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Gaza, Commissione Onu: "In corso genocidio". Israele: "Rapporto distorto e falso"

16 Settembre 2025
Macerie a Gaza (Afp)

(Adnkronos) - Gli investigatori indipendenti delle Nazioni Unite hanno accusato Israele di aver commesso un "genocidio" a Gaza con l’intento di "distruggere i palestinesi", attribuendo la responsabilità al primo ministro Benjamin Netanyahu e ad altri vertici dello Stato. Nel nuovo rapporto, pubblicato a quasi due anni di distanza dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, la Commissione d’inchiesta internazionale ha rilevato che le forze israeliane hanno compiuto "quattro dei cinque atti genocidi previsti dalla Convenzione del 1948", tra cui uccisioni, gravi danni fisici e psicologici e condizioni di vita mirate alla distruzione della popolazione. 

"La responsabilità per questi crimini atroci ricade sulle autorità israeliane ai più alti livelli", ha dichiarato la presidente Navi Pillay, ex giudice del tribunale per il Ruanda, avvertendo che il silenzio della comunità internazionale "equivale a complicità". Secondo dati Onu, dall’inizio della guerra sono state uccise quasi 65.000 persone a Gaza e gran parte della popolazione è stata sfollata, mentre è in corso una carestia conclamata. Israele respinge fermamente le accuse, mentre la Commissione collabora con la Corte penale internazionale, che ha già emesso mandati d’arresto contro Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità. 

Israele ha dichiarato di "respingere categoricamente" il nuovo rapporto della Commissione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite che definisce "distorto e falso" e "chiede l’immediata abolizione di questa Commissione d’inchiesta", si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri. 

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Gaza, Commissione indipendente Onu: "In corso genocidio". Israele: "Rapporto distorto e falso"

16 Settembre 2025
Macerie a Gaza (Afp)

(Adnkronos) - Gli investigatori indipendenti delle Nazioni Unite hanno accusato Israele di aver commesso un "genocidio" a Gaza con l’intento di "distruggere i palestinesi", attribuendo la responsabilità al primo ministro Benjamin Netanyahu e ad altri vertici dello Stato. Nel nuovo rapporto, pubblicato a quasi due anni di distanza dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, la Commissione d’inchiesta indipendente ha rilevato che le forze israeliane hanno compiuto "quattro dei cinque atti genocidi previsti dalla Convenzione del 1948", tra cui uccisioni, gravi danni fisici e psicologici e condizioni di vita mirate alla distruzione della popolazione. 

"La responsabilità per questi crimini atroci ricade sulle autorità israeliane ai più alti livelli", ha dichiarato la presidente Navi Pillay, ex giudice del tribunale per il Ruanda, avvertendo che il silenzio della comunità internazionale "equivale a complicità". Secondo dati Onu, dall’inizio della guerra sono state uccise quasi 65.000 persone a Gaza e gran parte della popolazione è stata sfollata, mentre è in corso una carestia conclamata. Israele respinge fermamente le accuse, mentre la Commissione collabora con la Corte penale internazionale, che ha già emesso mandati d’arresto contro Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità. 

Israele ha dichiarato di "respingere categoricamente" il nuovo rapporto della Commissione d’inchiesta indipendente delle Nazioni Unite che definisce "distorto e falso" e "chiede l’immediata abolizione di questa Commissione d’inchiesta", si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri. 

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Ucraina, Russia attacca Zaporizhzhia. Altro drone sulla Polonia: arrestati due bielorussi

16 Settembre 2025
Attacco russo su Zaporizhzhia

(Adnkronos) - Nuovo pesante attacco della Russia sull'Ucraina oggi, martedì 16 settembre. A Zaporizhzhia i missili di Mosca hanno colpito la città provocando un morto e almeno 13 feriti, fra cui un bambino di quattro anni e un ragazzo di 17, rendono noto fonti locali. Incendi si sono diffusi in tre palazzi della città. 

Nella regione di Mykolaiv, una persona è stata uccisa dai bombardamenti su una fattoria. Sotto attacco anche la regione di Kiev, la regione di Sumy, la regione di Charkiv, la regione di Donetsk e la regione di Kherson, con oltre cento droni lanciati.  

 

In Polonia intanto il primo ministro Donald Tusk ha annunciato l’arresto di due cittadini bielorussi, avvenuto dopo l’intercettazione di un drone che sorvolava edifici governativi di Varsavia. Sul suo profilo X il premier ha spiegato che il drone stava operando nei pressi di diversi edifici governativi della capitale polacca, tra cui il palazzo Belweder, che funge da residenza del Presidente Karol Nawrocki. Il drone è stato in seguito "neutralizzato", come hanno reso noto le agenzie di sicurezza. Le circostanze relative all'incidente non sono state immediatamente chiare e non sono state rilasciate informazioni sull'identità delle persone arrestate o sul modello del drone. 

Nella notte fra martedì e mercoledì della scorsa settimana 21 droni hanno violato lo spazio aereo della Polonia. Alcuni sono stati abbattuti da aerei alleati. La Nato ha in seguito varato l'operazione "Sentinella dell'est" per proteggere i cieli dei Paesi della regione. Intorno alle sei della mattina di domenica un drone è entrato nello spazio aereo della Romania. Ieri un aereo da ricognizione P-8A britannico ha sorvolato la Polonia, al confine con la Russia, all'altezza di Kaliningrad, e Bielorussia. In Bielorussia, e ieri anche a Kaliningrad, sono in corso le esercitazioni militari congiunte Russia Bielorussia "Zapad 2025".  

