligo per gli Stati membri con bassa copertura contrattuale (inferiore all’80%) di elaborare un 'piano d’azione per promuovere la contrattazione collettiva' costituisca un’ingerenza diretta nel 'diritto di associazione' o nelle retribuzioni", conclude.

Valorizzare e sviluppare il portafoglio dermatologico in Italia. E' l'obiettivo della partnership strategica annunciata da X Pharma e Leo Pharma. L'accordo - informano le farmaceutiche in una nota - dà vita a un modello integrato di informazione medico-scientifica, promozione digitale e distribuzione. Si tratta di una formula inedita nel panorama farmaceutico nazionale, che punta a unire ricerca, innovazione industriale e prossimità al paziente. Cuore della strategia digitale e della comunicazione medico-scientifica sarà Homnya, realtà specializzata nella promozione omnicanale e nella comunicazione nel settore healthcare. La società "guiderà la costruzione dell'ecosistema di comunicazione", integrando strumenti digitali, contenuti scientifici e canali di engagement per ottimizzare la relazione tra medico, paziente e azienda.
"Con questa partnership nasce un modello che unisce competenze industriali, scientifiche e digitali per offrire valore reale al sistema salute - dichiara Francesco Palumbo, Ceo di Next Generation Distribution e co-founder di X Pharma - Abbiamo costruito un progetto che non rappresenta un punto di arrivo, ma un punto di partenza verso un modo nuovo di interpretare la filiera farmaceutica". La struttura del progetto consente di gestire in modo integrato tutte le fasi della catena del valore: informazione medico-scientifica, distribuzione intermedia, vendita diretta in farmacia e logistica. Questa architettura garantisce controllo dei flussi, accountability diretta sui risultati e una capacità di esecuzione industriale non replicabile dai modelli tradizionali. "Abbiamo scelto un modello che mette al centro l'innovazione e la prossimità al paziente - afferma Paolo Pozzolini, General Manager Leo Pharma Italia - L'unione tra la nostra esperienza nella ricerca e la capacità di execution e comunicazione integrata dei partner coinvolti rappresenta una svolta per la dermatologia medica in Italia".
Il piano operativo - dettaglia la nota - prevede 5 linee di informazione medico-scientifica dedicate a medici di medicina generale e specialisti in dermatologia, supportate da una rete di agenti di commercio in farmacia, un presidio Kam sui principali canali distributivi e 2 hub logistici nazionali (Nord e Sud). Nel 2026 le due farmaceutiche stimano "oltre 1,5 milioni di visite, coinvolgendo 27.000 medici di medicina generale, 4.500 dermatologi e più di 12.000 farmacie". La strategia di comunicazione digitale e l'attività di engagement omnicanale saranno coordinate da Homnya, che metterà in campo competenze in medical content strategy, marketing automation e digital analytics per rafforzare il posizionamento dei prodotti e migliorare la qualità della relazione medico-paziente. L'operazione è stata supportata da Banca Investis, partner finanziario dell'accordo.
Dodicimila arrivi e oltre 60mila presenze in più... 
"Il sistema di presa in carico delle persone dal punto di vista sociale e sanitario deve guardare al futuro, in un'ottica di cambiamento. Per quanto riguarda le persone con disabilità, grazie alla riforma sulla disabilità e al progetto di vita in particolare, mettiamo al centro la persona". Chi opera nel settore sociale e in quello sanitario "deve dialogare, cooperare per dare le risposte che tengano conto della vita di ogni persona, del suo diritto di scegliere, delle preferenze, così come previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità". Così Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, in un videomessaggio inviato agli organizzatori del 57esimo Congresso nazionale di Sumai-Assoprof, il sindacato degli specialisti ambulatoriali, dal titolo 'Dove finisce la teoria e inizia la cura', in corso a Roma.
"Questa è una grande sfida che abbiamo davanti perché abbiamo capito, ormai da tempo, che gli strumenti di cui ci siamo sempre avvalsi fino ad oggi iniziano a scricchiolare. Forse non funziona più tutto come 30-40 anni fa, quando sono iniziati i primi sistemi di welfare - sottolinea Locatelli - Ma abbiamo bisogno di dare risposte sempre più mirate, personalizzate, e di flessibilizzare i servizi per andare incontro alle esigenze specifiche di ogni persona e per rendere dignitosa la vita di ognuno anche nel percorso di cura, che sia ospedaliero o domiciliare, che sia in una condizione di disabilità grave o gravissima che necessita di sostegni specifici e mirati alle esigenze e ai bisogni. In tutto ciò non ci possiamo dimenticare delle famiglie".
