
(Adnkronos) - Luciano Spalletti è sempre più vicino a diventare il nuovo tecnico della Juventus al posto dell'esonerato Igor Tudor. L'ex ct della Nazionale e la dirigenza bianconera hanno trovato l'accordo per un contratto fino a giugno e con il rinnovo automatico di una stagione in caso di qualificazione alla prossima Champions League. L'allenatore toscano già domani potrebbe essere a Torino per chiudere l'accordo. Il dg della Juve Damien Comolli e il director of football strategy Giorgio Chiellini hanno deciso di puntare su Spalletti.
Sulla possibilità di diventare il nuovo allenatore della Vecchia Signora, Spalletti ora aveva 'dribblanto' abilmente la domanda: "Incontro con la Juventus? Pensavo che qui si parlasse di uno spot... Se devo dire qualcosa della Juventus lo faccio volentieri in favore di Tudor. A me è sembrata una persona seria, un uomo vero fatto di valori", aveva detto al microfono di Sky Sport, aggiungendo: "Sicuramente sarà fortunato quello che lo sostituirà".
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(Adnkronos) - Belen Rodriguez ha rotto il silenzio sul presunto allontanamento dalla sorella Cecilia. "Abbiamo litigato come litigano tutte le famiglie", ha ammesso la showgirl ospite a Belve, stasera martedì 28 ottobre.
Negli ultimi mesi si erano diffuse voci su un possibile litigio tra le due sorelle Rodriguez. Belen ha ammesso il litigio, ma non ha voluto svelare il motivo: "Non ci siamo sentite per molto tempo. Non voglio giustificarmi, ma lei era incinta e non voleva parlarmi. Aveva gli ormoni un po’ sballati. Aveva ragione, ma non voleva parlare con me, ho fatto una marachella un po’ grave ma mi ha perdonato".
Fagnani le ricorda che a giugno aveva dichiarato di essere "single e casta". "Ci sono novità?" chiede la giornalista con un sorriso. "Continuo a essere single" ma "abbiamo aggiornata il calendario sexy: l'ultima volta che l'ho fatto è stato a metà agosto".
“Belen non la puoi rimpiazzare. Come me non ci sarà più nessuna”, ha detto la showgirl che poi ha elencato quelle che considera le sue qualità maggiori: “Ho una forte personalità, non sono mai scesa a compromessi, so ballare, so cantare e sono bella. Nulla di eccellente, ma le so fare tutte”. “Un talento che mi manca? Imparare l’italiano, sono in Italia da 20 anni”.
Alle domande della giornalista, anche le più scomode, Belen risponde con sincerità. "Ha rivelato di aver passato un periodo complesso" chiede la giornalista. "Non mi sono alzata dal letto, non ho aperto le finestre per due mesi. Sono finita in una clinica a curarmi". Alla domanda di Fagnani se vi siano stati "abusi di sostanze", Belen risponde: "No. Il problema lo avevo con le benzodiazepine, che comunque è una dipendenza. Per disintossicarsi dalle benzodiazepine è come disintossicarsi dall'eroina. La droga l'ho provata, ma non ho mai esagerato".
"Il suo difetto più sgradevole?" domanda ancora Fagnani. "Sono aggressiva, manesca. Quando mi parte 'la sudamericana'... I miei fidanzati li ho menati tutti. De Martino è quello che ne ha prese di più. A uno gli ho lanciato un cactus!" dice una divertita Belen e la conduttrice prova a stemperare: "Ma nessuno si è fatto male?". Ma Belen insiste, in tono scherzoso: "Qualche graffio. In Argentina le cose si risolvono così!".
Nello studio di Belve la conduttrice confida le ragioni della fine con Stefano De Martino: "Se una persona non va dentro nel profondo dell'altra, e non la conosce bene e non prova stima, la distrugge. Questo può andare avanti per anni, poi è un amore tossico", dice Belen che infine chiosa "Non c'è sofferenza. Ho perso stima, ma non c'è rabbia". "Quale è stato l'amore più importante della sua vita"domanda Fagnani. E Belen rivela: "Marco Borriello. Ci siamo amati in ugual modo".

(Adnkronos) - E' morto il generale Franco Angioni. Aveva 92 anni, nel 1982 guidò il contingente italiano in Libano. "Sono profondamente addolorato per la scomparsa del Generale di Corpo d’Armata Franco Angioni", scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto. "Figura carismatica e militare dallo stile di comando inconfondibile, lo ricordiamo - prosegue il ministro - per i numerosi e prestigiosi incarichi ricoperti, tra cui quello di Comandante del contingente italiano in Libano, dove nel 1982 seppe affrontare una delle missioni di pace più complesse, distinguendosi per la capacità di unire rigore operativo e sensibilità umana. Divenne così una delle figure più note e rispettate delle Forze Armate italiane del secondo dopoguerra".
"La sua leadership rese l’Italia un modello di efficacia e umanità riconosciuto a livello internazionale. Al termine del servizio attivo, il suo impegno a favore del Paese lo portò a essere parlamentare della Repubblica, continuando a servire con lo stesso senso del dovere e della responsabilità. Figura di riferimento per l’Esercito e per l’intera Difesa, lascia un esempio che continuerà a ispirare le generazioni future. Ai suoi cari rivolgo la mia vicinanza e il cordoglio più sincero, anche a nome di tutta la Difesa", conclude il ministro.
"Ho avuto modo di collaborare con lui quando ho ricoperto la carica di presidente della commissione difesa della Camera dei Deputati dal 1996 al 2001. E proprio in questa veste e in quella di presidente della Direzione dei Democratici di sinistra, personalmente ne raccomandai la candidatura come indipendente nelle liste Ds alla Camera dei Deputati nel 2001. Ha ricoperto con onore anche quell'incarico", dice l'ex ministro Valdo Spini esprimendo "profonda commozione" per la scomparsa del generale Angioni.
"Grande militare e persona di umanità eccezionale, guidò la prima missione militare italiana all'estero dopo la seconda guerra mondiale. Una pagina importante nella storia d'Italia. Indimenticabile la sua foto accanto al presidente della Repubblica Sandro Pertini in visita al contingente militare italiano in Libano - ricorda Spini - Franco Angioni, da militare e da politico, ha saputo gettare un ponte tra forze armate e istituzioni molto importante per la reciproca conoscenza di due mondi spesso separati. Esprimo profondo cordoglio alla famiglia e all'Associazione dei Paracadutisti."

