
Un 2025 che per illycaffè si chiude "con 690 milioni di fatturato, con un +10% rispetto al 2024, nonostante l'aumento del 50% del costo della materia prima". E' quanto annuncia in un'ampia intervista ad Adnkronos/Labitalia Cristina Scocchia, ad dello storico marchio del caffè made in Italy, sottolineando che il 2026 che si prospetta "ancora più difficile per i costi elevati della materia prima, ma guardiamo con ottimismo per aumentare ancora i fatturati". E nel 2026 si va anche verso l'inizio della produzione negli Usa di una parte del prodotto destinato a quel mercato, e la soluzione, annuncia la manager, "potrebbe essere quella di firmare un accordo di partnership negli Usa con un produttore locale perché questo riduce i tempi".
Cristina Scocchia, siamo arrivati al termine di questo 2025, un anno complesso per il mondo da diversi punti di vista. Per le tensioni geopolitiche e le guerre, per le difficoltà che l'hanno attraversato. Ma per illycaffè che anno è stato il 2025 e quali i numeri che avete raggiunto?
E' stato un anno molto complesso a livello macroeconomico e geopolitico. E in particolare lo è stato per il mercato del caffè, perché il costo della materia prima, il cosiddetto caffè verde, soprattutto per l’arabica che è la qualità che noi scegliamo, è aumentato a livello mondiale del 50%. Quindi è ovvio che quando hai, da una parte il contesto macroeconomico e geopolitico che comunque riduce il potere d'acquisto delle famiglie, dall'altra come settore specifico e come industria ti trovi a lottare con una materia prima in aumento del 50%, ovviamente la montagna da scalare è abbastanza alta. Nonostante tutto questo però noi siamo estremamente soddisfatti di questo 2025 perché chiuderemo a circa 690 milioni di fatturato, quindi siamo vicini a quella che è la milestone di 700 milioni di euro e questo rappresenta una crescita del 10% rispetto al 2024. La cosa importante è che questa crescita a doppia cifra è una crescita che abbiamo raggiunto in maniera strategica, ovvero diffusa in tutti i mercati e in tutti i Paesi. L'Italia, che è il nostro Paese più importante e rappresenta il 30% dell'azienda, è cresciuta dell'11% circa, se non succede nulla di male in queste ultime giornate dell'anno, e gli Stati Uniti, che per noi sono il secondo mercato più rilevante, sono cresciuti tra il 19 e il 20%, a secondo di come andrà il Natale. L'Europa, che avevo dichiarato ad inizio anno essere per noi una nuova priorità sta crescendo di oltre 22%.
Numeri importanti quindi che alzano anche le aspettative per il 2026. Con questi numeri realizzati nel 2025 cosa vi aspettate dal 2026, quali sono i progetti per il prossimo anno?
Purtroppo noi ci aspettiamo che il 2026 sia ancora più difficile dal punto di vista del costo della materia prima. E questo perché nonostante il presidente Trump abbia rimosso lo scorso novembre i dazi del 15% sul caffè, la bolla inflazionistica non si è ridotta. E Trump ha fatto anche un'altra cosa: ha cancellato i dazi del 50% che gravavano sulle importazioni negli Stati Uniti di alcuni prodotti brasiliani, tra cui il caffè verde. Il Brasile è il più grande produttore al mondo di caffè, gli Stati Uniti sono il più grande consumatore al mondo di caffè e quindi il fatto che il caffè verde venisse importato negli Stati Uniti con questo dazio del 50% aveva creato una bolla inflazionistica importante che aveva spinto e mantenuto per mesi il costo del caffè verde a circa 400 centesimi per libbra. Quando tutti questi dazi sono stati rimossi ci siamo augurati che ci fosse una rapida discesa del costo della materia prima, ma purtroppo questo non è avvenuto. C'è stata sì la discesa, siamo contenti di vedere che dopo tante, troppe settimane, a oltre 400, ora siamo intorno ai 350-360 centesimi per libbra, ma stiamo comunque parlando di quasi tre volte il costo storico, che tra il 2015 e il 2021 era tra i 100 e i 130 centesimi per libra. Ovviamente un tale aggravio di costi sarà impattante anche sul 2026, perché noi stiamo già comprando adesso quelle che sono le scorte dell'anno prossimo. Il processo di produzione dalla tostatura all’immissione sul mercato dura infatti dai 6 ai 9 mesi. Quindi molti dei costi che avremo nel 2026 sono determinati dagli acquisti di caffè verde che stiamo facendo in questo momento. Di conseguenza ci aspettiamo un 2026 comunque con dei costi elevati, ma la crescita che abbiamo realizzato quest'anno, che è una crescita organica data dalla conquista di nuovi clienti e nuovi consumatori, ci fa guardare con ottimismo all'anno che verrà. Pensiamo che nonostante il prezzo del caffè verde rimarrà presumibilmente alto, comunque riusciremo a continuare a crescere a livello di fatturati e ritornare a crescere anche a livello di profitto.
Questo aumento dei costi secondo lei, almeno per quanto riguarda voi, si riverserà anche sul costo per il consumatore finale o continuerete, come avete fatto, a cercare di ridurre al minimo questi impatti?
Noi continueremo a cercare di ridurre al minimo l'impatto sui consumatori finali, però è purtroppo necessario adeguare il listino. Perché? Perché il costo della materia prima è veramente troppo alto, perché le aziende possano, non solo illycaffè, assorbire in toto questi aumenti di costi di produzione. C'è un limite a quanto puoi comprimere la marginalità dell'azienda, oltre a questo limite l'azienda perde competitività perché non ha più risorse da investire in innovazione, in persone, in crescita a livello internazionale. Quindi così come abbiamo fatto l'anno scorso, anche nel 2026, rivedremo e ritoccheremo verso l'alto il listino ma lo faremo in maniera contenuta, accettando di trattenere sulle nostre spalle una parte dell'incremento della materia prima e riversando a valle sul consumatore finale una porzione contenuta, quanto necessario per avere dei margini che siano sani.
Quindi ci potranno essere degli aumenti del costo della tazzina di caffè anche al bar?
Quelli non dipendono da noi. Noi ritocchiamo i listini verso la grande distribuzione organizzata piuttosto che verso i nostri clienti, degli hotel, dei bar e dei ristoranti. L’aumento che il barista e il ristoratore decidono di fare sul consumatore finale è una decisione loro, indipendente. Però è logico pensare che se vedono aumentare i propri costi anche i baristi e i ristoratori debbano a loro volta aumentare il prezzo che richiedono ai clienti finali, perché anche loro devono avere una marginalità che sia sana. Sono anche loro degli imprenditori che danno lavoro e che hanno necessità di generare comunque un business sano.
Prima dello stop del 13 novembre come hanno impattato i dazi Usa sul vostro business? State ancora riflettendo sull'apertura di uno stabilimento di produzione in Usa?
I dazi al 15% hanno avuto un impatto significativo per noi tra aprile e la fine dell'anno, perché comunque anche quando sono stati aboliti a metà novembre gli stock da vendere sul mercato americano avevano già attraversato la dogana e pagato il dazio al 15%. Quindi sul 2025 non abbiamo avuto benefici dalla loro rimozione. Ci aspettiamo però, se le cose resteranno così, un impatto positivo e significativo sul 2026.
Per quanto riguarda la nostra volontà di andare comunque a produrre una parte di quello che vendiamo sul mercato americano direttamente in Usa questa rimane. Perché come ho dichiarato anche in passato la nostra volontà di avere un presidio produttivo locale era ed è indipendente dalla presenza dei dazi, anche se ovviamente questi hanno accelerato i tempi. E' una decisione strategica che va al di là della contingenza perché gli Stati Uniti rappresentano il 20%, quindi un quinto dell'azienda ed è importante avere lì un presidio produttivo.
