
(Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato quattro decreti di grazia. Si tratta di provvedimenti di clemenza individuale adottati "ai sensi di quanto previsto dall'art. 87 comma 11 della Costituzione", "in ordine ai quali il ministro della Giustizia a conclusione della prescritta istruttoria ha formulato avviso favorevole".
Gabriele Finotello, nato nel 1991, si legge in un comunicato del Colle, è stato ''condannato a nove anni e quattro mesi di reclusione per il delitto di omicidio volontario del padre commesso nel febbraio del 2021". Nel "concedere la grazia che ha estinto l’intera pena residua da espiare (pari a quattro anni e tre mesi di reclusione)" il presidente delle Repubblica ''ha tenuto conto dei pareri favorevoli, formulati dal Procuratore Generale e dal magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato e del particolare contesto in cui è maturato l’episodio delittuoso, caratterizzato da ripetuti atti di violenza e minaccia da parte della vittima nei confronti dei propri familiari".
Massimo Zen, nato nel 1971, continua la nota, è stato ''condannato alla pena complessiva di nove anni e sei mesi di reclusione per i delitti di omicidio volontario e cognizione illecita di comunicazioni, commessi nel 2017". "Nel concedere la grazia parziale - che ha estinto tre anni e tre mesi della pena detentiva ancora da espiare - il presidente della Repubblica ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal magistrato di sorveglianza, dell’intervenuto risarcimento del danno, nella somma concordata con i congiunti della vittima, e delle condizioni di salute del condannato". Per "effetto del provvedimento del Capo dello Stato", "all’interessato rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza l’eventuale applicazione dell’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell’ordinamento penitenziario)".
Patrizia Attinà, nata nel 1972, si legge nella nota del Colle, era stata "condannata alla pena complessiva di due anni, otto mesi e venti giorni di reclusione per i reati di furto e estorsione, commessi nel 2012 e nel 2016". "Nell’adottare l’atto di clemenza per l’intera pena residua da espiare (due anni di reclusione)", il presidente della Repubblica "ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di sorveglianza, del tempo trascorso dalla commissione dei reati, del perdono concesso dalla persona offesa del reato più grave e delle condizioni di vita e di salute della condannata".
Ancuta Strimbu, nata nel 1986, continua il comunicato, era stata invece condannata alla "pena complessiva di nove anni, sette mesi e diciassette giorni di reclusione per i delitti di estorsione e di violazione della disciplina in tema di sostanze stupefacenti". Nel concedere la "grazia parziale - che ha estinto un anno e sei mesi della pena detentiva ancora da espiare - il capo dello Stato ha tenuto conto del parere favorevole espresso dal Magistrato di sorveglianza, del contesto nel quale sono maturati i reati e delle condizioni familiari della condannata, nonché della circostanza che Strimbu, prima del passaggio in giudicato della seconda condanna, stava proficuamente eseguendo la pena detentiva in affidamento in prova al servizio sociale". Per "effetto del provvedimento del Capo dello Stato all’interessata rimarrà da espiare una pena non superiore a quattro anni di reclusione, limite che consente al Tribunale di sorveglianza l’eventuale applicazione dell’istituto dell’affidamento in prova al servizio sociale (art. 47 dell’ordinamento penitenziario)".
Leggi tutto: Mattarella concede la grazia a quattro persone: chi sono

(Adnkronos) - Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato quattro decreti di grazia. Si tratta di provvedimenti di clemenza individuale adottati "ai sensi di quanto previsto dall'art. 87 comma 11 della Costituzione", "in ordine ai quali il ministro della Giustizia a conclusione della prescritta istruttoria ha formulato avviso favorevole".

(Adnkronos) - Ousmane Dembélé torna a casa con il Pallone d'oro 2025. Il calciatore più forte al mondo, come riconosciuto dalla giuria del prestigioso premio, è arrivato al centro di allenamento del Psg con il trofeo vinto lunedì. L'asso francese è stato accolto dagli abbracci dei compagni, tutti pronti a complimentarsi con lui per il traguardo raggiunto. L'accoglienza più calorosa? Quella di Luis Enrique, il tecnico che lo ha coccolato fin dal suo arrivo a Parigi nel 2023, facendone un campione dopo anni di alti e bassi.
Il siparietto che in queste ore sta facendo il giro dei social è tutto da ridere. Luis Enrique entra nella stanza, vede Dembélé ed esclama tra i sorrisi: "Oooh, il Pallone d'oro Ousmane Dembélé". Poi l'abbraccio e... il 'furto'. L'allenatore prende il trofeo, lo alza e lo bacia per... il bis. Dopo il premio per il miglior allenatore vinto ricevuto nella cerimonia. In fondo, se l'attaccante ha raggiunto certi livelli, il merito è anche suo.
Leggi tutto: Luis Enrique 'ruba' il Pallone d'oro a Dembélé: il video della festa in casa Psg

