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Bus e metro dell'Arst fermi giovedì 18 per sciopero dell'Orsa

17 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAIl sindacato autonomo proclama astensione per 24 ore...

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Landini domani a Cagliari per assemblea Cgil e corteo pro Pal

17 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAIl segretario incontrerà anche la presidente della Regione Todde...

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Navalny, la vedova: "Alexei è morto per avvelenamento, test lo dimostrano"

17 Settembre 2025
Julia Navalnaya , moglie di Alexei Navalny - (Ipa)

(Adnkronos) - Test di laboratorio hanno concluso che Alexei Navalny è morto per avvelenamento. Lo rivela la vedova, Julia Navalnaya, che con un post su 'X' spiega che ''siamo riusciti a trasferire all'estero i materiali biologici" del principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin morto in una colonia penale in Siberia nel 2024. I laboratori di due Paesi diversi hanno condotto le analisi. Questi laboratori, indipendentemente l'uno dall'altro, hanno concluso che Alexei è stato avvelenato". Navalnaya sottolinea che ''questi risultati sono di pubblica importanza e devono essere pubblicati. Meritiamo tutti di sapere la verità". 

Il dissidente russo Navalny è morto all'età di 47 anni nella colonia penale a regime speciale di Kharp, nella regione artica di Yamalo Nenets a 1.900 chilometri a nord-est di Mosca, dove stava scontando una condanna a oltre 30 anni di detenzione. Navalny era in carcere da gennaio 2021, con 308 giorni in isolamento. La notizia del decesso, ufficialmente avvenuto nella mattina di venerdì 16 febbraio, è stata resa nota nel primo pomeriggio di quel giorno. Secondo media indipendenti la morte sarebbe avvenuta nella notte tra giovedì e venerdì. Fonti dell'opposizione hanno riferito che il leader dell'opposizione sarebbe stato vittima di un lento avvelenamento a partire dall'agosto precedente la sua morte. 

Secondo la locale amministrazione dei Servizi penitenziari federali russi, Navalny "si è sentito male durante una passeggiata e ha quasi immediatamente perso conoscenza. Gli addetti medici dell'istituzione sono arrivati subito ed è stata chiamata una squadra per le emergenze mediche. Sono state tentate tutte le misure di rianimazione, ma non hanno portato risultati positivi. E i dottori di emergenza hanno confermato la morte del detenuto". 

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Salvini: "Saluto ad ambasciatore russo? Preferisco stretta di mano a sguardo rabbioso". Opposizioni all'attacco

17 Settembre 2025
Alexei Paramonov e Matteo Salvini (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - "Preferisco una stretta di mano che uno sguardo rabbioso". Così il ministro delle Infrastrutture e vicepremier, Matteo Salvini, intervistato a Telelombardia, ha replicato alle polemiche seguite alla sua partecipazione al ricevimento organizzato ieri a Roma dalla Cina per celebrare il '76esimo anniversario della Repubblica popolare cinese e il 55esimo anniversario delle relazioni Cina-Italia', dove ha incontrato l’ambasciatore della Federazione russa in Italia, Alexei Paramonov.  

"Ho incontrato l'ambasciatore russo, come decine di altri ambasciatori - spiega Salvini - del resto ero invitato come altri ministri alla festa delle relazioni diplomatiche tra Italia e Cina, c'erano amici parlamentari del Pd, di FdI e di Forza Italia; c'erano ambasciatori e diplomatici". E allora, dice, "quando vai ospite a casa di qualcuno lo saluti o te ne vai? Ho salutato l'ambasciatore russo, ma anche l'ambasciatore spagnolo e tanti diplomatici, anche italiani, come è giusto che sia se vuoi avere buone relazioni e se ci tieni ad avere un dialogo".  

Le opposizioni vanno all'attacco. "La stretta di mano di Salvini all'ambasciatore di Putin è una vergogna profonda per l'Italia. Chiedo che il governo prenda le distanze immediatamente e riaffermi la linea di condanna del regime di Mosca e di sostegno all'Ucraina. Nessuna credibilità", scrive su X Filippo Sensi, senatore Pd.  

"Il vicepresidente del Consiglio italiano Matteo Salvini, leader del secondo partito della maggioranza del governo Meloni, bacia e abbraccia l’ambasciatore russo, Paese che dopo aver invaso l’Ucraina, aver ucciso migliaia di civili, aver rapito i bambini strappandoli alle loro famiglie, sta attaccando l’Europa, violando lo spazio aereo Nato - dichiara il segretario di +Europa, Riccardo Magi - A questo punto, il vero problema che ha il nostro Paese non è capire se sia prioritario il fronte orientale con la necessità di rafforzamento delle difese europee come sostenuto da Crosetto o il fronte del Mediterraneo centrale come sostiene Salvini per buttarla in caciara".  