Abbiamo valutato molte opzioni e alla fine abbiamo deciso che la soluzione migliore per noi potrebbe essere quella di firmare un accordo di partnership con un produttore locale perché questo riduce i tempi. Invece comprare il terreno, costruire la fabbrica, metterci dentro le linee di montaggio, fare training agli operai per essere a regime dopo due anni, due anni e mezzo, sarebbe stata una soluzione di troppo lungo termine. L'accordo di partnership con un partner locale, bravo e di qualità, ci permetterebbe all'inizio dell'anno prossimo di iniziare a produrre tra il 15 e il 20% dei prodotti dedicati al mercato americano direttamente in loco, riducendo i costi di logistica e l'impatto ambientale e poi ci permetterebbe anche di essere più vicini ai gusti dei consumatori americani perché producendo in loco hai una presa più diretta con quello che è il consumatore locale.
Voi avete sempre sottolineato che il cuore dell'azienda rimane in Italia, con gli investimenti che state realizzando a Trieste. A che punto sono?
Gli investimenti a Trieste non solo sono stati confermati ma sono stati incrementati. Spenderemo infatti oltre 130 milioni e siamo già ad un buon tasso di realizzazione. Quest'estate durante la pausa estiva, proprio in agosto, abbiamo installato una nuova linea di montaggio per produrre il nostro prodotto più iconico che è il barattolino da 250 grammi e stiamo lavorando a spron battuto per completare i lavori della nuova e tosteria che inaugureremo nei prossimi mesi. Raddoppieremo la capacità di tostatura perché grazie alle crescite molto sostenute negli ultimi tre anni eravamo arrivati a saturazione degli impianti. E grazie alla crescita dello stabilimento abbiamo avuto la possibilità anche di ampliare l'organico assumendo direttamente nel 2025 circa 100 persone su Trieste. Questo credo che sia il segno più concreto di quanto siamo made in Italy, di quanto noi continuiamo ad investire e a generare lavoro nel nostro Paese.
Per quanto riguarda la quotazione in Borsa, che novità ci sono alla luce di tutte queste cose che abbiamo messo in campo, la difficoltà, ma anche la volontà di continuare a investire sia in Italia che all'estero?
Noi continuiamo a credere che la quotazione in Borsa sia una possibilità concreta per illycaffè. Detto questo è chiaro che ci vogliono due condizioni. Da una parte l'azienda deve avere un track record di risultati importanti e questi negli ultimi quattro anni non sono mancati quindi dal punto di vista interno nostro saremmo pronti, però ci vuole anche un mercato che sia pronto. Ci vogliono le condizioni endogene, ma anche quelle esogene. A livello di condizioni esogene, proprio il contesto macroeconomico, geopolitico e soprattutto il prezzo del caffè verde ancora così alto, ci fanno pensare che il 2026 non sia l'anno giusto per la quotazione. Quindi il progetto c'è e rimane, però la conferma del se e quando, verrà presa nel momento in cui finalmente il caffè verde scenderà. Cosa che noi auspichiamo succeda entro la fine del 2026, entro quella data speriamo di poter confermare se e quando si realizzerà questa IPO di cui appunto abbiamo parlato.
Dal suo punto di vista come giudica la manovra economica e il comportamento del governo in vista di questo 2026, con quello che si sta mettendo in piedi anche come sostegno alle imprese?
Io credo che la gestione prudente e oculata del bilancio pubblico a cui abbiamo assistito negli ultimi due anni abbia dato dei risultati concreti. Lo spread è sceso ai minimi, che è un segno di fiducia nei confronti del nostro Paese e quindi è un indicatore importante per quanto riguarda l'attrazione di investimenti esteri in Italia. Vediamo che i rating continuano a premiare il nostro Paese, anche questa è un'iniezione di fiducia e quindi io credo che questa gestione oculata e prudente stia dando i propri frutti. Poi ovviamente tutto ciò che può essere fatto a sostentgo della competitività e degli investimenti è benvenuto. Il problema delle aziende è che gli investimenti richiedono delle uscite di cassa oggi per ricavi e profitti futuri. E quindi è ovvio che tutto ciò che può essere messo in campo per aiutare le aziende ad investire di più ne aumenterà competitività e di conseguenza la capacità di generare lavoro.
E come giudica invece l'atteggiamento dell'Unione Europea verso le imprese?
Noi ci chiediamo, giustamente, cosa può fare l'Italia per le imprese italiane ma a me piacerebbe che anche l’Europa facesse la sua parte. Noi nel mercato europeo ci crediamo, ci investiamo, però a me personalmente piacerebbe vedere un'Europa che diventa molto più concreta e parla molto di più di industrial deal. Mi piacerebbe vedere un'Europa che mette ingenti risorse in comune e le investe su alcune priorità chiave, come ad esempio il recupero del gap tecnologico che abbiamo a livello di digitale e in particolare di intelligenza artificiale. Mi piacerebbe un'Europa molto attiva sulla riduzione del costo dell'energia, perché questo è un fattore competitivo importantissimo. Se noi aziende europee, e ovviamente anche le italiane, continuiamo a pagare l'energia due, tre volte quello che fanno i nostri competitors in altri Paesi del mondo, non saremo mai in una condizione di giocarcela alla pari.
Da ultimo vorrei vedere un’Europa che si impegna sul fronte della semplificazione. La burocrazia, le norme che sono diverse in ogni Paese e spesso in contrasto, rappresentano dei 'dazi' per le aziende molto più grandi di quelli che ci aveva imposto Trump. Certe volte è più difficile esportare nei paesi europei che non dall'altra parte del mondo. Su questi tre fronti, secondo me, l'Europa deve fare la differenza e la deve fare ora che il contesto macroeconomico è così complesso, ora che è tornato il protezionismo. Serve una wake up call. (di Fabio Paluccio)
Confindustria, 'è una opportunità da non perdere'...
Nuovo collegamento bi-settimanale dal 24 giugno 2026... 
E' Rai1 con 'Love Again', a vincere la sfida della prima serata televisiva di ieri, lunedì 22 dicembre 2025. Il film con Celine Dion ha tenuto davanti allo schermo 2.218.000 spettatori, totalizzando il 13.4% di share. Secondo posto per Canale5 con 'Io Sono Farah', che ieri è stato la scelta di 2.135.000 spettatori per uno share del 12.8%. Terza sul podio del prime time Italia1, che ieri trasmetteva la 'Supercoppa Italiana Live': è stata vista da 1.631.000 spettatori con il 9.7% di share.
Rai3, con 'Tutti insieme appassionatamente', ha incollato davanti al video 911.000 spettatori registrando il 5.9% di share, mentre Rai2, con 'Formidabile Discoring', è stato scelto da 854.000 spettatori (share al 5.8%). Su Rete4, 'Quarta Repubblica' è stato la scelta di 834.000 spettatori per il 6.7%, mentre La7 con 'La Torre di Babele' ha ottenuto un ascolto medio di 634.000 spettatori e il 3.4% di share.
Nell'access prime time, Canale 5 con 'La Ruota della Fortuna' ha tenuto davanti allo schermo 4.882.000 spettatori pari al 23.3% di share, mentre su Rai1 'Affari Tuoi' è stato la scelta di 4.358.000 spettatori, con uno share del 20.7%.

