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L'allarme: "1mln 350mila bimbi mai dal dentista per problemi economici"

14 Maggio 2025
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(Adnkronos) - Nel nostro Paese "il 95% delle cure odontoiatriche si fanno nel privato e non sempre le famiglie riescono a sostenere i costi". A rimetterci sono "1 milione e 350 mila bambini che non hanno mai fatto una visita dal dentista". Lo spiega all'Adnkronos Salute Raoul D'Alessio, coordinatore delle presidenze regionali del Sindacato unitario specialistico ortognatodontico italiano (Suso), che sabato 17 maggio parteciperà - all'interno dell Expodental meeting che si apre domani a Rimini - alla tavola rotonda 'Odontoiatria e ortodonzia, tra digitalizzazione e multidisciplinarietà un presente/futuro tra clinica, etica, economia tecnologia dinamica interattiva, intelligenza artificiale', organizzata da Unidi (Unione nazionale industrie dentali italiane) in collaborazione con Suso. 

L'accesso alle cure dentali è una questione "rilevante - spiega D'Alessio - perché la prevenzione odontoiatrica ha un impatto sulla salute a 360 gradi. Molti studi, ad esempio, dimostrano ormai che una corretta masticazione sin da piccoli è legata alla possibilità di uno sviluppo ottimale di tutte le potenzialità cognitive dei piccoli. E, sul lungo termine, protegge dal futuro decadimento cognitivo in vecchiaia con elevati vantaggi non solo per la salute, ma anche per la spesa sanitaria".  

Da qui la necessità del confronto ampio organizzato a Rimini, con tutti gli attori del comparto odontoiatrico - sottolinea D'Alessio - e che è anche un'iniziativa "molto ambiziosa", che ha obiettivi pratici. "L'intenzione è mettere a punto proposte che siano in grado di migliorare l'accesso alle cure dentali, argomento che, in quanto professionisti del settore, ci coinvolge anche sul piano etico. Le tecnologie avanzate, del resto, sempre più presenti nel nostro settore, così come l'intelligenza artificiale, possono essere di supporto per l'ottimizzazione delle cure e quindi, in un quadro generale, possono incidere anche sulla razionalizzazione della spesa".  

L'odontoiatria italiana - continua D'Alessio - investe da sempre sulla qualità e sulla sicurezza e proprio per questo ha costi non facilmente comprimibili. La quota di cure pubbliche, inoltre, è residuale. Un mix alla base delle rinunce alle cure o dei viaggi della speranza verso Paesi che promettono cure a basso costo, ma che mettono la salute dei pazienti a rischio di danni seri. Il nostro obiettivo è cercare strategie, insieme alle istituzioni, per migliorare l'accesso". Per questo "il fatto di aver riunito intorno a un tavolo, per la prima volta, tutti gli attori del settore fa ben sperare in una collaborazione in grado di portare risultati utili ad ampio raggio".  

"Le cure odontoiatriche appropriate sin dall'infanzia - rimarca lo specialista - sono il primo passo per la prevenzione di problemi dentari negli anziani che possono essere molto dispendiosi. E incidono anche sulla prevenzione di malattie degenerative, come indicano le evidenze scientifiche. L'odontoiatria, quindi, sul piano della sanità è un investimento importate, dal punto di vista clinico, ma anche da quello etico". 

Alla tavola rotonda di sabato parteciperanno i diversi attori del comparto odontoiatrico, tra i quali Cao nazionale, Cnel, Andi, Aio, Suso, società scientifiche, aziende, consumatori. (di Raffaella Ammirati) 

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Uap: "Allarme dazi e caro energia, i rimborsi per le tariffe non ne tengono conto"

14 Maggio 2025
(Elisa Locci / IPA, Milano - 2009-03-18) p.s. la foto e

(Adnkronos) - "C'è un grande problema dell'applicazione dei dazi e dei costi energetici, che incidono fortemente sulle strutture sanitarie in quanto imprese energivore". E' l'allarme che lancia l'Uap, l'unione delle maggiori associazioni di categoria rappresentative di 27.000 strutture sanitarie private accreditate e dell'ospedalità privata accreditata, con oltre 350.000 dipendenti, nella riunione che si è tenuta oggi.  