(Adnkronos) - Questa mattina il Commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale Raffaele Latrofa è stato ricevuto dal Prefetto di Latina Vittoria Ciaramella. Al centro del cordiale incontro, i temi legati al territorio e, in particolare, al porto di Gaeta, che ricade sotto la giurisdizione della Prefettura di Latina. Durante il colloquio è stata condivisa la volontà di avviare, nei prossimi mesi, un percorso che porterà alla stesura e alla firma di un Protocollo di legalità specifico per il porto di Gaeta, sul modello di quello già operativo con la Prefettura di Roma. L’obiettivo è garantire la massima trasparenza e correttezza nelle procedure di gara e negli appalti che interesseranno lo scalo nei prossimi anni, anche alla luce dei progetti di sviluppo che l’Autorità intende promuovere proprio a Gaeta.
"Ho voluto ringraziare il Prefetto per la disponibilità e per l’attenzione dimostrata verso il porto di Gaeta – ha dichiarato il Commissario straordinario –. La firma di un protocollo dedicato, in piena sintonia con quanto già fatto a Roma, rappresenterà un presidio fondamentale a tutela della legalità, della concorrenza leale e della sicurezza, accompagnando così i percorsi di crescita e di investimento che riguarderanno lo scalo nei prossimi anni".
Con questo impegno condiviso, si rafforza il legame istituzionale tra l’Autorità di Sistema Portuale e la Prefettura di Latina, a garanzia di uno sviluppo sostenibile e trasparente del porto di Gaeta, nodo strategico per l’intero sistema portuale del Lazio.

(Adnkronos) - Per Igor Mitoraj la Sicilia era un 'luogo del cuore', capace di dare alle sue opere un significato più profondo e armonioso. Il dialogo silenzioso con l’Isola, i suoi miti e la Magna Grecia, iniziato dallo scultore polacco nel 2007 con la collocazione della scultura 'Eroe Elimo' a Palermo e proseguito nel 2011 nella valle dei Templi di Agrigento, dove ai piedi del Tempio della Concordia continua a mostrarsi 'Icaro caduto', non si è fermato neppure dopo la sua prematura scomparsa, nel 2014. Mitoraj amava la Sicilia, di un amore totalmente ricambiato: nel 2021 l’Atelier Mitoraj ha organizzato 'L’abbraccio', rilanciando, a Noto e Piazza Armerina, la mostra 15 capolavori dell’artista. "Credevo che con 'L’abbraccio' si fosse chiuso il capitolo con la Sicilia, che le sculture del maestro si fossero fuse per l’ultima volta con la storia e la natura di questa regione - dice Luca Pizzi, direttore dell’Atelier Mitoraj e curatore della mostra 'Mitoraj: Lo sguardo – Humanitas Physis' tra Siracusa e l’Etna -. E, invece, la Trinacria non vuole lasciar andare Mitoraj, lo vuole tenere con sé: con la mostra che chiuderà il 31 ottobre non finisce questo rapporto d’amore, corrisposto oltre lo spazio e oltre il tempo".
"Continua a realizzarsi il desiderio del maestro di fondere i suoi marmi e i suoi bronzi con la natura - prosegue -, creando una continuità e un legame indissolubile tra le sue opere e l’Isola. Il primo giorno del finissage, sull’Etna, durante il quale abbiamo annunciato una proroga con il Comune di Ragalna per il 'Teseo Screpolato', non sono riuscito a immaginare un luogo differente per quel meraviglioso colosso. Durante il meraviglioso finissage nel Parco Archeologico di Siracusa sono stati davvero in tanti, tra i presenti – autorità e collezionisti, cui erano dedicati i due giorni – a ribadire la difficoltà nell’immaginare Neapolis senza le sculture che sembrano raccontarne i luoghi più iconici. In questi giorni - spiega Pizzi - sto facendo sopralluoghi in altri luoghi della Sicilia che hanno chiesto di ospitare almeno una delle sculture in mostra. Vorrei poter rispondere affermativamente a ciascuno di loro, per permettere a tutti di vivere le emozioni infinite che le opere di Mitoraj suscitano, facendo riflettere sull’uomo e la sua ricerca della libertà. Ma anche perché, ancora più di prima, ho capito in profondità il legame indissolubile tra Igor e questa terra, così unica e così ricca di storia e di cultura".
Il direttore dell’Atelier Mitoraj sta verificando la fattibilità (logistica, tecnica e di percorso espositivo) delle richieste raccolte per lasciare alcune sculture in Sicilia. Ma sono ancora forti le suggestioni vissute nelle due serate organizzate, con le performance di teatro immersivo degli artisti diretti da Gisella Calì, per celebrare quella che è stata la più grande mostra di Mitoraj: 29 opere monumentali che hanno valorizzato ulteriormente la cultura e la bellezza dei luoghi in cui sono state collocate dal curatore. Racconta ancora Luca Pizzi. "Ogni volta in cui sono tornato in Sicilia, a mostra allestita, mi sono accorto di quanto questi luoghi fossero in piena sintonia con l’arte e la ricerca di Mitoraj, tra humanitas e physis. Ma solo con il doppio finissage ho preso atto che in questa terra, e ancora più sull’Etna e a Neapolis, si può percepire in modo concreto come all’humanitas di Igor si sia aggiunto, nelle sue creazioni, il legame tra la physis, principio intrinseco di ogni essere naturale e suo modo di essere, e techne, l’arte, la tecnica, la produzione guidata dalla ragione, basata su un sapere che riproduce la physis per creare bellezza. E trasmettere amore".
Leggi tutto: Mostre, Pizzi (Atelier Mitoraj): "Sopralluoghi in Sicilia per ospitare opere scultore"