Manageritalia e Federalberghi hanno sottoscritto il rinnovo del 'Contratto collettivo nazionale di lavoro per i dirigenti di aziende alberghiere', con decorrenza dal 1° gennaio 2026 e validità fino al 31 dicembre 2028. Il contratto riguarda circa 219 dirigenti in un settore, quello alberghiero, che rappresenta circa il 10,8% del Pil nazionale stando agli ultimi dati Enit. La firma in prossimità della scadenza naturale del contratto (31 dicembre 2025), rappresenta una scelta di responsabilità e di visione strategica, volta a garantire stabilità, continuità e qualità nelle relazioni sindacali. Un segnale forte in un contesto economico ancora incerto, che tutela il potere d’acquisto dei manager e consente alle imprese una pianificazione efficace dei costi del lavoro. Ma le vere novità sono l’ulteriore investimento in welfare e l’innovazione sul tema dell’invecchiamento attivo al lavoro e misure per genitorialità e parità di genere e gli incentivi all’autoformazione.
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha dichiarato: “L’intesa raggiunta costituisce un risultato importante per la valorizzazione delle figure manageriali del settore, che svolgono un ruolo essenziale nel presidiare la qualità dei servizi, promuovendo l’innovazione e sostenendo la competitività complessiva dell’ospitalità italiana sui mercati nazionali e internazionali, in una fase economica particolarmente complessa. L’accordo rappresenta, in questa prospettiva, un passo significativo nel rafforzamento del capitale umano manageriale, fattore imprescindibile per accompagnare lo sviluppo sostenibile e l’evoluzione del sistema turistico, uno dei principali asset del Paese”.
Giuseppe Roscioli, vicepresidente vicario di Federalberghi e presidente della Commissione sindacale, ha aggiunto: “Diamo una valutazione positiva di questo rinnovo contrattuale, che conferma l’impegno di Federalberghi nel dare continuità alla politica di aggiornamento e valorizzazione del dialogo sociale nel settore. Si tratta di un risultato che testimonia la volontà della nostra Federazione di garantire equilibrio, coerenza e responsabilità nei confronti dei propri interlocutori sindacali, nel solco della collaborazione che da sempre contraddistingue i rapporti con la rappresentanza dei manager del comparto”.
Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, ha dichiarato: “Questo rinnovo rappresenta un passo fondamentale per rafforzare la competitività dell’intero comparto alberghiero e turistico, un settore strategico per l’economia nazionale e per l’immagine del nostro Paese nel mondo. Abbiamo lavorato per costruire un accordo equilibrato, che consenta ai dirigenti di recuperare parte degli effetti dell’inflazione degli ultimi anni senza gravare in modo eccessivo sulle imprese, già impegnate in un contesto di forte trasformazione e crescente complessità gestionale. Con la firma di oggi aggiungiamo un tassello importante al nostro impegno per valorizzare la leadership manageriale nell’ospitalità, puntando su welfare, qualità del lavoro e strumenti innovativi per accompagnare l’evoluzione del settore. Abbiamo voluto dedicare particolare attenzione anche al tema dell’invecchiamento attivo, riconoscendo il ruolo prezioso dei dirigenti senior che, attraverso percorsi strutturati di tutoraggio e mentoring, potranno trasmettere competenze ed esperienza alle nuove generazioni, contribuendo così alla crescita professionale e alla continuità del know-how nelle aziende alberghiere”.
Monica Nolo, Vicepresidente di Manageritalia e capo delegazione sindacale, ha proseguito: “Questo contratto che viene siglato prima della scadenza è un gesto concreto che rafforza il ruolo della contrattazione e mette al centro la qualità del lavoro e delle relazioni sindacali moderne. E' una scelta di responsabilità e visione: non solo si riconosce il valore della managerialità come elemento alla base dello sviluppo delle imprese, ma si guarda avanti investendo sul welfare e fornendo nuovi strumenti per accompagnare il ricambio generazionale in azienda: sono segnali politici e culturali di grande valore”.
I punti chiave dell’accordo. Incremento retributivo: aumento lordo mensile a regime di 690 euro, suddiviso in tre tranche di pari importo (230 euro) che scatteranno il 1° gennaio di ogni anno, dal 2026 al 2028. Aumento di 110 euro del valore del vitto e dell’alloggio. Welfare contrattuale rafforzato: credito welfare annuale di 1.500 euro, potenziamento del fondo Mario Negri, conferma dei valori di universalità delle coperture assicurative dell’Antonio Pastore, revisione delle agevolazioni contributive contrattuali.
Nuove tutele sociali e demografiche: innovazione sul tema dell'invecchiamento attivo, che supporta lo scambio intergenerazionale permettendo ai dirigenti vicini alla pensione di continuare ad operare con funzioni di tutoraggio dei colleghi più giovani, sostegno alla genitorialità e mantenimento della copertura sanitaria per dirigenti con gravi patologie. Formazione e politiche attive: promozione dell’auto-formazione e estensione dell’ambito di applicazione delle Politiche attive per la ricollocazione. Equità e trasparenza: misure per la parità di genere, la trasparenza retributiva e il contrasto al dumping contrattuale.
Nuova opera di Lampis, dopo Maradona, Orro, Riva e Sinner... Tensioni Usa-Venezuela, oggi riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu su richiesta di Caracas
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite terrà una sessione urgente oggi, martedì 23 dicembre, per affrontare la situazione in Venezuela a fronte della escalation di tensioni con gli Stati Uniti.
La notizia è stata confermata a Europa Press da Laura Miklic, portavoce della Missione permanente della Slovenia presso le Nazioni Unite, Paese che detiene la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza. La riunione è stata richiesta dalle autorità venezuelane ed è prevista per le 15.
Maduro: "Trump si occupi del suo Paese"
Donald Trump "farebbe meglio" se si concentrasse sugli Stati Uniti più che sul Venezuela. Ha tuonato il leader venezuelano Nicolas Maduro in un discorso trasmesso dalla televisione di Stato rispondendo indirettamente al presidente Usa che ieri tra le altre cose ha ribadito che "sarebbe intelligente" per il leader venezuelano dimettersi.
"Il presidente Trump potrebbe fare meglio nel suo Paese e nel mondo. Se la caverebbe meglio nel suo Paese sulle questioni economiche e sociali e farebbe meglio nel mondo se si occupasse degli affari del suo Paese", ha detto Maduro. "Non è possibile che dedichi il 70% dei suoi discorsi e delle sue dichiarazioni, del suo tempo, al Venezuela. E gli Stati Uniti? E i poveri Stati Uniti, che hanno bisogno di alloggi e posti di lavoro che bisogna creare? Che ciascuno si occupi del proprio Paese!", ha aggiunto.
"Francamente, se dovessi parlare di nuovo con lui, gli direi: lasciamo che ognuno si occupi dei propri affari interni. Qui in Venezuela, noi venezuelani ci occupiamo dei nostri affari", ha scandito Maduro.
Cosa sta succedendo
La tensione tra i due Paesi è sempre più alta con gli Usa in pressing da mesi per far cadere il governo di Maduro. Dopo aver schierato una flotta da guerra nel mar dei Caraibi affermando di voler combattere il narcotraffico del Venezuela e puntato il dito contro il presidente venezuelano accusato di esserne responsabile in prima persona, gli Usa di Donald Trump hanno ora cambiato narrazione: l'obiettivo dichiarato sono le risorse del Paese, petrolio in primis, che sarebbero state "sottratte" agli Stati Uniti. Trump la settimana scorsa ha ordinato un blocco "totale e completo" di tutte le petroliere in entrata e in uscita dal Venezuela "fino a quando non restituiranno agli Stati Uniti d'America tutto il petrolio, la terra e gli altri beni che ci hanno precedentemente rubato", ha scritto il Presidente in un post su Truth Social annunciando che il governo di Maduro è stato designato come organizzazione terroristica straniera.