"Il vero problema è il fronte interno al governo italiano, il vero problema, anche sotto il profilo della sicurezza nazionale, è avere ai vertici del governo di un Paese fondatore dell’Ue e membro della Nato, un vicepresidente del Consiglio che apertamente tifa per Putin che ha dichiarato di fatto guerra all’Ue. Come facciano i ministri Tajani e Crosetto a consentirlo non si capisce, come Meloni possa accettare tutto questo è assurdo", conclude Magi.  

Davide Faraone, vicepresidente di Italia Viva, interviene ad Agorà. "Lo scontro tra Salvini e Crosetto è un problema per l’Italia. Non c’è una linea nel governo e questo ci fa perdere credibilità", afferma. 

"Così come è un problema per l’Italia Salvini che abbraccia l’ambasciatore russo mentre i nostri militari sono impegnati a respingere i droni russi in Polonia. Servono investimenti per la difesa ma l’appiattimento su Trump ci ha fatto calare le braghe al 5% senza esplorare la via dell’esercito unico europeo in ambito Nato, che ci farebbe risparmiare risorse. Le potremmo destinare a una manovra che per l’ennesima volta, da quando governa Giorgia Meloni, non vedrà il taglio delle tasse né investimenti in sanità", conclude Faraone. 

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Consumi: ricerca, per 3 italiani su 4 la percezione del piacere cambia col tempo, ricercano l’autentico

17 Settembre 2025
Consumi: ricerca, per 3 italiani su 4 la percezione del piacere cambia col tempo, ricercano l’autentico

(Adnkronos) - La percezione del piacere cambia nel tempo: quasi 3 italiani su 4 dichiarano di aver modificato nel corso della vita la propria percezione di 'piacere autentico'. A guidare questo cambiamento è soprattutto una riscoperta della semplicità: il 60% degli intervistati afferma di aver imparato a dare più valore alle cose semplici, una tendenza che cresce con l’età. Parallelamente, si riduce l'importanza attribuita ai beni materiali o allo status sociale (21%). Un’evoluzione che sembra riflettere un percorso di maturazione personale, spesso anche innescato da esperienze di vita significative (36%) - in particolare tra le donne della Generazione X e dei Baby Boomers - e da una maggiore consapevolezza di sé e dei propri bisogni reali (35%). È quanto emerge dalla ricerca condotta da AstraRicerche per Imperial Brands, azienda globale di beni di consumo, in occasione del lancio del prodotto PULZE 3.0, il nuovo dispositivo a tabacco riscaldato. 

Le influenze esterne, come quelle provenienti da amici, familiari (13%) o dalla società (7%), giocano un ruolo più marginale, anche se risultano più incisive nella Gen Z. La ricerca evidenzia una netta differenza tra donne e uomini nel modo in cui vivono il piacere. Le donne si dimostrano più orientate verso una dimensione relazionale ed emotiva: per loro il piacere autentico si manifesta soprattutto nei momenti di qualità con le persone care (68%) e nella cura di sé e del proprio benessere (70%). Sono anche più propense a considerare il piacere come uno strumento di benessere mentale: il 90% delle donne lo ritiene utile per ridurre lo stress e l’89% lo associa a un modo per essere più autenticamente sé stesse. 

Gli uomini, invece, mostrano una maggiore attenzione alla realizzazione personale e professionale: la gratificazione derivante dal successo lavorativo è più diffusa tra loro (36%), così come la ricerca di piaceri più individuali e legati allo status. 

Quindi in un’epoca dominata da velocità, iperconnessione, consumismo e attenzione alle apparenze e allo status sociale, gli italiani riconoscono il piacere autentico nelle piccole cose, semplici e accessibili. 

L’analisi indaga la percezione del piacere nella vita degli italiani, approfondendo i desideri, i comportamenti e le preferenze di un campione di 1.025 individui, rappresentativi della popolazione generale italiana tra 18 e 70 anni in termini di sesso, età e area geografica. 

Secondo la ricerca, gli italiani non hanno dubbi: la felicità si trova nel tempo dedicato a sé stessi, nelle relazioni affettive e nella semplicità quotidiana. In particolare, tre le attività più piacevoli: il 70% degli italiani segnala il tempo per sé (es. lettura, musica, leggera attività fisica),il relax e l’attività all’aria aperta. 

Seguono a ruota con variazioni minime: il cibo e le esperienze di gusto (69%); il tempo di qualità passato con famiglia o persone care (68%); le risate e il divertimento (66%); la pratica di un hobby o di un’attività personale (56%); la sessualità (54%). 

