
Prima o con lo stipendio, a dicembre 2025, arriva la tredicesima. Come si calcola? A chi spetta? Quando arriva? I pensionati l'hanno già incassata, i dipendenti pubblici (o almeno la maggior parte) se la vedranno accreditare lunedì 15 dicembre, mentre tutti gli altri lavoratori dipendenti sono 'appesi' alle scelte delle singole aziende.
Quando arriva
Entro il 24 comunque lo stipendio supplementare sarà stato erogato a tutti quelli che ne hanno diritto e cioè - secondo la Cgia - 16,3 milioni di pensionati e 19,7 milioni di lavoratori del pubblico e del privato. E per quella data - nella maggior parte dei casi - sarà già stato speso. E' la 'tredicesima', la mensilità aggiuntiva che viene erogata obbligatoriamente a lavoratori dipendenti e pensionati, offrendo una boccata di ossigeno a tante famiglie in un periodo di spese, pianificate o meno.
Quella della tredicesima in Italia è una storia che ha quasi 90 anni: inizialmente era solo una 'elargizione volontaria' dei singoli datori di lavoro, nel 1937 divenne obbligatoria solo per i lavoratori dell’industria, quindi nel 1946 fu estesa anche agli altri settori. Infine nel 1960 gli accordi esistenti sono stati trasformati in un diritto riconosciuto dalla legge e dai CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro).
A chi spetta e come si calcola
Il diritto alla tredicesima tredicesima è maturato da tutti i pensionati, dai beneficiari dell’assegno sociale e dai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, part time o a tempo pieno, che abbiano un contratto di lavoro subordinato e abbiano almeno una mensilità di lavoro calcolabile nell'anno solare, cioè dall'1 gennaio al 31 dicembre. L'assegno di fine anno è pari a una mensilità della retribuzione ordinaria (quindi minimo tabellare, contingenza, scatti di anzianità, superminimi, indennità contrattuali fisse) esclusi invece gli elementi variabili (come straordinari, maggiorazioni per turni notturni o festivi, festività e ferie non godute, rimborsi spese e indennità).
Ogni mensilità lavorata contribuisce a un dodicesimo di tredicesima. Ma la singola mensilità - in caso di part time o di rapporti iniziati o terminati durante l'anno - si calcola sulla base della 'regola dei 15 giorni': se in un mese sono stati lavorati almeno 15 giorni, il mese viene conteggiato per intero; se sono 14 o meno, non viene considerato ai fini della maturazione del contributo.
Quando arriva
I primi a incassare la tredicesima sono sempre i pensionati che se la vedono 'recapitare' nel primo giorno regolare di attività bancaria di dicembre (quest'anno lunedì 1 dicembre). Seguono i dipendenti pubblici a cui viene accreditata il 15 dicembre, anche se il giorno può variare leggermente in base ai calendari di NoiPA. Ai dipendenti privati la tredicesima viene pagata abitualmente prima della retribuzione di dicembre, con un accredito separato erogato tra il 1 e il 24 dicembre. La data esatta viene stabilità dal contratto CCNL oppure dall'azienda.
Quanto vale
Una cifra esatta non esiste: la Cgia di Mestre parla di 59,3 miliardi complessivi, di cui però 14,5 assorbiti dal Fisco. Secondo Confcommercio invece l'importo netto che finirà a lavoratori e pensionati con la mensilità aggiuntiva è di circa 57,4 miliardi. Di questi però - stima l'associazione - 9,4 miliardi verranno assorbiti da pagamenti Ici, Imu, Tasi, bollo auto e canone Rai, lasciando in tasca comunque agli italiani 49,9 miliardi , con un aumento di 2,4 miliardi rispetto al 2024. Sempre secondo Confcommercio comunque solo un quinto della tredicesima incassata finirà in regali di Natale, circa 10,1 miliardi.

Una platea gremita, un’energia contagiosa e un messaggio che vale più di ogni applauso: la solidarietà può riempire un teatro. Sono stati 300 manager i protagonisti ieri di una serata speciale al Teatro Celebrazioni di Bologna, riuniti da Manageritalia Emilia-Romagna a sostegno di Ail Bologna-Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma, per testimoniare con la loro presenza un impegno concreto a favore della ricerca e dell’assistenza ai pazienti ematologici e confermare il legame indissolubile tra l’associazione e il territorio.
L’evento, all’insegna del buonumore e della condivisione, ha conquistato il pubblico con lo spettacolo Osteria Giacobazzi, trasformando una semplice serata a teatro in un’occasione potente di vicinanza e partecipazione. Il risultato è stato straordinario: tutto esaurito, un segnale chiaro di quanto la città e il mondo manageriale sappiano fare squadra quando la causa conta davvero.
Osteria Giacobazzi un vero e proprio happening: un format vivo e travolgente in cui sul palco si alternano interviste, monologhi – classici e inediti – sperimentazioni e racconti di aneddoti di vita vissuta del protagonista Giuseppe Giacobazzi. In scena, una decina di tavoli in stile osteria accolgono personaggi di tutti i giorni, scelti direttamente tra il pubblico della serata, insieme a un paio di ospiti di passaggio in visita al padrone di casa. A rendere il tutto ancora più irresistibile, Andrea Vasumi, nei panni dell'aiuto oste svogliato e irriverente: un mix esplosivo che rende lo show ogni volta unico e irripetibile.
"Essere qui, insieme - commenta Cristina Mezzanotte, presidente di Manageritalia Emilia Romagna - significa prendere posizione: dalla parte della vita, della cura, della speranza, è il sentimento condiviso che ha attraversato la sala. Perché ogni biglietto, ogni risata, ogni applauso può diventare un contributo reale: un gesto che sostiene il lavoro quotidiano di Ail Bologna e rafforza la rete di supporto per pazienti e famiglie. La serata ha dimostrato che la solidarietà non è un concetto astratto, ma un’azione: si sceglie, si pratica, si celebra. E Bologna, ancora una volta, ha risposto con entusiasmo presente”.
A precedere lo spettacolo, un aperitivo di benvenuto Da Vito a San Luca, offerto da Manageritalia, pensato non solo per lo scambio di auguri tra gli associati in vista delle imminenti festività natalizie, ma soprattutto come momento dedicato alla conoscenza reciproca e alla costruzione di nuove relazioni: un’occasione informale per fare networking, rafforzare i legami della comunità e trasformare la condivisione in valore, dentro e fuori dal teatro.
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Paul Pogba investe nelle corse di cammelli. L'ex centrocampista della Juventus, oggi al Monaco, è diventato azionista dell'Al Haboob, società professionistica saudita di corse di cammelli. L'obiettivo di Pogba è "portare questo sport a un livello mondiale", in primis attraverso investimenti significativi, calcolando che gli animali più competitivi possono essere venduti anche a milioni di euro.
"Possedere un giorno il cammello più costoso del mondo sarebbe un bellissimo momento che chiude un cerchio: qualcosa di divertente, qualcosa di significativo e qualcosa che mi entusiasma", ha detto Pogba alla BBC, "forse un giorno riusciremo a realizzarlo".