Ma perché Trump parla di furto? Fino al 1998 quando la vittoria elettorale di Hugo Chavez ha dato il via alla cosiddetta 'rivoluzione Bolivariana' di stampo socialista con la nazionalizzazione di settori chiave dell'economia venezuelana, primo fra tutti quello petrolifero (con l'istituzione della compagnia Petroleus de Venezuela), gli Stati Uniti controllavano di fatto le risorse di greggio (e non solo) del Paese attraverso le estrazioni e le esportazioni affidate a grandi compagnie Usa come la Shell. Risorse che, con il cambio di linea politica scelta da Chavez prima e proseguita da Maduro poi, sono di fatto tornate nelle mani dei Venezuelani 'scippandole', secondo la lettura di Trump, agli Usa. E il presidente vuole riprendersele.
La norma 'madre' già cassata dalla Consulta...
Ora in caserma a Ozieri mentre i carabinieri cercano il fucile... Il proseguimento dell’impegno di Aeroporti di Roma per la fruibilità e l’accessibilità della cultura, che si concretizza nell’esposizione di opere d’arte negli spazi da cui tutti i giorni passano migliaia di viaggiatori, fa sì che “l’aeroporto diventi non solo un luogo di partenza o di arrivo, ma anche di osservazione e d’arte”. Sono le dichiarazioni di Federico Mollicone, presidente Commissione cultura Camera dei deputati, all’inaugurazione dell’opera ‘Apparato Circolatorio. Sei cuori, un solo battito’ dell’artista Jago, organizzata presso il Terminal 1, Area Transiti, dell’aeroporto di Roma Fiumicino.
Lo svelamento dell’opera è “la celebrazione della vocazione che ormai da qualche tempo ha Adr, prima con l’arte antica e archeologica, poi con quella rinascimentale e oggi con l’arte moderna, rappresentata dall’opera di Jago - aggiunge Mollicone. Tutti omaggi alla grandezza, alla bellezza e ai beni culturali italiani.
“Trovo quest'opera davvero significante perché il cuore è un simbolo che dagli egiziani in poi ha sempre rappresentato la sede dell'anima. La scienza oggi ci dice anche che è la sede di un secondo cervello - prosegue - ‘Apparato circolatorio’ rappresenta la capacità dell'artista contemporaneo di confrontarsi con l'intelligenza artificiale, con concetti e simboli alti e significanti, come appunto quello del cuore, e farlo in modo inedito, quindi con uno sforzo non da poco”.
Nel luogo in cui l’opera di Jago è stata posizionata all’aeroporto di Roma-Fiumicino “passano ogni anno milioni di cuori che partono, tornano, piangono e sperano. Ognuno dentro di sé ha gioia, nostalgia, voglia di futuro e di bellezza. Questo è sicuramente il luogo giusto per celebrare l'arte contemporanea e soprattutto il principio della sussidiarietà, che con Cultura Italia stiamo portando avanti insieme in Parlamento grazie a ‘Italia in Scena’, la legge di riforma che è stata approvata qualche settimana fa e che faciliterà iniziative come questa, declinando l'articolo 118 della Costituzione sulla sussidiarietà”.

"Penso che ci possa essere un momento in cui, per un attimo, i cuori di tutte le persone del mondo battono all’unisono e si sincronizzano. Potrebbe essere già successo, potrebbe star succedendo qui ora. Credo che nel mondo ci sia un ritmo, una pulsazione fondamentale che ci collega”. A dirlo è Jago, nome d’arte dello scultore Jacopo Cardillo, parlando del significato profondo della sua opera ‘Apparato Circolatorio. Sei cuori, un solo battito’, svelata al Terminal 1, Area Transiti, dell’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino ‘Leonardo Da Vinci’. “Noi passiamo in mezzo a questa pulsazione, magari anche distrattamente, ma siamo sempre immersi in questo battito - prosegue l’artista - Credo che l'armonia sia quando le cose vibrano in un modo che non va per forza descritto ma che si percepisce e si sente”.
L’opera sarà visibile a tutti i passeggeri e rappresenta una nuova tappa del percorso intrapreso da Aeroporti di Roma, società del gruppo Mundys, per trasformare lo scalo di Roma Fiumicino in una vera e propria piattaforma culturale in cui l’arte contemporanea è accessibile, fruibile e parte integrante dell’esperienza di viaggio.
“Mi sembra che ci sia un'amministrazione capace di avere una visione armonica - commenta Jago - Se continueranno a essere mossi da questi princìpi penso che continueranno a fare belle cose”.

La Commissione bilancio del Senato ha concluso l'esame del maxi-emendamento alla manovra su cui il governo ha posto la questione di fiducia. Ora il provvedimento torna in Aula dove sono iniziate le dichiarazioni di voto. Confermato intanto lo stralcio di cinque misure prima del nuovo round in Aula.
Si tratta della norma che permetteva a quei datori di lavoro che non pagano adeguatamente i propri lavoratori di non corrispondere gli arretrati nel caso si siano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi; lo stop all'inconferibilità di incarichi nelle amministrazioni statali, regionali o locali a soggetti provenienti da enti di diritto privato regolati o finanziati dalle stesse; la norma che riduce da 3 anni a 1 anno il cosiddetto divieto di 'sliding doors', cioè il divieto per i dipendenti che hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni di svolgere, alla cessazione del rapporto di lavoro, incarichi presso privati inerenti all'attività svolta nella Pa; le disposizioni in materia di magistrati fuori ruolo, tra cui la riduzione da 10 a 4 anni dell'anzianità di servizio per poter essere autorizzati al collocamento fuori ruolo; la revisione della disciplina del personale Covip.
Oltre 300mila passeggeri negli aeroporti, soprattutto italiani...
Sentito un boato in città, vigili del fuoco hanno lavorato per
tutta la notte... 
Maltempo, pioggia e neve anche a bassa quota. La settimana di Natale sarà decisamente movimentata e spesso instabile sull'Italia, con protagonista assoluto un profondo e tenace vortice depressionario che, per la sua tempistica: un vero e proprio 'ciclone natalizio', destinato a condizionare il tempo su gran parte della Penisola almeno fino a Santo Stefano, il 26 dicembre. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, martedì 23 dicembre, e per i giorni a venire.
Bianco Natale con neve anche in collina
Federico Brescia, meteorologo de iLMeteo.it[1], conferma che il tempo non sarà molto clemente durante le feste. L'atmosfera natalizia ma instabile si farà sentire ovunque. Nelle giornate clou delle feste, ci aspettiamo piogge e rovesci a giro su quasi tutte le regioni, un indice di quanto sarà estesa e attiva la depressione.
La ventilazione si disporrà prevalentemente dai quadranti orientali con flussi sostenuti di Bora al Nord, in grado di far calare anche la quota neve. Le nevicate saranno copiose su tutto l'arco alpino occidentale oltre i 1200 metri di quota. Si stima che sulle cime alpine piemontesi gli accumuli nevosi possano toccare i 250 centimetri entro il 27 dicembre.
Occhio di riguardo, come spesso accade in queste configurazioni, al Cuneese: in questa zona la neve potrà spingersi a quote decisamente più basse, regalando fiocchi anche fino in collina e preannunciando, per diverse località pedemontane, un bianco Natale.
Per quanto riguarda proprio il giorno di Natale, anche l'Appennino settentrionale, in particolare tra Liguria ed Emilia, vedrà la quota neve scendere sensibilmente, con i fiocchi che potranno imbiancare le cime tra gli 800 e i 1000 metri.