Ma se i piaceri legati alle emozioni, al benessere emotivo e alle relazioni coinvolgono la maggioranza della popolazione, i piaceri basati su status, consumo o popolarità interessano solo una minoranza, segno che per molti, la felicità non si trova nel prestigio o nell'apparenza, ma nell'autenticità. Notevole, infatti, lo scarto con i piaceri più “superficiali”, che si posizionano in fondo alla classifica: la realizzazione professionale e ricoprire posizioni di prestigio (36%), viaggi ed esperienze costose (32%), l’acquisto di beni cari o di lusso (22%), la popolarità tra amici (21%) e sui social media (10%). È evidente una svolta valoriale: per la maggior parte degli italiani, il piacere autentico non è un'esibizione, ma un’esperienza legata alle emozioni, alla connessione umana e alla semplicità. Il piacere come pratica quotidiana: condiviso, lento e disconnesso. Il piacere non è un caso, ma una pratica consapevole da integrare nella routine. 

A guidare questa ‘cura del piacere’ è innanzitutto il contatto con la natura: oltre la metà degli intervistati (56%) dichiara di dedicare regolarmente tempo all’aria aperta, considerandola una fonte primaria di benessere. Seguono la vicinanza alle persone care (48%) e la scelta di circondarsi di chi fa stare bene. Il piacere, quindi, non è mai completamente individuale: è spesso condiviso e relazionale. Molti italiani (46%) dichiarano anche di organizzare attivamente momenti piacevoli, che siano legati a hobby, relax o attività da vivere da soli (39%) o con la famiglia (36%). Importante anche il bisogno di rallentare: il 39% cerca di fare pause e ridurre i ritmi, mentre un italiano su tre coltiva la gratitudine per le piccole cose. 

Altri scelgono di disconnettersi dalla tecnologia (23%) per ritrovare presenza e consapevolezza. In fondo alla lista, ancora una volta, si trovano le strategie centrate sul possesso: appena il 15% cerca il piacere tramite lo shopping. 

La ricerca del piacere non è vista solo come un fine, ma come un mezzo per migliorare la propria qualità di vita. Oltre il 90% degli intervistati (in particolare tra donne e la Gen X) concorda sul fatto che i piaceri contribuiscano a ridurre lo stress e l’88% a ricaricare le energie, assegnando al piacere un ruolo terapeutico. Quasi 9 italiani su 10 affermano che il piacere aiuta a vivere il presente (89%) e a sentirsi calmi, grati e pieni di energia positiva, evidenziando una connessione tra piacere e mindfulness. Inoltre, il piacere è percepito come un'opportunità per essere sé stessi (89%) e per rafforzare l'autostima (85%). Questo suggerisce che le attività piacevoli non sono solo un diversivo, ma un modo per connettersi con i propri valori e rinforzare la propria identità. Il piacere è un’esperienza emotiva, slegata dal consumo e dal giudizio degli altri. Invitati a descrivere le caratteristiche maggiormente associabili al concetto di piacere vero, autentico e gratificante, tre italiani su cinque riconoscono il valore dell’esperienza emozionale rispetto a quella materiale. 

Non solo: il vero piacere è un’esperienza profondamente individuale e sconnessa da influenze esterne: il 63% dichiara che il piacere è legato a come ci si sente rispetto a come fanno sentire gli altri (12%). Coerentemente con i risultati, quindi, non stupisce come il 60% segnala come il piacere sia alla fine un’esperienza “semplice”, mentre solo il 13% lo associa a qualcosa di complesso. 

Quando si parla di piaceri autentici, gli italiani non hanno dubbi: a far battere davvero il cuore sono le relazioni umane e i momenti vissuti con le persone care. In cima alla classifica spicca il tempo di qualità con la famiglia e gli affetti più stretti (42%), seguito dai momenti di svago condivisi in ambito familiare (34%). Ma non è solo la dimensione relazionale a fare la differenza. A essere riconosciuti come autentici sono anche il tempo dedicato a sé stessi e al relax (32%), le risate e il divertimento (32%) e il contatto con la natura e l’aria aperta (31%). Un piacere quotidiano, spesso semplice, ma profondamente significativo. 

Più distaccati, invece, i piaceri legati alla sfera sensoriale, come la sessualità (27%) e il gusto (25%), che pur rimanendo esperienze apprezzate, non raggiungono la stessa intensità emotiva nella percezione di autenticità. In fondo alla classifica troviamo le dimensioni più legate allo status personale: solo il 13% associa la realizzazione professionale a un piacere autentico, percentuale che scende al 9% per il lusso, al 9% per la popolarità tra amici e al 6% per quella sui social media. Una tendenza che si conferma anche quando si chiede quali siano i piaceri più gratificanti: in testa, ancora una volta, il tempo condiviso con la famiglia (39%) e i momenti di svago familiari (32%), seguiti dal relax personale (34%) e dal divertimento con gli amici (29%). In questo caso, guadagna qualche posizione la realizzazione professionale che, pur non essendo vissuta come particolarmente autentica, riesce comunque a offrire una forma di gratificazione al 20% degli italiani. 

