
(Adnkronos) - “E' importante che il messaggio di sostenibilità venga affrontato nei luoghi in cui si possono davvero provocare e verificare i migliori cambiamenti: le città”, lo ha dichiarato Simona Fontana, direttore generale Conai, a margine dell’Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti tenutosi a Roma.
“Rigenerare i materiali consumati dai cittadini e trasformare le nostre città in vere e proprie miniere da cui ricavare nuova vita per i prodotti - sottolinea - significa al tempo stesso migliorare la qualità della vita urbana. Mobilità sostenibile ed economia circolare sono le due leve per arrivare a città del futuro sempre più a misura d’uomo”.

(Adnkronos) - “Amazon è pienamente consapevole del proprio ruolo in merito alla mobilità sostenibile e all’impatto ambientale in generale”, ha dichiarato Alfredo Perna, direttore generale di Amazon Transport Service, a margine dell’Eco Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti tenutosi a Roma. Per questo "dal 2019 siamo stati i primi firmatari del Climate Pledge, un impegno a raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, dieci anni prima rispetto al Trattato di Parigi. Oggi più di 500 aziende nel mondo hanno aderito a questo pledge”.
Perna ha spiegato che la sostenibilità di Amazon si concretizza attraverso diversi pilastri: “Oltre alla mobilità, puntiamo all’approvvigionamento da fonti carbon free, alla riduzione del packaging e ad educare i nostri clienti per adottare soluzioni più eco-friendly”. Sul fronte dei trasporti, il direttore generale ha sottolineato come Amazon punti a “modalità di consegna più sostenibili, non solo elettrificando la rete dei nostri partner, ma anche sfruttando l’intermodalità ferroviaria e marittima. Questo è un fattore fondamentale per noi perché la sostenibilità non riguarda solo la mobilità, ma ogni aspetto del nostro impatto ambientale”.
Leggi tutto: Mobilità, Perna (Amazon): "Confermato impegno zero emissioni entro il 2040"

(Adnkronos) - E' stato presentato oggi, presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati, il docufilm 'World Without Cows' realizzato dai giornalisti Michelle Michael e Brandon Whitworth. Il documentario esplora l’ipotesi di un mondo senza allevamento e soprattutto gli effetti che un tale stravolgimento avrebbe a livello economico, ambientale e sociale e in sintesi sulla nostra stessa idea di sicurezza alimentare. Al termine della proiezione ne hanno discusso insieme Fabrizio Benzoni, promotore dell’evento e membro della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, Caterina Avanza, responsabile agricoltura di Azione e Segretaria generale dell’intergruppo zootecnia sostenibile del Parlamento Europeo, Giuseppe Pulina, Ordinario di Etica e sostenibilità degli allevamenti all’Università di Sassari e Andrea Capitani General Manager di Alltech Italia.
Cosa succederebbe davvero se si smettesse di allevare? Parte proprio da questa domanda World Without Cows, il docufilm prodotto dall'organizzazione americana Planet of Plenty, un progetto di Alltech che punta a promuovere un’agricoltura sostenibile e un sistema alimentare equo e rigenerativo, con un occhio di riguardo per gli aspetti ambientali, sociali ed economici. Attraverso una narrazione su scala globale e un rigoroso approccio ai dati, il documentario invita a superare semplificazioni e pregiudizi, portando al centro del dibattito temi chiave come la sicurezza alimentare, l’uso del suolo, le emissioni e la circolarità dei sistemi agricoli. Per realizzarlo, gli autori hanno viaggiato per tre anni in oltre 40 luoghi nel mondo, raccogliendo testimonianze e dati per indagare il ruolo dei bovini per la salute umana, nutrizione, clima, cultura ed economia.
La proiezione di World Without Cows è stata l'occasione per fare un punto sul comparto italiano e europeo e mettere in guardia sulla scomparsa di un settore strategico come quello dell’allevamento, centrale per l’intera filiera agroalimentare e per garantire la sicurezza alimentare del nostro Paese. Dai dati presentati durante l’evento, infatti, è emerso che nel 2010 il nostro Paese produceva il 60% del suo fabbisogno di carne bovina e ne importava il 40%, mentre oggi la bilancia commerciale è invertita, e l’Italia riesce a coprire con la sua produzione nazionale soltanto il 40% della domanda interna. Sull'importanza di favorire la conoscenza su questi temi e stimolare un dibattito informato è intervenuto Benzoni: “Ho accolto favorevolmente la richiesta del gruppo Agricoltura di Azione di proiettare il documentario World Without Cows seguito da una discussione con il professor Pulina dell’università di Sassari”. E sulla situazione italiana ha aggiunto: “Gli allevamenti sono calati dagli anni ‘80 a oggi del 76% passando da 500.374 nel 1982 a 121.012 nel 2024. Brescia, città da cui provengo,, è la provincia più zootecnica d’Italia: capire quali sono le conseguenze di una diminuzione drastica dei bovini è fondamentale al fine di elaborare politiche per garantire perennità agli allevatori e sostenibilità economica e ambientale per tutta la filiera”.
Anche i numeri europei presentati da Caterina Avanza confermano il trend emerso sullo scenario italiano: nell’UE le aziende agricole sono in forte calo, tra il 2010 e il 2020 ne sono scomparse circa 3 milioni, una perdita del 24,8%, mentre la popolazione bovina è diminuita del 30% passando dai 105 milioni di capi degli anni ‘80 ai 74 milioni di oggi. E sulla polarizzazione del dibattito intorno alla produzione e al consumo di proteine animali Avanza ha affermato: “L’allevamento è un settore spesso vittima di disinformazione perché in pochi sanno come si fa una bistecca. È facile credere a qualsiasi fake news. La proiezione di documentari scientifici come World Without Cows all’interno della Camera e del Parlamento europeo, nonché l’apporto di scienziati e ricercatori, sono fondamentali affinché vengano prese decisioni non ideologiche che garantiscano la perennità di un settore economico così importante e centrale per la nostra alimentazione”.
Sulla dimensione globale del fenomeno si è soffermato invece Andrea Capitani, che ha ricordato come “oggi nel mondo 1 miliardo e 300 milioni di persone vivono grazie alle attività di allevamento e secondo dati FAO entro il 2050 il domanda globale di proteine animali aumenterà del 21%. La proiezione di World Without Cows offre un’occasione preziosa per stimolare una riflessione aperta sul ruolo dell’allevamento bovino nel mondo, sulle sfide legate alla nutrizione globale e sull’impatto ambientale dell’allevamento. Si tratta di un invito a collaborare, come individui e come società, per il benessere di tutti, in particolare delle generazioni future".
Quanto all'ipotesi di un mondo senza allevamento Pulina ha ricordato come "senza vacche, avremmo meno proteine della carne e del latte, meno biodiversità, meno presidio umano, meno ricchezza, meno lavoro e meno piatti delle tradizioni gastronomiche". "Ma non basta: se pensiamo che il nostro stesso nome, Italiani, deriva dall’antico Vitaliani, allevatori di vitelli, è evidente che senza vacche non saremmo solo un Paese con meno animali, ma con meno identità” ha affermato il professore, che ha anche chiarito il contributo delle attività zootecniche nel mitigare il cambiamento climatico: “L’agricoltura è l'unico settore che emette ed assorbe gas serra nello stesso luogo e allo stesso tempo, per cui quando parliamo di filiere zootecniche occorre fare il bilancio fra quanto emesso e quanto assorbito dall'agroecosistema”. Infine, ha continuato il professore: “Le mandrie governano gli spazi silvopastorali perché tengono aperti prati e radure, riducono le biomasse che, accumulate, alimenterebbero incendi distruttivi, e favoriscono mosaici di biodiversità tra erbai, fioriture e insetti utili. Inoltre, il bovino da grande ruminante è capace di ‘organicare’ l’azoto, trasformando molecole vegetali altrimenti inutilizzabili (o persino problematiche) in proteine nobili, come latte e carne, rendendo un servizio ecosistemico spesso ignorato quando si parla di cicli biogeochimici. Eliminando i bovini perderemmo sia gestione ecosistemica che biodiversità, e paradossalmente finiremmo per importare carne da sistemi con impronte ambientali peggiori”.
Leggi tutto: Alimenti, presentato docufilm 'World Without Cows': un mondo senza allevamenti

(Adnkronos) - Per le Finals, l'Italia non sarà rappresentata solo da Jannik Sinner (già certo di partecipare al torneo di Torino). In attesa di Lorenzo Musetti, a caccia del pass per il torneo di Torino, la Wta ha confermato poche ore fa che Sara Errani e Jasmine Paolini prenderanno parte alle Finals di doppio per fine stagione. Le azzurre, campionesse del Roland Garros e ora impegnate in Billie Jean King Cup con l'Italia, hanno quindi la certezza matematica di prendere parte al torneo in Arabia Saudita.
Il Masters, che si giocherà a Riyadh, vedrà la partecipazione anche delle coppie Townsend/Siniakova e Dabrowski/Routliffe.
Errani e Paolini prenderanno parte al torneo (che si giocherà dall'1 all'8 novembre) per la seconda volta consecutiva. Ci erano riuscite già l'anno scorso, quando Jasmine aveva centrato la doppietta con il singolare. Anche quest'anno la toscana ha la possibilità di partecipare alle Finals nel singolare, visto che è ancora in corsa nella race e saranno decisivi gli ultimi impegni stagionali.
Quest'anno, la coppia italiana ha ottenuto la prima vittoria in un torneo del Grande Slam, il Roland Garros 2025. Errani e Paolini hanno portato a casa in questa stagione anche il Qatar Ladies Open e gli Internazionali d'Italia, due Masters 1000.
Leggi tutto: Finals, certezza non solo per Sinner: Errani e Paolini qualificate nel doppio
L'ostentazione non è più di casa, conta il territorio...
Decisione del prefetto dopo gli ultimi episodi di violenza...
Il giornalista scrittore aveva 77 anni... 
(Adnkronos) - Oggi martedì 16 settembre si è svolta a Roma, presso il Palazzo dell’Informazione, sede del gruppo Adnkronos, la quarta edizione del Forum Mobility&Smart City. L’evento rappresenta da quattro anni l’appuntamento in cui le istituzioni nazionali e locali, aziende e altri attori sociali si confrontano sull’attualità e sul futuro della mobilità sostenibile e sul ripensamento degli spazi urbani.
L’edizione di quest’anno, dedicata al tema della 'Co-Intelligenza Urbana', ha messo al centro la sfida del corretto uso della tecnologia nelle strategie di innovazione sociale e territoriale. Il paradigma della 'co-intelligenza' si profila, in questo caso, come la creazione di una struttura istituzionale che consenta il dialogo tra i diversi attori sociali (cittadini, imprese, istituzioni, terzo settore) per affrontare insieme le grandi sfide ambientali, sociali e infrastrutturali. Di questo si è parlato nel Talk Show di Apertura, 'Verso la co-intelligenza urbana: dalla cooperazione all’innovazione per una città sostenibile', condotto da Luigi Monfredi di Rainews24, con la partecipazione di autorevoli esponenti istituzionali e accademici.
Nel corso del Talk Show di Apertura Giuseppe Busia (presidente Autorità Nazionale Anticorruzione) ha richiamato l’importanza della trasparenza e della capacità delle istituzioni di offrire informazioni differenziate per costruire fiducia e comunità resilienti mentre Giulia Pastorella (IX Commissione Trasporti, Poste, Telecomunicazioni) ha evidenziato come la mobilità sia una questione profondamente politica, in cui le tecnologie - dai big data alle piattaforme MaaS - possono migliorare la vivibilità solo se mantengono l’uomo al centro. Antonella Melito (consigliera Comunale Roma Capitale) ha sottolineato il valore della partecipazione dal basso e ricordato come la Consulta Roma Smart City Lab dimostri che la città è sempre un’opera collettiva ed Enrico Giovannini (direttore scientifico Asvis) ha ammonito sul ritardo dell’Italia rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030 e sulla necessità di costruire metodi e processi di co-intelligenza per trasformare davvero lo sviluppo urbano in chiave sostenibile.
Il Talk Show successivo, condotto da Carlo Rinaldi (Humans.tech), ha invece affrontato il tema delle 'Connessioni intelligenti per città e territori in movimento'. Non più soltanto strade e spazi fisici, ma sistemi complessi che integrano reti digitali, nodi logistici e servizi; è però dalle persone, e dalla loro capacità di cooperare e innovare, che deriva la vera intelligenza dei territori, la loro capacità di offrire nuove forme di connettività e generare valore per cittadini, comunità e imprese.
La svolta sostenibile non è appannaggio esclusivo delle grandi aziende: anche le piccole possono contribuire riducendo CO2 ed emissioni lungo la filiera. Lorenzo Valente, Sustainability Advisor di Consecution Group, ha raccontato come la sua azienda abbia introdotto politiche di mobilità aziendale più sostenibili, diffondendo una 'cultura della sostenibilità' e adattando le soluzioni alle abitudini dei dipendenti. Un percorso che ha portato a minori emissioni e costi, a un miglioramento della reputazione e del clima interno e alla conferma che la sostenibilità è anche leva di competitività.
Gli ultimi due Talk Show della giornata hanno affrontato in modo verticale i temi della governance della smart city ('Dati, servizi e decisioni pubbliche nella città intelligente') e della transizione energetica ('La città del futuro tra rinnovamento, elettrificazione e innovazione'), andando a completare un evento che ha visto istituzioni, imprese e mondo associativo confrontarsi su come trasformare le città in ecosistemi più sostenibili, inclusivi e innovativi.
L’evento si è svolto sotto il patrocinio di Roma Capitale e ha visto la collaborazione di Adnkronos in qualità di Main Media Partner; Atac Spa - Azienda per la mobilità del Comune di Roma e Anm - Azienda Napoletana Mobilità in qualità di Official Partner; Humans.tech in qualità di Forum Partner; Keiron Interactive in qualità di Communication Partner; Partner Associativi: Altis Advisory Srl SB, Altis Graduate School of Sustainable Management (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Consecution Group. La Blue Green Week prosegue domani a Napoli con l’assegnazione del Blue Green Economy Award 2025 presso il Salone Margherita.
Leggi tutto: Sostenibilità: Forum Mobility&Smart City, al centro la 'co-intelligenza urbana'

(Adnkronos) - Joe Biden è molto più disoccupato di quanto immaginava lasciando la Casa Bianca. L'ex presidente democratico infatti non sta ricevendo molte offerte di incarichi onorifici e, soprattutto, discorsi a pagamento che solitamente sono una cospicua fonte di guadagno per gli ex inquilini della Casa Bianca, calcolando, ricorda oggi il Wall Street Journal, che si parla di 'ingaggi' tra i 300mila e i 500mila dollari.
A parte la sua età avanzata, Biden a novembre prossimo compirà 83 anni, giocano un fattore importante l'impopolarità tra i circoli e lo stesso establishment dem, che addebitano alla sua scelta caparbia di ricandidarsi, salvo fare poi un passo indietro fuori tempo massimo, la rovinosa sconfitta alle elezioni e il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Senza contare che società e istituzioni private temono di provocare vendette e rappresaglie da parte di Trump e suoi offrendo a Biden il podio d'onore per loro eventi e conferenze.
Il giornale americano fa quindi un po' i conti i tasca a Biden, rivelando che l'ex presidente sperava, una volta lasciata la Casa Bianca, di poter estinguere debiti e mutui per 800mila dollari, compreso quelli per acquistare nel 2017 la casa da 2,7 milioni di dollari a Rehboth Beach. Senza contare le spese legali per i diversi processi del figlio Hunter, e il desiderio di lasciare un'eredità a figli e nipoti. Non è comunque che i Biden navighino in cattive acque, dal momento che il democratico riceve una pensione annuale da 416mila dollari, 250mila come ex presidente e 166mila come ex membro del Congresso e vice presidente. Senza contare che a luglio ha chiuso con una casa editrice un contratto da 10 milioni di dollari per le sue memorie.

(Adnkronos) - Il primo ministro israeliano Benjamin ''Netanyahu ideologicamente è un parente di Hitler'' e ''avrà lo stesso destino''. Lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan affermando che ''chi guida Israele" ha ''trasformato la mentalità radicale in una rete omicida costruita sull'ideologia fascista''.
Tornando al raid aereo che l'Idf ha condotto su Doha la scorsa settimana, Erdogan ha affermato che ''il vile attacco di Israele al team negoziale di Hamas in Qatar è una palese sfida all'ordine internazionale e al diritto internazionale''. Lo riporta l'agenzia di stampa Anadolu.
Leggi tutto: Israele, Erdogan: "Netanyahu parente di Hitler, farà stessa fine"

(Adnkronos) - Oggi martedì 16 settembre si è svolta a Roma, presso il Palazzo dell’Informazione, sede del gruppo Adnkronos, la quarta edizione del Forum Mobility&Smart City. L’evento rappresenta da quattro anni l’appuntamento in cui le istituzioni nazionali e locali, aziende e altri attori sociali si confrontano sull’attualità e sul futuro della mobilità sostenibile e sul ripensamento degli spazi urbani.
L’edizione di quest’anno, dedicata al tema della 'Co-Intelligenza Urbana', ha messo al centro la sfida del corretto uso della tecnologia nelle strategie di innovazione sociale e territoriale. Il paradigma della 'co-intelligenza' si profila, in questo caso, come la creazione di una struttura istituzionale che consenta il dialogo tra i diversi attori sociali (cittadini, imprese, istituzioni, terzo settore) per affrontare insieme le grandi sfide ambientali, sociali e infrastrutturali. Di questo si è parlato nel Talk Show di Apertura, 'Verso la co-intelligenza urbana: dalla cooperazione all’innovazione per una città sostenibile', condotto da Luigi Monfredi di Rainews24, con la partecipazione di autorevoli esponenti istituzionali e accademici.
Nel corso del Talk Show di Apertura Giuseppe Busia (presidente Autorità Nazionale Anticorruzione) ha richiamato l’importanza della trasparenza e della capacità delle istituzioni di offrire informazioni differenziate per costruire fiducia e comunità resilienti mentre Giulia Pastorella (IX Commissione Trasporti, Poste, Telecomunicazioni) ha evidenziato come la mobilità sia una questione profondamente politica, in cui le tecnologie - dai big data alle piattaforme MaaS - possono migliorare la vivibilità solo se mantengono l’uomo al centro. Antonella Melito (consigliera Comunale Roma Capitale) ha sottolineato il valore della partecipazione dal basso e ricordato come la Consulta Roma Smart City Lab dimostri che la città è sempre un’opera collettiva ed Enrico Giovannini (direttore scientifico Asvis) ha ammonito sul ritardo dell’Italia rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030 e sulla necessità di costruire metodi e processi di co-intelligenza per trasformare davvero lo sviluppo urbano in chiave sostenibile.
Il Talk Show successivo, condotto da Carlo Rinaldi (Humans.tech), ha invece affrontato il tema delle 'Connessioni intelligenti per città e territori in movimento'. Non più soltanto strade e spazi fisici, ma sistemi complessi che integrano reti digitali, nodi logistici e servizi; è però dalle persone, e dalla loro capacità di cooperare e innovare, che deriva la vera intelligenza dei territori, la loro capacità di offrire nuove forme di connettività e generare valore per cittadini, comunità e imprese.
La svolta sostenibile non è appannaggio esclusivo delle grandi aziende: anche le piccole possono contribuire riducendo CO2 ed emissioni lungo la filiera. Lorenzo Valente, Sustainability Advisor di Consecution Group, ha raccontato come la sua azienda abbia introdotto politiche di mobilità aziendale più sostenibili, diffondendo una 'cultura della sostenibilità' e adattando le soluzioni alle abitudini dei dipendenti. Un percorso che ha portato a minori emissioni e costi, a un miglioramento della reputazione e del clima interno e alla conferma che la sostenibilità è anche leva di competitività.
Gli ultimi due Talk Show della giornata hanno affrontato in modo verticale i temi della governance della smart city ('Dati, servizi e decisioni pubbliche nella città intelligente') e della transizione energetica ('La città del futuro tra rinnovamento, elettrificazione e innovazione'), andando a completare un evento che ha visto istituzioni, imprese e mondo associativo confrontarsi su come trasformare le città in ecosistemi più sostenibili, inclusivi e innovativi.
L’evento si è svolto sotto il patrocinio di Roma Capitale e ha visto la collaborazione di Adnkronos in qualità di Main Media Partner; Atac Spa - Azienda per la mobilità del Comune di Roma e Anm - Azienda Napoletana Mobilità in qualità di Official Partner; Humans.tech in qualità di Forum Partner; Keiron Interactive in qualità di Communication Partner; Partner Associativi: Altis Advisory Srl SB, Altis Graduate School of Sustainable Management (Università Cattolica del Sacro Cuore) e Consecution Group. La Blue Green Week prosegue domani a Napoli con l’assegnazione del Blue Green Economy Award 2025 presso il Salone Margherita.
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(Adnkronos) - Da oggi la terapia orale per il trattamento sintomatico dell'endometriosi di Gedeon Richter Italia è rimborsabile dal Servizio sanitario nazionale. Lo annuncia in una nota l'azienda farmaceutica, confermando "il proprio impegno nella salute femminile con un farmaco innovativo in grado di restituire benessere alle donne che convivono con una patologia tanto diffusa quanto sottovalutata, che impatta fortemente sulla loro vita quotidiana". L'endometriosi non è solo una patologia ginecologica: è una condizione complessa e spesso invisibile che può segnare profondamente la vita di chi ne soffre. In Italia si stima che colpisca più di 3 milioni di donne, ma il numero reale potrebbe essere molto più alto. Il dolore, nel caso dell'endometriosi, non è un semplice fastidio mensile: in molte donne è un sintomo invalidante che persiste anche tra un ciclo e l'altro, diventando un compagno silenzioso e costante.
Il farmaco, "primo di una nuova classe di farmaci per trattamento per l'endometriosi in Europa - informa Gedeon - è studiato per offrire un corretto bilanciamento tra efficacia terapeutica e sicurezza clinica a lungo termine, e ha un effetto contraccettivo dal primo mese di assunzione, oltre ad avere l'indicazione specifica per il trattamento dei sintomi dell'endometriosi" La nuova pillola "agisce rapidamente sul dolore mestruale e non mestruale già alla quarta settimana", migliorando la qualità di vita delle pazienti. Il sollievo dal dolore comporta anche una significativa diminuzione nell'uso di analgesici: dopo 24 settimane di trattamento - si legge - oltre la metà delle donne trattate non ne ha più bisogno. Soddisfatta Francesca Fasolino, presidente di Alice Odv: "La rimborsabilità di una terapia così efficace nel controllo del dolore - commenta - è una notizia importantissima per tutte le donne che soffrono di endometriosi e che ora possono accedere gratuitamente a un farmaco che può migliorare concretamente la loro vita quotidiana. Nessuna donna dovrebbe vedere la propria qualità di vita compromessa dall’endometriosi e oggi abbiamo finalmente una nuova opportunità".
"Siamo felici di poter offrire alle donne un'opzione terapeutica nuova, efficace e sicura, ora finalmente accessibile anche in Italia - dichiara Maria Giovanna Labbate, amministratrice delegata di Gedeon Richter Italia - Questo farmaco ha dimostrato di ridurre significativamente i sanguinamenti e di essere ben tollerato anche nel lungo periodo. Ma soprattutto, è un passo importante per rispondere al dolore dell'endometriosi: un dolore che spesso invade ogni aspetto della vita, dal lavoro alle relazioni, fino al benessere emotivo. Il nostro impegno è restituire alle donne la libertà di vivere senza quel dolore, con serenità e fiducia nel futuro". La sicurezza sul metabolismo osseo, la bassa incidenza di effetti avversi, paragonabili a placebo, il miglioramento costante dei sintomi, insieme alla facilità d'uso del farmaco, assunto in singola compressa una volta al giorno - conclude l'azienda - lo rendono una risorsa preziosa per le donne che cercano una soluzione efficace e sicura per gestire i sintomi dell'endometriosi a lungo termine.
Leggi tutto: Endometriosi, nuova pillola disponibile in Italia e rimborsata dal Ssn
Giovedì 18 conferenza sulle ricerche nel sito di Uthina...
Sì bipartisan al testo della Giunta presentato con urgenza... 
(Adnkronos) - "Vendita San Siro? Se tutto va bene e incrocio tutte le dita che ho, domani dovremmo andare in giunta, perché di fatto con le squadre siamo arrivati a un accordo". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, parlando oggi martedì 16 settembre in diretta a Rtl 102.5 della delibera sullo stadio. "La giunta - ha spiegato il primo cittadino - risolverà il suo compito con una delibera, penso proprio positiva, rispetto a questo progetto". Si delinea così il futuro dello storico stadio di Milano.
Su San Siro, Sala ha spiegato di voler "avere la coscienza a posto" e di "aver fatto quello che i cittadini mi chiamano a fare e cioè, di fronte a un problema, averlo affrontato". Il sì della giunta però non basta, perché su materie come "la cessione di beni patrimoniali importanti come lo stadio, bisogna passare dal Consiglio" ha ricordato il sindaco di Milano.
"In Consiglio ci saranno commissioni e discussioni. Poi però bisognerà uscire con un 'sì' o con un 'no'. Io porterò la delibera in Consiglio, suggerirò l'approvazione, voterò certamente a favore, ma poi dipenderà dal Consiglio". Sala ha ricordato che il tempo per la votazione è "entro fine mese".
Inoltre, in caso di via libera il nuovo stadio "dev'essere pronto per il 2031, perché tra l'altro Uefa ci sta dicendo che non considereranno Milano tra le sedi per gli Europei di calcio 2032 se rimanesse San Siro".

(Adnkronos) - A ottobre prenderà avvio la campagna vaccinale nazionale. "I principali vaccini in somministrazione saranno l'antinfluenzale, l'anti-pneumococco, l'anti-Rsv e l'anti-Covid-19. Negli ultimi anni, complice l'ampia visibilità mediatica, si è diffusa l'idea che le vaccinazioni vengano eseguite quasi esclusivamente nelle farmacie. Un'idea fuorviante. La vaccinazione è un atto medico". Lo ricorda in una nota la Uap, Unione ambulatori privati accreditati. "La vaccinazione non è una semplice puntura, è un atto medico a tutti gli effetti - avverte Mariastella Giorlandino, presidente di Uap - Per questo negli ambulatori accreditati viene effettuata sotto la responsabilità diretta di medici e infermieri, unici professionisti in grado di gestire eventuali reazioni avverse e di assicurare il pieno rispetto dei protocolli clinici e di sicurezza".
Secondo Uap, esiste "una incongruenza normativa: le farmacie possono somministrare vaccini 'ope legis', cioè in forza di una deroga legislativa che consente ai farmacisti - previa formazione - di svolgere un atto che per sua natura è medico; gli ambulatori privati accreditati al Ssn, quindi strutture già qualificate, dotate di medici e infermieri, parte integrante della rete sanitaria pubblica, non hanno automaticamente la possibilità di somministrare vaccini". Secondo Uap, "da una parte si autorizzano farmacisti a vaccinare con una norma speciale, dall'altra si limitano ambulatori accreditati - ben più qualificati e strutturati - che operano quotidianamente come parte del Servizio sanitario nazionale. Una contraddizione che rischia di indebolire l'efficacia della campagna vaccinale e di disorientare i cittadini".
"I cittadini hanno il diritto di scegliere dove vaccinarsi, ma devono essere consapevoli che la vaccinazione è un atto medico e come tale deve essere trattato - prosegue la presidente Uap - Chiediamo che le regole vengano rese coerenti, valorizzando il ruolo degli ambulatori accreditati, che rappresentano la rete più diffusa e qualificata sul territorio. Ci aspettiamo una risposta sollecita per sostenere la salute dei cittadini italiani soprattutto per le fasce più deboli e anche più a rischio. A tal fine, l'Uap sta organizzando un numero verde dedicato a tutti i cittadini per individuare la struttura sanitaria più vicina per eseguire le vaccinazioni richieste".

(Adnkronos) - Legge 104 più 'ampia' grazie al disegno di legge 1430, poi approvato come legge 106/2025. A partire dal 1° gennaio 2026, infatti, spetteranno ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito, in aggiunta a quanto già previsto dalla normativa vigente e dai contratti collettivi nazionali di lavoro, per visite, esami strumentali, analisi chimico-cliniche e microbiologiche nonché cure mediche frequenti. A fare chiarezza con Adnkronos/Labitalia l'avvocata Lilla Laperuta, esperta di Diritto del lavoro e contratti pubblici. "Dallo scorso 9 agosto - spiega - è in vigore la legge 18 luglio 2025, numero 106 (GU n.171 del 25-07-2025), recante disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La crescente sensibilità del legislatore nei confronti dei soggetti vulnerabili discende dalla recente codificazione ad opera del D. Lgs. 62/2024 del 'social model of disability' nato nel Regno Unito intorno alla metà degli anni ’70 e recepito nella Convenzione Onu del 2006".
"Il nucleo fondante di questo modello - ricorda - risiede nel definire la disabilità non come una caratteristica intrinseca della persona (concezione propria del modello medico) legata alle rispettive limitazioni funzionali, ma piuttosto come un problema causato dagli ambienti disabilitanti, da barriere e da culture che rendono disabili. In altri termini: la disabilità non esiste di per sé ma esiste in quanto la società non è in grado di accogliere la persona che la vive".
"Ora - chiarisce - sulla scorta del percorso avviato con il D.Lgs. 62/2024, che ha introdotto la nozione di 'accomodamento ragionevole' nell’ordito della legge 104 del 1992, il legislatore con la 106/2025 ha inteso istituzionalizzare una serie di misure a favore dei lavoratori, sia pubblici che privati, affetti da malattie invalidanti. Si tratta di un pacchetto di disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche, in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. La legge si basa sul bilanciamento tra l'interesse del datore di lavoro a mantenere la continuità dell'attività lavorativa e quello del lavoratore a conservare il posto di lavoro, anche quando, per cause oggettive, non sia in grado di svolgere la propria attività lavorativa".
"Di rilievo - sottolinea l'avvocata Laperuta - è la previsione contemplata dall’articolo 2. Le ulteriori dieci ore annue di permesso, con riconoscimento dell'indennità e della copertura figurativa, sono riconosciute ai dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati: affetti da malattie oncologiche in fase attiva o in follow-up precoce; ovvero affetti da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%; previa prescrizione del medico di medicina generale o di un medico specialista operante in una struttura sanitaria pubblica o privata accreditata".
"Questo diritto - avverte - è riconosciuto anche ai dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati con figlio minorenne affetto da malattie oncologiche, in fase attiva o in follow-up precoce, ovvero da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74%".
"Nel settore privato l'indennità è direttamente corrisposta dai datori di lavoro e, successivamente, dagli stessi recuperata tramite conguaglio con i contributi dovuti all'ente previdenziale. Queste tutele, per espressa previsione dell’articolo 2 della legge 106/2025, troveranno applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2026", conclude.
Leggi tutto: Legge 104, si cambia: aumentano i permessi, ecco le novità

(Adnkronos) - Un numero crescente di statunitensi ha chiesto la cittadinanza britannica dopo il ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump, con un incremento del 50% tra aprile e giugno rispetto all'anno precedente, secondo i dati dell'Home Office. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha attribuito il fenomeno ai "valori liberali" della capitale, spiegando che molti americani, vedono nella città un luogo che celebra la diversità come forza e non come minaccia, offre un ecosistema culturale unico e sostiene i diritti delle minoranze.
"Le persone di spicco negli Usa e nel Regno Unito parlano deliberatamente male del nostro Paese, e in particolare della nostra capitale. Eppure le ultime evidenze sono chiare: un numero record di cittadini statunitensi sta ora richiedendo la cittadinanza qui nel Regno Unito", ha dichiarato Khan. "Per molti americani con cui parlo, è per via dei nostri valori. Oltre a essere il centro finanziario, legale e governativo del Regno Unito, Londra offre un ecosistema senza pari al mondo, dalle nostre università eccellenti alla cultura e alle industrie creative".
La notizia sulla crescita della richieste arriva alla vigilia della seconda storica visita di Stato di Trump nel Regno Unito, che vedrà proteste organizzate dalla "Stop Trump Coalition" contro il presidente americano. Khan e Trump hanno più volte avuto scontri pubblici, con il tycoon che ha criticato il sindaco definendolo "una persona cattiva che ha fatto un pessimo lavoro", mentre il premier Keir Starmer ha difeso il sindaco come "un mio amico".
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(Adnkronos) - I bambini non sono piccoli adulti, non si dovrebbe somministrare loro medicinali solo riducendone il dosaggio in base al peso o l'età. Ma talvolta i pediatri non possono fare altrimenti, perché mancano studi specifici in questa fascia d'età. Ci vorrebbero inoltre dati più precisi per le terapie delle patologie croniche complesse (Cmc), che colpiscono 1 paziente su 200 in età compresa tra 0 e 16 anni. Esistono lacune anche nel vasto campo della nutrizione della prima infanzia. Anche per approfondire questi argomenti nasce la Fondazione Sigenp, presentata oggi a Milano.
"Abbiamo costituito questa Fondazione per promuovere la ricerca indipendente in pediatria, specialità in cui sono molte le zone grigie per difetto di studi specifici", spiega Claudio Romano, presidente Sigenp (Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica), ideatore e presidente della neonata Fondazione. "Il nostro intento - aggiunge - è riuscire a cambiare la ricerca nel nostro campo, riducendo la presenza quasi esclusiva dell'industria negli studi clinici: speriamo di stimolare così anche altre società scientifiche a intraprendere iniziative simili". Alla presentazione importanti specialisti del settore, tra cui Rino Agostiniani, presidente della Sip (Società italiana di pediatria), Annamaria Staiano, presidente Espghan (European Society for Paediatric Gastroenterology Hepatology and Nutrition), e rappresentanti di società scientifiche e associazioni di pazienti.
"Circa un terzo dei medicinali utilizzati per i bambini è stato testato su pazienti in età pediatrica - sottolinea Romano - I pediatri sono spesso costretti a prescrivere farmaci basandosi su dati di sicurezza ed efficacia incompleti o assenti. Ma non si dovrebbe semplicemente ridurre il dosaggio di un farmaco comunemente utilizzato nell'adulto basandosi sul peso e l'età del piccolo paziente, senza informazioni precise sull'efficacia e sicurezza. Crescita e cambiamenti evolutivi influenzano infatti l'assorbimento, il metabolismo, la distribuzione e l'eliminazione del farmaco, cosi come influenzano gli aspetti di farmacodinamica che incidono sull'efficacia e la sicurezza della terapia".
"Il paziente pediatrico - chiarisce Silvio Garattini, farmacologo e presidente dell'Istituto Mario Negri di Milano - è un organismo in continua evoluzione e presenta specificità proprie che lo distinguono dall'adulto anche nella risposta al trattamento farmacologico. Abbiamo pochissime ricerche di farmacocinetica in pediatria, e sono esclusivamente sul maschio. Dovrebbero invece essere condotte in entrambi i sessi, ci sono grandi differenze in termini metabolici e solo di recente sono state provate quelle per la sensibilità al'insulina". Rimarca Staiano: "Ritengo che la nascita della Fondazione Sigenp ponga le basi per un progetto di ampio respiro, che mira a favorire il progresso scientifico supportando la ricerca e la collaborazione etica tra ricercatori, istituzioni e stakeholder, anche per migliorare diagnosi, terapie e percorsi di cura dei bambini affetti da patologie croniche del tratto gastrointestinale. L'incidenza e la prevalenza di queste malattie sono incrementate esponenzialmente negli ultimi decenni, anche e soprattutto in età pediatrica".
Le condizioni croniche complesse sono numerose: malattie rare e degenerative, sindromi genetiche, malformazioni congenite, grave prematurità, patologie croniche o acute, insufficienza respiratoria, paralisi cerebrale, patologie neurologiche, ricordano gli esperti. "Ben vengano dunque le Fondazioni che aiutano a fare ricerca sui benefici e sui rischi attraverso studi clinici specifici sui bambini - continua Garattini - E in questo senso va implementata la ricerca indipendente, ancora relativamente rara nel nostro Paese. In Italia abbiamo molte difficoltà: per milione di abitanti abbiamo la metà dei ricercatori della media europea, i fondi sono molto scarsi, lo Stato italiano ha sempre ritenuto che la ricerca rappresenti una spesa e non un investimento soprattutto nel mondo della salute. Se volessimo paragonare la spesa in questo settore sostenuta dal nostro Paese con uno Stato simile, come la Francia, dovremmo poter utilizzare 22 miliardi di più ogni anno".
"Abbiamo bisogno di ricerca - conclude Alberto Mantovani, presidente della Fondazione Humanitas e vicepresidente del Consiglio superiore di sanità - è un segno importante che da una società scientifica, Sigenp, gemmi una Fondazione che si dedichi direttamente anche alla ricerca scientifica come già avviene all'estero. Perciò auguro alla nuova Fondazione e al suo presidente professor Romano i migliori auguri di buon lavoro".
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