 

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà probabilmente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la prossima settimana a New York per discutere degli sforzi per raggiungere la pace con il leader del Cremlino Vladimir Putin. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano Marco Rubio in viaggio da Tel Aviv a Doha.  

Trump ha avuto "diverse telefonate con Putin, molteplici incontri con Zelensky, tra cui probabilmente quello della prossima settimana a New York", ha detto Rubio. L'invontro potrebbe avvenire a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. 

 

 

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Italia-Cina in Billie Jean King Cup: orario, precedenti e dove vederla in tv (in chiaro)

16 Settembre 2025
Jasmine Paolini - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - L'Italia esordisce nella Billie Jean King Cup 2025 di tennis. La Nazionale azzurra, capitanata da Tathiana Garbin, scende in campo oggi, martedì 16 settembre, contro le padrone di casa della Cina nei quarti di finale del torneo per nazionali femminili a cui arriva da campionesse in carica dopo il trionfo dello scorso anno. Jasmine Paolini e Sara Errani guidano la spedizione italiana a Shenzhen. 

 

La sfida tra l'Italia e la Cina è in programma oggi, martedì 16 settembre, alle ore 11. Le due Nazionali si sono affrontate in un solo precedente, risalente alla Billie Jean King Cup nel 2007, quando le azzurre si sono imposte con un netto 5-0 nei quarti di finale. 

 

Italia-Cina sarà trasmessa, come tutte le partite delle azzurre in Billie Jean King Cup, in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su SuperTennis. La partita si potrà seguire anche in streaming su SuperTenniX. 

 

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Miss Italia 2025, vince la lucana Katia Buchicchio: è la prima volta per la Basilicata

16 Settembre 2025
Katia Buchicchio è Miss Italia 2025 (Ipa)

(Adnkronos) - Katia Buchicchio è Miss Italia 2025. È stata incoronata dalla patron del Concorso, Patrizia Mirigliani, e dalla presidente della giuria, Francesca Pascale, sul palco del PalaSavelli di Porto San Giorgio, in diretta in eurovisione su Rtv San Marino, Rayplay e Media Dab. La diciottenne lucana è stata scelta dalla giuria dell'86ma edizione del Concorso (la numero 80 con il nome di Miss Italia) dopo essere arrivata alle finali del Concorso con il titolo di Miss Basilicata. Sul podio anche Miss Umbria, Fanny Tardioli, e Miss Marche, Asia Campanelli.  

Alta 1.75, originaria di Anzi, in provincia di Potenza, Katia è iscritta al primo anno di Odontoiatria e Protesi Dentaria e ha incantato la giuria con la sua bellezza autentica. Oltre a studiare, Miss Italia 2025 coltiva la passione per il ricamo e il cucito, un’arte che le è stata tramandata dalle nonne e dalle zie e che fa parte della cultura della terra da cui proviene. Fidanzata con Michael, Katia ha dedicato la vittoria al padre Antonio, “il mio manager che mi ha accompagnato in tutte le selezioni a cui ho partecipato”, ha dichiarato la ragazza. E per il futuro ha detto: “Continuerò gli studi e lavorerò per tenere alto il nome della mia Regione, che sono orgogliosa di rappresentare, così come sono onorata di questo titolo”.  

La vittoria è un traguardo anche per tutta la Basilicata, che si aggiudica la fascia per la prima volta nella storia del Concorso. Le regioni che hanno collezionato il maggior numero di titoli fino ad oggi sono il Lazio con 13 miss, la Lombardia e la Sicilia con 11 ragazze. Seguono il Veneto e la Toscana con 6, il Friuli, la Calabria e il Piemonte con 5, le Marche e la Campania con 4, l’Emilia Romagna, la Liguria, la Sardegna, l’Umbria e il Trentino Alto Adige con 2, la Puglia e l’Abruzzo con una sola miss. Il titolo non è mai stato vinto da Molise e Valle d'Aosta.  

Soddisfatta la patron Patrizia Mirigliani, che ha commentato: "Sono molto emozionata anche perché la Basilicata non aveva mai vinto il titolo, è una grande soddisfazione, sono felicissima ed è una vittoria di tutti noi assieme al ritorno in tv". Sul palco, ad abbracciarla subito dopo la vittoria la mamma Rosanna, il papà Antonio e la sorella Lucrezia. “Katia è paziente e rispettosa, legata alle tradizioni, alla famiglia e alla sua terra. Caratterialmente caparbia e determinata, a volte un po’ ostinata, non si ferma di fronte alle difficoltà ma la sua forza è stata prendere questa esperienza come un gioco”, ha detto la mamma.  

“Siamo onorati di aver ospitato per la seconda volta la finale di Miss Italia e siamo stati premiati dal tutto esaurito registrato al PalaSavelli. Abbiamo fatto un grande lavoro di squadra, siamo soddisfatti”, ha detto il sindaco di porto San Giorgio, Valerio Vesprini. La finale di Miss Italia 2025 è stata presentata da Nunzia De Girolamo. La musica ha dato ritmo alla serata con ospiti di primo piano, come Guè, icona del rap italiano, insieme a Shablo, Tormento e Joshua, protagonisti a Sanremo 2025 con il brano "La mia parola". Altro artista tanto atteso Rkomi. E ancora Serhat, cantante e conduttore televisivo turco. Infine l’icona pop Senhit. Nel corso dello spettacolo si sono esibiti i maestri di ballo Samuel Peron e Veera Kinnunen, già protagonisti del programma di Rai 1 'Ballando con le Stelle', condotto da Milly Carlucci.  