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Giustizia, notte tra gli scranni alla Camera: tra Csm, Virgilio e qualche gag dritti fino all'alba

17 Settembre 2025
Camera dei deputati

(Adnkronos) - Notte tra gli scranni per i deputati impegnati con l'esame della riforma costituzionale della Giustizia, dopo la seduta fiume proposta dalla maggioranza e votata ieri poco prima di mezzanotte. Tutti Gruppi hanno rispetto l'impegno preso, almeno fino a una certa ora. Poi, ormai a notte fonda, hanno resistito nell'emiciclo solo i deputati di opposizione, in particolare quelli del Pd, fino alla pausa tecnica disposta alle 5,30 durata un paio d'ore.  

La discussione è andata avanti sul merito del provvedimento, soprattutto sulla questione della separazione delle carriere e sul sorteggio per la composizione del Csm. Sempre aperta, come sempre in questi casi, la buvette del piano aula con un avanti e indietro dei deputati presenti per un caffè o uno spuntino finalizzati alla 'performance' notturna. Diversi, comunque, i botta e risposta anche sul filo dell'ironia. Come quando Antonino Iaria (M5s) ha contestato l'intervento di Andrea Gentile (FI): "Non non puoi parlare di giustizia!", è sbottato Iaria.  

Immediata la replica dell'esponente di FI: "Presidente, non ho sentito. Ci sono delle mosche in aula forse...". Tra gli interventi più accesi quello di Laura Boldrini (Pd): "Parliamo di giustizia e siamo costretti a farlo di notte, alle 2.20, perché domani i deputati e le deputate di maggioranza devono precipitarsi nelle Marche. A fare che cosa? Ad applaudire Giorgia Meloni. Ecco, siamo arrivati a questo punto!".  

Andrea Rossi (Pd), nonostante il contesto crepuscolare, ha messo in discussione a modo suo la seduta fiume: "Vorrei concludere con una breve e simpatica metafora narrativa che spero sia di buon auspicio: c'era volta un fiume che nasceva in una montagna...". Mauro Berruto (Pd), passato da sportivo, ha fatto mostra di lucidità alternando citazioni colte e ironia: "Non so se sia più umiliante parlare in quest'aula deserta alle quattro e mezza di notte con i miei compagni e le mie compagne di partito di fronte alle sedie vuote della maggioranza, fatta eccezione per i due colleghi su 225 - 'rari nantes in gurgite vasto' - come diceva Virgilio, questo grande gorgo di questa notte buia della democrazia". 

Poi, in conclusione del suo intervento, Berruto ha cambiato registro: "Presidente, c'è un rumore insopportabile, non posso continuare con il mio intervento... Mi ha interrotto il collega della maggioranza! Era ironico". In chiusura, con le prime luci dell'alba, Rosanna Filippin (Pd) ha animato una curiosa gag: "Onorevoli colleghe e colleghi, per lo meno quelli che sono rimasti in quest'aula vuota alle ore 17,20 del mattino…".  

A correggerla il compagno di banco Federico Fornaro: "Sono le 5,20!". E la Filippin: "Scusate, sono le 5,20 anche per me…Ma qualcuno ha visto la luce e potrebbe anche pensare che fossero le 17,20". A chiudere la disputa sull'orologio la presidente di turno Anna Ascani: "E' tardi per tutti, comunque sono le 5,20. Prego". Pochi minuti ed è arrivata l'agognata 'pausa tecnica' per un paio d'ore. Alla ripresa, però, subito discussione: alle 7,40 mancava il rappresentante del governo. Nuova sospensione, un'altra mezz'ora di pausa e poi ancora seduta fiume.  

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Greta Thunberg lascia il direttivo della Flotilla: "Si parla troppo di noi e poco di Gaza"

17 Settembre 2025
Greta Thunberg - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Greta Thunberg lascia il direttivo della Flotilla e si trasferisce dalla nave 'Family' alla nave Alma. A raccontarlo è l'inviato del Manifesto a bordo della Sumud Flotilla Lorenzo D'Agostino: "Nel pomeriggio di domenica - scrive il cronista - i partecipanti osservano Greta Thunberg trascinare la sua valigia lungo la banchina, lasciare la Family, la nave che ospita il comitato organizzatore, e trasferirsi sulla Alma. Sul sito ufficiale della missione il suo nome è scomparso dalla lista dei membri del direttivo. Secondo fonti consultate da Il Manifesto, le divergenze sarebbero legate a una comunicazione troppo incentrata sulle vicende interne della flottiglia e non abbastanza sul genocidio in Palestina".  