"Una persona per avere una vita dignitosa ha bisogno sicuramente di benessere, salute e cure, di medicine, ma anche di poter avere una vita piena e partecipata dal punto di vista sociale, ricreativo, sportivo, relazionale, affettivo. Ecco - conclude il ministro - noi viviamo per questo, per poter avere una vita felice. Quindi tutti coloro che operano nelle istituzioni, nei vari contesti sanitario, sociosanitario, sociale, in qualsiasi ambito della vita, anche quello scolastico, sportivo e lavorativo, devono concorrere alla costruzione di un progetto di vita e di un percorso dignitoso nella vita di ogni persona".

Durante la tavola rotonda 'Sumai: dove finisce la teoria e inizia la cura. Stakeholder a confronto', organizzata oggi da Sumai-Assoprof in occasione del 57esimo meeting degli specialisti ambulatoriali in corso a Roma, il presidente Giuseppe Nielfi ha sottolineato la necessità di ripensare l'organizzazione della sanità territoriale per restituire tempo alla cura e ridurre il peso burocratico sui medici. "Vivendo la realtà del territorio tutti i giorni - ha detto - riscontriamo che, al di là dei modelli organizzativi presentati, nella pratica si continua a lavorare come si è sempre fatto". Nielfi ha evidenziato che "gli adempimenti non strettamente connessi all'atto medico stanno sottraendo tempo prezioso ai pazienti", chiedendo un modello che "consenta al professionista di tornare accanto al paziente". Ha inoltre ricordato come "anni fa negli ambulatori c'erano infermieri e personale amministrativo di supporto, oggi quasi del tutto scomparsi".
Il presidente del Sumai ha infine richiamato l'attenzione sulle "difficoltà di collegamento tra ambulatorio, ospedale e assistenza domiciliare, che creano diseguaglianze e richiedono un ascolto reale dei professionisti e un'azione immediata per rendere il servizio sanitario più efficiente".

Gli over 70 non dovranno più rinnovare la carta d'identità. Lo annuncia il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenendo alla trasmissione 'Next economy' su Giornale radio. Il titolare del dicastero annuncia che "nei prossimi giorni in Parlamento ci sarà un decreto" che conterrà delle "semplificazioni per rendere più facile la vita dei cittadini''.
"Una delle previsioni che sono contenute nelle nuove semplificazioni che presenteremo, prevede che per le persone che hanno più di 70 anni non ci sia più bisogno del rinnovo della carta di identità", spiega Zangrillo. "Quindi non ci sarà più la necessità di recarsi all'ufficio del comune per fare il rinnovo della carta di identità. Questo è un primo esempio banale".

"L'invito al 57esimo congresso nazionale del Sumai offre l'occasione di testimoniare, come presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, l'attenzione da parte del sistema delle Regioni verso le tematiche poste al centro dei lavori. Temi che assumono un rilievo ancor più determinante ove si consideri che siamo dinanzi a una nuova fase per il nostro Paese, rispetto alla quale siamo chiamati ad assicurare quegli interventi necessari ad attuare le riforme che sono state varate nell'ultimo periodo, con particolare riferimento ovviamente al Pnnr e con esso al tema della medicina territoriale e al nuovo ruolo della specialistica ambulatoriale". Così Massimiliano Fedriga, presidente Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in un videomessaggio inviato al 57esimo Congresso nazionale Sumai-Assoprof, il sindacato degli specialisti ambulatoriali, dal 9 al 13 novembre a Roma.
"Risulta infatti quanto mai importante completare l'attuazione delle misure previste dalla Missione 6 del Pnrr per fornire al cittadino risposte da parte del territorio, a partire dal domicilio del paziente - ha poi aggiunto Fedriga - Ricordo l'importante traguardo raggiunto con il decreto 77 del 23 maggio del 22, con cui si è provveduto a definire gli standard organizzativi, qualitativi e tecnologici dell'assistenza territoriale a cui le Regioni stanno dando attuazione con grande impegno, nonostante innegabili difficoltà legate alla carenza di personale. In questo contesto una funzione centrale è affidata alla specialistica ambulatoriale, chiamata a fornire diagnosi e trattamenti specializzati a pazienti affetti da una vasta gamma di condizioni, garantendo l'accesso a cure specialistiche di alta qualità in modo tempestivo ed efficace".
"E' evidente che per rispondere alle sfide che il sistema sanitario deve affrontare occorre un approccio strategico e integrato volto a delineare un modello programmatorio organizzativo dell'assistenza territoriale - ha evidenziato - La programmazione, il fabbisogno e la progettazione sono pertanto leve fondamentali per costruire un sistema sanitario più efficace, equo e sostenibile che tenga conto dei bisogni dei cittadini, della sostenibilità finanziaria e della qualità delle cure. A riguardo, lo scorso 9 settembre la Conferenza delle Regioni ha approvato le linee di indirizzo per l'attività oraria da rendere da parte dei medici del ruolo unico di assistenza primaria nelle Case di comunità in attuazione del Dm 77 e della Cn 1921 del 4 Aprile 24. Scopo del documento è quello di delineare delle prime indicazioni operative per la definizione delle attività e rapporto orario che i medici del ruolo unico di assistenza primaria sono chiamati a svolgere all'interno delle Case della comunità hub e spoke, riconosciute dalle Regioni in favore di tutta la popolazione di riferimento previsto dal nuovo modello di assistenza territoriale".