"Le strutture sanitarie (laboratori, poliambulatori, ospedali e cliniche) utilizzano apparecchiature diagnostiche, quali Tac e risonanze magnetiche, nonché macchinari per i laboratori di analisi, che sono in funzione H24 e che hanno un altissimo consumo di energia - evidenzia la presidente Uap, Mariastella Giorlandino - Nel momento in cui è stato elaborato il nuovo Nomenclatore tariffario, il ministero della Salute non ha tenuto conto degli ingenti costi dell'energia elettrica che i laboratori, i poliambulatori e gli ospedali pubblici e privati accreditati devono affrontare quotidianamente, elaborando così dei rimborsi del tutto slegati da una visione reale e concreta della realtà, che porteranno alla chiusura di tante strutture, soprattutto quelle nelle regioni in piano di rientro. A fronte di tale visione miope e utilitaristica, l'Uap, a tutela della salute dei cittadini italiani, per una sanità di qualità, si sente in dovere di porre l'attenzione su questo argomento. Si parla tanto di dazi - rimarca la presidente - senza considerare che tutte le imprese sanitarie verranno schiacciate da tali imposizioni, così come rilevato dalla stessa Confindustria".  

L'Uap chiede al Governo "chiarimenti sulle motivazioni per cui non vengano adeguati i costi, lasciando così morire le imprese italiane nelle regioni in piano di rientro, soprattutto in considerazione del fatto che proprio questa categoria aveva votato e fortemente sostenuto l'attuale Governo". 

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Sinner, l'emozione e il dialogo con Papa Leone XIV - Video

14 Maggio 2025
Jannik Sinner e Papa Leone XIV - Vatican Media

(Adnkronos) - Jannik Sinner incontra il Papa. Oggi, mercoledì 14 maggio, il tennista azzurro, fresco di qualificazione ai quarti degli Internazionali d'Italia 2025, ha fatto visita a Leone XIV, insieme alla famiglia, in Vaticano, accompagnato anche dal presidente Fitp Angelo Binaghi e dalla Coppa Davis vinta lo scorso anno. Il Pontefice, grande appassionato di tennis, ha intrattenuto un breve dialogo con il numero uno del mondo. 

"Piacere, sono onorato", ha detto Sinner mentre stringeva la mano a Prevost. "Ho visto che ieri sera hai vinto", gli ha risposto il Papa, "ci siamo riusciti sì", ha replicato Jannik allargando il sorriso. Poi Leone XIV si è rivolto alla famiglia: "Voi parlate in tedesco?", Sì, in casa parliamo in tedesco", gli ha rivelato l'azzurro, che poi ha portato un dono speciale: "Questa è la mia racchetta", "davvero è questa", ha risposto sorpreso il Pontefice. "È molto molto simile", gli ha spiegato Sinner, "solo il colore è un po' diverso".  

"C'è anche la pallina, se vuole giocare un po'", ha proposto Jannik ridendo. "Qui meglio di no", ha gentilmente declinato il Papa con un sorriso prima di chiedere: "Come si vede a Roma?". "Ora siamo in gioco, a inizio torneo era un po' difficile", ha spiegato Sinner, "non sapevo cosa aspettarmi. Ora con tre partite ho preso un po' di ritmo". Alla fine tra i due è andata in scena una calorosa stretta di mano: "Grazie di cuore, è stato un grande piacere", ha salutato il numero uno del mondo. 

 

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Acea, nel primo trimestre utile netto a 98 milioni (+19%), ricavi a 1,103 miliardi (+9%)

14 Maggio 2025
Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Acea

(Adnkronos) - Acea ha chiuso il primo trimestre dell'anno con un utile netto pari a 98 milioni di euro, in rialzo del 19% rispetto agli 83 mln dello stesso periodo del 2024. I ricavi conoslidati si attestano a 1,103 miliardi di euro, in progressione del 9% rispetto ai 1,014 mld del primo trimestre del 2024. 