Nonostante in passato le corse di cammelli siano state fortemente criticate per le condizioni degli animali, con standard di benessere molto bassi, l'AlUla Camel Cup, la maggiore competizione di questo sport che si compone di 16 gare, ha visto crescere il proprio montepremi, salito a 6,4 milioni di dollari. Inoltre sono stati introdotti fantini robot, dotati di tracciamento GPS.
"Ho guardato un bel po' di gare su YouTube e ho passato il tempo libero a fare ricerche per capirne tecniche e strategie", ha spiegato Pogba, "e ciò che mi ha colpito è quanta dedizione richieda questo sport da parte di tutti i soggetti coinvolti. In fin dei conti, lo sport è sport. Richiede cuore, sacrificio e lavoro di squadra".

Ema Stokholma, Manola Moslehi e Carolina Rey saranno le conduttrici del PrimaFestival 2026. È quanto apprende l'Adnkronos. Un trio tutto al femminile per lanciare la 76esima edizione del Festival di Sanremo. Le tre presentatrici guideranno la striscia quotidiana che, dal 24 al 28 febbraio, racconterà l'atmosfera e il clima della kermesse direttamente dalla città dei fiori, preparando il pubblico alle serate in onda dal Teatro Ariston.
Per Stokholma, Moslehi e Rey si tratta di una ‘promozione’ guadagnata sul campo, dopo aver fatto parte della commissione musicale di Sanremo Giovani 2025, il talent di Rai 2 condotto da Gianluca Gazzoli, che ha appena concluso la sua fase preliminare. Con la semifinale andata in onda martedì 9 dicembre da Via Asiago, si sono infatti spalancate le porte di 'Sarà Sanremo', l'ultimo atto per i giovani artisti che sognano di calcare il palco più prestigioso d'Italia. La serata finale, in programma al Teatro del Casinò di Sanremo, andrà in onda domenica 14 dicembre in prima serata su Rai 1 (e in simulcast su Rai Radio2 e RaiPlay) durante la quale verranno svelati anche i titoli delle canzone dei big in gara.
A contendersi l'accesso alla categoria Nuove Proposte del Festival 2026 saranno sei artisti: Antonia, Angelica Bove, Nicolo’ Filippucci, Seltsam, Senza Cri e Welo. Questo il verdetto della Commissione musicale - composta dalle stesse Ema Stokholma, Carolina Rey e Manola Moslehi, insieme a Enrico Cremonesi e Daniele Battaglia e ai ‘giurati fuori onda’ Carlo Conti, direttore artistico del Festival di Sanremo e Claudio Fasulo, vicedirettore Intrattenimento Prime Time. Dei sei finalisti di 'Sarà Sanremo', solo due otterranno il pass per il Festival. A loro si aggiungeranno altri due giovani artisti provenienti da Area Sanremo, completando così il quartetto delle Nuove Proposte che gareggeranno a Sanremo 2026.

Starlink continua a supportare e salvare ogni giorno la vita di soldati e civili ucraini. Dopo l'invasione russa nel 2022, la tecnologia di Elon Musk è infatti diventata uno strumento fondamentale per la salvezza di tanti soldati ucraini, nonostante i continui tentativi di attacchi informatici per interrompere le comunicazioni. Lo riferisce una nota di Starlink, che cita un caso raccontato da Eric Gleba, medico militare della 128ª Brigata Transcarpatica d'Assalto Separato in Montagna, uno dei soccorritori medici ucraini di maggior successo in prima linea, avendo fino ad oggi salvato, grazie soprattutto a Starlink, oltre 1.000 soldati feriti al fronte.
La testimonianza
Come raccontato anche su Facebook[1], Gleba una volta è riuscito a salvare 7 commilitoni che si trovavano in una zona a sole 4-5 miglia da una postazione di soldati russi che, per impedirne il salvataggio, usavano apparecchiature per disturbare le comunicazioni, rendendo così impossibile contattare il quartier generale per chiedere aiuto e coordinare le operazioni di soccorso. Nonostante questo Eric, avendo con sé un kit Starlink, ha potuto mantenere costantemente le comunicazioni attive e coordinare l’intervento dei soccorsi che hanno potuto trarre in salvo tutti e 7 i soldati e trasferirli in un luogo sicuro per le cure.
Possibile il contatto con le famiglie via telefono
Oltre a fornire ai soldati ucraini accesso a Internet nelle zone operative dei combattimenti, Starlink grazie al servizio Direct to Cell attivato nelle scorse settimane per 22 milioni di abbonati in Ucraina, permette loro di rimanere in contatto anche con le loro famiglie utilizzando solamente il telefono e senza bisogno di apparecchiature aggiuntive. Starlink si è dimostrata ancora una volta non solo una tecnologia profondamente trasformativa per la vita di tante persone in tutto il mondo, ma anche una vera e propria tecnologia "salvavita", come dimostrato da storie come quella di Eric.
Ci sono numerose storie di come Starlink abbia salvato vite garantendo accesso a Internet a una singola persona o assicurando soccorsi in caso di calamità naturali a intere regioni. Tuttavia, in tempo di guerra, mantenere comunicazioni affidabili e costanti è un vero e proprio stress test. Starlink potrebbe non essere stata progettata pensando all'assistenza durante un conflitto, ma è diventata di vitale importanza per tante persone anche colpite dalla guerra.
Lo stesso Elon Musk, quando nel 2024 annunciò l'autorizzazione della Federal Communications Commission (Fcc) per i test direct-to-cell, dichiarò: “La connettività Starlink direttamente dai nostri satelliti ai telefoni cellulari sarà di fondamentale importanza e salverà molte vite in caso di disastri naturali o causati dall'uomo”

Il rischio sismico sugli edifici residenziali italiani pesa quasi 4 miliardi di euro all’anno. Lombardia, Piemonte e Sicilia le regioni con il patrimonio immobiliare più esposto. Ecco cosa emerge dal nuovo modello di mappatura del territorio italiano che mira a integrare il rischio sismico, idrogeologico e climatico e il consumo energetico del patrimonio immobiliare italiano. L’analisi del Dipartimento Casa Italia in collaborazione con Plinivs aps è stata messa a punto dal professore Giulio Zuccaro, responsabile scientifico centro ricerche Plinius e ordinario presso l’Università di Napoli, ed è stata presentata oggi in occasione della VIII Giornata nazionale della prevenzione sismica promossa da Fondazione Inarcassa e dai Consigli nazionali degli ingegneri e degli architetti ppc. Lo scopo della mappatura è quello di non sprecare l’occasione della direttiva Green e facilitare l’accoppiamento di interventi di efficientamento energetico alle misure di prevenzione sismica per rendere il patrimonio immobiliare italiano più sicuro ed efficiente.