È importante sottolinearlo: questa ondata di maltempo non sarà accompagnata da un'ondata di gelo siberiano. Le temperature, pur calando, si manterranno su valori che, seppur freschi o freddi, saranno in linea con una fase invernale tipica degli ultimi anni e umida.
Possiamo definire questa fase come un periodo di maltempo a tratti invernale, caratterizzato dalla forza del vento, dall'intensità delle precipitazioni (sia liquide che nevose) e dal sensibile calo delle temperature in quota.
Le previsioni nel dettaglio
Martedì 23. Al Nord: piogge sparse al Nordovest e in Emilia. Neve su Ovest Alpi. Al Centro: maltempo sulle Tirreniche. Al Sud: piuttosto instabile.
Mercoledì 24. Al Nord: piogge diffuse, neve su Alpi e Appennino oltre i 7-800 m. Al Centro: instabile ovunque, meglio in Abruzzo. Al Sud: piogge in Campania, più sole altrove.
Giovedì 25. Al Nord: piogge diffuse al Nord-Ovest, neve in montagna. Al Centro: instabile su Toscana e Marche. Al Sud: qualche pioggia sulle ioniche.
Tendenza: torna l’alta pressione, ma farà via via più freddo.

Un percorso professionale costruito nella ricerca scientifica e consolidato attraverso ruoli di crescente responsabilità porta oggi Sara Frattini alla guida di Bidachem S.p.a., polo chimico di eccellenza del Gruppo Boehringer Ingelheim in Italia, nel ruolo di Amministratrice Delegata e Site Head dello stabilimento di Fornovo San Giovanni (Bergamo). La carriera di Sara Frattini rappresenta un esempio di crescita continua, fondata su una solida preparazione scientifica e su un percorso formativo di alto livello. Dopo la maturità classica, si laurea in chimica organica presso l’università di Milano e consegue un master in sintesi chimica presso il Politecnico di Milano. Un percorso accademico che ha posto le basi per una carriera dedicata al settore farmaceutico, prima nella ricerca e successivamente nell’ambito produttivo.
Dopo una prima esperienza in Gsk, Sara Frattini entra in Boehringer Ingelheim nel 2000 presso il centro di ricerca di Milano, dove ricopre ruoli di crescente responsabilità fino a diventare principal scientist/head of laboratory, guidando progetti nelle aree cardio-metabolica, respiratoria e del sistema nervoso centrale.
Nel 2017 prosegue il proprio percorso professionale in Bidachem, assumendo incarichi sempre più rilevanti in ambiti strategici quali qualità, production excellence & technology transfer e produzione, ottenendo anche l’abilitazione come qualified person (QP) da Aifa. In Bidachem, ha coordinato progetti internazionali e cross-funzionali, contribuendo alla definizione e all’implementazione di processi produttivi affidabili, sicuri e pienamente conformi agli standard regolatori.
"È per me un onore e un privilegio assumere questo importante incarico all’interno di Bidachem S.p.a. e desidero ringraziare Boehringer Ingelheim per avermi dato, nel corso degli anni, l’opportunità di crescere professionalmente", ha dichiarato Sara Frattini, amministratrice delegata e Site Head di Bidachem S.p.a. "La mia storia, iniziata in laboratorio, è quella di molti ricercatori che credono nel valore della scienza per migliorare la vita dei pazienti e contribuire alla sostenibilità dei sistemi sanitari. Metterò a disposizione la mia esperienza per integrare competenze scientifiche e capacità gestionali, con l’obiettivo di continuare a garantire qualità, efficienza e innovazione", ha continuato.
Nel nuovo ruolo, Frattini guiderà le attività del sito insieme ai team, assicurando il perseguimento delle priorità strategiche del Gruppo e il mantenimento di processi produttivi affidabili e conformi ai più elevati standard internazionali.
"Nel panorama della ricerca farmaceutica, il nostro Gruppo si posiziona come un attore di primo piano, capace di coniugare innovazione, sostenibilità e attenzione ai bisogni terapeutici ancora insoddisfatti", ha commentato Nedim Pipic, country managing director di Boehringer Ingelheim e head of human Pharma Italy. "Investiamo in aree che spaziano dalle malattie cardiovascolari a quelle respiratorie, con l’obiettivo di sviluppare terapie sempre più innovative. La nomina di Sara Frattini riflette pienamente la mission dell’Azienda: le sue radici nella ricerca, unite a una solida esperienza manageriale, le consentiranno di integrare visione strategica e competenze scientifiche, con una particolare attenzione al dialogo con i diversi attori del sistema. Questa nomina conferma inoltre l’impegno di Boehringer Ingelheim nello sviluppare i talenti, valorizzare il potenziale delle persone e offrire concrete opportunità di crescita", ha spiegato. Con Sara Frattini alla guida del polo chimico, Bidachem consolida il proprio ruolo di hub di riferimento per il Gruppo Boehringer Ingelheim e conferma l’attenzione alla valorizzazione della leadership, anche femminile, costruita nel tempo attraverso la ricerca, la formazione continua e un percorso di crescita professionale strutturato.

E' stata presentata presso il Terminal 1 del 'Leonardo da Vinci' di Roma Fiumicino, l’opera 'Apparato Circolatorio' dell’artista Jago, tra gli scultori italiani più affermati sulla scena internazionale. All’inaugurazione hanno partecipato il presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati Federico Mollicone e l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma Marco Troncone.
All’interno dello scalo, l’installazione propone sei cuori rossi in ceramica, tratti dall’opera originaria di Jago del 2017 e simboli di valori universali: uguaglianza, empatia, memoria, accoglienza, speranza e coraggio. I cuori, disposti in cerchio, figura geometrica senza inizio né fine, e accompagnati da una videoproiezione che ne riproduce la pulsazione ritmica, rappresentano un invito per i viaggiatori a ritrovare, anche solo per un istante, il senso profondo dell’essere parte di un’umanità condivisa.
"Nel momento in cui Roma Fiumicino supera i 50 milioni di passeggeri annui e si conferma nell’élite degli hub a livello globale per qualità e connettività, continuiamo a investire per offrire a chi transita in aeroporto un ambiente accogliente, che celebri la straordinarietà e l’eccellenza dell’arte italiana valorizzando al massimo questa infrastruttura", ha dichiarato Troncone. "E' in questo orizzonte che si inserisce l’opera di un artista di assoluto rilievo sulla scena contemporanea, la cui presenza nel nostro scalo assume un significato che va oltre il valore estetico. Dopo aver rappresentato l’Italia nel tour del Vespucci e all’Expo di Osaka, Jago apre uno spazio di riflessione condivisa anche qui, al centro della mobilità globale. I cuori di ‘Apparato Circolatorio’ sono più di un simbolo: sono un messaggio di pace universale e un richiamo potente alla dimensione umana del nostro lavoro, che connette ogni giorno persone, esperienze, sogni e valori", ha concluso Troncone.
Apparato Circolatorio, ricorda la nota di Adr, sarà visibile a tutti i passeggeri e rappresenta una nuova tappa del percorso intrapreso da Aeroporti di Roma, società del gruppo Mundys, per trasformare lo scalo di Roma Fiumicino in una vera e propria piattaforma culturale, già arricchita negli anni da capolavori come il Salvator Mundi di Bernini e le tre vetrate attribuite a Giotto della Basilica di Santa Croce. Una progettualità che si fonda sulla volontà di integrare stabilmente l’arte contemporanea negli spazi aeroportuali, rendendola accessibile, fruibile e parte integrante dell’esperienza di viaggio.