(Adnkronos) - "Se una nazione vuole la pace deve ancora lavorare sulle armi". Queste le parole di Volodymyr Zelensky nel suo discorso oggi all'Assemblea Generale dell'Onu, aggiungendo che "non la legge internazionale, non la cooperazione ma le armi decidono chi sopravvive".
L'Ucraina, ha detto ancora il leader di Kiev, vuole ''il cessate fuoco, ma la Russia lo rifiuta'', spiegando che ''nulla è cambiato dallo scorso anno''. Gli ucraini sono "persone pacifiche", ha aggiunto Zelensky accusando i russi di aver rapito "migliaia" di bambini ucraini e chiedendosi ''quanto tempo ci vorrà per riportarli a casa''. Secondo il presidente ucraino, "nessuno se non noi stessi possiamo garantire la sicurezza. Solo forti alleanze, forti alleati e solo le nostre armi". Zelensky ha poi sottolineato che "il 21esimo secolo non è molto diverso dal passato".
"Sapete perfettamente che la legge internazionale non funziona a pieno a meno che non si abbiano amici potenti che sono veramente disposti a schierarsi a sua difesa - ha aggiunto il presidente ucraino - e anche questo non funziona senza le armi. E' terribile, ma senza questo le cose sarebbero ancora peggiori. Non ci sono garanzie di sicurezza - ha detto - senza amici e armi".
La pace, ha continuato, "dipende da tutti noi, dipende dalle Nazioni Unite, non state in silenzio mentre la Russia continua a trascinarci in guerra, fate sentire la vostra voce e condannatela, unitevi a noi nel difendere la vita e il diritto internazionale. La gente aspetta che agiamo".
"La risposta globale" alle violazioni russe dello spazio aereo della Nato "non è stata abbastanza forte" e le istituzioni internazionali hanno dimostrato di essere "deboli", le parole di Zelensky nel suo discorso. "La follia continua", denuncia quindi Zelensky, in un riferimento all'incursione di 19 droni russi nello spazio aereo polacco due settimane fa, "solo" quattro dei quali sono stati abbattuti.
"Fortunatamente non erano Shahed (i droni kamikaze iraniani, ndr) o anche peggio, altrimenti le conseguenze sarebbero state terribili", ha continuato il presidente ucraino. Che poi ha citato anche il caso della violazione dei cieli dell'Estonia, che "ha dovuto chiedere una riunione del Consiglio di sicurezza per la prima volta nella storia, perché caccia russi sono entrati deliberatamente nel suo spazio aereo".
E ancora: "L'Ucraina è stata solo la prima, i droni russi stanno già volando per tutta l'Europa". Secondo Zelensky, quindi, "Putin continuerà a portare avanti la guerra, ad allargarla, a renderla più profonda".
"I fatti sono semplici, fermare questa guerra ora - ha detto il presidente ucraino - è più conveniente che costruire asili sotterranei e bunker per le infrastrutture critiche in seguito. Fermare ora Putin è meno costoso che cercare di proteggere ogni porto o ogni nave dai terroristi con droni marittimi".
"Fermare la Russia ora è più conveniente che chiedersi quale sarà la forza che potrà creare un semplice drone in grado di portare una testata nucleare", ha detto ancora Zelensky, che nel suo discorso ha ricordato come l'Ucraina abbia costruito "scuole e ospedali sotto terra" per salvarsi dalle bombe russe e insegnato ai propri agricoltori a proteggersi dai droni russi. "La guerra della Russia ci ha messo in questa situazione, ma voi avete protezioni contro simili minacce?", ha poi chiesto.
Durante il suo intervento davanti all'Assemblea Onu, il presidente ucraino ha quindi nuovamente ringraziato Donald Trump per il suo sostegno e citato il fallito attentato dello scorso anno contro il presidente americano. "Dio lo ha salvato da un tentato assassinio durante la campagna", ha detto Zelensky, che ha poi ricordato l'uccisione di Charles Kirk e quella della rifugiata ucraina Iryna Zarutska.
"Stiamo vivendo la corsa agli armamenti più distruttiva della storia dell'umanità perché questa volta include l'intelligenza artificiale", l'allarme lanciato dal Palazzo di Vetro dal leader ucraino, secondo cui "le armi si stanno evolvendo più velocemente della nostra capacità di difenderci: adesso ci sono decine di migliaia di persone che sanno come uccidere in modo professionale usando i droni".
Secondo il numero uno di Kiev, "fermare questo tipo di attacchi è più difficile che fermare qualsiasi pistola, coltello o bomba: questo è ciò che la Russia ha portato con la sua guerra". "In passato solo i paesi più potenti potevano utilizzare i droni perché erano costosi e complessi, ora anche i droni più semplici possono volare per migliaia di chilometri - rilancia Zelensky -. La tecnologia bellica non tiene più conto della geografia, ora sta ridefinendo i confini".
Quindi, avverte ancora il presidente, "è solo questione di tempo prima che i droni combattano contro altri droni, attacchino infrastrutture critiche e prendano di mira persone in completa autonomia".
Bisogna "usare tutto quello che abbiamo, insieme, per costringere l'aggressore a fermarsi e solo allora avremo una vera possibilità che questa corsa alle armi non finisca in modo catastrofico per tutti noi", ha poi aggiunto, spiegando che "se sono necessarie armi per fare questo, se sono necessarie pressioni sulla Russia allora bisogna farlo e bisogna farlo subito".
"Il diritto internazionale è al collasso", la denuncia ribadita dal presidente ucraino, citando quindi i conflitti a Gaza, in Sudan o Somalia come prova dell'incapacità del sistema globale di prevenire spargimenti di sangue o di trovare soluzioni. Tutto questo dimostra "quanto deboli sono diventate queste istituzioni, per decenni solo dichiarazioni e dichiarazioni", ha detto Zelensky, insistendo sulla "debolezza delle istituzioni internazionali e sull'aumento delle armi".


