(Adnkronos) - A quanto apprende l'Adnkronos da fonti di polizia, sono 76 i poliziotti rimasti feriti ieri nel corso delle manifestazioni pro Palestina che si sono tenute in diverse città italiane e in particolare a Roma, Milano, Bologna, Trieste, Firenze, Catania, Napoli, Venezia, Cagliari, Torino, Palermo, Bari, Genova, Livorno, Bergamo, Brescia, Reggio Emilia, Varese, Pisa e Cosenza. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per esprimergli solidarietà per gli agenti delle Forze dell’Ordine feriti e chiedergli di trasmettere loro i suoi auguri.
La maggior parte degli agenti, 58, sono stati feriti a Milano, sette a Bologna, quattro a Napoli, quattro a Brescia e tre a Catania. Sono invece nove le persone già arrestate per gli scontri, cinque a Milano e quattro a Bologna, e 13 i denunciati, di cui due a Milano, quattro a Bologna e sette a Bergamo. Prosegue comunque l’attività di analisi dei filmati per individuare tutti i responsabili dei disordini.
Secondo le stesse fonti, la maggior parte dei disordini sono riconducibili alle frange estreme di anarchici, antagonisti e appartenenti centri sociali e in molte occasioni è emerso chiaramente come gli organizzatori non siano stati capaci di gestire tutte le realtà aderenti all’iniziativa. I principali disordini si sono registrati a Milano dove sono scese in piazza circa 12.000 persone. Durante il tragitto del corteo ci sono stati numerosi episodi di violenza e vandalismo: i manifestanti hanno versato dei calcinacci e materiale edile dinnanzi alla sede del bar Starbucks e hanno lanciato uova contro il supermercato Carrefour. Inoltre circa 500 appartenenti ai centri sociali, utilizzando gli accessi della metropolitana, sono entrati all’interno della stazione centrale. Qui sono state effettuate azioni di alleggerimento anche con l’utilizzo di lacrimogeni perché i manifestanti hanno cominciato un fitto lancio di oggetti utilizzando anche le bocchette anti incendio.
Circa 15.000 le persone che hanno manifestato a Bologna sfilando in corteo in centro. Alcuni manifestanti con il volto coperto, arrivati nella stazione centrale, hanno iniziato un lancio di uova contro i mezzi del Reparto Mobile. Poi una parte del corteo si è diretta verso la tangenziale dove ha bloccato il traffico. Un gruppo è riuscito a passare sulla limitrofa carreggiata della A14 Bologna-Taranto dove è rimasto per circa un'ora, fino a che non sono stati respinti con idranti e lacrimogeni. Ottomila i presenti in piazza a Torino. Alcuni manifestanti hanno scritto 'Free Palestine' sulla statua di Vittorio Emanuele II. Un altro gruppo ha occupato i binari vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, causando l’interruzione della circolazione dei treni, per poi allontanarsi successivamente verso la periferia cittadina. Circa 200 persone si sono mosse in corteo fino alla sede della società Collins Aerospace del gruppo Alenia, dove alcuni hanno bruciato un cartello raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano al Premier israeliano Netanyahu. Alcuni, sotto la regia di Askatasuna, hanno anche bloccato una rampa di accesso all’autostrada.
A Trieste i manifestanti, circa 3.000, si sono riuniti in presidio davanti ad un varco del porto comportando la deviazione del traffico merci su gomma. Successivamente si sono svolti due cortei lungo le vie cittadine, in uno dei due i manifestanti hanno rovesciato a terra cassonetti e lanciato di sassi nei confronti delle forze dell’ordine. A Firenze circa 5.000 i manifestanti: alcuni lungo il percorso del corteo hanno tentato di accedere alla sede della Leonardo. Bloccati dalla Polizia hanno iniziato il lancio di oggetti contundenti. A Napoli 15mila le persone che sono scese in piazza. Un gruppo di circa 1.000 manifestanti ha fatto irruzione all’interno della stazione Centrale di piazza Garibaldi, occupando per circa un’ora le banchine. Seimila persone hanno manifestato a Reggio Emilia. Un gruppo di circa 500 manifestanti nel tardo pomeriggio si è staccato dal corteo e ha invaso i binari della stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione dei convogli per circa 20 minuti. Infine a Bergamo dove hanno protestato circa 4mila persone che si sono spostate nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dover circa 80 persone sono riuscite a entrare da un accesso secondario. Una ventina di persone si sono posizionate su uno dei due binari per circa 20 minuti.