In questa direzione, conclude la nota, l’obiettivo di Adr è ridefinire il ruolo dell’aeroporto come infrastruttura viva, in cui anche il tempo dell’attesa si trasforma in un’occasione di scoperta, bellezza condivisa e valorizzazione del Made in Italy.

E' stata presentata presso il Terminal 1 del 'Leonardo da Vinci' di Roma Fiumicino, l’opera 'Apparato Circolatorio' dell’artista Jago, tra gli scultori italiani più affermati sulla scena internazionale. All’inaugurazione hanno partecipato il presidente della Commissione Cultura della Camera dei deputati Federico Mollicone e l’amministratore delegato di Aeroporti di Roma Marco Troncone.
All’interno dello scalo, l’installazione propone sei cuori rossi in ceramica, tratti dall’opera originaria di Jago del 2017 e simboli di valori universali: uguaglianza, empatia, memoria, accoglienza, speranza e coraggio. I cuori, disposti in cerchio, figura geometrica senza inizio né fine, e accompagnati da una videoproiezione che ne riproduce la pulsazione ritmica, rappresentano un invito per i viaggiatori a ritrovare, anche solo per un istante, il senso profondo dell’essere parte di un’umanità condivisa.
"Nel momento in cui Roma Fiumicino supera i 50 milioni di passeggeri annui e si conferma nell’élite degli hub a livello globale per qualità e connettività, continuiamo a investire per offrire a chi transita in aeroporto un ambiente accogliente, che celebri la straordinarietà e l’eccellenza dell’arte italiana valorizzando al massimo questa infrastruttura", ha dichiarato Troncone. "E' in questo orizzonte che si inserisce l’opera di un artista di assoluto rilievo sulla scena contemporanea, la cui presenza nel nostro scalo assume un significato che va oltre il valore estetico. Dopo aver rappresentato l’Italia nel tour del Vespucci e all’Expo di Osaka, Jago apre uno spazio di riflessione condivisa anche qui, al centro della mobilità globale. I cuori di ‘Apparato Circolatorio’ sono più di un simbolo: sono un messaggio di pace universale e un richiamo potente alla dimensione umana del nostro lavoro, che connette ogni giorno persone, esperienze, sogni e valori", ha concluso Troncone.
Apparato Circolatorio, ricorda la nota di Adr, sarà visibile a tutti i passeggeri e rappresenta una nuova tappa del percorso intrapreso da Aeroporti di Roma, società del gruppo Mundys, per trasformare lo scalo di Roma Fiumicino in una vera e propria piattaforma culturale, già arricchita negli anni da capolavori come il Salvator Mundi di Bernini e le tre vetrate attribuite a Giotto della Basilica di Santa Croce. Una progettualità che si fonda sulla volontà di integrare stabilmente l’arte contemporanea negli spazi aeroportuali, rendendola accessibile, fruibile e parte integrante dell’esperienza di viaggio.
In questa direzione, conclude la nota, l’obiettivo di Adr è ridefinire il ruolo dell’aeroporto come infrastruttura viva, in cui anche il tempo dell’attesa si trasforma in un’occasione di scoperta, bellezza condivisa e valorizzazione del Made in Italy.

Anche se i riflettori si sono abbassati sull'epidemia di Mpox, "tutti i cladi del virus continuano a circolare" nel mondo. A segnalarlo è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), facendo il punto sull'epidemia multinazionale provocata dal patogeno un tempo noto come 'vaiolo delle scimmie' e oggi ribattezzato in chiave anti-stigma.
L'agenzia Onu per la salute, nel 61esimo rapporto diffuso sulla malattia infettiva, offre un aggiornamento della situazione e dei dati, ma anche della risposta operativa messa in campo fino al 17 dicembre 2025. Gli ultimi numeri disponibili mostrano che nel novembre 2025 in 48 Paesi di tutte le regioni dell'Oms sono stati segnalati in totale "2.150 nuovi casi confermati di Mpox, inclusi 5 decessi (tasso di mortalità 0,2%). Circa il 68% di queste infezioni è stato segnalato nella regione africana. Quattro regioni hanno osservato un calo dei casi confermati a novembre rispetto a ottobre 2025, ma la regione europea e quella del Pacifico occidentale hanno registrato un numero maggiore di casi rispetto al mese precedente", avverte l'Oms.
"Se le epidemie di Mpox non vengono rapidamente contenute e la trasmissione interumana non viene interrotta, sussiste il rischio di una trasmissione comunitaria prolungata - evidenziano gli esperti - Nelle ultime 6 settimane (dal 2 novembre al 14 dicembre) 19 Paesi africani hanno segnalato una trasmissione attiva, con 1.435 casi confermati e 7 morti (tasso di mortalità 0,5%). I Paesi che hanno segnalato il numero più elevato di casi in questo periodo sono la Repubblica democratica del Congo, la Guinea, la Liberia, il Kenya e il Ghana; mentre le segnalazioni di casi in Liberia mostrano ancora indicazioni di un aumento, il numero settimanale di casi negli altri Paesi è diminuito nelle ultime settimane".
Fuori dai confini dell'Africa, che resta una delle aree più interessate dai contagi, una novità è che "la Romania ha segnalato per la prima volta il rilevamento del clade Ib di Mpox, in un caso confermato nell'agosto 2025", rileva ancora l'Oms, aggiungendo che oggi "la trasmissione comunitaria del clade Ib continua in Spagna e nei Paesi Bassi".
Tornando in Africa, nella Repubblica democratica del Congo la trasmissione di Mpox continua in diverse province con la co-circolazione di cladi Ia e Ib, ed emergono trend subnazionali eterogenei e un accesso in calo ai test per i casi sospetti.
Ci sono poi tracce anche della presenza di un ceppo ricombinante del virus: è stato segnalato dal Regno Unito in un caso correlato a un viaggio. Il ceppo ricombinante in questione contiene "elementi genetici sia di clade Ib che di clade IIb di Mpox. L'entità della circolazione del ceppo ricombinante rimane sconosciuta".
Alla luce degli ultimi dati, l'Oms valuta il rischio attuale rappresentato da Mpox per la salute pubblica come "moderato per gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini con partner nuovi o multipli, per i lavoratori del sesso e per gli altri con partner multipli che potrebbero essere a rischio". Mentre viene valutato "basso" il rischio "per la popolazione generale in assenza di fattori di rischio specifici". Il monitoraggio dell'agenzia Onu continua e gli esperti ribadiscono "l'importanza di mantenere la sorveglianza e la capacità di risposta, incluso il sequenziamento genomico, in particolare nelle località in cui co-circolano più ceppi di Mpox".

L'alimentazione non è solo una chiave di prevenzione, ma può diventare un'alleata in modalità 'booster' nel percorso terapeutico di precisione contro il cancro. Specifiche molecole contenute in alcuni alimenti, tra cui anche cibi tipicamente natalizi, possono infatti agire come veri e propri interruttori per il sistema immunitario, potenziando l'efficacia dell'immunoterapia: dall'acido oleico contenuto nell'olio d'oliva e nella frutta secca, fino al fruttosio dei fichi secchi e dei datteri, al miele (alla base di struffoli e torrone), per concludere con l'acido trans-vaccenico che si trova nella carne e nei latticini provenienti da animali da pascolo. Prodotti, naturalmente, da consumare con moderazione, precisano gli esperti.
A fare il punto su quali siano gli alimenti 'alleati' e quali no, sono stati gli specialisti riuniti recentemente a Napoli in occasione della XVI edizione del Melanoma Bridge e della XI edizione dell'Immunotherapy Bridge, due eventi internazionali dedicati all'immunoterapia.
"Per decenni, la relazione tra dieta e cancro è stata spesso ridotta a divieti e avvertimenti - dichiara Paolo Ascierto, professore ordinario di Oncologia all'università Federico II di Napoli e presidente della Fondazione Melanoma Onlus - Oggi, una serie crescente di ricerche scientifiche sta rivoluzionando questa prospettiva, dimostrando che nel cibo possono celarsi sostanze che agiscono da 'booster' dei trattamenti, potenziando l'efficacia dell'immunoterapia".
I benefici dell'olio d'oliva (e non solo)
Un recente studio apparso sulla rivista 'Signal Transduction and Targeted Therapy', del gruppo di Nature, ha rivelato come la qualità dei grassi assunti possa programmare la nostra immunità antitumorale. Un gruppo di ricercatori dell'Università di Hong Kong ha scoperto che l'acido oleico, grasso monoinsaturo fondamentale della dieta mediterranea, è in grado di ripristinare la funzionalità delle cruciali cellule gamma delta T del nostro sistema immunitario, compromessa dall'eccessiva presenza di acido palmitico (un grasso saturo).
"Gli scienziati cinesi - commenta Ascierto - hanno scoperto che l'acido oleico, di cui è ricco l'olio d'oliva, e presente ad esempio anche nell'avocado e nella frutta secca (come noci e mandorle), è in grado di 'ricaricare' queste cellule T, potenziando la loro aggressività contro i tumori. Al contrario gli acidi grassi saturi, come l'acido palmitico presente in alimenti trasformati, olio di palma e carni grasse, tendono a promuovere l'infiammazione e lo stress ossidativo. In sostanza, la corretta scelta dei grassi nel nostro regime alimentare sembra determinare se le nostre cellule T saranno armate o disarmate nella lotta contro le cellule maligne".
Il ruolo del fruttosio
Se la bilancia tra grassi saturi e insaturi è cruciale, va considerato anche il ruolo rivalutato di uno zucchero semplice: il fruttosio. Per lungo tempo associato alla crescita di alcuni tumori, uno studio condotto a Shanghai e pubblicato su 'Cell Metabolism' ha rivelato una realtà più sfumata: una dieta ricca di fruttosio può essere in grado di rafforzare la risposta immunitaria contro il cancro.
"Lo studio ha dimostrato che il fruttosio alimentare, che si trova in alimenti come i 'natalizi' fichi secchi e datteri, promuove l'immunità antitumorale delle cellule aumentando l'attività dei linfociti T CD8+, le cellule 'killer' responsabili di identificare e uccidere le cellule tumorali - specifica Ascierto - Questo potenziamento è mediato dalla produzione di leptina, l'ormone della sazietà".
Ma l'oncologo tiene a precisare: "Lo studio non indica che fare incetta di zuccheri aiuti automaticamente a contrastare il tumore. I risultati suggeriscono piuttosto che il fruttosio potrebbe essere sfruttato in modo mirato". Non a caso, Ascierto è impegnato in un progetto di ricerca Airc volto a migliorare la risposta clinica all'immunoterapia nel melanoma, perfezionando la composizione del microbiota intestinale attraverso la combinazione di dieta mediterranea e l'integrazione alimentare con fruttosio e fibre idrosolubili.
Un altro nutriente sotto la lente è l'acido trans-vaccenico (Tva), una molecola che l'organismo umano non può produrre da solo e che si trova nella carne e nei latticini provenienti da animali da pascolo. Uno studio dell'università di Chicago ha riabilitato, almeno in parte, il consumo di questi alimenti, scoprendo che il Tva è in grado di rafforzare la risposta immunitaria contro il cancro. "Il meccanismo è duplice - spiega Ascierto - Il Tva inibisce un recettore (il Gpr43) solitamente attivato da acidi grassi dannosi, e contemporaneamente attiva il 'percorso Creb', che migliora la sopravvivenza e la differenziazione cellulare". I risultati clinici sono promettenti: i pazienti con livelli più elevati di Tva circolante nel sangue hanno risposto meglio all'immunoterapia, comprese le terapie con cellule Car-T. "Ciò che conta è il nutriente Tva e la sua eventuale assunzione nelle dosi giuste, non la sua fonte (carne e latticini) - sottolinea Ascierto - L'obiettivo non è eccedere nel consumo di carne rossa, ma utilizzare il Tva come supplemento alimentare per massimizzare l'efficacia dei trattamenti".
La dieta come medicina mirata
Questi studi, dal bilanciamento dei grassi alla modulazione operata da fruttosio e Tva dimostrano che l'interazione tra dieta e sistema immunitario non è un concetto banale, ma una complessa rete biochimica. "La ricerca si sta muovendo verso la definizione di una vera e propria 'dieta da combattimento' personalizzata - conclude Ascierto - Sono necessari ulteriori studi per comprendere esattamente se e come sfruttare nutrienti specifici per rafforzare l'azione del nostro sistema immunitario contro il cancro. L'obiettivo finale è trasformare il cibo in una medicina di precisione, ampliando le opportunità di trattamento per i pazienti oncologici".

In vista del Natale, torna ogni anno la curiosità su come chiamare la tradizionale rappresentazione della Natività: "presepe" o "presepio"? L'Accademia della Crusca, massima autorità linguistica nazionale, ricorda che entrambe le forme sono antiche e risalgono al XIII secolo, originando dal latino "praesepe", che indicava la mangiatoia, oggetto della vita rurale, prima di assumere connotazioni sacre legate alla nascita di Cristo.
Secondo uno studio dell'accademica Rita Librandi, professoressa di Storia della lingua italiana e Linguistica italiana presso l'Università di Napoli L'Orientale, pubblicato sul sito internet della Crusca, storicamente la forma "presepio" risulta più documentata in ambito ecclesiastico e nella tradizione natalizia, mentre "presepe" è quella più diffusa nell'uso comune, soprattutto al Nord, forse per la percezione di "presepio" come regionalismo meridionale.
Il termine ha subito uno straordinario slittamento semantico: da semplice mangiatoia a simbolo della Natività e, con Francesco d'Assisi a Greccio nel 1223, a intero genere figurativo, diventando una forma di racconto simbolico e artistico.Il presepe napoletano, tra i più famosi, è un vero "teatro del mondo", ricorda Librandi: accanto alla Sacra Famiglia appaiono botteghe, mercati, taverne, nobili e pastori, con regole precise per i personaggi. Tra i protagonisti più noti figurano Benino, il pastore dormiente, e il "pastore della meraviglia", che aprono e chiudono idealmente la scena tra sogno e consapevolezza del miracolo. Come ogni anno, quindi, mentre le luci natalizie illuminano le città italiane, l'Accademia della Crusca ricorda il valore di questa tradizione, simbolo di unione tra sacro e vita quotidiana, augurando a tutti un sereno Natale. (di Paolo Martini)

Il taglio delle tasse al ceto medio e la pace fiscale ma anche, la svolta sulle pensioni e gli stanziamenti per le imprese: arriverà oggi il primo via libera alla manovra in Senato dopo un esame fatto di false partenze, ritiri di proposte e ripresentazioni che alla fine hanno fatto rialzato l'entità del Bilancio dai 18,7 miliardi iniziali a circa 22 miliardi con il maxi-emendamento del governo - sul quale l'esecutivo ha posto la fiducia -, a saldi invariati. Il ddl approderà poi alla Camera per la discussione generale e il via libera definitivo martedì 30 dicembre. Ecco tutte le misure in arrivo.