Le Case di comunità "diventano luogo di riferimento dell'assistenza territoriale - ha spiegato Fedriga - In esse si concretizza il principio della sanità di prossimità, con un'attenzione particolare alla presa in carico delle persone con patologie croniche, fragilità e bisogni sociosanitari complessi. I medici del ruolo unico inseriti in équipe multiprofessionali condividono informazioni e piani di cura attraverso strumenti interoperabili come il fascicolo sanitario elettronico e la piattaforma di telemedicina. L'obiettivo è superare la frammentazione tra i vari setting assistenziali, garantendo continuità, tempestività e presa in carico proattiva. Occorre poi investire anche nella valorizzazione delle professioni sanitarie e migliorare l'attrattività e la gestione dei carichi di lavoro affinché le figure mediche assumano sempre più un ruolo centrale sul territorio quale punto di riferimento per il cittadino. Pertanto, lo scorso 17 aprile la Conferenza ha approvato e inviato al Governo un documento di analisi e proposte in tema di personale del Ssn, con l'auspicio che possa costituire la base per una strategia nazionale condivisa".
"Tale documento, che ha l'obiettivo di voler stimolare un confronto istituzionale costruttivo e di promuovere misure normative, organizzative e contrattuali coerenti con le reali esigenze del sistema - ha proseguito - propone un'analisi aggiornata delle principali criticità e un insieme articolato di proposte strategiche di riforma e di interventi operativi. Traguardi per i quali occorre un approccio multiprofessionale e interdisciplinare. In questo contesto si colloca sicuramente l'Accordo collettivo nazionale per la specialistica ambulatoriale per gli oltre 20.000 professionisti medici specialistici ambulatoriali, sottoscritto nel 2024, che costituisce senza dubbio un passo significativo verso il rafforzamento del Ssn e l'ottimizzazione dell'assistenza sanitaria specialistica in Italia. Stiamo lavorando per la nuova tornata contrattualistica, quella dal 2022 al 2024".
"Come noto, abbiamo approvato l'Atto di indirizzo inerente agli accordi collettivi nazionali per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i medici specialisti ambulatoriali, veterinari e altre professioni sanitarie. Riteniamo ci siano, dunque - ha concluso Fedriga - le condizioni affinché la trattativa con le organizzazioni sindacali possa portare con celerità alla sottoscrizione dell'accordo per il triennio 2022-2024, rinviando alla successiva tornata contrattuale 2025-2027 i temi di maggiore complessità".

"Da sempre i 'giornalisti' di gossip ritraggono le persone nel peggiore dei modi cercando di fare 'scoop'. Prima facevano body shaming, fotografavano le donne in spiaggia, sedute e rilassate, e vendevano notizie dicendo che erano incinte o ingrassate. Per fortuna il body shaming non è più permesso. Ma il trend di 'storpiare l'immagine di una persona' ancora continua". Arriva sui social la reazione dell'ex velina Thais Wiggers, ritratta recentemente al fianco di un uomo che appare molto più grande di lei e presentato come il suo nuovo compagno, in una serie di immagini che hanno fatto il giro del web facendo discutere e dividendo i fan.
"Se sono fidanzata o meno, questi sono affari miei - scrive ancora nelle sue storie di Instagram la bionda modella brasiliana, che è mamma di una bambina avuta con il conduttore Teo Mammucari -. Decido io se dirlo e quando dirlo nel momento che mi sento di dirlo". E infine, Thais pubblica un video dove l'uomo in questione (del quale ancora non è stato ancora reso noto il nome) appare in abbigliamento nautico mentre fa 'surf foil'. "Detto ciò, voglio io arrivare a 65 anni così", dice la Wiggers mettendo così a tacere le polemiche.

"La salute e il benessere della popolazione italiana costituiscono per il Governo italiano una priorità fin dai primi giorni della sua attività. Lo dimostrano le iniziative messe in campo in questi 3 anni per dotare le professioni sanitarie di mezzi adeguati. Ricordo, da ultimo, lo stanziamento cospicuo di risorse nella legge di Bilancio per l'assunzione di migliaia di medici e infermieri su tutto il territorio nazionale. L'obiettivo è offrire servizi sanitari sempre più efficienti, certo con la collaborazione di chi poi utilizzerà questi fondi, a cominciare dalle Regioni, incoraggiando l'utilizzo delle tecnologie digitali e della telemedicina. Questi strumenti consentono di raggiungere in modo ancora più capillare la popolazione al proprio domicilio. Ma oltre al piano finanziario, il Governo ha posto al centro dell'attenzione il personale sanitario". Così Alfredo Mantovano, sottosegretario Presidenza del consiglio dei ministri, in un videomessaggio inviato al 57esimo Congresso nazionale Sumai-Assoprof, il sindacato degli specialisti ambulatoriali, dal 9 al 13 novembre a Roma.