(Adnkronos) - "E' la fine del '900, è rimasta la Loren e poi i miti sono finiti". Esordisce così Rino Barillari, il King dei paparazzi, prima di commuoversi per la scomparsa dell'icona del cinema Claudia Cardinale. Contattato dall'Adnkronos, il leggendario fotografo che ha immortalato la Dolce Vita e i grandi del cinema e della politica, parla non solo della diva ma della donna che era Claudia Cardinale: "Una persona perbene, educata, elegante, rispettosa. Mi domandava sempre 'come va la famiglia?' Per lei l'unione familiare era così importante che si raccomandava sempre di tenerla unita, diceva che così anche il lavoro sarebbe andato meglio... una donna straordinaria, di quelle che dovrebbero vivere per sempre", sottolinea Barillari cercando di trattenere le lacrime.
"Mi ricordo che, anni fa, quando era sul set con Philippe Leroy, la produzione del film mi aveva proibito di fare le foto. Con tutta la sua gentilezza, lei mi ha permesso di scattare fuori dal set, ne sono uscite immagini bellissime", racconta Barillari. Che dell'attrice ha immortalato anche i primi baci mentre passeggiava in piazza Navona con il regista e compagno Pasquale Squitieri. "Erano abbracciati e felici. Lui mi diceva: 'meno male che esisti tu a darle qualche bacio con le foto'", ride il fotografo.
Barillari poi ricorda i tempi della Dolce Vita. "Si raccontava che Marcello Mastroianni fosse innamorato di Claudia Cardinale, e quindi si andava a caccia dello scoop in via Veneto", dice il fotografo che sperava, come tanti suoi colleghi, di sorprendere l'ipotetica 'coppia', mano nella mano, di notte nel cuore pulsante della Dolce Vita. "Quando arrivava lei in via Condotti, insieme alla sorella Blanche, sembrava una regina, la gente la guardava meravigliata e con tanto rispetto. Altro che i tempi moderni e gli assalti agli attori con i telefonini", conclude Barillari.
Leggi tutto: Rino Barillari: "Quando Claudia Cardinale arrivava in via Condotti sembrava una regina"

(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo e si prepara all'esordio nell'Atp 500 di Pechino. Domani, giovedì 25 settembre, il numero due del mondo affronterà il croato Marin Cilic nel torneo cinese. Per l'azzurro si tratta del primo match dopo la finale degli Us Open persa contro Carlos Alcaraz. Ecco orario, precedenti e dove vedere la partita in tv e streaming.
Il match tra Sinner e Cilic all'Atp 500 di Pechino inizierà intorno alle 13 italiane (le 19 ora locale). Un solo precedente in carriera tra i due, risalente ai quarti della Coppa Davis 2021 tra Italia e Croazia: successo in tre set per l'azzurro.
Le partite dell'Atp 500 di Pechino sono trasmesse in diretta tv sui canali di Sky Sport e in streaming sulle piattaforme Sky Go, NOW Tv e TennisTv.
Leggi tutto: Sinner-Cilic domani a Pechino: ecco orario e dove vedere il ritorno in campo di Jannik

(Adnkronos) - L’Nba approda su Prime Video, grazie a un accordo globale di 11 anni sui diritti media. Prime Video offre una copertura senza precedenti, accompagnata da una squadra di commentatori d’eccezione pronta a guidare gli spettatori in ogni momento della stagione. Tre telecronisti si alterneranno al commento insieme a due voci tecniche. I tre telecronisti saranno: Alessandro Mamoli, voce storica dell’Nba in Italia; Mario Castelli, commentatore apprezzato dagli appassionati di basket, e Matteo Gandini, super-esperto di sport americani. Con loro, come seconde voci, ci saranno: Tommaso Marino, ex playmaker professionista, riconosciuto per il suo entusiasmo, e Andrea Trinchieri, allenatore di livello internazionale che ha allenato e vinto in Russia, Germania, Serbia e Lituania.
A loro si aggiungerà come commentatore d’eccezione in alcune partite selezionate anche Massimo Ambrosini, ex capitano del Milan e già commentatore della miglior partita del mercoledì di Uefa Champions League su Prime Video. Ambrosini è un grande appassionato di Nba e contaminerà il racconto con la professionalità di un commentatore esperto che sull’Nba conserva lo sguardo puro dell’appassionato. Ma non finisce qui. In occasione di questo lancio globale, Prime Video offre un’esperienza unica in doppia lingua. Tutte le partite, infatti, saranno trasmesse con il commento della squadra italiana, ma i clienti Prime avranno anche accesso alla telecronaca in inglese per la maggior parte delle gare, compresi i programmi dallo studio negli Stati Uniti con le leggende Nba Blake Griffin, Steve Nash, Dirk Nowitzki e Dwyane Wade. Per queste partite selezionate, gli spettatori potranno passare liberamente dalla copertura in italiano a quella in inglese, personalizzando così la propria esperienza di visione dell’Nba.
L’esordio dell’Nba su Prime Video avverrà con un doppio incontro sabato 25 ottobre all’1.30, quando i New York Knicks ospiteranno i Boston Celtics, seguito alle 4:00 dalla sfida tra i Minnesota Timberwolves e i Los Angeles Lakers. A seguire, domenica 26 ottobre, subito una partita in prima serata con la supersfida tra i San Antonio Spurs che ospitano i Brooklyn Nets alle 19.
L’offerta Nba di Prime Video in Italia per la stagione 2025-26, include: 87 partite di regular season già annunciate (di cui 29 partite in prima serata quasi tutti i weekend) con l’Emirates Cup Championship Game; l’Nba Play-In Tournament 2026; un terzo delle partite del primo e secondo turno dei Playoff; una serie di Conference Finals; Le Nba Finals 2026. Tutte queste partite saranno in esclusiva per i clienti Prime, senza costi aggiuntivi.
L’Nba League Pass sarà disponibile come abbonamento aggiuntivo attraverso Prime Video, offrendo ai fan l’accesso a tutte le partite Nba della stagione, in diretta e on-demand. Questo integra la copertura esclusiva di Prime Video, garantendo ai fan la possibilità di vedere qualsiasi partita durante la stagione 2025-26.
Leggi tutto: Nba approda su Prime Video in Italia con una squadra di commentatori d'eccezione