Taglio tasse e pace fiscale. Misura 'regina' del ddl è la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% per i redditi fino a 50 mila euro, come secondo step del percorso avviato lo scorso anno con il taglio delle tasse per i redditi più bassi nel quadro della riforma fiscale. Con la manovra parte una nuova stagione di pace fiscale. Con la rottamazione quinques nell'arco di 9 anni, con 54 rate bimestrali, sarà possibile rottamare le cartelle del periodo compreso tra il 2000 e il 2023 derivanti dall'omesso versamento di imposte o contributi previdenziali. L'esame in commissione Bilancio al Senato ha inoltre tagliato il tasso di interesse sulle rate dal 4% al 3%.
Banche e assicurazioni. Con le modifiche approvate alla manovra sale a oltre 12 miliardi di euro il contributo totale da banche e assicurazioni, un miliardo in più rispetto a quanto inizialmente previsto nello schema del governo. Nel dettaglio per le banche cala la percentuale di deducibilità sulle perdite pregresse delle banche, passando dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027 e dall'aumento dell'Irap del 2% si escludono i soggetti con minore base imponibile e si introduce una franchigia di 90mila euro applicabile sulla maggiore imposta dovuta (+2%) solo per i periodi d'imposta 2027 e 2028. Una modifica approvata per le assicurazioni invece prevede il versamento come acconto dell'85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l'anno precedente.
Rc auto. Sale al 12,5% l'aliquota sulla polizza rc auto per i rischi di infortunio al conducente e rischi di assistenza stradale per i contratti assicurativi stipulati o rinnovati a decorrere dal primo gennaio 2026.
Tobin tax. Da gennaio l’aliquota dell’imposta sulle transazioni finanziarie passa dallo 0,1% allo 0,2% se la cessione avviene su mercati regolamentati e dallo 0,2 allo 0,4% negli altri casi. Sale dallo 0,02% allo 0,04% l’aliquota sulle negoziazioni ad alta frequenza.
Dividendi holding. L'accesso al regime di esclusione è previsto solo con partecipazione diretta nel capitale superiore al 5% o di valore fiscale superiore a 500mila euro.
Imprese, iper ammortamento, transizione 4.0 e Zes. Prorogate al 30 settembre 2028 le agevolazioni per le imprese che investono in beni strumentali, nuovi materiali e immateriali funzionali alla trasformazione tecnologica o digitale in chiave Transizione 4.0 o 5.0. La misura è maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e nella misura del 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro in relazione "agli investimenti in beni prodotti in uno degli Stati membri dell'Unione europea" o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, effettuati dall'1 gennaio 2026 al 30 settembre 2028. Arrivano 1,3 miliardi per il credito d'imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti; e 532,64 milioni per le aziende che hanno fatto domanda per il credito d'imposta per la Zes unica.
Ritenuta acconto imprese. Ritenuta d'acconto per le imprese dal 2028 con un'aliquota ridotta dello 0,5%, che sale all'1% dal 2029.
Benefici rinnovi contratti. Estesi ai contratti rinnovati nel 2024 i benefici della tassazione agevolata al 5% sugli incrementi retributivi corrisposti dal primo gennaio 2026, con platea di beneficiari ampliata ai redditi fino a 33mila euro.
Utili lavoratori. Prorogata anche per il 2026 l'esenzione del 50% dei dividendi corrisposti ai lavoratori e derivanti da azioni attribuite in sostituzione di premi di risultato entro il limite di 1.500 euro annui.
Stop anticipo pensione con fondi complementari. Stop alla possibilità di accedere alla pensione anticipata di vecchiaia cumulando la rendita dei fondi complementari.
Aumenta taglio anticipo pensione per precoci. Aumentano i tagli all’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno raggiunto almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età. Il taglio ammonta a 20 milioni dal 2027, a 60 milioni dal 2028 e a 90 milioni dal 2029 al 2032, mentre per il 2033 la riduzione sarà di 140 milioni di euro e 190 milioni dal 2034.
Tfr all'Inps. Dal primo gennaio obbligo di versamento del Tfr al Fondo Inps anche per le aziende con 50 dipendenti. Dal 2032 le maglie si ampliano ancora includendo nell’obbligo di versamento le imprese con numero pari o superiore a 40 dipendenti.
Tfr neo assunti. Adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti del settore privato da luglio 2026. Entro sessanta giorni dall'assunzione il lavoratore può comunque optare per la rinuncia all'adesione automatica.
Ponte sullo Stretto. Vengono rifinanziati gli stanziamenti relativi al Ponte sullo Stretto di Messina, "alla luce dell’aggiornamento dell’iter amministrativo e del non perfezionamento degli impegni relativi alle somme iscritte in bilancio nell’anno 2025 in conto residui rinvenienti dall’anno 2024, prevedendo un incremento delle risorse negli anni 2032 e 2033 tali da lasciare inalterato il valore complessivo delle somme autorizzate".
Piano Casa. Le risorse per il Piano casa in manovra calano a 200 milioni nel biennio 2026-2027 (100 milioni l’anno).
Affitti brevi. Aliquota al 21% sulla prima casa in affitto inferiore a 30 giorni e al 26% sulla seconda; oltre i due immobili diventa reddito di imposta.
Isee e casa. Sale a 200mila euro il limite del valore della casa per l'esclusione dall'Isee per le abitazioni delle famiglie residenti nelle città metropolitane (Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina, Palermo, Sassari).
Oro. Via libera all'emendamento alla manovra, proposto da FdI, che attribuisce la proprietà delle riserve auree conservate da Banca d'Italia al popolo italiano.
Tassa sui pacchi postali. Scatta il contributo di due euro sui pacchi postali in arrivo da paesi extra Ue di un valore entro i 150 euro.
Rai. Oltre 10 milioni di sforbiciata per la Rai.
Fondi Ue. Il Fondo per lo sviluppo e la coesione viene ridotto di 300 milioni di euro per il 2026 e di 100 milioni per ciascuno degli anni 2027 е 2028.
Altri articoli …
- Influenza, cosa cambia con la variante K? La risposta dell'esperto
- Maltempo, temporali e raffiche di vento al Centro-Sud: allerta gialla in 9 regioni
- Ucraina, Putin e le conquiste inutili: la strategia della Russia per i negoziati
- Ucraina, Zelensky: "Piano pronto anche se imperfetto, molto vicini a risultato concreto"
- Trump annuncia due nuove navi da guerra "letali" e pensa alla Groenlandia: "Dobbiamo averla"
- Dimentica il freno a mano dell'autocarro e muore schiacciato nel garage
- Accolta la class action sui conguagli Abbanoa 2005-2011, ora serve accordo
- A Quartu 10 nuovi esperti di intelligenza artificiale
- Terzo settore, giovani e co-programmazione: sempre più centrale ruolo in gestione beni confiscati
- Staminali, l'esperto: "Cellule dentali risorsa preziosa per terapie rigenerative'
- "Disposta perizia medica per Vittorio Sgarbi", l'annuncio del legale della figlia Evelina
- Natale con l'ombrello e col giubbotto pesante
- Negozi chiusi nelle feste comandate, Centinaio rilancia: 'Cerchiamo intesa trasversale'
- Mattarella firma cinque decreti di grazia: chi sono i detenuti e perché si trovano in carcere
- Dazi Cina contro la Ue, Pechino colpisce latte e formaggi europei sulla scia di Trump
- La Fondazione Mont'e Prama chiude il 2025 con oltre 190mila visitatori
- Todde, 'i nuovi manager delle asl in tempi brevi'
- Sardegna: presidente Consiglio, dal Governo ci aspettiamo lealtà su 41 bis
- Dall'album al concerto per un omaggio a Pino Daniele al Massimo di Cagliari
- È morto Chris Rea, la voce di 'Driving Home for Christmas' aveva 74 anni
Pagina 7 di 941