Autori del programma Annalisa Montaldo, Francesco Velonà e Celeste Papuli. Le coreografie sono state curate da Rita Pivano, assistente alle coreografie Francesco Spizzirri.  

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Estate non è finita, caldo in aumento ma è in agguato la tempesta d'autunno

16 Settembre 2025
Giornata di sole a Roma (Fotogramma)

(Adnkronos) - L'estate non è finita. Gli esperti spiegano che un anomalo anticiclone settembrino porterà caldo e temperature in aumento, anche oltre i 32-33°C. 

Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma una nuova fase anticiclonica su buona parte del Paese almeno fino al weekend, con pieno sole e condizioni estive. 

Nelle prossime ore avremo l’ultimo passaggio instabile al Nord-Est e in Toscana con qualche pioggia più consistente in Friuli Venezia Giulia, sulle Alpi e sugli Appennini settentrionali; si tratterà della coda di un fronte perturbato in transito tra la Baviera e la Slovenia con locali fenomeni intermittenti. Al di là di questa nota instabile, avremo tanto sole e temperature in aumento. 

Già da mercoledì 17 settembre, le massime toccheranno 33°C in Sicilia, 32°C anche in Calabria e Puglia, con 30°C in Sardegna ma addirittura a Roma e Terni. La media delle massime di questo periodo per la Capitale è circa 25-26°C, quindi saremo ben sopra il clima settembrino. 

Le buone notizie, calde e soleggiate, continueranno ad arrivare anche durante il resto della settimana: giovedì si prevedono 33°C a Benevento, Caserta e Terni, 32°C a Napoli e Taranto; anche Firenze e Roma saranno ‘over 30’, con 31°C all’ombra. Notevoli anche i 30°C al settentrione, in particolare tra Modena e Bologna, ma anche in Alto Adige. 

Il picco di questa fase calda settembrina sarà raggiunto tra venerdì e sabato con massime di 34°C a Benevento, Caserta, Taranto e Terni, 33°C a Firenze, Frosinone e Napoli, 32°C anche a Lucca, Rieti e Roma. Un caldo pienamente estivo con massime 6-7°C superiori alla media climatica del periodo. 

Il tempo continuerà dunque ad essere soleggiato e caldo fino al weekend, ma attenzione a quello che potrebbe succedere intorno all’Equinozio d’Autunno: quest’anno la fine dell’attuale stagione astronomica (lunedì 22 settembre alle 20.19) potrebbe coincidere con l’arrivo di piogge associate a quella che in gergo meteorologico viene definita la Tempesta Equinoziale (Tempesta d’Autunno). Tante piogge e rovesci in arrivo la prossima settimana, ma da confermare. 

Martedì 16. Al Nord: rovesci sparsi sul Friuli Venezia Giulia, soleggiato altrove. Al Centro: soleggiato e più caldo salvo locali piovaschi in Toscana. Al Sud: sole e caldo. 

Mercoledì 17. Al Nord: nubi irregolari. Al Centro: cielo parzialmente nuvoloso. Al Sud: sole e caldo. 

Giovedì 18. Al Nord: sole e caldo per il periodo. Al Centro: soleggiato, caldo in aumento. Al Sud: tutto sole e caldo. 

Tendenza: domina l’anticiclone, tanto sole e clima estivo. 

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Andy Diaz: "L'addio a Cuba per diventare campione in Italia. Ai Mondiali di atletica sono l'uomo da battere"

16 Settembre 2025
Andy Diaz e il suo allenatore Fabrizio Donato - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - L’ultimo anno è un po’ il suo ‘Cogito ergo sum’. Andy Diaz, stella azzurra del salto triplo ai Mondiali di atletica 2025 a Tokyo, si racconta all’Adnkronos e le sue parole riportano alla mente la formula del filosofo Cartesio. Nel suo caso è un ‘Vinco, quindi sono’. "Dopo il bronzo alle Olimpiadi di Parigi – sorride - mi sono confermato anche in altre manifestazioni, dall’Europeo al Mondiale indoor, chiusi con due ori. Questi successi dicono qualcosa in più sulle mie ambizioni. Non mi piace perdere manco a carte e vado sempre avanti, ho ancora una decina d’anni per farvi divertire".  

Nato a L’Avana il 25 dicembre 1995, Andy ha gareggiato per Cuba fino al 2021. Dopo i Giochi Olimpici di Tokyo ha optato per il grande cambiamento, lasciando la delegazione della sua nazionale durante uno scalo in Spagna per rifarsi una vita. "In valigia c’erano un paio di scarpe chiodate e poco altro" ricorda, spiegando come sia stato fondamentale l’aiuto di Fabrizio Donato, leggenda dell’atletica azzurra, bronzo nella stessa disciplina a Londra 2012 e oggi suo coach.  

"Lo chiamai su Instagram, parlammo, spiegai la situazione e mi aiutò, ospitandomi per un po’ di tempo a Roma. Mi ha accolto con la sua famiglia. Ho chiesto asilo politico in Italia e poi ho ottenuto la cittadinanza per meriti sportivi".  

Diaz, oggi può dire di aver avuto ragione. Ma quanto è stato complicato prendere quella decisione?  

"Allontanarmi da casa è stato il passo più difficile, ma l’ho fatto con un obiettivo. Emergere nell’atletica e diventare un campione. Per cambiare la mia vita, certo, ma pure quella della mia famiglia. Volevo fare qualcosa di buono soprattutto per loro. A Cuba c'è una situazione precaria, mancano le cose basilari. Un familiare all'estero, in grado di guadagnare qualche soldo e dare una mano anche solo per comprare cibo, poteva solo essere d’aiuto. Pensavo a questo".  