 

Thunberg, racconta D'Agostino, ha detto di "credere profondamente nell’obiettivo di questa missione e nella forza della mobilitazione mondiale per una Palestina libera". E, in una dichiarazione rilasciata al Manifesto, ha aggiunto: "Tutti abbiamo un ruolo: il mio non sarà nel comitato direttivo, ma come organizzatrice e partecipante". 

 

Gli altri membri del comitato direttivo contattati dal manifesto non hanno commentato. "È però chiaro che sono state prese misure per correggere il tiro in fatto di comunicazione - scrive ancora l'inviato del quotidiano comunista -. In serata il giornalista e influencer Yusuf Omar annuncia su Instagram che abbandona la navigazione per ragioni di 'strategia comunicativa'. Il suo stile sensazionalista e molto incentrato sui volti noti della missione aveva fatto infuriare diversi partecipanti. La sua copertura allarmista dell’attacco dei droni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso". 

  

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Carisano (Luiss): "Al nostro Campus auto elettriche e servizi innovativi"

17 Settembre 2025
Carisano (Luiss):

(Adnkronos) - “Questo progetto nasce da una visione lungimirante di Luiss dieci anni fa e oggi entra in una nuova fase, con tecnologia avanzata a bordo delle auto elettriche e continuità nell’impegno per la sostenibilità. Gli studenti del 2025 sono sensibili ai temi ambientali e digitali e noi vogliamo tenerli vicino al flusso delle innovazioni della nostra società, offrendo loro strumenti concreti come auto elettriche, navette interne, supporto medico e sistemi intelligenti di gestione dei rifiuti, alimentando tutto con energia al 100% rinnovabile". Così Rita Carisano, direttore generale Luiss, in occasione del lancio del nuovo servizio di mobilità elettrica con Acea e Renault rivolto a studenti e docenti, presso il Campus Luiss di viale Romania.  

"Molte delle iniziative nascono anche dai suggerimenti degli studenti, che contribuiscono a rendere la vita universitaria più sostenibile e innovativa”, spiega.  

Il progetto include colonnine di ricarica alimentate da energia rinnovabile, sistemi digitali per la gestione della flotta e iniziative di sostenibilità ambientale e sociale, rafforzando il ruolo dell’Università come laboratorio di innovazione e attenzione ai giovani utenti. 

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Mobilità, Guigues (Renault): "Chi prova l’elettrico non torna più indietro"

17 Settembre 2025
Mobilità, Guigues (Renault):

(Adnkronos) - “Ci sono tre ragioni principali per cui l’Italia è indietro nell’elettrificazione: il costo ancora alto delle auto elettriche, la percezione di poche colonnine di ricarica e soprattutto un fattore psicologico: chi prova un veicolo elettrico non torna più indietro. Le auto elettriche sono comode, silenziose, moderne e affidabili, e grazie alla tecnologia, come il sistema Google integrato, gli utenti sanno sempre dove ricaricare in sicurezza lungo il percorso”. Così Sébastien Guigues, Ceo Renault Italia, durante il 'taglio del nastro' della nuova flotta destinata al Car Sharing elettrico presso il Campus Luiss a Roma, iniziativa in collaborazione con Acea.  

Guigues ha sottolineato come l’industria dell’auto stia attraversando un cambiamento storico, con la transizione verso veicoli elettrici, connessi e autonomi, e la concorrenza di nuovi attori internazionali, come i produttori cinesi. “Il nostro know-how europeo e la lunga esperienza sul mercato ci permettono di affrontare questa sfida, supportati anche dagli incentivi statali fino a 11.000 euro per l’acquisto di veicoli elettrici, un’opportunità da cogliere senza esitazioni”, ha aggiunto. 

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Scoperta in Egitto, nuova stele del Decreto di Canopo svela segreti sul regno tolemaico

17 Settembre 2025
Scoperta in Egitto, nuova stele del Decreto di Canopo svela segreti sul regno tolemaico

(Adnkronos) - Un'antica stele in pietra arenaria, finora sconosciuta, contenente una versione completa del Decreto di Canopo, è stata scoperta dagli archeologi egiziani nel sito di Tell El-Fara'in, nell’odierna El Husseiniya, nel governatorato di Sharqia. Il ritrovamento, annunciato dal Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto, è già stato definito dagli esperti come "uno degli apporti più significativi all’egittologia degli ultimi decenni". 

La stele, alta 127 cm e larga oltre 80 cm, è completamente incisa in geroglifici egizi, distribuiti su 30 linee, e presenta un livello di conservazione straordinario. In cima, si distingue l’iconografia sacra del disco solare alato, affiancato da due cobra reali che indossano le corone dell’Alto e Basso Egitto, simbolo dell’unificazione del regno. 

“Questa scoperta ha un valore inestimabile non solo per la sua completezza, ma anche per il contesto in cui è stata rinvenuta, un centro religioso ancora poco esplorato del Delta del Nilo”, ha dichiarato il ministro Sherif Fathy. 

 

Il Decreto di Canopo, promulgato nel 238 a.C. durante il regno del faraone greco-egizio Tolomeo III Euergete, è un testo chiave per la storia dell’Egitto tolemaico. Redatto da un consiglio di sacerdoti riuniti nella città di Canopo (oggi sommersa presso Abu Qir, vicino ad Alessandria), il decreto celebrava le virtù del sovrano e della sua famiglia, introduceva riforme religiose, e sanciva l’adozione di un giorno intercalare ogni quattro anni, anticipando di oltre due secoli il calendario giuliano romano. 

Finora erano note sei versioni del decreto, alcune trilingui (geroglifico, demotico e greco), fondamentali per la comprensione della scrittura egizia, al pari della celebre Stele di Rosetta. La nuova stele, invece, è monolingue, ma integra e di particolare raffinatezza simbolica. 

Secondo l’egittologo tedesco Stefan Pfeiffer, “la sobrietà della composizione e l’assenza di iscrizioni in demotico o greco potrebbero indicare una versione adattata per un tempio periferico, forse destinata a un pubblico di soli sacerdoti locali”. 

Oltre al suo valore linguistico, il decreto offre una finestra eccezionale sulla società egizia di epoca tolemaica. Vi si elencano politiche fiscali, opere pubbliche, il culto della famiglia reale e persino le modalità con cui il popolo doveva onorarla con un nuovo calendario di festività. Il testo contiene anche riferimenti alle campagne militari del re, agli aiuti distribuiti durante una carestia e alla divinizzazione della principessa Berenice, figlia di Tolomeo III e Berenice II. 

 

La scoperta a El Husseiniya conferma il ruolo centrale del Delta del Nilo nella diffusione dei culti reali e nella politica religiosa dell’epoca. La città di Imet, anticamente situata dove oggi sorge Tell El-Fara’in, fu infatti un importante centro cerimoniale durante il periodo tolemaico. 

Questa non è la prima scoperta di rilievo nella zona. Negli ultimi anni, numerose missioni archeologiche hanno portato alla luce templi, statue e resti di edifici civili. Tuttavia, il ritrovamento di una stele regale perfettamente conservata, e con un testo di tale rilevanza storica, rappresenta un unicum. Gli studiosi sono già al lavoro per il confronto tra le diverse versioni del decreto, con l’obiettivo di identificare variazioni, omissioni o adattamenti locali che possano offrire nuove chiavi interpretative. “Il Decreto di Canopo continua a essere un archivio vivente dell’antico Egitto”, ha concluso il ministro Fathy. “E questa scoperta ci ricorda quanto ancora il nostro patrimonio possa sorprenderci”. (di Paolo Martini) 

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Montalbano vince gli ascolti, la Ruota della Fortuna domina ancora su Affari Tuoi

17 Settembre 2025
Gerry Scotti

(Adnkronos) - 'Il Commissario Montalbano' ha vinto la prima serata di ieri, 16 settembre con il 16,4% di share. La replica della serie con Luca Zingaretti, in onda su Rai 1, ha tenuto incollato allo schermo 2.475.000 telespettatori. Il debutto su Canale 5 di 'Io Canto Family' ha conquistato 2.016.000 telespettatori e il 15,2% di share. Su La7 'DiMartedì' ha raggiunto 1.176.000 telespettatori e l'8% di share.  

Su Italia 1 il film 'Shark – Il primo squalo' è stato visto da 907.000 telespettatori, pari al 5,6% di share. Su Rai 2 la prima puntata del game show 'Freeze – Chi Sta Fermo Vince!' ha totalizzato 719.000 telespettatori e il 5% di share.  

Su Tv8 'X Factor' ha intrattenuto 678.000 telespettatori, pari al 4,6% di share. Poco sotto con il 4,5% di share c'è 'È Sempre Cartabianca', in onda su Rete 4, che è stato visto da 549.000 telespettatori. Su Rai 3 il film con Robert Redford, morto ieri all'età di 89 anni, 'Old Man & the Gun' ha segnato 596.000 telespettatori, pari al 3,4%. Sul Nove la pellicola 'Femmine contro maschi' ha ottenuto 278.000 telespettatori e l'1,7% di share. 

Nella fascia access prime time, 'La Ruota della Fortuna' ha conquistato 4.735.000 telespettatori e il 24% di share, mentre su Rai 1 'Affari Tuoi' 4.224.000 telespettatori e il 21,4% di share. In seconda serata, 'Porta a Porta' di Bruno Vespa, in onda su Rai 1, ha totalizzato 533.000 telespettatori e il 9,8% di share. 

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Caso Maddie McCann, scarcerato in Germania il principale sospetto

17 Settembre 2025
La piccola Maddie McCann - Fotogramma

(Adnkronos) - Christian Brueckner, il principale sospettato nella scomparsa di Madeleine McCann è stato scarcerato nella giornata di ieri in Germania. L'uomo, un cittadino tedesco di 48 anni, era detenuto a Sehnde, vicino Hannover. 

A darne notizia è stata la polizia ricordando che il 48enne cittadino tedesco era detenuto per essere stato riconosciuto colpevole nel 2019 dello stupro di una 72enne americana in Portogallo. L'uomo non è mai stato incriminato per il caso Maddie e ha sempre respinto ogni accusa in relazione alla vicenda della bimba inglese, scomparsa misteriosamente da un resort in Portogallo il 3 maggio 2007. 

 

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Caldo estremo, oltre 16.500 morti in Europa e 4.597 in Italia nell'estate 2025

17 Settembre 2025
Caldo estremo - (Ipa)

(Adnkronos) - L'aumento delle temperature estreme, causato dai cambiamenti climatici, hanno causato 16.500 decessi in tutta Europa durante l'estate 2025: è quanto emerge da una nuova stima condotta da importanti scienziati del clima ed epidemiologi. Lo studio, che si è concentrato su 854 città europee, ha rilevato che il cambiamento climatico è responsabile del 68% dei 24.400 decessi stimati per il caldo di quest'estate, grazie a un aumento delle temperature fino a 3,6°C. L'analisi è stata condotta dai ricercatori dell'Imperial College di Londra e della London School of Hygiene & Tropical Medicine, che avvertono che il risultato è solo un'istantanea del numero di morti legate al caldo estremo, poiché le città studiate rappresentano circa il 30% della popolazione europea. L'analisi fa seguito a uno studio condotto dallo stesso team, secondo il quale il cambiamento climatico avrebbe potuto triplicare il numero di vittime di un'ondata di caldo di luglio in Europa. 

 

Utilizzando modelli, registri storici di mortalità e metodi di revisione paritaria, lo studio fornisce le prime stime dei decessi di quest'estate e sottolinea il motivo per cui il caldo estremo è noto come 'killer silenzioso': la maggior parte dei decessi dovuti al caldo non viene dichiarata, mentre i dati ufficiali del governo possono impiegare mesi per essere pubblicati, se lo sono. "I cambiamenti climatici sono all'origine di 4.597 morti per il caldo stimate in Italia, 2.841 in Spagna, 1.477 in Germania, 1.444 in Francia, 1.147 nel Regno Unito, 1.064 in Romania, 808 in Grecia, 552 in Bulgaria e 268 in Croazia (nelle note è riportata una ripartizione completa dei risultati con tutti i Paesi e gli intervalli di confidenza). Nelle capitali, i cambiamenti climatici hanno causato 835 morti per il caldo a Roma, 630 ad Atene, 409 a Parigi, 387 a Madrid, 360 a Bucarest, 315 a Londra e 140 a Berlino", si legge nel report.  

 

"Le persone di età pari o superiore a 65 anni hanno rappresentato l'85% dei decessi in eccesso, evidenziando come le estati più calde diventeranno sempre più letali per la popolazione europea che invecchia. Sebbene siano necessarie politiche per proteggere le persone dal caldo, un rapido abbandono dei combustibili fossili è il modo più efficace per evitare estati più calde e letali", sottolineano i ricercato.  

Secondo Clair Barnes, ricercatrice del Centre for Environmental Policy Imperial College London: "Può sembrare poco, ma il nostro studio dimostra che variazioni del calore estivo di pochi gradi possono fare la differenza tra la vita e la morte per migliaia di persone. È un altro promemoria del fatto che il cambiamento climatico non è un problema che possiamo affrontare solo in un momento futuro. Quanto più a lungo i governi impiegheranno ad abbandonare i combustibili fossili e a ridurre le emissioni, tanto più il caldo estivo diventerà mortale, anche con gli sforzi per diventare più resilienti alle temperature estreme". 