"Siamo intervenuti poi per introdurre forme di tutela per il personale sia di tipo economico, con la sottoscrizione di nuovi contratti collettivi nazionali per professioni sanitarie - ha ricordato Mantovano - sia di tipo giuridico, adeguando la legislazione penale alle esigenze del mondo sanitario per evitare che la pur comprensibile frustrazione per la sofferenza o per la morte di un congiunto si trasformi in un ingiustificato rischio penale per chi se n'è preso cura. Il Governo sta operando anche in uno specifico ambito della salute pubblica che, sebbene decisivo per le sorti della nostra nazione, perché colpisce in modo particolare i giovani, per troppo tempo è stato trascurato dalle istituzioni. E' il settore delle dipendenze, che ha i tratti della vera e propria pandemia. Per limitarci alle dipendenze da sostanze stupefacenti vorrei solo ricordare che l'ultima Relazione sulle dipendenze, consegnate al Parlamento dal Dipartimento della Presidenza del Consiglio, conferma dati allarmanti nel 2024 nella fascia d'età tra i 15 e i 19 anni: circa 37 ragazzi su 100 dichiarano di aver consumato una sostanza psicoattiva illegale almeno una volta nella loro vita, e oltre 1 su 4 ha dichiarato di averlo fatto nel corso dell'ultimo anno. Lo sanno bene coloro tra voi, e immagino che siano tanti, che sono impegnati nelle attività dei Serd, strutture preziose. Nel 2024 hanno seguito oltre 134.000 persone. E proprio perché consapevole del rilievo della funzione di chi svolge questa attività, il Governo ha deciso di agire per potenziare ulteriormente i Serd. Penso alla misura contenuta già nella legge di Bilancio operativo a quest'anno e che sarà confermata per il prossimo anno, di destinare un terzo del Fondo per le dipendenze, all'incirca 30 milioni di euro, per l'assunzione a tempo indeterminato di nuovi operatori per i Serd. Poi ci sono tante altre destinazioni che fanno parte del medesimo fondo, che si è incrementato ulteriormente rispetto agli anni precedenti".
"I lavori della Conferenza nazionale sulle dipendenze che si è svolta a Roma lo scorso fine settimana - ha evidenziato il sottosegretario - ha visto un intenso confronto tra gli operatori del settore e i ministri e i presidenti delle Regioni competenti per materia. Questi lavori hanno acceso un faro sulla necessità di rafforzare la formazione specialistica del personale socio sanitario educativo dei servizi pubblici e privati che operano nel campo delle dipendenze. A valle degli spunti emersi in quella sede, il Governo prende in carico questa sfida e darà vita a breve a percorsi formativi dedicati di livello universitario, con il coinvolgimento di realtà pubbliche di eccellenza, per esempio l'Istituto superiore di sanità e il Consiglio nazionale per le ricerche".
Convegno a Cagliari il 14 e 15 organizzato da Stroke Unit Brotzu... 
Il Centro Studi Americani, in collaborazione con le principali università italiane e americane della Capitale, inaugura la quarta edizione del Festival della Cultura Americana, dedicata al tema “The American Dream: mito, realtà e contraddizioni”. Quanto di quel sogno è ancora vivo oggi? Quali promesse ha mantenuto e quali si sono trasformate nel tempo? Attraverso incontri, dibattiti e testimonianze, il Festival esplorerà l’evoluzione di questo mito, interrogandosi sulle sue luci e ombre, sulle sue radici storiche e sul suo impatto attuale.
Un viaggio critico e partecipato per comprendere come il Sogno Americano continui a modellare le aspirazioni individuali e collettive, tra speranze, sfide e nuove prospettive. Nato nel 2021, il Festival ha come scopo quello di avvicinare e far conoscere al pubblico la cultura degli Stati Uniti, comprenderne i valori e riflettere sul rapporto passato e presente con l’Italia e L’Europa.
Il programma prenderà il via domani dalle ore 18:00 presso il Centro Studi Americani (Via Michelangelo Caetani 32, Roma). Dopo i saluti iniziali, la serata prevede una Lectio Magistralis di Monica Maggioni, Consigliera d’Amministrazione del Centro Studi Americani. Il tutto sarà accompagnato dalla musica di Smile Orchestra e del Coro Gospel dell’Università degli Studi di Tor Vergata.
Il sindaco Zedda: 'attendevamo questa notizia da dieci anni'... Altri articoli …
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