Sistemate alcune pratiche, a Roma è arrivata anche sua madre. Oggi vive con lei, non lontano da casa di Fabrizio...  

"Lasciata Cuba, sono stato due anni senza vederla. Arrivato in Italia, dopo aver risolto la mia situazione, ho subito pensato al modo per farla venire. Averla accanto mi ha aiutato tantissimo. Io tengo alla famiglia, spero di avvicinarla ancora di più nei prossimi anni. Mamma prova a seguirmi in tutte le gare, lo fa fin dagli inizi, ma con il passaporto cubano non è semplice. È con me anche qui a Tokyo".  

E il resto della famiglia?  

"Sento spesso papà, nonna, i miei cugini. Abbiamo un rapporto solido, siamo sempre in contatto. A volte magari non telefono perché sono assorbito dalle gare, loro però lo sanno e cercano di disturbarmi il meno possibile. Io per il momento a Cuba non posso entrare, ma sto cercando di avere tutti con me".  

Oggi è il triplista che tutto il mondo invidia all’Italia. Ci pensa?  

"Percepisco questo amore e lo racconto con un aneddoto. A Monaco, in Diamond League, mi stavo preparando per la gara. Avevo di fronte il rettilineo della pedana del triplo e accanto una parte di stadio tutta azzurra. Tifavano per me, cantavano il mio nome. Lì mi sono emozionato. Wow. Non sono andato via finché non ho firmato autografi e fatto foto con tutti. È stato il mio modo di dire ‘Grazie’. Anche se non avevo vinto, tutti mi dicevano che ero il migliore, il più forte. Sono cose che danno gioia, fanno andare avanti con più energia. Io lavoro ogni giorno per non deludere le aspettative. E da Parigi, la prima occasione che ho avuto con la canotta azzurra, penso di esserci riuscito".  

Come arriva a questi Mondiali di atletica a Tokyo?  

"Sto bene, ho recuperato e mi sono allenato. Siamo pronti".  

Si sente l’uomo da battere?  

"Certo, assolutamente sì. Non difendo il titolo perché non sono andato ai Mondiali 2023, ma sono qua per puntare all’oro. Ho la miglior prestazione dell’anno, 17 metri e 80. Sia per misura che per successi nel 2025, so che tutti guarderanno me".  

Tra i suoi obiettivi per il futuro c’è anche il record del mondo del salto triplo?  

"Ci penso tutti i giorni, il 18.29 di Jonathan Edwards resiste ormai da 30 anni. Purtroppo quando sono vicino al top della condizione succede sempre qualcosa, i fastidi fisici spesso mi hanno limitato. L’unica cosa che posso dire oggi è che non finirò la mia carriera senza fare qualche tentativo. Sto lavorando tantissimo per arrivare al top, è l’unica ricetta per superare la barriera dei 18 metri".  

Può aiutare la fusione tra la scuola cubana, da cui proviene, e quella italiana?  

"La formazione a Cuba mi ha dato una mano, ma fino a un certo punto. Poi, grazie a Fabrizio Donato sono riuscito a sviluppare caratteristiche, come la velocità, che mi hanno permesso di mantenere un livello alto. Mentre prima facevo 17 metri un giorno e poi non ci riuscivo per un po’, forse oggi sono il triplista con più costanza. Da quattro anni faccio più di 17,50 in ogni gara e non è un caso. Il merito è tutto suo, sa come portarmi a ogni appuntamento nelle migliori condizioni. Abbiamo dimostrato che l'unione fa la forza. Fabrizio è stato un atleta di livello mondiale per tanto tempo, il triplista più longevo. A Cuba non hanno questa qualità, gli atleti chiudono presto la carriera. Con lui, penso invece di poter arrivare a 40 anni e divertirmi ancora nelle competizioni".  

Quest’anno ha cantato l’inno italiano più di una volta sul podio. In cosa si sente più azzurro e in cosa più cubano?  

"A Cuba sono nato. Non posso togliere dalla mia testa e dal mio cuore 25 anni di storia, vengo da lì. Mi sento però italianissimo in tante cose. Pensi, ormai parlo italiano in ogni contesto. Pochi mesi fa ho incontrato a Valencia alcuni colleghi del salto triplo, amici cubani. Loro parlavano, io rispondevo in italiano perché ormai non mi vengono le parole in spagnolo. Dell'Italia poi adoro il cibo, impazzisco per la carbonara e mi piace mangiare in un certo modo. Questione di abitudini".  

A proposito, c’è qualche abitudine particolare prima di scendere in pista?  

"Prima di ogni gara, devo sistemarmi i capelli. Tassativo. Ho fatto lo stesso prima della partenza per Tokyo. Sono andato dal barbiere e mi hanno rimesso a posto le treccine, per essere aerodinamico". E se la ride. "Non so se è scaramanzia o vanità, ma poi magari vinco e tocca fare le foto. In quel caso, ci tengo a venire bene".  

Ha superato tante difficoltà, ma non capita a tutti di dare forma ai sogni come ha fatto lei. C’è un messaggio che vuole mandare?  

"L’unica cosa che posso dire è ‘Ragazzi, non mollate’. Il percorso per arrivare in cima è complicato. O si è deboli e ci si ferma alla prima difficoltà, o si è abbastanza forti da andare avanti. La cosa più brutta è svegliarsi un giorno e dire ‘Peccato, potevo esserci io là’. Il messaggio è questo. Non dovete avere rimpianti, mai. Tutto è possibile, a volte serve solo prendere la rincorsa". (di Michele Antonelli) 

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Katz: "Gaza sta bruciando, usiamo pugno di ferro e non torniamo indietro"

16 Settembre 2025
Gaza City (Afp)

(Adnkronos) - "Gaza sta bruciando" e "le Idf stanno colpendo le infrastrutture terroristiche con il pugno di ferro". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz dopo che nella notte è iniziata l'operazione militare per occupare Gaza City. 

"I soldati dell'Idf stanno combattendo eroicamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas", ha aggiunto Katz. "Non cederemo né torneremo indietro finché la missione non sarà completata", ha aggiunto. 

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Katz: "Gaza sta bruciando, non torniamo indietro". Hamas: "Netanyahu ha piena responsabilità ostaggi"

16 Settembre 2025
Gaza City (Afp)

(Adnkronos) - "Gaza sta bruciando" e "le Idf stanno colpendo le infrastrutture terroristiche con il pugno di ferro". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz dopo che nella notte è iniziata l'operazione militare per occupare Gaza City. 

"I soldati dell'Idf stanno combattendo eroicamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas", ha aggiunto Katz. "Non cederemo né torneremo indietro finché la missione non sarà completata", ha aggiunto. 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è un "criminale di guerra" che ha ''la piena responsabilità della vita dei suoi prigionieri nella Striscia di Gaza". Così in una nota Hamas dopo l'operazione lanciata dalla Idf su Gaza City. Hamas accusa poi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump di aver dimostrato "una palese parzialità nei confronti della propaganda sionista e doppi standard" e l'Amministrazione americana di avere ''la responsabilità diretta'' dell'escalation del conflitto con il suo sostegno a Israele. 

"Il destino dei prigionieri dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza è determinato dal governo terrorista di Netanyahu", ha affermato Hamas. "La distruzione sistematica e la campagna fascista di annientamento che Gaza sta subendo minacciano anche la vita dei soldati israeliani catturati", ha aggiunto. 

Oltre 350.000 palestinesi hanno finora lasciato Gaza City dirigendosi verso altre zone della Striscia. E' la stima delle Idf che si riferisce a quante persone hanno abbandonato Gaza City prima del lancio dell'offensiva militare per occupare la città. Secondo una fonte della difesa citata dal Times of Israel, altre migliaia di persone avrebbero abbandonato Gaza City durante la notte per i massicci attacchi aerei sulla città.  

Intanto il segretario di Stato americano Marco Rubio è partito questa mattina dall'aeroporto Ben-Gurion di Tel Aviv diretto a Doha, in Qatar, dove una settimana fa Israele ha condotto un raid aereo contro la leadership di Hamas. ''C'è una finestra di opportunità molto limitata perché venga raggiunto un accordo'', ha detto Rubio prima di partire aggiungendo di augurarsi che il Qatar possa riprendere i negoziati ''nonostante tutto quello che è successo''. 

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Tank di Israele a Gaza City, Katz: "Non torniamo indietro". Hamas: "Netanyahu ha piena responsabilità ostaggi"

16 Settembre 2025
Gaza City (Afp)

(Adnkronos) - "Gaza sta bruciando" e "le Idf stanno colpendo le infrastrutture terroristiche con il pugno di ferro". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz dopo che nella notte è iniziata l'operazione di terra a Gaza City. I carri armati israeliani sono entrati in città e una fonte israeliana ha spiegato alla Cnn che l'operazione militare sarà ''per fasi e graduale''. 

"I soldati dell'Idf stanno combattendo eroicamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas", ha detto Katz. "Non cederemo né torneremo indietro finché la missione non sarà completata", ha aggiunto. 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è un "criminale di guerra" che ha ''la piena responsabilità della vita dei suoi prigionieri nella Striscia di Gaza". Così in una nota Hamas dopo l'operazione lanciata dalle Idf su Gaza City. Hamas accusa poi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump di aver dimostrato "una palese parzialità nei confronti della propaganda sionista e doppi standard" e l'Amministrazione americana di avere ''la responsabilità diretta'' dell'escalation del conflitto con il suo sostegno a Israele. 

"Il destino dei prigionieri dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza è determinato dal governo terrorista di Netanyahu", ha affermato Hamas. "La distruzione sistematica e la campagna fascista di annientamento che Gaza sta subendo minacciano anche la vita dei soldati israeliani catturati", ha aggiunto. 

Le famiglie degli ostaggi israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza hanno annunciato una nuova giornata di protesta sotto la casa di Netanyahu a Gerusalemme per contestare la decisione di condurre l'operazione militare a Gaza City. Già nella notte i parenti degli ostaggi si sono riuniti sotto la residenza di Netanyahu per denunciare il rischio che l'operazione militare rappresenta per i loro cari.  

"Ci barricheremo qui, non ci muoveremo da qui", ha detto Anat Angrest, madre dell'ostaggio Matan Angrest. "I nostri cari vengono bombardati dalle Idf su ordine del primo ministro. Sta facendo di tutto per impedire un accordo e il loro ritorno. Temiamo che questa sarà la loro ultima notte", ha aggiunto. Michel Illouz, il cui figlio Guy Illouz è stato rapito e assassinato durante la prigionia, ha accusato Netanyahu di aver causato la morte del figlio. "Il sangue di mio figlio è sulle vostre mani", ha detto. 

Oltre 350.000 palestinesi hanno finora lasciato Gaza City dirigendosi verso altre zone della Striscia. E' la stima delle Idf che si riferisce a quante persone hanno abbandonato Gaza City prima del lancio dell'offensiva militare per occupare la città. Secondo una fonte della difesa citata dal Times of Israel, altre migliaia di persone avrebbero abbandonato Gaza City durante la notte per i massicci attacchi aerei sulla città.  

Intanto il Lussemburgo si aggiunge ai Paesi che intendono riconoscere lo Stato palestinese durante la riunione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si terrà la prossima settimana a New York. Lo scrive Politico secondo cui il primo ministro lussemburghese Luc Frieden e il ministro degli Esteri Xavier Bettel hanno annunciato in Parlamento la loro intenzione di riconoscere lo Stato palestinese. 

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Tank di Israele a Gaza City, Netanyahu: "Intensa operazione di terra". Hamas: "Ha piena responsabilità ostaggi"

16 Settembre 2025
Gaza City (Afp)

(Adnkronos) - "Abbiamo avviato un'intensa operazione a Gaza". Così il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato l'inizio dell'operazione di terra a Gaza City, dove sono entrati i carri armati delle Idf. ''Lo Stato di Israele si trova in un momento cruciale'', ha detto Netanyahu, aggiungendo che ''oggi stanno accadendo cose molto importanti''. 

"Gaza sta bruciando" e "le Idf stanno colpendo le infrastrutture terroristiche con il pugno di ferro", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. "I soldati dell'Idf stanno combattendo eroicamente per creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas. Non cederemo né torneremo indietro finché la missione non sarà completata", ha aggiunto. 

Netanyahu è un "criminale di guerra" che ha ''la piena responsabilità della vita dei suoi prigionieri nella Striscia di Gaza". Così in una nota Hamas dopo l'operazione lanciata dalle Idf su Gaza City. Hamas ha accusato poi il presidente degli Stati Uniti Donald Trump di aver dimostrato "una palese parzialità nei confronti della propaganda sionista e doppi standard" e l'Amministrazione americana di avere ''la responsabilità diretta'' dell'escalation del conflitto con il suo sostegno a Israele. 

"Il destino dei prigionieri dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza è determinato dal governo terrorista di Netanyahu", ha affermato Hamas. "La distruzione sistematica e la campagna fascista di annientamento che Gaza sta subendo minacciano anche la vita dei soldati israeliani catturati", ha aggiunto. 

Il bilancio dei raid aerei condotti dalle Idf oggi sulla Striscia di Gaza è di almeno 41 morti. Lo riporta l'emittente al-Jazeera citando proprie fonti. L'agenzia di stampa Wafa, citando fonti mediche dell'ospedale al-Shifa, ha riferito che in un attacco sono state uccise otto persone, la maggior parte delle quali bambini e donne, e 40 sono rimaste ferite. Altri due bambini sono stati uccisi dopo che le forze israeliane hanno preso di mira il quartiere di Daraj, a est di Gaza City. Quattro persone sono state uccise in un attacco nel quartiere di Sabra a Gaza City, riferisce al-Jazeera. 

L'ospedale Al-Aqsa di Deir el-Balah, nella zona centrale di Gaza, ha detto che tre persone sono state uccise e molte altre sono rimaste ferite quando un caccia israeliano ha bombardato un alloggio in un campo profughi di Deir el-Balah. L'ospedale Al-Awda di Nuseirat ha riferito che sette persone sono state uccise e 20 ferite in seguito al bombardamento da parte delle forze israeliane dei palestinesi presso un punto di distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza centrale. 

Le famiglie degli ostaggi israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza hanno annunciato una nuova giornata di protesta sotto la casa di Netanyahu a Gerusalemme per contestare la decisione di condurre l'operazione militare a Gaza City. Già nella notte i parenti degli ostaggi si sono riuniti sotto la residenza di Netanyahu per denunciare il rischio che l'operazione militare rappresenta per i loro cari.  

"Ci barricheremo qui, non ci muoveremo da qui", ha detto Anat Angrest, madre dell'ostaggio Matan Angrest. "I nostri cari vengono bombardati dalle Idf su ordine del primo ministro. Sta facendo di tutto per impedire un accordo e il loro ritorno. Temiamo che questa sarà la loro ultima notte", ha aggiunto. Michel Illouz, il cui figlio Guy Illouz è stato rapito e assassinato durante la prigionia, ha accusato Netanyahu di aver causato la morte del figlio. "Il sangue di mio figlio è sulle vostre mani", ha detto. 

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid in un'intervista al sito di Ynet ha dichiarato che l'operazione israeliana a Gaza City ''non ha un obiettivo politico'' e porterà all'''uccisione di ostaggi e soldati mandati lì a combattere''. "Non ho mai sentito in tutti questi anni di un'operazione militare senza un obiettivo politico. Stanno mandando l'esercito a combattere lì, soldati e ostaggi verranno uccisi e nessuno capisce quale sia l'obiettivo", ha affermato Lapid. "Un Paese non lancia un'operazione destinata a durare fino al prossimo anno senza definire gli obiettivi, ma con questo governo a quanto pare tutto è possibile", ha aggiunto. 

Il portavoce in lingua araba delle Idf, il colonnello Avichay Adraee, ha dichiarato in un post su X che "account affiliati a Hamas e ai suoi portavoce stanno diffondendo immagini di volantini falsi'' nella Striscia di Gaza ''perché vogliono usare la popolazione civile come scudo umano'' e ''diffondere il veleno incitando all'odio''. ''Da settimane abbiamo invitato i civili di Gaza City a trasferirsi nella zona umanitaria di Al-Mawasi per garantire la loro sicurezza'', ha insistito Adraee. 