Per rispondere al bisogno di rendere l’investimento in prevenzione quanto più̀ efficiente possibile, è necessario intervenire secondo una logica di prevenzione sismica programmata. Ed è proprio in quest’ottica che durante l’evento è stato presentata la nuova mappatura del rischio sismico del nostro Paese in grado di monitorare pericolosità, l'esposizione e la vulnerabilità degli edifici, utilizzando dati provenienti da Ingv e Istat per generare mappe di rischio su celle di territorio della grandezza di 1 km quadrato. Dall'analisi emerge che la regione con il patrimonio immobiliare residenziale maggiormente esposto è la Lombardia con quasi 500 mila edifici in massima classe di rischio, seguito da quello del Piemonte con valori molto simili, al terzo posto la Sicilia con poco meno di 400 mila edifici a rischio sismico elevato. Sicilia, Calabria e Emilia Romagna le regioni che hanno un rischio maggiore. In sintesi, la mappatura che si ottiene permette di stimare in maniera sempre più puntuale il rischio costituendo una base di conoscenza finalizzata a creare una piattaforma operativa per definire con precisione obiettivi prioritari e indirizzare investimenti, anche riguardanti il Pnrr.
All’evento anche un messaggio del Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Tommaso Foti: “Il tema scelto per l'edizione di quest'anno l'integrazione tra efficientamento energetico e prevenzione sismica, mi pare particolarmente centrato e penso di poter dire che è cruciale in un Paese come l'Italia a elevata vulnerabilità. La convergenza tra sicurezza strutturale e transizione energetica non è soltanto una scelta tecnica, ma una strategia necessaria per indirizzare con efficacia le risorse nazionali ed europee, anche alla luce del prossimo recepimento della direttiva green”.
“In questo percorso - ha proseguito il ministro - in questa lunga strada, che ovviamente ci separa dal raggiungimento di obiettivi ambiziosi, il Pnrr ha rappresentato un perno essenziale. Ad oggi gli interventi finalizzati all'adeguamento o al miglioramento sismico hanno mobilitato infatti oltre 2,3 miliardi di euro su tre ambiti strategici: l'edilizia scolastica, con 884 progetti per un costo superiore al 1,5 miliardi; la sicurezza dei luoghi di culto e del patrimonio culturale, con 432 interventi per circa 400 milioni di spesa cui vanno aggiunti altri 400 milioni del fondo edifici di culto e il programma verso un ospedale sicuro e sostenibile con 91 interventi per un costo di circa 408 milioni di euro. A questi si aggiungono altri 141 progetti per oltre 170 milioni di euro inseriti in misure di riqualificazione e rigenerazione urbana che contribuiscono anch'essi al miglioramento sismico”.
E ha concluso Foti: “I risultati sono già concreti: sono stati completati circa 209 interventi nelle scuole, 32 nei luoghi di culto e 4 negli ospedali, per un totale di 245 opere ad oggi concluse. E' un progresso significativo che testimonia l'impegno delle amministrazioni, dei professionisti e delle imprese coinvolte nell'attività. Il governo Meloni continuerà a sostenere con convinzione politiche che uniscono prevenzione, innovazione e sostenibilità. Sono certo che dal confronto di oggi emergeranno idee e contributi preziosi per orientare le scelte dei prossimi anni a livello nazionale e a livello europeo”.
La proposta vuole massimizzare il recepimento della direttiva Green anche in un'ottica di prevenzione antisismica, evitando quanto accaduto nell’ambito dell’applicazione del Superbonus. Secondo un’analisi della Fondazione Inarcassa su dati Enea presentata durante la mattinata di lavori, infatti, negli ultimi 5 anni solo il 40% degli interventi realizzati nell’ambito del Superbonus e condotti con una detrazione al 110% delle spese, ha riguardato le zone sismiche 1 e 2, quelle cioè a più altro rischio sismico, e solo la minima parte di questi interventi ha interessato la messa in sicurezza contro i terremoti.
Ma secondo un’analisi di Mauro Dolce, presidente del Consorzio interuniversitario Reluis e del comitato tecnico scientifico della VIII Gnps, accoppiare gli interventi antisismici a quelli di efficientamento energetico porta ad un generale risparmio di tempo e a una maggiore efficacia. Dolce, infatti, dopo aver mostrato le perdite economiche previste a livello dal modello di rischio Reluis adottato dal dipartimento della Protezione Civile per il National risk assessment 2018 e 2023, ha mostrato uno studio svolto da Reluis nel quinquennio 2019-2024, nel quale prendendo 12 edifici reali che necessitano di entrambi gli interventi l’analisi risulta che con interventi che vanno dai 200 euro fino ai 1100 euro al metro quadro è possibile migliorare lo stato di un edificio da 1 a 7,5 classi di rischio combinato fra sismico ed energetico.
Oggi in Italia sono 18 milioni gli edifici a uso immobiliare che necessitano di interventi antisismici urgenti, mentre 5 milioni di edifici privati e 500 mila edifici pubblici dovranno essere efficientati dal punto di vista energetico con una riduzione dei consumi del 55% entro il 2030. “L’accoppiamento di queste due esigenze è possibile attraverso la conoscenza il territorio” spiega Andrea Di Maio, presidente della Fondazione Inarcassa. “Quello che auspichiamo - prosegue il presidente - è fare in modo che le politiche che prevedono interventi sul patrimonio edilizio, inclusa la Direttiva Green, si traducano in un reale investimento e non in uno spreco di risorse pubbliche e private e questo è possibile dotando il decisore pubblico di uno strumento operativo che consenta di pianificare gli interventi sul costruito secondo una logica di priorità di esigenze, al fine di rispondere ad esigenze combinate, ottimizzando l'utilizzo delle risorse economiche e massimizzando i benefici dell'investimento”.
L’VIII Giornata nazionale della prevenzione sismica, quindi, vuole sensibilizzare gli attori istituzionali, anche europei, sull’opportunità di declinare il recepimento della direttiva in un’ottica integrata con la riduzione del rischio sismico. L’obiettivo finale è fornire alla Politica strumenti che, partendo dall’analisi combinata delle due esigenze, consentano di definire a priori dove gli interventi sono necessari e come massimizzarne i risultati, per rendere gli investimenti quanto più efficaci e sostenibili.
“Il nostro Consiglio nazionale - afferma Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni - è stato il primo a promuovere l’idea che programmare nel medio e lungo periodo interventi di prevenzione e mitigazione del rischio sismico sul costruito più vetusto sia l’unica strada percorribile I dati a nostra disposizione confermano che i costi per opere di prevenzione risultano nettamente inferiori a quelli di ricostruzione. Tuttavia, senza conoscere lo stato dell’arte non potremo mai programmare un quadro organico di prevenzione sismica e stabilire dove allocare in via prioritaria, per questa attività, le risorse pubbliche sempre più scarse. In questa ottica, il modello di mappatura del territorio presentato oggi rappresenta un importante passo in avanti”.