(Adnkronos) - Il trapper neomelodico Vincenzo Pandetta, in arte Niko, ha lasciato oggi il carcere di Cagliari in cui era rinchiuso dall'ottobre del 2022 dopo l'arresto, in esecuzione di ordine di carcerazione, per una condanna a 4 anni per spaccio ed evasione. Pandetta, nipote del boss mafioso Turi Cappello, andrà in una comunità in Calabria dove continuerà a scontare la condanna. Il trasferimento è avvenuto su decisione del Tribunale di sorveglianza di Cagliari. Poche ore fa su Tik Tok è stato postato il video della uscita dal carcere in cui il trapper dice: "Finalmente liberi". Con alcune persone ad accoglierlo tra grida e applausi.
Leggi tutto: Niko Pandetta lascia il carcere, il video su Tik Tok: "Finalmente liberi"

(Adnkronos) - Carlos Alcaraz eliminato a Parigi. Oggi, martedì 28 ottobre, il tennista spagnolo è stato battuto al secondo turno del Masters 1000 francese, l'ultimo dell'anno e ultimo impegno prima delle Atp Finals, dal britannico Cameron Norrie, che lo ha superato in rimonta in tre set con il punteggio di 4-6, 6-3, 6-4, volando così agli ottavi di finale. Il ko di Alcaraz spalanca le porte a Jannik Sinner, che potrebbe tornare quindi numero uno del mondo già al termine di Parigi.
Grazie alla vittoria dell'Atp 500 di Vienna dell'ultimo weekend, Sinner è salito a 10500 punti, ad appena 740 lunghezze di distanza da Alcaraz. A La Defense Sinner tornerà in campo senza alcun punto da difendere, visto il forfait dello scorso anno, mentre lo spagnolo scartava 100 punti, essendo stato eliminato agli ottavi nel 2024.
Per la prima volta da quando Alcaraz è tornato al comando del ranking, tra i due c'è quindi una distanza inferiore ai 1000 punti. E il sorpasso di Sinner potrebbe materializzarsi già a Parigi, con il destino che ora è nelle sue mani. La condizione per tornare in testa al ranking infatti è una: vincere il torneo. Alcaraz infatti non sarebbe dovuto andare oltre i quarti di finale e la sua eliminazione ha certificato la possibilità di sorpasso di Jannik.
Leggi tutto: Alcaraz eliminato a Parigi, Norrie lo batte in rimonta. Sinner può tornare numero uno

(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi martedì 28 ottobre. Centrati due '5' che vincono 83.437,08 euro ciascuno. Le schedine vincenti sono state giocate una in una tabaccheria di Fano (Pesaro e Urbino), l'altra in un punto vendita di Partinico (Palermo). Il jackpot per il prossimo concorso sale a 71 milioni di euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro.
L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Questa la combinazione vincente di oggi: 8, 25, 40, 54, 58, 63. Numero Jolly: 50. Numero SuperStar: 63.
Leggi tutto: Superenalotto, numeri e combinazione vincente 28 ottobre

(Adnkronos) - E' morto all'età di 91 anni Mimmo Jodice, uno dei più grandi fotografi italiani del secondo Novecento. Era nato a Napoli il 29 marzo 1934.
Leggi tutto: Morto Mimmo Jodice, uno dei più grandi fotografi italiani: aveva 91 anni

(Adnkronos) - Il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha rassegnato le dimissioni oggi pomeriggio. La decisione del primo cittadino fa seguito alla denuncia, fatta il giorno prima, poco dopo mezzanotte, dal consigliere Ernesto Ioppoli, il quale aveva reso noto che ieri sera, nel corso di una riunione, Voce lo aveva aggredito con calci e pugni. Motivo del contendere, la realizzazione delle case popolari nel quartiere Tufolo–Farina che l’amministrazione comunale della città pitagorica intende portare avanti, nonostante la contrarietà dei residenti. Pur essendo un esponente della maggioranza, Ioppoli, residente nello stesso quartiere, aveva espresso la propria contrarietà al progetto, e da lì sarebbe scaturita una violenta lite.
"Non è mia intenzione alimentare polemiche dopo quanto accaduto ieri sera né cercare giustificazioni di sorta", dichiara Voce in una nota, in cui esprime "pubblicamente le mie più sincere scuse al consigliere Ioppoli e alla città". "Ma quando solo le parole non bastano - aggiunge - occorre il gesto. Ritengo doveroso compiere un passo indietro per senso di responsabilità istituzionale. Le istituzioni devono essere sempre esempio di equilibrio e rispetto, valori che oggi intendo riaffermare presentando le mie dimissioni". Voce, nel concludere la nota, auspica che "questo gesto restituisca un clima di serenità politico-amministrativa di cui la città in questo delicato momento ha bisogno".