(Adnkronos) - Dopo che domenica scorsa due jet Eurofighter tedeschi sono stati fatti decollare per intercettare un caccia russo sul Mar Baltico, il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha denunciato oggi il sorvolo da parte di un altro aereo militare russo di una fregata della Marina tedesca, sempre nel Mar Baltico, paragonandolo agli incidenti degli ultimi giorni in Polonia ed Estonia.
In un discorso al Bundestag tedesco, il socialdemocratico ha spiegato che la Russia sta testando i limiti delle sue azioni con frequenza e intensità crescenti, anche contro gli stati membri della Nato.
"Putin vuole provocarci, Putin vuole provocare gli stati membri della Nato e vuole identificare, denunciare e sfruttare le presunte debolezze dell'alleanza", ha detto Pistorius definendolo un errore da parte del leader russo.
"L'Alleanza ha reagito alle provocazioni russe con chiara unità e determinazione, ma allo stesso tempo con il necessario buon senso, che è particolarmente importante di questi tempi", ha aggiunto. Il Bundestag ha discusso il bilancio della difesa per il 2026 in prima lettura, che prevede una spesa di 82,69 miliardi di euro (97,17 miliardi di dollari), più altri 25,51 miliardi di euro dal fondo speciale per la modernizzazione delle Forze Armate (Bundeswehr).
Nell'anno in corso, il 2025, il dipartimento guidato da Pistorius disporrà di 62,43 miliardi di euro nel bilancio ordinario e 24,06 miliardi di euro dal suddetto fondo speciale.

(Adnkronos) - "La lettura dei dati 2025 lascia emergere una consistente e stabile domanda di specializzazione e crescita accademica da parte degli infermieri che, pur potendo accedere subito al mondo del lavoro, scelgono di specializzarsi. A conferma che l'avvio dei 3 nuovi indirizzi clinici (Cure primarie e sanità pubblica, Cure pediatriche e neonatali, Cure intensive e emergenza) diventa una priorità non rimandabile per andare a colmare un vuoto accademico e rispondere alla crescente richiesta di formazione e specializzazione degli infermieri". Lo scrive in una nota la Fnopi, Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche, alla vigilia degli esami di ammissione ai 102 corsi delle 5 classi di laurea magistrale per le professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche, della riabilitazione, tecnico assistenziali-diagnostiche e della prevenzione per le 36 università statali, che si terranno domani 25 settembre. Gli atenei privati seguono un calendario diverso.
Per i 2.317 posti disponibili per la magistrale di Scienze infermieristiche e ostetriche - riferisce la Fnopi - le domande arrivate sono 9.493, con un rapporto tra domande e posti vicino a 4,1. Questo anche a fronte dell'aumento di posti rispetto allo scorso. Nel 2024, infatti, i posti disponibili per questa classe di laurea erano 2.147. In totale, nelle 5 classi di laurea, sono 12.469 i professionisti che hanno presentato domanda su 4.213 posti a bando, di cui la maggioranza, il 55%, sono per Scienze infermieristiche e ostetriche.
Osservando la serie storica nei dati raccolti da Angelo Mastrillo, docente in Organizzazione delle professioni sanitarie all'università di Bologna - sottolinea Fnopi - accanto alla costante grande richiesta di iscrizioni e alla crescita notevole dei posti a bando, passati dai 1.318 del 2019 ai 2.317 di quest'anno con un aumento di oltre il 75%, si notano diverse oscillazioni, con le domande passate dalle 8.466 del 2019 alle 12.095 del 2023 e alle 11.070 del passato anno accademico. Per quanto riguarda la situazione delle singole università per Scienze infermieristiche e ostetriche, ci sono parecchie differenze a livello geografico e nel confronto con il 2024, con l'impatto generale rilevante dovuto alla sospensione del corso di Cagliari e all'attivazione di un nuovo corso in Puglia, a Lecce.
Leggi tutto: Lauree magistrali, Fnopi: "Gli infermieri puntano sulla specializzazione"