Per Massimo Crusi, presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, "prevenzione sismica ed efficientamento energetico sono strettamente connesse nella riqualificazione edilizia. Serve, però, inserirle e connetterle all’interno di politiche di rigenerazione urbana che integrino la ristrutturazione degli edifici con gestione dell’ambiente, progresso tecnologico e conservazione culturale, promuovendo una visione coesa della città. Ciò al fine di creare spazi che favoriscano la sicurezza, la felicità collettiva e il benessere della comunità, rigenerando ambiti urbani, a partire dagli spazi pubblici, cuore della vita urbana, intesi come ambienti dinamici in cui ogni individuo possa vivere e prosperare in armonia con l’ambiente circostante”.
La Giornata, infine, nella sua sessione istituzionale ha visto, oltre alla partecipazione dei principali Ministri nazionali con competenza in materia di prevenzione del rischio sismico e sicurezza energetica, il coinvolgimento degli attori istituzionali della Commissione e Parlamento europei, dei referenti del Dipartimento di Protezione Civile, del dipartimento Casa Italia, dell'Autorità e agenzie indipendenti.

La decisione era già stata presa da tempo, ma le due squadre impegnate in quello che sarebbe dovuto essere il Pride Match dei Mondiali 2026 hanno fatto scoppiare il caso politico. La partita della prossima Coppa del Mondo di calcio in programma il 26 giugno a Seattle sarebbe dovuta essere un'occasione per celebrare i diritti Lgbtq+, non a caso nei giorni dell'anniversario dei Moti di Stonewall del 1969, in cui iniziò il movimento liberazione omosessuale negli Stati Uniti d'America.
Intanto, qualche coordinata. Il Pride Match è un evento che ricorre ogni anno ed è molto sentito a Seattle. Il sorteggio di Washington ha però chiarito che quel giorno si affronteranno ai Mondiali Egitto e Iran, due Paesi in cui l'omosessualità è considerata illegale e sono dunque iniziate le polemiche. IL presidente della Federazione calcistica iraniana Mehdi Taj ha parlato di una "decisione irrazionale", aggiungendo che i due Paesi si sono opposti alla scelta e che ci saranno discussioni con la Fifa in proposito. Per l'omosessualità, in Egitto sono previste pene fino a tre anni di carcere. In Iran si può arrivare invece alla pena di morte.

Scade martedì 16 dicembre il termine per versare la seconda rata (saldo) dell’Imu (Imposta municipale Unica), per il 2025. La tassa sulla casa chiama in causa in generale i possessori di immobili diversi dall’abitazione principale, aree fabbricabili e terreni agricoli.
Chi deve pagare l'Imu
Come specifica il ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Imu non è dovuta anche per le pertinenze dell’abitazione principale “classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna di tali categorie, anche se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abitativo”.
Dal pagamento è esclusa l'abitazione principale a meno che non si tratti di abitazioni di tipo signorile, abitazioni in ville, castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici. In caso di immobili di lusso l’imposta, infatti, è sempre dovuta. La possibilità di non pagare l’Imu sull’abitazione principale è legata al rispetto dei requisiti di dimora abituale e residenza anagrafica.
Devono procedere con il pagamento: proprietari dell’immobile; titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile; genitori assegnatari della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice; concessionari, nel caso di concessione di aree demaniali; locatari per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
Le città più care
La classifica delle aliquote Imu 2025 più elevate d’Italia si applicano a Roma, dove l’imposta media tocca i 3.500 euro all’anno. Segue Milano, dove si pagano 3mila euro. Lo rileva uno studio a cura del Servizio stato sociale e Politiche fiscali della Uil. Dalla ricostruzione emerge che Roma, Milano e Venezia presentano i costi più elevati per le seconde case, (con importi annui compresi fra 2.300 e oltre 3.400 euro) mentre all’estremo opposto Palermo, Pesaro, Cosenza ed Enna registrano costi annui inferiori ai 400 euro.
Il divario tra le due estremità della classifica supera i 3.000 euro l’anno: Roma 3.499 euro, Milano 2.957 euro, Venezia 2.335, Torino 1.984, Firenze 1.973. Contro Palermo 391, Pesaro 394, Cosenza 395, Enna 460, Gorizia 484.
Calcolo e aliquote previste
La legge stabilisce l’aliquota dell’Imu in una misura ordinaria, che può essere modificata dal comune: può essere sia aumentata che diminuita entro i margini di manovrabilità stabiliti dalla stessa legge. A tal fine, il comune determina le aliquote dell’Imu con delibera del Consiglio comunale
Quando è possibile non pagare l'Imu
Una sentenza della Corte Costituzionale (13/10/2022 n. 209) ha rivisto un aspetto discusso. In precedenza, per non pagare l'Imu era necessario che l'intero nucleo familiare del proprietario avesse sia la residenza anagrafica che la dimora abituale nello stesso immobile. Se ad esempio i coniugi avevano residenze e dimore separate in due immobili diversi, situati nello stesso Comune, l'esenzione Imu poteva applicarsi solo a una delle due abitazioni.
La Corte costituzionale ha invece stabilito che "è incostituzionale la normativa Imu che non consente a entrambi i coniugi la fruizione dell'esenzione Imu prima casa sui rispettivi immobili ove gli stessi risiedano e vivano stabilmente e singolarmente, avendovi fissato la propria abitazione principale disgiunta rispetto all'altro coniuge. Spiega, infatti, la Consulta che nell'attuale contesto caratterizzato dall'aumento della mobilità nel mercato del lavoro, dallo sviluppo dei sistemi di trasporto e tecnologici, dall'evoluzione dei costumi, è sempre più frequente l'ipotesi che persone unite in matrimonio o unione civile concordino di vivere in luoghi diversi, per ricongiungersi periodicamente, ad esempio nel fine settimana".
"In tali casi non ritenere sufficiente, ai fini dell'agevolazione Imu, la sussistenza dei requisiti della residenza e della dimora abituale presso un determinato immobile, è, secondo i giudici costituzionali discriminatorio rispetto a chi, in possesso di pari requisiti, ne beneficia in quanto singolo o convivente di fatto. In conclusione non può essere evocato l'obbligo di coabitazione stabilito per i coniugi dall'art. 143 del codice civile, dal momento che una determinazione consensuale o una giusta causa non impediscono loro di stabilire residenze disgiunte. Di conseguenza dalla norma censurata deve essere espunto il riferimento al 'nucleo familiare' in quanto discriminatorio rispetto alla logica che consente al singolo o ai conviventi di fatto di godere pro capite delle esenzioni per i rispettivi immobili", si legge sul sito del Mef (Dipartimento della Giustizia tributaria).
La Guida Vinibuoni d'Italia riconosce l'impegno nella salvaguardia
dell'ambiente... 
L'offensiva di Donald Trump contro la "decadenza" dell'attuale leadership europea provoca reazioni diverse tra partiti dell'estrema destra, quei "partiti europei patriottici", incoraggiati, recita la Strategia di Sicurezza Nazionale, a promuovere da "alleati politici in Europa" un "revival dello spirito". Un sostegno che la tedesca 'Alternativa per la Germania' (Afd) ha accolto con entusiasmo, considerandolo un potente aiuto verso una legittimazione che metta fine al suo ostracismo politico.