Sono 181, inoltre, i feriti tra le forze dell'ordine alle manifestazioni di piazza, la maggior parte pro Palestina, dall'inizio dell'anno al 22 settembre. Si tratta di 168 poliziotti, nove carabinieri e quattro agenti della polizia locale. Nel 2024 i feriti erano stati 273 (258 poliziotti, 14 carabinieri e un agente della polizia locale) contro i 120 feriti del 2023 (119 poliziotti e un agente della locale. sordini sono riconducibili alle frange estreme di anarchici, antagonisti e appartenenti centri sociali e in molte occasioni è emerso chiaramente come gli organizzatori non siano stati capaci di gestire tutte le realtà aderenti all’iniziativa. I principali disordini si sono registrati a Milano dove sono scese in piazza circa 12.000 persone. Durante il tragitto del corteo ci sono stati numerosi episodi di violenza e vandalismo: i manifestanti hanno versato dei calcinacci e materiale edile dinnanzi alla sede del bar Starbucks e hanno lanciato uova contro il supermercato Carrefour. Inoltre circa 500 appartenenti ai centri sociali, utilizzando gli accessi della metropolitana, sono entrati all’interno della stazione centrale. Qui sono state effettuate azioni di alleggerimento anche con l’utilizzo di lacrimogeni perché i manifestanti hanno cominciato un fitto lancio di oggetti utilizzando anche le bocchette anti incendio.
Circa 15.000 le persone che hanno manifestato a Bologna sfilando in corteo in centro. Alcuni manifestanti con il volto coperto, arrivati nella stazione centrale, hanno iniziato un lancio di uova contro i mezzi del Reparto Mobile. Poi una parte del corteo si è diretta verso la tangenziale dove ha bloccato il traffico. Un gruppo è riuscito a passare sulla limitrofa carreggiata della A14 Bologna-Taranto dove è rimasto per circa un'ora, fino a che non sono stati respinti con idranti e lacrimogeni. Ottomila i presenti in piazza a Torino. Alcuni manifestanti hanno scritto 'Free Palestine' sulla statua di Vittorio Emanuele II. Un altro gruppo ha occupato i binari vicino alla stazione ferroviaria di Porta Nuova, causando l’interruzione della circolazione dei treni, per poi allontanarsi successivamente verso la periferia cittadina. Circa 200 persone si sono mosse in corteo fino alla sede della società Collins Aerospace del gruppo Alenia, dove alcuni hanno bruciato un cartello raffigurante il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano al Premier israeliano Netanyahu. Alcuni, sotto la regia di Askatasuna, hanno anche bloccato una rampa di accesso all’autostrada.
A Trieste i manifestanti, circa 3.000, si sono riuniti in presidio davanti ad un varco del porto comportando la deviazione del traffico merci su gomma. Successivamente si sono svolti due cortei lungo le vie cittadine, in uno dei due i manifestanti hanno rovesciato a terra cassonetti e lanciato di sassi nei confronti delle forze dell’ordine. A Firenze circa 5.000 i manifestanti: alcuni lungo il percorso del corteo hanno tentato di accedere alla sede della Leonardo. Bloccati dalla Polizia hanno iniziato il lancio di oggetti contundenti. A Napoli 15mila le persone che sono scese in piazza. Un gruppo di circa 1.000 manifestanti ha fatto irruzione all’interno della stazione Centrale di piazza Garibaldi, occupando per circa un’ora le banchine. Seimila persone hanno manifestato a Reggio Emilia. Un gruppo di circa 500 manifestanti nel tardo pomeriggio si è staccato dal corteo e ha invaso i binari della stazione ferroviaria, interrompendo la circolazione dei convogli per circa 20 minuti. Infine a Bergamo dove hanno protestato circa 4mila persone che si sono spostate nelle vicinanze della stazione ferroviaria, dover circa 80 persone sono riuscite a entrare da un accesso secondario. Una ventina di persone si sono posizionate su uno dei due binari per circa 20 minuti. (di Giorgia Sodaro)
"Una regia complessiva è da dimostrare, ma ci sono state sicuramente delle responsabilità in alcuni contesti, anche da parte degli organizzatori. A Milano, per esempio, ci sono state 500 persone che si sono poi staccate dal corteo che hanno fatto quello cui abbiamo assistito tutti. Sono soggetti provenienti da ambienti ben individuati e credo che gli organizzatori, come si è dimostrato a Roma dove 50.000 persone hanno manifestato senza che avvenissero incidenti, possono fare azione di preventivo allontanamento e isolamento di quelli che sono i facinorosi e violenti", ha detto al Piantedosi che si è complimentato subito con le forze dell'ordine "per come hanno saputo gestire in tutta Italia delle situazioni di grande difficoltà e complessità" riferendosi agli scontri.
"I violenti vanno isolati", ha detto il capo della Polizia Vittorio Pisani in un'intervista al Tg1 all'indomani dei gravi disordini verificatisi in diverse città italiane dove erano in corso manifestazioni pro Palestina.
"Voglio ringraziare i cittadini che manifestano pacificamente e invito gli organizzatori dei cortei a collaborare sempre con le questure - ha detto Pisani al Tg1 - I violenti vanno isolati perché i loro comportamenti sono un pericolo assoluto per i manifestanti pacifici ma soprattutto impediscono l'esercizio di quelle libertà che noi abbiamo sempre tutelato e continueremo a garantire".