 

"L'Europa ha vissuto un'altra estate di caldo intenso. In tutto il continente sono stati segnalati decessi dovuti al caldo, tra cui quello di uno spazzino di 51 anni a Barcellona, in Spagna, e di un operaio edile di 47 anni a San Lazzaro di Savena, in Italia. Tuttavia - prosegue l'analisi - la maggior parte dei decessi legati al caldo non viene segnalata. Le persone spesso muoiono a causa di condizioni sottostanti, come problemi cardiaci, respiratori o renali, aggravati dalle alte temperature e il ruolo del caldo è raramente registrato sui certificati di morte. Per stimare il numero di questi decessi e quanti fossero legati ai cambiamenti climatici, lo studio si è concentrato sul caldo da giugno ad agosto". 

In primo luogo, gli scienziati del clima hanno analizzato le osservazioni meteorologiche e i modelli climatici per capire come il cambiamento climatico abbia influenzato le temperature giornaliere in ogni città. Hanno scoperto che il cambiamento climatico, causato principalmente dalla combustione di combustibili fossili e dalla deforestazione, ha aumentato le temperature di una media di 2,2°C, ma fino a 3,6°C. Gli epidemiologi hanno quindi utilizzato ricerche pubblicate che predicono le variazioni dei decessi a determinate temperature in 854 città europee. Hanno combinato queste funzioni di rischio di mortalità con gli spostamenti delle temperature giornaliere per stimare i decessi dovuti al caldo di quest'estate e di un'ipotetica estate più fresca che non fosse stata riscaldata di 1,3°C. 

Lo studio stima che circa 24.400 persone siano morte a causa delle temperature estreme nelle città. "Tuttavia, se il clima non fosse stato riscaldato dalla combustione di combustibili fossili e dalla deforestazione, si sarebbero potuti evitare circa 16.500 decessi in eccesso, il che significa che il cambiamento climatico è responsabile del 68% dei decessi in eccesso, ovvero che il numero di morti potenziali è triplicato", riporta l'analisi. I ricercatori affermano che i risultati "dimostrano che anche pochi gradi di calore in più possono causare un'impennata dei decessi quando le persone vulnerabili sono esposte a temperature superiori ai limiti a cui sono abituate. I ricercatori avvertono inoltre che le 854 città analizzate nello studio coprono circa il 30% della popolazione europea, il che significa che i risultati sono solo un'istantanea del vero numero di morti legato al caldo di quest'estate". 

I Paesi più colpiti da un'unica ondata di calore sono stati Romania, Bulgaria, Grecia e Cipro dal 21 al 27 luglio, quando si stima che si siano verificati 950 decessi per caldo con temperature fino a 6°C sopra la media, pari a circa 11 decessi giornalieri in eccesso per milione di persone. Le capitali con i più alti tassi di mortalità pro capite sono state Roma, Atene e Bucarest, a testimonianza della loro esposizione ad alcune delle temperature più estreme in Europa. Tuttavia, i ricercatori fanno notare che altri fattori giocano un ruolo, tra cui la preparazione, la demografia della popolazione e l'inquinamento atmosferico. 

 

Lo studio sottolinea come "il caldo sia una minaccia crescente per il rapido invecchiamento della popolazione europea. Le persone di età superiore ai 65 anni rappresentano circa l'85% del totale dei decessi, con il 41% di età superiore agli 85 anni, a testimonianza di come il caldo sia particolarmente pericoloso per le persone con condizioni di salute preesistenti, come malattie cardiache e diabete. Si prevede che la percentuale di persone di età superiore agli 80 anni in Europa aumenterà dall'attuale 6% circa al 15% entro il 2100. L'Europa è il continente che si riscalda più rapidamente e continuerà a sperimentare estati sempre più calde finché i combustibili fossili non saranno sostituiti da energie rinnovabili. I ricercatori avvertono che questo minaccerà la vita degli anziani e metterà a dura prova i sistemi sanitari". 

Secondo i ricercatori, "sono necessarie politiche per rendere le città più resistenti al caldo estremo. Circa il 70% delle persone in Europa vive in città e si prevede che entro il 2050 ne vivrà più dell'80%. Le città europee possono essere in media più calde di 4-6°C rispetto alle aree rurali, con picchi fino a 10°C, perché le superfici in cemento intrappolano il calore e i trasporti e l'uso di energia aumentano ulteriormente le temperature urbane. L'espansione degli spazi verdi e blu può ridurre l'effetto isola di calore urbana e offrire aree più fresche che possono essere un'ancora di salvezza durante il caldo estremo, in particolare per le comunità a basso reddito che vivono in abitazioni più calde e più dense, dicono i ricercatori". 

Leggi tutto: Caldo estremo, oltre 16.500 morti in Europa e 4.597 in Italia nell'estate 2025

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