Molto più cauto Rassemblement National, sia per motivi politici, e in ultima analisi sovranisti, ma anche per la grande impopolarità di Trump tra l'elettorato francese, sottolinea Politico che analizza le posizioni dei due partiti di estrema destra al momento in testa ai sondaggi in Germania e Francia.
"Questo è un diretto riconoscimento del nostro lavoro", ha detto il deputato di Afd, Petr Bystron, dopo la diffusione del controverso nuovo documento strategico in cui si esortano i "partiti patriottici europei" a "coltivare la resistenza" contro il rischio della "cancellazione della civiltà" europea[1] a causa dell'immigrazione, definita senza controllo, e la perdita delle identità nazionali.
"Afd ha sempre combattuto per la sovranità, la remigrazione e la pace, precisamente le priorità che sta applicando Trump", ha aggiunto Bystron, che fa parte di un gruppo di deputati del partito di estrema destra tedesco che domani parte per Washington, dove sono previsti contatti con deputati repubblicani Maga e poi sabato saranno gli ospiti d'onore del gala dei giovani repubblicani di New York, gruppo nei mesi scorsi investito dallo scandalo delle chat con commenti razzisti e inneggianti ad Hitler.
"Per questo abbiamo bisogno di Afd!", è la risposta entusiastica sui social all'appello di Trump di Alice Weidel, la leader di Afd che anche è stata invitata agli incontri di Washington, ma non avrebbe ancora deciso se andare. Nei circoli del partito si dice che se dovesse arrivare un invito della Casa Bianca o del dipartimento di Stato, allora Weidel andrà per avere quindi un riconoscimento formale di una sintonia che l'amministrazione Trump non ha nascosto in questi mesi.
Basti pensare che il vice presidente JD Vance l'ha voluta incontrare lo scorso febbraio, pochi giorni prima delle elezioni in Germania, e prima di pronunciare l'ormai famoso discorso alla conferenza per la Sicurezza di Monaco in cui ha accusato la Germania e altri alleati europei di restringere la libertà di espressione e marginalizzare partiti estremisti come Afd. Senza contare che l'allora consigliere di Trump, Elon Musk, diede il suo aperto sostegno al partito dell'estrema destra, affermando che "solo Afd può salvare la Germania". E quando l'intelligence tedesca nei mesi scorsi ha dichiarato Afd essere un'organizzazione estremista, il segretario di Stato, Marco Rubio, ha bollato la mossa come "tirannia travestita".
Diversa la posizione assunta dai francesi di Rn, che pur condividendo "per la maggior parte" l'analisi di Trump sulle cause della decadenza europea, in primis l'immigrazione, non vogliono l'Europa "asservita a nessuna grande potenza", come afferma il presidente Jordan Bardella intervistato oggi dalla Bbc, riconoscendo che il presidente parla "all'orgoglio americano" e che in ogni caso dalle sue parole emerge che "un vento di libertà, orgoglio nazionale soffia su tutte le democrazie occidentali".
"Sono francese, così non sono felice con un vassallaggio, non ho bisogno che un grande fratello come Trump valuti il destino del mio Paese", ha detto ancora, intervistato questa volta dal Telegraph, il 30enne esponente dell'estrema destra francese che i sondaggi indicano come vincitore alle presidenziali del 2027, dove potrà essere candidato se Marine Le Pen non vince il ricorso contro l'interdizione alle cariche pubbliche per la sua condanna per peculato.
Ancora più netto il giudizio di Thierry Mariani, membro del comitato nazionale del partito: "Trump ci tratta come una colonia, con la sua retorica, ma soprattutto economicamente e politicamente", ha spiegato a Politico affermando senza mezzi termini che i leader dell'estrema destra francese vedono "i rischi di questo atteggiamento da parte di qualcuno che non ha niente da perdere, dal momento che non può essere rieletto, e che è sempre eccessivo e a volte ridicolo".
La formazione di Marine Le Pen ha invece molto da perdere in un abbraccio mortale con Trump, dal momento che anche la sua stessa base elettorale è insofferente nei confronti del tycoon. Secondo un sondaggio Odoxa diffuso dopo le elezioni Usa del 2024, il 56% degli elettori di Rn hanno una visione negativa di Trump, con l'85% di tutti gli elettori francesi che lo descrivono come "aggressivo" e il 78% come "razzista". "Il trumpismo è un fenomeno distintamente americano che non può essere trapiantato in Francia - afferma il politologo Jean-Yves Camus, che studia i movimenti di estrema destra francesi e internazionali - Marine Le Pen, che sta lavorando per la normalizzazione, non ha alcun interesse ad essere legata a Trump. E visto che spesso è accusata di servire potenze straniere, in particolare la Russia, non ha niente da guadagnare ad essere vista come un agente di Trump in Francia".

L’Istituto nazionale tributaristi (Int) sta affrontando con grande attenzione il rapporto tra professionista e Intelligenza artificiale (Ia), dopo aver introdotto apposite indicazioni obbligatorie, come il dichiarare sempre sia verbalmente che per iscritto l’utilizzo dell’Ia, nel Codice deontologico di categoria già dall’aprile scorso e a settembre aver introdotto un’apposita clausola anche nel mandato professionale, ha predisposto uno specifico corso formativo che sarà denominato 'Intelligenza artificiale pratica per tributaristi', il corso della durata di 20 ore, organizzato in collaborazione all’ente di formazione Deleganoi, si svolgerà con lezioni mensili di due ore ciascuna per 10 mesi, saranno esclusi i mesi di luglio e agosto, si svolgerà on line per garantire la massima partecipazione ed inizierà a fine gennaio 2026.
Docente Antonio Sinibaldi, esperto e autore di vari libri in tema di Ia, che sarà affiancato anche da altri docenti interni ed esterni all’Int. Il tributarista potrà comprendere come utilizzare al meglio il prompting, valutare con cognizione di causa i vantaggi ma anche i rischi dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, ci saranno lezioni dedicate alla deontologia e all’ utilizzo pratico di strumenti a supporto del tributarista. Un dettagliato programma di studio che darà al tributarista Int le conoscenze di Ia specialist. Nel prosieguo del mese di dicembre saranno fornite tutte le indicazioni per poter accedere al corso per i tributaristi e i loro collaboratori di studio.
Il presidente dell’Int Riccardo Alemanno, si è detto molto soddisfatto circa la creazione di un corso specifico per i tributaristi "sono molto soddisfatto per quanto abbiamo fatto e stiamo facendo in tema di Ia e tributaristi, non solo in ossequio alla Legge 132/2025 in materia di Ia, ma anche per quelle che sono le nostre indicazioni deontologiche e i nostri valori professionali. Circa il corso che inizierà a fine gennaio 2026, voglio ringraziare Eraldo Salvatori e Riccardo Gabriele di Deleganoi per il supporto e la qualità del loro lavoro, nonché Antonio Sinibaldi per aver accettato la docenza continuativa del corso, ho ascoltato Sinibaldi in occasione di un meeting romano sull’Ia e il suo approccio alla materia, nonché la sua esperienza professionale sono certo che saranno di grande utilità ai partecipanti. Come Istituto abbiamo voluto investire in questa specifica formazione, contenendo al minimo i costi per i tributaristi, perché riteniamo che l’utilizzo dell’Ia negli studi professionali influenzerà molto l’attività, se positivamente o meno dipenderà da come sarà utilizzata. Il corso che abbiamo organizzato sarà importantissimo per fare le giuste scelte, sempre nella ferma consapevolezza che l’Ia è uno strumento e che il professionista deve sempre verificarne i risultati e valutarne l’utilizzo".

Non c'è parcheggio? Allora metto la Ferrari in terrazzo. A Vienna lo spazio per parcheggiare scarseggia nel quartiere Floridsdorf e un 28enne si ingegna per piazzare la sua Ferrari da 400mila euro in balcone. Gli abitanti della zona hanno visto una gru sollevare il bolide da 830 cavalli.
@sternwerk7[1] Was macht ein Ferrari auf einem Balkon? 🤷🏻♂️ Hier die Auflösung 😁 #Ferrari[2]#Vienna[3]#296Gtb[4] ♬ Originalton - sternwerk[5]
Amar Dezic, concessionario nella capitale austriaca, ha acquistato l'appartamento a marzo. Avrebbe voluto due posti auto, ma ne ha ottenuto uno solo e l'ha utilizzato per una Smart. La Ferrari, però, non poteva rimanere per strada. E quindi è stata trasportata davanti al salotto. Tutto bene? No, decisamente. Gli altri condomini si sono allarmati per i rischi di incendio e ed eventuali danni all'edificio. Dopo l'intervento delle autorità il bolide è stato rimosso.
L'affondo del gruppo degli Azzurri in Consiglio regionale. Chessa:
'errori politici'... 
“L'obiettivo del 2026 sarà quello di gestire un clima incerto. Questo è stato l'anno dei dazi, che avevano portato previsioni restrittive per l’inizio del 2025, un anno che invece si chiude in buona salute, con un largo consumo che cresce di circa il 2,6%. Una percentuale che verrà confermata anche nel 2026, con un aumento dei volumi di circa +1% e un +1,6% nella componente prezzi”.
È l’analisi di Stefano Cini, head of consumer intelligence & GeoMktg South Europe NielsenIQ, intervenuto oggi a Milano all’incontro con i giornalisti organizzato da Centromarca per illustrare considerazioni e dati relativi alle dinamiche e alle prospettive 2026 dell’economia, del largo consumo e dell’industria di marca.
Per quanto riguarda il largo consumo, Cini evidenzia le tendenze dei diversi comparti: “Per quelli colpiti dall’inflazione legata ai costi delle materie prime si prospettano miglioramenti. L’intero comparto del caffè, che era stato tra i più penalizzati, troverà nel 2026 una buona ripartenza. Performance molto positive anche per il settore salute e benessere, che resterà una priorità per l’Italia”. La spinta alla crescita, sottolinea, arriverà quindi “dai comparti che rispondono a bisogni emergenti. Sarà necessario investire sempre di più su salute, naturalità e qualità percepita. Alcuni claim registrano performance particolarmente positive, intercettando gusti e necessità dei consumatori: ‘senza lattosio’, prodotti ricchi di proteine, compostabilità, mondo vegan e ‘senza zuccheri’”.
Durante l’incontro è emersa con chiarezza anche la preferenza degli italiani per i prodotti di marca: “Una famiglia che acquista mediamente 246 brand in un anno lo fa scegliendo all’interno di un repertorio di oltre 22 mila marche. Tuttavia, se osserviamo la concentrazione degli acquisti, e quindi la fedeltà, scopriamo che una ventina di marche coprono l’80% della spesa. Dunque, molta sperimentazione nel dato complessivo, ma anche un elevato livello di fedeltà”, spiega Cini.
“In questo contesto, l’evoluzione della domanda pone sfide importanti sia nella revisione degli assortimenti sia nei meccanismi promozionali, per i quali si registra un’efficacia in calo, con una riduzione del 47% del lift promozionale - riprende - Servono quindi piani sempre più mirati, basati su assortimenti razionalizzati e focalizzati sulle categorie in crescita. È inoltre necessario allentare la pressione del breve periodo e adottare strategie orientate a un posizionamento di medio-lungo termine, privilegiando l’incrementalità e aiutando le categorie a intercettare nuovi consumatori. Infine - conclude - è fondamentale valorizzare l’innovazione, sempre più supportata dalla distribuzione e dal marketing, per assicurare il corretto posizionamento dei prodotti sugli scaffali”.

“La marca rappresenta oltre due terzi della quota di mercato in Italia, ma deve inevitabilmente fare i conti con la riduzione del potere d’acquisto avvenuta in modo particolare negli ultimi anni. Riteniamo che la crescita dei salari, la ripresa economica e la diminuzione dell’inflazione - già oggi in corso - permetteranno di riportare un po’ di denaro nelle tasche dei cittadini”.
Lo ha detto il presidente di Centromarca, Francesco Mutti, partecipando oggi a Milano all’incontro annuale con i giornalisti per illustrare considerazioni e dati raccolti dall’associazione sulle dinamiche e sulle prospettive 2026 dell’economia, del comparto del largo consumo e dell’industria di marca.
In un contesto segnato da “ristrettezze importanti in termini di manovra di bilancio - osserva Mutti - l’Italia sta guadagnando costantemente credibilità a livello europeo”. Per il presidente dell’associazione “serve una visione strategica per recuperare efficienza e continuare a essere il Paese della grande eccellenza. E l’eccellenza - sottolinea - si esprime inevitabilmente attraverso la marca”.
Ma come attuare le direttrici di sviluppo indicate? “L’eccellenza deve essere competitiva e sostenuta da un quadro regolatorio chiaro, semplice e ordinato, che garantisca correttezza competitiva e tuteli la proprietà intellettuale”, afferma Mutti.
Il presidente ribadisce l’importanza delle aziende di marca, “realtà che, oltre a generare valore, sono essenziali per l’intero sistema Paese”.
“Come filiera - aggiunge - stiamo portando avanti una serie di proposte per ottimizzare ulteriormente alcune aree competitive. I beni di largo consumo hanno dimostrato una grande capacità di mantenere un basso impatto inflazionistico. Dopo il picco travolgente del 2022, è arrivato il momento di individuare, nelle relazioni tra le parti, spazi di miglioramento pre-competitivo”.
In quest’ottica, l’associazione ha “presentato 14 punti al Governo che consentiranno di ottenere miglioramenti in termini di efficienza - riferisce Mutti - Si va dalla totale digitalizzazione dei documenti alla riduzione delle regolamentazioni, fino a interventi che possono incidere sulla logistica, affinché tutto sia ottimizzato e si possano offrire prodotti di eccellenza con un costo leggermente inferiore per i consumatori”, conclude.

Per gli acquisti natalizi, tre italiani su quattro si fanno guidare dalla presenza di una Marca. Nella scelta del brand, i fattori determinanti sono: la qualità (58% di risposte), il positivo rapporto qualità-prezzo (52%), la reputazione (29%), la storia e la tradizione della azienda (24%), l’innovazione (20%), i valori come etica e sostenibilità (16%) e la comunicazione (10%). Se non trovano il prodotto di Marca preferito, sette italiani su dieci lo cercano presso altri rivenditori. I Millenials con il 77% di risposte e i GenX con il 74% sono le generazioni più fedeli.
Questi e altri dati sul comportamento natalizio del consumatore emergono da un’indagine realizzata da SWG per Centromarca presentata oggi nel corso di un incontro stampa cui hanno preso parte Francesco Mutti (Presidente, Centromarca), Gabriele Barbaresco (Direttore Area Studi, Mediobanca), Laura Cavalli (Responsabile Centro Studi, Centromarca), Stefano Cini (Head of Consumer Intelligence GeoMktg South Europe, NIQ), Michele Tesoro (Chief Customer Strategy Officer, Caliber).
La ricerca rivela che gli italiani acquisteranno per uso personale o per regali principalmente generi alimentari e bevande (37% di risposte), prodotti per la cura della persona (36%), libri e hobbistica (34%), abbigliamento (33%) e prodotti per la casa (25%). Per il 58% del campione la presenza della Marca è decisiva al momento della scelta di un regalo, per la qualità e il prestigio che comunica a chi lo riceve. Il dato segna un incremento di 15 punti percentuali rispetto al 2024.
Il ridotto potere d’acquisto delle famiglie si fa sentire se si considera che due consumatori su cinque prevedono di ridurre il budget per regali, pranzi e cene fino a oltre il 50% rispetto al 2024; il 47% manterrà l’importo dell’anno precedente; il 13% lo aumenterà fino a oltre il 50%. La spesa per pranzi e cene delle festività si aggirerà sui 130 euro. Ai regali saranno destinati mediamente 176,7 euro, ad altre attività 80, euro e 53,9 euro alle donazioni.
Per il mercato del largo consumo, Niq prevede nel 2026 un’espansione a valore del +2,6%, sostanzialmente in linea con l’anno in corso. In questo scenario, secondo le elaborazioni del Centro Studi Centromarca, l’Industria di Marca registrerà una crescita di circa 2 punti percentuali, continuando a detenere una quota di mercato tra le più elevate in Europa pari al 68,1% nell’omnichannel (76,7% nei canali iper/super/libero servizio).
''La moderna Industria di Marca è fondamentale per lo sviluppo del largo consumo confezionato -sottolinea Francesco Mutti, Presidente di Centromarca- la leadership si fonda su investimenti destinati alla selezione delle migliori materie prime, all’innovazione dei prodotti e dei processi produttivi, alla sostenibilità dello sviluppo. Ne derivano una qualità e una distintività nel mercato che fa premio nel rapporto con i consumatori italiani ed esteri''.
Il primato è confermato da uno studio svolto da Caliber, da cui si evince che le aziende associate a Centromarca godono di una reputazione superiore rispetto alla media globale ed europea. In particolare, il settore del largo consumo italiano (rappresentato nella ricerca dal perimetro Centromarca) è l’unico in crescita, con uno score reputazionale del 77%, a fronte di una media internazionale pari al 72%.
Nel corso dei lavori, Mediobanca, nell’ambito di una più ampia riflessione sulle dinamiche dello scenario economico, ha riportato recenti stime della Commissione Europea, che prevedono una crescita del prodotto interno lordo italiano del +0,4% nel 2025 e del +0,8% annuo nel biennio 2026-2027. In un contesto di sostanziale stagnazione, secondo il Presidente Mutti: ''È indispensabile puntare allo sviluppo di un’industria eccellente e innovativa, capace di generare valore a monte e a valle delle filiere. Servono aziende solide, capaci di affrontare l’instabilità che in questi anni caratterizza le catene del valore. In tal senso si collocano i nostri interventi e le proposte di policy recentemente presentate al Governo, alle forze politiche e alle associazioni delle imprese operanti nella filiera del largo consumo''.

Le piogge monsoniche e le tempeste tropicali che hanno colpito il Sud-Est asiatico dalla fine di novembre hanno provocato un’ondata di alluvioni e frane tra le più gravi degli ultimi anni, aggravate dagli effetti del cambiamento climatico. Secondo stime ufficiali e di agenzie umanitarie, oltre 1.800 persone sono morte in Indonesia, Sri Lanka, Thailandia e Malaysia, mentre milioni di sfollati affrontano carenze di cibo, acqua potabile e servizi sanitari. In molte aree le precipitazioni hanno superato i livelli monsonici abituali, colpendo territori già saturi dopo una stagione caratterizzata da cicloni e tifoni particolarmente intensi.
Indonesia
L'Indonesia registra il bilancio più pesante, con almeno 961 persone morte nelle province di Aceh, Sumatra Settentrionale e Sumatra Occidentale, mentre altre 293 risultano disperse, secondo l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (Bnpb). Circa un milione di persone sono state sfollate e oltre 156.000 abitazioni risultano danneggiate. Le autorità, citate da Al Jazeera, denunciano una grave carenza di personale sanitario nelle zone colpite: "Manca tutto, soprattutto il personale medico", ha dichiarato il governatore di Aceh, Muzakir Manaf. Il disboscamento illegale e la perdita di foreste causata da miniere, piantagioni e incendi hanno amplificato l’impatto delle frane. Intanto il presidente Prabowo Subianto ha annunciato l’intenzione di acquistare nel 2026 duecento elicotteri da impiegare nella gestione delle emergenze.
Sri lanka
Lo Sri Lanka, colpito dal ciclone Ditwah - il più violento a raggiungere l’isola nel XXI secolo - conta finora 618 vittime e 209 dispersi. Le alluvioni continuano a interessare ampie aree, dai rilievi centrali ai distretti costieri, mentre le autorità avvertono che i terreni montuosi restano instabili a causa delle piogge monsoniche tuttora in corso. I livelli dell’acqua stanno lentamente diminuendo, ma oltre 100.000 persone vivono ancora nei campi di accoglienza statali, in calo rispetto alle 225.000 registrate all’inizio di dicembre.
Thailandia
In Thailandia le inondazioni persistono in diverse regioni - otto province della pianura centrale, quattro nel sud e due nel nord. Il Dipartimento per la prevenzione e mitigazione dei disastri segnala un graduale ritiro delle acque nella maggior parte delle zone colpite. I morti sono almeno 276, provocati soprattutto da folgorazioni e da incidenti legati all’emergenza - incidenti stradali su arterie allagate, annegamenti in canali o pozzi, cadute da tetti o strutture instabili, e attacchi di serpenti o coccodrilli fuggiti dagli allevamenti allagati. Le autorità militari stanno coordinando evacuazioni e operazioni di soccorso, mentre le piogge continuano a mettere sotto pressione infrastrutture critiche.
Malaysia
In Malaysia l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri (Nadma) riferisce che dalla fine di novembre le inondazioni hanno colpito otto stati del nord del Paese. Il bilancio è di due vittime, ma oltre 18.700 persone sono state costrette ad abbandonare le proprie abitazioni, secondo l’Aha Centre dell’Asean. Le forti precipitazioni hanno causato allagamenti urbani, interruzioni dell’elettricità e chiusure stradali, soprattutto nelle aree più densamente popolate.

Big match in Champions League. Oggi, mercoledì 10 dicembre, il Real Madrid ospita il Manchester City - in diretta tv e streaming - al Bernabeu nella sesta giornata della fase campionato della massima competizione europea. Gli spagnoli arrivano dalla sconfitta interna contro il Celta Vigo, che si è imposto 2-0 nell'ultimo turno di Liga, e in Champions si trovano in sesta posizione con 12 punti.
Gli inglesi di Guardiola invece hanno vinto contro il Sunderland 3-0 nell'ultima giornata di Premier League e in Europa sono in decima posizione con 10 punti, a -2 proprio dalla squadra di Xabi Alonso.
Real Madrid-Manchester City, orario e probabili formazioni
La sfida tra Real Madrid e Manchester City è in programma oggi, mercoledì 10 dicembre, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
Real Madrid (4-2-3-1): Courtois; Valverde, Asencio, Militao, Carreras; Tchouameni, Guler; Brahim Diaz, Bellingham, Vinicius Jr; Mbappé. All. Alonso
Manchester City (4-3-3): Donnarumma; Nunes, Dias, Gvardiol, O’Reilly; Foden, Gonzalez, Bernardo Silva; Cherki, Haaland, Doku. All. Guardiola
Real Madrid-Manchester City, dove vederla in tv
Real Madrid-Manchester City sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà inoltre disponibile in streaming sull'app SkyGo e su NOW.

"Superare la normativa attuale e ricostruire i rapporti tra Servizio sanitario nazionale e università". Lo chiedono 14 sigle mediche tra sindacati, associazioni e società scientifiche, che firmano un documento con l'obiettivo di "condividere una proposta operativa da presentare ai ministeri Salute e Mur e alle Regioni". Un documento "scritto a molte mani", spiegano, che "parte dall'analisi dell'attuale quadro legislativo ritenuto datato, poco chiaro e fonte di numerosi problemi applicativi".
"Le norme che disciplinano le relazioni tra università e Ssn - ricordano i firmatari - risalgono agli anni '70 e '90 e regolano soprattutto l'integrazione tra attività assistenziale, didattica e di ricerca svolta da professori e ricercatori universitari all'interno delle strutture ospedaliere. Un sistema che nel tempo ha fatto registrare varie criticità, tra cui: automatico conferimento di incarichi apicali (direzione di strutture complesse) ai professori ordinari senza concorso pubblico; conflitti di interesse, soprattutto nel ruolo del rettore, coinvolto in nomine e approvazioni aziendali; squilibrio di rappresentanza tra università e Regioni; mancata verifica delle competenze gestionali dei docenti nominati a dirigere strutture del Ssn; disallineamento tra assunzioni universitarie e fabbisogni regionali, spesso influenzate dall'apertura di nuove scuole di specializzazione più che dalle necessità assistenziali; gestione disomogenea e talvolta personalistica delle scuole di specializzazione, con scarso coinvolgimento del personale del Ssn; prevalenza degli interessi didattici su quelli assistenziali in alcuni contesti; eccessiva 'clinicizzazione' degli ospedali e ridotte opportunità di carriera per il personale del Ssn". Inoltre vengono segnalate "potenziali illegittimità, come la presenza di aziende ospedaliero-universitarie prive di riconoscimento giuridico, incarichi senza avvisi pubblici e norme recenti (es. schema Mur 2025) che eccederebbero i limiti normativi".
Le 14 sigle propongono quindi "un'alleanza formale tra associazioni, società scientifiche e sindacati per elaborare una proposta condivisa di aggiornamento della normativa da presentare alle istituzioni (ministero Salute, ministero dell'Università e Ricerca, Conferenza Stato-Regioni)". Gli obiettivi principali includono: "Modificare le norme del D.Lgs. 517/1999 e del Dpcm 2001, giudicate obsolete e incomplete; superare i punti critici, tra cui intesa obbligatoria del rettore per nomina dei direttori generali, automatismo tra professore ordinario e direzione di strutture complesse, incompatibilità tra ruolo universitario e incarichi apicali ospedalieri, documentazione e gestione dell'impegno assistenziale dei docenti, gestione trasparente di conflitti di interesse, definizione chiara dei criteri di redazione dei protocolli di intesa, maggiore coinvolgimento del personale del Ssn nella didattica, istituzione di teaching hospitals su modello europeo". Una nuova normativa dovrebbe dunque: "Allineare meglio le attività universitarie ai fabbisogni del Ssn; favorire una programmazione formativa più coerente e sostenibile; eliminare conflitti di interesse, in particolare nel ruolo del rettore; assicurare che le scelte organizzative rispondano a un autentico interesse generale condiviso da università e Ssn.
Il documento è sottoscritto da Acoi - Associazione chirurghi ospedalieri italiani; Adoi - Associazione dermatologi, venereologi ospedalieri italiani e della sanità pubblica; Anaao Assomed - Associazione medici dirigenti; Aogoi - Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani; Auro.it - Associazione urologi ospedalieri italiani; Cimo-Fesmed - Organizzazione sindacale a cui aderiscono le sigle Anpo, Ascoti, Cimo, Cimop e Fesmed; Cipomo - Collegio dei primari oncologi medici ospedalieri; CollPrimVasc - Collegio dei primari di chirurgia vascolare ed endovascolare; Cpui - Collegio dei primari di urologia italiani; Cpct - Collegio di chirurgia toracica; Fadoi - Federazione delle associazioni dirigenti ospedalieri interni; Sicads - Società italiana chirurgia ambulatoriale e Day Surgery; Sipad - Società italiana medico chirurgica patologia apparato digerente; Sno - Società dei neurologi, neurochirurghi, neuroradiologi ospedalieri.

Ombre sul presidente della Fifa Gianni Infantino. Il numero uno del calcio mondiale, protagonista pochi giorni fa dei sorteggi per il Mondiale 2026 tra Stati Uniti, Messico e Canada, sarebbe stato chiamato a rispondere davanti al comitato etico della Federazione su una serie di accuse di presunte violazioni alle norme sulla neutralità politica imposte dalla stessa Fifa. A riportarlo è la Bbc, che parla di una denuncia da parte di FairSquare, organizzazione impegnata nella tutela dei diritti umani.
Al centro della denuncia c'è il premio per la pace consegnato al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel corso della cerimonia dei sorteggi di venerdì scorso a Washington. FairSquare spiega che con quel riconoscimento ci sarebbero "almeno quattro chiare violazioni delle regole di neutralità della Fifa". Infantino è stato molto criticato anche perché avrebbe pubblicato post e rilasciato interviste con appoggio netto a Trump. Un'altra violazione evidente delle linee guida della Fifa, che impongono distacco da qualsiasi tipo di endorsement politico.
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