L'Ebitda è pari a 384 mln, in progressione dell'8% rispetto ai 357 mln dello stesso periodo dell'anno precedente. Lo rende noto l'Acea dopo che il Cda, che si è riunito oggi sotto la presidenza di Barbara Marinali, ha approvato il Resoconto Intermedio della Gestione al 31 marzo 2025. 

Nel primo trimestre l'ebit consolidato aumenta del 12,3% a 189,0 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2024, nonostante l’incremento degli ammortamenti. Gli oneri finanziari netti, pari a 32,4 milioni di Euro, sono in lieve flessione (-0,7 milioni di Euro) rispetto al corrispondente periodo del 2024. Al 31 marzo 2025, il costo globale medio del debito del Gruppo Acea si attesta al 2,10% (sostanzialmente in linea con il 2,14% del 31 marzo 2024). 

Gli investimenti lordi realizzati dal Gruppo nei primi tre mesi del 2025 sono pari a 262,2 milioni di Euro in crescita del 6,0% rispetto ai 247,5 milioni di Euro dell’anno precedente, concentrati prevalentemente nei business regolati (92%). Gli investimenti al netto dei contributi sono pari a circa 242 milioni di Euro (in linea con il primo trimestre del 2024). Di seguito la ripartizione degli investimenti lordi per aree di business: Acqua Italia 148,2 milioni di Euro (128 milioni al netto dei contributi), Reti e Illuminazione Pubblica 84,2 milioni di Euro, Ambiente 7,7 milioni di Euro, Produzione 2,8 milioni di Euro, Commerciale 14,7 milioni di Euro, altri business (Acqua Estero, Engineering & Infrastructure Projects) e Corporate 4,6 milioni di Euro.  

L’indebitamento finanziario netto del gruppo passa da 4.953,6 milioni di Euro del 31 dicembre 2024 a 5.116,1 milioni di Euro al 31 marzo 2025. La variazione è influenzata principalmente dall’andamento del capitale circolante e dalla dinamica degli investimenti realizzati. Al 31 marzo 2025, il rapporto Net Debt/Ebitda Ltm è pari a 3,23x, stabile rispetto a 3,18x del 31 dicembre 2024, confermando la solidità della struttura finanziaria del Gruppo. Il debito è per l’89% a tasso fisso e ha una durata media di 4,6 anni. 

"Nei primi tre mesi dell’anno è proseguito il percorso di crescita evidenziato nel 2024, come mostrano i risultati raggiunti nel periodo, a cui hanno contribuito tutte le nostre aree di attività". Ad affermarlo in una nota è Fabrizio Palermo, Amministratore Delegato di Acea commentando i risultati del primo trimestre. 

"Nel trimestre, il Gruppo si è impegnato, in particolare, nello sviluppo dei business regolati sui quali è focalizzata la crescita futura. I risultati conseguiti e la solida struttura finanziaria ci permettono pertanto di confermare la guidance per il 2025”, sottolinea Palermo. 

In un contesto globale incerto, a causa delle tensioni geopolitiche in Est Europa e Medio Oriente e delle politiche commerciali statunitensi, sottolinea il gruppo energetico, "i risultati del primo trimestre 2025 del Gruppo Acea confermano un trend di crescita positivo, evidenziando un aumento sia in termini di Margine Operativo Lordo che di Utile netto. Prosegue l’attenzione alla gestione dei costi e degli investimenti anche attraverso l’implementazione di efficaci procedure di acquisto. Il Gruppo continuerà la sua strategia di focalizzazione per lo sviluppo di infrastrutture sostenibili in contesti regolati, con l’obiettivo di mantenere una solida struttura finanziaria e continuare a generare un impatto positivo sulle performance operative ed economiche". 

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Si conclude 'Rethink New at School', il progetto educativo di Perlana

14 Maggio 2025
Si conclude

(Adnkronos) - Dopo mesi di laboratori, attività educative e oltre un migliaio di classi coinvolte in tutta Italia, si è concluso con un evento speciale il progetto 'Rethink New at School', l’iniziativa firmata Perlana nata per sensibilizzare le nuove generazioni e guidare le loro scelte quotidiane. Piccoli gesti, come il modo in cui vengono acquistati e utilizzati i capi, così come l’attenzione posta nella loro cura, possono avere un impatto concreto e duraturo sull’ambiente.  