(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, martedì 28 ottobre, l'Atalanta affronta il Milan - in diretta tv e streaming - alla New Balance Arena di Bergamo nella nona giornata di campionato. La Dea è reduce dal pareggio contro la Cremonese, 1-1 con Brescianini che è riuscito a recuperare lo svantaggio firmato Vardy, dopo aver pareggiato per 0-0 anche in Champions League nella gara casalinga contro lo Slavia Praga.
La squadra di Juric si ritrova quindi in settima posizione con 12 punti in classifica. Il Milan di Allegri invece è terzo a quota 17 ed è stato scavalcato in testa da Napoli e Roma, ora a +1 sui rossoneri, dopo aver pareggiato per 2-2 a San Siro contro il Pisa neopromosso.
Nel prossimo turno di Serie A il Milan ospiterà la Roma a San Siro, mentre l'Atalanta sfiderà l'Udinese in trasferta.

(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, martedì 28 ottobre, l'Atalanta affronta il Milan - in diretta tv e streaming - alla New Balance Arena di Bergamo nella nona giornata di campionato. La Dea è reduce dal pareggio contro la Cremonese, 1-1 con Brescianini che è riuscito a recuperare lo svantaggio firmato Vardy, dopo aver pareggiato per 0-0 anche in Champions League nella gara casalinga contro lo Slavia Praga.
La squadra di Juric si ritrova quindi in settima posizione con 12 punti in classifica. Il Milan di Allegri invece è terzo a quota 17 ed è stato scavalcato in testa da Napoli e Roma, ora a +1 sui rossoneri, dopo aver pareggiato per 2-2 a San Siro contro il Pisa neopromosso.
Nel prossimo turno di Serie A il Milan ospiterà la Roma a San Siro, mentre l'Atalanta sfiderà l'Udinese in trasferta.

(Adnkronos) - Big match in Serie A. Oggi, martedì 28 ottobre, l'Atalanta affronta il Milan - in diretta tv e streaming - alla New Balance Arena di Bergamo nella nona giornata di campionato. La Dea è reduce dal pareggio contro la Cremonese, 1-1 con Brescianini che è riuscito a recuperare lo svantaggio firmato Vardy, dopo aver pareggiato per 0-0 anche in Champions League nella gara casalinga contro lo Slavia Praga.
La squadra di Juric si ritrova quindi in settima posizione con 12 punti in classifica. Il Milan di Allegri invece è terzo a quota 17 ed è stato scavalcato in testa da Napoli e Roma, ora a +1 sui rossoneri, dopo aver pareggiato per 2-2 a San Siro contro il Pisa neopromosso.
Nel prossimo turno di Serie A il Milan ospiterà la Roma a San Siro, mentre l'Atalanta sfiderà l'Udinese in trasferta.

(Adnkronos) - La Farnesina e l’ambasciata italiana in Egitto, monitorano la situazione a Luxor, dove sul Nilo ha preso fuoco la nave da crociera 'Empress', con a bordo circa 60 italiani, che sarebbero in buone condizioni.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è informato a ne segue
l’evoluzione. Per qualsiasi emergenza o segnalazione, la Farnesina
esorta a contattare l’Ambasciata italiana al Cairo al numero +20
1006690079 o l’Unita di Crisi al +39 0636225 o via mail a
Leggi tutto: Egitto, in fiamme nave da crociera: a bordo anche italiani