(Adnkronos) - "In Calabria, come ha registrato anche Banca d'Italia, abbiamo una crescita dello 0,8% e anche con un notevole salto di qualità negli investimenti dell'impresa. Ma si tratta sempre di una crescita debole e fragile. E per questo noi quando abbiamo incontro tato i candidati alla presidenza della regione abbiamo presentato un Manifesto, con i capitoli principali che tracciano la 'rotta', e che sono delle raccomandazioni di policy. A nostro parere per avere una crescita dell'economia più veloce è necessario agire sui fattori di contesto, che devono essere tali da agevolare gli investimenti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, che ha incontrato presso la propria sede catanzarese i due candidati alla presidenza della Regione Pasquale Tridico e Roberto Occhiuto, con il terzo candidato Francesco Toscano assente per altri impegni.
E Ferrara chiarisce che il Manifesto elaborato da Unindustria "è la naturale prosecuzione, il sequel lo abbiamo definito, e quindi il naturale completamento di 'Agenda Calabria', e cioè il programma di politica economica che avevamo presentato alla precedente amministrazione regionale, e che consisteva in quello che doveva essere l'orientamento delle risorse comunitarie rispetto agli investimenti da parte delle imprese. E oggettivamente ha dato un grande risultato, lo ha ammesso in maniera inequivocabile il presidente Occhiuto durante l'incontro, sottolineando che grazie ad esso sono state messe a terra più di 800 milioni di euro per il rafforzamento, il potenziamento e e l'ammodernamento del sistema imprenditoriale", spiega Ferrara.
E Ferrara spiega che "ad entrambi i candidati abbiamo ribadito che questo deve essere il giusto modo di relazionarsi con il sistema industriale, cioè una collaborazione pubblico-privato che facendo emergere dal basso, quindi veramente dal sistema imprenditoriale, quelli che sono i fabbisogni veri di investimento, poi effettivamente possono essere tradotte, in misure, in azioni, in bandi, che hanno avuto un assorbimento straordinario rispetto agli anni passati sul tema dell'internazionalizzazione, degli impianti e macchinari, dei servizi innovativi, di ricerca e sviluppo, della sostenibilità, dell'efficientamento energetico e della trasformazione digitale", sottolinea.
E Ferrara chiede anche un 'adeguamento normativo'. "Noi innanzitutto abbiamo individuato -spiega- dei 'buchi' legislativi, e abbiamo necessità invece di avere un disegno legislativo che sia performante e competitivo per le imprese. Anzitutto il piano paesaggistico regionale: non è possibile trattare un'area industriale allo stesso modo di un affaccio a mare a Tropea, per intenderci. Così non si attraggono gli investimenti, si allontanano. Se vogliamo stimolare gli investimenti bisogna che ci sia una legge sul piano paesaggistico regionale finalmente moderna e voluta, al passo con i tempi e che metta al centro anche le politiche industriali", rimarca ancora.
E Ferrara sottolinea che "serve poi la riqualificazione immediata delle aree industriali, bisogna accelerare su asfalto, sicurezza, gestione del verde, interoperabilità. E poi il piano regionale cave che in Calabria non c'è e senza di esso la possibilità di estrarre, di fare calcestruzzo e poi quindi realizzare le opere diventa costosissimo. Rendendo difficile, se non impossibile, mettere a terra il ciclo di investimenti pubblici sia del Pnrr sia delle altre infrastrutturali previste come ad esempio la nuova SS106", sottolinea. E altra norma che può agevolare il contesto economico regionale per Ferrara è "una legge di incentivazione all'Unione dei Comuni. Abbiamo Comuni in disequilibrio finanziario, in pre dissesto, in dissesto, che no che non possono assumere personale, e allora uno stimolo, degli incentivi, se non proprio alle fusioni, ma quantomeno ai consorzi di servizi è necessario", sottolinea.
E poi c'è la proposta che per Ferrara potrebbe rappresentare un 'unicum' positivo per la Calabria. "Una legge regionale che stabilisca che prima che il Consiglio regionale 'liberi' delle nuove leggi regionali venga fatta una valutazione di impatto economico delle stesse sulle attività produttive", spiega.
E ad agitare le imprese calabresi è anche lo 'spettro' dei dazi Usa. "In determinati settori, in particolare nell'agroalimentare -spiega Ferrara- si stanno già verificando delle criticità. Non abbiamo ancora dati precisi riguardo eventuali cali di fatturato però certamente si stanno riscontrando delle difficoltà per le imprese. Non è ancora chiaro chi deve assorbire questi dazi, se il mercato, se l'importatore o l'esportatore e quindi c'è grande preoccupazione. Negli ultimi due anni l'export calabrese si è più che raddoppiato, vale quasi un miliardo di euro e di questo l'8-9% va negli Usa ed è un dato in crescita. Questo perché le aziende negli anni hanno adoperato degli investimenti su quel mercato e vanno difesi. Anche per questo chiediamo alla prossima amministrazione regionale un piano per l'export e l'internazionalizzazione".
E Ferrara ha sottolineato anche l'esigenza di guardare a nuovi mercati come "quello asiatico, quello del Mercosur noi dobbiamo assolutamente essere in grado di fare un piano export incentivato che penetri anche questi tipi di mercati perché lì a nostro avviso sono margini di crescita molto grandi per l'export e per il Pil calabrese", spiega il leader degli industriali calabresi.
Centrale per lo sviluppo della Calabria sono le infrastrutture. "Il Ponte sullo Stretto è un grande attrattore di infrastrutture, ne siamo convinti. Ora è necessario trovare il miliardo di euro che manca per portare l'Alta Velocità ferroviaria fino a Praia a Mare ma l'obiettivo -conclude- deve essere di arrivare fino a Reggio Calabria e credo che le risorse si troveranno".