Oltre 350.000 palestinesi hanno finora lasciato Gaza City dirigendosi verso altre zone della Striscia. E' la stima delle Idf che si riferisce a quante persone hanno abbandonato Gaza City prima del lancio dell'offensiva militare per occupare la città. Secondo una fonte della difesa citata dal Times of Israel, altre migliaia di persone avrebbero abbandonato Gaza City durante la notte per i massicci attacchi aerei sulla città.  

Intanto il Lussemburgo si aggiunge ai Paesi che intendono riconoscere lo Stato palestinese durante la riunione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si terrà la prossima settimana a New York. Lo scrive Politico secondo cui il primo ministro lussemburghese Luc Frieden e il ministro degli Esteri Xavier Bettel hanno annunciato in Parlamento la loro intenzione di riconoscere lo Stato palestinese. 

Leggi tutto: Tank di Israele a Gaza City, Netanyahu: "Intensa operazione di terra". Hamas: "Ha piena...

Regno Unito schiera i caccia in Polonia, Mosca accusa la Nato: "E' in guerra con Russia"

16 Settembre 2025
Typhoon in volo - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Nel giorno in cui la Russia ha accusato la Nato di essere "di fatto" in guerra contro Mosca per il suo ruolo nel conflitto in Ucraina, e mentre Varsavia ha spiegato di aver neutralizzato un nuovo drone in volo sulla capitale, la Gran Bretagna ha annunciato che invierà i suoi caccia in missione in Polonia contro "le minacce aeree" russe. Questo l'ultimo 'colpo di scena' di una giornata già movimentata dalle dichiarazioni del Cremlino e dei vertici russi, che non solo sembrano essere sempre più distanti da una risoluzione pacifica del conflitto, ma che rincarano la dose puntando il dito contro l'Alleanza Atlantica. 

La mossa britannica, arrivata ieri, si inserisce nel quadro dell'operazione 'Sentinella dell'est', la stessa per la quale l'Italia ancora non ha preso nessuna nuova decisione, smentendo anche l'invio di due ulteriori caccia Eurofighter. 

Intanto l'Unione Europea monitora "con attenzione" l'esercitazione congiunta delle forze armate russe e bielorusse e si dice "preparata" a fronteggiare qualsiasi "minaccia" derivante dall'operazione, ha assicurato ieri a Bruxelles la portavoce per gli Affari Esteri dell'Ue Anitta Hipper, mentre la Commissione Europea "sta lavorando" al diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che arriverà "presto" secondo il portavoce Olof Gill. 

Prima la convocazione dell'ambasciatore russo in Uk, poi l'annuncio sui caccia prossimamente schierati nei cieli di Varsavia. E' questa la risposta del Regno Unito alla violazione "senza precedenti" e "completamente inaccettabile" dello spazio aereo di Polonia e Romania, due Paesi della Nato. Per questo i caccia britannici prenderanno parte all'operazione della Nato 'Sentinella dell'est', così da contribuire a proteggere il fianco orientale dell'Alleanza dopo gli sconfinamenti di droni russi.  

"I caccia britannici effettueranno missioni di difesa aerea sulla Polonia per contrastare minacce aeree dalla Russia, compresi droni, nel quadro della missione 'Sentinella dell'est'", ha dichiarato il ministero della Difesa di Londra, precisando che le missioni dei Typhoon della Raf inizieranno "nei prossimi giorni". 

Sul fronte Nato, il Segretario Generale Mark Rutte ha spiegato quindi che l'Alleanza intensificherà le misure di difesa del suo fianco orientale in risposta ai droni russi nello spazio aereo polacco.  

Ad alzare ulteriormente la tensione già dalla mattinata di ieri, erano state le dichiarazioni del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov e quelle del vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev. 

"È evidente, e non ha bisogno di ulteriori conferme. La Nato sta di fatto prendendo parte alla guerra" in Ucraina, fornendo un sostegno diretto e indiretto al regime di Kiev, ha detto Peskov in un briefing con la stampa, spiegando quindi che per il Cremlino "non ci sono stati ancora progressi" sull'organizzazione del vertice fra Volodymir Zelensky, Donald Trump e Vladimir Putin. Già nei giorni scorsi Peskov aveva dichiarato che i negoziati fra Russia e Ucraina erano "in pausa". 

Sulla stessa linea di Peskov anche Medvedev, per il quale l'imposizione di una 'no fly zone' sull'Ucraina, con la conseguente possibilità dell'intervento dei Paesi Nato per abbattere droni russi, implicherebbe una guerra fra Russia e Nato. Si tratta di una "idea provocatoria di Kiev e altri idioti", ha aggiunto in un post sul suo canale Telegram. Mentre l'operazione 'Sentinella dell'Est' varata dalla Nato la scorsa settimana è per Medvedev "quello che resta della coalizione dei volenterosi". 

L'Italia intanto ha smentito attraverso una nota del ministero della Difesa di aver inviato altri due caccia Eurofighter per rafforzare ulteriormente con la presenza italiana l'operazione 'Sentinella dell’Est'. Al momento, infatti, "non è giunta ancora alcuna richiesta ufficiale al Dicastero e pertanto non è stata assunta alcuna decisione in tal senso", le parole del ministero, che ricorda come "le eventuali valutazioni sul contributo nazionale alle missioni della Nato vengono, infatti, esaminate esclusivamente nelle sedi competenti dell’Alleanza Atlantica e successivamente sottoposte, come da prassi, all’approvazione degli Organi Istituzionali Italiani". 