(Adnkronos) - Nave da crociera in fiamme in Egitto: a bordo anche 80 italiani. E' accaduto a Luxor, dove sul Nilo ha preso fuoco la 'Empress'. La Farnesina e l’ambasciata italiana in Egitto, monitorano la situazione: tutti i connazionali sarebbero in buone condizioni.
Oggi "verso le 19 le guide a bordo della nave Empress hanno segnalato un incendio scoppiato nelle cucine di bordo, nei ponti più bassi. Lo staff della nave ha attivato immediatamente l'allarme e hanno cominciato a portare i passeggeri sul ponte più alto. Nel frattempo la nave è stata portata verso la riva, per permettere lo sbarco. Inoltre hanno usato le uscite di emergenza per segnalare alle altre imbarcazioni di tenersi lontane", fa sapere all'Adnkronos il tour operator Corsini Travels, una delle compagnie che sta assistendo i passeggeri a bordo della nave.
"I nostri clienti, un'ottantina di italiani, sono tutti in salvo. Hanno perso ovviamente i loro documenti, rimasti a bordo della Empress", spiega il tour operator, sottolineando poi come sia stata subito "avvisata l'ambasciata italiana, che ci ha chiesto una lista dei passeggeri per fornire loro dei nuovi documenti. Tutte le persone sono adesso a bordo di un'altra nave, per continuare il viaggio. Abbiamo fornito loro anche assistenza medica per un controllo, e stiamo dando loro tutto il supporto, anche morale, possibile. È stato un momento difficile che spero nessuno viva nuovamente. Domani quando sorgerà il sole torneremo sulla Empress per vedere cosa possiamo recuperare: abbigliamento, documenti, e tutto il possibile da restituire ai passeggeri".
Per qualsiasi emergenza o segnalazione, la Farnesina esorta a
contattare l’Ambasciata italiana al Cairo al numero +20 1006690079
o l’Unita di Crisi al +39 0636225 o via mail a
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(Adnkronos) - Quando si parla di Adhd (Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività), l’immaginario collettivo si concentra quasi sempre sugli aspetti biologici o genetici. Il bambino che “non riesce a stare fermo”, “non si concentra”, “è troppo impulsivo”. Le Linee guida e il DSM-5, strumenti di riferimento per la diagnosi, descrivono con precisione i comportamenti osservabili, ma – sottolineano Roberta Bernetti e Marianna Lembo nel contributo pubblicato nel Dizionario AIPPI per Genitori – “rischiano di fermarsi alla superficie: i sintomi”.
Oltre la diagnosi: ascoltare ciò che il comportamento comunica
La prospettiva psicoanalitica propone di andare oltre ciò che si vede, per ascoltare ciò che il comportamento esprime. Dietro ogni diagnosi, spiegano le autrici, c’è un bambino unico, con una storia personale, affetti, bisogni e paure che spesso trovano nel corpo e nel movimento la loro forma di comunicazione più immediata. In questa visione, l’Adhd non è soltanto un “problema da correggere”, ma “un modo di comunicare qualcosa di sé”.
Iperattività come linguaggio del disagio
L’iperattività e la disattenzione non sono semplici “difetti del comportamento”. Possono rappresentare il tentativo di scaricare tensioni interne o di dare forma a emozioni difficili da pensare o esprimere. “Quando il corpo si muove senza tregua o la mente sembra vagare – scrivono Bernetti e Lembo – è possibile che il bambino stia cercando una via di fuga da un eccesso di emozioni”. In molti casi, questi bambini vivono in contesti dove circolano ansia, stress o conflitti familiari. L’assenza di una base emotiva calma e contenitiva impedisce di regolare gli stati interni. “Se l’adulto non riesce a dare significato a ciò che il bambino prova, l’emozione rimane intrappolata nel corpo: il movimento diventa una forma di sopravvivenza psichica”.
Il ruolo della famiglia e delle relazioni
Dal punto di vista psicoanalitico, il bambino iperattivo non è “fuori controllo”, ma si sta proteggendo da emozioni che lo spaventano o confondono. Correre, distrarsi o agire in fretta diventa un modo per non sentire troppo la rabbia, l’ansia o la tristezza. In questa dinamica, anche il contesto familiare gioca un ruolo cruciale: “L’iperattività del bambino può diventare il portavoce inconscio di ciò che nella famiglia non ha ancora trovato parola”.
Differenze di vedute tra i genitori, tensioni o lutti non elaborati possono amplificare il sintomo, trasformandolo in un campo di battaglia relazionale. Quando invece gli adulti riescono a sostenersi reciprocamente, il bambino trova un contesto più stabile, capace di offrirgli sicurezza e calma.
Tempo, limiti e capacità di attendere
Molti bambini con Adhd faticano ad aspettare e a tollerare la frustrazione. Questa impulsività, spiegano le autrici, può essere letta come una forma di onnipotenza infantile: il bisogno di ottenere subito, senza passare dal pensiero. “Il compito dell’adulto è porre limiti chiari ma affettuosi – osservano Bernetti e Lembo – offrendo contenimento e continuità”. Imparare ad aspettare e a rinviare la gratificazione aiuta il bambino a costruire il senso del tempo e la fiducia nel legame.
Il valore del gioco e la funzione trasformativa della terapia
Il gioco libero è indicato come spazio essenziale per la crescita psichica: consente di esprimere emozioni, sviluppare la fantasia e imparare a collaborare. Oggi, tuttavia, le giornate dei bambini sono spesso piene di attività organizzate e poco spazio è lasciato alla spontaneità. “La mancanza di gioco libero – si legge nel testo – priva il bambino della possibilità di elaborare emozioni e conflitti in modo simbolico”. La psicoterapia psicoanalitica dell’infanzia offre al bambino uno spazio in cui il sintomo può trasformarsi in parola. Attraverso il gioco e la relazione con il terapeuta, impara a riconoscere, pensare e modulare le proprie emozioni. L’obiettivo è duplice: aiutarlo a gestire emozioni intense come rabbia o paura, e sostenere la capacità di collegare gli stati interni agli eventi vissuti.
Genitori e terapeuta: un’alleanza necessaria
Il lavoro con i genitori è parte integrante del percorso terapeutico. Offrire agli adulti uno spazio di riflessione aiuta a comprendere meglio le proprie emozioni e a ridurre ansia e senso di colpa. Quando la famiglia riesce a trasformare la fatica in comprensione, “il sintomo del bambino perde parte della sua funzione difensiva”. La prospettiva psicoanalitica non nega i fattori neurobiologici dell’Adhd, ma li integra con la comprensione del mondo interno del bambino. “Ogni comportamento, anche quello più difficile – ricordano Bernetti e Lembo – può essere letto come un messaggio, una richiesta di aiuto che attende di essere ascoltata”. Solo accogliendo questo linguaggio profondo, conclude il testo, “possiamo accompagnare il bambino verso una crescita psicologica ed emotiva più armonica”.

(Adnkronos) - Chiara Ferragni ha risarcito la signora Adriana vittima della cosiddetta vicenda Pandoro. La signora aveva acquistato un pandoro 'Pink Christmas' convinta di fare beneficenza e invece aveva poi scoperto, tramite i social, che non era così e aveva infine deciso di sporgere denuncia. Una vicenda divenuta nota nella prima udienza del 23 settembre scorso davanti al giudice di Milano Ilio Mannucci Pacini e che ora trova una soluzione: si parla di una cifra non confermata intorno ai cinquecento euro.
Per la vicenda che vede coinvolta l'influencer che deve rispondere di truffa aggravata (dall'uso del mezzo informatico) in relazione alle operazioni commerciali 'Pandoro Balocco Pink Christmas' (Natale 2022) e 'Uova di Pasqua Chiara Ferragni - sosteniamo i Bambini delle Fate' (Pasqua 2021 e 2022)' si torna in aula il prossimo 4 novembre quando il giudice dovrà formalizzare la soluzione extra giudiziaria trovata con la 76enne e pronunciarsi sulla costituzione delle parti civili (due associazioni di consumatori). A processo oltre Chiara Ferragni c'è il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e il presidente del Cda di Cerealitalia, Francesco Cannillo.
Per la procura, l'influencer avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili "dal ritorno di immagine". In particolare, l'operazione 'Balocco' avrebbe indotto "in errore un numero imprecisato di acquirenti" convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell'ospedale Regina Margherita di Torino.
L'accordo, invece, si è rivelato diverso, per la procura: le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l'iniziativa benefica per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell'ospedale, indipendentemente dalle vendite. Un presunto "errore di comunicazione" che si sarebbe verificato anche nel secondo caso contestato.
Leggi tutto: Ferragni e il Pandoro gate, influencer risarcisce signora che ha chiesto i danni

(Adnkronos) - "L'impegno di Gsk nelle patologie respiratorie inizia oltre 50 anni fa, è partito con le terapie inalatorie ed è continuato con quelle di precisione e biologiche. Oltre all’ambito del trattamento c’è anche quello della prevenzione, nel nostro caso, vaccinale". Lo ha detto Sara De Grazia, direttore medico Specialty Gsk Italia, all’incontro con la stampa promosso dalla farmaceutica a Milano per illustrare i risultati dello studio sugli effetti di mepolizumab nei pazienti con rinosinusite cornica con poliposi nasale, condotto da un team di specialisti dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze guidati da Andrea Matucci.
Quello dell'azienda, conrinua De Grazia, "è un impegno che si rinnova e che permette di impattare in maniera forte e importante nella qualità di vita dei pazienti affetti da patologie respiratorie croniche come l'asma, l'asma grave e la rinosinusite cronica con poliposi nasale, patologie spesso molto anche interconnesse tra di loro. In tal senso, le nuove evidenze e gli studi portati avanti da Gsk, ma anche le evidenze della ricerca, rappresentano per noi uno sprone per continuare ad andare avanti nella ricerca di terapie innovative e appropriate, in grado di impattare positivamente la qualità di vita dei pazienti".
Leggi tutto: De Grazia (Gsk Italia): "Storico il nostro impegno in patologie respiratorie"

(Adnkronos) - Il trattamento con mepolizumab, primo anticorpo monoclonale mirato contro l’interleuchina-5 (Il-5) impiegato nel trattamento della rinosinusite cronica con poliposi nasale determina non solo il controllo dei sintomi della malattia, ma anche un ripristino delle alterazioni del tessuto nasale. Sono i risultati dello studio del gruppo fiorentino guidato da Andrea Matucci, dirigente medico del Reparto di Immunoallergologia Aou Careggi, Firenze, focalizzato sull’effetto di mepolizumab sul tessuto dei polipi nasali - condotto dal gruppo dei ricercatori dell’Ospedale Universitario Careggi di Firenze, recentemente pubblicato su ‘J Investig Allergol Clin Immunol’ - che, per la prima volta, lega i benefici clinici dell’utilizzo del farmaco con le osservazioni a livello microscopico del tessuto nasale.
Ricorrendo a una metafora, questi risultati si potrebbero spiegare osservando che, nell’organismo umano - spiega una nota diffusa da Gsk - a volte ci sono cellule che prendono la strada sbagliata. Così, pur avendo naturalmente funzioni difensive, assumono caratteristiche nocive per l’organismo e diventano carburante per la patologia. Parliamo in questo caso di eosinofili: tra le più comuni cellule del sistema immunitario. Per fortuna, la ricerca mette a disposizione terapie mirate che riescono da un lato a ‘silenziare’ le unità divenute ‘cattive’ e dall’altro a preservare la funzione delle cellule stesse, fondamentale per il buon funzionamento dell’organismo.
Come è noto- spiegano gli esperti - esistono sottopopolazioni distinte di eosinofili nell’organismo umano. Ci sono eosinofili residenti nei tessuti che proteggono l’equilibrio fisiologico dell’organismo, ed eosinofili infiammatori, cellule strutturalmente differenti e distinguibili, coinvolte nell’insorgenza di patologie come l’asma e la rinosinusite cronica con poliposi nasale. Mepolizumab, con la sua azione anti Il-5, riesce a ridurre specificamente gli eosinofili infiammatori, laddove essi sono alla base di alcune patologie, senza compromettere la popolazione di eosinofili residenti, che continuano a svolgere le loro funzioni fisiologiche protettive. Insomma: risparmia i buoni, che possono così continuare a svolgere le loro normali funzioni finalizzate a mantenere uno stato fisiologico, consentendo di ‘spegnere’ la reazione infiammatoria che sta alla base di molte forme gravi di asma e della formazione (e recidiva) dei polipi nasali, legati alla rinosinusite cronica. Nel dettaglio, la ricerca ha preso in esame 15 pazienti affetti da rinosinusite cronica con poliposi nasale, condizione che comporta una modifica del tessuto epiteliale delle cavità nasali. L’alterazione tissutale è alla base della formazione dei polipi, con conseguente ostruzione nasale, dolore, perdita dell’olfatto e, soprattutto, recidive frequenti anche dopo interventi mirati. Va anche segnalato che, a confermare l’unicum nei meccanismi che stanno alla base delle due patologie, i pazienti presentavano anche asma con influenza negativa vicendevole dei due quadri patologici.
"Il trattamento con mepolizumab è stato somministrato per una durata mediana di circa 7 mesi – spiega Matucci - I risultati hanno evidenziato una riduzione significativa degli eosinofili infiammatori, non solo nel sangue, ma anche direttamente nella mucosa nasale, sede della formazione dei polipi nasali. Questo ha portato a benefici clinici significativi, tra cui la riduzione della dimensione dei polipi nasali, il contestuale controllo dell’asma, un miglioramento della qualità della vita e il recupero del senso dell’olfatto".
Inoltre, grazie a una ricerca estremamente fine, si è visto al microscopio che, grazie al trattamento con mepolizumab, si riesce a ‘riparare’ il tessuto di rivestimento interno del naso. "Prima della terapia, l’epitelio appariva danneggiato e pieno di cellule infiammatorie; dopo il trattamento, mostrava una struttura rigenerata e fisiologicamente normale – chiarisce Alessandra Vultaggio, professore associato di allergologia e immunologia clinica Aou Careggi, Firenze - Questo significa che, oltre a ridurre l’infiammazione, mepolizumab contribuisce a ristabilire l’integrità del tessuto e a migliorare il funzionamento delle vie respiratorie superiori. È un risultato molto rilevante, perché ci fa comprendere che intervenire precocemente sui meccanismi biologici alla base della malattia può cambiarne il decorso. La possibilità di osservare un effetto così diretto a livello tissutale apre la strada a nuovi studi e a un approccio terapeutico sempre più mirato e personalizzato".
Si riconferma quindi la centralità dell’interleuchina 5 anche nella rinosinusite cronica con poliposi nasale: l’inibizione specifica della stessa e la conseguente riduzione degli eosinofili infiammatori (con il mantenimento della popolazione delle cellule eosinofile 'buone') rappresenta quindi una strategia terapeutica di grande interesse anche per questa patologia, a conferma di quanto visto nello studio Mesilico che aveva dimostrato risultati simili a livello dei bronchi in pazienti asmatici, collegando un effetto del meccanismo del farmaco a livello tissutale con risultati di efficacia clinica. In entrambi i casi quindi il controllo della via di segnale dell’interleuchina 5 porta degli effetti sul tessuto che si traducono in un miglioramento clinico.
Grazie alla cura con mepolizumab si può puntare a invertire i danni tissutali provocati dall’infiammazione cronica, migliorando significativamente le prospettive per i pazienti affetti da rinosinusite cronica con poliposi nasale. "Per chi vive con asma grave e poliposi nasale, riuscire a respirare bene e sentire gli odori non è qualcosa che si dà per scontato – sottolinea Luciano Cattani, presidente di Associazione asma grave Odv e delegato Federasma e allergie Odv Federazione italiana pazienti - Queste persone spesso convivono per anni con sintomi che limitano profondamente la qualità della vita: la difficoltà a dormire, la perdita dell’olfatto, il fiato corto anche per sforzi minimi. Sapere che la ricerca sta aprendo nuove prospettive con terapie capaci di agire alla radice del problema, e non solo di alleviarne i sintomi, dà speranza concreta a tanti pazienti e alle loro famiglie. La tempestività nell’accesso alle terapie biologiche è cruciale per migliorare la qualità di vita di chi convive con queste patologie. Oggi possiamo guardare al futuro con più fiducia, perché la medicina sta imparando a essere sempre più 'su misura' anche per chi convive con patologie croniche respiratorie come l’asma severo e la rinosinusite con poliposi nasale".
La ricerca scientifica ha identificato nel tempo una serie di bersagli chiave per il trattamento efficace di queste malattie infiammatorie di tipo 2. Tra questi spiccano le citochine, in particolare l’Il-5, che agisce come orchestratrice di una complessa cascata infiammatoria. Questo processo coinvolge diverse cellule e mediatori dell’infiammazione, contribuendo allo sviluppo, alla cronicità e, in alcuni casi, alle riacutizzazioni delle malattie.
"L’introduzione delle terapie biologiche per patologie croniche che impattano significativamente la qualità della vita, come l’asma severo e, più recentemente, la rinosinusite cronica con poliposi nasale, ha rappresentato un progresso straordinario nella gestione di queste malattie – commenta Sara De Grazia, responsabile medico dell’area terapeutica di Gsk - Oggi, possiamo parlare di remissione clinica, un traguardo impensabile fino a pochi anni fa. Questo progresso è stato accompagnato da una comprensione sempre più approfondita dei meccanismi immunologici e infiammatori che regolano l’insorgenza e il decorso di queste patologie. Il lavoro dagli esperti fiorentini guidati da Andrea Matucci segna un passo fondamentale nella moderna gestione delle malattie respiratorie croniche e per noi di Gsk è uno sprone a continuare nel nostro impegno in quest’area per offrire risposte mirate ad ogni paziente sulla base della sua specifica condizione, a carico delle alte o basse vie respiratorie".
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(Adnkronos) - "I principali bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti con rinosinusite cronica con poliposi nasale riguardano l’accesso alle terapie innovative e ai centri specializzati. Il paziente ha bisogno di vedere la sua patologia riconosciuta con facilità, così come devono poter essere prescritti con facilità, da parte dei centri, anche i farmaci con nuove indicazioni". Sono le parole di Luciano Cattani, presidente Associazione asma grave Odv e delegato Federasma e Allergie Odv Federazione italiana pazienti, all’incontro con la stampa 'Nuove frontiere nella gestione della rinosinusite con poliposi nasale' promosso da Gsk a Milano.
L’evento è stato l’occasione per presentare lo studio sugli effetti di mepolizumab nei pazienti con rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP), condotto dagli specialisti dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze e guidato da Andrea Matucci, dirigente medico del reparto di Immunologia dell’ospedale universitario fiorentino.
“I pazienti si possono aiutare diffondendo più informazione- spiega Cattani - Per raggiungerli, oltre al lavoro delle associazioni, che sui loro siti diffondono materiali utili, è necessario il coinvolgimento dei medici di medicina generale che possono indirizzare più facilmente i pazienti. Le differenze regionali sono molteplici - aggiunge - la prescrizione dei farmaci innovativi" come i biologici "si scontra con 20 sistemi sanitari diversi". Se un paziente si trasferisce, "deve quindi trovare il modo di farsi prescrivere lo stesso piano terapeutico nella nuova Regione. Per queste patologie, e per questi farmaci, è indispensabile un piano terapeutico rilasciato da un centro ospedaliero universitario, ma è necessario riuscire a farlo anche nell'altra regione. Bisognerebbe che il paziente con una malattia severa potesse essere trattato allo stesso modo dovunque vada", conclude.
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(Adnkronos) - "Il nostro Istituto ha da molti anni uno spiccato interesse verso i meccanismi patogenetici dell'asma bronchiale e della poliposi nasale. In questi ultimi anni ci siamo dedicati a comprendere i meccanismi responsabili della malattia e di rendere ragione di quello che è l'effetto terapeutico dei farmaci biologici, nel caso dello studio che presentiamo oggi, di mepolizumab che spiega il perché dei risultati che vediamo in pratica clinica". Così Andrea Matucci, dirigente medico del reparto di Immunologia dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, in occasione dell’incontro con la stampa ‘Nuove frontiere nella gestione della rinosinusite con poliposi nasale’ promosso da Gsk a Milano, commenta i risultati dello studio condotto dagli specialisti dell’ospedale universitario fiorentino, guidati da Matucci, sui benefici di mepolizumab nei pazienti con rinosinusite cronicacon poliposi nasale (CRSwNP).
"Si tratta di una malattia molto impattante sulla qualità di vita dei nostri pazienti - spiega l’esperto - e che si combina con l’asma bronchiale in percentuali molto alte, superiori al 60-70%. È quindi necessario capire non solo quali sono i meccanismi della malattia ma anche qual è il razionale per il quale noi andiamo a utilizzare questi farmaci biologici. Lo studio ha selezionato, nella pratica clinica di tutti i giorni, i pazienti affetti da poliposi nasale ed è andato a vedere, oltre all'effetto clinico che noi ben conosciamo, il perché di questo effetto".
La ricerca ha preso in esame 15 pazienti affetti da rinosinusite cronica con poliposi nasale , condizione che comporta una modifica del tessuto epiteliale delle cavità nasali, alla base della formazione dei polipi, con conseguente ostruzione nasale, dolore, perdita dell’olfatto e, soprattutto, recidive frequenti anche dopo interventi mirati. Il farmaco - è stato ricordato nel corso dell'evento - mepolizumab, è stato somministrato per una durata mediana di circa 7 mesi, con l’effetto di una riduzione significativa degli eosinofili infiammatori, non solo nel sangue ma anche nella mucosa nasale, sede della formazione dei polipi nasali, comportando benefici clinici significativi così riassunti da Matucci: "Abbiamo osservato una riduzione della dimensione dei polipi nasali, il contestuale controllo dell’asma, un miglioramento della qualità della vita e il recupero del senso dell’olfatto".
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(Adnkronos) - Quentin Tarantino, dopo aver accantonato il suo decimo - e forse ultimo - film da regista ('The Movie Critic'), torna sul grande schermo da protagonista del film 'Only What We Carry', che rappresenta il suo ruolo più importante dai tempi di 'Dal tramonto all'alba' del 1996.
Diretto da Jamie Adams, il film è ambientato in Francia ed è descritto come "una meditazione sull'amore, sulla perdita e il coraggioso silenzio che ci vuole per andare avanti". Tarantino recita al fianco di Simon Pegg, Sofia Boutella, Charlotte Gainsbourg, Liam Hellmann e la cantante Lizzy McAlpine, al suo debutto cinematografico. Secondo quanto apprende 'Variety', la pellicola è stata girata a Deauville, in Francia, nell’arco di sei giorni a fine settembre, con un budget ridotto e con performance improvvisate.
Ambientato sulla costa ventosa della Normandia, il film sperimentale vede Pegg nei panni di "Julian Johns, un tempo formidabile insegnante, la cui ex studentessa Charlotte Levant (Boutella) torna a casa per affrontare i fantasmi del suo passato. Insieme a loro ci sono Quentin Tarantino nei panni di John Percy, un vecchio amico di Julian il cui arrivo improvviso risveglia verità sepolte da tempo; Charlotte Gainsbourg nei panni di Josephine Chabrol, la sorella premurosa di Charlotte; Liam Hellmann nei panni di Vincent, un artista irrequieto in bilico tra amore e lealtà, e Lizzy McAlpine, in quelli di Jacqueline, una giovane aspirante ballerina la cui presenza costringe tutti a confrontarsi con il peso di ciò che si sono lasciati alle spalle", si legge nella sinossi.
In attesa di rivederlo sul grande schermo, Tarantino è al lavoro sulla sceneggiatura de 'Le avventure di Cliff Booth', il sequel/spin-off di 'C'era una volta a... Hollywood' del 2019 che è diretto da David Fincher per Netflix e vede come protagonista Brad Pitt, nuovamente nei panni dello stuntman Cliff Booth. Ancora non è chiaro se tornerà anche Leonardo DiCaprio, nei panni dell'attore in declino Rick Dalton, attorno al quale ruotava la storia del primo film. Secondo quanto riportano i media internazionali, Netflix avrebbe fatto all'attore premio Oscar un'offerta milionaria per un cameo.
Come ha dichiarato Pitt in una vecchia intervista, il film è da intendersi come "un episodio". Parole che suggeriscono un racconto su un momento specifico della vita di Cliff, a partire dal suo passato pieno di ombre. Il film è ambientato negli Anni 70, alcuni anni dopo gli eventi di 'C'era una volta a...Hollywood', e racconta di Cliff Booth alle prese con un nuovo ruolo: quello di faccendiere degli Studios di Hollywood.
(Adnkronos) - "Ho vissuto anni di intensa collaborazione con Lindsay Kemp. Mi sentivo estremamente fortunata, ma avvertivo un forte senso di responsabilità, ma soprattutto il desiderio di dover condividere con un pubblico sempre più vasto i suoi insegnamenti, la sua poetica, il suo universo teatrale. Era una 'leggenda' vivente e la persona più affabile, rispettosa, semplice, simpaticissima, la persona con la quale ho riso di più". Con queste parole all'Adnkronos Daniela Maccari ricorda Lindsay Kemp, coreografo, attore, mimo, ballerino, regista di origine inglese, a cui ha dedicato un omaggio, 'Lindsay Kemp 'For You!– Un sogno verso l’Oriente', prodotto dal Teatro Barbaro con il sostegno del Mic- Spettacolo dal vivo ', che debutta il 30 ottobre a Cagliari, negli spazi di Sa Manifattura, nell'ambito della 43esima edizione del Festival Internazionale Nuova Danza, diretto da Cristiana Camba.
E aggiunge Daniela Maccari, principale collaboratrice di Kemp e sua erede artistica accanto a David Haughton: "Il meraviglioso mondo di questo grande artista, così poliedrico, che ha influenzato il modo di fare teatro in tutto il mondo e che ha determinato, a mio avviso, un punto di rottura nel mondo del teatro, non soltanto occidentale, doveva continuare a vivere, anche dopo la sua scomparsa. Con David desideriamo fortemente continuare a spargere il seme della poetica di Lindsay, a far brillare la sua luce che ha scaldato i cuori di tante generazioni, non soltanto la nostra".
Sempre nell'ambito della manifestazione in programma a Cagliari, "Lindsay Kemp e il Giappone: Un Mondo di Trasformazioni", titolo della conferenza che giovedì prossimo prenderà il via alle 12 negli spazi di Sa Manifattura (Sala 114), in compagnia di Donatella Bertozzi, critico di danza, giornalista e studiosa di storia della danza, e Daniela Maccari. Un' occasione rara per approfondire la figura del coreografo britannico, mettendo in luce le profonde influenze orientali e il suo approccio alla trasformazione, in un viaggio affascinante che collegherà l'infanzia dell’artista e la scoperta dell'Oriente grazie al padre marinaio. Poi l'incontro con il teatro Kabuki, il concetto di trance, gli aspetti più intimi del suo processo creativo dall'uso delle luci ai costumi, e i temi universali come la vita, la morte e la resurrezione.
Leggi tutto: Daniela Maccari: "Io erede di Lindsay Kemp, porto in scena la sua poesia'

(Adnkronos) - L'aula della Camera ha approvato in via definitiva con 138 voti favorevoli, 91 contrari e 9 astenuti il ddl per la conversione in legge del decreto sulla riforma dell'esame di Stato per le superiori, che torna a chiamarsi 'esame di Maturità'.
Il provvedimento, si legge in una nota del ministero, introduce misure strutturali anche per il canale della formazione 4+2, per la sicurezza degli edifici scolastici, per la valorizzazione dei docenti, confermando una visione di scuola più moderna e centrata sulla crescita degli studenti. Ulteriori misure sono rivolte ad assicurare nuove risorse alle scuole di Agenda Sud, a stanziare 240 milioni per il rinnovo del contratto della scuola e a garantire regole di sicurezza più stringenti per i viaggi d'istruzione.
“Si tratta di una svolta importante, con questa riforma ridiamo senso alla Maturità restituendo valore a un passaggio decisivo del percorso formativo delle studentesse e degli studenti, riaffermando i principi del merito, dell’impegno e della responsabilità individuale. Per questo, dal prossimo anno non sarà più possibile boicottare la prova orale: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato. L'orale si concentrerà su quattro materie scelte a gennaio di ogni anno, - ha dichiarato Giuseppe Valditara, ministro dell'Istruzione e del Merito - e la valutazione finale terrà conto anche dell'impegno del candidato in attività extrascolastiche particolarmente meritorie. Questa legge non si limita a rinnovare l’Esame, ma guarda all’intero sistema educativo, con il passaggio della filiera tecnologico-professionale del 4+2 da sperimentale a ordinamentale".
"Ogni giovane potrà contare su un’istruzione tecnica e professionale di 4 anni con programmi fortemente innovativi e un rapporto più stretto con il mondo delle imprese e del lavoro. Con questa legge diamo anche più soldi in busta paga ai docenti, più risorse per Agenda Sud, rafforziamo la sicurezza delle scuole, potenziamo la formazione dei docenti e fissiamo paletti più stringenti per i servizi di trasporto delle gite. È un ulteriore passo avanti verso una scuola che mette al centro la persona dello studente e ne accompagna la crescita con serietà e competenza”, ha concluso Valditara.
Resteranno le due prove scritte, mentre il colloquio si concentrerà sulle quattro discipline principali dei percorsi di studi, individuate con decreto del ministro.
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