Lanciato sul piano nazionale, il progetto ha coinvolto 330 scuole, 1.544 classi e oltre 440 insegnanti lungo un percorso educativo strutturato in quattro moduli didattici - Riduci, Riusa, Ricicla, Rinnova - che ha unito teoria, creatività e azioni concrete. Le attività, svolte nell’ambito dell’educazione civica, hanno affrontato in modo accessibile e coinvolgente tematiche fondamentali come l’impatto ambientale dell’industria tessile, l’importanza del riutilizzo dei capi e la cura degli indumenti per prolungarne la vita utile. Con più di 1.280 ore di attività in aula, gli studenti sono stati protagonisti di workshop, laboratori di upcycling e giochi interattivi, imparando come piccoli gesti possano avere un impatto positivo sull’ambiente.  

L’evento conclusivo si è svolto ieri presso la Scuola Secondaria di I grado 'Luini' di Rozzano, selezionata tra gli istituti che hanno aderito all’iniziativa. La giornata si è aperta con un laboratorio creativo di upcycling guidato dalle sarte di Spazio 3R, durante il quale un gruppo di studenti ha trasformato capi dismessi in nuovi oggetti d’uso, come shopper realizzate con vecchie t-shirt. Un’attività pratica che ha unito creatività e sostenibilità, dimostrando che anche il riuso può essere fonte di innovazione.  

A seguire, gli studenti hanno partecipato a una Game Experience immersiva, ispirata all’e-commerce educativo sviluppato nell’ambito del progetto. In questa versione live, i ragazzi hanno selezionato capi da un armadio allestito con abiti portati da casa, ognuno corredato da due cartellini: uno con il prezzo commerciale, l’altro con il 'costo ambientale'. Un modo interattivo per riflettere sul valore reale delle scelte di consumo, dando continuità e concretezza ai contenuti affrontati durante l’anno scolastico. 

La giornata si è chiusa poi con una plenaria che ha visto l’intervento della content creator e divulgatrice ambientale Greta Volpi, che ha offerto spunti concreti per adottare un approccio più consapevole alla moda. Presenti all’evento anche i docenti, i dirigenti scolastici e i rappresentanti di Henkel. 

“Con ‘Rethink New at School’ abbiamo voluto portare tra i banchi un messaggio chiaro: ogni gesto conta. I ragazzi e le ragazze coinvolti ci hanno dimostrato che il futuro della sostenibilità può partire anche da una felpa riciclata o da una borsa realizzata con una vecchia maglietta - ha dichiarato Francesca D’Angelo-Valente, direttrice Marketing&Media di Henkel Consumer Brands We South - Come Perlana, siamo orgogliosi di accompagnare le nuove generazioni in un percorso di consapevolezza che guarda alla moda non come tendenza, ma come scelta sostenibile”. 

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Bimbi di campagna più grassi, sedentari e schermo-dipendenti: lo studio

14 Maggio 2025
Bimbo in campagna

(Adnkronos) - Andare a vivere in campagna per crescere bimbi più sani e attivi? Errore: sono proprio i bambini campagnoli a essere più spesso grassi e sedentari. A svelarlo è uno studio finlandese, presentato al Congresso europeo sull'obesità che si chiude oggi, martedì 14 maggio, a Malaga. L'indagine evidenzia che i bimbi di 3-4 anni residenti in zone rurali, rispetto ai coetanei di città, hanno più probabilità di convivere con sovrappeso e grasso sul girovita e di trascorrere più tempo incollati a Tv, cellulari e tablet.  

"I nostri risultati indicano modelli distintivi di come l'attività fisica, le ore passate davanti a uno schermo e il sonno siano correlati a sovrappeso e obesità addominale in contesti urbani e in campagna", spiega Karoliina Uusitalo del Folkhälsan Research Center e dell'università di Helsinki, autrice principale del lavoro. Secondo i dati emersi, avverte, "è improbabile che adottare strategie universali per contrastare i chili di troppo nella prima infanzia funzioni". Servono interventi mirati.  

Circa 1 bambino su 3 nella regione europea dell'Organizzazione mondiale della sanità presenta sovrappeso o obesità, e le stime prevedono che entro il 2035 in Europa i 5-19enni obesi saranno 17 milioni tra i maschi e 11 milioni tra le femmine. Identificare i piccoli più a rischio e i fattori ambientali e geografici che contribuiscono ad alimentarlo è fondamentale per guidare le misure di prevenzione, sottolineano i ricercatori. 

I comportamenti motori (scarsa attività fisica, eccesso di comportamenti sedentari come il tempo trascorso allo schermo, cattiva qualità del sonno) sono potenziali fattori di rischio per sovrappeso e obesità nei bambini, ma le evidenze relative ai bimbi piccoli sono incoerenti e si concentrano principalmente sull'indice di massa corporea Bmi. Un parametro che potrebbe travisare la reale adiposità, non tenendo conto delle differenze nella composizione corporea come la distribuzione del grasso e la massa muscolare. Inoltre, restano poco compresi gli effetti dell'urbanizzazione sui comportamenti motori e sull'adiposità nei piccoli. 

Per approfondire queste problematiche, gli scienziati hanno esaminato le differenze tra aree urbane e rurali nei comportamenti motori (attività fisica, tempo trascorso da seduti, ore passate davanti a uno schermo, sonno) e negli indicatori di adiposità (Bmi e rapporto vita-altezza Whtr) in 1.080 bambini (54% maschi, 46% femmine) di età compresa fra 3 e 4 anni partecipanti allo studio Sunrise Finland, parte del progetto internazionale Sunrise che a livello globale monitora l'aderenza alle linee guida Oms su attività fisica, comportamento sedentario e sonno per i bambini under 5. I ricercatori hanno anche esaminato le associazioni tra comportamenti motori e indicatori di adiposità separatamente per le aree urbane e rurali.  

Nel 2022-2023, i bambini coinvolti nello studio - residenti in aree urbane (57%) o rurali (43%) della Finlandia - hanno indossato un accelerometro per una settimana così da permettere la valutazione dell'intensità di attività fisica e del tempo sedentario, mentre i genitori hanno riferito il tempo trascorso dai figli davanti a uno schermo e il sonno, nonché la frequenza del consumo di bevande zuccherate e snack poco salutari. Gli scienziati hanno misurato altezza, peso e girovita dei bimbi per calcolare il Bmi e le categorie di peso (normale inclusa la magrezza, sovrappeso inclusa l'obesità) in base a sesso ed età, utilizzando i valori di riferimento finlandesi, con un Whtr di 0,55 o superiore che indica obesità addominale. I dati sono stati aggiustati per fattori potenzialmente confondenti come età, sesso, area di raccolta delle informazioni, istruzione familiare, consumo di bibite zuccherate e snack poco salutari, e per il tempo di utilizzo dell'accelerometro. 

L'analisi mostra "chiare differenze" tra aree rurali e urbane nei modelli di adiposità, con il 24% dei bambini 3-4enni di campagna che convive con sovrappeso o obesità, rispetto al 16% di quelli in aree urbane. Circa il 19% dei bimbi 'rurali' presentava obesità addominale, rispetto al 13% dei coetanei di città. I piccoli delle aree rurali, rispetto a quelli delle aree urbane, dormivano di più (in media 11 ore e 19 minuti contro 11 ore e 11 minuti) e trascorrevano più tempo davanti agli schermi (1 ora e 26 minuti ogni 24 ore, contro 1 ora e 14 minuti). I ricercatori hanno inoltre rilevato che un'attività fisica di intensità da moderata a vigorosa (per esempio corsa e gioco energico) in ambienti urbani e un'attività fisica leggera (gioco a basso consumo energetico) in aree rurali erano correlate a un rischio maggiore di sovrappeso in base al Bmi, ma non di obesità addominale in base al Whtr. "Questo - chiarisce Uusitalo - potrebbe riflettere il fatto che il rapporto vita-altezza è un indicatore migliore di adiposità, mentre il Bmi non distingue tra massa grassa e massa muscolare che tende ad aumentare con una maggiore attività fisica". Solo nelle aree rurali un tempo maggiore passato davanti allo schermo è stato associato a un rischio superiore sia di sovrappeso sia di obesità addominale. 