(Adnkronos) - È stato firmato a Roma, nell’aula Giallombardo in Corte di Cassazione, un accordo di collaborazione, della durata di 3 anni, tra l’Unicef Italia e l’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) per adottare azioni concrete in favore dell’infanzia e dell’adolescenza, iniziando con una campagna di raccolta fondi a favore dei bambini di Gaza. Alla firma erano presenti il presidente dell’Unicef Italia Nicola Graziano e il presidente dell’Anm Cesare Parodi. “Il nostro impegno associativo è legato anche al valore della tutela dei più fragili. Lo rinnoviamo con convinzione grazie a questa intesa con Unicef Italia che ci permette di dare un contributo concreto ai minori, a partire dal progetto importantissimo per sostenere i bambini di Gaza. Ma andremo oltre, perché questa intesa ci permetterà di portare avanti iniziative per promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza anche nel nostro Paese”, dichiara il presidente dell’Anm Cesare Parodi.
“Alla base di questo importante accordo c’è il riconoscimento dell’alto valore della conoscenza e della promozione dei principi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza come strumento per orientare le scelte individuali e le politiche sociali - ha ricordato il presidente dell’Unicef Italia Nicola Graziano - Vorrei inoltre ringraziare l’Anm per la grande sensibilità mostrata, scegliendo come primo atto concreto della collaborazione di sostenere i programmi dell’Unicef per i bambini e gli adolescenti di Gaza, diventata un luogo di sofferenza dove l’infanzia non può sopravvivere”.
Tra gli obiettivi dell’accordo: promuovere una raccolta di fondi tra i magistrati italiani da destinare alle attività di assistenza sociosanitarie, di contrasto alla malnutrizione e di supporto psicosociale, a favore di bambini e adolescenti della Striscia di Gaza; promuovere una serie di attività formative e culturali per accrescere la sensibilizzazione delle giurisdizioni italiane, degli amministratori pubblici, delle autorità politiche e della comunità nazionale, sulle forme di tutela dei minorenni e di sostegno alle famiglie; portare avanti iniziative di interventi socioculturali di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle strutture carcerarie minorili funzionali all’arricchimento della formazione umana e alle esperienze della formazione professionale dei minorenni detenuti; promuovere iniziative volte a coinvolgere attivamente bambine, bambini e adolescenti nelle decisioni che li riguardano, promuovendone l’ascolto e il rispetto delle opinioni e iniziative di genitorialità responsiva a favore dei figli dei genitori che operano nel campo della giustizia, promuovendo i Baby Pit Stop; organizzare interventi nelle scuole italiane, per sensibilizzare i minorenni e i loro genitori a forme di condivisione culturali, che orientino i nuovi cittadini al rispetto della dignità e del valore delle persone e delle comuni regole della convivenza civile.
Leggi tutto: Accordo Unicef Italia e Anm per aiutare i bambini di Gaza

(Adnkronos) - Merck ha presentato oggi nuovi risultati a 4 anni provenienti da 2 studi di fase 4 su larga scala. I dati evidenziano l'efficacia a lungo termine, gli esiti favorevoli in termini di disabilità e l’impatto duraturo di cladribina compresse nelle persone con sclerosi multipla recidivante. "La nostra ultima analisi conferma ulteriormente che cladribina compresse offre un'efficacia duratura senza la necessità di un'immunosoppressione continua, garantendo un controllo prolungato sia sugli aspetti infiammatori che su quelli non infiammatori della disabilità legata alla sclerosi multipla - ha dichiarato Alex Kulla, Senior Vice President & Global Head of the Neurology & Immunology Medical Unit di Merck - L'efficacia e la sicurezza di cladribina compresse sono state ampiamente dimostrate attraverso endpoint tradizionali, sia negli studi clinici che in quelli real world. Oggi, grazie a questi nuovi endpoints, possiamo rappresentare in modo ancora più completo l'impatto del trattamento sull'intero spettro della malattia".
Un'analisi integrata dei dati raccolti nell'arco di 4 anni dagli studi Clarify-Ms (n=482) e Magnify-Ms (n=270), comprensiva del periodo di 2 anni senza trattamento - riporta una nota - ha evidenziato una bassa incidenza di accumulo di disabilità e di progressione indipendente dall'attività di recidiva (Pira) nei pazienti trattati con cladribina. Tale effetto è risultato particolarmente marcato nei soggetti più giovani e in quelli che hanno iniziato il trattamento nelle fasi precoci della malattia. A 2 anni dalla conclusione del trattamento attivo, l'83% dei pazienti non presentava progressione di disabilità confermata (Cdp), mentre oltre l'89% era libero da Pira. Inoltre, il 15,4% dei pazienti ha mostrato un miglioramento confermato della disabilità (Cdi), con un numero di recidive inferiore rispetto al gruppo con Cdp. Inoltre, i pazienti più giovani (≤40 anni) hanno mostrato una minore probabilità di accumulare Pira.
Nello studio di estensione Magnify-Ms (m=219), i dati di imaging cerebrale hanno evidenziato che il tasso di atrofia cerebrale nei pazienti trattati con cladribina è rimasto entro i limiti del normale declino fisiologico, rafforzando il ruolo cruciale della preservazione del volume cerebrale come obiettivo terapeutico nella sclerosi multipla. Tra il secondo e il quarto anno di osservazione, la variazione percentuale annualizzata del volume cerebrale è rimasta inferiore allo 0,4% in tutti i sottogruppi esaminati. I pazienti con tassi ridotti di atrofia cerebrale al quarto anno hanno presentato un tasso annualizzato di recidive (Arr) più basso (0,04 ± 0,12 vs. 0,16 ± 0,26) e un deterioramento clinico meno marcato rispetto a quelli con una riduzione del volume cerebrale superiore allo 0,4%. Un'eccessiva atrofia cerebrale è riconosciuta come un importante predittore della progressione della malattia e del declino cognitivo nei pazienti con sclerosi multipla recidivante.
Leggi tutto: Sclerosi multipla, da Merck nuovi dati su efficacia cladribina a lungo termine