Ma in caso di attacco, quale sarebbe il destino dell'Italia? “Non siamo pronti né a un attacco russo né di un’altra nazione, lo dico da tempo. La gente non vuole sentir parlare di necessità di difesa ma penso che il mio compito sia quello di mettere questo Paese in condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci. Adesso non lo siamo, perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi 20 anni”, la risposta del ministro della Difesa Guido Crosetto alle domande della stampa ieri a Roma. 

Quanto alla Nato, “noi come sentinelle dell’Est abbiamo già degli F-35, degli Eurofighter, oltre 2000 soldati, siamo tra i primi contributori in assoluto nella Nato sul fianco Est e abbiamo anche il fianco Sud. Il contributo che abbiamo dato finora è abbastanza, se poi dovremo incrementarlo, e ci verrà formalmente chiesto - perché io ad oggi ho visto solo una dichiarazione di Rutte ma non una formale richiesta all'Italia -, decideremo”, ha aggiunto Crosetto. 

 

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Ucraina, per la Russia i droni sono la priorità: ne produce 30mila all'anno

16 Settembre 2025
Droni in Russia - (Afp)

(Adnkronos) - Tre anni fa la Russia iniziò a lanciare in Ucraina droni acquistati dall'Iran, facendo notizia con un attacco con 43 Uav in una volta sola. La scorsa settimana, in una singola notte, Mosca ha inviato oltre confine più di 800 droni esplosivi. E' il risultato - scrive il New York Times - del massiccio aumento della produzione, in patria, di droni d'attacco unidirezionali, considerata prioritaria dal presidente Vladimir Putin. Oltre a queste armi, il Cremlino ha anche promosso notevoli aumenti nella produzione di droni tattici più piccoli che l'esercito utilizza in prima linea, coinvolgendo governi regionali russi, fabbriche e persino studenti delle scuole superiori. 

L'aumento delle forniture russe, unito alle nuove tecnologie e tattiche, ha creato una sfida colossale per l'Ucraina, che all'inizio della guerra godeva di un vantaggio nella guerra con i droni che Mosca ha poi eroso. La Russia ne produce ora 30mila all'anno e sta utilizzando i droni d'attacco per saturare le difese aeree e lanciare attacchi di massa contro gli impianti di produzione di armi, le infrastrutture energetiche e le città dell'Ucraina. Kiev ha compiuto grandi progressi nel condurre attacchi con droni in profondità nella Russia e ieri ha colpito un'importante raffineria di petrolio vicino a San Pietroburgo. Ma gli sbarramenti russi sono più grandi e sofisticati, e l'esercito ucraino sta cercando di adattare le proprie tattiche per difendersi. 

La minaccia si è riversata sul territorio della Nato la scorsa settimana, quando almeno 19 droni russi sono entrati nello spazio aereo polacco tra martedì sera e mercoledì mattina. E sabato il ministero della Difesa rumeno ha dichiarato che due dei suoi caccia avevano intercettato un drone nello spazio aereo del Paese. I due episodi - afferma il giornale americano - hanno dimostrato la difficoltà che l'alleanza occidentale incontrerebbe nel difendersi da attacchi del tipo che Mosca è ora in grado di organizzare. In futuro, singoli attacchi russi potrebbero coinvolgere migliaia di droni. 

La Russia sostiene che i suoi droni d'attacco unidirezionali prendono di mira strutture collegate alla guerra. Ma hanno colpito anche ospedali, scuole, condomini e parchi dove giocano i bambini, uccidendo molti cittadini ucraini. Più di ogni altra cosa, i droni diffondono il terrore, portando la guerra in città lontane dalla linea del fronte, spesso nel cuore della notte, rendendo praticamente impossibile dormire durante gli attacchi su larga scala. L'obiettivo è demoralizzare gli ucraini e indebolire la loro volontà di sopportare la guerra.  

Secondo i dati del Times, la Russia ha finora inviato in Ucraina oltre 34.000 droni d'attacco e dispositivi-esca 'Decoy' nel 2025, quasi nove volte il numero rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Dei droni schierati da Mosca quest'anno, l'Ucraina ha dichiarato di averne abbattuti l'88% sparando o intercettandoli elettronicamente. Questa cifra è in calo rispetto al quasi 93% registrato da Kiev nel 2024. In una sola notte, nel primo fine settimana di questo mese, la Russia ha inviato in Ucraina un numero record di 805 droni d'attacco. Kiev ha affermato di averne abbattuti circa il 92%, ma ciò significa che 63 sono riusciti a raggiungere il bersaglio. L'Ucraina ha affermato che 54 hanno colpito obiettivi in 33 località diverse.  

Dietro questi numeri impressionanti si cela una rivoluzione nella produzione di droni in Russia. Il Cremlino ha fatto capire che i droni sono una priorità cruciale per la nazione, mobilitando risorse pubbliche e private per la loro produzione. In un recente forum economico tenutosi a Vladivostok, quasi tutte le regioni russe partecipanti hanno allestito una mostra sui droni che stavano producendo. Studenti e lavoratori stranieri sono stati coinvolti nella produzione di droni. La Russia ha attinto ai suoi stretti rapporti con Iran e Cina per ottenere know-how e componenti. Gli analisti stimano che la Russia sia ora in grado di produrre circa 30.000 droni d'attacco di progettazione iraniana all'anno. Alcuni ritengono che il Paese potrebbe raddoppiare questa quantità entro il 2026.  

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