Secondo la coautrice del lavoro Elina Engberg (Folkhälsan Research Center e università di Helsinki), "l'associazione più forte fra tempo trascorso davanti allo schermo e indicatori di adiposità nelle aree rurali potrebbe essere in parte spiegata dal maggior tempo passato di fronte a uno schermo osservato tra i bambini di campagna, mentre altri fattori sembrano svolgere un ruolo più significativo nel determinare adiposità nelle aree urbane. Le conseguenze sulla salute e la persistenza dell'obesità infantile precoce nell'età adulta - rimarca l'esperta - evidenziano la necessità di sforzi per migliorare le abitudini sociali e le strategie preventive, orientati alla famiglia a livello locale, che potrebbero ridurre il gap di rischio per i piccoli delle aree rurali". 

Gli scienziati evidenziano che "si tratta di uno studio trasversale", dal quale "non è possibile trarre conclusioni definitive sulle cause" delle associazioni osservate. I ricercatori riconoscono che "la causalità inversa, per cui un maggior tempo trascorso davanti allo schermo potrebbe essere una conseguenza di sovrappeso e obesità addominale piuttosto che il contrario, potrebbe spiegare le associazioni riscontrate". Il lavoro si è inoltre basato sulla valutazione dei genitori, piuttosto che su misure oggettive, del tempo trascorso davanti allo schermo e dei ritmi del sonno. Premessi questi limiti, i punti di forza dello studio includono un campione relativamente ampio di bambini piccoli, l'utilizzo di misurazioni di altezza, peso e circonferenza vita, nonché la valutazione dell'attività fisica e del tempo di sedentarietà tramite dispositivi. 

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Sostenibilità, Gualtieri: "Transizione non è sia vincolo ma occasione di rilancio"

14 Maggio 2025
Sostenibilità, Gualtieri:

(Adnkronos) - "Roma ha scelto di affrontare con determinazione la sfida ecologica, nella convinzione che la transizione ambientale non sia un vincolo, ma una straordinaria occasione di rilancio economico e sociale, di innovazione e di creazione di occupazione di qualità. Vogliamo che Roma diventi sempre più la capitale italiana dell'economia circolare e della sostenibilità. Tra le tante iniziative e gli interventi promossi, in particolare, ci tengo a sottolineare il nostro impegno nel Green Public Procurement e per adottare i Criteri Ambientali Minimi (Cam) in tutte le procedure di acquisizione di beni, servizi e lavori da parte di Roma Capitale". Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in un messaggio inviato alla Fondazione Ecosistemi, organizzatrice del Forum Compraverde storico appuntamento sugli acquisti verdi, che si tiene alla Wegil di Roma oggi e domani.  

"Abbiamo iniziato da un settore cruciale come le mense scolastiche - scrive Gualtieri - dove già nel bando attualmente in vigore i Cam sono stati applicati con grande successo in termini di qualità del servizio. Nel nuovo capitolo attualmente in fase di rinnovo stiamo ulteriormente alzando l'asticella: menu a basso impatto climatico, valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale e dalla rete del lavoro agricolo di qualità, riduzione dello spreco alimentare, anche attraverso l'utilizzo di ortofrutta fuori calibro tra tracciabilità e trasparenza dell'impronta ambientale. Il Gpp è attivo in quasi il cento per cento delle gare per sei categorie merceologiche fondamentali con un'applicazione dei Cam pari al 95%".  

"L'obiettivo è chiaro: promuovere una politica che riduca il prelievo delle risorse naturali, le emissioni di gas serra, l'uso di fonti non rinnovabili, la produzione di rifiuti e il rischio ambientale", aggiunge.  

"Vorrei inoltre sottolineare il grande merito di Forum Compraverde: questa manifestazione promuove una cultura della sostenibilità, non solo per le pubbliche amministrazioni e gli addetti ai lavori. Il Forum svolge un ruolo prezioso nel far maturare la consapevolezza pubblica, alimentare il confronto, valorizzare buone pratiche, soprattutto nel rendere concreta la responsabilità di ciascuno nella cura dell'ambiente", conclude. 

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One Health, presentato il primo 'Global curriculum' per professionisti

14 Maggio 2025
One Health, presentato il primo

(Adnkronos) - Un percorso formativo codificato per coniugare diversi ambiti multidisciplinari e formare esperti sull'interdipendenza tra la salute umana, quella animale e il benessere dell'ecosistema. Sono i contenuti del primo 'Global curriculum in materia One Health' italiano, un approccio fondamentale e ormai imprescindibile in un mondo dove i professionisti della medicina, della veterinaria e dell'ambiente devono collaborare per trovare soluzioni condivise. Le linee guida per il nuovo curriculum sono state elaborate da una faculty di oltre 70 scienziati durante la seconda edizione del Forum sulla One Health che si è svolto oggi a Roma. Entrambe le iniziative sono state promosse da One Health Foundation.  

"Siamo orgogliosi di presentare un documento frutto di una consensus che intende formare una nuova categoria di professionisti - afferma Rossana Berardi, presidente di One Health Foundation - La One Health dovrebbe infatti interconnettere diverse discipline, ma al momento non esistono ancora delle indicazioni precise in merito al percorso formativo. Stiamo colmando questa lacuna grazie al prezioso supporto di rinomati esperti provenienti dal mondo dell'accademia, delle istituzioni sia sanitarie che politiche, di imprenditori e rappresentanti dei pazienti. Ognuno ha fornito un contributo affinché le linee guida formative tengano conto dei molteplici punti di vista. Fondamentale a nostro avviso deve essere il tema della prevenzione delle gravi patologie, che è possibile e soprattutto non più rinviabile".  

Aggiunge il capo del Dipartimento One Health del ministero della Salute, Giovanni Leonardi: "L'approccio One Health si pone molti obiettivi, tra cui quello di garantire la sostenibilità dei diversi sistemi sanitari nazionali. In tutto il mondo molti casi di malattie sono legate a fattori ambientali il cui impatto può essere ridotto. I corretti stili di vita possono prevenire fino al 40% dei casi di cancro e l'insorgenza di molte altre patologie come, per esempio, quelle cardiovascolari o respiratorie. Dobbiamo perciò puntare maggiormente sulla formazione di personale medico-sanitario che possa avere una visione globale della salute". 

Durante il forum di Roma sono stati avviati 8 tavoli di lavoro su altrettante aree tematiche di competenza. "Ogni tavolo ha contributo alla stesura del curriculum in base alle proprie competenze - spiega Giuseppe Quintavalle, direttore generale Asl Roma 1, referente rapporti istituzionali e referente Area Centro del Progetto - L'approccio One Health è relativamente recente, ma tuttavia si è evoluto in seguito ai continui progressi delle conoscenze scientifiche. Riscontriamo anche una maggiore consapevolezza delle diverse e sempre più sofisticate interdipendenze che caratterizzano la vita sul nostro pianeta".  

"Seguendo il paradigma bisogna favorire il più possibile la collaborazione interprofessionale e interdisciplinare - conclude Mauro Boldrini, vice presidente One Health Foundation - L'approccio One Health va poi comunicato in modo corretto non solo agli addetti ai lavori, ma anche all'intera cittadinanza che deve comprendere l'importanza delle interconnessioni tra ambiente, uomini e animali. E' questo uno degli obiettivi che ci siamo posti di realizzare in Italia come One Health Foundation". 

Nel dettaglio, i tavoli hanno riguardato: 1) Formazione (coordinatore Vincenzo Caputo); 2) Leadership e management delle organizzazioni (Giuseppe Quintavalle); 3) Comunicazione e coinvolgimento della comunità (Mauro Boldrini); 4) Principi etici (Nicla La Verde); 5) Economia e sostenibilità (Attilio Bianchi); 6) Gestione dei dati, biostatistica e informatica (Alessandro Delle Donne); 7) Networking (Rossana Berardi); 8) Ricerca (Roberto Danovaro), sotto il coordinamento metodologico di Roberto Papa. 

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