(Adnkronos) - Federica Brignone torna a parlare del suo calvario dopo il brutto infortunio al ginocchio: "Il momento peggiore è stato quando ho capito che serviva il secondo intervento" ha raccontato la campionessa azzurra in un'intervista al Corriere della Sera, parlando anche delle possibilità di recupero per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026. "Non camminavo bene, non salivo le scale, il ginocchio era gonfio. Mi sono detta, 'Ancora così dopo quattro mesi? D’altra parte non sono mancate fasi opposte: spesso mi sono sentita forte, reattiva, positiva. Insomma, combattente come sono io". E sul ritorno: "Da una parte non vedo l’ora, dall’altra non vorrei rimettere gli sci e sentirmi a disagio. Sarebbe una bruttissima botta. Le tempistiche di recupero andrebbero oltre i Giochi 2026 e la prossima stagione, c’è chi ha impiegato due anni per tornare da un infortunio analogo. Quindi io devo fregare il tempo, ragionando giorno dopo giorno. Quando tornerò a sciare e a gareggiare? Ancora non lo so. So che non sarò preparata come nel passato. E so che la piena flessione del ginocchio non la recupererò mai, mi sono creata un guaio per la vita. Però desidero tornare a sciare e a fare sì che il corpo si fidi".
Per la campionessa azzurra, le Olimpiadi Invernali sono in dubbio: "Con quello che è successo, sì. In quel caso potrei considerare il ritiro? Per come sono fatta io non so se lascerei. Probabilmente direi: 'Ok, quest’anno non ce la faccio, ma ci riprovo' ". Brignone ha parlato anche della tragedia di Matteo Franzoso, sciatore italiano morto pochi giorni fa per un incidente in allenamento: "Bisogna usare regole severe per i centri di allenamento, rendere obbligatori senza eccezioni dispositivi come l’air bag, realizzare tute meno performanti, lavorare sui caschi, detto che vedo impossibile adottare quelli integrali. Questo non deve far dimenticare che il rischio zero non esiste, che lo sci è pericoloso".
Leggi tutto: Brignone: "Potrei non essere a Milano Cortina, ma voglio tornare a sciare"


(Adnkronos) - "Donald Trump conosce molto bene il linguaggio non verbale e ha molta chiarezza di quanto funzioni sul suo pubblico". Nel suo discorso all'Onu "ha dimostrato ancora una volta di saper parlare con il corpo con estrema cognizione di causa". E' il parere di Maria Beatrice Alonzi, scrittrice ed esperta di comunicazione non verbale, che commenta per l'Adnkronos Salute le espressioni e la postura utilizzate dal presidente Usa nel suo discorso alle Nazioni Unite.
E' piuttosto evidente, spiega, "la grande consapevolezza di Trump di quanto la comunicazione non verbale pesi rispetto alle telecamere, alla stampa e al suo pubblico. I gesti del corpo, delle mani, sono sempre portati verso l'altro, sono sempre accentuati e sono sempre potenti. La sua pancia è sempre verso l'esterno, così come i suoi fianchi, mentre le spalle sono sempre ritratte all'indietro", una postura di potere presente e fermo. E nel tempo ha dato prova di quanto ogni dettaglio fisico sia 'studiato'. "Quando lo abbiamo visto accogliere Putin, per esempio - ricorda l'esperta - la stretta di mano si è prolungata nel tempo, comunicando accoglienza e controllo. La sua è un'impostazione estremamente verso l'altro, verso la stampa, verso il suo pulpito per dimostrare presenza e leadership, questo a prescindere dall'emotività".
Il secondo elemento che è emerso e che "sicuramente si può riscontrare anche in tante interviste", è che "Trump modera, contiene, attende e aspetta per sistemare delle emozioni, noi non vediamo un'esplosività, al contrario di quello che si può credere. Nelle parole e nella gestualità, nel paraverbale e nel non verbale di Trump c'è sempre controllo", continua l'analisi di Alonzi.
In particolare "quando vediamo dei gesti forti, che attribuiamo alla rabbia o al potere, sono sempre voluti. Lui 'vuole' alzare leggermente il tono della voce, imporre un pugno. Per esempio, una cosa che gli vediamo spesso fare - sia per quanto riguarda la bocca, sia per quanto riguarda le mani - è un gesto di costrizione, una chiusura: sono tutti segni di leadership. Mentre quando si trova di fronte a qualcuno che reputa alla sua altezza o altrettanto potente o dal quale desidera ottenere qualcosa, lo notiamo immediatamente perché ha una postura chiusa, le spalle più basse, la testa reclinata".
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie