(Adnkronos) - Giallo in Sardegna per la scomparsa di una donna di 33 anni, si indaga per omicidio. Cinzia Pinna, di Castelsardo, è scomparsa la notte tra l'11 e il 12 settembre da Palau. Le ricerche vanno avanti da giorni nel nord-est dell'isola e oggi arriva la svolta: la procura di Tempio indaga per omicidio. Ci sono due uomini coinvolti, che risultano indagati.
A lanciare l'allarme della scomparsa era stata la sorella, Cinzia quella notte era a Palau - in Gallura -, poi, si erano perse le sue tracce. Ora il cerchio sembra stringersi, in procura sono convinti che la donna sia stata uccisa e si cerca il cadavere.
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(Adnkronos) - A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di polizia, sono 76 i poliziotti rimasti feriti ieri nel corso delle manifestazioni pro Palestina che si sono tenute in diverse città italiane e in particolare a Roma, Milano, Bologna, Trieste, Firenze, Catania, Napoli, Venezia, Cagliari, Torino, Palermo, Bari, Genova, Livorno, Bergamo, Brescia, Reggio Emilia, Varese, Pisa e Cosenza. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per esprimergli solidarietà per gli agenti delle Forze dell’Ordine feriti e chiedergli di trasmettere loro i suoi auguri.
La maggior parte degli agenti, 58, sono stati feriti a Milano, sette a Bologna, quattro a Napoli, quattro a Brescia e tre a Catania. Sono invece nove le persone già arrestate per gli scontri, cinque a Milano e quattro a Bologna, e 13 i denunciati, di cui due a Milano, quattro a Bologna e sette a Bergamo. Prosegue comunque l’attività di analisi dei filmati per individuare tutti i responsabili dei disordini.
Secondo le stesse fonti, la maggior parte dei disordini sono riconducibili alle frange estreme di anarchici, antagonisti e appartenenti centri sociali e in molte occasioni è emerso chiaramente come gli organizzatori non siano stati capaci di gestire tutte le realtà aderenti all’iniziativa. I principali disordini si sono registrati a Milano dove sono scese in piazza circa 12.000 persone. Durante il tragitto del corteo ci sono stati numerosi episodi di violenza e vandalismo: i manifestanti hanno versato dei calcinacci e materiale edile dinnanzi alla sede del bar Starbucks e hanno lanciato uova contro il supermercato Carrefour. Inoltre circa 500 appartenenti ai centri sociali, utilizzando gli accessi della metropolitana, sono entrati all’interno della stazione centrale. Qui sono state effettuate azioni di alleggerimento anche con l’utilizzo di lacrimogeni perché i manifestanti hanno cominciato un fitto lancio di oggetti utilizzando anche le bocchette anti incendio.
Circa 15.000 le persone che hanno manifestato a Bologna sfilando in corteo in centro. Alcuni manifestanti con il volto coperto, arrivati nella stazione centrale, hanno iniziato un lancio di uova contro i mezzi del Reparto Mobile. Poi una parte del corteo si è diretta verso la tangenziale dove ha bloccato il traffico. Un gruppo è riuscito a passare sulla limitrofa carreggiata della A14 Bologna-Taranto dove è rimasto per circa un'ora, fino a che non sono stati respinti con idranti e lacrimogeni. Ottomila i presenti in piazza a Torino. Alcuni manifestanti hanno scritto 'Free Palestine' sulla statua di Vittorio Emanuele II. Un altro gruppo ha occupato i binari vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, causando l’interruzione della circolazione dei treni, per poi allontanarsi successivamente verso la periferia cittadina. Circa 200 persone si sono mosse in corteo fino alla sede della società Collins Aerospace del gruppo Alenia, dove alcuni hanno bruciato un cartello raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano al Premier israeliano Netanyahu. Alcuni, sotto la regia di Askatasuna, hanno anche bloccato una rampa di accesso all’autostrada.
A Trieste i manifestanti, circa 3.000, si sono riuniti in presidio davanti ad un varco del porto comportando la deviazione del traffico merci su gomma. Successivamente si sono svolti due cortei lungo le vie cittadine, in uno dei due i manifestanti hanno rovesciato a terra cassonetti e lanciato di sassi nei confronti delle forze dell’ordine. A Firenze circa 5.000 i manifestanti: alcuni lungo il percorso del corteo hanno tentato di accedere alla sede della Leonardo. Bloccati dalla Polizia hanno iniziato il lancio di oggetti contundenti. A Napoli 15mila le persone che sono scese in piazza. Un gruppo di circa 1.000 manifestanti ha fatto irruzione all’interno della stazione Centrale di piazza Garibaldi, occupando per circa un’ora le banchine. Seimila persone hanno manifestato a Reggio Emilia. Un gruppo di circa 500 manifestanti nel tardo pomeriggio si è staccato dal corteo e ha invaso i binari della stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione dei convogli per circa 20 minuti. Infine a Bergamo dove hanno protestato circa 4mila persone che si sono spostate nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dover circa 80 persone sono riuscite a entrare da un accesso secondario. Una ventina di persone si sono posizionate su uno dei due binari per circa 20 minuti.
Sono 181, inoltre, i feriti tra le forze dell'ordine alle manifestazioni di piazza, la maggior parte pro Palestina, dall'inizio dell'anno al 22 settembre. Si tratta di 168 poliziotti, nove carabinieri e quattro agenti della polizia locale. Nel 2024 i feriti erano stati 273 (258 poliziotti, 14 carabinieri e un agente della polizia locale) contro i 120 feriti del 2023 (119 poliziotti e un agente della locale. sordini sono riconducibili alle frange estreme di anarchici, antagonisti e appartenenti centri sociali e in molte occasioni è emerso chiaramente come gli organizzatori non siano stati capaci di gestire tutte le realtà aderenti all’iniziativa. I principali disordini si sono registrati a Milano dove sono scese in piazza circa 12.000 persone. Durante il tragitto del corteo ci sono stati numerosi episodi di violenza e vandalismo: i manifestanti hanno versato dei calcinacci e materiale edile dinnanzi alla sede del bar Starbucks e hanno lanciato uova contro il supermercato Carrefour. Inoltre circa 500 appartenenti ai centri sociali, utilizzando gli accessi della metropolitana, sono entrati all’interno della stazione centrale. Qui sono state effettuate azioni di alleggerimento anche con l’utilizzo di lacrimogeni perché i manifestanti hanno cominciato un fitto lancio di oggetti utilizzando anche le bocchette anti incendio.
Circa 15.000 le persone che hanno manifestato a Bologna sfilando in corteo in centro. Alcuni manifestanti con il volto coperto, arrivati nella stazione centrale, hanno iniziato un lancio di uova contro i mezzi del Reparto Mobile. Poi una parte del corteo si è diretta verso la tangenziale dove ha bloccato il traffico. Un gruppo è riuscito a passare sulla limitrofa carreggiata della A14 Bologna-Taranto dove è rimasto per circa un'ora, fino a che non sono stati respinti con idranti e lacrimogeni. Ottomila i presenti in piazza a Torino. Alcuni manifestanti hanno scritto 'Free Palestine' sulla statua di Vittorio Emanuele II. Un altro gruppo ha occupato i binari vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, causando l’interruzione della circolazione dei treni, per poi allontanarsi successivamente verso la periferia cittadina. Circa 200 persone si sono mosse in corteo fino alla sede della società Collins Aerospace del gruppo Alenia, dove alcuni hanno bruciato un cartello raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano al Premier israeliano Netanyahu. Alcuni, sotto la regia di Askatasuna, hanno anche bloccato una rampa di accesso all’autostrada.
A Trieste i manifestanti, circa 3.000, si sono riuniti in presidio davanti ad un varco del porto comportando la deviazione del traffico merci su gomma. Successivamente si sono svolti due cortei lungo le vie cittadine, in uno dei due i manifestanti hanno rovesciato a terra cassonetti e lanciato di sassi nei confronti delle forze dell’ordine. A Firenze circa 5.000 i manifestanti: alcuni lungo il percorso del corteo hanno tentato di accedere alla sede della Leonardo. Bloccati dalla Polizia hanno iniziato il lancio di oggetti contundenti. A Napoli 15mila le persone che sono scese in piazza. Un gruppo di circa 1.000 manifestanti ha fatto irruzione all’interno della stazione Centrale di piazza Garibaldi, occupando per circa un’ora le banchine. Seimila persone hanno manifestato a Reggio Emilia. Un gruppo di circa 500 manifestanti nel tardo pomeriggio si è staccato dal corteo e ha invaso i binari della stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione dei convogli per circa 20 minuti. Infine a Bergamo dove hanno protestato circa 4mila persone che si sono spostate nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dover circa 80 persone sono riuscite a entrare da un accesso secondario. Una ventina di persone si sono posizionate su uno dei due binari per circa 20 minuti. (di Giorgia Sodaro)
"Una regia complessiva è da dimostrare, ma ci sono state sicuramente delle responsabilità in alcuni contesti, anche da parte degli organizzatori. A Milano, per esempio, ci sono state 500 persone che si sono poi staccate dal corteo che hanno fatto quello cui abbiamo assistito tutti. Sono soggetti provenienti da ambienti ben individuati e credo che gli organizzatori, come si è dimostrato a Roma dove 50.000 persone hanno manifestato senza che avvenissero incidenti, possono fare azione di preventivo allontanamento e isolamento di quelli che sono i facinorosi e violenti", ha detto al Piantedosi che si è complimentato subito con le forze dell'ordine "per come hanno saputo gestire in tutta Italia delle situazioni di grande difficoltà e complessità" riferendosi agli scontri.
"I violenti vanno isolati", ha detto il capo della Polizia Vittorio Pisani in un'intervista al Tg1 all'indomani dei gravi disordini verificatisi in diverse città italiane dove erano in corso manifestazioni pro Palestina.
"Voglio ringraziare i cittadini che manifestano pacificamente e invito gli organizzatori dei cortei a collaborare sempre con le questure - ha detto Pisani al Tg1 - I violenti vanno isolati perché i loro comportamenti sono un pericolo assoluto per i manifestanti pacifici ma soprattutto impediscono l'esercizio di quelle libertà che noi abbiamo sempre tutelato e continueremo a garantire".

(Adnkronos) - I paesi della Nato dovrebbero abbattere jet della Russia che violano lo spazio aereo. Lo dice Donald Trump, rispondendo ad una domanda che gli viene posta durante il bilaterale con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky all'Onu. "Sì", dice il presidente degli Stati Uniti interpellato a margine dell'assemblea generale. Gli Stati Uniti interverrebbero accanto ai paesi alleati in questa eventuale situazione? "Dipende dalle circostanze. Sapete, noi siamo una posizione risoluta in relazione alla Nato", aggiunge.
Nelle ultime settimane, diversi paesi della Nato hanno denunciato violazioni del proprio spazio aereo. La Polonia ha fatto alzare i propri F-15 e F-35 per un'ondata di droni. Venerdì scorso, 3 MiG-31 russi hanno invaso lo spazio aereo dell'Estonia sorvolando per 12 minuti il Golfo di Finlandia. La reazione della Nato all'incursione ha coinvolto anche F-35 italiani, che si sono alzati in volo.
Leggi tutto: Trump: "Paesi Nato dovrebbero abbattere jet Russia se invadono spazio aereo"

(Adnkronos) - Il premier norvegese Jonas Gahr Støre ha denunciato che aerei militari russi hanno violato lo spazio aereo norvegese tre volte quest'anno, in primavera ed estate, due volte sul mare e uno su territori non abitati. Un SU-24 il 25 aprile scorso, per quattro minuti, un L410 Turbolet da trasporto, per tre minuti il 25 luglio, e un SU-33 per un minuto il 18 agosto. "Non possiamo stabilire se si tratta di una azione deliberata o di un errore di navigazione" ha dichiarato. "Ma qualunque ne sia la causa, rimangono atti inaccettabili e lo abbiamo fatto presente ai russi".
L'ambasciata russa a Oslo ha risposto dicendo che le affermazioni non sono "confermate da dati oggettivi dei loro sistemi di ricognizione".

(Adnkronos) - "Circa il 40% dei voli in Europa attraversa aree disturbate da apparecchiature russe. Si tratta di un fenomeno davvero di ampia portata". Lo dice a Open, diretto da Franco Bechis, Andrius Kubilius, ex premier lituano e attuale commissario Ue per la Difesa e per lo Spazio, aggiungendo, riguardo le altre provocazioni russe, che "stiamo affrontando caso per caso le intrusioni in Polonia, Lituania, Romania e altri Paesi.
"Le interferenze del segnale Gps stanno diventando un problema molto diffuso, una sfida e una minaccia in tutti i cieli europei. Quando volavamo con la presidente della Commissione, abbiamo affrontato problemi di questo genere. Non sappiamo se le interferenze fossero mirate specificamente al nostro aereo o se interessassero l’intera zona, ma ad oggi circa il 40% dei voli in Europa attraversa aree disturbate da apparecchiature russe. Si tratta di un fenomeno davvero di ampia portata", aggiunge. Si tratta di provocazioni che la Russia sta facendo deliberatamente, probabilmente per testare la nostra risposta e le nostre capacità di difesa, che vanno rafforzate molto presto. Ecco perché abbiamo iniziato a parlare del cosiddetto 'muro dei droni' al confine che divide l’Unione Europea da Russia e Bielorussia".
Sulla possibilità che Putin attacchi l’Europa nel prossimo futuro, Kubilius ricorda che "i servizi segreti di Germania, Polonia, Danimarca e Paesi Bassi stanno affermando pubblicamente che, secondo la loro valutazione, la Russia può essere pronta ad attaccare l’Europa per testare l’Articolo 5 della Nato nei prossimi tre o quattro anni. È per questo che stiamo accelerando la nostra prontezza difensiva ed è per questo che la nostra strategia guarda al 2030. È il momento di fare i compiti e colmare le carenze delle nostre capacità di difesa. Dobbiamo mettere a punto piani regionali congiunti. È ciò di cui discuteremo molto presto con i ministri dei ventisette Paesi, compresi i rappresentanti e i ministri dell’Ucraina, da cui possiamo imparare molto. I radar che abbiamo installato per difendere il nostro spazio aereo da missili o caccia non sono sempre efficaci quando si tratta di rilevare i droni. Per distruggere i droni, oggi, sono necessarie tre cose: intercettori anti-drone, capacità di guerra elettronica e capacità tradizionali, come l’artiglieria Zenit, in grado di abbattere i droni".
Quanto al contributo alla difesa che potrebbe in futuro fornire l'Ucraina, il Commissario alla Difesa afferma che "vogliamo davvero che l’Ucraina faccia parte di questo piano, perché il loro know-how è fondamentale. E lo stesso vale per altri settori dell’industria della difesa. L’Ucraina è riuscita ad aumentare la produzione dell’industria della difesa da 1 miliardo di euro nel 2022 agli attuali 35 miliardi di euro. Quest’anno, inoltre, è riuscita a produrre milioni di droni. Quindi sì, ci sono molte cose che dobbiamo imparare. E possiamo già dire che noi stiamo supportando l’Ucraina e l’Ucraina sta supportando noi. Ecco perché stiamo cercando di creare nuove iniziative e piattaforme congiunte".
Sullo scetticismo nell’opinione pubblica dei Paesi del Sud Europa, Italia compresa, sull'aumentare le spese militari, prosegue: "I Paesi del Mediterraneo sono più distanti dalla Russia e forse hanno la sensazione che sia così lontana da non poterli toccare. Ma in realtà, se adottiamo uno sguardo più geopolitico, scopriamo che la Russia si trova anche nel Mediterraneo, in Nord Africa. Ecco perché non mi sorprende che i governi di Italia, Spagna e Francia abbiano deciso di accettare una quantità considerevole di cosiddetti 'prestiti sicuri' per investire nello sviluppo delle capacità di difesa. L’Italia, peraltro, ha un’industria della difesa e un’industria spaziale davvero forti".
"La prontezza alla difesa non richiede solo armi e personale militare addestrato - precisa Kubilius - ma anche preparare la società civile a qualsiasi evenienza. È quanto ha scritto anche l’ex presidente finlandese Sauli Niinistö nel suo rapporto, che è diventato poi la base per la strategia Readiness 2030 dell’Ue. È importante prestare molta attenzione a tutti i diversi servizi necessari alla società, soprattutto in caso di aggressione bellica, e gli ospedali ne fanno parte. Se si guarda all’esperienza finlandese, per esempio, lì hanno sempre avuto questo tipo di preparazione nei loro ospedali e negli altri servizi pubblici. Dobbiamo imparare a fare come loro".
Leggi tutto: "La Russia può disturbare il 40% dei voli in Europa", l'allerta Ue
L'annuncio dell'assessore della capitale Onorato...
Botta e risposta Gaetano-Vergani, poi Borrelli, Felici e Cavuoti... 
(Adnkronos) - L'attività fisica più semplice da praticare è camminare, soprattutto per gli over 50 e 60. Per farlo in modo corretto e utile alla salute, però, ci sono alcune 'regole' da seguire per ottenere i benefici sperati.
Non è sufficiente mettere 'un piede davanti all'altro', come ha evidenziato l'Harvard Medical School. Alcuni accorgimenti consentono di rendere il 'walking' più produttivo - se si punta a perdere peso, ridurre il colesterolo tenendo sotto controllo anche la pressione - e a migliorare progressivamente la propria condizione. Molto dipende dalla postura che si assume.
Quando si cammina, è importante 'stare dritti'. Molte persone, abituate a trascorrere ore davanti ad un computer, tendono a mantenere una postura curva anche quando camminano. Questa tendenza non favorisce una corretta respirazione. Anche spostarsi eccessivamente all'indietro si rivela penalizzante. L'ideale è estendere la colonna vertebrale e controllare la postura in maniera empirica. Se si posizionano i pollici all'altezza delle costole inferiori e gli indici all'altezza delle anche, si potrà verificare l'aumento della distanza tra i due punti.
Sguardo puntato verso l'alto. Se gli occhi 'mirano' a terra, è probabile che schiena e collo vengano sottoposti ad uno stress inopportuno. Per evitare questo atteggiamento non corretto, è consigliato guardare a 3-6 metri di distanza: si eviteranno posture sbagliati e sarà comunque possibile individuare eventuali ostacoli.
Le spalle devono essere rilassate, con un 'riscaldamento' attraverso la classica rotazione: verso l'alto, indietro e poi verso il basso. Durante la camminata, le spalle - ricorda l'Harvard Medical School - non devono 'puntare' verso le orecchie ma verso il basso, per ridurre la tensione della parte superiore del corpo e consentire un movimento più libero delle braccia, che possono oscillare liberamente.
Il movimento a pendolo, che può riguardare tutto l'arto e non solo dal gomito in giù, non dovrebbe andare oltre l'altezza del torace. Il bacino va mantenuto in posizione neutra. La contrazione dei muscoli addominali durante il movimento è utile se la schiena non viene inarcata troppo e se il coccige non viene sollecitato in maniera eccessiva.
Il passo deve essere leggero, con una transizione dal tallone alla punta del piede, senza 'pestare' il terreno in maniera repentina. L'ampiezza del passo non deve essere eccessiva, in questo modo si evita una sollecitazione eccessiva delle articolazioni.
Leggi tutto: Camminare fa bene, ma bisogna seguire 'le 5 regole'

(Adnkronos) - "Con l'Osservatorio Città-Clima di Legambiente abbiamo fatto una proiezione specifica sul tema agricolo: negli ultimi 10 anni ci sono stati 146 eventi meteo estremi che hanno messo in ginocchio l'agricoltura. Di questi 146, ben 79, più della metà, sono avvenuti negli ultimi due anni, con il 50% dei danni complessivi nei confronti dell’agricoltura". Queste le parole di Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, durante il talk d’apertura della prima edizione della Colorfuture Parade.
Il panel pubblico aveva lo scopo di riflettere sulle urgenze del nostro tempo alla vigilia del decimo anniversario dell’adozione dell’Agenda 2030 da parte dell’Assemblea generale dell'Onu. "Una bellissima iniziativa che dimostra come sia possibile mettere insieme buone pratiche da una parte, sostenibilità, ma anche inclusività e partecipazione nel segno di quello che deve essere il nostro futuro", dice Gentili. "Ondate di calore estremo, siccità, alluvioni, uragani, anche grandinate e gelate tardive hanno messo in grande difficoltà l'agricoltura a cielo aperto -ricorda-. Purtroppo gli eventi meteo estremi stanno aumentando sempre di più. Un segnale che ci fa capire quanto la crisi climatica morde".
Per Gentili "è fondamentale e strategico innanzitutto ridurre drasticamente l'utilizzo dei combustibili fossili. Le rinnovabili sono la strada da seguire per diminuire drasticamente gli effetti dei gas climalteranti che stanno alzando la temperatura globale". Inoltre, il responsabile agricoltura di Legambiente suggerisce di adottare "un’agricoltura più resiliente che utilizzi l'agroecologia, l'agricoltura rigenerativa, il biologico. Che comprenda le specie autoctone, più resistenti ai cambiamenti climatici, come la vite, l'olivo e le piante erbacee, ad esempio. Dobbiamo adottare un percorso che unisce e salda il rapporto con il nostro benessere, la nostra salute e la salute del pianeta", avverte. Per intraprendere questo percorso "è fondamentale che ci sia, da parte degli organismi internazionali, una presa di coscienza -sottolinea-. Quando il green deal viene annacquato. Quando il green deal diventa un'arma molto più debole di prima, perdiamo tutti -incalza-. Si crea una situazione sempre più difficile non per il pianeta, ma per noi, per la generazione umana. Dobbiamo realizzare percorsi come quelli che stiamo raccontando oggi", conclude.
Leggi tutto: Sostenibilità, Gentili (Legambiente): "146 eventi meteo estremi in 10 anni"

(Adnkronos) - "I Green Heroes sono aziende che ritengono che la sostenibilità sia un po’ dimenticata e che il green deal in Europa abbia qualche difficoltà. In realtà, non corrisponde a quello che il sistema economico, almeno nelle sue aziende più dinamiche, sta praticando nella realtà". Così Francesco Ferrante, vicepresidente del Kyoto Club, in occasione della Colorfuture Parade, la prima parata urbana pensata per trasformare in azione collettiva le grandi sfide di oggi. Un evento nazionale promosso da Felicia con la partecipazione di Wwf Italia, Legambiente, Kyoto Club e Green Heroes. Il vicepresidente del Kyoto Club è intervenuto nel talk d’apertura alla Biblioteca degli Alberi di Milano.
#GreenHeroes è l’iniziativa lanciata da Alessandro Gassmann a gennaio 2019, ideata assieme ad Annalisa Corrado e costruita con il supporto scientifico di Kyoto Club (grazie al lavoro di Roberto Bragalone, Roberto Giovannini, Francesco Ferrante, Giacomo Pellini, Sofia Mannelli).
"Nella realtà abbiamo molte aziende impegnate non tanto a rendere compatibile il business con l'ambiente, ma piuttosto a basare il proprio business sulla sostenibilità, sulla responsabilità sociale, sul legame con il territorio in cui agiscono. I Green Heroes sono ormai più di 150 e li abbiamo raccontato in questi anni, ogni settimana, con Alessandro Gassmann al Venerdì di Repubblica. Sono persone che si incontrano, fanno rete e vanno nella direzione indicata anche da Move for More nel suo manifesto", conclude.
Leggi tutto: Sostenibilità, Ferrante (Kyoto Club): "Green Heroes pensano che sia dimenticata"

(Adnkronos) - Diversi esperti nominati dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite hanno chiesto l'esclusione di Israele dagli eventi calcistici internazionali in una dichiarazione pubblicata oggi, martedì 23 settembre. Il Consiglio ha invitato la Fifa e la Uefa, gli organi di governo del calcio mondiale ed europeo, ad adottare le misure appropriate come risposta necessaria per affrontare il conflitto in corso a Gaza. "Losport deve respingere la percezione che tutto proceda come se niente fosse", hanno affermato gli esperti. "Gli organismi sportivi non devono chiudere un occhio sulle gravi violazioni dei diritti umani, soprattutto quando le loro piattaforme vengono utilizzate per normalizzare le ingiustizie".
Israele respinge costantemente tutte le accuse mosse nell'ambito del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Il Paese accusa il Consiglio e i suoi relatori di essere prevenuti nei confronti di Israele. Il gruppo di esperti include relatori sui diritti culturali, sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati e sul razzismo. Hanno fatto riferimento al rapporto della scorsa settimana della commissione d'inchiesta indipendente del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, che ha affermato che Israele sta commettendo un genocidio contro i palestinesi nella Striscia di Gaza.
Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha recentemente respinto le sanzioni contro Israele, affermando che non vi è stata alcuna violazione della Carta Olimpica. Nel caso delle sanzioni contro atleti russi e bielorussi a causa della guerra in Ucraina, il Cio ha citato come motivo le violazioni della Carta Olimpica. Agli atleti russi e bielorussi è stato consentito di partecipare a eventi sportivi internazionali solo come atleti neutrali.
Leggi tutto: Israele fuori da competizioni Uefa e Fifa? Esperti dell'Onu chiedono esclusione
Nuovo collettore fognario tra Marina Residence e Terra Mala... 
(Adnkronos) - La reunion che non ti aspetti, targata Ferrari. Charles Leclerc e Carlos Sainz sono stati protagonisti di una piccola disavventura al rientro da Baku, dove nel weekend si è corso il Gran Premio dell'Azerbaigian, vinto da Max Verstappen, con lo spagnolo, nella scorsa stagione compagno di scuderia del monegasco e oggi alla Williams, che è riuscito a strappare uno straordinario terzo posto.
Il volo dei due piloti, diretto nel Principato di Monaco, è stato costretto a un atterraggio d'emergenza a causa del maltempo e così hanno dovuto affittare una macchina, o meglio un van, per raggiungere Montecarlo. Il tutto è stato documentato sul profilo TikTok di Leclerc, che ha lasciato il volante a Sainz ma non ha perso il buon umore. I due infatti hanno trascorso un viaggio in macchina tra risate, selfie e video divertenti, riuscendo a prendere la loro disavventura, tutto sommato, con filosofia.
I rapporti tra Leclerc e Sainz insomma, nonostante l'addio di Carlos alla Ferrari, dove è stato sostituito, fin qui senza grande fortuna, da Lewis Hamilton, sono rimasti ottimi. E più forti anche del maltempo.
Leggi tutto: Leclerc, atterraggio d'emergenza dopo Baku. E lui affitta un van... con Sainz

(Adnkronos) - Donald Trump torna ad accusare l'Europa, colpevole di acquistare petrolio e gas dalla Russia. "Sono il presidente degli Stati Uniti ma amo l'Europa e le popolazioni europee. Le nazioni europee, tutte, dovrebbero adottare le stesse misure che abbiamo varato noi. Stanno comprando petrolio russo mentre combattono contro la Russia, è imbarazzante per loro. Devono smettere di comprare energia dalla Russia, altrimenti stiamo perdendo tutti tempo", le parole che scandisce durante il suo intervento all'assemblea generale dell'Onu.
A cosa si riferisce il presidente degli Stati Uniti? Agli acquisti, che effettivamente continuano, della quota delle forniture provenienti dalla Russia esentata dalle sanzioni della Ue. Sono, soprattutto, quelle che passano per l'oleodotto Druzhba ('amicizia', in russo) da cui attingono i paesi dell'Europa centrale che non hanno avuto il tempo, e neanche la volontà, di trovare soluzioni alternative negli ultimi tre anni: sono Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia a comprare sia gas sia petrolio e a portare denaro nelle casse di Mosca. Slovacchia e Ungheria, in particolare, hanno ancora una dipendenza dal petrolio russo pari al 100% e all’86%, e solo nell'agosto 2025 hanno speso 276 e 416 mln di euro. Ci sono altri tre Paesi europei che acquistano solo gas, Francia, Paesi Bassi e Belgio. Parigi, nello specifico, ha speso solo ad agosto 157 mln per il Gnl russo. L’Unione europea si è comunque impegnata ad azzerare la sua dipendenza dalle fonti energetiche russe: stop ai nuovi contratti per il gas dal 2026 e a fine 2027 per il petrolio.
In questo scenario, ad agosto 2025 l’Unione europea assorbiva l’8% delle vendite russe, mentre Cina e India contavano rispettivamente per il 40% e il 25% del mercato. La Turchia, membro della Nato, acquistava il mese scorso il 21% delle materie prime energetiche provenienti da Mosca.
Cosa hanno fermato invece le sanzioni nel settore dell'energia? Hanno introdotto un tetto sui prezzi relativo al trasporto marittimo del petrolio e dei prodotti petroliferi russi e un divieto totale di effettuare operazioni su Nord Stream 1 e 2. Hanno imposto divieti riguardanti importazioni dalla Russia di petrolio greggio, prodotti petroliferi e carbone; importazioni di prodotti petroliferi raffinati ottenuti da petrolio russo e provenienti da paesi terzi importazioni dalla Russia di gas di petrolio liquefatto (GPL); la fornitura di capacità di stoccaggio del gas ai cittadini russi; riesportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) russo negli impianti dell'UE; nuovi investimenti nei progetti di GNL della Russia; esportazioni verso la Russia di beni e tecnologie per l'industria dell'energia; nuovi investimenti nei settori energetico e minerario della Russia.
E gli Stati Uniti come si comportano? Non hanno nessun interesse a comprare energia, che hanno in abbondanza, ma continuano a comprare dalla Russia fertilizzanti, palladio e uranio-plutonio: sono beni per cui sul mercato non ci sono alternative per Washington.
In estrema sintesi, l'Europa paga ancora la mancata emancipazione totale dall'energia russa, ma anche gli Stati Uniti di Trump continuano a fare i propri interessi. E quando si parla di nuove sanzioni per costringere Putin a ragionare diversamente sulla guerra in Ucraina, non si può che ripartire da qui. (Di Fabio Insenga)
Leggi tutto: Acquisti di gas e petrolio dalla Russia, Trump accusa l'Europa: cosa dicono i numeri

(Adnkronos) - "Palestina? Pressione politica va fatta su Hamas". E' quanto ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni oggi, martedì 23 settembre, in occasione del punto stampa a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
"Annuncio che la maggioranza presenterà in aula una mozione per dire che il riconoscimento della Palestina deve essere subordinato a due condizioni: il rilascio degli ostaggi e ovviamente l'esclusione di Hamas da qualsiasi dinamica di governo all'interno della Palestina".
Leggi tutto: Meloni: "Mozione per riconoscimento Palestina, ma rilascio ostaggi e Hamas fuori"

(Adnkronos) - Fedez sceglie il suo canale broadcast per lanciare un messaggio importante. Il rapper di Rozzano ha tracciato un bilancio emotivo dopo il doppio live al Forum di Assago di Milano: ha ringraziato il suo pubblico per l'affetto ricevuto, definendo il suo ritorno sul palco come un "sogno realizzato".
"Grazie per questi due giorni - scrive l'artista - ho respirato un'atmosfera e delle sensazioni che non provavo da anni. Sto scrivendo molto e ho ritrovato quel brivido per la penna che mi sta riportando a riaccendere una fiamma che forse si era sopita da troppo tempo".
Un annuncio che sa di ritorno, di un nuovo album probabilmente: "Sto per tornare. Non manca tanto e non vedo l'ora di condividere con voi tutto questo. Come vedere ho deciso di parlare solo tramite la musica e le mie produzioni creative (podcast)".
Poi, sottolinea: "Questo sarà il mio unico modo di comunicare d'ora in avanti. Semplicemente perché è così che riesco a esprimermi meglio", ha concluso per poi mandare un abbraccio virtuale ai follower.
Leggi tutto: Fedez, il messaggio sui social: "Questo sarà il mio unico modo di comunicare"

(Adnkronos) - A un paio di settimane dall'annuncio di essere diventato papà di Gabriele, Ignazio Boschetto condivide un tenero scatto in bianco in nero insieme al suo bebè. "La miglior sensazione della vita", scrive a corredo in una 'Storia' su Instagram.
Lo scorso 8 settembre sua moglie Michelle Bertolini aveva condiviso la foto di un grande orsacchiotto di peluche, fiocco e palloncini azzurri con la scritta: 'Benvenuto Gabriele'. E poi per chiarire che il parto era già avvenuto aveva scritto: "A casa con il nostro piccolino".
Questo mese la voce de 'Il Volo' e Bertolini hanno anche festeggiato il loro primo anniversario di matrimonio: nel settembre 2024 si erano sposati prima con una cerimonia civile in provincia di Bologna e poi con una festa sul Lago di Como. La coppia aveva annunciato la gravidanza pubblicamente lo scorso aprile: "Fra pochi mesi arriverai e non vediamo l’ora di vederti, di crescerti, di farti conoscere il mondo e di conoscere il meraviglioso privilegio di essere papá e mamma". Inizialmente i due credevano di aspettare una bambina che avrebbero chiamato Bianca ma dopo l'ecografia morfologica, che si effettua solitamente durante il secondo trimestre della gravidanza, hanno scoperto che sarebbe arrivato un maschietto e avevano già fatto sapere di aver scelto per lui il nome Gabriele.

(Adnkronos) - "La biodiversità oggi è un tema molto importante: siamo strettamente connessi e dipendenti da essa. I dati informano che negli ultimi 50 anni la dimensione media delle popolazioni di vertebrati selvatici si è ridotta del 73%. Si tratta di un dato assolutamente drammatico, di cui dobbiamo tenere conto". E' quanto affermato da Eva Alessi, sustainability manager Wwf Italia, nel corso della prima edizione di Colorfuture Parade, un’iniziativa collettiva promossa da Andriani società benefit e dal suo brand Felicia, con la partecipazione di importanti realtà del panorama ambientale e civile, tra cui Wwf Italia, Green Heroes, Kyoto Club e Legambiente. Obiettivo dell’evento, svoltosi a Milano, è promuovere la sostenibilità condivisa.
"Giornate come quella di oggi sono molto importanti perché dimostrano la collaborazione tra cittadini, aziende e associazioni ambientaliste. E' proprio l'essere insieme che muove veramente il cambiamento", conclude.
Leggi tutto: Sostenibilità, Alessi (Wwf): "Vertebrati selvatici ridotti del 73% in 50 anni"

(Adnkronos) - È stata presentata a Milano la nuova area urbana riqualificata tra via Pietro Borsieri e via Guglielmo Pepe, nel cuore del quartiere Isola del capoluogo lombardo. L’intervento, realizzato con la sponsorizzazione tecnica di Visa, rientra nelle iniziative promosse in vista di Milano Cortina 2026, con l’obiettivo di lasciare un’eredità tangibile nelle aree dei Giochi. Si tratta di uno spazio di oltre 1300 metri quadrati, di cui 540 mq trasformati da area grigia cementificata ad area depavimentata e verde grazie a una sponsorizzazione tecnica, a seguito di procedura ad evidenza pubblica, affidata all’agenzia Affari Pubblici con il supporto di Visa.
“In qualità di partner di lunga data dei Giochi Olimpici e Paralimpici, intendiamo valorizzare l’appuntamento di Milano Cortina 2026 per generare una legacy economica e sociale duratura, a beneficio dei territori che ospiteranno l’evento e del Paese – ha spiegato Stefano Stoppani, Country Manager di Visa Italia -. Siamo lieti di aver contribuito alla riqualificazione di questo spazio nel cuore di Milano: un intervento capace di lasciare un’eredità concreta e di produrre un impatto positivo per la comunità, ponendo le persone al centro”.
Al taglio del nastro erano presenti anche Tiziana Elli, Assessora Parità di genere, Sport, Quartieri popolari, Comunicazione istituzionale, Politiche giovanili, CAM e CAG del Municipio 9, Nevio Devidè, Chief Revenue Officer di Fondazione Milano Cortina 2026 e Anna Spreafico, Co-founder di Affari Pubblici.
Il progetto di riqualificazione ha avuto come obiettivo primario la rigenerazione ecologica dello spazio, grazie all’eliminazione di 540 mq di superfici asfaltate e alla creazione di una nuova area verde, caratterizzata da 14 specie arbustive che favoriscono la biodiversità. "La parola chiave di oggi è legacy, eredità. Altri concetti importanti sono coinvolgimento, inclusione e comunità, che verranno celebrati dalle Olimpiadi" ha detto all’Adnkronos Nevio Devidè, Chief Revenue Officer di Fondazione Milano Cortina 2026, a margine dell’inaugurazione. "Si tratta di momenti che in qualche modo pongono l'accento, anche con una dimostrazione fisica, su cosa significa portare i giochi in un Paese. E dunque catturare l'attenzione, fare progetti, poterli lasciare in maniera tangibile nella speranza che ci siano luoghi migliori e si riesca ad ispirare i prossimi".
Dal prossimo autunno, nell'area saranno piantati circa 2.500 bulbi. Tutto sarà favorito anche dall’illuminazione Led ad alta efficienza che garantisce nell’area del parco un risparmio energetico fino al 93% (rispetto alle lampade tradizionali) e che offre una durata di 80.000 – 160.000h, richiedendo meno manutenzione e generando quindi meno rifiuti.
Il Giardino Pepe-Borsieri offre una zona sportiva (con un campetto da basket decorato nella sua pavimentazione da Francesca Cassani, in arte @NineInThePaint) e luoghi di socialità in cui famiglie, professionisti, giovani e anziani possono incontrarsi, studiare o lavorare all’aperto. Lo spazio, privo di barriere architettoniche, è stato progettato con attrezzi sportivi fruibili anche da persone in carrozzina, comunicazioni in Caa (Comunicazione Aumentativa Alternativa), simboli visivi e traduzioni Lis (Linguaggio Italiano dei Segni), oltre a una mappa tattile in Braille che favorisce l’orientamento di persone cieche o ipovedenti. A impreziosire l’area, il murale di 11x3 metri firmato dalla street artist Camilla Ginesi (@skyllowarts), selezionata nell’ambito del Visa Street Artist Contest e protagonista della campagna “Supera te stesso”, lanciata da Visa in occasione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024.
Il murale, realizzato con una finitura fotocatalitica che contribuisce alla riduzione dell’inquinamento atmosferico, raffigura discipline sportive che si fondono tra loro in un racconto visivo di energia, inclusività e determinazione. L’opera è anche la prima iniziativa di un partner ufficiale di Milano Cortina 2026 inclusa nel programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026, il palinsesto multidisciplinare che promuove i valori Olimpici e Paralimpici attraverso arte, cultura e sport.
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