(Adnkronos) - "Ho vissuto anni di intensa collaborazione con Lindsay Kemp. Mi sentivo estremamente fortunata, ma avvertivo un forte senso di responsabilità, ma soprattutto il desiderio di dover condividere con un pubblico sempre più vasto i suoi insegnamenti, la sua poetica, il suo universo teatrale. Era una 'leggenda' vivente e la persona più affabile, rispettosa, semplice, simpaticissima, la persona con la quale ho riso di più". Con queste parole all'Adnkronos Daniela Maccari ricorda Lindsay Kemp, coreografo, attore, mimo, ballerino, regista di origine inglese, a cui ha dedicato un omaggio, 'Lindsay Kemp 'For You!– Un sogno verso l’Oriente', prodotto dal Teatro Barbaro con il sostegno del Mic- Spettacolo dal vivo ', che debutta il 30 ottobre a Cagliari, negli spazi di Sa Manifattura, nell'ambito della 43esima edizione del Festival Internazionale Nuova Danza, diretto da Cristiana Camba.
E aggiunge Daniela Maccari, principale collaboratrice di Kemp e sua erede artistica accanto a David Haughton: "Il meraviglioso mondo di questo grande artista, così poliedrico, che ha influenzato il modo di fare teatro in tutto il mondo e che ha determinato, a mio avviso, un punto di rottura nel mondo del teatro, non soltanto occidentale, doveva continuare a vivere, anche dopo la sua scomparsa. Con David desideriamo fortemente continuare a spargere il seme della poetica di Lindsay, a far brillare la sua luce che ha scaldato i cuori di tante generazioni, non soltanto la nostra".
Sempre nell'ambito della manifestazione in programma a Cagliari, "Lindsay Kemp e il Giappone: Un Mondo di Trasformazioni", titolo della conferenza che giovedì prossimo prenderà il via alle 12 negli spazi di Sa Manifattura (Sala 114), in compagnia di Donatella Bertozzi, critico di danza, giornalista e studiosa di storia della danza, e Daniela Maccari. Un' occasione rara per approfondire la figura del coreografo britannico, mettendo in luce le profonde influenze orientali e il suo approccio alla trasformazione, in un viaggio affascinante che collegherà l'infanzia dell’artista e la scoperta dell'Oriente grazie al padre marinaio. Poi l'incontro con il teatro Kabuki, il concetto di trance, gli aspetti più intimi del suo processo creativo dall'uso delle luci ai costumi, e i temi universali come la vita, la morte e la resurrezione.



